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Luca Donegà
www.juzaphoto.com/p/LucaDonega



Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Luca Donegà


canon_35_f2Canon EF 35mm f/2.0

Pro: Piccolo, leggero, discreto, qualità d'immagine molto buona

Contro: AF lento e rumoroso, manca la possibilità di correggere manualmente la messa a fuoco senza sganciare l'AF

Opinione: Questo 35 f2 offre un ottimo compromesso tra luminosità e dimensioni/peso, e si fa perdonare qualche limite con una buona resa ottica. E' molto piccolo e discreto, e consente di fotografare senza dare nell'occhio. La resa è nel complesso soddisfacente: già buono a TA, migliore in questo del fratello 50 1.8 old che invece parte più morbido, diventa molto buono da f 2.8 a f 5.6. I RAW appena aperti non fanno gridare al miracolo, ma lavorandoci si capisce che il dettaglio c'è, manca solo un po' di microcontrasto. Con un minimo di aggiustamenti di sharpening le immagini diventano dettagliate in modo paragonabile al 50 1.8 (chiuso da 2.8 a 5.6), e non distante dall'85 1.8 (che però non necessita praticamente di incrementi di nitidezza). Molto corretto, non distorce e vignetta poco, velocizzando il lavoro di pp. Sul campo il maggior limite è l'AF di prima generazione, rumorosetto (triiik triiik...) e non velocissimo, soprattutto se la distanza di partenza è parecchio diversa da quella di messa a fuoco, dove può capitare che faccia anche uno o due fondo corsa prima di "capire" dove fermarsi. In compenso la focheggiatura risulta precisa, e non si butta via nessuno scatto perché fuori fuoco. Nel complesso mi piace e lo uso volentieri, e in più è costato poco. Lo consiglio e come voto do 9.

inviato il 21 Gennaio 2020


kenko_2x_proKenko Pro 300 DGX 2.0x

Pro: Qualità, rapporto qualità / prezzo, compattezza, discrezione

Contro: Accentua le differenze di resa tra i vari diaframmi dell'obiettivo moltiplicato (ma forse è normale)

Opinione: L'ho preso quasi per gioco, in un noto sito bannato ma affidabile, a mooolto meno del prezzo amazon indicato nella scheda. Tra l'altro non capisco perché è relegato tra i fuori produzione: è ancora presente sulla pagina prodotti Kenko, come "premium 2.0x", mentre l'HD DGX è indicato come "standard 2.0x", e in rete si trova nuovo e disponibile un po' ovunque. Aperto e testato di sera in casa, sul mio 200 2.8 L old, per il quale principalmente l'ho preso: condizioni quindi terribili per una prima prova, un 400 f5.6 equivalente in luce scarsa artificiale... invece, già qui e proprio per questo si è subito guadagnato i miei favori. L'AF è mantenuto egregiamente, certo con poca luce e a distanze ravvicinate può accadere che l'AF perda il bandolo e faccia un paio di fine corsa, me se il soggetto non è completamente fuori fuoco la focheggiatura è rapida e precisa come senza il 2x. Lo confermano le prove poi fatte in luce ottimale, con la quale l'accoppiata 200 2.8 e tele 2x prende sempre bene e rapidamente la distanza anche vicino alla minima, 1,5m, dove il 400mm risultante diventa quasi un macro. La macchina (5d2 nel mio caso) riconosce l'obiettivo, come se il tele 2x non ci fosse, ma altrettanto automaticamente raddoppia i diaframmi, da 2.8 a 5.6 e così via. Questo è molto vantaggioso, perché significa che vengono mantenute le funzioni che presuppongono il riconoscimento dell'obiettivo (correzione vignettatura, ottimizzazione obiettivo digitale, distorsione ecc.), ma al contempo non ci sono rischi di errore nell'apertura. Non ho ancora potuto verificare se vero che in luminosità effettiva perde meno di 2 stop, appena riesco eventualmente aggiorno. La resa mi sembra ottima! A onor del vero, confrontando scatti riusciti (messa a fuoco corretta e no micromosso) a f5.6, a f8 e a f11, si vede che il tele 2x accentua un po' la differenza che c'è tra f2.8 e i due stop seguenti nell'obiettivo non moltiplicato. Risultato: mentre il 200 2.8 liscio a f 2.8 è già molto buono, e diventa ottimo a f4 ed eccellente a f5.6, una volta raddoppiato con questo Kenko l'obiettivo diventa buono a TA (=f5.6), certamente accettabile al centro ma un po' meno inciso del sé stesso liscio, e un filo morbido ai bordi, mentre a f8 e f11 la resa torna davvero ottima ed eccellente come l'obiettivo non moltiplicato, su tutto il fotogramma. Già a f6.3 - f 7.1 si percepisce un miglioramento. Di fatto prevedo quindi che lo userò prevalentemente a f8, dove lo stacco dal fondo è comunque netto, e lo sfuocato rimane piacevolissimo. Certo, rispetto all'ottica liscia, ballano 3 stop di velocità: 2 per l'apertura relativa dimezzata, e uno per la focale doppia. Inevitabile quindi dover ricorrere ai 640-800 iso anche in luce diurna. Immagino che con un tele stabilizzato sia tutta un'altra vita. Il Kenko 2x aggiunge poco più di 40mm di sporgenza e circa 200g di peso, quindi, per dire, il "mio" 400 f5.6 L non arriva a 18cm dal bocchettone (senza paraluce), e sta di un pelo sotto i 1000gr senza tappi: siamo quindi ben al di sotto dei 26cm e 1250gr del pur compatto 400 f5.6 "vero". D'accordo, gli attuali Sigma e Tamron 100-400 stabilizzati sono solo poco più grandi e pesanti del mio 400-kit, e offrono la versatilità dello zoom e dello stabilizzatore. Tuttavia per me il vantaggio sta nell'avere in borsa, oltre all'ottimo 200 f2.8 L (la cui resa i suddetti zoom se la sognano), all'occorrenza anche un 400mm f5.6 di qualità. Il tutto per poco più di 100 euro (con i 350 spesi per il 200 f2.8 usato ancora non arrivo a 500 in tutto...) e con soli 2 etti in più in borsa. Promosso quindi, e consigliato! Ciao

inviato il 21 Novembre 2017


canon_17-40Canon EF 17-40mm f/4.0 L USM

Pro: Qualità ottica, costruzione, peso contenuto, rapporto prezzo/qualità

Contro: tonalità dei colori che per i miei gusti necessita di essere un po' "riscaldata"

Opinione: Adesso che l'ho provato a fondo (su FF), la prima cosa che mi viene da dire è: non fatevi ingannare dal prezzo! Qualità costruttiva e ottica sono davvero ottime, e l'acquisto di un esemplare usato in buono stato può rivelarsi uno dei migliori acquisti in un corredo Canon EF. La costruzione è curata e robusta, le ghiere sono molto fluide ma stabili, e in posizione ergonomicamente comoda, quindi migliori in tutto rispetto - ad esempio - a quelle del pur ottimo 24-70 f4 L IS. La parte frontale non esce dal barilotto, ma si muove (di poco) all'interno dello stesso: l'obiettivo perciò non varia di lunghezza nell'escursione dello zoom. Tuttavia, il piccolo spazio tra la parte mobile e la parete del barilotto rende raccomandabile l'uso di un filtro (slim) per evitare l'ingresso di polvere. La nitidezza al centro è strepitosa su tutta l'escursione e a tutti i diaframmi; i bordi sono sì un po' deboli a tutta apertura, ma li ho trovati nettamente migliori di quanto alcune recensioni mi facevano temere! In realtà, infatti, non sono poi così peccaminosi a f4, e diventano assai risolventi a f8-f11, cioè proprio ai diaframmi più usati in uno zoom come questo. Alla focale massima (40mm) e a f11 i bordi estremi del fotogramma lasciano senza parole. Il purple fringing è in agguato, e le foto scattate con questo obiettivo si giovano molto, per questo, della correzione AC in Canon DPP. Il flare è incredibilmente assente anche in foto con sole inquadrato o parzialmente nascosto. Il paraluce è molto ingombrante, e secondo me serve anche a poco, quindi nel mio caso resta di default a casa. I colori sono piuttosto saturi, e fedeli alla realtà, ma mi sono trovato spesso a renderli più caldi con la regolazione manuale del WB a computer; a confronto il 24-70 f4 L IS è già più caldo di suo. La mancanza dello stabilizzatore giova alla compattezza e leggerezza dell'ottica, e non costituisce a mio avviso un grosso limite, visto che con le focali in gioco e un minimo di mestiere è comunque possibile scattare a 1/15 alla focale minima e a 1/30 a quella massima senza rischio di micromosso. In conclusione, consiglio vivamente questo obiettivo, che è certamente uno degli "L" più accessibili in assoluto e con il miglior rapporto qualità / prezzo.

inviato il 13 Ottobre 2017


canon_5d2Canon 5D Mark II

Pro: Costruzione, solidità, completezza delle funzioni, estetica

Contro: secondo me nessuno, se non si pretende di confrontarla con i modelli pari gamma appena usciti

Opinione: L'ho cercata e presa quasi per necessità, per risolvere con la microregolazione af il back focusing che alcuni miei obiettivi presentavano con la 5D old. Con il passaggio alla mk II ho scoperto molte cose: rispetto alla 5d old, il BF era quasi assente sul 50 f1.8, meno marcato sul 24 f2.8, e invece molto più pronunciato con l'85 f1.8; in tutti i casi, la regolazione in +/- 20 passi è ampiamente sufficiente a risolvere qualsiasi problema di back o front focusing in cui possiate incappare; il sensore della 5D mkII, in ogni caso, esalta la resa dell'85 f1.8 e del 50 f1.8, come se la sua maggiore densità consentisse alla risolvenza delle lenti di esprimersi meglio. Non ero interessato al live view, ma ho scoperto di trovarlo invece molto utile nella MAF fine in macro. Il menù è meglio organizzato e molto più completo di quello della 5D old. Non faccio fotografia sportiva, avifauna in volo o foto ad aeroplani, quindi non risento dei limiti dell'AF, che trovo adeguato per le mie esigenze. Consiglio di acquistarla a tutti coloro che, interessati al genere (reflex FF non recente ma al passo con tutte le funzioni più moderne), ne trovino una in buono stato e con pochi scatti sui 7-800 euro o, fortunati loro, meno. EDIT 10/11/2017: l'apertura ombre peggiora (= più rumore) al diminuire degli ISO impostati; se si prevede che lo scatto richiederà un'apertura spinta delle ombre (es. scena molto contrastata), conviene evitare gli ISO più bassi, e impostare da 400 ISO in su. Ciao

inviato il 31 Agosto 2017


canon_24-70_f4isCanon EF 24-70mm f/4 L IS USM

Pro: Nitidezza, costruzione, macro, stabilizzatore

Contro: vignettatura, "disturbo" dello stabilizzatore se lasciato inserito quando non serve

Opinione: L'obiettivo si presenta come un vero L, anche se il barilotto è in materiale plastico: la costruzione è curata, robusta, le ghiere sono fluide e prive di giochi, la parte frontale non si muove all'interno del barilotto (il 28-135 in questo è solo un brutto ricordo...), la baionetta è dotata di guarnizione antipolvere. La nitidezza è molto elevata su tutta l'escursione, al centro davvero eccellente già a TA, ai bordi molto buona a TA, e migliora fino a eguagliare quasi il centro chiudendo di uno stop. La distorsione è molto contenuta a 24 mm, si risolve quasi completamente a 28 ed è assente a tutte le altre focali. Quello che non mi aspettavo, specie considerando l'apertura relativa non certo estrema bensì "conservativa", è la vignettatura alle minori distanze di MAF (diciamo fino ai 5 metri), davvero vistosa a tutta apertura a tutte le focali. E' chiaramente legata agli spostamenti interni delle lenti con la messa a fuoco, perché è invece assente all'infinito e impercettibile alle distanze intermedie. E' inoltre curioso che sia molto più contenuta in funzione macro: evidentemente lo spostamento di lenti che avviene in questa impostazione sopperisce in modo simile alla messa a fuoco a infinito. I colori sono saturi come da standard Canon, e il contrasto è robusto anche se non esagerato, lasciando margine per incrementi in PP senza bruciare le alte luci. Lo stabilizzatore è grandioso, consente di scattare senza remore a 1/6 di secondo a 70mm, addirittura a 1/2 secondo a 24mm, l'immagine si "ferma" già nel mirino, e in questo appare ideale per i video. Tuttavia ho notato che spesso gli scatti eseguiti con tempi che non richiederebbero lo stabilizzatore (es. 1/80 o meno a 70mm), ma con lo stesso inserito, risultano un po' meno nitidi di quelli eseguiti senza lo stabilizzatore. Quando non serve è meglio quindi disattivarlo. La funzione macro consente di avvicinarsi davvero molto al soggetto, e l'ingrandimento massimo è abbastanza spinto (0,7x); l'unico inconveniente è che avvicinandosi così tanto si rischia di spaventare e far allontanare il soggetto (tipicamente gli insetti), o di toccare foglie e/o petali, se si tratta di fiori. Lo sfuocato è molto morbido e piacevole anche diaframmando. Quando questo obiettivo è uscito sul mercato la domanda ricorrente era quale fosse il suo significato, vista la presenza di un 24-70 f2.8 L e del 24-104 f4 L is, e il prezzo di lancio vicino a quello del primo e addirittura superiore a quello del secondo. Adesso, invece, il suo posizionamento è corretto e il suo significato è chiaro: costa meno della metà del 2.8 II, e un 20-30% meno del 24-105 II; è più compatto e leggero di entrambi questi ultimi (anche se con il 2.8 II Canon ha fatto un bel progresso, in questo); ha lo stabilizzatore a 4 stop, come il 24-105, ma assente sul 2.8; è l'unico dei tre ad avere la funzione macro. AGGIORNAMENTO dopo un mese di uso intenso. Confermo la resa elevatissima su tutta l'escursione e già a tutta apertura. Si tratta di un obiettivo veramente ultra-nitido, con picchi incredibili sui dettagli minuti a distanze ottimali, ad es. ciglia, rughe, capelli ecc. nei ritratti, sia in primo piano che a 3/4 o a figura intera. Il suo diaframma migliore è f5.6 a tutte le focali, ma il calo ai bordi anche a f4 è contenuto e molto marginale, di fatto percettibile solo ai margini estremi del fotogramma. Confermo l'ottima efficacia dello stabilizzatore, ma anche che conviene disattivarlo quando il tempo di scatto sufficientemente veloce non lo richiede. L'unica cosa che non mi piace e mi lascia perplesso è la vignettatura, che compare in modo apparentemente random, anche a f8, in particolare a 24mm; ma non ne sono esenti anche le altre focali. Analizzando gli scatti che ne sono affetti, capisco che si tratta di un problema legato alla distanza di MAF, e quindi alla posizione del gruppo ottico ad essa dedicato all'interno dell'obiettivo. Accade quindi che la vignettatura, a parità di diaframma, sia assente in certi scatti, e compaia invece in altri, a seconda della distanza del punto di MAF di ciascuno. E' vero che il difetto si risolve rapidamente in PP con l'applicazione dedicata, tuttavia mi disturbano alquanto quegli scatti con i quattro angoli molto più scuri, con una caduta di luce marginale e repentina che fa quasi pensare a un obiettivo che "si inquadra da solo", o a un paraluce sbagliato. Canon è ben consapevole della cosa, infatti con il software Canon DPP e i dati specifici dell'obiettivo scaricati il difetto viene completamente eliminato in PP anche nei casi più estremi e fastidiosi...

inviato il 02 Agosto 2017


canon_5dCanon 5D

Pro: Valida, robusta e ben costruita

Contro: Mancanza della regolazione fine AF

Opinione: E' la macchina a cui devo il mio ritorno alla Fotografia con la F maiuscola, dopo anni di pausa seguiti all'abbandono della pellicola, quindi mi considererò sempre debitore nei confronti di questo "vetusto" gioiello digitale, che con 450 euro compresa l'impugnatura due anni fa mi ha fatto riscoprire il piacere di fotografare, usando tutti i miei vecchi obiettivi con la loro reale lunghezza focale. Bella, robusta, pesante il giusto, professionale in tutto, almeno quanto poteva esserlo una macchina progettata nel 2005, e a mio avviso capace di produrre files ancora oggi strepitosi, il che ha dell'incredibile considerando la rapidissima obsolescenza dei corpi digitali e i progressi fatti nel settore negli ultimi 10 anni. I 12,7 mpx sono più che sufficienti per quasi tutte le esigenze, la messa a fuoco con il punto centrale è ancora al passo, il rumore è pressoché assente fino a 800 iso, e non fastidioso fino a 1250 iso; addirittura piacevole, se cercato in determinate situazioni, perché simile alla grana delle pellicole 800 iso o più. Il limite in questo arriva secondo me sui 1600 iso, che sono già una sensibilità di emergenza, mentre i 3200 li considero di fatto inutilizzabili. Va però considerato che la sensibilità effettiva è superiore di oltre il 20% rispetto a quella nominale, quindi i 1250 iso nominali corrispondono a quasi 1600 iso effettivi (fonte: prova su TuttiFotografi dicembre 2005). L'unico vero limite per me, che mi ha infine indotto a sostituirla, è la mancanza della regolazione fine AF: infatti l'accoppiata con i miei vecchi 24 f2.8 e 50 f1.8 dava, soprattutto con il primo, un back focusing piuttosto marcato, tanto da costringermi a focheggiare intenzionalmente su un punto più vicino rispetto al soggetto. La soluzione era però empirica e ovviamente incerta nei risultati, anche perché il monitor relativamente piccolo e a bassa risoluzione non aiuta a valutare in modo soddisfacente la corretta messa a fuoco, che di fatto verificavo solo una volta a casa, sul monitor. Un intervento di regolazione in camera service avrebbe riguardato necessariamente tutto il corredo, e una spesa di 150-200 euro peraltro non definitiva in caso di acquisto di altre ottiche. Ho quindi scelto di passare alla 5D MkII, anche se rimpiango molto di aver ceduto la mia 5D Old, sia perché la cifra a cui l'ho venduta non mi ripaga certo di quello che ho perso, sia perché ero molto affezionato a questa macchina, e continuo a chiedermi se non sarebbe stato più saggio tenerla come secondo corpo... sigh!

inviato il 02 Agosto 2017


canon_eos50eCanon EOS 50E / Elan II

Pro: Bella e robusta

Contro: accumulo di polvere dentro il mirino

Opinione: E' stata la macchina con cui sono cresciuto fotograficamente parlando. Dopo la mia primissima reflex, Eos 1000F, la 50E è stata un sogno diventato realtà. Bellissima esteticamente, con impostazione e richiami abbastanza retrò, ma moderna tecnicamente, con la messa a fuoco controllata dalla pupilla e tutte le impostazioni necessarie anche per un uso professionale (unici limiti in questo il tempo minimo di 1/4000 e il sincro flash a 1/125), mi ha sempre supportato in tutte le mie "spedizioni" fotografiche fino al 2008, quando l'obsolescenza della pellicola e il progredire del digitale me l'hanno fatta riporre in vetrina, dove ancora fa bella mostra di sé. Con l'impugnatura dedicata può funzionare anche con 4 batterie stilo, ricaricabili e non, che duravano settimane: in pratica non c'era proprio mai il rischio di rimanere senza energia. Unico problema avuto, la rottura della chiusura del dorso: 50 euro di riparazione e un rullino andato. Grande macchina, grandi ricordi...

inviato il 02 Agosto 2017


canon_28-135Canon EF 28-135mm f/3.5-5.6 IS USM

Pro: Versatilità

Contro: qualità ottica e costruttiva

Opinione: Alla fine lo recensisco dopo averlo dato via per inutilizzo, dovuto ai limiti qualitativi delle immagini che restituisce. E' un'ottica che poteva forse avere un senso sulla pellicola, nella cui era (benché finale) fu progettata: ben pochi dei potenziali acquirenti di un obiettivo non professionale e tuttofare come questo, infatti, si sarebbero soffermati a osservare i fotogrammi con la lente di ingrandimento, e la versatilità data dall'ampia escursione focale, dallo stabilizzatore e dalla MAF interna USM potevano quindi effettivamente rappresentare fattori predominanti nella valutazione della lente per questo tipo di utenti (di cui facevo parte anch'io a tutti gli effetti). Sul digitale invece, tanto più se in FF, i limiti ottici prevalgono su ogni altra valutazione, ed è un fatto che la distorsione, pronunciata a barilotto a 28mm e a cuscinetto a 135mm, la vignettatura, vistosa a 28mm a TA e presente anche chiudendo di un diaframma, e soprattutto la nitidezza ai bordi, davvero modesta su tutta l'escursione focale, e talora addirittura imbarazzante in alcune situazioni, in quanto legata ad una evidente aberrazione sferica del piano di MAF, non permettono alla nitidezza al centro dell'immagine, generalmente buona e persino ottima nei dintorni dei 50mm, di migliorare un giudizio complessivamente negativo. Le foto scattate si presentano infatti immancabilmente afflitte ora dall'uno, ora dall'altro, ora da tutti i difetti elencati, con l'aggravante di uno sfuocato nervoso e poco piacevole negli scatti diaframmati, per via delle sole 6 lamelle dal bordo piuttosto dritto anziché arrotondato. In definitiva, ogni volta (sempre più rara, dopo l'acquisto della Eos 5D) che mi imponevo di utilizzare questo obiettivo, mi trovavo poi a fare i conti con immagini più o meno insoddisfacenti sul piano qualitativo, tanto da farmi pensare "acci..., se questa l'avessi scattata con il 24, con il 50, con l'85...". Non c'è niente da fare: da quando, con l'avvento del digitale, la visualizzazione dettagliata è alla portata di tutti (ingrandimento al 100% su un buon monitor), questa ottica a mio avviso ha perso la sua ragione di esistere. Tanto più se si considera l'abisso qualitativo che c'è rispetto a zoom di pochissimo più costosi, vuoi sul nuovo vuoi sull'usato. La costruzione plasticosa e ballerina, con la parte frontale dell'obiettivo che si muove di millimetri all'interno del barilotto, e il continuo accumulo di polvere tra le lenti interne, stridenti con un'estetica e un dimensionamento alquanto pretenziosi, completano un quadro davvero per me negativo. L'ho lasciato senza alcun rimpianto.

inviato il 30 Giugno 2017


canon_200_f2-8_v1Canon EF 200mm f/2.8 L USM

Pro: Nitidezza, sfuocato, leggerezza e compattezza per essere un 2.8

Contro: manca lo stabilizzatore, ma è un difetto "postumo"

Opinione: Obiettivo di grande soddisfazione, nell'uso e nei risultati. Cercavo proprio la prima versione (1991), un po' perché ho la fissa delle lenti datate, un po' perché ne preferisco l'aspetto e il paraluce a baionetta, rispetto a quelli della seconda versione. L'ho preso in sostituzione di un Sigma Apo-macro 70-300 f4-5.6, e le mie iniziali perplessità sul passaggio da uno zoom ad ampia escursione a un'ottica fissa si sono dissolte immediatamente dopo il primo utilizzo sul campo. La nitidezza e la resa generale sono davvero molto buone già a TA, anche ai bordi, e divengono eccellenti a f4-5.6-8. Il tutto è accompagnato da colori saturi, spiccata tridimensionalità e sfuocato bellissimo, morbido e cremoso, anche diaframmando. Distorsione assente, e vignettatura a f2.8 molto contenuta, che sparisce a f4, completano un quadro a dir poco lusinghiero. La costruzione è solida, metallica, e volendo c'è la staffa dedicata per il treppiedi. Un vero L, insomma, che non si vede l'ora di poter usare, e con il quale ho portato a casa alcuni dei miei scatti migliori in assoluto. Se mi serve un medio tele, metto l'85mm f1.8, per inquadrature più strette questo 200 copre gran parte delle mie esigenze, e la rinuncia in termini di praticità ed escursione rispetto al Sigma 70-300 è davvero poca cosa rispetto alla qualità degli scatti che si fanno, che è proprio su un altro pianeta. E' enormemente più piccolo e leggero del 70-200 f.2.8 (in ogni versione), di cui eguaglia l'apertura e la focale massima, ed è nettamente più piccolo anche dei 70-200 f4, con un peso simile (meno di 800g compreso il paraluce, che è incorporato); mi piace anche il fatto che risulti più discreto e meno appariscente dei fratelli variabili per via del colore nero (unico EF L tele non bianco mai prodotto). Inoltre il budget con cui lo si porta a casa è davvero modesto (io ho speso 350 euro), tanto più se si considera che i risultati sono qualitativamente altrettanto professionali degli zoom citati. Per un prima serie, come il mio, il problema è - in definitiva - trovarne uno, e in buone condizioni: beh, cerca cerca, io l'ho trovato! E non lo mollo più. Un difettino è che non è esente dal far entrare qualche peletto tra le lenti. Unico vero limite pratico è dato dalla mancanza di stabilizzatore, ma nel 1991 ancora non lo avevano inventato (in questo senso è un difetto "postumo"). In sostanza, una volta arrivati al limite di f2.8 - 1/200, tocca salire con gli ISO, o usare un solido punto di appoggio. Tutto il resto, è gioia!

inviato il 30 Giugno 2017


canon_24_f2-8Canon EF 24mm f/2.8

Pro: Abbastanza nitido, distorsione impercettibile, vignettatura controllata, è piccolo e leggero

Contro: Colori meno saturi di altri Canon, e un po' freddi, af rumoroso

Opinione: Preso usato molti anni fa, mi ha dato grandi soddisfazioni e aperto un mondo su pellicola. Ho fatto alcuni viaggi portando con me solo questo 24 f2.8 e il 50 f1.8, con la mia fidata Eos 50E (preistoria!). Sulla Eos 5D Old è stato molto penalizzato da un back-focusing piuttosto marcato, che in pratica mi ha condotto a limitarne l'utilizzo alle foto di paesaggio con diaframma chiuso (f8-f11). Il problema per fortuna è risolto con la 5D MkII, sulla quale il BF si è subito rivelato più contenuto (misteri...) e comunque è risultato totalmente correggibile con la microregolazione AF (-7, e adesso è perfetto). Ottica che ho amato da subito, come il 50 f1.8, per via delle dimensioni lillipuziane, che lo fanno stare in una tasca e quando lo monti sulla macchina in molti ti guardano strano come se mancasse qualcosa. A differenza del 50 necessita però tassativamente del paraluce (il suo dedicato è a petali, molto bello), che ne riduce un filo la tascabilità. La resa è già discreta a TA, dove è effettivamente utilizzabile, anche se il meglio arriva a f4, dove l'incisione è davvero ottima, così come a f5.6, dove migliorano ulteriormente i margini. A f5.6-f8-f11 un dettaglio collocato in un angolo del fotogramma (a patto che non sia completamente fuori fuoco) su monitor pc al 100% appare altrettanto nitido di quelli al centro del fotogramma. E in effetti la migliore qualità di questo obiettivo è l'uniformità di resa e l'ottima correzione: la distorsione è praticamente impercettibile (non male per un 24mm progettato quasi trent'anni fa...), ed è sorprendentemente limitata anche la vignettatura, già a TA, tanto da sparire totalmente a f4. L'AF è datato, lento e rumoroso (cric-tic), ma per me questo non costituisce un problema . Peccato invece per la resa cromatica, visibilmente meno satura e un po' fredda rispetto agli standard Canon (in effetti potrebbe dipendere dalla lente frontale, che si presenta visivamente un po' azzurrina), il che in base ai miei gusti mi costringe a intervenire in PP su questo aspetto in quasi tutti gli scatti. Come voto gli do 9 e non 10 per questo, e per quanto mi ha fatto penare il back-focusing con la 5D mkI: mi ero abituato ormai a focheggiare sempre su un punto più vicino rispetto al soggetto...

inviato il 28 Giugno 2017


canon_50_f1-8_v1Canon EF 50mm f/1.8 (1987 version)

Pro: Nitidezza, costruzione, è piccolo e leggero

Contro: sfuocato nervoso, af rumoroso

Opinione: L'ho preso usato una vita fa, quasi per caso e per poche decine di euro. Solo dopo mi sono reso conto di doverne essere un orgoglioso proprietario! E' ben più difficile da trovare del successore (versione II), e nettamente meglio costruito: baionetta in metallo, finestrella distanze, vera ghiera di MAF manuale, insomma a livello di soddisfazione visiva e tattile non c'è paragone. Ma è nella resa ottica che questo miniobiettivo stupisce: trovo incredibile che un'ottica progettata trent'anni fa per la pellicola possa dare oggi, sul digitale, simili risultati. E non solo senza timori riverenziali verso obiettivi più recenti e blasonati, bensì spesso addirittura battendoli! La resa a TA è per vero modesta, e accompagnata da una vignettatura vistosa, com'è comune alle ottiche con questa apertura massima: l'utilizzo a f1.8 è quindi di fatto limitato ai casi in cui si cerchi volutamente un effetto vintage, accentuato dallo stacco di piani molto marcato per via della minima profondità di campo, e dallo sfuocato che, in tal caso, è molto morbido e piacevole perché l'obiettivo sfrutta la perfetta circolarità del foro lasciato libero dal diaframma. Basta però chiudere a f2.5-2.8 per far pressoché sparire la vignettatura e, soprattutto, vedere già la risolvenza attestarsi su livelli molto buoni al centro e buoni ai margini. A f4 la nitidezza e l'uniformità centro-bordi lascia già senza parole, e a f5.6 raggiunge un picco semplicemente incredibile su tutto il fotogramma. La resa si mantiene splendida a f8 per calare, ma non drasticamente, solo a f11. A f4-5.6-8 i particolari minuti, come ciglia, capelli, rughe, fili d'erba ecc., vengono restituiti nel raw nativo con una incisione tale da sembrare già processati con sharpening in PP. La distorsione è del tutto assente. Ovviamente non si può avere tutto dalla vita, e infatti il limite di questo obiettivo è lo sfuocato piuttosto nervoso, e il diaframma a sole 5 lamelle, che in determinate situazioni genera pentagoni abbastanza spigolosi in corrispondenza di riflessi o punti luce fuori fuoco. L'AF è lentino e rumoroso, ma per me non costituisce un problema (non sono un professionista) e anzi mi fa un po' simpatia. Con la mia Eos 5D old presentava un certo back-focusing, che ne ha tarpato un po' l'uso e i risultati, problema totalmente risolto con la regolazione fine della 5D MkII. Con questo corpo la lente ha inoltre un rendimento migliore rispetto alla 5D old, in particolare a tutta apertura, dove i 21mpx consentono di recuperare un ottimo dettaglio dosando con cura lo sharpening. Di fatto ora lo utilizzo prevalentemente proprio a TA, alla ricerca della ridottissima PDC e del particolare effetto sfumato dei particolari fuori fuoco. In conclusione: se ne trovate uno in ordine, prendetelo! Sta in una tasca, montato sulla macchina sembra che manchi l'obiettivo, o sia rimasto solo un moltiplicatore 1,4x (collo e/o spalla ringraziano), e al momento di riguardare le foto sul pc non resterete mai delusi.

inviato il 28 Giugno 2017


canon_85_f1-8Canon EF 85mm f/1.8 USM

Pro: Nitidezza, bellissimo sfuocato, discreto e poco vistoso

Contro: Entra polvere, manca IS

Opinione: E' stato la mia prima focale fissa, preso usato ancora in lire, ce l'ho ancora ed è forse il mio obiettivo preferito, anche se non quello che uso di più. La resa è già buona a TA, molto buona a f2,5-2,8, fantastica a f4-5,6-8, dove raggiunge picchi di nitidezza incredibili su tutto il fotogramma. Privo di distorsione, presenta una vignettatura contenutissima e molto marginale, solo a TA. Ben contrastato, restituisce colori saturi ma realistici. Il bokeh è bellissimo, cremoso, assieme alla nitidezza è il suo pregio principale. Sono convinto che sia il suo sfocato così morbido a far esclamare "wow!" a chi guarda le foto scattate con quest'ottica. La tridimensionalità delle immagini è marcata, quasi palpabile, ricordo ancora alcune diapositive che sembravano immagini in 3D. Un "problema" correlato a queste qualità è che, usandolo, si diventa molto più esigenti con tutto il resto dell'attrezzatura: infatti nel mio caso è dovuta a lui la mia successiva incessante ricerca di miglioramento del corredo, e il mio repentino abbandono di obiettivi che, prima, consideravo buoni. Un difettino fastidioso è la tendenza ad accumulare polvere all'interno. Se non fosse per questo e avesse l'IS sarebbe perfetto. Non venitemi a dire "è poco versatile", perché un 85mm lo valuti in quanto 85mm, non puoi dire che una mountain bike è poco adatta all'asfalto... Aggiorno dopo un bel po' di scatti con la 5D mkII: l'obiettivo sembra migliorato, rispetto alla 5D old, l'impressione è che la densità del sensore da 21 mpx consenta alla risolvenza della lente di esprimersi meglio. Fatto sta che anche a TA i dettagli si presentano marcati e taglienti, e a f2.8 diventano pazzeschi, incisi in modo incredibile. Ho una serie di scatti di volti in cui non mi capacito del fatto che si presentino - già prima di applicare qualsiasi sharpening - più incisi di quelli eseguiti con il 24-70 f4 L e con il 200 f.2.8 L diaframmati a f5.6 e sharpenizzati. Il dettaglio è tale che in pratica lo sharpening non serve. Credo che la combinazione 85 f1.8 / 5D mkII abbia per qualche motivo qualcosa di magico: non pensavo di commuovermi guardando al 100% gli occhi del soggetto fotografato, ma con questa accoppiata è quello che succede...

inviato il 28 Giugno 2017




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