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Anarres
www.juzaphoto.com/p/Anarres



avatarPersistenza
in Articoli il 24 Novembre 2025, 13:37


La morte durevole, la vita sfuggevole.



#sentieri
Dal centro della cittadina di Polcenigo puoi salire il sentiero lasciandoti alle spalle la chiesa di San Giacomo Apostolo ed arrivare al colle dove sorgono le rovine del Castello.
Di quel che sappiamo nel 963 d.c. l'imperatore Ottone I donava il Castello a Giovanni Vescovo di Belluno, che a sua volta investì del feudo il capitano d'arme Fantuccio, rappresentante di una famiglia che divenne quella dei conti di Polcenigo.



Nel 1411 i friulani incendiarono il borgo di danneggiando anche il castello, così dal 1730 il castello fu dichiarato “caduto in rovina”. Durante la prima guerra mondiale fu colpito dalle incursioni austriache e dal bombardamento del 7 novembre 1917.
Ci pensò il terremoto del 1976 a danneggiarlo definitivamente e ormai in ruderi fu consolidato nel 1979 a opera della Regione Friuli Venezia Giulia.



#rovine
Albert Speer era un architetto tedesco, processato a Norimberga con l'accusa di aver utilizzato manodopera in condizioni di schiavitù per mandare avanti l'industria bellica durante in nazismo. Speer un giorno mostrò uno schizzo della Haupttribüne di Norimberga come una rovina ricoperta d'edera scandalizzando l'entourage di Hitler che invece ne rimase entusiasta.



Sostenne la teoria del «valore delle rovine» (Ruinenwert), per la quale tutti i nuovi edifici sarebbero stati costruiti in modo tale da lasciare rovine grandiose per migliaia di anni a venire, testimoniando, oltre l'inevitabile decadimento, la grandezza del terzo Reich alle generazioni future, come le rovine dell'antica Grecia o dell'Impero Romano.



#danze
Del castello di Polcenigo quello che resta oggi sono le poche vestigia perimetrali. E qualche maceria medievale. Ed ancora le immaginarie storie di chi lo ha abitato.
E pure le domande scomode che le rovine ci rivolgono: quando il paesaggio naturale le assorbe; o di una città che si mostra solo come ossa - scheletri - dopo le devastazioni di una guerra; o del tempo che si fa pietra immutabile e dell'umana presenza che diviene fantasma.



Sentiamo chiederci: ciò che nel tempo sopravvive e ancora si vede, statico e fermo come una rovina è quindi morto? Ciò che invece sfugge alla vista e che però sappiamo per certo essere stato vita forse ancora si muove? Come una danza? Impalpabile come un'assenza?

Progetto sulla memoria al Castello di Polcenigo, Fvg.
Febbraio 2025.
Stefano Raspa, Cristina Gattel.

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Versione in inglese/ English version
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Enduring Death, Fleeting Life

#trails

From the heart of the small town of Polcenigo, you can leave the Church of San Giacomo Apostolo behind and take...


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avatarKhordès...un nuovo timeframes.
in Tema Libero il 17 Novembre 2025, 11:30


Corderie Iddo Corai, Pordenone.
Settembre 2025

/ Collettivo #Timeframes /
Massimo Poldelmengo
Filippo Corai
Stefano Raspa
Davide Venerus
Andrea Venerus
Luca Grizzo
Massimo De Mattia




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avatarMakò Non Makò...arte e archeologia industriale.
in Tema Libero il 12 Novembre 2024, 11:03


Un Timeframs in un luogo straordinariamente ricco di storia, archeologia industriale. improvvisazione.




1 commenti, 187 visite - Leggi/Rispondi


avatarALTROVE 1 - Antonio Massarutto
in Articoli il 08 Maggio 2024, 0:10


Intro
Questo fotoracconto parte da un'intuizione a cui sentivo la necessità di dare dei volti: la ricerca artistica come viaggio. E' facile intuire che lo sia interiormente, nell'incedere degli anni che cambiano le forme espressive e ti cambiano al tempo stesso.
Non c'è bisogno di spostarsi fisicamente, moltissimi artisti ci hanno fatto viaggiare nei modi più diversi solo con le parole, i disegni, la musica, restando magari nello stesso luogo natio.
Ma quanto conta anche il migrare di un artista? Quel viaggio che cambia i paesaggi, i gusti, gli odori, che ti fa spostare da una regione all'altra, da un paese all'altro fino ad arrivare a spingerti da un continente ad un altro?
Mentre cercavo di mettere assieme i pezzi di questo racconto fotografico a più voci, a più mani, a più sguardi ho riaperto le pagine di alcuni piccoli quaderni come diari dove mi appuntavo parole, frasi, idee di scritti, canzoni o romanzi che mi avevano colpito. Sono le parole tratta da Cuore di tenebra di Joseph Conrad
“Pochi uomini si rendono conto che le loro vite, la vera essenza del loro carattere, le loro capacità e la loro audacia, sono soltanto espressione della loro fede nella sicurezza del loro ambiente” , quelle di Edgar Lee Masters nell'Antologia di Spoon River quando parla del suonatore Jones
"And if the people find you can fiddle, Why, fiddle you must, for all your life /E se la gente scopre che sai suonare, ebbene, suonare ti tocca per tutta la vita/ ed ancora T. S. Eliot
"Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta" che mi consentiranno di tracciare i primi punti cardinali di quest'avventura.
Così armato di reflex e zaino ho trovato alcuni artisti che mi hanno fatto entrare nelle loro storie, dove il viaggio e la ricerca si sono incrociati nei modi più diversi.
Provo allora a raccontarvele attraverso delle mappe, a partire da una geografia sia fisica che emotiva, partendo proprio da casa mia.
Ho provato a immaginarmi questo primo incontro attraverso una sorta di transiberiana senza binari, un Orient Express ma per viandanti; con le sue fermate, le sue stazioni, tappe di un percorso che dal nord-est porta in centro Italia.

Antonio Massarutto, alla ricerca delle Fantaspecie

“Cercate di conservare sempre un lembo di cielo sopra la vostra vita, fanciullo mio, aggiungeva voltandosi verso di me. Voi avete un'anima bella, d'una qualità rara,
una...


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avatarTavan lìbar!
in Tema Libero il 05 Novembre 2023, 16:17


Federico Tavan è un poeta friulano.
Con Pasolini per me il più grande.
Una denuncia con gli strumenti espressivi che sentiamo nostri, attraverso un "timeframes" a cui ho partecipato.




3 commenti, 302 visite - Leggi/Rispondi


avatarAI vince al Sony World Photography Awards 2023...
in Tecnica, Composizione e altri temi il 18 Aprile 2023, 8:39


"Sta facendo discutere la fotografia di Boris Eldagsen che ha vinto il primo premio nella categoria Creativa del concorso Open ai Sony World Photography Awards 2023, e per una giusta causa: non è stata scattata con una fotocamera, ma l'ha disegnata l'intelligenza artificiale."

Effettivamente mi sembra importante parlarne.
Non mi interessa un approccio fra ultras, quanto capire le possibilità in termini positive o negative (se ce ne sono) nell'evoluzione sia del concetto fotografico che tecnico.

www.macitynet.it/ai-vince-concorso-fotografico-ma-non-era-invitata/






65 commenti, 3977 visite - Leggi/Rispondi


avatarAlla grotta del disertore
in Articoli il 24 Marzo 2023, 23:29


Lungo il sentiero che non c'è

Demain de bon matin
Je fermerai ma porte.
Au nez des années mortes
J'irai sur les chemins.
- Boris Vian

# Come un libro
Sigfrido non manca mai, si direbbe una memoria di ferro ma forse d'acciaio rende meglio l'idea. Immancabile ad ogni iniziativa od evento a ricordare partigiani e resistenza nel pordenonese con la sua voce inconfondibile nel raccontarne gesta e caratteri, in un elenco cronologico e rigoroso.
Ma la storia dei paesi e delle sue genti passa anche attraverso le storie di guerre, troppe e troppo grandi, che hanno infestato queste terre a nord est.
E di donne e uomini che hanno portato il peso, peggio lo strazio di questi massacri imposti dai governi, i libri di storia sono pieni.
Molto meno sappiamo di chi, oltre ogni previsione, ha fatto scelte in direzione ostinata e contraria.
Genti a volte conosciute ed altre quasi anonime o relegate ai margini, appena abbozzate.
Ed anche di loro Sigfrido ne conosce molte.




# Il disertore
Tra queste c'è la storia di Giovanni Celli, classe 1889, nato a Venezia ma residente nel Comune di Aviano.
Fra la leva in tempo di pace (1909 - 1911), la guerra Italo-Turca (1911 - 1912), la neutralità e la prima guerra mondiale (1914 - 1918) collezionò diverse condanne per diserzione/abbandono del posto e molti periodi detentivi, fino alla condanna a morte pronunciata a suo carico in contumacia datata 14 agosto 1918.
Giovanni il soldato non lo voleva proprio fare, ammazzare o farsi ammazzare non entravano nel suo vocabolario di scalpellino/muratore.
Così decise di salire nei monti vicini, sopra Costa di Aviano, nella Valle dell'Ossena, per scappare al Regio Esercito fra l'autunno del 1916 e il novembre 1917, oltre che probabilmente nei primi mesi del dopoguerra, ma anche alla cattura da parte dei militari austro-ungarici o germanici (dal novembre 1917 al novembre 1918), vivendo in clandestinità, da disertore, con l'aiuto dei familiari e degli abitanti nei paesi sottostanti.
Che mai si prestarono a delazione e che invece si fecero solidali nel portargli viveri e ciò di cui aveva bisogno.




# In cammino
Così, una domenica di marzo, grazie al racconto di Sigfrido e ad un compagno che già aveva percorso quel sentiero assai labile, ci siamo dati appuntamento al parcheggio del Santuario della Madonna del Monte, sopra Costa di Aviano.
Con noi Arturo, un vispo loppide pratico della montagna, non ci sono stati sentieri tra i monti pordenonesi che non abbia masticato assieme al suo amico umano Enrico, la nostra guida.



Partiti con facilità...


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[Location]  Ala


avatarPescatori di laguna
in Articoli il 26 Settembre 2021, 22:58


#Un giorno
Ho conosciuto Claudio che fa il pescatore a Marano lagunare.
E suo figlio Fabrizio.
Fabrizio ha 22 anni e aiuta suo padre quando può.
Studia elettronica al conservatorio e da quando ha 16 anni, mi racconta, prende lo scafo, segue la barca da pesca del padre e sotto il sole agostano di giornate cocenti si fa 4, 5 o anche sei calate.
Decenni fa in questa laguna, la più estesa della regione (FVG) e tra le più importanti in Europa, potevi contare anche più di 300 pescatori.
Oggi sono meno della metà.
Forse.
Ma cosa vuol dire essere pescatori a Marano Lagunare?
Prima di partire leggo un po' di notizie. Kabul viene riconquistata dai Talebani, continua la pandemia globale mentre l'ultimo studio sui cambiamenti climatici, presentato dall'IPCC all'ONU, ribadisce che il punto di non ritorno per le risorse del pianeta terra è già oggi.
Zaino pronto, un caffè e parto.
Cosa vuol dire essere pescatori a Marano Lagunare?
Provo a raccontarlo.





#Un incontro
6 ore d'incontro. Quante mi sono servite per questo viaggio.
6 ore di ascolto. Soprattutto di silenzio, di pelle che si brucia piano, di quegli odori tenui ma avvolgenti tra velme e barene e dii fanghi salmastri dove s'incrociano la foce e il mare.
E i tuffi veloci delle picchiatelle, gli unici che ringraziano i pescatori per quella caccia, perché caccia è.
S'inizia un lunedì di mattina appena dopo l'alba.
Partiamo dal porticciolo da pesca, dove un ponte di ferro separa la Riserva Naturale della Valle Canal Novo da l'ex Maruzzella, il grande stabilimento dove fino a una quindicina di anni fa si inscatolava il famoso tonno.
Uno stabilimento appoggiato su quelle che rimangono le antiche mura di Marano ovvero il Baluardo di Sant'Antonio, in parte inglobato dalla fabbrica ormai abbandonata.
Mura abbattute alla fine dell'800, quando nuove scoperte consigliavano che le malattie endemiche ed epidemiche si dovevano combattere arieggiando gli ambienti.
Mica è una storia facile quella delle mura a Marano, comprate, cedute, abbattute.
Contese vecchie e vecchie recriminazioni.
E pure canzoni:
“[…] Le mure le ze nostre e no de Carandon, sior Pimico de note, ze 'ndò in tombolòn[…] *.





#I cali
Con Fabrizio, caricato lo scafo, si parte per Paluo di Muzzana, seguendo Claudio e la sua barca, sembra mare aperto ma è laguna.
Se ti tuffi, tuffo non è: l'acqua più fonda ti arriva al petto.
Ma vicino ai canneti dove si tirano le corde l'acqua può arrivarti alla vita.
Il primo è il calo della Taiadussa.
-“eh, loro sanno proprio tutti i nomi delle zone”, mi spiega...


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Interessi: Storia, cinema, fotografia, arte e attivismo

Fotografo per raccontare storie e sono alla ricerca della mia, in questo universo disegnato dalla luce.
Lavoro in un liceo artistico come assistente presso il dipartimento di grafica e audiovisivo multimediale.
M'interesso da sempre di storia delle idee e dei movimenti politici, di come l'arte incontri il quotidiano, curioso di tutto ciò che sono le relazioni umane e queste con il territorio.
Allo stesso modo sono affascinato dai sentimenti, dai visi e dalle rughe che ne disegnano i caratteri.
A questi link i fotoracconti pubblicati:
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