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Decris
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Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Decris


nikon_105_f2-5aisNikon 105mm f/2.5 Ai-S

Pro: Nitido, piccolo, paraluce incorporato e bokeh a diaframmi aperti, fedeltà cromatica, vignettatura.

Contro: Aberrazioni cromatiche, riflessi in controluce

Opinione: Dopo oltre 20 anni l'ho ricomprato trovando un esemplare eccellente: meccanica fluida, lenti immacolate, lamelle diaframma centrate, scattanti e pulite. Condividendo la quasi totalità dei commenti di chi mi ha preceduto, passo brevemente a commentare le impressioni che mi ha (ri)suscitato quest'ottica. Per dovere di cronaca preciso che il mio obiettivo ha le 7 lamelle del diaframma già dritte ma non ancora il trattamento antiriflesso SIC che verrà poi impiegato a partire dalla matricola 103XXX. Al tatto, con la sua massa in poco volume, restituisce immediatamente una sensazione di costruzione robusta e bilanciata. La meccanica è fantastica, fluida e precisa con la ghiera di messa a fuoco che con i suoi 140° di rotazione consente misurazioni precise (ma anche impietose...). Negli scatti saltano subito agli occhi: l'estrema nitidezza su tutto il fotogramma anche a f2,5 e la stessa anche ad infinito (cosa non scontata per una ottica votata ai ritratti e quindi con uso prevalente alle brevi-medie distanze) e la mancanza di vignettatura. I colori risultano molto naturali, mai esagerati come purtroppo sempre più spesso avviene nelle ottiche moderne. A mio avviso, vista la sua buona luminosità relativa, il suo impiego ottimale è dalla max apertura fino a f 4,5: ne deriva un notevole stacco dei piani ed uno sfocato a mio parere bellissimo, quasi sognante. Solo quando si adopera per paesaggistica o architettura converrà chiuderlo solo di un altro po' per una maggiore p.d.c. ed un lieve aumento di contrasto. A partire da f 5,6 nei punti luminosi fuori fuoco si comincia a notare distintamente la forma geometrica del diaframma. Nonostante il comodissimo paraluce incorporato, bisogna evitare di inserire sorgenti di luce nell'inquadratura pena un marcato riflesso ad arco ed un conseguente calo di contrasto. A proposito di quest'ultimo, è presente sotto forma di micro-contrasto specie nei dettagli fini e concorre notevolmente alla nitidezza delle immagini. Ai diaframmi più aperti, nei piccoli dettagli fuori fuoco che si stagliano netti su fondi omogenei possono comparire aberrazioni-sfrangiature cromatiche di sferocromatismo. Lasciamo ora la parola alle immagini: come al solito, in linea con le altre prove che ho pubblicato, non sono intervenuto su alcun parametro (nitidezza, saturazione, contrasto etc...) limitandomi solo alla conversione da RAW a Jpeg con il programma proprietario Nikon NX-D. L'ottica è stata usata con una Nikon D610alla piena risoluzione di 24 Mpx e 14 bit.

inviato il 25 Marzo 2025


nikon_d60Nikon D60

Pro: Compattezza e leggerezza, mirino, files leggeri, ottimi colori, economicità (attualmente)

Contro: Display, lentezza operativa, uso solo con obbiettivi con motore interno, rumore oltre gli 800 iso.

Opinione: Scrivo - impressioni - in quanto non ho voluto, di proposito, fare un test vero e proprio in quanto la fotografia si sta indirizzando verso super sensori che ultimamente si stanno avvalendo anche dell' AI e che quindi nessun paragone sarà mai possibile: è solo una operazione "nostalgica". Ho ricomprato questa fotocamera sulla Baia in quanto ho sentito la "mancanza" di un sensore CCD. Avendo avuto già una D50 ed una D80 di cui ne avevo apprezzato il cromatismo, per non farmi mancare nulla e fare una prova d'antan, l'ho usata insieme allo zoom 18-55 AF-S II che è dello stesso periodo. Corpo macchina (solo 5ooo scatti), obbiettivo pari al nuovo, batteria originale, borsa Lowepro a corredo e telecomando Nikon ML-L3 mi sono "costati" 100 euro in totale. Quindi è a cuor leggero che parlo di tale insieme, consapevole dei tantissimi limiti che esso ha. Premetto che, salvo rarissimi casi, non faccio foto d'azione o notturne che metterebbero subito in crisi sia l'autofocus che la tenuta iso. Le prime note positive derivano da un corpo compatto ben costruito ed un mirino pentamirror inaspettatamente luminoso. L'ergonomia per chi come me ha le mani medio-piccole è buona. L'autofocus, che può contare su solo tre punti di messa a fuoco, è discreto ma preciso. Vale sempre la regola della messa a fuoco su un punto preciso, blocco AF e poi ricomporre prima dello scatto. Certo lento, ma non si buttano scatti al vento. Ho provato sia Jpeg che Raw sviluppati con il programma proprietario Nikon Capture N-XD: non è stata aumentata la saturazione o il contrasto. La resa cromatica è "croccante" con colori che virano sui toni caldi che sembrano colorati e saturi come nelle cartoline. I cieli sono di un magnifico celeste abbastanza naturale. Vedo l'impiego ideale di tale fotocamera nei paesaggi con costruzioni antiche quali fortezze, mura, monumenti etc... ai quale darebbe una nota vintage. Per lo stesso motivo non lo consiglio per i ritratti dove la resa fedele dell'incarnato è un fattore determinante. La resa del b/n invece è bellissima con ombre aperte che ricordano l'analogico, un buon dettaglio associato ad un buon micro-contrasto. Ciò é notevole per un sensore da soli 10 Mpx. Ho impostato 200 iso per un compromesso tra definizione e rumore: fino a 800 iso, esponendo bene, le foto sono ancora buone, oltre non lo consiglio. Per i crop. ho provato fino ad un 25% e devo dire che l'immagine sostanzialmente tiene. Tra i contro, oltre a quelli già enunciati, display piccolo, raffica, non compatibilità con i Nikon AF-D e tempi di lettura che sarebbero però da contestualizzare in riferimento all'anno di uscita della macchina e cioè il 2008. Insomma, volete un giocattolino economico che, se non siete troppo esigenti ma pazienti, vi potrà dare ancora qualche soddisfazione e magari farvi tornare indietro nel tempo? Ve ne ho appena parlato.

inviato il 01 Agosto 2024


samyang_35Samyang 35mm f/1.4 AS UMC

Pro: Nitidezza, costruzione, luminosità, colori, bokeh

Contro: Peso, aberrazioni cromatiche

Opinione: Ho aspettato più di 1 anno per recensirlo, per conoscerlo meglio specie per quanto riguarda la focheggiatura trattandosi di un obbiettivo manual focus e di grande apertura: bene la luminosità nel mirino, meno bene la profondità di campo, ridottissima, ai diaframmi più aperti. Il compromesso? avvalersi del telemetro elettronico dei moderni corpi macchina o calcolare facilmente l'iperfocale grazie alle tacche delle pdc segnate sul cannotto o, in estremo, scattare due foto leggermente sfalsate dello stesso soggetto... Sulla mia Nikon D810, questo obbiettivo dialoga perfettamente sia per la regolazione dei diaframmi dal corpo macchina, sia per la trasmissione dei dati exif ed anche per il pallino di conferma della m.a.f. L'obbiettivo si presenta davvero importante con i suoi 111mm di lunghezza, i 660 gr di peso e la lente frontale con filtro da 77mm. Ciò è dovuto al suo complesso schema ottico che annovera 12 lenti (1 asf. e 2 ad alta rifr.) in 10 gruppi. Il diaframma varia da f.1,4 fino a f.22, conta 8 lamelle e lo si può regolare a scatti di 1/2. La minima distanza di messa a fuoco è a 30 cm, mentre l'infinito è dopo i 3 metri. Il barilotto, ben gommato, misura 83 mm e compie una escursione totale di 145°. Le dimensioni aumentano ancor di più quando è montato l'ingombrante (ma efficace) paraluce che per fortuna può essere rimontato anche invertito. Due cose sono da sottolineare: la rotazione "burrosa" e senza giochi del barilotto di m.a.f. e la tridimensionalità delle immagini (lo si nota appena si inquadra). Come sempre fatto, pubblicherò immagini senza post, ma solo convertite da RAW a piena risoluzione in JPEG con il programma Capture NX-D di Nikon. Per quanto riguarda la Nitidezza abbiamo buoni risultati al centro già da da F1,4 che migliorano sensibilmente a f2 e trovare il massimo al centro a f3,2 e su tutto il fotogramma da f.4 sino a f.5,6 . Inutile chiudere ulteriormente se non si ha bisogno di una p.d.c. maggiore. I colori sono ottimi con un buon micro-contrasto ed una leggera tendenza ai toni caldi. Sono presenti importanti aberrazioni cromatiche ( prevalentemente magenta) specie su soggetti molto riflettenti e soprattutto ai diaframmi più aperti e vi è una leggera distorsione a barilotto. Nota a parte per il Bokeh che io trovo bellissimo fino a 5,6 e un po' "affollato" da f.8, poi ovviamente dipende pure dai soggetti e dalla loro distanza dal punto focheggiato... La vignettatura si nota fino a f2,2 per poi diventare trascurabile già da f.2,8. In sintesi ho trovato questo obbiettivo validissimo pur con qualche "neo" che può essere rimosso con una adeguata postproduzione soprattutto in relazione al suo costo veramente "popolare" ed anche per la impeccabile costruzione meccanica.

inviato il 08 Settembre 2022


nikon_28-85Nikon AF 28-85mm f/3.5-4.5

Pro: Robustezza, compattezza, resa globale, AF, colori

Contro: Vignettatura, aberrazioni cromatiche

Opinione: Continuando la carrellata sulle ottiche vintage che ho acquistato recentemente, volevo proporre un mini test su questo zoom autofocus tuttofare perfettamente usabile sulle moderne fotocamere Nikon, specie prosumer e pro e su tutte quelle dotate, sul bocchettone di innesto, della presa di forza comandata dal corpo macchina. Come sempre , darò qualche cenno storico per poi addentrarmi nella descrizione più tecnica ed infine di ripresa lasciandovi le mie impressioni. Di questo obbiettivo 28-85 appunto, esistono 3 versioni di cui 2 autofocus, tutte però accomunate dallo stesso schema ottico. Il primo progetto AI-S è del Dicembre 1985, ambizioso e complesso a tal punto che furono ben 4 i tecnici che firmarono il brevetto: creare uno zoom compatto, anche macro, composto da 15 lenti in 11 gruppi con ben 8 tipi di vetro diversi e con un complesso sistema di camme e flottaggi interni, richiese una sinergia non indifferente. A ribadire la validità di tale progetto, basti pensare che il successivo, professionale e ben più costoso 35-70 f 2,8 ne riprese in larga parte lo schema ottico. A questo zoom 28-85 manual focus, a Settembre del 1986 e fino ad Agosto 1990, fu affiancata una prima versione AF con le stesse prerogative ottiche ma con una costruzione in resina meno curata e con tolleranze meccaniche meno stringenti. A settembre 1990 fu infine presentata l'ultima versione (quella presa in considerazione oggi) che pur avendo, come già detto, le stesse caratteristiche del precedente, beneficiò di alcune migliorie sia estetiche che funzionali (la ghiera di messa a fuoco più larga ed in gomma, la riduzione dei laschi meccanici, nonché scritte più leggibili). Di questa ultima versione, che fu in produzione fino a Dicembre 1999, ne furono prodotte 217956 unità a confermarne il successo commerciale. Le caratteristiche tecniche sono le seguenti : lunghezza senza tappi 99 mm; diametro 71 mm; peso con tappi 540 grammi; diametro filtro anteriore 62 mm; distanza minima di maf 80 cm (23 cm in macro a 28 mm e rapporto di ingrandimento 0,38) ed infinito dopo i 5 metri; diaframma a 7 lamelle con apertura da f3,5 a f22 ; copertura da grandangolo con 28,30° fino ai 76° in tele a 85mm. Il paraluce dedicato era l' HB1 con innesto rapido a baionetta. Ho testato questo esemplare sulla mia Nikon 810 da 36 Mpx. L'obbiettivo, che si presenta ben fatto, solido e tutto sommato compatto, mette a fuoco in maniera discretamente veloce con un ronzio meccanico che, quando raggiunge il blocco di fine corsa, diventa uno "schiocco" avvertibile anche a livello di vibrazione. Devo dire che questo mio esemplare ha avuto una altissima percentuale di scatti ( statici) nitidi utili e senza manifestare evidenti front-back focus. Le immagini che pubblicherò, come sempre, non hanno subito alcuna ottimizzazione, ma solo una semplice conversione da RAW (massima qualità) a JPEG con il programma Capture NX-D di Nikon. Ho avuto però la sensazione, nel rivedere le foto, che l'obbiettivo tenda a sotto-esporre di almeno 2/3 di stop. Altra impressione ricevuta, quella che, nella messa a fuoco a distanze medie, anche a diaframmi abbastanza chiusi, esso "privilegi" prevalentemente l'area focheggiata "trascurando" le altre contigue. Alcuni recensori, anche qui su Juza, hanno parlato di tridimensionalità delle immagini: non è escluso che ci sia una attinenza su quanto da me rilevato. Per quanto riguarda la Nitidezza, senza girarci troppo attorno, bisogna riconoscere che l'obbiettivo deve essere diaframmato ad almeno f. 7,1 per avere buone prestazioni specie alle due estremità del range focale. Da f.8 fino a f.11, si ottengono in assoluto le migliori performances che io valuto in molto buone tenendo conto sia dell'anzianità del progetto che dell'esigente sensore impiegato. La Vignettatura, specie alle focali grandangolari è molto presente agli angoli estremi (proprio 2 baffi) e mediamente si attenua dai 50 mm in su chiudendo oltre f.8. Il flare lo si può controllare avendo cura di tenere le

inviato il 05 Settembre 2022


nikon_80-200_f4aisNikon 80-200mm f/4 AI-s

Pro: Nitidezza, costruzione solida, colori, bokeh

Contro: Aberrazioni cromatiche, vignettatura, flare

Opinione: Avendo ottiche Nikon degli anni '70-'80-'90 ho voluto vedere se le loro prestazioni ottiche fossero ancora adeguate ai moderni sensori super pixellati. Nello specifico ho testato questo zoom di quasi 50 anni sulla mia Nikon D801 di 36 mpx. Ovviamente, questa mia prova, non ha la pretesa di un test scientifico di laboratorio ma potrebbe servire a dare impressioni ed indicazioni a quanti volessero (ri)avvicinarsi a queste meravigliose ottiche. Si fa presente che questo zoom 80-200, benché datato, è perfettamente usabile nelle fotocamere prosumer e pro in quanto esse hanno un ottimo telemetro elettronico (freccette + pallino di conferma focus), l'accoppiamento del diaframma a tutta apertura e la quasi totale registrazione dei dati EXIF sui file registrati. Inizierò prima con qualche cenno storico per poi descrivere i dati tecnici e concludere con le mie impressioni. Alla fine degli anni '60 Nikon sentì la necessità di sostituire l'enorme zoom 85-250 (2 Kg x 30 cm prodotti a partire dal 1959) proponendo una gamma di zoom più maneggevoli che potessero soddisfare le mutate e sempre più pressanti esigenze di fotoreporter, documentaristi e professionisti. Dal 1973 e fino al marzo del 1975 lo zoom in oggetto, fu prodotto in 52.626 esemplari iniziando con la numerazione dalla matricola 140015 fino all'ultima 192626. Le novità principali di detta ottica furono il trattamento antiriflesso (C sta per coated), l'automatismo del diaframma, e la completa riprogettazione che portò alla notevolissima riduzione di pesi e ingombri. Lo zoom qui considerato ha la matricola n° 143422 ed è stato prodotto nei primi mesi del 1973. Realizzato tutto in metallo e vetro, consta di 15 lenti in 10 gruppi e le sue misure fisiche sono: lunghezza di 162 mm, un diametro di 74,5 mm del barilotto, 830 g di peso ed una pupilla di entrata di diametro 52 mm. Il diaframma è a 7 lamelle. La zoomata si ottiene con un meccanismo a pompa e risulta ben smorzato mentre la distanza minima di messa a fuoco è pari a 1,80 m con un infinito oltre i 30. Le tacche di riferimento (per le lunghezze focali) sono incise sul canotto e sono 80, 90, 105, 135 e 200. Sempre sul canotto sono incise le linee colorate indicanti la profondità di campo. Una godronatura, tipica per l'epoca, ma risultante oggi decisamente vintage, rende facile la presa per una ottima manovrabilità. La rotazione totale della ghiera di messa a fuoco è di 208°, morbida e facilmente modulabile nonché precisa specialmente alle distanze che si mantengono nei ritratti di primo piano. Il paraluce di riferimento era l'HN7, in metallo, montabile tramite avvitamento. Preciso che le foto che pubblicherò sono state scattate in RAW alla massima definizione senza alcuna postproduzione, né nitidezza né contrasto o booster colore, ma solo convertite in JPEG tramite il programma NX-D di Nikon. Qualche limitatissima modifica (ritaglio), è stata apportata a fini compositivi. Ho cercato di scattare immagini da quasi tutte le distanze: minima, media ed infinito partendo dal diaframma più aperto f 4,5 fino a f 8 senza andare oltre in quanto ho visto, già dalle prime immagini, che la qualità era notevole oltre a non voler incorrere nella diffrazione. Ho potuto registrare che questo zoom, è un parafocale (così detto "vero zoom") e che pertanto si viene molto agevolati nella precisione di messa fuoco. Parlando della nitidezza, ho riscontrato una ottima definizione già a partire dalla massima apertura con un leggerissimo miglioramento a f 5,6 e sostanzialmente la stessa resa al diaframma 8 pur notando una estensione di quest'ultima a tutto il fotogramma. Una leggerissima distorsione a cuscinetto la si può notare solo alla massima focale in particolare su dettagli architettonici ricchi di linee o angoli. La resa cromatica è molto fedele con una leggera tendenza alla vividezza e micro-contrasto che rende le immagini 'croccanti'. Le ombre, risultano relativamente aperte. Nelle aree fuori fuoco si notano delle discrete aberrazioni cromatiche

inviato il 23 Agosto 2022


nikon_85f2aiNikkor 85mm f/2 AI

Pro: Nitidezza, meccanica raffinata e robusta, bokeh, resa cromatica neutra, lunga escursione ghiera messa a fuoco, dimensioni e peso.

Contro: Aberrazioni cromatiche ai diaframmi più aperti, flare nei controluce senza paraluce

Opinione: Da qualche giorno posseggo questa ottica che, benché datata (oltre 40 anni), si difende ancora bene sotto tutti i punti di vista che man mano prenderò in considerazione. E' un obbiettivo molto robusto anche se è piccolissimo e leggero. Qualche dato tecnico: costruzione Made in Japan senza compromessi qualitativi, tutto vetro e metallo iniziata con il n° seriale 175111 ad Aprile 1977 per concludersi con il seriale n° 265143 a Settembre 1981 con oltre 90.000 obiettivi prodotti. Lo schema ottico conta 5 lenti, con trattamento antiriflesso SIC, e un diaframma a 7 lamelle che può chiudersi fino a f/22. Le misure sono, senza tappi: 61 X 63,5 mm ed il suo peso è di soli 310 gr mentre con i tappi ed il suo paraluce dedicato SH10 arriva a 355 gr. La vera significativa differenza con il suo successore, che ha lo stesso schema ottico e dimensioni, è l'ampiezza di rotazione della ghiera di messa a fuoco di ben 255° contro i "soli" 170° dell' AI-S. Ciò consente una messa a fuoco estremamente selettiva e precisa complice anche la sua dolcezza di rotazione : basti pensare che da 85 cm (distanza min. di maf) a 140 cm passano ben 90° . Da notare che tutte le Nikon prosumer e pro, hanno la messa a fuoco assistita con telemetro elettronico che, dopo aver indicato il senso di rotazione da seguire per una corretta maf, conferma con un pallino verde quella esatta. Essendo un obbiettivo votato al ritratto, ai dettagli in architettura e still life e paesaggio ambientato, la mia attenzione si è concentrata soprattutto sulla resa cromatica, il bokeh e lo stacco dei piani. Ho privilegiato i diaframmi aperti che consentono di isolare il soggetto dallo sfondo e non sono andato mai oltre f/5,6 . La mia impressione è senz'altro positiva :il bokeh è particolarmente buono, la resa cromatica sostanzialmente neutra con un leggero accenno alla vividezza (forse la "vetrosità" di sole 5 lenti aiuta...) e anche se la lente non è contrastata (come ad esempio l'80-200 Ai f/4,5 che pure posseggo) non manca il micro-contrasto anche nei particolari più fini specie a f/4 e f/5,6. La nitidezza è già buona alla massima apertura f/2 per migliorare sensibilmente da f/2,8 e raggiungere l'ottimo a f/4, mentre la perfetta uniformità su tutto il fotogramma la si raggiunge solo da f/5,6. Ho notato da f/8 un inizio di diffrazione che comincia a penalizzare la resa. Per quanto riguarda le aberrazioni cromatiche, sono visibili (a forti ingrandimenti) nei fuori fuoco a f/2 e f/2,8 (rosa-magenta e verdi) e diminuiscono drasticamente da f/4. Tutto sommato lo considero un obiettivo "equilibrato" validissimo ancora oggi e che fa della portabilità e resa globale le sue carte vincenti. Siccome si dice che una fotografia racconta più di 1000 parole, non mi dilungherò oltre, ma pubblicherò una serie di foto il cui titolo farà riferimento a questo test. Le foto NON sono state modificate in alcun modo (contrasto, colori e nitidezza sono quelli delle impostazioni originali da fotocamera e file RAW), mentre è stato fatto qualche ritaglio "compositivo".

inviato il 11 Marzo 2022


nikon_200_f4aisNikon 200mm f/4 Ai-S

Pro: Nitidezza, fedeltà colori, contrasto, bokeh, trasportabilità

Contro: Distanza minima di messa a fuoco

Opinione: Già possessore del mitico 105 Ai-s ( rivenduto poi nel passaggio al digitale), mi sono ultimamente riaccostato a questa bellissima serie Nikon. Usata su full-frame restituisce immagini che lasciano il segno. Colpisce come un progetto vecchio di 40 anni possa eccellere ancora anche su sensori molto performanti di ultima generazione. Usata con D750 , il mio esemplare definisce i soggetti isolandoli dal contesto generale pur lasciandolo molto identificabile. La rotazione molto lunga della ghiera di maf (da alcuni giudicata eccessiva) aiuta ad analizzare il minimo dettaglio del soggetto inquadrato , quasi una scansione centimetro per centimetro... Testata prevalentemente a distanze medie (3-12 metri) ai diaframmi 4-5,6 mi ha restituito uno stacco dei piani invidiabile con un bokeh bellissimo non "etereo o fioccoso" bensì strutturato con una sua generale omogeneità che concorre alla perfetta descrizione dell'ambiente ripreso. A livello cromatico lo trovo neutro ma con colori vividi ed un buon contrasto che lo differenzia un po' dalla resa della serie AF-D che rende i colori quasi pastellati. La dimensione dell' obbiettivo è ottima e probabilmente ci inviterà a lasciarlo permanentemente nella borsa visto anche il peso ridotto.

inviato il 24 Febbraio 2021


tamron_18-200vcTamron AF 18-200mm f/3.5-6.3 Di II VC

Pro: Prezzo molto accessibile con garanzia di lunga - lunghissima durata (quello preso da me 10 anni Polyphoto) , leggerezza , più che buona resa ottica.Buonissima stabilizzazione e resa molto naturale dei colori , il tutto in soli 400 grammi e con un invidiabile range di focali stretti in poco più di 10 cm.

Contro: Alle lunghe focali e con scarsità di luce bisogna salire di iso .Baionetta di plastica .

Opinione: Le mie considerazioni sono espresse considerando,ovviamente, l'ottimo rapporto prezzo-qualità e non sono quindi da prendere come valore assoluto. Innanzi tutto la costruzione con un buon assemblaggio ed i materiali che non danno la sensazione di avere un giocattolo tra le mani : lo zoom si estende abbastanza fluidamente da 18 a 135 con una sola leggera forzatura da 135 per arrivare a 200, ma credo che con l'uso tenda a scomparire, ed una volta esteso completamente, si mantiene estremamente stabile senza giochi . Francamente, da nuovo , il pulsante di blocco a 18 mm credo non lo userò mai. Il bocchettone in plastica, si raccorda perfettamente con il corpo ed anche qui non ci sono giochi e l'insieme è ben bilanciato (l'ho provato su un corpo Nikon D 7200) e ritengo che il miglior accoppiamento di questo obbiettivo sia con corpi entry level di Nikon serie 3000 e 5000 con densità di pixel medio-alta per vacanze a bagaglio ridotto o per un uso generalistico . La messa a fuoco, mi ha sorpreso davvero, rapida e precisa con un solo lieve ronzio quando si va oltre i 2-3 metri fino ad infinito mentre è quasi silenziosa alle brevi distanze. Preciso che ho usato la maf con il punto centrale ed è risultata precisa e senza tentennamenti già al primo tentativo ; poi ho inserito nella traettoria verso il focus,elementi di disturbo ma, sempre usando il punto centrale, ho ottenuto soggetti a fuoco senza alcun front-back focus.La resa ottica è più che buona alle focali più corte anche ad aperture relativamente grandi e medie con una leggera penalizzazione delle aree estreme che scompaiono diaframmando ad f 8 e continuano così fino a 135 mm senza sostanziali cedimenti.Per ottenere una resa ottimale a 200 bisogna chiudere ulteriormente fino a f 11-16 e la resa è ancora buona. A 18 ci sono delle distorsioni a barilotto, visibili specie con soggetti geometrici, ma inaspettatamente minori di quelle generate da ottiche di pari range molto più costose e blasonate (un esempio per tutti il Nikkor 18-200 ), mentre salendo con le focali ed andando da medio grandangolo a medio tele esse cambiano di segno e diminuiscono,tanto che nell'uso non "architettonico" a malapena si vedono.La caduta di luce ai bordi,è presente ma mai altissima, specie alle focali medio-lunghe ed i riflessi parassiti ed i bagliori ,con l'ausilio del paraluce e di una oculata inquadratura, possono essere ben gestiti in quanto non eccessivi. Insomma trovo questo obbiettivo molto ben riuscito e adatto alle brevi gite fuori porta o quando si va a zonzo a fotografare senza finalità precise o per le vacanze senza avere il patema d'animo di portare l'attrezzatura in spiaggia a causa della sabbia o in montagna per i pesi ed ingombri eccessivi.

inviato il 04 Gennaio 2019


sigma_100-400os_cSigma 100-400mm f/5-6.3 DG OS HSM C

Pro: Nitidezza anche a tutta apertura,stabilizzazione efficiente,colori molto naturali con il giusto contrasto,messa a fuoco molto precisa,dimensioni contenute ,buon sfocato,prezzo.

Contro: La mancanza di collare per trepiedi

Opinione: Presa da soli 3 giorni,mi sta stupendo per le sue prestazioni .Appena arrivato, provato in casa per vedere la precisione di messa a fuoco (il mio timore era un pronunciato front-back focus) ho scattato anche verso una tenda in controluce alla focale di 310 mm ad 1/20 di secondo senza mosso .Poi l'ho provato su un pallone da calcio (superficie curva)sempre con mirino,sempre a mano libera,ma con flash per avere il massimo contrasto e la messa a fuoco è risultata precisissima con un gradevole e progressivo fuori fuoco nelle zone vicine nonché colori saturi,ma fedeli .Il pomeriggio successivo prova in giardino con gatto randagio: conferma delle prime impressioni ed ottime prestazioni anche ad infinito.Approfitto per testare anche il rapporto di ingrandimento (macro leggera per soggetti floreali o still-life) e colgo scatti dettagliati con un bellissimo sfocato.La prova regina l'ho fatta invece all'aperto,in una zona collinare dove ha dimostrato di avere una messa a fuoco precisa,sensibile e veloce senza mai essere ingannata dalla sequenza dei piani o dalla omogeneità della terra arata,con una resa dal micro-contrasto alto e gradevolissimo .Il peso si sente, ma con la mia Nikon D7100 con PB l'insieme non mi è sembrato sbilanciato .L'ottica sembra pesare molto di più in quanto,nonostante la notevole escursione focale,il tutto è racchiuso in un corpo compatto ,elegante ben rifinito e spero robusto....Al prezzo di poco più di 700 euro con garanzia dell'importatore italiano, non rimpiango il mio pur ottimo Tamron 70-200 f/2,8 che ho messo subito in vendita .Straconsiglio questo obbiettivo, che se la batte alla pari con ottiche ben più blasonate e molto più costose, per un uso semi-professionale .

inviato il 01 Ottobre 2017




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