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Giallo63
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Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Giallo63


leica_35_f1-4summiluxLeica Summilux-M 35mm f/1.4 ASPH

Pro: Qualità ottica e meccanica totale, compattezza, versatilità

Contro: Costicchia

Opinione: Non ho mai messo - credo - il voto 10 ad un obiettivo che ho recensito finora. Forse il Canon rf 50/1,2, ma forse. In questo caso non posso non farlo, perchè questo summilux risponde al meglio in tutte le caratteristiche rilevanti per la qualità ottica, ma non solo: pur essendo impeccabile, conserva quella plasticità e tridimensionalità che altri Leica asferici sembrano un po' perdere; è piccolo e leggero, meccanicamente una roccia, in controluce è privo di flare, la distorsione praticamente assente, la nitidezza è stellare, non solo al centro ed a diaframmi medi, ma anche ai bordi ed a tutta apertura. Microcontrasto...imbarazzante. Mi trovo ad usarlo spessissimo, pur essendo stato "educato" dalla Q2 alla visione 28mm. Quando mi serve più angolo di campo passo direttamente al 21/2,8, ma del 35 sto apprezzando sempre più la naturalezza di resa, prossima a quella del 50 ma un po' più "generosa", il che aiuta in un mucchio di situazioni "rapide" nelle quali il famoso "passo indietro" non è possibile, non per ragioni di spazio, ma di tempo. Molti parlano del rapporto qualità / prezzo, ed è comprensibile: io l'ho pagato, usato "BA", quanto un Canon RF 28-70/2 L nuovo... però la domanda è: Che peso dà ciascuno alla qualità? Quanto servono tutte le caratteristiche vicine alla perfezione di questo obiettivo? Ognuno deve dare la propria risposta, ma se la qualità "pesa", beh questo Summilux non farà rimpiangere mai i quattrini versati.

inviato il 24 Aprile 2024


leica_elmarit_m21_f2-8Leica Elmarit-M 21mm f/2.8

Pro: Qualità ottica generale, distorsione e flare contenuti, costruzione, ingombro limitato, plasticità nella resa generale

Contro: Resa ai bordi alle aperture maggiori, necessità del mirino esterno

Opinione: È un obiettivo eccellente per l'impiego in street, nel quale quasi fa dimenticare il proprio notevole angolo di campo ed offre una tridimensionalità singolare per queste lunghezze focali, molto gradevole ed efficace. Per gli altri ambiti d'elezione, ossia architettura e paesaggio, è tuttavia necessario tener conto dell'aberrazione sferica che, alle aperture maggiori, causa un percepibile calo di nitidezza nelle zone più periferiche del formato; questo fattore è forse più evidente in digitale, mentre su pellicola dovrebbe essere meno avvertibile (il progetto di questo obiettivo credo risalga ai primi anni '80). Forse la successiva versione asph. dovrebbe mitigare questo aspetto. Ho constatato - comunque - che occorre in questi casi chiudere almeno ad f:5,6, meglio a f:8: in questo modo si ottiene quella uniformità centro-bordi che in tali generi fotografici è di regola preferibile. Va da sè, però, che per chiudere ad f:8 in una chiesa poco illuminata occorre avere con sè un treppiede (e poterlo utilizzare) oppure alzare gli ISO per garantirsi un tempo di sicurezza sufficiente ad evitare il mosso; nel paesaggio invece, di regola, si riesce ad utilizzare quell'apertura senza particolari accorgimenti, salvo situazioni di luce scarsa/ombra/sera. Nelle condizioni descritte, comunque, l'ottica è estremamente nitida e corretta, costituisce un perfetto abbinamento alla focale 35mm.

inviato il 20 Marzo 2024


canon_rf100-500Canon RF 100-500mm f/4.5-7.1 L IS USM

Pro: Portabilità in relazione al range focali - qualità ottica - qualità meccanica - compattezza relativa - efficacia stabilizzatore

Contro: Preferisco il blocco ghiera zoom con cursore anzichè ad anello di serraggio. Costo (ma va be'…)

Opinione: Acquistato usato A- da negozio fisico di fiducia. Solo il sensibile sconto rispetto al nuovo me lo ha fatto prendere, perchè ero davvero soddisfatto delle ottime prestazioni dei due obiettivi che ho lasciato in permuta, ossia RF 100-400/5,6-8 ed RF 800/11. Il ragionamento è stato essenzialmente quello per cui, da quando ho affiancato la R7 (apsc) alle R5 (ff) per la widlife utilizzo praticamente solo il formato più piccolo; e per quello il 100-400 spesso risultava un po' corto, mentre l'800, per anni e con soddisfazione usato sul FF, era fin troppo lungo sulla apsc. Questo 100-500 L si è rivelato per me la scelta migliore: le l.f. equivalenti da 160 a 800mm coprono ragionevolmente tutte le mie necessità; alla disperata, l'alta densità del sensore R7 concede generosi crop, ed io posso gironzolare per campi e colline senza che la mia schiena, dopo un po', me ne faccia pentire. Molti ritengono poco luminoso questo obiettivo: certo, i dati di targa quelli sono, ma il calendario mi fa sapere che siamo nel 2024, che i programmi di sviluppo del RAW oggi mi consentono di scattare tranquillamente a 12800 ISO con risultati eccellenti, anche, se non soprattutto, per la altissima qualità ottica di questo zoom, che a tutta apertura è già al vertice. Inutile per me avere ottiche più aperte di mezzo stop che però… è meglio diaframmare. Non so se mi spiego. Lo considero un capolavoro sulla R7. Sulla R5 confido di provarlo meglio e piú intensamente in altri ambiti, paesaggio in primis; le prove che ho fatto, comunque, confermano trattarsi di una chicca di Canon alla quale, chi è interessato a certi generi fotografici, difficilmente potrà rinunciare.

inviato il 19 Gennaio 2024


canon_rf135_f1-8isCanon RF 135mm f/1.8 L IS USM

Pro: I.Q. Elevatissima, piacevolezza dello sfocato, costruzione, stabilizzatore, rapporto di ingrandimento, polivalenza d'uso, relativa compattezza.

Contro: Peso e prezzo

Opinione: Quest'obiettivo è il perfetto complemento tele del normale RF 50mm 1,2 L. La risposta cromatica, la piacevolezza dello sfocato, l'altissima qualità fino ai bordi anche a tutta apertura sono infatti caratteristiche del tutto paragonabili, addirittura sovrapponibili al “fratello” di focale standard. Il che, almeno per chi conosce ed apprezza il 50/1,2, dovrebbe bastare a raccontare le doti di questo mediotele, eccellente nei ritratti in primo piano, ma non solo; credo sarebbe riduttivo considerarlo solo un obiettivo da ritratto, perchè l'altissima definizione di cui è capace gli consente di affrontare a testa alta anche generi come il paesaggio, l'architettura e persino le riprese a distanza ravvicinata, perchè pur non essendo un macro, la m.a.f. minima a 70cm è di regola sufficiente per riprese di soggetti e dettagli anche piuttosto piccoli (RR circa 1:4). Lo stabilizzatore e l'elevata luminosità permettono di eseguire scatti a mano libera esenti da mosso, specie se la fotocamera ha a propria volta uno stabilizzatore interno che lavora in accoppiata con quello dell'obiettivo. Il pregio maggiore rimane per me il bello “stacco” del soggetto dallo sfondo, soprattutto perchè non è secco e violento come con certi zoom, ma molto graduale e… naturale, oserei dire. Ho comperato un paraluce a vite piuttosto corto, in sostituzione di quello “giusto” a corredo: l'ho fatto per ridurre ulteriormente l'intrusività di un obiettivo che, per quanto più compatto e meno vistoso di un 70-200/2,8 bianco, rimane comunque un oggetto che viene percepito facilmente dalla gente, cosa che spesso impedisce la realizzazione di scatti spontanei e genuini. È senz'altro vero che i costi delle ottiche RF sono alti, specie per i serie L; tuttavia questo ed altri obiettivi in mio possesso hanno dimostrato di valere il prezzo di acquisto. Le prestazioni, la risposta cromatica, in particolare del 50/1,2, del 28-70/2 e di questo 135/1,8, non mi sembrano distanti, ammesso che lo siano, dagli eccellenti fissi apo-asph Leica della serie SL, i cui costi fanno sembrare economici questi splendidi Canon…lungi da me instaurare discussioni da stadio, ma questi Canon L sono davvero d'altissimo livello.

inviato il 03 Novembre 2023


canon_rf28_f2-8stmCanon RF 28mm f/2.8 STM

Pro: Compatto e leggerissimo; potere risolvente ai diaframmi medi - minima distanza di m.a.f. - 3 modalità ghiera di controllo/fuoco

Contro: Un po' di flare - af non fulmineo - paraluce introvabile - non stabilizzato (ma che vogliamo, poi?)

Opinione: Tra i Canon “non L” volgarmente definiti “povery”, credo che questo 28 pancake sia quello che meglio compete - almeno,sul piano della nitidezza - con i più blasonati fratelli dalla riga rossa. Sempre in attesa fiduciosa di un serie L wide a focale fissa, ritengo tuttavia che il termine di paragone qualitativo piú adeguato per i grandangolari di casa Canon sia il RF 15-35/2,8 L IS: le prestazioni dello zoom professionale paragonato ai vari wide fissi non L (35, 28, 24, 16) a focale 28 appunto sono a mio avviso eguagliate dal piccolissimo pancake, ai diaframmi intermedi (f:5,6-8). Tutti gli altri cedono il passo, seppur assai dignitosamente. Al di là delle prime prove casalinghe, l'ho portato con me in diverse passeggiate sudtirolesi, ottenendone risultati di tutto rispetto che non mi hanno fatto pentire d'aver lasciato in albergo il suddetto zoom L. Certo, operavo in condizioni ideali, belle giornate, atmosfera limpida, e naturalmente cercavo di tenere in ombra la lente frontale, esposta e priva di un irreperibile paraluce che esiste solo nel listino Canon. Però questo piccoletto trasforma la R5 in una “compattona” senza che l'esigente sensore da 45mpxl metta in evidenza limiti qualitativi dell'ottica che, in quelle circostanze, non ci sono. Risultati eccellenti. Diverso il caso ai diaframmi piú aperti (2,8-4) in cui l'obiettivo continua a comportarsi molto bene, ma non rimane al livello del 15-35L, perlomeno ai bordi del formato di un file R5. Probabilmente una risoluzione minore (20-24mpxl, forse anche 30) non consentirebbe di percepire il leggero calo periferico. Nel controluce bisogna stare piuttosto attenti, sia per l'assenza del paraluce, sia perchè, data la struttura dell'obiettivo, la lente frontale è molto esposta ed inevitabilmente qualche fenomeno di flare (aloni) si presenta, anche se il contrasto generale si mantiene buono. Che su un obiettivo così manchi un sistema di stabilizzazione non lo vedo come un problema, perchè fa parte del gioco: un grandangolare da un etto con prestazioni da serie L non può avere anche lo stabilizzatore: o diventa piú grosso e pesante (e caro) o resta ciò che il progettista voleva offrire. Distorsione e caduta di luce ai bordi: solito discorso. Questi RF sono obiettivi nati per il digitale, progettati ab origine in funzione di correzioni ex post. Il gioco funziona? Sí, e benissimo. È più un fastidio mentale pensare che “però se non ci fosse il sw a valle farebbe schifo”. Io, pur vecchio pellicolaro che ama le ottiche vecchio stile, me ne sono fatto una ragione. E poi, anche qui: credo ci sia una gradualità nel compromesso correzione ottica /correzione elettronica. Col 16/2,8 questo compromesso pende “molto” sulla seconda, con il 50/1,2L pende quasi tutto sulla prima. Eppure il 16/2,8 se la cava piú che bene e consente di avere un superwide luminoso leggero ed economico. Ed il nostro 28/2,8 come si colloca in questa “filosofia”? Credo che sia il piú corretto “di suo” del gruppo formato da 50/1,8-35/1,8-28/2,8-24/1,8-16/2,8. Li possiedo tutti e mi pare così, il che non significa che l'intervento fw/sw non ci sia: semplicemente non si avverte, ed i risultati, pur se nelle condizioni ottimali sopra descritte, sono estremamente convincenti.

inviato il 29 Settembre 2023


leica_v-lux5Leica V-Lux 5

Pro: All-in-one camera; sufficientemente compatta; buona qualità generale per un sensore da 1"; buona risposta AF, sempre riferita alla tipologia di fotocamera;

Contro: sensazione di "plasticosità"; lentezza nella risposta accensione; risoluzione mirino non eccelsa; limiti dei sensori di piccole dimensioni (ma vale per tutte le 1"); alti iso "fondo scala" più di facciata che realmente utilizzabili

Opinione: Acquistata usata non senza un po' di scetticismo, per quando proprio non puoi/vuoi portarti fotocamere con sensori più grandi. I vantaggi sono evidenti, si fa praticamente tutto con ingombri e costi davvero limitati. La qualità generale delle immagini è molto buona nella gamma iso 100-1600, poi bisogna fare i conti con i limiti del sensore. Nitidezza convincente anche alle focali maggiori, ho provato anche qualche scatto di avifauna con buona soddisfazione. Gli alti ISO disponibili non sono molto realistici, massimo 3200 ma con molte riserve: meglio sfruttare la luminosità dell'ottica o rischiare tempi più lunghi delle regole, lo stabilizzatore fa bene il suo lavoro. La plasticità delle immagini che se ne ottengono - importante per certi generi, non per tutti - è evidentemente inferiore a quella dei formati più grandi. Forse il limite più grande che è emerso (l'ho tenuta ed usata qualche mese, poi l'ho permutata) coincide anche con il più grande vantaggio: fa praticamente tutto? Sì. Lo fa bene? Ni. Mi rendo conto che questo è un limite per tutte le fotocamere bridge; lo sapevo quando l'ho comperata ed usata. Poi, nel "vissuto" e senza rimproverare niente a questa ottima fotocamera (nel suo genere) ho deciso di portarmi dietro attrezzi che magari non possono affrontare tutti i generi, ma quello che fanno lo fanno al top.

inviato il 14 Luglio 2023


canon_rf50_f1-8stmCanon RF 50mm f/1.8 STM

Pro: Prezzo - peso - ingombro - qualità generale

Contro: No paraluce - ghiera unica per af/diaframmi - resa ai bordi fino a f:4

Opinione: Possiedo anche il parifocale RF serie L f:1,2. Inutile fare paragoni, altrimenti uno dei due non dovrebbe esistere: se il 50/1,2 non fosse perfetto, non dovrebbe costare quello che costa; se il 50/1,8 fosse perfetto, non potrebbe costare quello che costa. Ma appunto: pur condividendo la lunghezza focale e pur avendo un solo stop di luminosità di differenza, sono due obiettivi profondamente diversi alla luce dell'impiego che se ne può fare: non andrei mai sui sentieri dolomitici con il 50/1,2, per dire, nè, potendo scegliere tra i due, userei il 50/1,8 per una cerimonia od una sessione di ritratto. Il piccoletto in realtà se la cava bene, purchè si tenga conto che le aperture maggiori sono “ d'emergenza” e non si pretenda di valorizzare adeguatamente tutta la qualità offerta dal sensore di una R5. Probabilmente su altre fotocamere meno risolventi il discorso migliora vieppiù. È leggero e sta in tasca, si abbina benissimo con il 24/1,8 e probabilmente ancor più con l'annunciato 28/2,8 pancake. Occorre tener presente (almeno io vi sono costretto) che un obiettivo piccolo e leggero è sempre preferibile ad uno massiccio e corpulento in tutti i casi in cui si percorrono lunghi tratti a piedi, ancor di più se in salita, ancor di più se sotto il sole cocente. È ovvio, ma ricordo ancora l'insana idea di portarmi appresso il 28-70/2 sui sentieri dell'Alpe di Siusi. Certo, tornando a casa, davanti al mac, ho apprezzato la sua qualità stellare: ma erano tutti scatti da f:5,6 ad f:11, ossia in condizioni nelle quali anche il piccolo ed economico 50/1,8 avrebbe dato risultati convincenti, pesando un decimo del favoloso zoom superluminoso che avevo con me. Insomma, quando so a priori che scatterò molta architettura o paesaggio, prendo il 15-35/2,8 L. Ma se esco leggero senza sapere bene ciò su cui punterò la fotocamera, aggiungo sempre al kit di base (es. 24-105)il piccolissimo e vituperato 16/2,8, che non è al livello dell'altro, ma offre comunque una resa dignitossissima ed un angolo di campo altrimenti appannaggio di “mostri” assai più costosi ed enormi. La schiena e le spalle ringraziano. Stesso discorso per il 50/1,8, in base al principio che il miglior obiettivo del mondo è quello che hai nel momento in cui scatti. Se è rimasto a casa perchè troppo pesante, non scatti. Ed è sempre meglio portare a casa una (buona) foto fatta con un obiettivo non perfetto che non scattare del tutto avendo lasciato a casa un obiettivo perfetto.

inviato il 28 Giugno 2023


canon_eos_r7Canon EOS R7

Pro: Velocità e precisione AF, velocità di raffica, qualità immagine, doppio slot SD, leggerezza, ergonomia

Contro: Rumorosità dell'otturatore

Opinione: Ho acquistato questa fotocamera, affiancandola alle R5, per utilizzarla praticamente solo negli scatti naturalistici. Essenzialmente m'ero accorto che con la R5 in scatti di wildlife ed avifauna, in molti casi finivo per croppare il file dai 45 originari a circa 24-30 mpxl, perchè il piú delle volte il soggetto (pennuto di turno) occupava una porzione un po' troppo ridotta nel fotogramma. Con il sensore più piccolo, ma di densità adeguata, della R7, mi trovo quindi inquadrature da non croppare mai, o quasi, a parità di obiettivo utilizzato. La risoluzione del sensore è notevole, e le immagini finali sono del tutto soddisfacenti. con DxO Photo Lab il rumore ad alti ISO cessa di essere un problema anche a 12800 ISO e più, ma la R7, di suo, regge bene fino a 6400 ISO, il che è notevole per una apsc con 32 mpxl. L'aspetto piú convincente della R7 è comunque l'incredibile velocità operativa: l'AF della R5 è già eccellente, ma quello della R7 è incredibile: “trova” da solo ed insegue il soggetto, anche in volo irregolare, ed aggancia l'occhio perfettamente. La rapidità e precisione dell'AF si abbina alla notevole velocità di raffica (15 ftg/sec con otturatore meccanico, ed addirittura il doppio con otturatore elettronico). Ci si può quindi permettere il lusso di poter scegliere la migliore composizione / posa in un arco di numerose immagini, tutte perfettamente a fuoco. Sempre riferendomi al sw DxO PhotoLab, la gamma dinamica mi pare ottima, il recupero delle ombre in particolare non dà problemi, per cui si può sottoesporre leggermente in ripresa con la tranquillità di ottimizzare agevolmente in seguito. Il mirino evf non ha una risoluzione da record, ma per il genere fotografico per il quale la utilizzo io basta e avanza, e la velocità di aggiornamento consente “inseguimenti” anche molto veloci senza ritardo di risposta. Ergonomia: molti hanno criticato lo spostamento in alto della ghiera circolare sul dorso, che sulla R7 circonda il Joystick AF: ebbene per me invece è un vantaggio: di solito imposto il “rotellone” con la funzione di compensazione esposizione: con la R5 devo abbassare notevolmente il pollice destro per regolare la ghiera, con un movimento poco naturale, mentre con la R7 essa è esattamente dove deve essere, e la regolazione mi risulta più istintiva ed immediata. Il consumo della batteria mi pare più ridotto rispetto alle R5, ma non ho fatto test appositi: vedo semplicemente che cambio batteria con meno frequenza.Come indicato sopra, l'unico aspetto che mi ha lasciato inizialmente un po' perplesso è la rumorosità dell'otturatore: con raffiche veloci sembra più un AK-47 che una fotocamera, ed in certe situazioni di ripresa potrebbe allarmare-allertare il soggetto, facendolo volare via. Ma credo si tratti di situazioni davvero rare, perchè finora la R7 mi ha consentito di portare a casa ottimi risultati, ed alla rumorosità mi ci sono abituato; si aggiunga che, in circostanze estreme, si può sempre ricorrere all'otturatore elettronico, che è assolutamente silenzioso. Nel complesso, pur rendendomi conto che la mia opinione si limita all'impiego della R7 al solo genere della fotografia naturalistica, sono estremamente soddisfatto di questa piccola velocissima mitraglietta, degna erede della 7DmkII che usavo anni fa. https://flic.kr/p/2obQ1hv https://flic.kr/p/2o55Qth

inviato il 20 Gennaio 2023


canon_eos_r5Canon EOS R5

Pro: Sistema AF - Image quality - reattività - versatilità - mirino

Contro: Costo - freezing sporadico - autonomia - cf express (parlando di sole fotografie)

Opinione: Non è la fotocamera perfetta, ammesso che esista, ma di sicuro è lo strumento fotografico più completo e versatile che mi sia passato per le mani in 40 anni di click. Dopo 6 mesi di utilizzo, affiancata ad un altro corpo R, ho venduto anche quest'ultimo ed ho preso un secondo corpo R5. Io fotografo praticamente di tutto, tranne la subacquea e l'astrofotografia: paesaggio, architettura, street, ritratto, avifauna, reportage, close up e macro: la R5 è la fotocamera che consente di affrontare al top tutti questi generi, e di per sè credo che questo sia il suo pregio più grande, senza contare le funzioni video che, per quanto mi riguarda, potrebbero anche non esserci, ma che oggi sono un requisito irrinunciabile per i più. Ovviamente quindi io mi riferisco al solo “reparto” fotografico. L'Autofocus è velocissimo e precisissimo, in avifauna il salto qualitativo dalla generazione precedente è avvertibile subito: la percentuale di successi in avifauna è impressionante. Il sensore offre un dettaglio elevato, non mi fa rimpiangere le 5Ds che avevo anni addietro: i paesaggi e l'architettura sono serviti, in avifauna un crop anche deciso raramente porta l'immagine finale a scendere sotto i 20-24 mpxl, ossia quanto basta e avanza per stampe di formato generoso. L'elettronica di bordo consente raffiche ad alta e altissima frequenza, mantenendo il soggetto (il suo occhio il piú delle volte) perfettamente a fuoco. Gamma tonale molto elevata, se non ne tiro fuori foto decenti il colpevole sono solo io. La resistenza agli alti ISO è sostanzialmente quella della R, ossia 6400 iso pienamente fruibili, con la leggera differenza di 15 milioni di pixel in più per la R5. Utilizzando la riduzione rumore di DxO posso scattare in tutta tranquillità anche ad ISO 12800, il che mi consente di osare e … usare i tele economici e bui della casa (800/11, 100-400/5,6-8) anche quando di luce ce n'è davvero poca. Lo stabilizzatore IBIS, specie quando lavora in simbiosi con quello delle ottiche, permette di scattare a mano libera quasi al buio con ottimi risultati, specie in architettura di interni (chiese poco illuminate ad es.); nel close up e nella macro a mano libera (lo so, il meglio si fa col treppiede, ma…) il doppio stabilizzatore fotocamera + obiettivo dà una percentuale di successo molto piú alta che in passato, almeno se il soggetto non è troppo irrequieto. Il mirino è un piacere da usare, e con quella qualità riesco a focheggiare con precisione e rapidità anche i miei vecchi Nikkor Ais che ritrovano nuova vita sulla rivale di sempre, il tutto anche senza ricorrere agli ausilii della maf manuale, quali ingrandimento della porzione o focus peaking. Migliorabile l'autonomia delle batterie (la situazione non è drammatica, ma la seconda batteria da portarsi al seguito non è un optional) ed un fenomeno che talvolta affligge la prima delle mie due R5, ossia un inspiegabile “freezing” che blocca la fotocamera per qualche secondo. Non ci ho mai badato molto, e con l'ultimo firmware finora non è più successo, anche se non mi sono accanito con degli stress test. In un annetto di utilizzo intenso, comunque, m'è capitato 4 o 5 volte, non di più. L'altro esemplare sembra immune dalla questione. La CF express non è un problema in sè, e credo che la sua presenza sia dovuta alle necessità di ripresa video: non utilizzando io tale modalità di ripresa, però, avrei preferito decisamente il doppio slot SD, con la possibilità di gestire anche meglio le diverse possibilità offerte per la registrazione contemporanea o sequenziale, a seconda delle situazioni di ripresa. Il recente acquisto di una R7, che destino esclusivamente alla naturalistica, non è dovuto a carenze della R5, ma solo alle caratteristiche piú mirate e specialistiche della R7: e visto l'alto numero di scatti che si “sparano” in quel genere fotografico, preferisco non stressare le R5 ed usare l'attrezzo dedicato. il costo: l'ho sempre ritenuto esorbitante, ma avere tutto al top… Buona luce a tutti

inviato il 20 Dicembre 2022


canon_rf24_f1-8stmCanon RF 24mm f/1.8 Macro IS STM

Pro: Nitido - compatto - leggero -capacità closeup - luminoso - bokeh

Contro: No paraluce - aberrazioni cromatiche - correzione ottica “obbligatoria”

Opinione: Vale quello che costa (e non costa poi poco). Fa parte di quella serie di obiettivi Canon (e non solo) progettati non per essere otticamente perfetti ed utilizzabili “as is” ma tenendo conto di tutte le correzioni che il firmware della fotocamera e/o il software di post produzione opereranno all'apertura del file. Il file RAW escludendo le suddette correzioni mostra un'immagine fortemente afflitta da distorsione a barilotto, forte caduta di luce ai bordi e nitidezza insufficiente nelle zone periferiche del formato. Detta così sembra una ciofeca, ma in realtà le ottiche moderne non vengono progettate come se dovessero essere corrette per la pellicola (ossia senza nessun intervento possibile tra scatto e visione dell'immagine) ma appunto tenendo conto in partenza, in fase progettuale, dei successivi interventi fw e sw sul file. Altre ottiche RF serie L che possiedo sono già correttissime “di loro” ma costano un botto, pesano ed ingombrano assai. A valle del processo di ottimizzazione fw/sw questo 24/1,8 sfodera una qualità di immagine soprendente in termini di nitidezza, uniformità di resa, assenza di clb e - why not - di distorsione. Credo che la lunghezza focale sia inferiore a 24mm, che tornano tali dopo l'elaborazione del file, quando il barilotto torna ad essere un bel rettangolo, il buio ai bordi si accende di nuova luce e la risolvenza periferica recupera leggibilità più che sufficiente a compararla con il centro immagine. Questi aspetti, quest'idea di una progettazione che ab origine tenga conto e dia per ovvia l'elaborazione post scatto, possono far storcere il naso, e lo capisco. Anche il canon Rf 16mm/2,8, senza l'elaborazione post scatto sembra quasi un fisheye. E per chi non lo sapesse, il favoloso file di output di una Leica Q2, è anch'esso frutto di un processo che parte dall'immagine prodotta dal summilux 28/1,7 la quale - di per sè - soffre delle stesse magagne di cui sopra. Può non far piacere saperlo, tuttavia è così; ma, aggiungo, funziona perfettamente: stampe nitidissime da 50x75cm me lo hanno dimostrato più volte. Poi è ovvio che Q2 è un sistema chiuso ottimizzato per quell'obiettivo su quel sensore, che mai saranno separati (se non a martellate, volendolo fare). Invece con un sistema ad obiettivi intecambiabili come Canon RF, va da sè che le correzioni fw e sw per uno scatto del mio 15-35/2,8 impostato a 24mm saranno minime, mentre sono assai piú corposi gli interventi necessari per raddrizzare, illuminare ed ottimizzare lo stesso scatto ottenuto con lo RF 24/1,8: perciò, forse, un fanatico dell'ingrandimento del dettaglio ai bordi visto al 400% troverà differenze piú o meno eclatanti. Ma se questo 24, che ricordiamo è molto luminoso, stabilizzato e raggiunge pure il RR 1:2, fosse eccellente senza bisogno di fw e sw, ebbene costerebbe più di 2000€ e sarebbe assai più lungo e pesante. Lo dicono sempre tutti, ma mi unisco al coro che contesta a Canon l'assenza di un paraluce in dotazione: quando capiranno che la gente di buonsenso se li va a comperare dai produttori cinesi presenti su Amazon?

inviato il 17 Novembre 2022


canon_rf100-400_f8isCanon RF 100-400mm f/5.6-8 IS USM

Pro: Leggero - compatto - nitido anche a t.a. - notevole RR anche senza aggiuntivi - relativamente economico

Contro: Ovviamente non è luminoso, ma fa parte del gioco

Opinione: Chi ama camminare in montagna apprezzerà senz'altro questo zoom tele di Canon: rende possibile portarsi appresso lunghezze focali altrimenti impensabili per i pesi e gli ingombri normalmente implicati dai teleobiettivi spinti. È ovvio ed è inutile sottolinearne la scarsa luminosità: per l'impiego al quale è destinato va benissimo, le prestazioni ottiche (lo uso su r5) sono incredibilmente alte, l'af è veloce, consente di realizzare close up di soggetti piuttosto piccoli (fiori, farfalle, libellule) in tutta libertà, grazie all'ottimo stabilizzatore che lavora assieme a quello della fotocamera. Se si vogliono scattare ritratti in luce ambiente è meglio rivogersi ad altro, va da sè, ma il 100-400 è e rimarrà a lungo fedele compare al 15-35 L od al 24-105 Lnelle mie escursioni montane. Sarebbe bella una versione “L” con costruzione tropicalizzata e paraluce di serie (ricordate il vecchio EF 100-300/5,6 L?) ma anche con l'attuale 100-400 la costruzione è assai ben fatta, trasmette sensazione di solidità ed è totalmente privo di giochi. Bisogna vedere nel tempo, con un utilizzo intenso, ma per adesso va benone. Buona luce

inviato il 14 Settembre 2022


canon_rf100macro_isCanon RF 100mm f/2.8 L Macro IS USM

Pro: Qualità ottica, costruzione meccanica, efficienza stabilizzatore, gestione aberrazione sferica, ingrandimento 1,4x

Contro: Prezzo, ingombro

Opinione: È un capolavoro dalla doppia o tripla persomalità, che rende possibile l'unione di mediotele macro e mediotele da ritratto, in passato molto critica: i macro erano troppo ricchi di microcontrasto per essere convincenti nel ritratto classico, ed i mediotele da ritratto a loro volta non avevano le caratteristiche di dettaglio e di ingrandimento per efficaci riprese di close up, anche usati con tubi, soffietti o peggio lenti addizionali. Con questo obiettivo si può passare in un attimo dal ritratto “sognante” e flou (vero, non con filtri soft) alla ripresa ravvicinata estrema, al dettaglio paesaggistico, con una nitidezza di livello eccelso. Bella la resa in controluce, priva di flare; rapidissima la m.a.f., lo stabilizzatore consente di osare l'inosabile, anche a RR significativi. Lo sfocato è gradevole e pastoso. Insomma, rispetto ai dati di targa (un 100mm f:2,8) costa un botto, ma considerando che svolge egregiamente le funzioni di mediotele generico, ottica macro spinta e obiettivo da ritratto si potrebbe anche paradossalmente sostenere, cum grano salis, che non costi poi molto. L'unico limite, relativo, sono le dimensioni piuttosto generose (ma è un internal focusing, non si estende) ed il fatto che non viene visualizzato il valore F “reale” all'aumentare del RR, che nell'uso con flash esterni potrebbe indurre in errore. Ma per me è un unicum nell'attuale panorama delle ottiche di livello, non solo in casa Canon. Non vedo l'ora di provarlo sui sentieri di montagna, in abbinata col 15-35/2,8, per un corredo ancora abbastanza leggero e di altissima versatilità.

inviato il 30 Marzo 2022


canon_rf16_f2-8stmCanon RF 16mm f/2.8 STM

Pro: Ingombro - peso - qualità ottica finale - prezzo

Contro: Assenza paraluce in bundle - ghiera con funzione alternativa focus/custom - qualità ottica “raw” - assenza tropicalizzazione

Opinione: Ho acquistato questo piccoletto pur avendo già l'ottimo RF 15-35/2,8 L IS: volevo infatti disporre di una focale cortissima senza necessariamente appesantirmi con lo zoom professionale, riservando l'utilizzo di quest'ultimo alle uscite dedicate specificamente ai generi in cui il superwide è d'obbligo. Il piccolo fisso invece pesa davvero poco, sta in tasca e consente di disporre di una focale ultracorta qualora fosse utile o necessaria. La cosa funziona bene, spesso uscivo a zonzo con il 35/1,8, l'85/2 e basta. Ma a volte serve qualcosa di davvero corto, per uno scatto di architettura od una resa prospettica estrema, ed è comodissimo trarre di tasca questo 16mm che pesa circa un etto e mezzo. Dico subito che la resa finale è assolutamente soddisfacente e non mi pento dell'acquisto. Basta sapere che uno scatto raw del 15-35/2,8 va già bene così com'è, mentre il 16/2,8 presenta sia una forte ed evidentissima distorsione a barilotto nonchè un'altrettanto notevole caduta di luce ai bordi. È evidente che questo obiettivo è stato progettato tenendo conto delle inevitabili forti correzioni post scatto, e non per fornire un'immagine impeccabile “da solo”. Ma ci sta, funziona e se non fosse così avrebbe peso, dimensioni e costo assai maggiori di quelli che presenta (e che sono la ragione del mio acquisto). Io sviluppo il raw con Canon DPP, ed il risultato finale è più che convincente: nitido fino ai bordi, distorsione pressochè assente, idem per la CLB, non soffre il controluce anche spinto; anche le aberrazioni cromatiche sono perfettamente corrette dal sw proprietario. Quindi ho ottenuto quel che volevo, e sono solo contento di questo superwide tascabile. I contro sono scritti sopra; per il paraluce, Canon sarà contenta di sapere che ne ho acquistato a 15€ uno cinese su Amazon, cosí potrà risparmiarsi la costruzione e la vendita a prezzo assurdo del paraluce originale; non mi avrebbe pesato pagare 20€ in piú l'obiettivo fornito completo di paraluce, ma se la vedano gli illuminati uomini del marketing. La ghiera unica che gestisce, tramite selettore, l'alternanza tra messa a fuoco manuale e funzione customizzata (io la uso come ghiera diaframmi) è un altro punto che non mi entusiasma, ma che non inficia il mio giudizio estremamente positivo su questa ottica.

inviato il 15 Febbraio 2022


leica_q2_monochromLeica Q2 Monochrom

Pro: Qualità files, compattezza, ergonomia generale, retro feeling, tenuta agli alti ISO, risoluzione elevata, possibilità di personalizzazione, qualità del mirino

Contro: ghiera regolazione destra poco ergonomica, autonomia relativamente ridotta, alte luci non recuperabili

Opinione: Ho sacrificato un intero corredo (2 dslr Nikon Df e 7 ottiche originali niente niente male) per acquistare questa particolarissima fotocamera. Passano gli anni, si apprezzano oggetti leggeri e compatti, torna il piacere di utilizzare poco per concentrarsi sull'immagine...e soprattutto ho un validissimo e completo corredo Canon R con il quale - quando serve o quando ne ho voglia - affrontare adeguatamente i diversi generi di fotografia che mi interessano. Ma la fotocamera da portare sempre con me, semplicissima da usare, veloce, poco appariscente leggera... è quella. Non è una fotocamera che possa piacere a tutti: è una filosofia dello scatto che "taglia" volutamente via la possibilità di cambiare focale e addirittura di scattare a colori. Sembra masochismo puro, oltretutto costa una fortuna, ma non è così. Almeno a me consente di recuperare il piacere di costruire le immagini, di affidarsi poco o nulla agli automatismi (che peraltro funzionano benissimo, quando servono) e soprattutto, soprattutto, di superare quella mentalità che, con l'avvento del digitale, tende a trascurare la fase di ripresa per riservarsi la realizzazione della foto dopo, tramite post produzione. Oh, beninteso: ben vengano tutte le possibilità offerte da photoshop e compagni, soprattutto se - parlo ovviamente per me - non si degenera dalla ottimizzazione sacrosanta alla manipolazione vera e propria. Con questa fotocamera, con la Q2Mono, passa letteralmente la voglia di pastrocchiare dopo: un semplice ritaglio, se l'inquadratura non è perfetta, una aggiustatina ai toni se serve. Punto. Basta. O lo scatto è valido, o lo butti via, com'era una volta quando si sceglieva, in un rullino da 36 pose, quelle due o tre da stampare (se andava bene). La resa tonale è magnifica, ci sono transizioni finissime che non avevo mai visto nei miei migliori files convertiti in BN. La risoluzione è talmente alta (e ben sfruttata dall'obiettivo summilux) che eventuali crop equivalenti all'angolo di campo di un 35mm o anche di un 50mm sono assolutamente alla portata, anche se l'idea di base della Q2 non è quella. Portare al 100% in visualizzazione un file ricavato da questa fotocamera è una gioia per gli occhi, anche se non siamo dei fanatici della conta dei pixel. Ci si può fare soprattutto street e paesaggio (ovviamente monocromatico) ma anche qualche ritratto ambientato, specie aprendo il diaframma e qualche scatto di architettura (sono d'aiuto in questo caso la griglia sovrapposta all'inquadratura e la livella sui due assi, di lettura semplice ed efficace). Il mirino è spettacolare, e la fotografia di interni in scarsa luce ambiente ne beneficia molto. La tenuta agli alti ISO è la migliore che abbia finora provato, sostanzialmente escono files puliti come quelli delle mie compiante Nikon Df, con la lieve differenza che sono files da 47 mpxl anzichè 16. Anche i Jpg prodotti on camera sono perfettamente fruibili, l'esperienza d'uso mi ha ricordato quelli che ottenevo con le Fujifilm ed il loro sensore X-Trans: le uniche fotocamere con le quali ritenevo davvero inutile scattare in raw, al contrario di tutte le altre numerose che mi son passate di mano. Come detto anche da altri, la ghiera di regolazione presente sulla parte destra della calotta non è facilmente raggiungibile col pollice; forse l'hanno spostata in avanti per evitare regolazioni involontarie, sta di fatto che occorre quantomeno farci l'abitudine. La rapidità dell'af è notevole, se ci fosse un joystick sarebbe meglio, ma quando si richiede lo scatto al volo - street in primis - la miglior cosa è ancora affidarsi all'iperfocale, tra l'altro perfettamente fruibile e leggibile sull'ottica, dall'impostazione retro come tutti i comandi principali di questa bella ed elegante fotocamera. E' digitale fino al midollo, ma si usa piacevolmente come una telemetro analogica di buona memoria. E' una fotocamera che fa pensare, non serve alle foto ricordo disimpegnate. Si può usare anche così, salvo chiedersene la ragione.

inviato il 09 Agosto 2021


nikon_afs24_f1-8gNikon AF-S Nikkor 24mm f/1.8 G ED

Pro: Nitidezza, leggerezza, luminosità sfruttabile, anello in gomma sulla baionetta, tenuta al flare, distorsione presente ma contenuta

Contro: Incertezze nella maf alle aperture elevate, sensazione di costruzione “ballerina”, passo filtri in policarbonato

Opinione: Premetto che uso questo obiettivo sulla Nikon Df, fotocamera valida sotto tanti aspetti, ma non quello della elevata risoluzione: con 16 mpxl la risolvenza dell'obiettivo non è messa più di tanto alla prova: infatti questo 24 se la cava ottimamente dal centro ai bordi, anche alle aperture elevate, ma vorrei vedere imrisultati su una D850 o D810. Comunque per me fa perfettamente il proprio lavoro, e con la Df forma un'accoppiata che non teme nessuna condizione di luce scarsa. L'Af è rapido quanto basta, anche se utilizzando le massime aperture, a distanza mediobreve e con luce scarsa è meglio affidarsi al punto centrale della Df. Se si centra la m.a.f., questo 24 è bello nitido anche a tutta apertura, e consente interessanti effetti di sfocato abbastanza inconsueti con una inquadratura decisamente grandangolare quale è quella consentita da questa focale. Sulla costruzione in policarbonato: è più la sensazione che dà, che peraltro si traduce nel vantaggio di un peso sorprendentemente ridotto. Sarebbe oppurtuna una vera tropicalizzazione, ma almeno l'anello in gomma sulla baionetta c'è, e con un filtro di protezione avvitato davanti sono riuscito ad usare questo obiettivo sotto una ragionevole pioggerellina senza avere alcun problema. Non c'è la stabilizzazione, ma con una focale corta, luminosa, e con la straordinaria qualità agli alti ISO della Df, per me non è un problema serio: con focali più lunghe probabilmente lo sarebbe, ma con questo 24 ho scattato in situazioni davvero critiche senza buttar via che pochissimi scatti nei quali avevo azzardato velocità di otturazione improponibili con un obiettivo non vr (e forse anche con vr...) ? Resiste molto bene al controluce, distorce relativamente poco per la lunghezza focale che ha, la cdl ai bordi è come intuibile forte a t.a., ma il piú delle volte non la correggo, la trovo spesso gradevole. Da f:4 in poi non è più un problema. Ai diaframmi medi (ovvio, ma voglio precisarlo) dà il meglio e sfodera una nitidezza che “esonda” rispetto alle caratteristiche del sensore delle mie Df. A me 16mpxl bastano, va da sè che altri generi ed altre preferenze esigono risoluzioni maggiori. Credo comunque che questo 24 ai diaframmi medi (4 o 5,6) non sfigurerebbe sulle reflex più dotate di mpxl, ma questa è solo una mia sensazione. Buona luce

inviato il 31 Maggio 2021


canon_rf800_f11Canon RF 800mm f/11 IS STM

Pro: Compattezza - leggerezza - qualità ottica

Contro: non tropicalizzato - paraluce da acquistare a parte (e non si trova)

Opinione: Ero molto scettico quando Canon presentò la coppia di obiettivi 600 e 800mm con diaframma 11 fisso. Mi sembravano fini a se stessi; poi ho riflettuto sulle attuali possibilità delle ML serie R di focheggiare agevolmente anche con ottiche assai più chiuse dei fatidici f:5,6 od F:8 che con le reflex erano dei limiti invalicabili. E per la luminosità decisamente scarsa, specie per un obiettivo il cui impiego obbliga spesso e volentieri a tempi di scatto brevi (avifauna, specie se in volo), gli attuali sensori della serie R sono ottimi, consentono di spingersi agevolmente a 6400 ISO ed oltre, anche se con doveroso passaggio in DPP dei files CR3. Alla fine me lo sono comperato, e dopo diversi week end con poca e brutta luce, in cui ho dovuto usare valori ISO davvero...imbarazzanti, finalmente l'ho potuto provare in condizioni di luce normale. Ho apprezzato la facilità con la quale si può usare a mano libera un 800mm, cosa che in precedenza, con tele serie L professionali e moltiplicati, era possibile solo a prezzo di pesi notevolmente impegnativi, che dopo un po' si facevano sentire, sia nel brandeggio operativo che nel trasporto da un luogo all'altro. Certo, si può usare anche sul treppiede, ma non penso sia nato per questo: è davvero perfetto per la caccia fotografica vagante. La nitidezza, a patto di usare tempi di posa adeguati, è davvero ottima; la stabilizzazione è efficace, ho ottenuto scatti nitidi (di soggetti statici) anche ad 1/60" (diciamo uno su tre) ed usare quest'ottica ad 1/250" è tutt'altro che proibitivo. Ovvio che se il soggetto si muove sarà necessario impostare 1/1000" o meno ancora, ed in questo caso anche in una giornata di sole sarà necessario operare a valori ISO più alti che con altri obiettivi. Ma poter passare una giornata con un 800mm al collo senza doversi sottoporre a fisioterapia è un vantaggio notevolissimo, perchè nessuna occasione viene perduta. La messa a fuoco è veloce, l'aggancio col soggetto (in volo, supponiamo) è efficace, pur se limitato alla zona centrale dell'inquadratura, perchè le zone periferiche vengono automaticamente eslcuse. Insomma ha un mucchio di limiti, ma funzionali al tipo di ripresa che è logico supporre per un'ottica di questa focale, quindi in sostanza non servirà mai un diaframma più chiuso di f:11, e nella fotografia di wildlife vagante è tutto ciò che serve, non di più, non di meno. Se avessero fatto lo sforzo di dotarlo di un minimo di tropicalizzazione e di un paraluce compreso nel prezzo (magari incorporato, why not?) il voto sarebbe stato 10, ovviamente riferito al tipo di impiego al quale questo simpatico tubo di stufa è prioritariamente destinato. Non credo che lo utilizzerò mai per ritratti od architettura, voglio dire...

inviato il 21 Febbraio 2021


nikon_dfNikon Df

Pro: Mirino eccellente, comandi analogici, qualità dei files, relativa leggerezza, perfetto connubio con ottiche AI/Ais

Contro: Scarsa efficienza sistema pulizia sensore, facilità con la quale si stacca lo sportello batteria

Opinione: Ho acquistato questa fotocamera d'occasione un paio di mesi fa. Da oltre 10 anni sono passato a Canon, e tutt'oggi mi trovo benissimo con il sistema RF al quale sono approdato da due anni. Ma in fondo all'armadio, da tanti anni, erano riposte una F2as ed una FM2n con il loro bravo corredo di 9 ottiche a fuoco manuale, compresi due decentrabili. È vero, posso usare questi obiettivi (e talvolta lo faccio) sulle mie Canon Eos R con anello adattatore, però era molto forte il richiamo di una fotocamera come la Df, con la sua modalità d'uso molto vicina a quella delle due reflex meccaniche con le quali sono cresciuto negli anni '80, e così l'ho acquistata. La perplessità sui relativamente pochi mpxl è svanita subito grazie all'alta qualità generale dei raw sfornati dalla Df, anche e soprattutto quando gli ISO devono salire. Occorre inquadrare con attenzione, riempire il formato, ed i 16mpxl bastano e avanzano. La durata delle batterie, rispetto alle mirrorless R, è... imbarazzante, ci si può quasi dimenticare della batteria di riserva. Lo scatto è dolce, ma rumoroso. Il mirino, seppur non al livello di quello d'una F3, è comunque molto meglio di gran parte della concorrenza reflex, il che, quando si focheggia manualmente, fa davvero la differenza. La mia recensione è molto limitata dal fatto che non ho provato il sistema AF, che leggo essere il tallone d'Achille di questa fotocamera. Ma l'ho acquistata per usarla con i miei vecchi ottimi nikkor manuali, per cui l'af questa fotocamera potrebbe anche non averlo. Molto pratico il sistema di memorizzazione e richiamo dei dati degli obiettivi manuali (perchè solo 9 memorizzazioni, però?) a patto di ricordarsi di aggiornare l'obiettivo ad ogni cambio ottica, azione agevole tramite un tasto funzione ed una ghiera di selezione. Mirino e qualità dei files sono per me i punti di forza della Df, unitamente ad un “fascino” unico, che può non piacere forse a chi ha meno di mezzo secolo di vita alle spalle. La uso per girovagare a zonzo, per lavorare lentamente, per riscoprire il gusto dell'approccio pacato, “come se” in macchina vi fossero solo 36 fotogrammi da scattare. per cose più veloci ed impegnative le mie care EOS R ed i loro fantastici obiettivi RF non sono in discussione, ma nei limiti descritti la Nikon Df è un autentico piacere da utilizzare. Come evidenziato sopra, purtroppo il sistema di pulizia sensore non è un granchè, occorre ricorrere spesso ai soffiatori o ad un tecnico esterno. O ad un po' di timbro clone; inoltre lo sportello del vano batteria/scheda (perchè assieme, poi?) tende a staccarsi facilmente, sembra privo di un fermo. Assurdo, specie in assenza di battery grip come accessori. Ma lo si rimette a posto senza troppo penare.

inviato il 14 Dicembre 2020


canon_rf85_f2macroCanon RF 85mm f/2 Macro IS STM

Pro: Qualità ottica, stabilizzatore, peso ed ingombro limitati, luminosità non da record ma pienaments sfruttabile, af veloce e silenzioso

Contro: Paraluce non compreso (pessima abitudine di canon per i non L) e tropicalizzazione assente

Opinione: L'ho messo alla prova con diversi close up e ritratti, perchè la focale, la luminosità e la minima di maf consentono di destreggiarsi in entrambi questi generi. L'obiettivo risponde molto bene: nel ritratto offre uno sfocato gradevolissimo e abbastanza destrutturato, l'incarnato è ben reso, secondo tradizione Canon e la nitidezza c'è tutta, pur senza il microcontrasto elevatissimo tipico dei macro vecchia scuola. Nelle riprese a distanza ravvicinata emergono, anzi si comfermano ottime doti di nitidezza a tutti i diaframmi, lo stabilizzatore consente di osare anche tempi che in macro ci si poteva solo sognare una decina di anni fa, ed il bokeh dei piani fuori fuoco è graduale e piacevole. Non è un vero macro, ma fa molto bene nelle riprese ravvicinate, e non è un superluminoso, ma fa molto bene in scarsa luce ambiente e nei ritratti. Pesa poco, ingombro relativamente limitato, è forse l'ottica con il miglior rapporto qualità / prezzo (per quel che vale questa semplificazione) nell'attuale panorama degli RF. Avrei pagato qualcosa in più per il paraluce e soprattutto la tropicalizzazione, ma risulta comunque ben costruito e assolutamente privo di giochi. Con il 35/1,8 che già avevo forma un corredo minimal con il quale divertirsi a fare un po' di tutto senza dare nell'occhio nè slogarsi una spalla.

inviato il 03 Dicembre 2020


canon_rf70-200_f2-8lCanon RF 70-200mm f/2.8 L IS USM

Pro: Compatto - relativamente leggero - nitidissimo - stabilizzatore eccellente

Contro: prezzo (ma è inevitabile)

Opinione: Lo possiedo da pochissimo tempo, finora ho realizzato circa 300 scatti, fondamentalmente di prova. Fotografo da oltre trent'anni, e mi son passati di mano, nel tempo, corredi abbastanza completi di diverse marche, tra le quali Contax-Zeiss, Leica M ed R, Nikon AI e AF, Pentax 67, Mamiya 645, Rolleiflex, Hasselblad e naturalmente Canon EOS, dalla prima 620 del 1987 fino alle 5Ds digitali. Non lo dico per spocchia, ma solo per confermare che la nuova baionetta RF di Canon consente progettazioni tanto ardite quanto valide. Un 70-200/2,8 così compatto ed agile era un sogno fino a pochi anni fa, ora è realtà; per di più l e prestazioni non sono per niente sacrificate dal tipo di costruzione, ossia con zoom telescopico anzichè interno. Agli indubbi vantaggi dello stivaggio in borsa/zaino si aggiunga un peso decisamente più contenuto rispetto ai corrispondenti EF. Otticamente non delude: come le altre realizzazioni RF che ho, dimostra di poter fare tutto ciò che fanno i corrispondenti ef, con migliore qualità non solo in asse, ma soprattutto nelle zone periferiche dell'inquadratura, dove gran parte dei pur ottimi serie EF mostra un po' la corda, salvo diaframmature generose o progetti meno spinti (ad es. f/4 piuttosto che f/2,8). L'AF è fulmineo, anche se ho notato che alla prima inquadratura (appena si porta l'occhio al mirino) ha un "va e vieni" singolare, un po' spiazzante. Questione di mezzo secondo, poi una volta "attivato" l'AF è immediato e precisissimo, anche in inseguimento (ho provato qualche gabbiano in volo) A tutte le focali riesce a soddisfare anche l'occhio più smaliziato. Lo stabilizzatore mi pare il più efficiente che abbia mai provato; ho scattato diverse immagini a 70mm con un tempo di posa di 1/8" e addirittura 1/6" ottenendo costanza di risultati impeccabili. Ossia, non uno ogni tre o quattro, ma tutti perfetti. Non è poco. Lo devo ancora provare per bene, ma dopo trenta anni di fotografia credo che la mia prima impressione non sia dettata solo dall'entusiasmo per il nuovo acquisto. Un eccellente obiettivo professionale, probabilmente assai più prestante rispetto ai requisiti del pur ottimo sensore da 30mpxl delle mie eos r. Buona luce P.S. - ho letto qua e là che alcuni utenti lamentano un errore di focheggiatura nelle condizioni 200mm F:2,8 Minima distanza di messa a fuoco Addirittura pare che Canon stia per fornire un aggiornamento fw per ovviare al “problema”. Personalmente ho eseguito qualche test in quelle condizioni, senza rilevare alcun errore; almeno, questo vale per il mio esemplare, fermo restando che, nelle condizioni sopradescritte, è impensabile non avere errori, salvo usare un cavalletto, perchè ovviamente se no l'errore sarebbe imputabile al fotografo e non certo all'obiettivo, dato che un'oscillazione avanti o indietro anche di pochissimi mm porta a sfocature evidenti con un tele a tutta apertura e a distanza ridotta. P.S.2 Aggiornato il fw dell'ottica, anche se nell'uso pratico, che nel frattempo ho intensificato, non ho mai rilevato il problema. In ogni caso, ovviamente vale la pena di aggiornare. Anche nel ritratto questo obiettivo non fa rimpiangere gli ottimi fissi serie L che avevo prima. Davvero un'eccellente realizzazione, ottimo compagno al 28-70/2 L con il quale costituisce una coppia eccezionalmente versatile oer ogni condizione di luce ragionevolmente prevedibile.

inviato il 14 Dicembre 2019


canon_rf24-105_f4usmCanon RF 24-105 mm f/4 L IS USM

Pro: Compatto, nitido, costante, stabilizzato, velocissimo, solido

Contro: Non riesco a trovarne

Opinione: Acquistato come alternativa “leggera” al magnifico ma pesante 28-70/2 L. Ho approfittato di un'occasione, altrimenti non lo avrei acquistato: ma in breve questo tuttofare mi ha convinto delle sue eccellenti doti. Se non servono quei due diaframmi in piú, è molto meglio del pur buon vecchio EF 24-105/4 L IS che avevo anni fa. Convince soprattutto per la sua costanza di resa su tutto il formato e sull'ottima risposta anche a tutta apertura, persino alla focale più lunga, dove i bordi, seppure calino un po' rispetto alla zona centrale, rimangono tuttavia su livelli di perfetta utilizzabilità, senza costringere a chiudere il diaframma. Si difende bene anche nella tenuta in controluce. Col polarizzatore standard, alla focale minima, presenta vignettature agli angoli: consiglio PL slim per evitare l'inconveniente. La messa a fuoco ê straordinariamente rapida. La costruzione, come per tutti i canon serie L, è da riferimento: giochi assenti, tolleranze non percepibili neanche impostando la lunghezza focale massima. Lo stabilizzatore consente piccoli miracoli, avvantaggiandosi nell'uso di valori ISO contenuti. Se proprio vogliamo trovare qualcosa, un po' di distorsione a 24mm, ma nulla di che. Colori vividi, contrasto brillante. È il miglior compagno per passeggiate montane e paesaggistica. In una recente tre giorni altoatesina è stato l'obiettivo con il quale ho scattato il 90% delle immagini, alternandolo al 15-35/2,8 (8%) ed al ef 100-400/4,5-5,6 L II (2%). in quei giorni non ho rimpianto il 28-70/2 L, che mi attende per situazioni di luce meno abbondante e per sfocati da sogno: uniche situazioni nelle quali il 24-105 non può che mostrare un po' la corda. Ma è ovvio, con quei dati di targa. E comunque il bokeh, per qualche ritratto estemporaneo, è tutt'altro che disprezzabile. Non credo si possa volere di più da un obiettivo così versatile.

inviato il 31 Ottobre 2019


canon_rf15-35_f2-8Canon RF 15-35mm f/2.8 L IS USM

Pro: Nitidezza, uniformità di resa su tutto il formato, distorsioni ridotte, eccellente resistenza al flare, stabilizzatore prodigioso

Contro: Per ora nessuno, prezzo a parte.

Opinione: Recentissimo acquisto, finora ho scattato un centinaio di immagini, proprio per provarlo nelle condizioni più critiche ed alle diverse focali; è un eccellente prodotto, non fa rimpiangere i migliori fissi della casa (meno male perchè li ho permutati per acquistarlo). Probabilmente la minor criticità offerta dal ridottissimo tiraggio della baionetta R consente di raggiungere prestazioni elevatissime anche nelle zone periferiche dell'immagine, tallone d'Achille di tutti gli zoom grandangolari con schema fortemente retrofocus. Perlomeno, già a tutta apertura eguaglia questi ultimi se diaframmati a f:8 o f:11, il che non è poco, specie nelle riprese in scarsa luce ambiente, dove la max apertura consente di ridurre gli ISO. Se poi si considera anche l'efficienza dello stabilizzatore, questo zoom è ideale per le riprese di interni a mano libera. Rispetto al 11-24/4 L, da cui a malincuore mi sono dovuto separare, questo prevale nettamente sul piano della resistenza al flare nel controluce diretto o leggermente tangenziale, che era il difetto maggiore (forse l'unico, peraltro) del 11-24/4 L, il cui schema ottico estremo, tuttavia, non credo consentisse di fare meglio. Ovviamente manca la fascia di lunghezze focali da 11 a 14, a fronte di una luminosità doppia, della presenza dell'IS e ovviamente dell'escursione 24-35, più funzionale ad un uso generalista e meno specialistico. Comunque, anche questa è un'ottima realizzazione del neonato sistema R.

inviato il 29 Settembre 2019


canon_g1x_mark_iiiCanon G1X Mark III

Pro: Sensore APSC in un corpo piccolissimo, silenziosità, qualità finale elevata, AF convincente

Contro: Autonomia scarsa, ghiera obiettivo priva di fermi a scatto, prezzo elevato

Opinione: Ho pensato e letto molto prima di acquistare questa fotocamera. È vero che l'ottica è poco luminosa ed ha un'escursione ridotta; ma non può essere diversamente, se si vuole un sensore così grande assieme ad ingombri tanto ridotti: ma qualitativamente l'ottica si fa apprezzare fin quasi agli angoli estremi, e lo stabilizzatore è molto efficace. La pdc è ancora gestibile con sfocature nei primi piani e gradevole bokeh di sfondo, ma non ci si può attendere prestazioni da record nei ritratti alla focale massima, in cui non apre più di un modesto f:5,6. Tuttavia ogni volta che la guardo mi sembra incredibile che in quella piccolissima fotocamerina nera e robusta si celi un sensore così grande, lo stesso della eos 80D. La funzione panoramica è utile ed abbastanza affidabile, anche se il 95% dei miei scatti avviene in Av e formato raw. È una fotocamera che si apprezza dopo ore e ore di camminata, quando il suo peso NON si fa sentire e la voglia di scattare ancora supera la pigrizia di piantare lì. Ma è obbligatorio portare con sè un'altra batteria, se non altre due, peraltro anch'esse leggerissime e di dimensioni coerenti con la G1x mk III. Ci sono compatte con ottime prestazioni ed obiettivi a maggior escursione e luminosità, ma quando osservo i risultati su un buon monitor la qualità dei files sfornati dalla G1 non mi fa rimpiangere la reflex. Quelli di altre compatte zoom, sì: chi più chi meno, ma nessuna eguaglia la pulizia e l'assenza di artefatti del file G1. Agli alti ISO si comporta molto bene fino a 3200; i 6400 sono ancora ben gestibili dosando il NR (io uso DPP) ed oltre si può ancora andare, ma a ragion veduta ed evitando aspettative eccessive. I jpeg sfornati on camera tendono ad essere troppo corretti come riduzione del rumore. Meglio scegliere il settaggio minimo o meglio ancora scattare in RAW. AGgiornamento close-up: con una piccola lente addizionale da 2 diottrie ho ottenuto risultati più che dignitosi: naturalmente parlo di riprese ravvicinate, non certo di macro, ma che dimostrano l'ottima qualità dell'obiettivo di questa compattissima fotocamera anche in un range di impiego decisamente diverso da quello per il quale è stato (faticosamente) progettato. Buona luce

inviato il 16 Settembre 2019


canon_rf35_macroCanon RF 35mm f/1.8 Macro IS STM

Pro: compatto, leggero, polivalente, nitido e relativamente economico

Contro: Non ne trovo

Opinione: È un ottimo compagno di avventure quando si voglia andare in giro “leggeri” Affronta ogni genere fotografico con disinvoltura e semplicità, restituendo risultati qualitativi alti e senza compromessi. Anche in controluce se la cava bene, e pur non essendo un vero macro consente riprese molto ravvicinate che coprono le esigenze più frequenti. Quando la borsa contiene già un corredo completo, è comunque conveniente stivare anche questo piccoletto, che in più di un caso, specie in scarsa luce ambiente, s'è fatto preferire a blasonati zoom serie L...

inviato il 08 Giugno 2019


canon_rf28-70_f2usmCanon RF 28-70mm f/2 L USM

Pro: Zoom standard full format f:2 di altissima e costante qualità ottica, costruito come un T34 sovietico: what else?

Contro: Of course: peso, ingombro, prezzo

Opinione: Non è uno zoom. Sono 4 eccellenti focali fisse di luminosità elevata e qualità altissima anche a tutta apertura, che si alternano sul corpo macchina senza bisogno di smontare l'obiettivo. Non saprei descriverlo meglio di così. Unica avvertenza: comprate una tracolla larga per sostituire quel cordino sottile che ti danno assieme alla EOS R. Scherzi a parte, questo obiettivo è una manna per chi opera spesso a luce ambiente ridotta; ma ha anche la tridimensionalità delle migliori focali fisse che mi son passate di mano in trent'anni di click, il microcontrasto di un macro, la velocità AF elevatissima, una costruzione impeccabile. Non lo possiedo da molto, purtroppo finora ho fatto solo un centinaio di scatti di prova, ma per il mio genere di fotografia è favoloso. Buona luce

inviato il 29 Maggio 2019


canon_rf50_f1-2usmCanon RF 50mm f/1.2 L USM

Pro: Nitidissimo, correttissimo, luminosissimo, solidissimo, velocissimo

Contro: Costosissimo, caduta di luce ai bordi sensibile fino a f:4

Opinione: Rispetto ai tanti 50mm di varie marche che ho avuto in trenta anni di click, questo mostruoso Canon rasenta la perfezione, perchè unisce una altissima luminosità ad una eccellente resa su tutto il campo inquadrato, a differenza della stragrande maggioranza degli altri normali ultraluminosi. Lo,si può usare tranquillamente a t.a. Anche se il soggetto fosse fortemente decentrato nell'inquadratura. Fenomenale come riesca a mantenere un bokeh piacevolissimo nonostante l'elevata correzione: è al livello del ef 50/1,2 L, ma tre spanne sopra come nitidezza e microcontrasto. Anche l'elevato numero di elementi non impedisce una ottima resa in controluce. La distorsione, se c'è, è inavvertibile e non serve una correzione via sw La caduta di luce ai bordi è sensibile fino a f:2,8 e oltre; a me di solito non disturba, ma nel caso si può attivare la correzione sw La messa a fuoco è fulminea, la costruzione è ispirata ad un panzer Pesa quasi un kg, ma sulla eos r risulta ottimamente bilanciato, ed è un piacere da usare Ovviamente ingombrante per essere uno standard, ma i recenti progetti, ad es. Sigma art, zeiss otus e milvus ci hanno abituato a questo, se si richiede un'alta correzione, opportuna con gli attuali sensori ad altissima risoluzione. Il costo è spropositato, ma se si vuole il miglior 50mm da innestare su una Canon (e non solo, secondo me...) questo è l'obiettivo al quale puntare. Buona luce

inviato il 12 Febbraio 2019


zeiss_25_f2Zeiss ZE/ZF.2 Distagon T* 25mm f/2

Pro: Nitido, contrastato, sfocato piacevole, costruzione meccanica perfetta, compatto e leggero compatibilmente con i materiali impiegati

Contro: manca la tropicalizzazione

Opinione: Quando ho visto le caratteristiche del Milvus 1,4/25 ho pensato che in Zeiss fossero ammattiti: splendido obiettivo, voglio dire, ma è ridicolmente enorme, e quel diaframma in più rispetto al vecchio Distagon 2/25 costa un'enormità, non solo in termini economici, ma in concreta utilizzabilità sul campo dell'ottica. Così ho deciso di accaparrarmi uno degli ultimi esemplari ancora disponibili del vecchio Distagon 2/25 e di affiancarlo ai due Milvus 2/50 e 2/100 sulle mie EOS 5Ds. Ne sono più che soddisfatto, resa colore al pari degli altri due, neutra, sfocato gradevolissimo nonostante si tratti di un vero grandangolare, nel reportage a luce ambiente lo preferisco spesso al Canon 24/1,4 L II, proprio in ragione della minore "intrusività" di questo piccolo gioiello Zeiss. Continuo a non capire perchè non abbiano fatto la versione Milvus di questo (tropicalizzato) anzichè creare quel (pur affascinante) ciccione superluminoso. Ma appunto, quando mi serve quella luminosità ho il Canon EF L, che è pure autofocus, il che non guasta, e mi è costato poco più della metà.

inviato il 23 Settembre 2018


canon_ef11-24_f4lCanon EF 11-24mm f/4 L USM

Pro: 11mm, 12mm, 13mm, 14mm, 15mm nitidezza, correzione distorsione alle focali medie, è unico nel suo genere

Contro: peso, ingombro, prezzo, flare con sorgenti di luce puntiformi.

Opinione: Prima di acquistarlo pensavo fosse troppo estremo per le mie necessità, lo consideravo più una dimostrazione della capacità di Canon di realizzare obiettivi unici, ma poco utili per chi non ne abbia bisogno per scopi ultraspecialistici. Da quando, dopo lungo pensare, l'ho acquistato (usato, ma comunque a caro prezzo...) praticamente non impiego più il pur eccellente 16-35/4 L IS, perché le possibilità espressive consentite dal range 11-16mm sul formato pieno sono eccezionalmente... vaste, e l'abbinamento con il 24-70/2,8 L II non mi fa rimpiangere focali un po' più lunghe del 24mm. Certo rispetto al 16-35 questo 11-24 non può essere pensato "da solo" in una logica di reportage leggero. E' sbagliato però ritenere che questo obiettivo sia uno specialista per architettura, d'interni in particolare: certamente è utilissimo in quei frangenti, ma in giugno me lo son portato sulle Dolomiti nello zaino assieme al 24-70 ed al 100-400: beh, nonostante il peso dell'insieme fosse indiscutibilmente notevole, ne è valsa assolutamente la pena, perché certe prospettive venivano assai valorizzate con focali ultracorte, purché si avesse l'accortezza di comporre con attenzione, usare il cavalletto e collocare - ogni volta che fosse possibile - un primo piano "forte" per ancorare lo slancio prospettico dell'insieme. La qualità sia ottica che costruttiva di questo grosso grandangolare è ai massimi livelli. Personalmente non sono un fanatico dei filtri, nemmeno ND, per cui non sento la mancanza di una montatura ad essi dedicata. Unico appunto è - talvolta - l'insorgere di un certo flare (ghost più che calo del contrasto) nei controluce, ma credo sia inevitabile per un obiettivo con queste caratteristiche. Un po' di accortezza in ripresa consente la maggior parte delle volte di ovviare al problema. Persino nel reportage s'è dimostrato efficace, ovviamente non è un'ottica pensata per quello, ma quando vi sono gruppi compatti di persone focali così corte consentono di far letteralmente "entrare" l'osservatore nella scena. Buona luce

inviato il 23 Settembre 2018


zeiss_milvus_50mZeiss Milvus 50mm f/2M

Pro: Qualità ottica e meccanica al top, luminoso per essere un quasi macro (RR 0,5), ancora abbastanza compatto e leggero per sostituire uno standard in tutto

Contro: Nessuno, se la maf manuale non è un problema

Opinione: Lo uso su Canon Eos 5Ds (50mpxl) e 6D per quando devo usare alti valori ISO. Su quest'ultima ho montato il vetrino Eg-S che consente una agevole focheggiatura manuale, come ai vecchi tempi (vetrino smerigliato). L'accoppiata milvus 250 e Canon EOS 6D è vincente e ... divertente. Sulla 5Ds restituisce files dalla nitidezza e brillantezza eccezionali.

inviato il 12 Maggio 2018


zeiss_milvus15_f2-8Zeiss Milvus 15mm f/2.8

Pro: Qualità ottica e meccanica stellare, estesa a tutto il formato

Contro: Prezzo, naturalmente. Peso e ingombro

Opinione: Lo uso sulla Canon EOS 5Ds, e con quel sensore tanto esigente da 50 mpxl l'obiettivo è impeccabile anche nelle zone periferiche, assai critiche per un wide così spinto. Non penso che qualitativamente si possa volere di più. La tenuta in controluce surclassa quello del mio altro superwide, il Canon 11-24/4 L, pur ottimo sotto gli altri punti di vista (e af...) La resa dei colori è tipica Zeiss, più neutra dei Canon L.

inviato il 12 Maggio 2018


canon_8-15_fisheyeCanon EF 8-15mm f/4 L USM Fisheye

Pro: Qualità ottica - qualità costruttiva - versatilità (nel suo genere)

Contro: insieme tappo-paraluce macchinoso ed instabile - non è un vero zoom, in pratica è un bi-focale

Opinione: E' una realizzazione professionale che consente di ottenere i migliori risultati possibili nelle riprese fisheye. Anche a tutta apertura mantiene una qualità più che sufficiente ad impieghi professionali. Chiuso di uno due stop - come sempre - dà il meglio. L'unico "difetto" che ho riscontrato è la precarietà del tappo frontale, che deve essere innestato sul paraluce, scomodo da togliere e mettere a seconda della focale impostata. MI sono risolto, alla fine, ad incollare le due parti ottenendo un "tappo" stabile per quando ripongo l'obiettivo, con il suo elemento frontale e bombato molto esposto ai rischi di graffi ed abrazioni. Il paraluce di fatto è totalmente inutile con questo obiettivo. Le focali impiegabili con frutto utilizzando il formato pieno sono quelle estreme, ossia di 8 mm (fisheye circolare, angolo 180° su tutto il formato) e di 15 mm (fisheye rettangolare, con angolo di 180° sulla sola diagonale del formato). Le focali intermedie servono essenzialmente quando si impiegassero sensori apsc o apsh; col pieno formato restituiscono immagini con una crescente vignettatura "meccanica" fino ad arrivare alla foto circolare ottenibile con l'8mm.

inviato il 29 Settembre 2017


zeiss_milvus_50_f1-4Zeiss Milvus 50mm f/1.4

Pro: Qualità ottica, resa cromatica, costruzione meccanica

Contro: prezzo, ingombro, peso, assenza di AF

Opinione: Chi decide di acquistare questo obiettivo deve fare i conti con il fatto che la messa a fuoco manuale, di per sè non problematica, è difficoltosa con i vetrini delle moderne reflex autofocus. Se c'è la possibilità di acquistare un vetrino smerigliato e cambiare quello originale, vale la pena di farlo. In caso contrario occorre focheggiare con grande lentezza ed attenzione, affidandosi ai sensori af ed all'accensione del famoso "pallino verde". Personalmente, sulla Canon EOS 5Ds, che non perdona il minimo errore ed ahimè non consente l'intercambiabilità del vetrino, ho raggiunto con un (bel) po' di allenamento, prove, verifiche, settaggi diversi, una buona media di scatti con il fuoco perfetto. In particolare segnalo agli utenti Canon di privilegiare il punto centrale, normalmente molto affidabile, e lasciar perdere i punti periferici: meglio focheggiare sul centrale e ricomporre; almeno in tal senso la mia esperienza finora. Escludere soggetti in movimento ed immagini dinamiche in generale (salvo affidarsi all'iperfocale). Ma uno scatto a fuoco con questo obiettivo ne rivela l'altissima qualità e rende giustizia agli sforzi (anche economici) che il Milvus richiede: pur disponendo di un buon corredo di ottiche Canon serie L, questo Zeiss è un autentico fuoriclasse che, quando le condizioni ed i tempi di ripresa me lo consentono, si fa preferire ad ogni altra pur ottima realizzazione di Canon: nitidezza eccellente, uniformità di resa su tutto il campo inquadrato, resistenza al flare, costruzione impeccabile, tropicalizzazione, contrasto elevato anche ai diaframmi più aperti, bokeh destrutturato e graduale, tridimensionalità, plasticità, cromatismi fedeli e resa pastello dei colori; è un obiettivo fenomenale che rende giustizia ai 50mpxl del sensore. E' raro avere un obiettivo che può essere usato indifferentemente e con successo in scatti di paesaggio ed architettura piuttosto che ritratto in luce ambiente. Un capolavoro che richiede tuttavia la necessaria attenzione ed esperienza per poter essere utilizzato al meglio.

inviato il 22 Novembre 2016


fujifilm_55-200oisFujifilm XF 55-200mm f/3.5-4.8 R LM OIS

Pro: nitidezza, contrasto e brillantezza su tutta l'escursione focale / gamma tele completa / ingombro e peso ancora ragionevoli per un sistema mirrorless / stabilizzatore molto efficace / costruzione robusta

Contro: assenza di un blocco dell'escursione focale / leggero gioco sull'innesto fotocamera / distanza messa a fuoco minima a volte insufficiente alla focale minore

Opinione: Fujifilm si conferma eccellente produttore di ottiche; questo telezoom, pur essendo il più pesante ed ingombrante del sistema, è "risolutivo" per tutte le focali tele e rimane comunque un oggetto facilmente stipabile in una borsa di piccole/medie dimensioni. Assieme all'altro zoom attualmente a listino, copre tutte le esigenze ragionevolmente prevedibili per un impiego generalista. La risolvenza è alta, di piena soddisfazione, e non mortifica le elevate potenzialità del sensore Fuji, anche a tutta apertura ed alle focali più lunghe, notoriamente le più critiche in questa classe di zoom. A volte la distanza minima di maf è un po' elevata quando lo si impiega alle focali più corte, specie nel ritratto a tutta apertura, dove offre peraltro uno sfocato molto piacevole, pur se non ovviamente ai livelli di ottiche dedicate a tale genere. In questo senso è anche preferibile al 18-55 regolato alla massima focale, sia per il mezzo stop in più di luminosità, sia appunto per lo sfocato più pastoso. L'AF non è come logico al livello delle reflex, ma nell'ambito del sistema Fuji XF è forse il più veloce, almeno in situazioni di luce e contrasto standard. Talvolta pecca di incertezza quando la luce comincia a scarseggiare, ma per molti versi si tratta più che altro di prendere la necessaria confidenza con la possibile "risposta" del sistema e regolarsi di conseguenza. Anche il controluce non è un problema. Innestandolo sulla fotocamera, risulta un leggerissimo gioco che eccede il "click" del punto di blocco : quisquilie, lo si percepisce ad esempio mettendo o togliendo il paraluce. Lo considero un complemento essenziale per chi concepisca il proprio sistema Fuji come una reale alternativa ad un sistema reflex, mentre le tre ottiche fisse di base basteranno a chi usa la Fujifilm X come una volta si usava un sistema a telemetro, complemento "leggero" al corredo reflex completo.

inviato il 05 Settembre 2013


canon_180_macroCanon EF 180mm f/3.5 L Macro USM

Pro: potere risolvente - sfocato pastoso e gradevolissimo - distanza di lavoro in macro -

Contro: ingombro - peso - prezzo - assenza di IS

Opinione: E' un pezzo d'ottica di grande valore; anche a tutta apertura mostra un microcontrasto eccellente sul piano di fuoco; cosa strana per un macro, ha uno sfocato quasi da obiettivo da ritratto, morbido, pastoso, tridimensionale, pittorico, gradevolissimo; sotto questo profilo lo preferisco anche al 100/2.8 IS L, che pure ha uno sfocato più che accettabile, ma non al livello del fratellone. L'assenza di un sistema di stabilizzazione rende l'impiego a mano libera a distanza ravvicinata una pura utopia (al contrario del 100 stabilizzato) ma la distanza di lavoro che offre con soggetti elusivi consente grandi soddisfazioni a chi lo impiega come va fatto, su cavalletto, specchio sollevato e cavo flessibile. Il peso e l'ingombro non trascurabili non lo candidano a lunghe escursioni se non con l'idea precisa di realizzare macro: insomma, non è il mediotele da portare sempre con sè, a questo fine molto meglio un telezoom oppure un 200/2.8, assai più compatto e leggero. Credo che in casa Canon sia a tutt'oggi il meglio per la macrofotografia sul campo e per la ripresa paesaggistica "impegnata", vale a dire cavalletto eccetera. Non l'ho ancora provato nel ritratto (!) ma mi riprometto di farlo, mercè il suddetto sfocato davvero piacevole e naturale.

inviato il 11 Giugno 2013


canon_tse24_v2Canon TS-E 24mm f/3.5 L II

Pro: Qualità ottica da riferimento Versatilità di impiego sul campo, movimenti indipendenti sui due assi per basculaggio e decentramento Insospettata possibilità di impiego a mano libera con buoni risultati

Contro: prezzo - ingombro

Opinione: Dal punto di vista della resa ottica è il miglior 24 che abbia mai avuto (e ne ho avuti davvero tanti) probabilmente supera anche tutti i 28mm attualmente in commercio. Semplicemente è uno di quegli obiettivi per i quali le attuali densità dei sensori non sono un problema, ma un limite. Negli scatti architettonici surclassa ogni ripiego, in primis i superwide con metà dello scatto tagliato in postproduzione, ma può essere usato con soddisfazione anche come "normale" 24mm. Le possibilità creative del movimento di basculaggio sono un ulteriore plus che non confina quest'ottica allo still life ed alle foto in studio. Peso, ingombro e prezzo sono uno scotto che si paga volentieri davanti a prestazioni di questo genere.

inviato il 06 Giugno 2013


leica_m9Leica M9 / M9-P

Pro: Qualità a tutt'oggi di riferimento con le ottiche originali (serie asferica) immediatezza d'uso (ghiere tempi, diaframmi e messa a fuoco, punto e basta)

Contro: maf telemetrica difficoltosa per chi non vi è abituato - resa scadente oltre gli 800 ISO - scarsa autonomia delle batterie - fenomeni di blocco improvviso - impossibilità di realizzare scatti ravvicinati e riprese con teleobiettivi spinti (come per qualsiasi apparecchio a telemetro)- assenza di sistema di pulizia del sensore (e di specchio...)- sporadica comparsa di moirè su soggetti a trama finissima - lentezza operativa generale e di scrittura in particolare - display con risoluzione modestissima in rapporto al costo della fotocamera ed alla qualità dei files da verificare - costo spropositato (della fotocamera e degli obiettivi)

Opinione: Ho utilizzato 2 M9 per un paio d'anni, con obiettivi originali 21/2,8 asph, 28/2 asph., 35/1.4 asph., 50/2, apo 90/2 asph. e apo 135/3,4. Va da sè che i parametri di valutazione non possonoe essere quelli di una DSRL attuale: è una fotocamera destinata a chi si occupa di reportage, ed in particolare a luce ambiente. Un utente già esperto dei sistemi telemetrici su pellicola, si troverà a casa propria nell'uso di questa fotocamera. Un neofita che provenga dal una reflex digitale potrebbe rimanere sconcertato. Detto questo, la struttura del sensore, con le zone periferiche inclinate per ottimizzare la proiezione delle ottiche originali dedicate al sistema M, consente risultati eccellenti fino agli angoli del formato, a patto di utilizzare appunto i costosissimi ed eccellenti obiettivi Leica - M, preferibilmente nella loro declinazione asferica, specie per i grandangolari. Con questo sistema si ottiene, a tutt'oggi, una nitidezza ed una pulizia dl'immagine insuperata, anche grazie all'assenza del filtro anti alias. 18Mpxl che sembrano essere 30... Le scarse doti agli alti ISO sono in parte compensate dalle prestazioni degli obiettivi del sistema, taluni luminosissimi e di qualità sempre al top.

inviato il 13 Settembre 2012


canon_400_f5-6Canon EF 400mm f/5.6 L USM

Pro: Leggerezza - compattezza - nitidezza - contrasto - tenuta nel controluce - rapidità AF - prezzo - paraluce incorporato

Contro: nessuno (ovviamente in relazione al tipo di obiettivo)

Opinione: Questo obiettivo consente a chi non si occupa solo e sempre di caccia fotografica di affrontare tale genere di quando in quando con una dotazione essenziale, di luminosità contenuta, ma di notevolissima qualità ottica. L'aspetto di maggiore rilevanza è che questo obiettivo non richiede diaframmatura per offrire prestazioni elevate, quindi, a dispetto della luminosità non esaltante, può e deve essere utilizzato a f:5,6 o a mezzo stop di chiusura. Il cavalletto è d'obbligo, ma grazie alla maneggevolezza di questo obiettivo anche lo scatto al volo a mano libera spesso consente risultati di tutto rispetto. Può addirittura essere portato nello zaino come dotazione "standard" nella fotografia naturalistica (non solo cf) perchè ancora ragionevolmente leggero e "stivabile" assieme con un paio di zoom grandangolare e mediotele e/o un macro. Dopo la metà degli anni '70 Nikon commercializzò il proprio Nikkor 400/5,6 If Ed, che costituiva l'invidia di ogni utente canon... Oggi i ruoli sono invertiti. Non sarebbe male una versione IS, ma ne risentirebbero di sicuro ingombro e peso, oltre che ovviamente il prezzo. E' vero, c'è l'ottimo 300/4 IS, che con un moltiplicatore 1,4X "fa" le stesse cose di questo sottile personaggio. Ma a mio parere non è la stessa cosa, e specie con i formati ridotti ad alta densità di pixel ciò vale a maggior ragione.

inviato il 13 Settembre 2012


canon_100is_macrolCanon EF 100mm f/2.8 L Macro IS USM

Pro: nitidezza - assenza di aberrazioni - efficienza stabilizzatore - costruzione - IF

Contro: nessuno

Opinione: E' il miglior mediotele macro sul mercato, compreso il mitico 100/2.8 R Macro Elmarit di casa Leica: ad una sostanziale parità sul piano ottico, questo aggiunge autofocus, RR:1 senza aggiuntivi e stabilizzazione efficacissima. E' vero che la macro non si dovrebbe fare a mano libera nè in AF, ma con questo obiettivo la tentazione viene, e spesso i risultati sono superiori alle più rosee aspettative. Oltretutto con questo mediotele, sempre con buona pace delle regole che non vogliono il contrasto di un macro nel ritratto, si ottiene uno sfocato piacevolissimo, che apre quindi la strada ad impieghi meno istituzionali rispetto al progetto.

inviato il 13 Settembre 2012


canon_50_macroCanon EF 50mm f/2.5 Macro

Pro: Schema ottico sofisticato, resa qualitativa elevata e costante a tutte le distanze - prezzo convenientissimo

Contro: costruzione non all'altezza della qualità ottica - AF non rapido e piuttosto rumoroso - sfocato strutturato

Opinione: E' forse l'obiettivo con la migliore qualità ottica rispetto al prezzo. Non avrei dubbi nel preferirlo al 50/1.8 in tutti gli ambiti di impiego, posto che il 50/1,8 comincia ad avere una resa decente appunto a f:2,8, mentre il piccolo macro già a tutta apertura offre prestazioni di riferimento, non solo al centro ma anche nelle zone periferiche del campo inquadrato. Semplicemente assenti caduta di luce ai bordi e soprattutto distorsione. Lo sfocato è molto strutturato, quindi non vanta un bokeh particolarmente gradevole, mercè il diaframma esagonale che non consente molto sotto questo aspetto, peraltro non peculiare alla progettazione di un'ottica macro. Le eccellenti doti di potere risolvente e microcontrasto si conservano tali fino ad f:8 per poi digradare ai diaframmi più chiusi; comportamento singolare per un macro "puro" ma tutto sommato preferibile per un'ottica normale di impiego generico. Best for price in casa Canon, assieme al 17-40/4 L.

inviato il 13 Settembre 2012


canon_35_f1-4Canon EF 35mm f/1.4L USM

Pro: risoluzione - costruzione - rapidità AF - contenimento caduta luce ai bordi - uniformità di resa sul campo inquadrato - tenuta al controluce

Contro: sfocato un po' strutturato rispetto agli omologhi Leica

Opinione: Per trovargli un "contro" seppure molto relativo, ci ho dovuto pensare non poco. E' un obiettivo perfetto, semplicemente irrinunciabile per chi ama le ottiche luminose ed il reportage in luce ambiente. Si può scattare senza preoccuparsi dell'apertura, f:1,4 è un vero diaframma di lavoro. Va da sè che a f:2,8 i bordi ne guadagnano in microcontrasto, ma al contrario di molti luminosi, questo obiettivo può essere impiegato a tutta apertura senza nessuna remora.

inviato il 13 Settembre 2012


canon_24_f1-4_v2Canon EF 24mm f/1.4 L II USM

Pro: Nitidezza a t.a. elevatissima in relazione alla focale ed all'apertura - piacevolezza dello sfocato - contenimento della distorsione - resa dei colori

Contro: peso - ingombro - prezzo (ma fa parte del gioco)

Opinione: Canon non brilla a mio avviso nel panorama delle ottiche grandangolari, menchemeno zoom, ma con questo 24/1.4 L II ha preceduto e superato tutta la concorrenza. A chi apprezza certe qualità, come il fuoco selettivo in ambito grandangolare, la possibilità di fare reportage a luce ambiente bassissima, una distorsione quasi assente senza bisogno di correzioni in postproduzione, un obiettivo così appaga pienamente ogni aspettativa. I limiti sono fin troppo evidenti, ma quando si ammirano i files che si possono ottenere ci si dimentica volentieri del peso che ci si è portati al collo o nella borsa. E quando si può scattare ad una cerimonia senza dover utilizzare nè il flash nè i 3200 ISO, si ottengono immagini con una naturalezza e pulizia inarrivabili per qualsiasi zoom, anche prestigioso e luminoso. Ricordiamoci che rispetto ad un pur luminoso f:2,8, con questo obiettivo si ha una luminosità quadrupla...

inviato il 13 Settembre 2012


canon_24-105Canon EF 24-105mm f/4 L IS USM

Pro: Ottima qualità ottica in relazione al range di focali coperto - vr molto efficiente - valido sia su FF che su APSC - costruzione eccellente - compattezza - peso limitato

Contro: distorsione a 24mm - qualità dei bordi a t.a.

Opinione: E' l'unico obiettivo nell'attuale panorama del mercato ad avere l'escursione di un tuttofare senza evidenti sacrifici o compromessi sul piano della qualità ottica. Basterebbe questo per promuoverlo a pieni voti. Ideale per reportage, si rivela sorprendentemente valido anche nel ritratto: pur essendo uno zoom, ha uno sfocato a t.a. assai gradevole. In available light lo stabilizzatore consente di lavorare senza troppi problemi con soggetti statici. Diaframmato un po' non fa rimpiangere le focali fisse nei paesaggi, consente anche riprese ragionevolmante ravvicinate senza soffire nella qualità, l'AF è veloce quanto basta. Certo, la distorsione a 24mm è evidente, c'è un po' di caduta di luce e degrado qualitativo ai bordi a tutta apertura, ma in limiti ragionevolmente tollerabili e nel complesso si tende a dimenticare d'aver a che fare con un 5X che parte da un a focale davvero grandangolare. Insostituibile in quasi tutti gli ambiti e generi quando si deve ridurre il corredo al minimo. Se la mia 5D II dovesse avere un solo obiettivo, esso sarebbe questo zoom od il 35/1.4 L. Assieme al 70-200/4 è l'obiettivo che Nikon non ha.

inviato il 13 Settembre 2012


canon_17-40Canon EF 17-40mm f/4.0 L USM

Pro: Costruzione eccellente - resa cromatica - nitidezza (da f:5,6 in poi) - compattezza e ingombro limitato

Contro: resa ai bordi (fino a f:8)- distorsione a 17mm - caduta di luce ai bordi a 17mm -

Opinione: E' un'ottica ideale per gli scatti naturalistici, paesaggi, dettagli ravvicinati. L'escursione focale è singolare ma consente di limitare i cambi d'ottica su focali intermedie, coprendo tutti i grandangolari ragionevolmente utili fino ad un "normale corto" come il 40mm. In architettura paga lo scotto di una vistosa distorsione: la correzione in postproduzione è operabile con buoni risultati ma a prezzo di perdere consistenti zone di immagine. D'altra parte intorno ai 22-23mm la distorsione si annulla del tutto, e da questo punto di vista, è largamente preferibile il 17-40 usato a 24 rispetto al 24-105 alla stessa focale. A f:4 rimane ben utilizzabile, ma tale apertura va riservata preferibilmente a scatti a mano libera, perchè le zone periferiche, a tutta apertura piuttosto morbide, beneficiano subito e grandemente della chiusura anche di un solo stop; il meglio tra f:5,6 ed f:8. All'occorrenza può fungere bene da zoom "medio" su una apsc, purchè si sappia convivere con un'apertura non elevata e con l'assenza dello stabilizzatore.

inviato il 12 Settembre 2012


canon_efs_17-55_f2-8Canon EF-S 17-55mm f/2.8 IS USM

Pro: nitidezza - elevata apertura costante - stabilizzatore efficiente - rapidità AF

Contro: blur ai bordi alle corte focali ed alle aperture elevate - distorsione evidente alle focali più corte - costruzione non adeguata alle doti ottiche - assenza di paraluce in dotazione - prezzo

Opinione: E' di gran lunga il miglior obiettivo EF-S dal punto di vista della qualità ottica. Un percepibile calo di nitidezza nelle zone più periferiche è tuttavia presente alle focali più corte, ovviabile con una diaframmatura di almeno un paio di stop. Anche la distorsione è abbastanza percepibile, ma nel complesso questo obiettivo consente di valorizzare i sensori APS-C Canon ad alta densità (15-18 mpxl) che mandano in crisi parecchi altri obiettivi, specie EF-S. La costruzione è buona ma non eccellente, ed in particolare manca di tropicalizzazione, per cui non è inconsueto un certo transito di polvere tra le lenti, veicolata dalle tolleranze delle sezioni telescopiche dello zoom. Il prezzo è indubbiamente alto, ma l'ottica non ha concorrenti al proprio livello qualitativo. Anche rispetto al 17-40/4 L usato su apsc, il 17-55/2.8 IS, oltre agli ovvii vantaggi di uno stop di apertura in più, maggiore escursione tele e stabilizzatore, presenta una nitidezza in asse leggermente maggiore, anche se cede il passo nelle zone periferiche (il 17-40 del resto copre un formato ben maggiore).

inviato il 12 Settembre 2012


sigma_12-24_v2Sigma 12-24mm f/4.5-5.6 II DG HSM

Pro: angolo di campo estremo - nitidezza - resistenza al flare - costruzione - possibilità di scattare alle focali più corte con tempi lunghi senza mosso avvertibile - peso ed ingombro limitati in relazione alle focali coperte

Contro: impossibilità di gestione agevole dei filtri - luminosità ridotta

Opinione: Impiego su Canon 5D2 e 7D - Pur non avendolo impiegato molto (contende la borsa con il 17-40L) sono estremamente soddisfatto dell'acquisto di questo zoom, che con un prezzo abbordabile offre un angolo di campo mozzafiato, un'escursione grandangolare complementare alle altre ottiche del corredo, una nitidezza notevole al centro (e diaframmandolo di un solo stop anche ai bordi) caduta di luce limitata, distorsione contenuta (ed assente attorno ai 16-18mm). Anche la costruzione è di tutto rispetto, priva di giochi e tolleranze. Di solito lo abbino al 24-105 L per il reportage urbano e gli scatti ad edifici o di interni, nei quali questo sigma a mio avviso dà il meglio di sè. In questi frangenti lascio a casa il mio amatissimo 17-40 L, al quale riservo invece le immagini di natura, mercè la sua splendida resa cromatica. Non arrivo a dire che questo obiettivo "fa il lavoro" di un 24/3,5 L II decentrabile, perchè ovviamente qualità e precisione di quest'ultimo sono ineguagliabili, però - specie se non utilizzato proprio agli estremi inferiori della sua gamma di focali - il 12-24 dice maledettamente la sua anche negli scatti di architettura, conciliando la praticità di uno zoom con le esigenze qualitative di un sensore da 20mpxl su pieno formato. Non è poco.

inviato il 11 Settembre 2012


fujifilm_60macroFujifilm XF 60mm f/2.4 R Macro

Pro: Qualità ottica eccezionale a tutti i diaframmi e le distanze di messa a fuoco, macro compresa compattezza e leggerezza

Contro: Lentezza dell'AF (risolto con l'attuale firmware 2.0 della X-Pro 1)

Opinione: Come qualità ottica è forse il migliore della prima terna di obiettivi presentati da Fuji assieme alla X-Pro 1. Si presta a tutti i generi praticabili con un mediotele di buona luminosità, dal paesaggio al close-up, al ritratto. Nonostante sia un obiettivo macro, infatti, alle massime aperture (2,4 o 2,8) offre uno sfocato pastoso e destrutturato, seppure non al livello dei classici superluminosi. Nitidezza da riferimento, distorsione e caduta di luce ai bordi inavvertibili anche a t.a. Purtroppo l'AF della X-Pro 1 con questo obiettivo richiede, in condizioni di luce non ottimali, molta pazienza ed abnegazione. Con l'uso si impara a migliorare un po' le cose. UPGRADE: il nuovo firmware 2.0 risolve drasticamente il problema e consente di sfruttare al meglio questo eccellente mediotele anche in luce ambiente.

inviato il 07 Settembre 2012


fujifilm_35mmFujifilm XF 35mm f/1.4 R

Pro: qualità elevatissima anche a tutta apertura uniformità di resa sul campo coperto piacevolezza dello sfocato alle maggiori aperture

Contro: nessuno, salvo il tappo paraluce in gomma troppo morbida, si rischia solo di perderlo. Meglio ricorrere al tappo in plastica con chiusura a molla, che con qualche acrobazia può essere messo o rimosso anche con il paraluce montato.

Opinione: E' lo standard luminoso del nuovo sistema X Fujinon. Obiettivo portabandiera, di qualità paragonabile se non superiore a quella della migliore concorrenza. E' praticamente esente da difetti, può essere utilizzato in luce ambiente come nel paesaggio, mantiene una risoluzione soprendente persino alle minime distanze di messa a fuoco, sembra esente anche dalla curvatura di campo, tipica di questo genere di ottiche. L'AF è sufficientemente rapido, la distorsione è virtualmente assente, come la caduta di luce ai bordi. Lo sfocato a f:1,4 e a f:2 è piacevolissimo e l'elevata nitidezza dei diaframmi intermedi raggiunge anche le zone più periferiche del campo inquadrato. E' davvero difficile trovare difetti in questo obiettivo.

inviato il 07 Settembre 2012


fujifilm_18mmFujifilm XF 18mm f/2 R

Pro: Nitidezza al centro Rapidità AF peso e soprattutto ingombro contenutissimo

Contro: resa ai bordi ai diaframmi più aperti distorsione (perfettamente corretta via firmware/software tappo paraluce in gomma troppo morbida, si rischia solo di perderlo

Opinione: E' un ottimo obiettivo da reportage, con una resa molto elevata anche a tutta apertura. Ideale per gli scatti in luce ambiente. Unito alle ottime doti della X-Pro 1 agli alti ISO consente di lasciare a casa il flash senza rimpianti. Ai bordi tuttavia la nitidezza degrada in un blur non drammatico ma piuttosto evidente, che viene recuperato solo con generose diaframmature. La distorsione è molto accentuata, ma (come per altre ottiche di altri costruttori) l'obiettivo è stato progettato già in funzione delle correzioni che il firmware della fotocamera (od il software di conversione) operano automaticamente. In questa luce la distorsione risulta sostanzialmente inavvertibile, come del resto la caduta di luce ai bordi.

inviato il 07 Settembre 2012


fujifilm_x-pro1Fujifilm X-PRO1

Pro: Qualità dei files Resa agli alti valori ISO Qualità delle ottiche finora presentate Compattezza, leggerezza, qualità costruttiva Mirino ibrido AF preciso

Contro: Necessità di installare FW 2.0 per un AF veloce (preciso lo è già) Scarso feeling con il sistema di focheggiatura manuale Scarsa autonomia batterie Mancanza - per ora - di un software di conversione dei RAW del tutto convincente rispetto agli eccellenti Jpeg (diretti o con conversione on camera)

Opinione: L'ho acquistata poco dopo la presentazione sul mercato. Non è ovviamente un apparecchio per scatti di caccia fotografica, ma nell'impiego "simil"telemetro s'è rivelata un'eccellente sostituta della M9 che avevo in passato. Ai classici sistemi a telemetro aggiunge la possibilità di un AF preciso (che diventa anche sufficientemente rapido ccon l'installazione del firmware 2.0)e di focheggiare a distanze brevi, grazie al mirino commutabile in evf. In particolare l'esclusivo sensore a matrice casuale è un sostanziale miglioramento rispetto alla tradizionale matrice bayer ed i vantaggi sono subito evidenti osservando gli incredibili Jpeg on camera che Gli attuali sviluppi del sistema (superwide, zoom) lasciano assai ben sperare.

inviato il 06 Settembre 2012


canon_135_f2Canon EF 135mm f/2.0 L USM

Pro: nitidezza a tutta apertura - minima distanza di m.a.f. - rapidità AF - costruzione - bokeh - equivalenza focale su apsc - compattezza

Contro: nessuno (l'eventuale IS lo renderebbe più pesante ed ingombrante)

Opinione: Il miglior 135 dei tanti che ho avuto (compresi Zeiss Planar 135/2 e Nikkor 135/2 ais) e forse il best value for money dell'intera produzione Canon. Eccellente nei matrimoni, su FF, dove la sua rapidità di focheggiatura, senza incertezze e l'angolo più ristretto me lo fanno preferire all'altro "boss" di Canon, l'85/1,2 L II che uso quando è consentito un approccio più lento e meditato. Sfocato perfetto, nitidezza impressionante a tutta apertura, ricchezza di sfumature cromatiche e tonali: assieme al 35/1.4 od alla coppia 24/1,4 e 50/1,2 è sempre nella mia borsa, affiancando gli zoom del mio corredo per quelle applicazioni e situazioni che richiedono gestione ottimale della pdc e tridimensionalità di resa. E' un autentico piacere utilizzarlo ed i risultati puntualmente mi confermano nella scelta di questo ottimo sistema, le cui focali fisse serie L non fanno rimpiangere nessun'altra marca di quelle utilizzate in passato, Leica compresa. Ultimo ma non ultimo, si comporta come un eccellente 200mm f:2 quando lo innesto sulla EOS 7D, valorizzando appieno il difficile sensore di quest'ultima. Lo consiglio senza riserve.

inviato il 26 Luglio 2012


canon_70-300lCanon EF 70-300mm f/4-5.6 L IS USM

Pro: nitidezza tagliente a tutte le focali e diaframmi; efficacia dello stabilizzatore; compattezza e peso limitato; tenuta nel controluce

Contro: assenza della staffa per treppiede nella dotazione standard; nitidezza "croccante" nei ritratti

Opinione: E' il migior acquisto in casa Canon per coprire la gamma dei teleobiettivi. Resa elevatissima sia sul formato Leica che (direi quasi soprattutto) sull'APS-C, sul quale è uno dei pochi obiettivi in grado di sfruttare appieno le doti dei sensori ad alta densità (Canon 7D in primis). Con corredo composto da una 5DII con il 17-40 (o il 24-105) L, una 7D e questo 70-300L si affronta praticamente e con piena soddisfazione qualitativa qualunque impegno fotonaturalistico ragionevolmente ipotizzabile. Aggiungendo all'insieme un doppietto acromatico (Canon 500D close-up lens) si riescono ad ottenere riprese ravvicinate [vedi mia galleria samples] di alta qualità senza dover ricorrere ad un obiettivo specialistico. AF velocissimo, istantanteo con la 7D. Lo stabilizzatore molto efficace consente tempi di posa semplicemente impensabili a mano libera con buone statistiche di successo. Non cambierei nulla di questo obiettivo.

inviato il 20 Luglio 2012


canon_85_f1-2_v2Canon EF 85mm f/1.2 L II USM

Pro: Eccezionale nitidezza al centro in rapporto all'apertura elevatissima; sfocato da favola, secondo forse solo al 50/1.2L. Il migior mediotele da ritratti dei tanti che ho provato

Contro: Peso; ingombro; messa a fuoco by wire; lentezza Af, costo

Opinione: In tanti anni ho avuto diversi obiettivi da ritratto, che provo ad elencare: Canon 85/1.8, 100/2, 135/2L Nikon 85/2 ais, 85/1.4 afd, 105/2.5 ais, 105/1.8 ais, 135/2 ais Leica M Summicron 90/2, Apo Summicron 90/2, Summilux 75/1.4, Apo Telyt 135/3,4 Contax 85/1.4, 100/3,5, 135/2 Fino a quando non ho preso il Canon 85/1,2 II L consideravo complessivamente il migliore il Nikkor 85/1.4 afd, ma questo Canon ha stracciato ogni pur validissimo rivale: per i ritratti è semplcemente the best, il migliore sotto tutti gli aspetti. I "difetti" che ho elencato sono "atti dovuti" per raggiungere questi livelli di prestazioni abbinati ad un'apertura da record (ed al conseguente sfocato che se ne può ottenere).

inviato il 20 Luglio 2012


canon_50_f1-2Canon EF 50mm f/1.2 L USM

Pro: Bokeh, tridimensionalità, plasticità, ricchezza tonale, costruzione

Contro: Nitidezza zone periferiche alla maggiore apertura, peso e ingombro, curvatura di campo

Opinione: Un obiettivo dalla forte personalità. Chi cerca un rasoio ed un'ottica per riproduzione di soggetti piani e geometrici, risparmi più di mille euro e si compri l'ef macro 50/2,5. Chi invece vuole realizzare immagini in luce ambiente dalla forte tridimensionalità e con ricchissime transizioni tonali fini e ricchezza di cromatismi, in casa Canon non può trovar di meglio. A tutta apertura la nitidezza è accettabile solo in una ristretta zona centrale, cala vistosamente nelle aree periferiche: in certi ambiti ciò è del tutto accettabile e normale, in altri no, ma saremmo fuori dai presupposti progettuali di un obiettivo così. Già ad uno stop di chiusura (f:1,8) la resa è impeccabile e nettamente superiore a quella dei due 50mm meno luminosi. Da f:3,5 in poi il microcontrasto si impenna decisamente anche nelle zone periferiche, e vengono meno i più evidenti effetti di aberrazione sferica e curvatura di campo. Un ulteriore vantaggio di questo obiettivo è che la piacevolezza dello sfocato si mantiene comunque alta anche alle diaframmature più generose, pregio del tutto inconsueto e che lo stacca decisamente - in meglio - dagli altri due 50mm a listino (non considero il 50 macro perchè esso ha - logicamente e coerentemente - un progetto, diciamo, diametralmente opposto al 50/1,2 L).

inviato il 20 Luglio 2012




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