La Fotografia come Antidoto alla Guerra: uno Sguardo per cambiare il Mondo in Tema Libero il 03 Ottobre 2025, 20:51 Mala tempora currunt … e, forse, non mai come negli ultimi ottant'anni.
Allora, da semplice appassionato di fotografia pongo, a chi ha voglia di leggerla, una mia considerazione sul tema che un po' vuol sdrammatizzare ma al contempo far riflettere.
Eccola di seguito.
La Fotografia come Antidoto alla Guerra: uno Sguardo per cambiare il Mondo
Immaginiamo, per un istante, che i leader del mondo, invece di imbracciare strategie, potere e orgoglio, impugnassero una fotocamera. Che uscissero all'alba, con gli occhi ancora assonnati ma pieni di attesa, cercando non un nemico, ma la luce perfetta che accarezza un paesaggio, un volto, una forma di vita. Forse, in quell'istante di contemplazione silenziosa, si insinuerebbe un dubbio benefico: che l'umanità non sia fatta per distruggere, ma per osservare, comprendere, custodire.
La fotografia, in fondo, è un atto di attenzione. Richiede uno sguardo che va oltre le apparenze, che cerca l'equilibrio tra luce e ombra, tra soggetto e sfondo, tra tempo e spazio. È una forma di dialogo con il mondo, senza parole, ma profondamente eloquente. Se chi detiene il potere si dedicasse a questa pratica, scoprirebbe – forse per la prima volta – che il mondo non è una scacchiera strategica su cui giocare a Risiko, ma un'opera d'arte in continua mutazione.
Fotografare significa rallentare, ascoltare il silenzio, aspettare. Insegna il rispetto per ciò che è fragile, fugace, imperfetto. Un tramonto non si afferra, una farfalla non si domina, un paesaggio all'alba o al tramonto non si piega alla volontà umana. Si può solo accoglierne la bellezza, in punta di piedi. È un addestramento alla pace interiore, e dunque alla pace esteriore. Un leader che impara a vedere davvero – e a restituire ciò che vede in un'immagine – impara anche a custodire e preservare.
C'è poi un aspetto profondamente umano nella fotografia: il tentativo di trattenere ciò che passa, di dare senso al tempo. La guerra, invece, spezza il tempo e lo devasta. Dove c'è guerra, non c'è più racconto, ma solo rumore. La fotografia restituisce la possibilità di narrare, di dare valore, di ricordare.
Forse è un'utopia, ma una fotocamera al collo di ogni capo di Stato – più ancora che mille trattati – potrebbe insegnare il rispetto per la bellezza che ci unisce, per la vita che ci accomuna, per la luce che, pur diversa in ogni parte del mondo, ci illumina tutti allo stesso modo. E allora sì, ne vedremmo delle belle. Ma, finalmente, in senso buono e risolutivo.
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Canon EOS 6D Mark II: fine della produzione in Giappone in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 17 Febbraio 2024, 10:04 Ho letto la notizia come da titolo, però non so se sia affidabile.
Se fosse vera sarebbe un peccato

per fotoamatori come me rappresenta una soluzione più che valida e sostenibile economicamente.
Io la possiedo da diversi anni e ne posso dire solo bene, soprattutto quando sviluppo i suoi CR2 con DPP di Canon: è la morte sua!
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Internet all'estero in Tema Libero il 14 Febbraio 2024, 14:30 Buongiorno a tutti.
Mia figlia in primavera andrà in Irlanda, a Dublino, per tre mesi, per motivi di studio.
Sorge il problema di internet … … nel senso che lei ha una scheda SIM Il*ad che in Europa le consente di avere un massimo di 8GB mensili aumentabili di ulteriori 5GB con un sovrapprezzo di 4,99 euro.
Anche se aumentati a 13, i GB disponibili sono comunque pochi per lei. Ma oltre tanto Il*ad non va, se non con pagamento a consumo.
Anche se cambiasse operatore siamo lì, GB più GB meno.
Ci sono soluzioni alternative che qualcuno di voi può suggerirmi?
Infine, dovendo stare a Dublino per tre mesi, potrebbero esserci problemi con l'attuale operatore circa il traffico telefonico/dati dal momento che quello all'estero sarà pressoché esclusivo?
Grazie!
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