| inviato il 17 Novembre 2022
Pro: Nitido - compatto - leggero -capacità closeup - luminoso - bokeh
Contro: No paraluce - aberrazioni cromatiche - correzione ottica “obbligatoria”
Opinione: Vale quello che costa (e non costa poi poco). Fa parte di quella serie di obiettivi Canon (e non solo) progettati non per essere otticamente perfetti ed utilizzabili “as is” ma tenendo conto di tutte le correzioni che il firmware della fotocamera e/o il software di post produzione opereranno all'apertura del file.
Il file RAW escludendo le suddette correzioni mostra un'immagine fortemente afflitta da distorsione a barilotto, forte caduta di luce ai bordi e nitidezza insufficiente nelle zone periferiche del formato. Detta così sembra una ciofeca, ma in realtà le ottiche moderne non vengono progettate come se dovessero essere corrette per la pellicola (ossia senza nessun intervento possibile tra scatto e visione dell'immagine) ma appunto tenendo conto in partenza, in fase progettuale, dei successivi interventi fw e sw sul file. Altre ottiche RF serie L che possiedo sono già correttissime “di loro” ma costano un botto, pesano ed ingombrano assai. A valle del processo di ottimizzazione fw/sw questo 24/1,8 sfodera una qualità di immagine soprendente in termini di nitidezza, uniformità di resa, assenza di clb e - why not - di distorsione. Credo che la lunghezza focale sia inferiore a 24mm, che tornano tali dopo l'elaborazione del file, quando il barilotto torna ad essere un bel rettangolo, il buio ai bordi si accende di nuova luce e la risolvenza periferica recupera leggibilità più che sufficiente a compararla con il centro immagine. Questi aspetti, quest'idea di una progettazione che ab origine tenga conto e dia per ovvia l'elaborazione post scatto, possono far storcere il naso, e lo capisco. Anche il canon Rf 16mm/2,8, senza l'elaborazione post scatto sembra quasi un fisheye. E per chi non lo sapesse, il favoloso file di output di una Leica Q2, è anch'esso frutto di un processo che parte dall'immagine prodotta dal summilux 28/1,7 la quale - di per sè - soffre delle stesse magagne di cui sopra. Può non far piacere saperlo, tuttavia è così; ma, aggiungo, funziona perfettamente: stampe nitidissime da 50x75cm me lo hanno dimostrato più volte.
Poi è ovvio che Q2 è un sistema chiuso ottimizzato per quell'obiettivo su quel sensore, che mai saranno separati (se non a martellate, volendolo fare). Invece con un sistema ad obiettivi intecambiabili come Canon RF, va da sè che le correzioni fw e sw per uno scatto del mio 15-35/2,8 impostato a 24mm saranno minime, mentre sono assai piú corposi gli interventi necessari per raddrizzare, illuminare ed ottimizzare lo stesso scatto ottenuto con lo RF 24/1,8: perciò, forse, un fanatico dell'ingrandimento del dettaglio ai bordi visto al 400% troverà differenze piú o meno eclatanti. Ma se questo 24, che ricordiamo è molto luminoso, stabilizzato e raggiunge pure il RR 1:2, fosse eccellente senza bisogno di fw e sw, ebbene costerebbe più di 2000€ e sarebbe assai più lungo e pesante.
Lo dicono sempre tutti, ma mi unisco al coro che contesta a Canon l'assenza di un paraluce in dotazione: quando capiranno che la gente di buonsenso se li va a comperare dai produttori cinesi presenti su Amazon? |