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Sonnyrey
www.juzaphoto.com/p/Sonnyrey



avatarL'accoppiata vincente... Solo 2 Body Camera... Quali?
in Blog il 21 Gennaio 2020, 13:24


C'è poco da fare, non importa se sei un professionista o un fotoamatore, quando di prudono le mani rischi di fare madornali errori dando sfogo ad acquisti impulsivi che solo dopo ci accorgiamo avere poco senso per il nostro tipo di fotografia ma intanto ci hai perso tempo e soprattutto soldi...

Avete raggiunto il vs sistema ideale?
Quanto vi è costato in termini di tempo, corpi macchina, denaro... etc.?
Solo Reflex? Solo ML? Reflex più ML tutto FF, tutto APSC, oppure un corpo FF e uno APSC. E il MF? Unico Brand o Brand Differenti?

Mi piacerebbe conoscere il percorso di chi (al momento) si ritiene appagato dalla propria attrezzatura ma anche quello di chi ancora sta sperimentando e quindi è aperto a tutte le soluzioni... Avanti, raccontatemi le vs storie... :)


24 commenti, 650 visite - Leggi/Rispondi


avatarCos'è per te la fotografia?
in Tema Libero il 27 Ottobre 2018, 11:05


In questo sito siamo in tanti a pubblicare immagini, a commentarle, a chiedere e dare consigli su prodotti, tecniche, etc. ma cos'è per ognuno di noi la fotografia? Per molti un lavoro, per altri una passione ma si scatta tanto per farlo (o per doverlo fare) oppure c'è qualcosa che ci spinge a raccontare e condividere una storia? Quando e perché una fotografia vi gratifica? Qual è lo scopo (se c'è) delle vostre fotografie? Ve lo siete mai chiesti? ... e vi siete mai dati una risposta sincera?
Mi piacerebbe conoscere meglio questo "lato intimo" del fotografo di cui se ne parla poco... C'è qualcuno pronto a "raccontarsi" ?


36 commenti, 1690 visite - Leggi/Rispondi


avatarIl modello Riace
in Articoli il 20 Ottobre 2018, 0:08


Ripartiamo con un nuovo articolo e con un nuovo argomento. Come al solito mi scuso in anticipo se mi dilungherò a scrivere ma come sapere, su questo sito, il numero di parole è strettamente collegato a quello delle immagini e, pertanto, anche se mi piace non commentare mai e non entrare troppo nello specifico di quanto rappresentato in foto, ahimè non posso farne a meno... Se sono "noioso" non mi offendo, andate direttamente alle immagini o prendetevela con Juza :)


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In questi ultimi tempi si è sentito molto parlare di Riace, un piccolo paesino della Calabria ionica di meno di 2 mila abitanti, passato agli onori della cronaca per il ritrovamento, nel lontano 1972 da parte di un sub dilettante romano (Stefano Mariottini) delle due statue bronzee di epoca greca, databili al V secolo a.C. e pervenute in eccezionale stato di conservazione. Due statue meravigliose che oggi tutti conosciamo e chiamiamo Bronzi di Riace.


La storia del ritrovamento dei Bronzi è sicuramente molto affascinante per questo vi invito a leggerla (magari la riporto in fondo all'articolo) come pure vi invito ad andare al Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria per vedere le due opere che, sono sicurissimo, vi lasceranno a bocca aperta per quanto sono belle, imponenti ed espressive.


Tornando al nostro racconto però parliamo della Riace di oggi, quella che non fa discutere né per i Bronzi né altri ritrovamenti archeologici ma per il suo Sindaco, Domenico Lucano (detto Mimmo), e per il suo modello di accoglienza dei migranti che giungono nel paese.


Il modello Riace tanto discusso ha una storia ben precisa. Tutto iniziò alle quattro del mattino di un'estate nel 1998, quando nelle coste del piccolo comune calabrese giunse una barca partita da Istambul con a bordo un gruppo di circa duecento profughi curdi.


Quella barca ha cambiato il piccolo borgo di Riace che, per la prima volta, veniva in contatto con migranti “in entrata” e non più “in uscita” come avveniva e avviene ancora adesso nei piccoli centri quando per ragioni di opportunità lavorative si lascia il proprio paese per andare a lavorare altrove, nelle città del Nord d'Italia o magari anche all'estero.


Riace, che s'apprestava a diventare uno dei tanti paesi fantasma (o quasi) ha aperto le case ormai disabitate ai migranti, insegnato loro un mestiere e condiviso tutto ciò che un piccolo borgo calabrese possa offrire.


Pian piano, col tempo, si buttavano le basi per la...


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avatarCittà senza Stato
in Articoli il 17 Ottobre 2018, 13:39


L'inizio di un nuovo articolo è sempre un'incognita per me perché alcune volte, specie negli scatti di reportage, preferirei non dire nulla e lasciare parlare soltanto le immagini, permettendo cosi a chiunque di farsi una propria idea sulla storia raccontata, senza correre il rischio che le mie parole possano influenzare più del dovuto l'osservatore.

E' un'ardua impresa, lo so, le battute minime richieste per la pubblicazione dell'articolo (anche tenuto conto al numero di immagini inserite) non saranno poche e, in questo caso, ogni parola pesa più di un macigno visto che oggetto del portfolio è un luogo che porto nel cuore e di cui vorrei sentir parlare solo bene.

Ho sempre progetti fotografici "aperti" così da trovare facilmente spunti fotografici ad ogni mia uscita e questa serie di foto che riporto in fondo all'articolo, non è altro che una serie di immagini estrapolate dal mio archivio che arricchisco giorno dopo giorno sempre con la speranza di poter, prima o poi, cambiare almeno il finale...
Fatta questa breve premessa credo sia il momento di iniziare col racconto fotografico quindi, come dicono i toscani "bando alle ciance" iniziamo senza perderci in chiacchiere.

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Recentemente ho visto un programma tv che parlava della mia città e, in particolare, di tutti i problemi con cui noi residenti quotidianamente abbiamo a che fare.

Anche io avevo elaborato qualcosa del genere ma non avevo ancora mai pensato di pubblicarlo.

Ho scelto di farlo qui su juzaphoto perché è un sito che frequento molto e pieno di amici attenti ai contenuti e capaci di dare importanti consigli per crescere in fotografia.

Parlare dei problemi di un centro urbano... mm...

Non è cosa da poco, sto parlando di una città del Sud Italia e chi vive dalle mie parti non ha il problema dell'autobus che arriva con 5 minuti di ritardo, anzi se proprio devo dirla tutta, non ci pensa proprio a questo perché i mezzi pubblici cittadini sono del tutto inesistenti e anche quelli "extra-urbani" (treni-autobus) a malapena ci passano.

Le strade piena di buche non mancano, ma sono cose che lasciamo alle metropoli, noi abbiamo altro a cui pensare, figuriamoci se ci preoccupiamo delle buche.

I problemi dalle mie parti sono di altro genere, riguardano criminalità, inquinamento, malasanità, disoccupazione, carenza di servizi, e chi più ne ha più ne metta.

Per farla breve, sto parlando di Gioia Tauro , un paese della provincia di...


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avatarDomeniche culturali...
in Articoli il 28 Aprile 2018, 2:52


… Le collezioni museali di Palazzo Piacentini

Le immagini pubblicate in questa pagina fanno parte di un progetto fotografico che ho realizzato qualche anno fa in occasione dell'iniziativa lanciata dal Ministero dei Beni culturali di rendere gratuita l'entrata nei musei la prima domenica di ogni mese.

Come al solito, mi sono "divertito" a giocare con le immagini creando una piccola storiella nella speranza che possa suscitare interesse e porti altra gente a visitare i musei e le città d'arte italiane (io ho voluto dedicare il mio racconto al museo di Reggio - di cui vi lascio tutte le info in fondo all'articolo - perché è quello più grande e vicino al luogo in cui vivo)





Qualche tempo fa, mi sono recato al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (o Museo nazionale della Magna Grecia) per fotografare non solo i Bronzi di Riace e tutti gli altri reperti storici della Magna Grecia che sono stati ritrovati nel meridione d'Italia, ma anche la gente che ha preferito trascorrere la domenica dentro un luogo di cultura piuttosto che in un centro commerciale.

I centri commerciali, purtroppo, per molti sono diventati gli "asili del fine settimana” ma pensate un po' quanto possa essere bello fare un giretto dentro un museo col proprio figlio rispondendo (in qualche modo) alle sue infinite domande?

Una domenica… al MArRC

Un giorno chiacchierando con la mia fidanzata ho scoperto che non aveva mai visto i Bronzi di Riace, perché quando aveva visitato il museo di Reggio Calabria questi non erano esposti al pubblico poiché erano in piena fase di restauro. Senza pensarci due volte, ci siamo messi in macchina per raggiungere il Museo (che dista circa 60 km da casa mia). Ci mettiamo in coda per prendere i biglietti, tiro fuori il portafogli per pagare ma l'addetto mi comunica che l'entrata è gratuita visto che era la prima domenica del mese.

Giro GRATIS… OK…

A dire il vero io ci sono stato diverse volte al museo di Reggio ma non di recente, dopo l'ultima "ristrutturazione" (non solo dei Bronzi, finalmente terminata, ma anche della struttura) e dunque ci tenevo a visitare le tante altre sale che non conoscevo in cui sono stati esposti degli ulteriori reperti della Magna Grecia (suddivisi sempre per zona di ritrovamento) che non avevo ancora mai visto.

Le collezioni archeologiche che si possono trovare all'interno del museo comprendono materiali di scavo provenienti da Calabria, Basilicata e Sicilia e...


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avatarVattienti di Nocera Terinese..
in Articoli il 25 Aprile 2018, 15:51


PRIMA DI LEGGERE L'ARTICOLO DEVO AVVISARVI CHE ALCUNE IMMAGINI POTREBBERO ESSERE TROPPO CRUDE ... PERTANTO SE VI DISTURBA LA VISTA DEL SANGUE, VI PREGO DI NON PROSEGUIRE OLTRE...

… Colori e misteri della Fede

In questo spazio voglio parlarvi di un piccolo paesino del catanzarese di poco più di 4700 anime che ogni anno, durante il periodo della Settimana Santa, attira numerosi visitatori che, armati di fede ma anche di macchine fotografiche e videocamere, pregano e riprendono le celebrazioni liturgiche nei giorni che precedono la Pasqua.

In particolare, attira l'attenzione della gente, la lunga processione della Madonna addolorata e del Cristo morto, anche per la partecipazione alla stessa dei cd. “vattienti“, ossia penitenti che in segno di devozione o di voto per grazia (richiesta o ricevuta) portano in testa una corona di spine e, lungo le strade del paese, utilizzando dei piattelli di sughero si autoflagellano battendosi le parti del corpo fino a farne fuoriuscire il sangue.





Un rito, quello dell'autoflagellazione che forse in principio era praticato solo dai monaci dentro le mura dei conventi ma che in seguito prese piede anche tra i fedeli che iniziarono a percuotersi il corpo nella convinzione che la sofferenza potesse compiacere in qualche modo a Dio, espiare i propri peccati o allontanare dalla città pericoli di guerre e carestie.

A Nocera Terinese con questo rito si vuole celebrare la passione di Cristo, tutte le sofferenze che ha patito e che Lo portarono dapprima alla morte e quindi alla resurrezione.

La mattina presto del Sabato Santo, appena arrivato a Nocera Terinese, fin da subito, mi sono ritrovato davanti a delle forti scene di dolore e di fede, in cui il rosso sangue è il colore dominante e indiscusso che predomina anche sulle forti schiarite e sulle dure ombre create dall'abbagliante sole calabrese.

I colori che dominano le immagini di questo "reportage" - che fa parte di un lavoro che ho realizzato l'anno scorso - sono sicuramente il bianco, il nero e il rosso, ecco il motivo che mi ha portato a mischiare fotografie in bianco e nero con altre a colori.

E' proprio seguendo l'alternarsi del bianco, del nero e del rosso che mi permette di raccontare insieme e allo stesso tempo separatamente, la storia di tanta gente che, ognuno a suo modo, vive la propria fede in Cristo risorto.

Ovviamente il mistero della fede in senso teologico assume un significato differente rispetto a quello immediato e letterale. La Fede, proprio perché tale,...


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avatarIl piccolo borgo di Badolato
in Articoli il 17 Aprile 2018, 4:23


Di recente, approfittando di un evento organizzato un'attivissima associazione che si occupa di valorizzare il territorio, ho dedicato un'uscita fotografica ad un piccolo borgo medievale situato nella parte della ionica della costa calabrese della provincia di Catanzaro, Badolato.

Con i ragazzi del mio Club fotografico abbiamo pensato che fosse una buona occasione per conoscere meglio il territorio in cui viviamo e, pertanto, di prima mattina ci siamo messi in marcia per raggiungere gli altri partecipanti all'evento e iniziare insieme la visita del borgo.





La Calabria ionica – lo sappiamo – è un vero paradiso, ma è poco conosciuta anche dai calabresi (come me) che di questa zona apprezzano soltanto il mare cristallino e le spiagge deserte e senza fine, ignorando quasi del tutto le bellezze che si trovano nell'entroterra.

Badolato è un paesino molto piccolo, pieno di tanta brava gente, simpatica e disponibile.

Ad ogni angolo, come in ogni piccolo centro, c'è sempre qualcuno pronto a raccontarci qualcosa del luogo: le vicende storiche, le vecchie leggende che si tramandano di padre in figlio ma anche avvenimenti più recenti riguardanti gli abitanti del paese.

L'ospitalità in Calabria è sacra e Badolato non fa eccezione. Basta fermarsi a scambiare quattro chiacchiere con qualcuno che facilmente ci si ritrova a tavola insieme a bere vino e a tagliare pane e salame.

Anche se lo scopo della nostra visita era principalmente fotografico non abbiamo saputo dire di no alla 'nduja spalmata sulle fette di pane caldo e alla giardiniera preparata ad arte come faceva mia nonna.

Dopo questa piccola sosta abbiamo iniziato a scattare in giro per le vie del borgo e in questo breve articolo vorrei raccontarvi un po' ciò che mi ha lasciato questa piacevole passeggiata fotografica.





Della giornata, la cosa che mi ha colpito di più è stata la voglia di “ricostruire” nel senso che anche in questo luogo sta finalmente prendendo piede la valorizzazione dei borghi e si lavora per riportarli in vita piuttosto che abbandonarli, aumentando così il numero delle città fantasma.

Nel corso della storia di Badolato non possiamo certo dire che il suo territorio sia stato risparmiato dai violenti fenomeni naturali quali terremoti e alluvioni.

E' stato gravemente danneggiato durante dai terremoti del 1640, del 1659 e del 1783 e poi più recentemente venne anche colpito da un'alluvione nel 1951.

I pochi abitanti, senza darsi per vinti, si sono sempre impegnati per la ricostruzione e ancora oggi continuano a farlo cercando di restaurare al meglio...


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Attrezzatura: Nikon D750, Fujifilm X-H1, Nikon AF-S 24-120mm f/4 G ED VR, Sigma 70-200mm f/2.8 EX DG OS HSM, Nikon AF-S DX 18-55mm f/3.5-5.6 G VR, Samyang 12mm f/2.0 NCS CS, Nikon AF-S 28mm f/1.8 G, Nikon AF-S 85mm f/1.8 G, Samyang 14mm f/2.8 IF ED UMC Aspherical , Nikon AF 35mm f/2 D, Nikon AF-S 50mm f/1.8 G, Fujifilm XF 35mm f/2 R WR, Fujifilm XF 60mm f/2.4 R Macro, Fujifilm XF 18-55 f/2.8-4R LM OIS, Tamron 15-30mm f/2.8 VC USD, Tamron 24-70mm f/2.8 Di VC USD , Zenit Helios 44-2 58mm f/2.0, Sigma 105mm f/2.8 Macro DG OS HSM, Sigma 2x EX DG (Per vedere le statistiche di fotocamere, obiettivi e ISO più utilizzati da Sonnyrey, clicca qui)

Occupazione: Avvocato

Interessi: Foto, pesca e tante altre cose

Contatti: Sito Web

Sono un avvocato con la passione per la fotografia, specie per quella paesaggistica e documentaria. Grazie per l'attenzione che mi dedicate, buona luce a tutti, GIUSEPPE TRIPODI

Se ti va di seguire il mio Blog fotografico visita la pagina https://www.giuseppetripodi.it
Mi piace condividere le mie passioni con gli altri e per questo motivo da qualche anno mi dedico anche alla pubblicazione di articoli (e video) che trattano di fotografia a 360 gradi, uno spazio per dare e ricevere consigli, per confrontarsi e raccontare le proprie esperienze :)


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