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Motofoto
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avatarLightroom Classic 13
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 09 Ottobre 2023, 12:04


E' appena uscita la v13 che ha le seguenti novità:

- Point Color nel color mixer : finalmente un controllo accurato e flessibile selle variazioni di colore. Il tool (sta nel mixer) è usabile globalmente e localmente (dalle mask). Si fa prima a provarla che a spiegarla, ma è veramente potente per un controllo fine del colore. Utile anche in fase di proofing per evitare i colori fuori gamut. Per me, è la funzionalità più utile di questa release.
- Lens Blur interattivo . E' una funzione preliminare (chiedono feedback agli utenti). Usa l'AI per costruire una mappa di profondità. Ho datto delle prove e non è male. Ha mille controlli su bokeh e altre amenità della sfocatura. Ha qualche problema nella determinazione della profondità quando trova superfici trasparenti (es. occhiali), ma è comprensibile. Se presa a piccole dosi può essere interessante, specie con foto che hanno tutto a fuoco (es.: cell) e struttura geometrica comprensibile alla AI.
- Supporto per HDR editing e output . Non ho potuto provarla per mancanza di HW adatto (display), ma penso sia una goduria per chi ha un display adatto.
- Ricerca di preset . Semplice funzione di ricerca sui preset. Adottando una convenzione dei nomi per i preset ben studiata, permette di essere molto rapidi nel filtraggio. Una volta filtrati, si possono scorrere e vedere l'effetto al volo in preview. Comoda.
-Preview history e snapshot. Non avevo mai notato che questa funzionaliltà fosse assente, ma evidentemente prima bisognava cliccare sullo snapshotpper vedere l'effetto. Ora basta passarci sopra.
-Prestazioni migliori con gli XMP. Miglioramenti di prestazioni nella lettura e scrittura degli XMP specie nelle operazioni batch. Non ho fatto verifiche, ma onestamente non ho mai avuto problemi per la velocità di scrittura e lettura degli XMP nelle operazioni batch.



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avatarLightroom 2.3 denoise e curve nelle maschere
in Computer, Schermi, Tecnologia il 18 Aprile 2023, 9:17


Mentre impazza l'AI per generare intere immagini, per chi fa post produzione veloce finalmente arriva con la versione 2.3 di LR Classic un denoise decente (solo per DNG e RAW) e la possibilità di usare le curve nelle maschere. Questa ultima possibilità era già presente in ACR già da tempo, ma non ancora in LR. Ora sono possibili operazioni di variazioni di parti di immagini senza passare a Photoshop.

Ho fatto qualche test con il denoise e mi ha dato buoni risultati.
Abbastanza veloce.
C'è un solo parametro da regolare, meno rispetto ad altri strumenti di denoise sul mercato, ma almeno si fa tutto dentro lo stesso tool ed insieme alle altre regolazioni.
Essendo una funzione che genera un'altra immagine, non entra nei preset e neanche nel copia incolla dei setting.
Le immagini che hanno ricevuto un denoise AI, hanno un particolare bollino con tre stelline per essere facilmente identificabili.
Ci sono altre cosette aggiuntive descritte in helpx.adobe.com/lightroom-classic/help/whats-new.html, comode ma non critiche come le curve per le maschere, almeno per il mio workflow.




19 commenti, 1014 visite - Leggi/Rispondi


avatarLightroom 11.3: non aggiornate!
in Computer, Schermi, Tecnologia il 18 Aprile 2022, 9:47


E' stato riconosciuto da Adobe un problema che si manifesta per ragioni ancora ignote all'apertura di alcuni cataloghi.
Il problema è dovuto all'aggiornamento uscito qualchi giorno fa alla versione 11.3 ed è serio: impedisce a LR di aprire un catalogo! O meglio: lo apre e si pianta a metà dell'apertura.
L'unico workaround trovato e consigliato anche da Adobe è non aggiornare o tornare alla 11.2.
Personalmente lo riscontro solo su uno soltanto dei vari cataloghi che uso, sfortunatamente quello principale, ma tornando alla 11.2 è tornato ad aprirsi senza problemi.
Al momento in cui succede, si ha l'impressione di essere di fronte ad una corruzione del catalogo e invece, come detto sopra, è solo un problema dell'ultimo aggiornamento alla v.11.3.
Se vi capita un crash, ricordatevi di cancellare l'eventuale processo rimasto in esecuzione (resta solo se terminate il processo manualmente) e soprattutto di eliminare i file di lock ( .lrcat.lock, .lrcat-shm, .lrcat-wal) che LR genera nella stessa cartella del catalogo quando LR apre un catalogo e si blocca senza chiuderlo, altrimenti non si aprirà neppure tornando alla versione precedente. Quei file servono proprio per evitare che ci siano due programmi ad aprire lo stesso catalogo.




28 commenti, 2327 visite - Leggi/Rispondi


avatarLightroom Ottobre 2020 (versione 10.0)
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 20 Ottobre 2020, 14:51


E' appena uscita la release 10 di LR Classic con alcune funzionalità aggiuntive, tra cui le più interessanti, a mio parere, sono:
- il pannello del color grading. Si possono fare più comodamente effetti di colore che però si potevano fare anche prima con le curve RGB.
- Finalmente zoom continuo in aggiunta a quello discreto. Comodo e soprattutto uniforme a Photoshop.
- miglioramento delle prestazioni sulle modifiche locali (gradienti, filtri radiali e pennelli). Quando l'accelerazione grafica è attiva, le modifiche locali non appesantiscono più l'editing quando si ne accumulano parecchie sulla stessa immagine.
- monitoraggio e controllo via cavo (per le fotocamere Canon supportate). Ora è semplice ed efficace controllare cosa si sta scattando guardando uno schermo. NOTA: il liveview sullo schermo del computer non ha le funzioni di zoom, ma basta attivare il LV sulla fotocamera e zoomare da quella (anche se non ingrandisce al max come sulla fotocamera). Si possono controllare i dati di scatto e, se attivato il live view sul lato computer, anche la messa a fuoco manuale. La comunicazione via cavo USB è anche sufficientemente veloce per avere reattività agli spostamenti d'inquadratura e per lo scarico e visualizzazione dell'immagine. Di sicuro molto meglio che via wifi.








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avatarLightroom 7.3: profili e LUT
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 04 Aprile 2018, 3:58


Con la nuova versione di LR c'è un cambiamento radicale nella gestione dei colori a fini creativi: sono finalmente arrivate le LUT e il color grading!
Alla base di tutto c'è un cambiamento nei formati dei preset che diventano file XMP.
Le LUT sono chiamate "profili creativi". La parola "Profili" è mantenuta per uniformità con la nomenclatura precedente che fa riferimento ai "camera profile" delle fotocamere.
I profili creativi (LUT) sono gestiti come file XMP, come i preset, mentre i profili non creativi (es.: quelli delle fotocamere) sono ancora file DCP. Sebbene diversi come formato, nell'interfaccia sono trattati allo stesso modo.
I profili creativi possono essere applicati uno per volta come accadeva per quelli della fotocamera, ma a differenza di questi, i profili creativi possono essere "dosati" usando uno slider (quelli delle fotocamere no).
La differenza con PS è che in PS le LUT possono essere trattate come layer: si possono combinare e mascherare. In LR, no: solo una per immagine. Però in LR è facile applicare profili creativi a gruppi di immagini, esattamente come si faceva (e si fa ancora) con i preset.

Adesso ACR in PS e LR possono condividere sia preset che profili creativi.
Inoltre i profili, sia creativi che non , hanno una interfaccia che permette una rapida preview : si possono quindi vedere velocemente le LUT disponibili già applicate all'immagine (tipo galleria) e scegliere quella gradita.

E' prevedibile un boom di pacchetti di profili con color grading per tutti gusti. E' infatti molto facile creare profili creativi.
Si può usare ACR in PS:
1) selezionata una immagine in LR si passa in editing in PS
2) si apre il Camera Raw filter e si gioca con le varie funzioni che cambiano colori e curve globalmente (le LUT non conservano variazioni locali).
3) si va nel pannello dei preset e si preme ALT+ bottone in basso "Nuovo preset"
4) aver tenuto premuto il tasto "alt", fa aprire il pannello "nuovo profilo" invece di "nuovo preset".
5) Si compilano i dati del nuovo profilo e si salva (ACR sa dove salvare il nuovo profilo in modo che sia PS che LR lo trovino)
6) si esce da PS e anche da LR.
7) Si rientra in LR e si trova il nuovo profilo artistico da applicare nell'elenco dei profili. Lo si può applicare alle immagini senza disturbare nessuno dei cursori che regolano le immagini.
Uno dei maggiori vantaggi dei profili artistici, infatti, è che il color grading non impatta sui "settaggi tecnici dei cursori" (es..: WB, punto di nero, ecc). Quando invece si applica un preset, non si può prevedere quali slider vengano modificati.
Un altro vantaggio è che prima bisognava fare diversi preset per graduare un effetto di colore globale. Ora invece basta fare un profilo artistico e usare il cursore di opacità.
Peccato solo non poterli usare nei gradienti e con le maschere di luminosità e colore. Probabilmente Adobe non vuole pestare i piedi a PS.

Articolo introduttivo (inglese): Articolo sui profili creativi
Video (inglese): Matt Kloskowski

Questa novità introduce un radicale cambiamento nel workflow in LR, soprattutto per la parte di elaborazione creativa.
Si può immaginare una prima fase di regolazione dell'immagine con i cursori e poi una di color grading con i profili creativi.

Volendo si possono creare LUT anche da LR, usando dei plugin, ma chi ha sottoscritto il piano per i fotografi con Adobe ha PS che rende un gioco da ragazzi farsi tutte le LUT che uno vuole e anche importare LUT già esistenti.

Per chi usa 3DLUT creator bisognerà aspettare un attimo che il buon Oleg prenda atto del cambiamento e aggiunga qualche funzione comoda per generare direttamente gli XMP (sono facili da decodificare). Solo pochi giorni fa era uscita la nuova versione 1.46 che permetteva di generare preset per LR, ma nel formato ora abbandonato. Che sfiga!
Appena avrà fatto gli opportuni cambiamenti, sarà uno spasso fare i profili creativi con 3DLUT Creator e poi usarli su LR.

Per chi è affezionato ai profili di fotocamera di Raamiel, nulla cambia. DCP erano e DCP restano.
Dai test che ho fatto, non mi pare che in Adobe abbiano rigenerato ex novo i vecchi profili. Quindi, se uno vuole una rappresentazione fedele della realtà a colori o BN, quelli più affidabili e soprattutto uniformi sull'intero parco di fotocamere supportate da LR restano ancora quelli di Raamiel. La novità riguarda solo la parte creativa, sia a colori che bianco e nero, non quella fedele al visibile.

Un piccolo bug è che non funziona il copia/incolla per applicare i profili sui video presenti nel catalogo video. Per applicare un profilo (color grading) su un video bisogna fare un preset che contenga quel profilo e poi applicare il preset. Così funziona.

Buon divertimento!



24 commenti, 5873 visite - Leggi/Rispondi


avatarFotoritocco professionale: nuova frontiera
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 16 Gennaio 2018, 1:12


Dovrò rivedere tutto quello che ho imparato: qui siamo a livelli irraggiungibili.Eeeek!!!

Sei foto che lasciano a bocca aperta.


...e ha messo pure il watermark. Quel nome resterà nella storia del fotoritocco.


24 commenti, 2700 visite - Leggi/Rispondi


avatarLightroom CC e CC Classic 7.1 con Sensei
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 14 Dicembre 2017, 1:43


E' appena uscita la release 7.1 di LR CC che apporta poche, ma potenzialmente interessanti modifiche.
La descrizione completa delle novità è visibile qui: Riepilogo delle nuove funzioni.
La più interessante dal punto di vista operativo è la funzione "Automatico" che aggiusta i vari cursori del Tono (esposizione, contrasto, Luci, Ombre.....).
A dir la verità c'era anche prima, ma non ho mai trovato utili queste funzioni "auto" (con il premio di peggiore di tutte a quella per il mixer B&N). Stavolta però, Adobe dichiara di averla collegata ad un sistema di intelligenza artificiale, il loro Deep learning denominato Sensei, che al volo sfrutta la conoscenza di migliaia di immagini professionali per "sistemare" le nostre foto.
Fatta qualche prova, queste sono le mie considerazioni:
- funziona meglio di prima, nel senso che sembra più usabile.
- per capire quali parametri siano influenzati è sufficiente premere automatico (il bottone si "spegne" dopo l'applicazione) e poi provare a toccare qualche cursore: se il pulsante automatico si riaccende, allora quello è un parametro che viene elaborato dalle reti neurali.
- tra i parametri influenzati dall'algoritmo, quello secondo me più interessante è il Ritaglio. In altri termini, se ritaglio il sistema di A.I. ricalcola la migliore esposizione. A dirla tutta, ci sono casi in cui l'algoritmo trova compromessi scadenti. Ad esempio nei controluce, tende a schiarire le ombre fregandosene del rumore. Però la sensibilità al ritaglio permette anche giochetti interessanti. Si può attivare la funzione ritaglio, ritagliare la parte importante della foto, premere "automatico" del Tono e fargli bilanciare la foto per quella porzione di immagine. Poi si può tornare al ritaglio precedente che contiene gli elementi difficili da gestire per l'algoritmo (es.: luci di sfondo).
-un altro parametro interessante a cui è sensibile è il profilo nella calibrazione della fotocamera. Per chi utilizza i profili di Raamiel e il suo metodo di conversione in BN, la funzione auto diventa un modo molto speditivo di fare una variante alla rappresentazione "scientifica" e passare ad una creativa.

Un elemento negativo, invece, è che l'algoritmo non si cura delle modifiche alle curve. Pertanto la gran parte degli script predefiniti per variazioni creative non danno buoni risultati se si applica "automatico" dopo l'applicazione dello script. Meglio fare "automatico" prima e poi applicare lo script.

L'altra funzione utile introdotta con la 7.1 è la possibilità di eliminare i singoli campioni nelle maschere di intervallo a colori. Si tratta più di una correzione ad una omissione nella versione 7.0 che una nuova funzione.
Mi aspettavo che introducessero anche un check box per invertire la maschera, ma sarà per la prossima volta.
Ora bisogna vedere come si evolve con le prossime versioni questo primo ingresso dell'A.I. sul trattamento delle immagini.


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avatarIl futuro della fotografia
in Tema Libero il 18 Novembre 2017, 15:31




Presto riceverete un messaggio sul cellulare con questo contenuto: "Ciao, io esco a fare qualche foto, ti va di uscire con me?".
Non sarà il vostro amico con la fotocamera ad averlo inviato. Sarà la vostra fotocamera !

Altro che Elon Musk...o dove finisce la fotografia e inizia la grafica.:-P
Questi della Boston Dynamics sono alieni. Il futuro non lo immaginano: lo fanno. Eeeek!!!


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avatar100.000 auguri
in Blog il 29 Dicembre 2016, 19:25


Dopo tante foto senza volti, per chiudere l'anno ne ho postate due "scoperte";-).
Colgo l'occasione per augurare a tutti un fantastico 2017 e fare un breve bilancio.
Tre mesi fa ho cominciato a mostrare le mie foto e mi trovo oggi con più di 100.000 visite, oltre 3700 like, tanti commenti lusinghieri e una sessantina di coraggiosi che mi hanno pure messo tra gli amici. Che dire: grazie, davvero! Considerata la presenza in Juzaphoto di ottimi fotografi sia professionisti che amatori, proprio non me lo aspettavo.
Per l'anno prossimo ho grandi propositi. Basta gnocche: solo nature morte!
Scherzo. Non sono bravo negli still life.MrGreen


2 commenti, 273 visite - Leggi/Rispondi


avatarFine dell'amnistia
in Blog il 26 Settembre 2016, 13:19


Da quando ho cominciato a postare qualche foto, mi ero ripromesso di non bloccare più gli utenti, così da tenere il confronto aperto. Ne avevo sbloccati oltre 150 che nel tempo avevo filtrato.
Con le prime foto ho tollerato un paio di commenti fuori le righe di un utente, ma al suo continuare sono stato costretto a bloccarlo. Lo consideravo un evento occasionale.
Da oggi, invece, ho deciso che ricomincio ad andare di blocco con la mano pesante.
Mi sono rotto i c....i di vedermi balzare in faccia foto inutili di piselli sotto la doccia.
Abbiate pazienza, non ce l'ho con nessuno, ma se una foto è banale non ci voglio perdere neanche una frazione di secondo.



19 commenti, 1418 visite - Leggi/Rispondi


avatarCome migliorare nella fotografia
in Blog il 26 Settembre 2016, 3:36


Non c'è niente di rivoluzionario in quello che sto per scrivere, ma siccome come fotografo non sono nato con un particolare talento , qualcuno come me potrebbe essere interessato a capire come sono arrivato da zero fino a questo punto nel giro di qualche anno.
Mi scuso per la lunghezza, però è difficile essere utili con poche righe.
Prima di arrivare al metodo che ha funzionato per me, sono necessarie alcune premesse utili ad evitare false aspettative e a chiarire la terminologia che userò dopo.

Premessa 1: le fotografie sono illusioni.
Per loro natura le immagini sono messaggi di luce che usano il sistema visivo per irrompere nel cervello dell'osservatore suscitando memorie, emozioni, associazioni, sensazioni, forme, relazioni...
Qualunque trucco visivo è lecito per creare gli stimoli voluti (escludo il caso dei reportage e la fotografia scientifica dove la fedeltà diventa un fattore etico che limita la libertà creativa).
Anche il bravo paesaggista, dal quale ci si aspetta maggiore realismo, usa tutti i "trucchi" che conosce (luci all'ora giusta, colori, contrasti, posizione delle nuvole,…) per trasportarti nel luogo ripreso e per farti vivere emozioni come vento, luce , temperatura, profumo.
Sarebbe più corretto parlare di immagini più che di fotografie. Il digitale ha, infatti, ampliato enormemente le possibilità di elaborare le fotografie in postproduzione anche dopo che la luce è stata raccolta, consentendo di introdurre successivamente gli elementi che creano e rafforzano "l'illusione".
Ad esempio, in un commento ad una mia foto nella galleria, era stato (giustamente) detto: "Bella. Peccato che hai tagliato un piede". Qualche ora dopo ho postato una foto , uguale alla precedente, ma la posa delle gambe era modificata e il piede magicamente ricomparso.
Ormai è diventato difficile capire dove arriva la realtà e dove c'è costruzione a posteriori.
Altro esempio, sempre tra le poche foto che ho in galleria, è una di esse con una elemento la cui prospettiva è fortemente alterata. Eppure nessuno lo ha notato perchè è funzionale solo a guidare lo sguardo. In altri termini, è una guida visiva: ci scivoli sopra senza renderti conto.

Premessa 2: Perchè creare immagini fotografiche?
Per due ragioni primarie: ricordare e comunicare . Nel primo caso, l'immagine comunica qualcosa all'autore, nel secondo comunica a terzi. Lasciamo perdere il primo caso , che è soggettivo, anche se forse è il motivo principale per cui si fotografa oggi con i cellulari (ricordare).
La comunicazione verso altri è il vero scopo delle fotografie non occasionali, proprio come un quadro o un brano musicale sono la forma di comunicazione tra un pittore e un compositore e il mondo.
Le domande ora si ramificano: perché comunicare e cosa comunicare.
Il motivo può essere banalmente la ricerca del consenso (tipo "voglio andare in tv ed essere famoso" ;"voglio centomila like".) oppure l'urgenza di raccontare qualcosa di se o del proprio mondo creativo per condividerla. Non prendo neanche in considerazione il primo caso. Mi muovo nell'ipotesi che chi fotografa lo faccia per condividere qualcosa di se.
Cosa comunicare ? Qualunque cosa: un messaggio , una emozione, una sensazione, un concetto. Non ci sono limiti alla creatività.
Oltre a decidere cosa voglio comunicare, il messaggio deve essere comprensibile alle persone a cui mi rivolgo. Ci posso riuscire più o meno bene, in funzione della sintonia che riesco a creare ed anche da come il contenuto si sposa con la forma, cioè dal gioco di illusioni che fa giungere il messaggio in profondità.

Premessa 3: una buona foto (=una che comunica) è il risultato di un processo complesso, non di una semplice azione "punta e scatta". Può capitare occasionalmente di avere una buona foto da un "punta e scatta", ma la statistica non garantisce una qualità costante.
Quando si guarda una foto, si vede quindi il prodotto di tante azioni svolte dall'autore.
L'intero processo purtroppo non è raccontato dai soli parametri di scatto (EXIF). Non si vedono tutti gli esperimenti falliti che hanno preceduto quel risultato di successo. Inoltre ci possono essere diversi percorsi che producono uno stesso risultato .

Siccome vogliamo affrontare un miglioramento, bisogna definire una scala di livelli su cui progredire. Ne propongo una semplice: apprendista, artigiano, artista, genio.
Un apprendista non ha ancora definito quali messaggi vuole dare e non domina la forma, ma desidera imparare. Tende a raccontare se stesso con forme espressive semplici. Facebook e Instagram vengono invase quotidianamente da milioni di immagini consumate in fretta da pochi sguardi.
Un artigiano invece domina la forma, ma non necessariamente ha un proprio messaggio. Gli può essere fornito dal committente per un lavoro pagato(se è un professionista) oppure ispirato dalle opere del suo artista preferito (se è un amatore).
Un'artista, invece, oltre a dominare la forma, vuole comunicare il suo mondo e sa come scegliere la forma per creare sintonia con chi condivide la stessa visione.
Infine, il genio riesce a scegliere contenuto e forma come mai prima era stato fatto e li combina in modo da essere comprensibile da pubblico universale mantenendo questa comunicazione valida oltre le mode.
Sono tutti ruoli dignitosi, ma diversi.
In questa classificazione, non considero il successo economico, che viene da un terzo fattore indipendente: il senso degli affari. Si può essere geni e morire poveri, oppure modesti artigiani, ma fare una sacco di soldi.

Bene, iniziamo: il metodo per migliorare.
La premessa 1 ci dice che le foto sono illusioni, ergo devo conoscere quali fattori creano queste illusioni. Sono come le parole di un linguaggio: più ne conosco e più concetti potrò esprimere.
La premessa 2 invita ad una valutazione critica di me stesso, capire in che categoria sono e in quale categoria vorrei andare. Per migliorare devo agire sul messaggio che voglio comunicare, sul rapporto con la forma e sulla capacità di entrare in sintonia con tante persone.
La premessa 3 dice che devo dotarmi di un processo di produzione che mi permetta di realizzare tutte le foto che mi vengono in testa con un livello di qualità e una efficienza più alte possibile.
Tirando la somma, il metodo di miglioramento deve agire su tutti e tre gli elementi, che sono completamente diversi. Il metodo di miglioramento si dovrà necessariamente dividere in tre separati percorsi che si allineano continuamente e progrediscono insieme.
Se miglioro la forma, ma non il contenuto, avrò un risultato buono "formalmente", ma che non comunica nulla . Se ho delle idee creative, ma poca tecnica, avrò sprecato una occasione di presentare bene un messaggio interessante. Se non ho un processo di produzione solido, perderò ogni volta tanto tempo e la qualità dei risultati sarà incostante.

Come migliorare la forma.
Questo aspetto si impara alle scuole d'arte o con i metodi dell'arte figurativa. Le tecniche sono tantissime a seconda di quale illusione/suggestione si vuole creare. Si può agire su ritaglio, proporzioni, prospettiva, rapporto tra gli elementi dell'immagine, posa , luce /ombra, colori, sfuocatura, punto di vista, sfondi e tante altre cose. Tema troppo complesso per un post che è già biblico.
La buona notizia è che questo tema è affrontato da centinaia di anni ed ampiamente discusso sul web.
Il consiglio pratico che dò è di selezionare alcuni immagini che ci attraggono e poi "smontarle", cioè analizzare tutti gli elementi che la compongono: punto di vista, prospettiva, luci, colori, rapporti tra gli elementi, pose, espressioni del viso , capelli.... Tutti questi elementi vanno annotati . La lista servirà per la costruzione del processo realizzativo (vedi dopo).
Un consiglio per me utilissimo è il seguente: imparare lo "sguardo cosciente". Spiego meglio: quando si guarda una immagine, gli occhi non stanno fermi, ma si muovono in continuazione. Quando si fermano è perché non trovano più nulla di interessante (si annoiano) e sono pronti per un'altra immagine. Questi movimenti non sono del tutto liberi, ma determinati dai meccanismi della visione. Si guardano le cose luminose, poi quelle contrastate, poi i dettagli , poi le linee, si sbatte sulla cornice , poi si ritorna a cercare qualcosa nella zone luminose e via con cicli simili. Un po' come una mosca che vola. Ad ogni pausa tra gli spostamenti, il cervello registra qualcosa che concorre a formare la percezione in testa.
Lo sguardo cosciente è la capacità di lasciare liberi i propri occhi di muoversi, ma allo stesso tempo di essere coscienti di quello che stanno guardando e di come si spostano.
Non è difficile e riuscirci permette di intuire e prevedere cosa la gente guarderà della foto, l'ordine con cui lo farà, il tempo che vi dedicherà. Ovviamente con approssimazione.
Lo sguardo cosciente aiuta molto nello scomporre un'immagine che funziona e capire perché la si guarda volentieri e non si scappa via dopo due secondi.
Un altro suggerimento è quello di non selezionare ed elaborare le foto subito dopo averle fatte. Una attività molto difficile per un fotografo è di separare l'esperienza dello scatto (la memoria del momento) dalla foto. E' difficile per chi ha fatto una foto, vederla come se fosse la prima volta.
Una foto selezionata rivista dopo 10 giorni può sembrare meno attraente di una che si era inizialmente scartata.
Il mio parere personale è che può essere utile anche guardare la foto rimpicciolita e non solo a schermo pieno. Una foto deve avere delle caratteristiche per cui, anche rimpiccolita, mantiene i macro elementi che la rendono interessante. Se così non è, vuol dire che in quella foto c'è troppo dettaglio e le manca l'elemento principale .

Migliorare la comunicazione
Questa è l'area dove è più difficile dare consigli.
Ci sono tante situazione diverse: "non ho niente da dire; ho troppe cose in testa e non so cosa scegliere; ho una cosa precisa che vorrei dire, ma non so darle forma; il mio messaggio non arriva….".
Il metodo che per me ha funzionato è stato quello di cercare sul web gli autori che mi piacevano. Sottolineo "gli autori" non le "foto". Mi sono fatto delle raccolte (es.: usando Pinterest o scaricandole) e poi ho cercato di assorbire il loro modo di comunicare.
Il messaggio e lo stile comunicativo possono anche evolvere nel tempo. Mi capita di rielaborare completamente un'immagine dopo diversi mesi dallo scatto, cambiandole completamente il "mood" (es.: da gioiosa a drammatica).
Può essere utile avere diversi "progetti", cioè temi personali . Uso le collezioni di Lightroom per raccogliere le foto che mi sembrano coerenti con un tema. All'inizio lo facevo a posteriori. Una volta che le collezioni hanno cominciato a formarsi, è diventato più facile ricordarsene quando sono sul set e quindi catturare una immagine per un certo tema.
Quindi i progetti, non vanno visti come una forzatura, ma come una modo per dare ordine/organizzazione alle foto.

Migliorare il processo produttivo
Questa è la parte più facile: ci sono corsi, workshop, tutorial ovunque.
Per fare una analogia, è come imparare a guidare l'auto. Ci sono le scuole guida per questo, e poi si migliora guidando ogni giorno.
Se invece ci si aspetta che questi canali formativi insegnino a diventare bravi a comunicare artisticamente, si resta delusi.
Nel tipo di fotografia che faccio più spesso (glam e boudoir), ogni scatto è in realtà una sequenza di scatti con affinamento progressivo fino a che mi avvicino a quello che voglio.
E' stato utile imparare a collegare un intervento al suo effetto sull'immagine. Si può intervenire sulla posa, sulle luci, sugli sfondi, insomma tutti i fattori. Bisogna imparare a prevedere cosa succede facendo una modifica nel set e questo lo si apprende con l'insegnamento e l'esperienza.
Sul piano pratico, dividerei il processo in tre parti: progettazione/previsualizzazione, sessione fotografica e sessione di post processing.
1.La previsualizzazione è fondamentale perché stabilisce il risultato da raggiungere. Spesso mi porto delle collezioni di foto, soprattutto non mie, come esempi da condividere con la modella. Poi supervisiono la location e decido il piano di lavoro in base al tempo a disposizione.
2. Inizio a scattare, e correggo/modifico progressivamente tutto ciò che non corrisponde a quanto si era previsualizzato (luci, posa, sfondo, punto di vista, angolo di ripresa, ecc).
3. La postproduzione può essere limitata ad interventi globali (bianchi, neri, bilanciamento bianco) oppure può intervenire localmente sulle forme, sull'aggiunta di parti di immagini provenienti da diversi scatti, e su tutti gli altri elementi creativi ed artistici (es.: tonalità).
Per i passi 2 e 3 ci sono molti tutorial su youtube.

Considerazioni sulla strumentazione.
Le mie priorità si sono modificate nel tempo: ho iniziato spendendo per i corpi, poi sugli strumenti di postproduzione (computer, monitor, colorimetri, programmi), poi mi sono spostato sugli obiettivi, poi sulle luci (flash e modificatori) e infine sui soggetti (modelle e location).
Questo percorso dipende certamente del tipo di fotografia che pratico. Per altri tipi le priorità potrebbero essere diverse.
In ogni caso, non esiste uno strumento migliore o peggiore in senso assoluto, ma è tutto relativo a quello serve per i propri scopi e ai soldi a disposizione.
Il discorso è diverso per i collezionisti. Per un collezionista una fotocamera o un obiettivo hanno un valore in sé, che prescinde dall'uso. Può essere legato alla sua storia, se un oggetto vecchio, o al suo potenziale se è un oggetto nuovo.

Conclusioni
1) tutti possono diventare bravi artigiani della fotografia, esattamente come tutti possono suonare uno strumento. Basta avere metodo ed esercitarsi.
2) La critica competente e costruttiva è un grande acceleratore per il miglioramento perché apre gli occhi e può intervenire su tutti e tre gli ambiti.
3) Il miglioramento non ammette pigrizia. Come per imparare a suonare bisogna ascoltare musica ed esercitarsi, anche nella fotografia bisogna guardare tante immagini, analizzarle e provare e rifarle.



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avatarVia Lattea
in Blog il 22 Settembre 2016, 13:15


Inizio una nuova galleria dedicata all'uso del latte in foto di nudo.


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Occupazione: mettere la testa a posto (senza usare photoshop)

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Kinder74



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