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Stenogau
www.juzaphoto.com/p/Stenogau



avatarCerco manuale
in Blog il 15 Giugno 2019, 12:49


Ai possesori di canon 5 d se mi facessero la cortesia di scansire il manuale che non trovo più.
Mi basta anche il pieghevole con le istruzioni. Grazie


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avatarBatteria per 6D
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 22 Giugno 2017, 17:14


Cerco Batteria per 6D mk1 originale, codice identificativo, ed eventuale link per ordinarla su Amazon. Grazie


15 commenti, 629 visite - Leggi/Rispondi


avatarL'effetto di adiacenza
in Tecnica, Composizione e altri temi il 18 Febbraio 2015, 17:40


Si tratta di una tecnica per lo sviluppo negativi in tank atta a favorire l'acutanza, ossia l'impressione di nitidezza per l'occhio dell'osservatore. Sono consapevole che l'argomento sia ampiamente trattato in rete, ad esempio in questo sito.
www.21gradi.it/Tecnica/DefaultTecnica.aspx?idarticolo=19
Ho tuttavia inteso descrivere il mio metodo di lavoro sperando possa essere di interesse per qualcuno, ed inoltre tentare di dare una interpretazione semplice a questi fenomeni, riportando le stesse spiegazioni che mi ha fornito papà Ettore tanti anni fa, ossia colui che mi ha iniziato giovanissimo alla pratica di camera oscura.
Ad uso soprattutto di qualche neofita riassumo i principi che regolano il tutto trattandosi di un procedimento chimico.

- Temperatura e concentrazione dei bagni
- Tempo di trattamento
- Agitazione a motivo di ricambio

La temperatura, concentrazione e relativo tempo sono legati a scelte in larga misura personali dipendenti dal rivelatore scelto, ed in particolare da parametri descritti in modo esaustivo da Marinaio nelle sue pagine, oltre che nel gruppo di blog riguardanti BN analogico, esporre per le ombre sviluppare per le luci o La sensitometria in 10 capitoli , aspetti tutti ampiamente trattati sui quali non mi soffermo.

Resta l'agitazione, in assenza della quale il rivelatore agirebbe solo sulle parti del negativo che hanno ricevuto molta luce. Ne consegue che l'agitazione a motivo di ricambio tra rivelatore ancora fresco e parzialmente sfruttato è assolutamente necessaria, ma non troppa. E qui sta il punto, quanta agitazione e perché non troppa ?
Il sito che ho citato all'inizio fornisce di suo alcuni metodi di lavoro e relative tabelle, e di seguito descriverò il mio da considerare a titolo di ampia sperimentazione, in particolare con forti diluizioni del rivelatore e relativi tempi lunghi di trattamento.
Preferisco prima tentare di addentrarmi sulle ragioni del perché, poi parliamo di numeri.

Assodato che un po' di agitazione è necessaria a motivo ricambio, con agitazione scarsa il rivelatore ancora fresco tende a migrare verso le zone dove lo sviluppo è già avvenuto, ma di fatto vi è impedito per la modesta agitazione. Ne consegue che la persistenza di rivelatore ancora fresco lungo in contorni delle zone dove il collega ha già parzialmente agito, comporta una piccola ma percepibile marcatura dei contorni delle zone a diversa densità. Di fatto si traduce in un aumento della percezione di nitidezza, almeno sotto il punto di vista dell'occhio di un osservatore.

Numeri:
Agitazione continua per inversione e con scuotimenti anche robusti per il primo minuto.
Una sola inversione di tank ogni 30 sec. fino a termine trattamento.

Qualche mio conoscente ha tentato un'agitazione ancora più scarsa, una inversione ogni 2 min. Il fenomeno dell'effetto di adiacenza tende ad essere più percepibile, ma a mio giudizio l'uniformità di sviluppo sull'intera superficie inizia a risentirne. Meglio fermarsi al massimo ad una inversione al minuto, tuttavia tentare non nuoce.
Stefano Gaudenzi alias (Stenogau)




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avatarLo sviluppo carta in due bagni
in Tecnica, Composizione e altri temi il 18 Febbraio 2015, 17:19


Si tratta di una tecnica di camera oscura di solito impiegata per compensare il contrasto di negativi con chiaroscuri marcati, e di primo acchito parrebbe una soluzione da adottare solo per correggere un errore in fase di ripresa. Di fatto le cose stanno diversamente, ed imparando a modulare con sapienza e pazienza il dosaggio del rivelatore nei due successivi bagni di sviluppo, è possibile dosare il contrasto e l'annerimento dei toni quasi a piacimento, anche con negativi bilanciati.
Al giorno d'oggi, la prima osservazione spontanea è che da tempo esistono le carte a gradazione variabile pensate apposta per aggiustare tutto. Vero, tuttavia senza scomodare la memoria di chi ha conosciuto epoche e materiali diversi, credo sia abbastanza noto tra gli appassionati che le carte multigrade fanno del loro meglio, senza eccellere. Assai preferibile affidarsi alla propria sensibilità, e con un po' di pratica si possono ricavare risultati molto migliori.
Veniamo al sodo, e credo sia chiaro che per lo sviluppo servono due bacinelle, la prima con soluzione diluita, la seconda con soluzione a concentrazione normale. Per abitudine preferisco impiegare diluizioni che comportino tempi di trattamento discretamente lunghi (2-3 min.) allo scopo di controllare meglio la progressione.

Soluzione costosa (si fa per dire)
Il primo bagno deve essere molto diluito e di azione blanda, e di solito la concentrazione del primo bagno che impiego è circa la metà della normale. Potrebbe tuttavia necessitare una diluizione maggiore, e qui dipende da come reagisce la carta con necessità di qualche provino. Di conseguenza la prima diluizione è circa 1/3 della normale, e dopo qualche prova aggiusto il tiro aggiungendo rivelatore, se serve. La copia rimane nel primo bagno fino a quando appare l'immagine quasi per intero e con toni assai leggeri e sbiaditi, e poco importa qualche minutino in più.
Il secondo bagno a concentrazione normale completa l'opera, e se si sforasse il tempo di trattamento classico per il rivelatore impiegato, poco male, aumenterebbe solo leggermente il contrasto.

Soluzione economica
nulla vieta che il primo bagno sia lo stesso rivelatore a concentrazione normale sfruttato e quasi da buttare, male che vada se ne aggiunge un pochino di fresco.

Conclusione.
A mio giudizio il pregio di questa tecnica, che si presta ad ampie varianti e relative sperimentazioni, sta nella grande flessibilità e modularità dei diversi risultati semplicemente giocando sulla concentrazione dei bagni, il primo ma anche il secondo, e non dimenticando la temperatura degli stessi. 20 gradi a temperatura normale, ma aumentando di qualcosa .. Buona sperimentazione a tutti.
Stefano Gaudenzi alias (Stenogau)


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avatarIlford Microphen diviso
in Tecnica, Composizione e altri temi il 17 Febbraio 2015, 22:35


Spulciando su vecchie riviste che tuttora conservo ho trovato questi due articoli che ho provveduto a scansionare. Li propongo agli interessati con alcune annotazioni del tutto personali per prove eseguite a suo tempo. La tecnica permette di tirare la sensibilità in misura notevole, senza aumento di grana, ed anche di compensare grossi errori di esposizione. E' pertanto sicuramente promettente e vale la pena provare, rimane tuttavia fermo che le mie sperimentazioni dell'epoca non hanno mostrato un guadagno in termini di stop così elevato come descritto dagli articoli .. e forse ho combinato qualche pasticcio in fase di preparazione di cui non mi sono accorto, ma alla prima occasione prometto di riprovarci. Per il momento mi limito a proporvelo. Stefano

www.gaudenzisoft.it/Juza/Microphen_diviso.pdf


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avatarBianco e Nero (nr. 8)
in Tecnica, Composizione e altri temi il 04 Gennaio 2014, 18:49


Visto che siete troppo impegnati a smaltire le abbuffate di fine anno, apro io augurandomi di essere presto in buona compagnia.
Tanto per cominciare ho postato la galleria n. 7 in pdf, qui www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=698499
E poi aggiungo un paio di vecchi scatti col Tamron 90 mm. sempre a pellicola.




Questa con un colpo di flash indiretto.



In questo caso si tratta di fiori di ortica, dalle mie parti abbondano.

n. 1 www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=641949&show=1
n. 2 www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=648030&show=1
n. 3 www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=651355&show=1
n. 4 www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=659691&show=1
n. 5 www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=665103
n. 6 www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=678622
n. 7 www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=689738&show=1


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avatarBianco e Nero in formato pdf
in Tecnica, Composizione e altri temi il 23 Dicembre 2013, 18:04


Ho raggruppato i primi 6 topic di questo argomento in file multipagina formato pdf, depurando le pagine dei banner per privilegiare le foto e commenti. Spero che Juza non se ne abbia a male.
I file sono pesanti circa 35-40 mb. e per scaricarli molto dipende dalla velocità di connessione. La mia, a chiavetta, e non particolarmente performante richiede qualche minuto. Per inciso, la larghezza delle pagine è costante a 210 mm., la lunghezza assai variabile a motivo del numero e dimensioni delle foto postate.
Sono gradite critiche ed osservazioni.
Saluti a tutti. Stefano

www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero.pdf
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero2.pdf
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero3.pdf
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero4.pdf
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero5.pdf
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero6.pdf

Ed ora aggiungo la galleria n. 7 che pesa oltre 80 Mb.
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero7.pdf
e qui la galleria n. 8
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero8.pdf
e di seguito la galleria n. 9
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero9.pdf
e qui la n. 10
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero10.pdf
e qui la n. 11
www.gaudenzisoft.it/Juza/Bianconero11.pdf


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Occupazione: Ingegnere civile che attualmente si occupa di sviluppo sw per grafica ed altro

Interessi: Trekking, sci, fotografia - iscritto dal 14 novembre 2012

Contatti: Sito Web

Sono un montanaro Trentino residente per anni in Veneto e che di recente è tornato a vivere ed operare nel paese natio.
La passione per la fotografia è nata moltissimi anni fa, perché trasmessa dal padre. Ovviamente parlo di foto analogica, che pratico tuttora.
Il mondo delle immagini da me è sempre stato "di casa". Se ne occupavano gli antenati, già un secolo e mezzo fa, ma in qualità di editori, producendo stampe con tecniche allora di avanguardia; incisioni ma soprattutto litografie, senza dimenticare la novità del secolo, ossia la fotografia, anche se nell'ottica del mercante di immagini prodotte da altri.
Sovente mi diverto a riprodurre le opere degli antenati, che con la tecnica digitale (deo gratias) fanno la figura che meritano, non solo a video, ma stampate "a getto".
Le mie foto, di solito sono di paesaggio, ma ogni tanto mi occupo di ritratti e non disdegno qualche cerimonia. A casa mia gli ambienti si prestano, ed in qualche occasione sono stati impiegati giusto allo scopo, anche per Workshop con la partecipazione di Giancarlo Torresani (FIAF), Gianni Volpi e Gianni Berengo Gardin.


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