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Pierfranco Fornasieri
www.juzaphoto.com/p/PierfrancoFornasieri



Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Pierfranco Fornasieri


leica_m-pLeica M-P

Pro: E' una Leica M: ha il telemetro, è robusta, tiene il prezzo, è splendida, parco lenti di qualità, display in vetro zaffiro, senza bollino rosso

Contro: E' una Leica M: per qualcuno il telemetro è un dramma, pesa, obiettivi spesso costosi, lenti di correzione diottrica costose, manca customizzazione tasti

Opinione: Complice un'offerta particolarmente conveniente ho acquistato questa Leica M-P in versione Silver. Non ero stato mai particolarmente attratto da questo modello, per due motivi: fa i video (e io non ho mai potuto immaginare una Leica M che fa i video) ed è più pesante e cicciotta della M9 che c'era prima e anche della M10 che è venuta dopo. Però, dopo averla presa, mi sono accorto di molti suoi pregi: è una specie di carrarmato, ha un mirino entusiasmante, il LV ti permette di evitare di montare accrocchi esterni per inquadrare con lenti sotto il 28...se hai la necessità puoi usare facilmente teleobiettivi... Insomma è estremamente pratica. Alle maggiori dimensioni ho rimediato adottando un poggiapollice che aiuta le mie mani non grandi nell'impugnarla. La batteria al Litio sembra eterna. Il resto è tutto ciò che conoscevo già: ottimi file, facili da lavorare, puoi montarci lenti splendide (non solo Leica, se non si vuole accendere un mutuo ci sono anche i recenti Voigtlander e i miei adorati Zeiss ZM), il telemetro dentro un mirino superlativo, l'affidabilità, la bellezza dell'insieme. Io non fotografo per lavoro, non ho mai voluto farlo perché preferisco mangiare bene. Lo faccio per piacere. Ecco perché non mi può fregare di meno se metto a fuoco in 2 nanosecondi o in mezzo secondo. Le foto belle mi vengono comunque. Ho apprezzato particolarmente il vetro super-resistente delle versioni P. La Q2 reggeva gli alti ISO in maniera molto migliore: ma quella è un'altra storia e anche un altro modo di fotografare. Avrei apprezzato la possibilità, che non ho trovato, di customizzare la funzione della rotella o del tasto video, per fare in modo da poter cambiare velocemente alcuni parametri. Ma poi, a pensarci bene, a che ti serve questa funzione se il mirino è ottico a telemetro? Devi comunque staccare la macchina dall'occhio. Servirebbe solo con il mirino aggiuntivo EVF. Quindi me ne sono fatto una ragione: così come so che il tasto video non lo premerò mai, se non per errore.

inviato il 07 Febbraio 2024


voigtlander_21_f4Voigtlander VM 21mm f/4 Color Skopar

Pro: Compattezza, Qualità costruttiva, Prezzo

Contro: Color fringing (in certi casi)

Opinione: E' un obiettivo veramente compatto e ben costruito, con una resa molto nitida e contrastata. Mi piace molto usarlo. Ho posseduto questa lente per due volte, fino ad ora. La prima volta su Leica M9 e in seguito su Leica Monochrom. La seconda volta ho deciso di usarla su formato APS-C. Su Leica Full Frame, se si scatta a colori c'è il problema del color-fringing. L'estrema vicinanza della lente posteriore al sensore fa in modo che ci siano deviazioni color Magenta ai bordi. Il fenomeno si può correggere in post, ma usarlo su Leica M digitali, se si scatta a colori, potrebbe non dare molta soddisfazione. Diverso è stato il suo uso fatto su Monochrom. In quel caso è stato impeccabile. Non amando molto la focale 21 mm (se l'avessi amata tanto avrei comprato un Leica), avevo deciso di rivenderlo. Un po' di tempo fa invece l'ho ricomprato. E questa volta, questa lente, mi sta dando un sacco di soddisfazioni perché sta vivendo una seconda giovinezza. L'ho infatti montato su una Fuji X-e3, dove il fattore di crop di fatto lo trasforma in una focale di circa 31,5 mm, perfetta per le foto di street photo e di reportage. Mezzo passo avanti e diventa un 35. Mezzo all'indietro e diventa un 28. I difetti che aveva palesato su FF non si vedono. Su APS-C non lo tolgo mai. E' perfetto.

inviato il 09 Febbraio 2023


fujifilm_xt4Fujifilm X-T4

Pro: Tenuta batteria, ergonomia, facilità d'uso, qualità d'immagine, snodo schermo posteriore, doppio slot, IBIS

Contro: EVF in controluce, selettore still/movie inutile, comandi touch screen poco pratici

Opinione: Quando non ho usato Leica (se si esclude una triste parentesi) ho sempre usato Fuji. In passato avevo avuto per un certo tempo la X-T2 e mi era sembrata buona, ma non era ancora nelle mie corde. A distanza di tempo, abituatomi ad usare l'autofocus, sono passato a questa X-T4. E' una fotocamera matura, con dietro un sistema di lenti ottimo. L'insieme garantisce una qualità d'immagine ai vertici della categoria. Apprezzo, come in tutte le Fujifilm, le ghiere a portata di mano. Sono intuitive e rassicuranti. L'AF a inseguimento funziona bene e la fotocamera ha ottime opzioni per l'utilizzo dei flash. Lo stabilizzatore sul sensore può tornare utile. La uso in tutti quei momenti in cui serve essere concreti, in studio come altrove. Con il 16-55 o il 56/1.2 è una bomba. Non la uso invece quando mi voglio divertire per strada: troppo ingombro, in quel caso ho altre opzioni. Alcuni aspetti particolarmente piacevoli: lo schermo posteriore si gira come ti pare e soprattutto si può capovolgere scomparendo e puoi appoggiarci il naso senza fare danni. Ha un'ergonomia quasi perfetta. La qualità d'immagine è ad ottimi livelli così come l'operatività in generale. Alcuni aspetti che sarebbero stati migliori: il selettore still/movie non mi serve a nulla, avrei preferito avere al suo posto la selezione della modalità di lettura della luce come nei modelli precedenti. Il mirino, in controluce, patisce un po' nella resa dei colori, che poi invece la fotocamera restituisce correttamente in foto. I comandi sul touch screen non servono a nulla, anzi. Li ho disattivati subito. E' una fotocamera da tenere e usare a lungo.

inviato il 03 Gennaio 2023


voigtander_40_f1-4Voigtlander VM Nokton 40mm f/1.4 SC

Pro: Rapporto qualità/prezzo insuperabile, resa ottica, dimensioni

Contro: Su telemetro cornici imprecise

Opinione: L'ho acquistato quasi per scherzo, perché su APS-C il 40 diventa un 60 mm ed è molto comodo da usare per strada, assieme al 21 mm (che invece diventa un 31). Risultato: con due fissi fai il lavoro di quattro. Ma non divaghiamo... Tornando al Nokton, mi ha davvero impressionato sia usato su APS-C che su Full Frame. Sarà che ha uno schema a 7 lenti in 6 gruppi (6 gruppi! la scheda qui sopra è sbagliata), sarà che se avesse un bollino rosso verrebbe chiamato Summilux pre-asferico, sarà che il signor Kobayashi le lenti le ha sapute realizzare...sarà... In ogni caso questo piccoletto è fantastico. A tutta apertura ha una nitidezza ovattata, piacevolissima. Chiudendo anche solo a 2.8 diventa marcata. Ottimi i grigi in bianconero. Sfocato splendido: presente e al contempo non ingombrante. Se si chiamasse Leica si parlerebbe dell'ennesimo capolavoro tedesco. In questo caso, visto che lo ha realizzato (anche scopiazzando, perché no) un giapponese e visto il costo che ha, un capolavoro lo è a maggior ragione. Unico neo: se lo si usa su fotocamere a telemetro, ingaggia le cornici del 50 mm e in quel caso bisogna farci l'abitudine per inquadrare correttamente.

inviato il 12 Dicembre 2022


leica_q2Leica Q2

Pro: Silenziosità, Autofocus, Qualità d'immagine, Sensore, Tropicalizzazione, Mirino, Messa a fuoco manuale

Contro: Prezzo elevato, Manca doppio slot

Opinione: L'ho acquistata per sostituire la sorella più anziana ed ha finito per sostituire anche le Fuji che usavo per compensare le carenze di focale della precedente. E' perfetta per chi fa reportage e vuole avere tutto in una sola macchina. E' anche ottima per gli "streeters". Un paio di pulsanti ben piazzati, due o tre ghiere al posto giusto, un'ottica che non si può togliere (ma che tanto non toglieresti mai), un mirino elettronico eccellente e un'elettronica veloce e potente, l'otturatore centrale silenziosissimo. Ho scattato con la macchina a una spanna dall'orecchio di una persona, con l'otturatore meccanico, senza che questia se ne accorgesse. Se sei uno street photographer, probabilmente apprezzi (oltre alla lunghezza focale) la sua reattività e velocità. Se sei un reportagista, pure. Assieme a questi anche il fatto di poter usare le ghiere per impostare i valori della fotocamera, quando la si usa come faccio io in manuale e di poter capire solo guardandola dall'alto quali valori di scatto hai impostati. Un sistema essenziale, che ha dei limiti, ma che in ambito Street Photography e Reportage ha degli specifici vantaggi. Praticità d'uso, velocità, qualità d'immagine, essenzialità, semplicità, sostanza. Quando serve mettere a fuoco a mano, la Q restituisce un'esperienza che per solidità, fluidità e piacevolezza, ricorda un po' (da lontano) le "zie" Leica a telemetro. Rispetto al modello precedente trovo interessante la tropicalizzazione ed apprezzo il nuovo sensore: che è una bomba. 47 Mpx che su questa fotocamera (che fa dei crop digitali uno strumento di lavoro) permettono crop spinti fino a focali quasi "tele". Infatti è stata aggiunta la cornice eq a 75mm che restituisce immagini di quasi 8 Mpx, mentre con crop a 50 i mpx sono 16, con crop a 35 sono 32 mpx e (senza crop) a 28 i megapixel sono 47. Utili, per la funzionalità per cui è stata pensata la fotocamera. La durata della batteria (che ora è quella fortunata della SL) è decisamente aumentata. C'è qualche difetto: costa cara, perché 4800 Euro non sono pochi, ma un'ammiraglia di un'altra casa con sopra un 28 mm di altissima qualità non costerebbe tanto di meno; non ha il doppio slot di memoria e mi obbliga ad utilizzare degli accrocchi per duplicare la scheda al volo ogni volta che fotografo qualcosa di importante. Per un utilizzo da reportage, forse, il doppio slot avrebbe avuto un motivo d'esserci.

inviato il 13 Agosto 2019


fujifilm_x-e3Fujifilm X-E3

Pro: Qualità immagine, Dimensioni, Presenza ghiera tempi

Contro: Rotella tempi poco ergonomica

Opinione: Comperata, rivenduta e poi ricomprata. E' una di quelle fotocamere che le scopri quando ti mancano. La qualità d'immagine è quella di una XT2 o di una X-Pro2, ma senza alcune opzioni che di fatto la tolgono dalla fascia pro (doppio slot, tropicalizzazione) che se non ti servono non ti mancheranno. Fra le cose che apprezzo ci sono la leggerezza (anche se a scapito di alcune parti in policarbonato nel corpo, visto che in lega di magnesio ha solo il fondo e la calotta), le ridotte dimensioni, la resa, la disposizione dei tasti, la piacevolezza estetica. Al tatto, la X-E2s da la sensazione di essere più robusta della X-E3. Ma magari è solo una percezione dettata dalla maggior leggerezza. Fra quelle che apprezzo meno il touch-screen (che trovo un gadget inutile), le dimensioni del mirino elettronico oculare (un po' piccolo), la levetta che mette tutto in "automatico" che non mi serve e infine la rotella dei tempi meno ergonomica delle sorelle Fuji più anziane. Bellissima da vedersi, semi incastonata nel rilievo sulla calotta, ma meno facile da azionare delle altre XE o Xpro che uso. Lo schermo tiltabile non l'ho usato mai in vita mia, quindi il fatto che manchi non può interessarmi di meno. Sul campo, è un bell'animaletto piccolo e veloce, con significativi miglioramenti (soprattutto sulla messa a fuoco) rispetto alle versioni precedenti.

inviato il 10 Gennaio 2019


fujifilm_27_f2-8Fujifilm XF 27mm f/2.8

Pro: Compattezza, Prezzo

Contro: Manca ghiera diaframmi, Autofocus migliorabile

Opinione: Resa ottica senza infamia né lode, è solo f/2.8. Manca la ghiera dei diaframmi. Qualità costruttiva nella media. Ottimo il prezzo, soprattutto se usato. Da valutare se si cerca la compattezza e si vuole avere un insieme corpo+lente che faccia della portabilità il suo punto di forza. Per tutte le altre esigenze, fra i fissi di casa Fuji c'è di meglio.

inviato il 06 Aprile 2018


leica_qLeica Q (Typ 116)

Pro: Reattiva, veloce, pratica, ben progettata, mirino elettronico, alta qualità d'immagine e costruttiva, otturatore centrale

Contro: Copre esigenze specifiche

Opinione: La tiri fuori dalla borsa, l'afferri e quello che ti serve è tutto lì. Racchiuso in un paio di pulsanti ben piazzati, due o tre ghiere al posto giusto, un'ottica che non si può togliere (ma che tanto non toglieresti mai), un mirino elettronico che sembra (quasi) di guardare in uno ottico e un'elettronica veloce e potente, l'otturatore centrale silenziosissimo. La Q… Se sei uno street photographer, probabilmente apprezzi (oltre alla lunghezza focale) la sua reattività e velocità. Se sei un reportagista, pure. Assieme a questi anche il fatto di poter usare le ghiere per impostare i valori della fotocamera, quando la usi (spesso) come faccio io in manuale e di poter capire solo guardandola dall'alto quali valori di scatto hai impostati. Se ami usare i teleobiettivi, non te ne fai nulla. Se cerchi la flessibilità, neppure. Se fai ritratti di tipo “close up”, forse non ti servirà. A quale modella piace vedere il proprio naso deformato dal grandangolo, più grande di quanto sia nella realtà? Se invece fai ritratto ambientato, sì. Se sei un maniaco dei pixel, forse non ti basterà. Perché è vero che usata a 28 regala 24 Mpx, ma usata con la cornice del 35 te ne da 16 e se croppata secondo la cornice del 50 circa 8. Pochini, per chi ha manie di grandezza. Più che sufficienti per l'uso “normale” che si fa di una fotografia. 8 Mpx si stampano con qualità più che buona anche su un A3+, senza interpolare e si stampano su rivista senza problemi. I suoi RAW (DNG) sono gestibilissimi e facili da lavorare, come da tradizione Leica. La resa del Summilux 28 Asph (anche con il crop della cornice equivalente a 50) è di altissimo livello. La praticità d'uso e la efficacia, pure. Personalmente in alcuni casi, mi manca un po' il mirino ottico, ma non si può avere tutto dalla vita e quello elettronico della Q è al top (i confronti li ho fatti con Sony A7II, Olympus EM1, Leica SL e Fujifilm X100F, X-Pro2 e X-E3). E poi, a dirla tutta, mi ci sto pure un po' abituando, nonostante tutto. Oggi nella mia borsa fotografica hanno posto una Leica Q e un'altra fotocamera APS-C Fujifilm che copre le focali sopra il 50 equivalente (per quelle rare volte in cui mi servono). Un sistema essenziale, che ha un sacco di limiti, ma che in ambito Street Photography e Reportage ha degli specifici vantaggi. Praticità d'uso, velocità, qualità d'immagine, essenzialità, semplicità, sostanza.

inviato il 19 Febbraio 2018


zeiss_loxia21_f2-8Zeiss Loxia 21mm f/2.8

Pro: Qualità costruttiva, Robustezza, Fuoco Manuale, Resistenza al controluce, Qualità di immagine, Nitidezza, Paraluce

Contro: Difficoltà a trovare un appiglio non rotante in fase di disinnesto dell'ottica

Opinione: Trovata fortunatamente sul mercato dell'usato (cosa assai difficile), è ad oggi in assoluto una delle lenti migliori che mi sia mai passata fra le mani, Leica incluse. Costruita ottimamente, si maneggia altrettanto bene. Dialoga con la Sony in modo perfetto. La messa a fuoco è priva di ogni gioco, sensibile e reattiva. La qualità ottica è assoluta, la nitidezza quasi imbarazzante così come la resistenza al controluce da manuale (merito dei soliti trattamenti antiriflesso Zeiss). Da utilizzare con accuratezza, come tutti i 21 mm, è oggi un piccolo capolavoro che chi fa reportage o paesaggio non dovrebbe mai togliere dalla borsa.

inviato il 14 Dicembre 2017


leica_summiluxm50_f1-4asphLeica Summilux-M 50mm f/1.4 ASPH

Pro: Resa ottica, Costruzione impeccabile, Paraluce integrato, dimensioni

Contro: Prezzo

Opinione: La resa a tutta apertura è chirurgica, pur mantenendo una gradevolezza nella resa dello sfocato che non si allontana così tanto da quella tipica della casa. Questa lente a tutta apertura separa i piani in maniera convincente, staccando il soggetto, ovunque esso si trovi all'interno del fotogramma, anche quando questo è a diversi metri di distanza. Nitidezza ai bordi altrettanto convincente. Ai diaframmi intermedi continua ad essere perfetto, ma questa cosa è più facile che accada. Non è nitido come un Summicron, ma ha caratteristiche e vantaggi aggiuntivi rispetto a quest'ultimo. Lo sfocato, che fa storcere il naso ad alcuni (pochi) puristi Leica, è pastoso, uniforme e gradevole. I cromatismi sono equilibrati. Le linee decise. I grigi nel bianconero sufficientemente definiti (sotto questo aspetto vanno meglio alcune lenti più "antiche" di questa e meno contrastate, ma il nostro si difende comunque bene e si tratta in ogni caso di sfumature). Il passaggio fra i piani a fuoco e fuori fuoco è meno progressivo rispetto alle lenti Leica non asferiche. Per trovargli un difetto alcuni hanno dovuto sostenere che è "troppo privo di difetti". Gli elementi flottanti, che si muovono con la distanza di messa a fuoco, permettono di mettere a fuoco a 70 cm e al contempo di evitare il problema di focus shift tipico della serie non asferica precedente. Unico appunto: avrei preferito evitare il tab per focheggiare con un dito solo e avere una ghiera più ampia, visto che per mettere a fuoco preferisco usare due dita. Per la serie: non si è mai contenti!!! Sulla M9, in abbinamento col CCD, ha una resa che è un mix perfetto fra classico e moderno. Una roba da lasciare in più di una circostanza a bocca aperta.

inviato il 05 Giugno 2017


zeiss_zm_sonnar50_f1-5cZeiss ZM C Sonnar T* 50mm f/1.5

Pro: Tridimensionalità, Luminosità, Qualità costruttiva, Bokeh, Resitenza al flare

Contro: Leggero focus shift alle minime distanze a tutta apertura, Paraluce non incluso

Opinione: E' una lente che la ami o la odi. Riprende il vecchio schema Sonnar, riproposto però col trattamento antiriflessi e la qualità delle lenti di oggi. Il risultato è una lente con una personalità molto pronunciata, che paga la fedeltà al progetto con un leggero focus shift di cui si deve tenere conto quando si focheggia a distanze ravvicinate e a tutta apertura. Questa scomodità però viene compensata da altri aspetti. Ad ampie aperture presenta una certa dose di aberrazioni non corrette, che regalano immagini magiche. Oltre al pop 3D tipico di Zeiss, la lente presenta una notevole resistenza al flare, di tenuta nelle ombre e di mantenimento del contrasto in controluce (per merito tra l'altro dell'ormai celebre trattamento antiriflessi della casa tedesca). Il fuori fuoco è splendido e vellutato. Chiusi un paio di diaframmi, la resa abbandona ogni velleità poetica e sognante e la lente si trasforma progressivamente in una lama impietosa. Una volta, scherzando con amici, l'ho definito un obiettivo che mette assieme due diversi 50 mm, Summilux Pre-Asph e Summicron, di Leica: perché a tutta apertura è molto simile al primo, mentre da f/2.8 assomiglia sempre più al secondo. Solo che usando questa lente invece delle altre due hai il portafogli con ancora dei soldi dentro. (scherzando, si, ma neppure troppo) L'abitudine al focus shift l'ho fatta facilmente. Ho imparato a compensare quel paio di centimetri, quando so che ce n'è bisogno, muovendo il collo in modo da guadagnare quella distanza, dopo aver focheggiato. Molti invece non sopportano questo aspetto. E' una lente che la ami o che odi. Io la amo.

inviato il 18 Settembre 2015


zeiss_zm_biogon_35_f2-8cZeiss ZM C Biogon T* 35mm f/2.8

Pro: Compattezza, resistenza al flare, nitidezza, qualità costruttiva e robustezza

Contro: Apertura massima limitata a "solo" 2.8, paraluce non incluso

Opinione: Ho acquistato questa lente per pura combinazione, attratto dalle sue dimensioni, per avere un 35 millimetri da usare sulla Leica M9 in attesa di raggranellare il denaro per l'acquisto di un Summicron 35 Asph. Ebbene: questa lente non solo va benissimo, ma il suo utilizzo (soprattutto nella street photo e nel reportage) mi ha fornito risultati talmente soddisfacenti, in termini di tenuta al controluce e contrasto, ma anche di resa dello sfocato, che la voglia di acquistare il tre volte più caro Summicron Asph mi è completamente passata. Nitida già da tutta apertura in ogni punto del fotogramma. Ha diaframmi precisi, messa a fuoco fluida e veloce. Un piccolo gioiellino, ad un prezzo "umano" per essere montato sulla Leica M.

inviato il 02 Agosto 2015


leica_m9Leica M9 / M9-P

Pro: Silenziosa e robusta Full Frame, essenziale quanto basta, minimalista nell'approccio fotografico. La qualità dei files è indiscussa. Il sensore CCD, privo del filtro anti alias, sfrutta al meglio un parco ottiche eccellente. La messa a fuoco a telemetro permette di usarla anche al buio, dove funziona sempre ed in modo preciso. Possibilità di usar tempi molto al di sotto del tempo di sicurezza, viste le ridottissime vibrazioni dovute all'assenza del movimento dello specchio.

Contro: E' possibile che la messa a fuoco a telemetro non piaccia a tutti, così come la quasi totale assenza di automatismi. Manca un meccanismo di pulizia del sensore. Il cambio delle schede di memoria e della batteria è macchinoso perché implica la rimozione del fondello metallico. Resa agli alti ISO poco efficace, anche se il rumore è piuttosto gradevole ed assimilabile con facilità alla grana di una pellicola. Firmware non perfetto. Prezzo elevato, ma si parla di un'ammiraglia per la sua categoria.

Opinione: Ho abbandonato da qualche anno un mondo giapponese full frame, fatto di autofocus e super zoom e di chilate di roba, per approdare in casa Leica ed assecondare una mia voglia di fotografia estremamente controllata e ragionata. E' essenziale, la M9, come tutte le Leica M. Se non padroneggi la tecnica fotografica non riesci a farci delle belle foto. Si tratta quasi di un ritorno alle origini, a tratti persino commovente: iperfocale, messa a fuoco manuale (che quando prendi confidenza col telemetro diventa velocissima), diaframmi e tempi. La profondità di campo la devi sapere da te, perché non c'è modo di conoscerla, durante lo scatto. E poi ci sono le lenti Leitz, un sistema eccellente. Non ti stancheresti mai di tenerla in mano, fosse anche solo per il gusto di farlo, e diventa un piacere estremo aspettare l'attimo giusto per scattare. Quasi quanto lo è scattare. Magari vicino al tuo soggetto, senza che questo ti veda o ti senta. Sai essere invisibile se lo desideri. Discreto ed efficace. Fotografare con le Leica M, dalla M8 alla M9 che uso tuttora, mi ha aiutato a riappropriarmi di quella caratteristica che ha il fotografo di strada o di reportage, che ti porta a prevedere un attimo prima ciò che succederà e scattare al momento giusto. E' molto facile, con una Leica M all'occhio, riuscire a vedere cosa sta capitando attorno a te e soprattutto al tuo soggetto, perché hai un occhio libero e soprattutto tanto spazio nel mirino. La resa nel bianconero del CCD è eccellente. Lo è anche nel colore, a dire il vero, ma quest'ultima cosa non mi interessa più, da molto tempo ormai.

inviato il 30 Aprile 2013




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