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Lorenzo Vezzali
www.juzaphoto.com/p/LorenzoVezzali



Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Lorenzo Vezzali


nikon_z24-120_f4Nikon Z 24-120mm f/4 S

Pro: Prestazioni ottiche, funzionalità, estetica, costruzione

Contro: Delicatezza, Made in Thailand

Opinione: Posseggo questo obbiettivo da 3 mesi e mezzo, pagato clamorosamente meno di 1000 euro nuovo, lo ho messo alla frusta a dovere e ora che conosco il suo carattere lo posso recensire. Con questa lente attaccata alle z5 ho affrontato tre giorni di trekking a -10°, una gita su una spiaggia selvaggia, serate in centro per qualche foto agli amici e tante tante passeggiate in campagna col cane per godersi l'alba prima del lavoro. Di una recensione breve credo non ce ne sia bisogno, è infatti ampiamente risaputo che il 24-120 S è superiore alla controparte F, quest'ultima nata forse 15 anni prima. La nuova versione mostra semplicemente il carattere stereografico tipico della famiglia S, a 24mm/f10 la nitidezza spacca il filo d'erba praticamente ovunque, e le prestazioni sono estremamente fedeli alla realtà. Non avendo mai posseduto altre lenti Nikon premium, devo dire che all'inizio facevo fatica ad adattarmi a questa impronta così fine e tagliente ma ora ogni volta che apro un file mi compiaccio particolarmente della resa asettica e cristallina e della nitidezza assoluta a qualsiasi focale. Probabilmente il lato ampio mi ha impressionato più di quello tele ma devo dire che in generale non sono pervenuti difetti ottici, solo la vignettatura non è completamente azzerata. Fatta menzione della severità ottica della lente, posso ora parlare di come mi sono effettivamente trovato a girare con questo gioiellino alla tracolla, analizzando due punti che trovo fondamentali. Il primo punto è quello della funzionalità garantita da hardware come il bottone sul barilotto e la ghiera programmabile che, insieme al menù istantaneo "i" del corpo, rendono l'esperienza di scatto superiore a quella offerta da una macchina come la D3, nonostante quello fosse un corpo con un pulsante per ogni cosa. Nel mondo mirrorless infatti è veramente possibile fare quasi tutto senza mai staccare gli occhi dal mirino perché i comandi sull'obbiettivo ti permettono di non dover spostare la faccia quando clicchi qualcosa. Personalmente ho impostato gli FN per poter compensare l'esposizione in maniera comodissima tramite la ghiera e passare da tracking a AF-S col pulsante: in poche parole sono sempre pronto a tutto e non sono d'accordo con chi dice che le ottiche Z hanno frottole non necessarie. Forse lo schermo OLED di quelle più pregiate è un po' eccessivo, ma sicuramente non lo sono i pulsanti e le ghiere programmabili. La lente poi è relativamente leggera e questo la fa accedere a qualsiasi contesto, anche quelli di estrema montagna. Il giudizio sarebbe quindi 10 e lode, magari 10 perché per la lode servirebbe la nitidezza del 58 f0.95 nel barilotto di un pancake, se non fosse per il secondo punto della nostra lista. Il 24 -120 S è infatti un gioiello, e come tutti i gioiellini è delicato. Durante le mie avventure mi sono fatto persuaso che stiamo parlando del classico cristallo Nikon, ossia una lente che si indurisce se la tocchi un po' male... Inoltre non teme neve e pioggia ma durante la passeggiata in spiaggia un granello di sabbia è entrato nelle ghiere e per qualche ora hanno fatto cric-crac. Non mi fraintendete, la qualità costruttiva è top quality e non ho paura di portarlo nelle scalate, ma la filosofia è diversa rispetto agli AF-D. Per esempio, il Tamron 15-30 è sicuramente un qualcosa di più prono ad affrontare momenti di mancato amore ossessivo. E allora io mi auguro tanti bellissimi scatti con questa creatura nella speranza che io dedichi sempre tutte le attenzioni necessarie alla sua salute. Qui sul forum ho almeno 10 foto scattate con questo strumento, grazie mille a tutti.

inviato il 19 Marzo 2023


manfrotto_mt055xpro3Manfrotto MT 055 X PRO3

Pro: Stabile, bello e lo snodo centrale apre un mondo

Contro: Pulsanti per allargare le gambe in plastica

Opinione: Vengo da un treppiede economico e scatto con una D3 + Tamron 15-30 f2.8 + filtri 150 mm, ossia il peggior corredo possibile, totalmente front-heavy. Ho quindi proceduto con l'acquisto di questo oggetto in quanto volevo capire cosa vuol dire avere un stativo di qualità. Abbinato ad una testa BH-Q6 (direi il nuovo modello della BHQ2) stabilizza in maniera ottimale, facendo risultare la testa un pelo in difetto. La versione a 3 segmenti che possiedo è pesante (2.5 kg) e ingombrante ma a me non interessa, voglio solo che l'attrezzatura sia sicura, in più lo ho gia' portato una settimana su tutte le spiagge del Salento e non ho avuto problemi, al peso ci si adatta (almeno che non si debba camminare per più di 5 ore in montagna). Ma la svolta è stata scoprire lo snodo centrale della colonna. All'inizio ero scettico, vedevo la colonna centrale come un ingombro per le foto ravvicinate al suolo e pensavo che lo snodo a 90° fosse marketing. Tutt'altro, la configurazione è solidissima e ho scoperto che a 90° la ball-head diventa una testa ibrida fantastica: se il treppiedi è in bolla ruotiamo la piastra a 90° e incontriamo il classico vincolo del corpo della testa che ci blocca perfettamente in bolla e li sfruttiamo lo stesso incastro come nuovo meccanismo di pan. Successivamente grazie all'originale movimento di pan che ha UN GRADO di libertà mettiamo tutto in bolla in 2 secondi. Fantastico. E se è difficile livellare lo stativo? Semplice, si lascia il treppiede leggermente inclinato verso la parte opposta della testa in modo che il vincolo del corpo non blocchi il movimento e ripetiamo lo stesso procedimento con efficacia leggermente inferiore. E pensare che stavo per segarla sta colonna centrale...

inviato il 22 Agosto 2022


tamron_150-600vc_g2Tamron SP 150-600mm f/5-6.3 Di VC USD G2

Pro: Versatilità, leggerezza, cura dettagli costruttivi, qualità ottica in condizioni favorevoli.

Contro: Per migliorare qualcosa servono dai 600 ai 1500 euro in più, quindi nessuno. Funziona bene su Nikon, peggio su Canon.

Opinione: Obbiettivo che posseggo da più di un anno, grazie al quale sto imparando la fotografia naturalistica. Al momento (Marzo 2022) tutte le alternative in commercio che offrono qualcosa di più di questa lente costano e pesano di più. Per citare un esempio, il sigma C è nettamente inferiore in tutto al Tamron G2, mentre il Sigma Sport, superiore in tutto, costa mediamente 700-800 euro in più e pesa 2.9 Kg, ed è quindi un altro tipo di lente. Il modello G2 ruota intorno alla possibilità di scattare a 600 mm f6.3 con sufficiente nitidezza, a 600 mm f8 con buona nitidezza. Le prestazioni ottiche migliorano quando il soggetto entra nel range focale 2.2m - 10m, dove le prestazioni alla massima focale diventano rispettivamente buone e ottime. In termini di nitidezza e look fotografico paga qualcosa nei confronti del Nikon 200-500, ma il Tamron è molto più versatile, e si presta meglio alla fotografia in campo aperto perché 100 mm in più sono tanti. Si presta invece peggio alla fotografia di grandi mammiferi nel bosco, a causa della limitante apertura. L'autofocus del mio esemplare non ha mai avuto un indecisione su un soggetto statico mentre su soggetto dinamico è risaputo che questa lente "aggancia subito - segue - lascia - riprende - lascia - riprende...". Caratteristica distintiva dei Tamron G2 è la cura dei dettagli. Troviamo un collare di tipo Arca Swiss (comodità impagabile) e bellissimi dettagli estetici che adornano una costruzione decente e tropicalizzata sulla quale onestamente non saprei trovare difetti dato il peso ed il prezzo dell'oggetto in questione. Ottimi i tasti verticali che permettono un intuitivo e comodo settaggio delle impostazioni. Ottimo lo stabilizzatore, che eccelle nel suo compito più verso il lato foto che verso quello video. Credo che questa lente abbia fatto guadagnare tanto a Tamron proprio per la sua versatilità. Ricordo che lenti più pesanti implicano tantissime cose, trovo difficile pensare ad uno scatto a mano con un obbiettivo di 3 Kg la mattina presto, proprio quando gli uccelli sono più attivi. Ma non è solo la questione "scatto libero"... 3 Kg richiedono tempi più alti anche sulla Gimbal. Ho preferito questa lente alle altre per via del costo e del sua innata versatilità. Tra svariati anni sarò felice di sostituirlo con il clamoroso Nikon Z 200-600 (il quale deve ancora uscire).

inviato il 20 Marzo 2022


tamron_15-30vcTamron 15-30mm f/2.8 VC USD

Pro: Qualità ottica, escursione focale, nota compatibilità mirrorless. VC buono sebbene non di ultima generazione.

Contro: Tropicalizzazione assente, l'astrofotografia non è il suo campo preferito (inferiore al Nikon), ma è comunque un 15 mm f2.8.

Opinione: Sono un fotoamatore avanzato, ho sempre sognato di possedere un grandangolare di qualità, grazie a questo Tamron ho raggiunto la pace dei sensi. In passato ho orbitato attorno al pianeta grandangolo grazie al Samyang 14mm f2.8 ed al Nikon 20-35 mm f2.8, obbiettivi che ho comprato e rivenduto causa insoddisfazione. Il Tamron 15-30 mm f2.8 G1 gravita proprio nei pressi di altra stella. La nitidezza ai bordi è straordinaria, chiaramente non all'altezza di un più blasonato Zeiss Distagon da 4000 euro, ma analizzando i file ho subito capito di avere tra le mani una lente che mi permette di esprimere la vena artistica senza compromessi, anche alla focale più estrema. A tutta apertura a 15mm la distorsione è pronunciata, ma non ha senso parlarne, dal momento che non mi capiterà mai di scendere sotto f5,6 durante la raccolta di un documento paesaggistico. A f14 la distorsione si nota solo negli angoli estremi del frame, qual ora li sia presente un oggetto complesso, mentre la vignettatura è impercettibile. La curvatura di campo è meno pronunciata su questa lente a 15mm, di quanto non lo sia a 24mm quella del Tamron 24-70 mm f2.8 G1. Ho posseduto quest'ultima lente, e per quanto sia ottima, la giudico inferiore al fratello G1 grandangolare. Tamron infatti porge nei confronti delle focali ridottissime un attenzione maggiore di quella che porge agli altri due componenti della triade classica. Completa il quadro un AF veloce, silenzio e preciso, caratteristiche, queste, che trovo in tutti gli USD. L'unico motivo per il quale il discendente G2 gli è superiore, è la tropicalizzazione. Sebbene anche il G1 sia isolato, mi guarderò bene dall'esporlo anche alla minima pioggia. Non dimentichiamo inoltre che l'obbiettivo in esame è l'unico tra i G1 ad essere compatibile con i sistemi Mirrorless, cosa non da poco dato che il suo ultimo tallone d'Achille, lo stabilizzatore di prima generazione, verrebbe elevato a perfezione da un eventuale IBIS mirrorless. Per finire, il peso di quest'ottica è veramente notevole, ma la qualità a 15 mm si paga. Non è una lente adatta a situazioni di scalata estrema, per il resto, chi vuole stupire con i paesaggi, rafforza la schiena con la passione, e se lo porta dietro a costo di sentire le gambe cedere. Lente che richiede quindi una buona testa a sfera. Mentre ponevo l'ultimo punto, mi ricordo di non aver accennato ad uno dei pregi di spicco: il range focale. Il motivo per il quale molti professionisti scelgono i grandangoli Tamron risiede infatti proprio nei 6mm in più offerti sul lato normale. Contentissimo.

inviato il 18 Settembre 2021


nikon_afs35gNikon AF-S 35mm f/1.8G

Pro: Qualità ottica, la plastica dissipa gli urti.

Contro: 7 lamelle e non 9.

Opinione: Voglio scrivere questa recensione per confermare la fama della serie 1.8 G. Obbiettivo fantastico, a 1.8 nitido al centro e bene ai bordi. A f/14 i bordi sono semplicemente perfetti. Essendo un 35 mm per il mio stile di fotografia non necessita di un bokeh da urlo. La concorrenza fa meglio sulla nitidezza, ma raddoppia il peso e presenta un corpo in metallo sottile che si piega agli urti. La plastica della serie G è fatta apposta per assorbire gi urti. Vi sono infatti due modi per costruire obbiettivi (ma in realtà tutto) duraturi: Mezzo centimetrazzo di pesante metallo oppure sfruttare la tecnologia della plastica (mi chiedo in questa forma quanto riciclabile). Obbiettivi fatti con 1mm di metallo portano solo i DIFETTI di quest'ultimo. La serie 1.8G di Nikon non sbaglia un colpo, sarei felicissimo di mettere mano ai 20 mm f/1.8 G, spero un giorno lo avrò. Il nuovo 20 mm f/1.8 S un sogno difficilmente realizzabile quando avrò la Z5, deve essere l'apoteosi anche se mi viene il dubbio sia "solo" un 20 1.8G + ftz incorporato semplicemente corretto.

inviato il 06 Luglio 2021


tamron_70-200_f2-8Tamron SP 70-200mm f/2.8 Di LD

Pro: Prestazioni ottiche, prezzo, estetica, macro (poco macro).

Contro: Manuel focus NON continuo, AF utile solo per foto statiche.

Opinione: Devo dire grazie a Tamron per aver creato questo obbiettivo, che permette a fotoamatori come me di approcciare un obbiettivo ad apertura professionale senza troppa spesa. Questo 70-200 f2.8 è stata la mia scuola di fotografia e ci sono molto affezionato. Partiamo con l'elencare i suoi difetti, primo su tutti il manual focus non continuo e l'autofocus in se. Chiariamoci, oggi giorno questa è una lente che si presta all'uso paesaggistico e di ritratto, tuttavia l'AF a volte non trova il soggetto, anche se fermo, e di conseguenza lo cerca da 0,95m fino all'infinito. Soprattutto per questo motivo l'impossibilità di agire in full time MF rende l'esperienza di scatto nervosa. La messa a fuoco manuale però si gestisce da una bellissima e grande ghiera posta sulla fine del barilotto. Ciò che invece mi ha convinto sono le prestazioni ottiche. All'epoca Tamron non sfornava obbiettivi come i G2, in grado di competere con quelli Nikon, ma penso che con questa lente abbia fatto un lavoro superiore alle aspettative. Per farvi capire possiedo anche un più recente 24-70 2.8 G1 e penso questo 70-200 gli sia relativamente superiore, soprattutto nei colori. Infine la lente è nitida già a TA (tranne nei close up dove a 2.8 è soffice), mentre chiudendo diventa molto nitido. La mancanza della stabilizzazione certamente si fa sentire quando cala la luce, ma onestamente non mi sono mai sentito di criticarlo per questo anche perchè preferisco non averla piuttosto che avere una scarsa stabilizzazione da obbiettivo non di prima fascia del 2008.

inviato il 03 Maggio 2021


samyang_14Samyang 14mm f/2.8 IF ED UMC Aspherical

Pro: Grand'angolo estremo, costruzione.

Contro: Bordi, vignettatura, solo MF.

Opinione: E' un buon obbiettivo adatto a chi vuole imparare ad usare questo tipo di focali estreme. La costruzione per me è molto solida, paragonabile al Nikon 20-35 af-d che ho posseduto. La ghiera per il focus è molto demoltiplicata, permette un fuoco preciso, è dura e la resistenza sempre piacevole e costante. A f2.8 i bordi sono osceni, devono quindi essere "nascosti" nella composizione, così che non risaltino. Inoltre a tutta apertura è presente una vignetta molto pronunciata che io a volte utilizzo volontariamente per racchiudere un certo tipo di paesaggio in maniera naturale. Al centro l'immagine è sempre ricevibile, ai diaframmi intermedi è veramente buona. Il problema è che i bordi non migliorano chiudendo il diaframma, restano sempre scarsissimi. Dopo qualche mese ho capito che non è la lente che fa per me.

inviato il 12 Febbraio 2021


tamron_70-300macroTamron 70-300mm f/4-5.6 Di LD Macro

Pro: Prezzo, funzionalità semi - macro, range focale sia APS - C sia FF

Contro: prestazioni AF ma soprattutto in AF non è possibile aggiustare il fuoco manualmente.

Opinione: Ho comprato questa lente quando ho iniziato a fotografare, la usavo principalmente per avifauna e semi macro ma è stata sempre lei ad introdurmi alla fotografia di dettaglio paesaggio. Infatti il suo range focale, una volta montato su APS - C, diventa tale da permettere di avvicinare avifauna, ma permette comunque di avvicinarsi ad una sorta di fotografia di paesaggio ispirata. Rispetto ad un 70 - 300 Nikon o Canon, i quali costano 400 euro in più del mio, l'economico Tamron pecca in alcune cose. Innanzitutto non è presente lo stabilizzatore, infatti a 450 mm equivalenti non si può scendere sotto i 1/500 di secondo ed inoltre è anche molto difficile inquadrare bene la scena con tutte quelle vibrazioni. Poi abbiamo l'essenza acromatica, che a 300 mm f5.6 si fa sentire abbastanza, tanto che me ne accorsi subito, nonostante fossi inesperto. La costruzione è molto plasticosa, ma è accettabile ovunque tranne che nello switch AF/MF. Proprio quest'ultimo è il peggior difetto dell'obbiettivo, infatti essendo l'AF giustamente molto lento (ma a volte preciso) poter aggiustare il fuoco manualmente avrebbe cambiato totalmente l'esperienza di uso, soprattutto nell'avifauna. Mentre invece per quanto riguarda il look fotografico la differenza di prezzo per me non è giustificata. Le foto che escono da questo vetro non sono di alta qualità, ma a f8 buone, accettabili se a 300 mm. Personalmente con questa lente ho scattato alcune delle foto che mi piacciono di più, tra cui cito una ghiandaia con preda, scattata a 450 mm equivalenti, alti ISO e ad f5.6, che risalta per colori e tonalità. L'ho venduto quando ho acquistato il Tamron 70 - 200 2.8 Di LD, ma me ne pento, infatti è una buona alternativa a quest'ultimo quando ho necessità di montare su FF un obbiettivo che mi permettere di coprire tutta la paesaggistica a medio lunga focale in alcune escursioni.

inviato il 02 Febbraio 2021


nikon_d3Nikon D3

Pro: E' un ammiraglia, mirino spaziale, non teme la montagna, qualità foto.

Contro: Il sensore del 2007 ovviamente non può competere con i moderni ad ISO > 3200. Live view c'è ma non c'è.

Opinione: Sono un fotoamatore, ho acquistato questa camera storica nel 2020 ad un prezzo imbattibile (13 anni dopo l'uscita, era la PRIMA FX Nikon). La mia macchina precedente era una Nikon d3100, ossia l'entry level. Questa fotocamera mi ha dato l'opportunità di entrare nel mondo della fotografia tenendo in mano un pezzo unico ed insostituibile, dalla quale ho imparato moltissimo. Parto dal mirino dicendo che, dopo essermi abituato a quello circolare della D3, non riesco più a scattare con nessuna altra macchina (solo la D8xx ha lo stesso). La sua costruzione circolare fa entrare l'occhio direttamente nell'obbiettivo ed elide la visione laterale non voluta. Proseguendo, l'impostazione top di gamma permette di maneggiare l'impugnatura come non è possibile fare su nessun altro corpo con battery grip. Questo permette di organizzare separatamente WB, ISO e Q dai tempi e dai diaframmi grazie alla presenza dello schermino inferiore e di tasti dedicati (PURTROPPO NON RETRO ILLUMINATI!). In poche parole quando sono montati obbiettivi piccoli l'ergonomia è perfetta e ad ogni dito corrisponde un comando. Il "large DSLR body" quindi permette di essere sempre più efficienti, ma pesa molto. Questo però è per me un vantaggio: se sono montati tele importanti, il peso del corpo bilancia le lenti sia a mano ma soprattutto su treppiede, mentre se sono montati lenti leggere il peso dona maneggevolezza e non grava troppo. Tuttavia ciò che veramente rende questo oggetto unico è la tropicalizzazione superiore. L'esperienza mi ha insegnato che per escursioni in montagna da Settembre a Maggio non è possibile sostituire le Nikon serie Dx, come la D3, con altri corpi macchina. Infatti, la sua costruzione permette di essere sempre pronti a scattare non curandosi della neve misto ghiaccio, ma soprattutto non soffre i momenti difficili nei quali lo scalatore è costretto a non potersi occupare particolarmente della sicurezza della fotocamera. Neve, freddo polare e piccoli urti dovuti alla scalata non sono un problema (se si usa la testa un minimo). Immaginate di avere una pazzesca D850 con lo schermino ribaltabile... La tenuta ISO è quella del 2007. Nel 2007 questo era il primo sensore full frame digitale Nikon (Canon ancora non li aveva) e all'epoca arrivare a 4000 ISO come ci arriva la D3 era una cosa impensabile. Ora una Z5 arriva senza problemi a 10.000 ISO, sono passati 13 anni, ma c'è da dire che la D3s rappresenta un ulteriore balzo in alto ed arriva anche lei a 12.000 ISO ottimi. Personalmente con questa macchina non supero mai i 4000 ISO ma alla necessità si possono usare i 6400, ISO superiori direi proprio di no. I pregi di questo corpo quindi si limitano alla "scocca"? No. L'autofocus è molto preciso e veloce, le esposizioni ed il WB perfetti, le schede CF molto veloci. La raffica è ottima (11 fps) e permette di catturare l'azione drammaticamente se affiancata da un buon obbiettivo. Grazie a queste caratteristiche le immagini sono favolose, non hanno quasi mai bisogno di una benché minima correzione, i colori sono tipici del meglio di Nikon quindi al top assoluto. Questi 12 mpx sono eccezionali, ma se vi serve stampare più in grande allora forse necessitate di una 45 mpx, ma onestamente non vedo differenza tra 12 e 24 se usate lo smartphone. Per finire: una macchina per fotografare e di cui innamorarsi.

inviato il 19 Ottobre 2020


nikon_20-35_f2-8dNikon 20-35mm f/2.8 D IF

Pro: Luminoso, range focale, filtri da 77, costruzione, aspetto

Contro: Calo notevole di nitidezza ai bordi, distanza di messa a fuoco.

Opinione: Obbiettivo che mal si sposa con le macchine digitali. Detto questo è una lenta granitica, dalle forme estremamente appaganti, e che garantisce ad un prezzo ridotto (circa 300 euro usato ma anche meno) un buon grandangolo a 2.8. Venti millimetri per me sono una focale ottima, forse per gli standard odierni un po lunga per determinati utilizzi ma 20-35 mm sono tutto quello che serve quando cammini per strada. Lo avrei tenuto se non fosse per la scarsa nitidezza ai bordi che si fa notare parecchio anche ai diaframmi medi (io l'ho usato sulla D3, 12 Mp). Peccato perché costa 1/3 degli altri grandangoli. Tuttavia devo aggiungere che ho mal digerito gli 0,5 metri come distanza minima di messa fuoco. Forse non è tra gli Af-D invecchiati meglio.

inviato il 03 Ottobre 2020




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