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Vincio85
www.juzaphoto.com/p/Vincio85



Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Vincio85


fujifilm_23_f1-4Fujifilm XF 23mm f/1.4 R

Pro: costruzione, compattezza

Contro: paraluce, ghiera fuoco manuale, af lento e rumoroso, no wr, scarsa nitidezza su 40mx, ghiera diaframmi lenta

Opinione: Acquistata e rivenduta. L'ottica è ben costruita, ha un ottima tridimensionalità, risulta essere compatta, la messa a fuoco seppur lenta e rumorosa per scatti statici o poco dinamici risulta essere affidabile, mentre in fuoco continuo è troppo lenta. La ghiera di messa a fuoco con sblocco af manuale l'ho trovata davvero scomoda, preferisco di gran lunga la ghiera libera come sul 35mm 1.4 R, questo avrebbe permesso di mettere a fuoco automaticamente ma allo stesso tempo attivare A+M, necessario per correggere laddove la macchina sbagliava il fuoco. Altra cosa che non mi è piaciuta, la ghiera dei diaframmi troppo morbida, bastava sfiorarla per spostarla oltre a non esserci un blocco su A. L'ottica non è tropicalizzata e durante viaggi impegnativi potrebbe portare polvere al sensore. Paraluce originale orrendo e sostituito con il JJC interamente in alluminio. Per ritratti ambientati l'ottica è stupenda, ma se si scatta a medie e lunghe distanze purtroppo perde di RISOLVENZA su corpi macchina con 40mpx, nella sostanza aumenta la diffrazione e ci si ritrova ad avere foto poco nitide anche a diaframmi chiusi, questo problema lo si nota maggiormente sul microdettaglio ad esempio come paesaggi di montagna, agglomerato di case ecc, per poter risolvere bisogna aumentare la nitidezza in post produzione e poi in fase di esportazione ridurre l'intera immagine a 24/26mpx. Insomma è un prodotto datato, ormai fuori produzione e personalmente non lo consiglierei a chi ha una XT5 o XH2.

inviato il 23 Settembre 2023


fujifilm_xt5Fujifilm X-T5

Pro: Ergonomia, Mirino, Solidità, durata Batteria, Tropicalizzazione, Doppio Slot SD, LCD Tilt, Stabilizzatore, Gamma dinamica ombre, Resa cromatica Fuji, Otturatore combinato, costruzione generale e anche delle sue ottiche

Contro: Sensore NON Stacked, Facilità micormosso causa 40mpx, Rolling Shutter in ES, assenza esposimetro per le alte luci, ghiera Still Movie troppo morbida, Autofocus buono ma non come la concorrenza, Gamma dinamica alte luci scarsa, troppi settaggi e mirino che se non ripulito genera confusione, inizio rumore iso a 3200

Opinione: Presa in sostituzione della serie Xpro, che dire è oggettivamente bellissima ma non è tutto oro quel che luccica. La macchina è una vera e propria ammiraglia, con una miriade di funzioni e possibilità di personalizzazioni, a tal punto che ci è voluto diverso tempo prima di ricucirmela interamente su misura, dovendo ripulire il mirino evf dal superfluo e trovando il giusto settaggio dei tasti, e anche trovare il giusto settaggio per gestire i 40mpx, e si, sono oggettivamente troppi per una APS-C. A differenza della serie Xpro, ha molti più tasti specie sul retro, e negli anni tra i vari modelli usciti Fuji, a differenza della concorrenza, continua a spostare tutto, ma in questa XT5 credo che abbiano trovato il giusto compromesso, infatti trovo comodo il tasto AF-ON e AEL che si cliccano con il solo pollice destro. L'ergonomia è oggettivamente studiata per ottiche più pesanti, e in realtà questo è un bene visto l'uscita anche dei nuovi fissi che si sono ingranditi. La resa generale del file è davvero molto bella con colori unici. La batteria dura veramente tanto dai 600 ai 700 scatti a ciclo il che è davvero ottimo per una ML. L'ergonomia poi può essere ulteriormente migliorata aggiungendo il grip, nel mio caso ho scelto quello dell JJC che è decisamente più economico dell'originale ed è fatto decisamente meglio, permettendomi di agganciare la tracolla in diagonale, questo ha ulteriormente migliorato l'ergonomia, in quanto la macchina così si posizione a "fionda", bilanciando i pesi verso il basso. Passando invece alle cose negative, la macchina non è priva di difetti, ha un sensore da 40mpx che come già detto a mio parere sono troppi per una aps-c, questo genera maggior nitidezza si, ma porta ad una serie di svantaggi, come maggior rumore ad alti iso e qui mi limito a raggiungere massimo i 3200, maggior micromosso e lo stabilizzatore va settato a dovere per limitare il problema, oltre al fatto che con ottiche più recenti si ha una maggior risolvenza rispetto ottiche più vecchie. Inoltre il sensore non é stacked, questo comporta una serie di svantaggi ulteriori, come AF leggermente più lento, maggior rumore iso, rolling shutter con l'otturatore elettronico. Oltre questo la macchina ha un ottima gamma dinamica per quanto riguarda le ombre dove si recuperano tranquillamente 3 stop, ma per quanto riguarda le alte luci massimo 1 stop e neanche in presenza di forti contrasti, e per questo sarebbe stato comodo avere l'esposimetro ponderata per le alte luci, cosa che manca. Il mirino è ben risoluto e il refresh rate è ottimo, ma in alcuni casi risulta troppo contrastato. Le simulazioni pellicola in macchina reputo che siano totalmente inutili, in quanto il risultato non è sempre garantito ad ogni scena e dunque preferisco applicarle eventualmente in post produzione, dove in quel caso posso vedere un anteprima del risultato finale. Tasto Q comodo esclusivamente per tutte quelle funzioni che si usano in rari casi e di facile accesso, così come il MY menù. Altra cosa che mi piacerebbe avere, ma questo non solo su fuji ma su ogni brand, e un profilo flat o lineare e la tendina di chiusura per cambio ottica. A chi è destinata questa macchina, a coloro che cercano un corpo macchina solido, professionale, performante.

inviato il 26 Agosto 2023


fujifilm_35mmFujifilm XF 35mm f/1.4 R

Pro: dimensioni, peso, barilotto e paraluce metallo, tridimensionalità, 1 elemento asferico in puro vetro

Contro: ghiere troppo fluide rispetto ai modelli WR, assenza della tropicalizzazione, AF lento e non sempre preciso, rumoroso

Opinione: La mia prima lente del sistema Fujifilm scelta in tempi moderni dove ormai abbiamo sia il 35 WR f2 che il 33 f1.4 WR, ma questa a mio parere è un ottica leggendaria, non a caso ancora oggi Fuji non la rimuove dal catalogo. L'ottica sotto il profilo estetico è perfetta, piccola, ben bilanciata, costruita con materiali di primissimo ordine, tra cui le lenti. Molti magari non lo sanno e sottovalutano la questione, ma quest'ottica monta 1 vero elemento asferico in puro vetro, qui alcuni diranno e di cosa sono fatte se no le lenti? beh, esistono vetri minerali (vetro puro) e vetri organici (sintetici), i minerali rappresentano il massimo della qualità. Fatte queste premesse l'ottica è stata scelta con saggezza, tenendo ben a mente tutti i suoi limiti oggetti di costruzione che ha questa prima serie, tra qui un AF lento e rumoroso, ma su recenti corpi però l'AF risulta accettabile, non ai livelli dei WR. Sul rumore onestamente non ho problemi anzi a volte lo apprezzo perchè sento che sta lavorando. La qualità di immagine è strepitosa, il fatto di essere un 35mm e non un 33 fa si che la pdc sia minore e più simile ad un equivalente di un 50mm FF. A diaframmi aperti l'ottica è morbida ma al punto giusto senza degradare troppo, inoltre il micro contrasto è leggermente sotto tono perfetto per ottenere foto da ritratto con un look unico. La ghiera dei diaframmi ecco questa è troppo morbida rispetto alla versione WR. Spero che fuji proponga una versione aggiornata mantenendo le stesse lenti, dimensioni e peso, ma con motore AF leggermente migliorato e la tropicalizzazione.

inviato il 25 Dicembre 2022


fujifilm_23_f2wrFujifilm XF 23mm f/2 R WR

Pro: dimensioni, peso, barilotto metallo, af veloce, silenzioso, tropicalizzata, ghiere

Contro: calo nitidezza sotto 0,5m, morbido a diaframmi aperti, forma barilotto, paraluce originale orrendo e scomodo.

Opinione: La lente ha un microcontrasto e saturazione colori più accentuato rispetto al precedente 23 1.4 old, proprio per questo a volte le foto possono apparire troppo dure e con meno personalità. Ma a mio parere perfetta per il sistema Xpro, dove la si sceglie proprio per le sue caratteristiche, inoltre non va a cozzare con il mirino OVF. Per quanto riguarda l'estetica dell'ottica davvero orribile la forma conica, così come il suo paraluce insulso (sostituito con squarehood), le ghiera dei diaframmi hanno uno scatto perfetto rispetto alle precedenti versioni. La messa a fuoco è un fulmine e super silenziosa, talmente silenziosa che bisogna stare concentrati sull'indicatore di messa a fuoco per comprendere se ha agganciato il soggetto. L'ottica è morbidissima a TA e su soggetti al disotto del mezzo metro. Resiste bene al flare ed è molto corretta nella gestione generale, ma quest'ultimo punto sappiamo che è merito anche del software in macchina. Chi la sceglie sa cosa vuole, è un ottica per far street, nettamente superiore come qualità rispetto ad una X100V.

inviato il 25 Dicembre 2022


fujifilm_x_pro3Fujifilm X-PRO3

Pro: Costruzione, Ghiere a menadito, Mirino ibrido rangefinder, Salvataggio settaggi su file esterno, Personalizzazione totale, LCD nascosto con piccolo schermo dati

Contro: Xtrans, Aps-c, Limite ISO massimo, Griglia e livella in OVF, assenza WB Auto Ambiente, Ghiera ISO un po' inutile, Assenza fotometria per alte luci

Opinione: Contrariamente a quanto si legge, specie da chi non ha saputo apprezzare questo corpo, trovo che sia una macchina davvero fantastica, ma comprendo che non è adatta a tutti. La scelta è ricaduta su questo preciso modello per una serie di fattori, come il mirino ibrido rangefinder che trovo a dir poco geniale, mi permette di spaziare tra un OVF privo di distrazioni (previa personalizzazione) adatto alle situazioni in cui si vuole avere il pieno controllo in anticipo di cosa entrerà nell'inquadratura o nelle situazioni di forte contrasto, oppure la possibilità di passare ad un mirino EVF Oled risoluto per avere un esatta visione di come sarà il risultato finale. Altra caratteristica molto apprezzata sono state tutte le ghiere a portata di mano, che lasciano un feedback d'uso simile alle vecchine analogiche, oltre ai tasti rivisti ed eliminati all'essenziale tutti posti sul lato destro per una rapida gestione. Trovo geniale la scelta di un LCD nascosto, perché è stato volutamente reso scomodo proprio con l'intendo di consultarlo il meno possibile, evitando così tra uno scatto e l'altro di di generare insicurezza nell'utente. Al contempo la sua apertura verso il basso trovo che sia utile nelle condizioni di ripresa in stile a bozzetto o hip shoot. Per quanto riguarda il menù, davvero lunga la gestione e alcune cose non di facile comprensione perché tradotte in modo errato, ma una volta trovata la combinazione di tasti più adatta al proprio stile fotografico, Fuji ha pensato bene di permettere il salvataggio di tutti i settaggi in un unico file scaricabile sul proprio pc e ricaricabile all'occorrenza. Per quanto riguarda la filosofia Fuji X, ovvero di scattare in jpg con le simulazioni pellicola, ho potuto constatare che non vi è una reale costanza nelle situazioni più variegate, oltre al fatto che tutte le diavolerie prese in atto come DR200/400 ecc sono esclusivamente applicabili al jpg e non al file RAW. Dunque in linea di massima ad oggi ho sempre usato i Raw, i jpg pronti solo in pochissimi casi e in ogni caso non sono mai così risoluti come una raw post prodotto. L'intero ecosistema corpo e lenti oggi è maturo, e si gode di un'ampia gamma di lenti dedicate, ma questo modello è più congeniale con ottiche fisse. Inoltre essendo un aps-c pesi e ingombri sono assai contenuti e proporzionati rispetto alle ML FF. Ma oltre le cose belle passiamo alle cose che non mi son piaciute. Ho constatato, oltre ad essere ampiamente risaputo, il limite oggettivo che ha il sensore XTrans, dove per ottenere il massimo della resa bisogna utilizzare C1. La gamma dinamica del sensore rispetto ad altri bayer Aps-c è discreta, si recuperano 3/4 stop su foto sottoesposte, ma con lieve grana visibile sulle ombre, mentre 1 solo stop di recupero su foto sovraesposte. La ghiera degli ISO la trovo inutile e in genere vario tra A e C, per poi regolare in C il tutto dalla ghiera posteriore. Mentre la questione della molla ISO è ininfluente, anche perché sui nuovi modelli dove non è a molla comunque mancherebbero dei click ad ogni iso. Il bilanciamento del bianco in auto è un po' freddo e ho dovuto applicare un leggero viraggio, sarebbe stato utile avere il WB AUTO AMBIENTE come su XT4. Il piccolo display posteriore lo avrei reso retroilluminato all'occorrenza per gli ambienti bui. Nel mirino OVF con l'impostazione “posizione cornice luminosa” attiva, griglia e livella non seguono la cornice. Onestamente mi auguro una futura versione della serie Xpro esattamente come questa, ma con un corpo più snello e leggero ed un sensore stacked.

inviato il 19 Novembre 2022


leica_qLeica Q (Typ 116)

Pro: lente, manualità, fuoco manuale, file dng, solida e ottimi materiali, scala metrica sul barilotto, salvataggio settaggi al pc,

Contro: non tropicalizzata, mancanza doppio slot, ingrandimento EVF, tasto accensione, tasto video, joystick, assenza scala metrica in EVF, assenza nomi profili utente, costo.

Opinione: La possiedo da parecchi anni ormai, lente strepitosa, corpo macchina con scelte di progettazione pensate male! Per un uso semplice, punta e clicca, la macchina è stata concepita in modo sensato, infatti presenta tutto il necessario per la fotografia di strada, viaggio, reportage ovvero la ghiera dei tempi, la ghiera dei diaframmi, l'anello di messa a fuoco manuale. Eppure nonostante questa semplicità d'uso, cosa che Leica è famosa in quanto ne fa uno stile di vita, ci sono alcune cose che la rendono farraginosa. Riporto dunque le cose che non mi sono piaciute: 1) Il joystick oltre ad essere minuscolo e piatto, se pensato per la sola fotografia è scomodo, in quanto permette di spostare il punto di messa a fuoco con le varie frecce, ma se si vuole riposizionare al centro non funziona, al suo posto se si clicca al centro del joystick parte il video. Dunque per riportare al centro l'AF bisogna fare doppio tap sul LCD. 2) EVF davvero risoluto, ormai non voglio nulla sotto i 3mpx, ma nonostante questo, risulta lento il refresh specie in condizioni di scarsa luce o con tempi lenti, perchè la macchina riproduce l'anteprima quando si clicca a metà corsa l'otturatore (questa cosa non è disattivabile). Inoltre l'ingrandimento dell'EVF a mio avviso non è il massimo, buttando dentro l'occhio si ha la sensazione di stare dentro ad una scatola, si vedono infatti le pareti interne del mirino. 3) tasto di accensione, davvero brutto e scomodo, avendo le due modalità Af-S e C rende fastidiosa l'accensione, infatti sulla leica Q2 è stato eliminato, ma anche qui non hanno messo il classico tasto a vite delle leica M che poteva tornare utile per lo scatto remoto meccanico o per un soft release button 4) tasto REC sulla calotta superiore, davvero inutile per chi non fa video, inoltre assurdo che non si possa programmare a piacimento, sulla leica Q2 è stato risolto aggiungendo la pressione sulla ghiera di compensazione per poi settare a piacimento l'opzione prescelta come il WB. 5) profili utenti, questi sono davvero comodi e li uso in quanto mi sono creato i quattro preset per i vari scenari di scatto, ma trovo assurdo che se clicco sul tasto FN posteriore non mi faccia vedere il nome che ho assegnato ai profili stessi, quindi bisogna andare a memoria. 6) assenza di tropicalizzazione, con quello che costava all'epoca, assurdo che non abbiano pensato subito a renderla idonea a resistere alle intemperie, specie essendo ad ottica fissa, in questo caso per risolvere il problema ho usato del nastro da elettricista nei punti critici (tra corpo e lente dove c'è lo switch macro, tanto non faccio macro, nastro sul fondello e sui fori microfono) e ad oggi nonostante sia stata ovunque il sensore è pulito. 7) flicker e banding in presenza di luci artificiali e in determinate condizioni di scatto, si presenta sia in anteprima e in rari casi anche in foto. 8) grip generale scarso oltre al fatto che sul dorso posteriore non c'è la pelle, per questo prima ho risolto con il thumbs up, poi rimosso e sostituito con il grip frontale. 9) buffer non proprio velocissimo specie se si effettuano scatti multipli, mi è anche successo in un episodio di avere 2 file raw corrotti, cambiata la SD. 10) Bilanciamento del bianco, la macchina in "WB-automatico" riporta colori sempre fedeli alla realtà, su questo leica è una garanzia, quello che non mi è piaciuto è l'assenza del WB Shift ovvero la possibilità di personalizzare i singoli canali colore per dare un look diverso all'occorrenza. Fatta questa recensione realistica a mio avviso il costo della macchina lo giustifica principalmente la lente, la qualità dei materiali e la semplicità di tutto il sistema come addirittura la scelta dei file raw DNG che condivido (stessa cosa fa Ricoh e Sigma) li trovo molto più comodi e versatili di ogni altro brand. Inoltre se si riesce a convivere con i limiti su descritti direi che è da preferire rispetto alla Leica Q2.

inviato il 22 Febbraio 2022


ricoh_gr_iiiRicoh GR III

Pro: Super compatta, invisibile, leggera, snap focus il tutto su sensore APS-C

Contro: Durata batteria, assenza di flash incorporato

Opinione: Dopo aver avuto per anni la 2 sono passato alla 3, sulla filosofia della GR e caratteristiche generali ho già detto molto nella precedente recensione sulla 2, quindi vi dico qualcosa di nuovo. Messa a fuoco migliorata parecchio, finalmente un ibrido tra contrasto e rilevamento di fase, nonostante il grosso miglioramento che fa comunque comodo in certe situazioni critiche, per mia abitudine uso su tutti i corpi macchina il punto di messa a fuoco centrale e sto adottando la tecnica del "Back button focus" che su questa macchina funziona davvero bene. Davvero geniale invece la nuova condizione di esposizione con priorità alte luci, funziona in modo impeccabile e comoda se si voglio delle foto creative. La resa cromatica generale di questo nuovo sensore da 24mpx è ottima, ma mi dispiace ammetterlo nulla di paragonabile alla GR2 che garantiva un certo fascino in stile retrò e vintage, adesso invece bisogna adottare i dovuti accorgimenti in post produzione per ottenere risultati simili alla precedente. Invece per quanto riguarda il bianco nero è una spanna sopra ogni macchina precedente. Riguardo al sensore maggiorato di pixel rispetto la precedente, dico che bisogna stare attenti in certe condizioni di luminosità critiche, perché con la 2 e i suoi 16mpx anche se una foto veniva micromossa stranamente rimaneva accettabile e aveva un certo fascino retrò, adesso i 24mpx non perdonano (qui c'è poco da fare è pur sempre un APS-C con affollamento di pixel maggiorato). Dai miei test la lente è una vera lama e la massima risolvenza è a diaframma 5.6, utilizzabile fino a f11 dopo inizia la diffrazione. Iso puliti fino a 3200 mentre a 6400 a mio parere è il limite massimo in quanto aumenta la grana e inizia la perdita cromatica, in bianco nero si può andare anche oltre. Stabilizzatore a mio parere inutile su un 28mm, anche se in certe condizioni di scarsa luminosità della scena può aiutare, infatti è attivato su auto ed entra in funzione con tempi di scatto lenti. Ripulita del superfluo, nella parte superiore presenta la ghiera con le sole modalità base che ogni macchina dovrebbe avere P/A/S/M e i 3 programmi U, su questi tre programmi una volta personalizzati per il proprio modo e condizioni di fotografare con questo oggetto diventa semplicemente perfetta e non si entrate più nel menù. Il mio esemplare cercato con attenzione e matricola ben specifica, risulta essere privo di qualunque difetto di gioventù, nessun problema al joypad, nessun surriscaldamento intenso in pieno Agosto dopo un intera sessione di scatto con un ciclo di batteria. Riguardo l'anello che si sgancia facilmente si lo confermo, anche se sul mio esemplare non è così accentuato come le prime uscite, ad ogni modo per risolvere definitivamente il problema basta usare un pezzetto minuscolo di nastro adesivo nero nella parte sotto e poi avvitarci sopra la ghiera, vi assicuro che non si staccherà e non si vedrà nemmeno il piccolo pezzetto di nastro. Per chi si lamenta dell'assenza di un mirino EVF non ha capito nulla di questa macchina e della sua filosofia.

inviato il 30 Agosto 2020


ricoh_gr_iiRicoh GR II

Pro: Super compatta, peso piuma, portabilità, tenuta iso ottima fino a 3200 colori e 6400 bw, sensore APS-C bayer, no filtro AA, focale fissa, lente nitidissima su tutto il fotrogramma anche a T.A., qualità display, corpo macchina in magnesio, wifi, flash a scomparsa, sincro flash 1/2000 sec, otturatore sulla lente, Raw nel formato DNG (come Leica), velocità d'accensione da spenta impressionante, buffer di scrittura illimitao, tempo minimo di scatto fino a 300 sec (ottimo per foto in notturna), rumore scatto inesistente, colori brillanti.

Contro: AF a contrasto lento in condizioni critiche (problema relativo visto che si può raggirare con la modalità Snap/iperfocale), durata batteria migliorabile

Opinione: Ho abbandonato definitivamente la mia Leica M9 per questa compatta. Voi penserete che sono pazzo, ma la Ricoh GRII credo sia una macchina sottovalutata. Tanto per iniziare la macchina sposa una filosofia simile alla leica riguardo l'estetica dei suoi corpi, non a caso oggi, quest'ultima digitale rispecchia lo stesso corpo macchina delle sue predecessori a pellicola (vedi Ricoh G1), questo significa che l'estetica non avendo subito grosse mutazioni nel tempo, vuol dire che funziona. In secondo luogo la GRII la si sceglie per la sua filosofia, è una macchina semplice, pensata e studiata da chi realmente la usa, una macchina reattiva, sileziosa e invisibile agli occhi degli altri. La sua lente (28mm equivalente in FF) è paragonata ad un 28mm Leica, per via della sua nitidezza, questo grazie anche al suo sensore generoso APS-C matrice bayer senza filtro AA, infatti risulta nitida su tutto il fotogramma già a f2.8. La macchina elabora file Raw in formato DNG (stesso formato universale di Adobe usato anche sui corpi macchina Leica) davvero ricchi di colori e dettagli. Inoltre nonostante i suoi 16mpx e il progretto che risale al 2015 a mio parere è di gran lunga superiore alla nuova Fuji X70, dove se confrontata la resa finale, la fuji è davvero pessima. Agli alti iso la GRII batte di gran lunga la mia Leica M9, dove moriva a 800 iso, mentre la GRII mi permette di scattare serenamente a 3200 a colori e 6400 in bianco nero. L'autofocus seppur lento in condizioni di luce critica, la macchina permette di switchare velocemente alla modalità snap (iperfocale dedicata e studiata ad hoc, con scala delle distanze in base al diaframma usato, il tutto comodamente visibile su display). Personalmente reputo la GRII una macchina perfetta per foto paesaggistiche, street e reportage. Inizialmente vi sembrerà una macchina priva di senso, e se non compresa la sua filosofia si fa fatica a scattare foto. Successivamente dopo averla usata intesamente per almeno una settimana dopo l'acquisto, portandola dietro ogni giorno, vi accorgerete che grazie: alla lente, iperfocale, modalità snap, sileziosità, competezza, versatilità generale.. La macchina è un'arma micidiale che vi permetterà di scattare senza essere notati a distanze ravvicinate. Qui troverete dei test di qualità confrontati con altri brand: https://www.dpreview.com/reviews/image-comparison/fullscreen?attr18=daylight&attr13_0=ricoh_grii&attr13_1=fujifilm_x70&attr13_2=leica_m_monochrom_typ246&attr13_3=fujifilm_x100t&attr15_0=raw&attr15_1=raw&attr15_2=raw&attr15_3=raw&attr16_0=400&attr16_1=400&attr16_2=400&attr16_3=400&normalization=full&widget=1&x=0&y=0

inviato il 24 Febbraio 2017


leica_m10Leica M10

Pro: dimensioni, mirino Ottico x0.73, reattività migliorata 2Gb di buffer, ghiera iso sulla calotta, menù semplificato, tre opzioni di esposimetro, silenziosa, minimalista, tropicalizzata, iso impressionate utilizzabile fino a 12.500 a colori (in bianco nero è tutto un altro discorso, e li potete dare sfogo alla vostra creatività)

Contro: durata batteria, piastra inferiore, mancanza posa T (presente solo su M9)

Opinione: Dopo ben sei anni di onorato servizio della mia vecchia Leica M9, e dopo aver provato e sdegnato le successive, finalmente posso dire che la M10 è la degna sostituta della M9. Avuta solo in prova, la macchina in mano suscita un emozione incredibile, in primis per via del suo nuovo design e delle sue dimensioni, che seppure migliorate di pochi millimetri, tenuta in mano danno la sensazione di avere una vecchia Leica M analogica. Il peso invece anche se è più pesante della M9 (ad oggi la più leggera M digitale), stranamente è ben bilanciato, comunque non da quella sensazione di pesantezza che dava la M240. La M10 è un insieme di tutte le peculiarità delle versioni precedenti: Cornici a led solo bianche (come la M262), LiveView (come la M240), assenza di video (come M9 e M262 per mantenere lo spirito minimalista), buffer da 2GB (come la MP 240) ecc. Tralasciando tutti i dati tecnici, posso dire che dopo la mia prova sono rimasto particolarmente sorpreso dalla resa degli iso e dalla gamma dinamica del sensore. Scattando a colori sono riuscito a spingermi tranquillamente, e senza perdite di dettaglio, fino a 12.500 iso, mantenendo una grana davvero piacevole e monocromatica. Le cose che non mi sono piaciute sono state: l'assenza della posa T (presente invece sulla mia vecchia M9, comoda per usare i filtri lee, specie il big stopper), poi la piastra inferiore che va smontata ogni volta per accedere al vano batteria e sdcard; personalmente credo che la piastra inferiore smontabile su una macchina digitale non abbia più senso di esistere, e reputo più intelligente e pratico il classico sportellino inferiore. Altra cosa che non mi è piaciuta, l'autonomia, che rispetto la M240 ha fatto un passo indietro.

inviato il 21 Febbraio 2017


leica_mLeica M (Typ 240)

Pro: LiveView, Mirino ottico, LCD risoluto, Batteria migliorata, Cornici a led, Esposimetro a tre opzioni (spot, ponderato, matrix)

Contro: Peso, Dimensione, Mirino EVF di scarsa qualità, Mancanza posa T (presente su M9)

Opinione: Avuta per tre mesi in sostituzione della mia vecchia Leica M9. A primo impatto la macchina colma tutte le lacune della sua predecessore, e si nota subito una reattività generale sia in lettura che in scrittura, la possibilità di utilizzare SD card di ultima generazione, un LCD risoluto e con il liveView comodo per le lenti "accessorie" come il 21mm e il 90mm, dove grazie al liveview si può fare a meno dei mirini esterni da mettere sulla slitta, in questo modo si ha il pieno controllo dell'inquadratura e del fuoco evitando così errori di parallasse (ottiche wide) ed errori di fuoco (ottiche medio tele). Rispetto la mia M9 l'ho trovata troppo pesante e grossa, e tutti quei megapixel abbinati al telemetro con un mirino ottico da 0.68x, hanno fatto si che spesso ci fossero problemi di fuoco o micromosso. Inoltre ho potuto constatare che l'estensione iso non è migliorata di molto, si guadagna 1 stop per foto a colori e 2 stop in bianco nero, sempre se confrontata con il vecchio CCD della M9 dove quello si fermava a 800 iso. Personalmente la M240 con il suo CMOS da 24mpx non mi ha suscitato emozioni forti da farmi abbandonare del tutto la mia vecchia M9, dove invece quella per via del suo sensore CCD da 18mpx è ancora oggi una macchina speciale. Reputo che la M240 sia stato un tentativo di leica per contrastare un mercato spietato, creando qualcosa che possa permettere diversi usi (vedi possibilità di far video inutile su sistema M). Non a caso dopo la M240, Leica ha "sfornato" la M262 per mantenere una filosofia minimalista e pura.

inviato il 21 Febbraio 2017


leica_m9Leica M9 / M9-P

Pro: dimensioni, minimalista, sensore FF, CCD, pochi tasti, menù ad una pagina, silenziosa, mirino ottico.

Contro: LCD piccolo lento e poco risoluto, buffer di scrittura e lettura limitato, Iso limitati.

Opinione: E' una macchina particolarissima, ancora oggi capace (visto la sua età) di darvi emozioni e sensazioni uniche per via del suo sensore CCD senza filtro AA. Dimenticate gli automatismi delle giapponesi, questa è una macchina capace di farvi pensare su come comporre e mettere a fuoco correttamente. Capisco che il telemetro non è per tutti, ma questa macchina dopo un po che la si utilizza da assuefazioni, e la resa cromatica è unica. Ho avuto negli anni molteplici ottiche del sistema M, ma credo che la Leica M essendo semplice nel suo sistema, richieda semplificazione nell'uso delle lenti. Quindi consiglio poche lenti ma buone. La M9 con il 35mm Cron è il perfetto connubio di semplicità, qualità, minimalismo.

inviato il 19 Febbraio 2017


leica_summiluxm50_f1-4asphLeica Summilux-M 50mm f/1.4 ASPH

Pro: Nitido, robusto, paraluce integrato, elemento flottante, leggero

Contro: Nessuno

Opinione: Una lama, è questo il termine corretto per descriverlo. Ogni 50mm Leica è differente dall'altro, e ogni modello ha i suoi pregi e difetti. Questo ultimo modello è nato per correggere i problemi di spostamento di fuoco (focus shift) di cui soffrivano i modelli con distanza minima 0.7m, aggiungendo l'elemento flottante. Inoltre per risolvere l'aumento di contrasto e migliorare la resa generale è stato aggiunto l'elemento asferico. Che dire, è un ottica davvero perfetta, capace di risolvere le richieste esigenti del digitale. Reputo che sia il miglior compresso tra un 50 lux pre-asph e un 50 Cron. Infatti questo nuovo modello, essendo nitidissimo, è adatto anche in architettura, e allo stesso tempo rende davvero bene per foto a T.A. Ho avuto il suo predecessore Lux 50 Pre-Asph III tipo, successivamente sostituito per il Lux 50 Asph (oggi venduto). Personalmente per un uso specifico, per foto da ritratto ambientato a mezzo busto e figura intera, preferisco e consiglio il modello Pre-asph con distanza minima 1m, dove lo sfocato è più gradevole (il modello pre-asph da 1m non soffre di focus shift). Trovo il Lux 50 ASPH troppo nitido e lo sfocato troppo crudo. Su Sony A7x il 50 Lux Asph va bene se usato a brevi e medie distante con adattatore fisso, se usato con il TechartPro la resa cala a causa dell'elemento flottante. Ad infinito su Sony a TA va maluccio con modifica Kolari Vison è perfetto come su Leica.

inviato il 19 Febbraio 2017


leica_35_f1-4summiluxLeica Summilux-M 35mm f/1.4 ASPH

Pro: Tridimensionalità, zero distorsione, zero aberrazioni, nitidezza su tutto il fotogramma, colori, robusto

Contro: peso, dimensione

Opinione: Otticamente parlando è perfetta, da prima della classe. Capace di dare una sensazione unica alle vostre foto se usata a T.A.. Rispetto alla versione Pre-FLE, quest'ultima versione ha una resa superiore, e in architettura non appiattisce la tridimensionalità. La vignettatura presente ad f1.4 e f2 è davvero gradevole in quanto riesce ad isolare il soggetto inquadrato. Su Leica M con codifica a 6bit la vignettatura viene contenuta in fase di scatto per via del software sviluppato ad hoc. Il 35 FLE è un ottica di recente sviluppo, ad elemento flottante nata per compensare i limiti del telemetro su un digitale troppo esigente. L'ottica se usata su Sony A7x va maluccio ai bordi, e l'elemento flottante può essere un problema in quanto se usata con adattatori tipo il Techart Pro si preclude la sua qualità. Su Sony A7x con modifica Kolari Vision l'ottica ai bordi rende perfettamente come su Leica M digitale. Personalmente ho avuto per 6 anni il Summilux 35 Pre-Asph Canada, un ottica piena di difetti ottici, ma capace di dare quell'emozione unica che solo le ottiche leica dell'epoca danno. Successivamente sostituii il mio vecchio Lux pre-asph con il 35 FLE, ma il peso, l'ingombro e la troppa perfezione non mi hanno fatto amare a pieno quest'ottica, oggi venduta. Personalmente per mezzo stop di diaframma consiglio di puntare al 35 Cron, magari l'ultima versione ad 11 lame, dove la resa, pesi e ingombri sono perfetti nel sistema telemetrico.

inviato il 19 Febbraio 2017


leica_21_f3-4super-elmarLeica Super-Elmar-M 21mm f/3.4 ASPH

Pro: piccola, leggera, nessuna distorsione o aberrazione, qualità elevata, paraluce in metallo elegante, contrasto, zero vignettatura

Contro: nessuno

Opinione: Ottica davvero stupenda su ogni fronte! Avendo avuto anche un 21 Elmarit asph 2.8, questa nuova ottica è il miglior 21mm mai prodotto da Leica. Piccolo, leggero, qualità davvero elevata ad ogni diaframma e su tutto il fotogramma, inoltre non soffre di alcun problema fisico ottico. Essendo un'ottica di recente costruzione è stata concepita e sviluppata ad hoc per le esigenze del digitale. Su Leica M digitale la resa è perfetta ad ogni diaframma. Su Sony A7x invece i bordi non rendono bene nemmeno a f8, con la modifica Kolari Vision l'ottica in questione diventa utilizzabile da f5.6 in su, mentre a f4.0 migliora. PS Se avete intenzione di fotografare le stelle allora quest'ottica non è indicata visto il suo diaframma minimo a f3.4

inviato il 19 Febbraio 2017




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