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Jeronim
www.juzaphoto.com/p/Jeronim



avatarLo sguardo e l'ombelico: incontro con Luca Panaro
in Tecnica, Composizione e altri temi il 23 Febbraio 2018, 21:45


In attesa di risolvere l'agosciosa e decisiva diatriba tra reflex e ml, spero di fare cosa gradita nel segnalare una bellissima e recente conferenza di Luca Panaro (se non sapete chi è googhelate).
Purtroppo non si parla di tramonti ne di albe. Nemmeno i paesaggi spaccapixel sono considerati.
Si parla semplicemente della fotografia contemporanea.
Dura quasi 2 ore ma, se non vi addormentate, può avere effetti purificatori.
Buona visione!

www.giovannicecchinato.it/luca_panaro_17_febb_2018-w5228


18 commenti, 1829 visite - Leggi/Rispondi


avatarFotografia percettiva o interpretativa?
in Tecnica, Composizione e altri temi il 20 Giugno 2016, 22:31


Solitamente si acquista la prima fotocamera per realizzare il desiderio di poter fissare quello che la nostra percezione emozionale ci fa considerare “da ricordare” e, in minor misura, ciò che la percezione visiva classifica come “bello”.
Così ci si scatena con i ritratti alla fidanzata, le foto ai figli, ai luoghi delle vacanze etc..
Se i nostri interessi fotografici si fermano a questo, nessun problema. Anzi, spesso le nostre foto più importanti, quelle che riguarderemo per tutta la vita e conserveremo con maggior cura, non saranno quelle che hanno riscosso 1000 likes sul web o vinto il tal concorso, ma quelle che ci permetteranno di rivivere i momenti più significativi della vita nostra e quella dei nostri famigliari e amici.
Negli ultimi anni, poi, l'acquisto della macchina fotografica non è più indispensabile visto che ciascun di noi è in possesso di uno smartphone che, anche nei modelli più economici, non rinuncia alla dotazione di una fotocamera incorporata.
E' stata una rivoluzione che, per la prima volta nella storia, ha consentito a tutti, anche a gente senza alcun specifico interesse per l'immagine e quasi sempre senza alcuna consapevolezza, l'utilizzo della fotografia come immediato, diffusissimo, veloce ed efficace linguaggio di comunicazione. Essere attori in un dialogo per immagini è ormai pratica comune. E' un aspetto che ritengo interessantissimo: si comunica indifferentemente con immagini e parole scegliendo solo in funzione della maggior efficacia e rapidità.

Non mi interessa, in questa sede, indagare gli aspetti sociologici e di costume che sottendono alla spinta di voler condividere sui social, in modo spesso compulsivo, la propria giornata, ritengo però pertinente con quanto andrò a scrivere più avanti tener ben presente che oggi la fotografia “senza pretese” non è più solo una fabbrica di ricordi personali ma anche un mezzo che sta imponendo una sua, universalmente comprensibile, grammatica comunicativa.

Ma cosa accadrà a quei potenziali fotoamatori che, dopo aver scattato per mero ricordo e condiviso la propria vita sui social, sentissero il desiderio di utilizzare con maggior continuità ed impegno la loro costosa attrezzatura?
Spesso, senza rendersene conto, credendo di andare avanti rischiano - ahimè - un passo indietro: prima scattavano a fidanzata, moglie e figli. Prevaleva l'aspetto “concettuale” su quello strettamente estetico. Il pensiero faceva vedere loro come preziosa ed emozionante la foto della nonna che non c'è più anche se non era poi così a fuoco e lo sfondo….e chi l'ha visto lo sfondo? Per inciso - provare per credere - quasi mai si ricorda distintamente lo sfondo in immagini legate agli affetti più cari.
Ma ora hanno letto un paio di manuali di fotografia, sanno tutto sulle linee per millimetro e sui forum sono in grado di discutere di tecnica con tutti.

Resta un solo problema: cosa e come fotografare?

Molti, come dicevo, fanno, a mio giudizio, un inconsapevole passo indietro e partono alla ricerca del bello: il tramonto mozzafiato, il paesaggio pittoresco con l'intento di registrare e mostrare agli altri tanta bellezza. Vivono, con frustrazione, l'invidia verso coloro che hanno tempo e mezzi per recarsi nei luoghi più sperduti del mondo. Medesima invidia per l'amico che può permettersi la famosa modella per ritratti e nudo e così via.
Quando non si cerca il bello, allora si cerca lo strano, il curioso o, magari, le miserie umane che sono così fotogeniche….
Qualche volta si confonde il fine con il mezzo e si pretende di dare valore a scatti mediocri solo perché il realizzarli è costato fatica e sacrifici ("ho camminato per 5 ore in salita al freddo…").
L'approccio è sempre quello di “prelevare” dalla realtà gli aspetti più belli fotograficamente. L'interpretazione personale si ridurrà ad un ulteriore ricerca di abbellimento da perseguire con le tecniche di PP. È fotografia "percettiva".
I nostri fotoamatori, se appena appena bravini tecnicamente, riscuoteranno molto successo nel web (e non solo) e diventeranno molto popolari.
Vi interessa tutto questo? Potete benissimo seguire questa strada, abbandonare la lettura e vivere felici.
Non do giudizi e a me non cambia nulla.

Se invece avete qualche dubbio e cominciate a pensare che quella fotografia finirà per starvi stretta, non vi diverte, non vi stupisce più e tutti i preziosismi tecnici vi hanno stancato, allora siete ad un passo dalla svolta.
Svolta che vi riporta agli inizi. Scattavate per voi stessi, postavate su Facebook, senza grosse preoccupazioni estetiche, ed utilizzavate la fotografia alla stregua di un vero e proprio linguaggio. Le vostre immagini non erano raffinate ma volevano dire qualcosa, comunicavano. Fosse anche solo che quella sera stavate bene e vi divertivate in compagnia dei vostri amici.
Si tratta di ripartire da lì, cercando di comunicare, ad un livello naturalmente più alto e riconoscibile, in una condivisione che ha scopi diversi dalle mere dinamiche social.
Le vostre uscite fotografiche non punteranno più solo al momento eccezionale, all'attimo sfuggente, al contesto "wow" da registrare sul sensore ma piuttosto alla ricerca, immersi nel mondo, di andare oltre il rappresentato e tradurre in immagini la vostra autenticità e pensiero.
Non vi sentirete più "cacciatori" ma "costruttori" di immagini.
Vi accorgerete che è molto più difficile ma estremamente più appagante.
Cartier Bresson diceva che tutti siamo dei geni, il problema è trovare la capacità di farlo capire e dimostrarlo a noi stessi ed agli altri.
Ma perché, mi/vi chiedo, non tentare?






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[Evento]Una mostra di miei lavori

Mostra fotografica personale | 06 Febbraio 2016 | Vedi Evento


avatarPer una fotografia autentica e di spessore
in Tecnica, Composizione e altri temi il 02 Febbraio 2016, 17:38


Il titolo del post è anche il titolo del libro scritto da Giuseppe Pagano (vecchia conoscenza del forum) che si rivolge, testualmente, a "chi inizia e a chi vuole abbandonare i clichès" .

Scrive Pagano nella sua introduzione: "....esistono tanti manuali - sia fisici che virtuali - che approcciano superficialmente la fotografia e producono sfilate di consigli del tipo:" sfruttate le prime ore del mattino o le ultime della sera, quando le luci sono radenti". Sul fronte opposto, si trovano tanti saggi che si interrogano sul senso della fotografia - spesso accessibili, qualche volta un po' astrusi - in un interessantissimo bailamme di poetiche, storia, filosofia, estetica. Ma fra i primi e i secondi, onestamente, non c'è molto.
Come traghettare da una fotografia scontata ad una fotografia autoriale e di spessore? Dove puntare? Cosa leggere?
Con questo libro cerco di far ruotare di 180 gradi la visione a chi è impelagato in pratiche fotoamatoriali stereotipate in modo da distoglierlo dalla metà del mondo che conosce ed aprirgli l'altra, ricca di stimoli, maturazioni, profondità. Ovviamente il discorso è altrettanto valido per chi inizia ora a fare click...".


Il libro non vuole essere una critica verso coloro che vivono la fotografia come un momento di svago e disimpegno - "fanno benissimo!" scrive Pagano - ma piuttosto uno stimolo ed un ausilio per gli appassionati che desiderano approfondire il loro approccio con la fotografia.

Aggiungo che il libro è alla portata di tutti, snello e scorrevole (si legge in poco più di un'ora) ma "denso" di riflessioni e consigli.
Lo potete trovare, anche in formato elettronico, su Amazon.


59 commenti, 6381 visite - Leggi/Rispondi


avatarDopo lo tsunami: una scala di valori
in Tecnica, Composizione e altri temi il 27 Agosto 2015, 16:46


Inutile negarlo, le acque placide di un forum che ha per colonne portanti la taumaturgia del "mi piace", l'autoreferenzialità social delle "catene di amici" e l'onanismo ipertecnologico, sono state sconvolte da una bufera di dimensioni sconosciute da anni. Il fotografo più irriverente e, per suo stesso dire, più antipatico d'Italia, ha imperversato per un paio di giorni lasciandosi alle spalle una scia di "credo" irrisi e molti nervi scoperti.
È ora tempo di ritrovare le fila e, soprattutto, di tentare di ricostruirci meglio di prima.
Inutile quindi perdere tempo a stigmatizzare o esaltare certi aspetti della bufera che, come tale, non poteva che essere irrispettosa e creare disordine.
Ha però messo a nudo una debolezza "strutturale" che, a consuntivo, ritengo sia ora utile individuare per cercarvi rimedio.
Senza perderci in puntualizzazioni sulla singola frase, sul modo di esprimersi, che ci porterebbero solo ad altre inutili polemiche, penso sia più opportuno concentrarci sui concetti stessi.
Benedusi, vorrei che fosse chiaro per tutti, nel suo primo intervento ha solo espresso delle ovvietà.
Fossero intervenuti (magari!) anche Scianna, Berengo Gardin, Fontana o qualunque critico affermato, avrebbero detto (in modi diversi, d'accordo) più o meno le stesse cose.
Mi scuso anche per l'immodestia, ma quegli stessi concetti sono stati oggetto di centinaia di miei scritti sul forum che curiosamente (per limiti miei, immagino) non hanno mai dato il via a tanti proclami di "illuminazione".
Ovvietà, dicevo dunque, che però qui, pur al netto della prosa, spesso provocatoria, di Benedusi, hanno sortito da parte di molti, una levata di scudi in difesa di una di quelle debolezze strutturali cui accennavo sopra. Debolezza che si estrinseca attraverso certe dinamiche da forum (tutti i forum) che impediscono, specie per i neofiti, la costruzione di una coerente scala di valori.
E un'accettabile scala di valori non può prescindere dal collocare nel suo gradino più alto la fotografia che si fonda, con tutti i distinguo del caso, sui concetti espressi "ruvidamente" da Benedusi.
Prenderne coscienza richiede, inevitabilmente, studio, applicazione, cultura. Fermarsi al "perché piace a me" è distruggere la scala di valori anziché costruirla, significa rischiare di mettere sullo stesso piano Al Bano e Mozart.
È anche vero che il mondo della fotografia è talmente vasto e variegato che accomunare generi e finalità diverse con metro di giudizio univoco è sempre una forzatura.
Stroncare, utilizzando i parametri più alti, chi di fotografia campa con lavori di stock, matrimoni e quant'altro è perciò troppo facile ed è un'operazione irrispettosa della dignità di chi svolge un lavoro comunque utile alla comunità. Questi fotografi sanno di dover trovare, ogni giorno, un difficile equilibrio tra creatività e compromesso e nessuno di loro, mi pare, ha qui preteso di andare oltre questa consapevolezza.
Pretesa che invece ha animato, più o meno esplicitamente, molti interventi di semplici appassionati vistisi attaccati sul terreno dei loro "credo". "Credo" molto spesso basati solo su un'erronea interpretazione della scala di valori: si entra in un forum fotografico, si ricevono consensi, centinaia di "mi piace", ed il pericolo è quello, per fare un esempio banale, di sentirsi Uto Ughi solo per aver ricevuto l'applauso dopo aver strimpellato qualcosa alla chitarra tra amici e parenti stretti.
Di converso altri, ed è singolare, pur confessando un approccio disimpegnato con la fotografia, si sono sentiti in dovere di rispondere stizziti a chi li inquadrava nella categoria della quale essi stessi rivendicavano, a gran voce, l'appartenenza.
A mio giudizio, molto semplicemente, se vogliamo evitare scontri e polemiche inutili è necessario attribuire pari legittimità e dignità a qualunque approccio con la fotografia, anche il più disimpegnato, a patto di tenere bene in mente che per trovare la nostra (e l'altrui) collocazione, sia nel discutere che nel fotografare, dobbiamo, come minimo, accettarne la scala di valori. Dunque un bel bagno di modestia e di realismo nel quale mischiare e "misurare" le nostre capacità, impegno ed ambizioni.
Chi è contento di quello che fa continui a farlo, fosse anche la foto della pizza mangiata la sera prima. E con tutte le variabili intermedie.
Per chi invece desidera mettersi in gioco ed intraprendere un percorso di maggior impegno, la notizia brutta è che la "medicina" Benedusi, con tutti i distinguo e le eccezioni che volete, è indispensabile. Non esistono scorciatoie allo studio, all'impegno, alla cultura. La "medicina" non ci darà mai la certezza di riuscire a calcare le orme di Berengo Gardin o di HCB ma farne a meno, con buona possibilità, ci impedirà in ogni caso di diventarlo.
La consapevolezza della scala di valori rende infine inutili le contrapposizioni tra social, disimpegnati ed impegnati semplicemente perché le battaglie non hanno più senso se ciascuno occupa un posto coerente con il suo approccio con la fotografia. Se poi, legittimamente, si desidera salire nella scala, credo sia più utile ascoltare ed imparare (con senso critico, certamente) più che cercare, come molti fanno qui, di riportare tutti un gradino indietro.










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avatarLa saturazione delle immagini e l'apertura delle ombre
in Tecnica, Composizione e altri temi il 17 Agosto 2015, 23:36


Se siete arrivati qui pensando di trovare qualche consiglio tecnico, è bene che vi dica subito che vi ho fregatoMrGreen!
Dunque, se continuate la lettura siete avvertiti: come sa chi mi conosce, anche qui sarò il solito professorone snob, vanitoso, autoreferenziale, antidemocratico e parlerò di tutto tranne che di tecnica (al massimo, solo di striscio)MrGreen;-).
Visto che obblighi non ce ne sono, non solo non mi offenderò, ma anzi ringrazierò infinitamente chi, non interessato o annoiato, passerà ad altro.
Scusate se non risponderò a tutti gli interventi (se ce ne saranno!): scrivete, ovviamente, quanto e quello che volete ma, abbiate pazienza se il mio poco tempo mi costringerà ad essere selettivo. Non interpretatelo come una scelta di scortesia;-).

Per i pochi "superstiti" che mi hanno letto fin qui, entro subito nel merito:

Il nostro tempo ci porta alla ricerca ossessiva di immagini perfette, superdefinite nelle quali tutto deve essere visibile e chiaro. Tutto è in linea con l'attuale tendenza a voler dare sempre delle risposte esaurienti, immediate.
L'immagine si guarda per pochi secondi e più i suoi significati sono saturi, immediati alla prima occhiata, e più è tranquillizzante e meno tempo si perde. Nella nostra mente restano, per poco, solo le istintive reazioni ai bei colori e ad una bellezza formale spesso stucchevole e fine a se stessa. Tutto si riduce in forma didascalica e si passa ad altro. Quante discussioni abbiamo letto poi sulla capacità dei sensori di aprire le ombre e svelare quello che sfugge anche all'occhio umano?
Intendiamoci, non sono affatto contrario al progresso di sensori e obiettivi ma, mi domando, è questa ricerca spasmodica della perfezione che ci può permettere di fare immagini migliori? La risposta è complessa e non ho la pretesa di dare risposte esaurienti. Nemmeno mi rivolgo a certi generi fotografici, macro, foto naturalistica etc., nei quali certe caratteristiche sono indispensabili.
Ma per la fotografia che, per comodità, definisco impropriamente "d'espressione"?
In questo campo credo che le immagini imperfette, dal significato insaturo, non immediato, quelle che portano a molteplici interpretazioni e che lasciano spazi all'immaginazione, finiscano per essere quelle di maggior qualità. Lo sono perché richiedono un'osservazione più attenta, costringono chi le guarda a scavare nel suo inconscio dal quale possono affiorare sensazioni, emozioni inaspettate e non preventivate nemmeno da chi quelle immagini le ha scattate.
L'osservazione, il primo impatto lasciano spazio ad una sedimentazione più lenta e duratura che può portare alla riscoperta del nostro vissuto, di emozioni che pensavamo sopite. Ci può far vedere ciò che non si vede e perfino sentire odori e musica, perché è dagli anfratti più nascosti, dalle ombre più scure, nei particolari meno definiti che si alimenta la fantasia, lo stimolo alla scoperta e a quelle domande che non hanno una facile ed immediata risposta. L'immagine pulsa, ha una vita propria.
Il pericolo (faccio anche un mea culpa) è che un siffatto agire, nel realizzare le nostre immagini, ci porti a scambiare il fine con i mezzi: mossi, ombre nere, sfocature nate dal desiderio di dare significato e peso anche a quello che non ne ha. Il risultato è un manierismo formale che spesso ci porta fuori strada confondendolo con stile personale.
L'antidoto? Come sempre la nostra sincerità, consapevolezza ed autenticità di pensiero. L'unico valore in grado di dare qualità espressiva (se c'è in noi!) alle nostre scelte.
Se qualcuno vuole approfondire consiglio la lettura de "L'esuberanza dell'ombra" di Carlo Riggi (non prendo percentuali!).
Franco





64 commenti, 7024 visite - Leggi/Rispondi


avatarDedicato agli asini.
in Blog il 13 Agosto 2015, 15:39


Questo post, come dice il titolo, è dedicato agli asini.
Solo a loro.
E a me naturalmente, che tale mi ritengo.
Perciò, se non vi sentite asini, passate oltre.
Se invece siete indecisi, potete scoprirlo con un semplice test:
siete convinti che la fotografia sia essenzialmente la riproduzione della realtà? Se rispondete "sì" siete degli asini d.o.c.!
Leggete allora, senza alcun indugio, quanto segue. Potrebbe esservi utile:

L'inizio, il big bang, è che la fotografia, essenzialmente, NON è la fedele riproduzione di quello che ci circonda.

La stragrande maggioranza delle fotografie NON si possono rifare identiche a distanza di tempo.

Fotografare "il bello intorno a noi" , significa fare le stesse foto di tutti gli altri (asini come noi).

Non pensate MAI che i vostri limiti siano solo quelli tecnici.

Se una foto o un fotografo famoso non vi piacciono, ditelo SOLO se riuscite a scrivere due pagine word per spiegarne i motivi.

Se vi piacciono tanto le battute da caserma EVITATE di cimentarvi nel nudo.

Non preoccupatevi MAI di acquisire una tal cultura fotografica da perdere la vostra individualità (non è mai successo nella storia!)

Non pensate che Photoshop sia un angelo, ma neppure un diavolo. Consideratelo SOLO un mezzo.

Le mode sono quello che sono: DURANO POCO anche in fotografia.

L'originalità NON È, di per se stessa, un valore sufficiente.

Quello che per voi è originale spesso è stato già fatto, da decenni, da milioni di fotografi in tutto il mondo ma voi, da asini, NON lo sapete.

Un bel soggetto NON è garanzia di bella fotografia.

Non rispondete MAI "tutti i gusti sono gusti".

Prima di pubblicare una foto guardatela ALMENO per 10 giorni.

Quando non capite, ditelo liberamente e senza alcun pudore. Solo così potete sperare che qualcuno vi spieghi.

Il successo su un forum NON conta nulla nel mondo della fotografia.

NON fate gli artisti incompresi.

NON fate gli intellettuali se non lo siete.

Se qualcuno, infine, vi critica dicendo che siete degli asini, NON prendetevela. Altrimenti, perchè avreste letto fino a qui?








162 commenti, 10391 visite - Leggi/Rispondi


avatarIn fotografia è tutto soggettivo! O no?
in Tecnica, Composizione e altri temi il 31 Luglio 2015, 20:03


Da sempre spuntano dovunque nel forum richiami come : "i gusti sono gusti e non si discutono", "quello che non piace a te, piace a me", "in fotografia è tutto soggettivo" etc.
La frequenza con la quale leggo interventi simili va aumentando al punto da convincermi che sia quanto mai necessario fare un po' di chiarezza ed affrontare il tema della soggettività più in profondità (leggermente eh!) perché arroccarsi su posizioni superficiali porta solo ad un percorso senza uscita.
Vi chiedo perciò di liberarvi per un attimo dai preconcetti dei luoghi comuni e, se vi va', di continuare nella lettura.

La critica, il "mi piace" o non "mi piace" soggettivi nascono da un fattore di sensibilità e gusto individuale. È una cosa istintiva e del tutto naturale. Sarebbe però ridicolo pretendere che il nostro giudizio abbia valore per tutti.
Capirete perciò facilmente che un'interpretazione della critica così semplicistica, direi "talebana" che si esaurisce nella nostra opinione personale, non potrà che portare a tanti giudizi diversi quante sono le teste che li esprimono.
Dunque, il trionfo della soggettività tout court?
Purtroppo c'è chi si accontenta, si ferma qui e non si pone altre domande. Ce ne sono molti nel forum.
Mi dispiace sinceramente, perché è il passo successivo che potrebbe consentire loro di crescere e cominciare a comprendere di che stiamo parlando quando si discute di critica fotografica. E non mi riferisco chissà a che critica colta, penso anche ai semplici commenti, ai "mi piace" che tanta importanza hanno nel forum.

Le domande dovrebbero, viceversa, sorgere spontanee: Come decidere che una poesia di Montale è arte mentre una mia filastrocca no? Perché Caravaggio, Dante, Bach, sono considerati dei grandi mentre di altri non si ricorda nemmeno il nome? Chi l'ha deciso, se il gusto individuale vale sempre 1?

Come uscirne allora?
La soggettività, il nostro gusto, dovrebbero essere solo il terreno fertile sul quale piantare quei germogli che ci potranno indicare la strada per costruire il nostro mondo estetico/espressivo, e consentirci di porre dei paletti, dei punti fermi, alla nostra soggettività. Germogli che prendono il nome di sensibilità, autenticità, studio, pratica, conoscenza, cultura.
Il gusto, il nostro, si confronterà con tutti gli altri, alla ricerca di quei "paletti" oggettivi che ci consentiranno di riconoscere Michelangelo, universalmente, come un grande.
Se vogliamo uscire dall'impasse della soggettività talebana non c'è altra possibilità che quella dell'individuazione, della ricerca e dello studio di valori estetici ed espressivi condivisi o da condividere.
Ed è proprio la condivisione dei valori riconosciuti che crea la cultura, anche in campo artistico e, per stare a noi, fotografico. Se poi il singolo preferirà sempre il pittore sotto casa a Picasso, nulla di male, basta avere la consapevolezza che quel giudizio avrà lo stesso peso della sua, praticamente inesistente, possibilità di essere condiviso.

Dunque la ricerca individuale (anche) di una base di oggettività è la via maestra per acquisire strumenti critici? La risposta è si, tenendo presente che all'oggettività, in materie artistiche, ci si può avvicinare senza però mai raggiungere la meta.
E allora, mi direte, perché tanta fatica? Perché se l'arte, la creatività espressiva, sono un mistero, non esiste modo più esaltante per cominciare a comprendere qualcosa e tentare di avvicinarsi il più possibile alla sua soluzione.
L'alternativa è percorrere i sentieri del nulla proclamando: "a me Van Gogh non piace" e rispondere a critiche e domande con una spruzzata di aria fritta condita da "ma a me piace così!". Ma perché? Perché "mi piace!"
Un saluto a tutti.
Franco



221 commenti, 13943 visite - Leggi/Rispondi


avatarBellissima! Stupenda! Meravigliosa!
in Blog il 27 Luglio 2015, 11:53


Puntuale come l'esattore delle tasse, dopo la filastrocca della scorsa estate www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=974280
arriva un po' di satira targata 2015. Anche questa volta l'intenzione è quella di non offendere nessuno e di ridere un po' di noi stessi. Fa sempre bene!
Se qualcuno si sentisse preso di mira tenga presente che non è tra i miei scopi, anche se ammetto che ogni riferimento non è affatto casuale. Gli spunti, infatti, sono tutti tratti, talvolta riportati pari pari, da discussioni, commenti e messaggi del sito. Nella sostanza non ho inventato quasi nulla.
Non ci crederete ma anche il tormentone che ne dà il titolo "Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!" (con fatica eh..!), sono riuscito a trovarlo nel forumMrGreen!
Ricordo infine, a scanso di polemiche, che la satira, per essere tale, DEVE essere irriverente e pungente ma non dà risposte, ne richiede repliche. Al massimo può divertire e stimolare una sana riflessione autocritica.
A voi e.. buone vacanze a tutti!
Franco


Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Hihihihihihihihihihiiiiii!!!!! Wow!!!!!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Hihihihihihihihihihiiiiii!!!!! Wow!!!!!

Vorrei ricevere critiche e suggerimenti ma mi scrivono sempre e solo:

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

C'è gente che commenta le mie foto dettagliatamente, fornendomi critiche e consigli utili.
Poi però si dimentica di mettere il "mi piace". Come faccio poi a scalare le classifiche, ad entrare a far parte degli autori più popolari? Sono costretto a mandare degli MP stizziti!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ma se i gusti non si discutono, perché dovremmo star qui a discutere?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ci sono giorni in cui penso che sia inutile parlare di fotografia. Non basta guardarle le foto?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Nel forum ho visto che alcuni vengono definiti "maestri". È da loro che devo imparare?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Le foto scattate con Canon (o Nikon, Sony, Pentax etc.) le riconosco subito: sono le più belle!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Non capisco tutto l'interesse mediatico sollevato dalla foto della ragazza afgana di McCurry. Almeno l'avesse fatta ridere!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Vorrei chiudere le ombre, ma quel benedetto sensore Sony si ostina ad aprirmele. Devo passare a Canon? Sto anche pensando al doppio corredo: Nikon per le ombre aperte e Canon per quelle chiuse. Che ne pensate?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

L'otturatore della mia reflex è garantito per 150000 cicli. Purtroppo mi sono accorto di averli già esauriti con i miei test casalinghi!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Che ottica mi consigliate per fotografare il carnevale di Venezia? Vorrei essere originale..(un 1200mm duplicato no?)

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ma esiste davvero questa strana regola dell'iperfocale? O è solo roba da vecchi fotografi analogici? Fosse vera, potrei fare i paesaggi col grandangolare anche scattando a f8,0 anziché a f16 evitando che la mia fiammante Canon 5ds-r mi rovini tutto con quella terribile diffrazione... potrei anche usare tempi più brevi e lasciare a casa i 2,5 kg di treppiede...

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Sono passato a mirrorless.
Ma dopo aver acquistato 3 batterie supplementari, un paio di adattatori per le mie ottiche, aver rinunciato all'autofocus ed aver smagrito il mio corredo (che sta sempre nella stessa borsa) di soli 275 gr, un dubbio ha cominciato a farsi strada nella mia mente: e se le ML fossero il futuro ma non fossero affatto il presente?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ragazzi, se le nostre foto non saranno mai acquistate dal Moma di New York non sarà certo per la loro scarsa definizione! (messaggio "giustamente" ignorato da tutti)

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ho comprato un costoso obiettivo ultra luminoso. Faccio le stesse foto di prima ma con uno sfocato così cremoso!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ho pagato una modella. L'ho scelta tutta tatuata e coperta di piercing (costano anche molto meno, eh,eh!), ma si rifiuta di farsi insacchettare ed appendere nuda come una mortadella. Non vuole nemmeno leccare, sempre nuda, la ciotola del mio cane. Non la capisco. Le ho consigliato di lasciarsi andare, di non fare la bacchettona, di farsi quattro risate, ma non ci sente.
Voi come fate?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Sono andato a Castelluccio di Norcia con un folto gruppo di fotografi. Ci siamo appostati come un plotone di esecuzione. Le attrezzature erano le più diverse, stesso discorso per le ottiche. Poi ho visto sul forum le foto di quella giornata: erano tutte identiche!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ho paura che leggere, frequentare mostre, studiare i grandi autori e la storia della fotografia possa rovinare la mia originalità e la mia creatività.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Il mio amico mi mette sempre il "mi piace". Le sue foto non mi piacciono quasi mai ma mi sembra brutto non ricambiare.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ho delle foto della mia infanzia. Vorrei pubblicarle e raccontare, in didascalia, episodi interessanti della mia vita come la caduta del mio primo dentino, un bagnetto al mare e quella volta che mi sono macchiato col gelato. Che ne dite?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Mi piacciono molto i titoli. Alle volte penso prima al titolo che alla foto. "L'indifferenza", "presenza", ma anche "assenza" (che possono anche stare insieme, magari in inglese) sono tra i miei preferiti. Ho fotografato un barbone seduto all'angolo di una strada affollata ed ho realizzato "l'indifferenza". Gli ho dato anche 1 euro.....

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Se Mappelthorpe ha fotografato un pene eretto di un uomo di colore mi chiedo, perché non dovrei farlo anch'io?
E se anche Cartier Bresson ha fatto qualche orizzonte storto, perché mi criticano se lo faccio io?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Vorrei scrivere dei bei commenti qualificati e circostanziati con una critica puntuale sugli aspetti estetici ed espressivi ma, francamente, ho un vuoto abissale.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Preferisco che mi commentino con poche parole entusiastiche. Se aggiungono qualcosa poi mi tocca pensare e diventa faticoso.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

A parte i sacrosanti rilievi tecnici, penso che una critica negativa sia comunque, qualsiasi argomento o tono usiamo, il frutto di un atteggiamento arrogante e maleducato. Se una foto non ti piace perché commentarla? Serve solo a far arrabbiare l'autore che magari, a ragione, ti blocca.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Non sono in grado di giudicare nessuno e allora metto "mi piace" un po' a tutti!
Poi ricevo anch'io una valanga di "mi piace" ma non so mai se anche gli altri fanno come me.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Oggi per fotografare è indispensabile avere un progetto. Avete dei suggerimenti?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ma se le belle foto si fanno solo all'alba e al tramonto che ca..o facciamo tutto il giorno?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

A giudicare dai commenti dei miei "amici" faccio solo foto meravigliose. Eppure mi rendo conto di pubblicarne molte di scadenti.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Non so mai cosa fotografare...Ho risolto scattando un po' a caso e affidando la mia creatività a qualche filtro di Instagram.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Scusate, ma qui "volgare" si può dire? E "cartoline"?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Molti si lagnano per aver subito dei furti di immagini sul WEB. Perché a me non le rubano? Mi piacerebbe tanto....

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Metto "mi piace" per ricevere in cambio la mia dose giornaliera di like (droga nel sito?).

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Perché dite che questa foto è scadente? Eppure l'autore si è impegnato: ha comprato anche una full frame ed un'ottica costosa!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ragazzi, ho cambiato smartphone!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ho fotografato delle belle tate di nascosto. Fortuna che sono riuscito a distrarre mia moglie....

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Per me fotografare di nascosto ragazze seminude al mare o riprendere animali in libertà è un po' la stessa cosa.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Certo che mettere una "patata" (sesso femminile ndr.) in primo piano è osare un po' troppo. Potevi almeno metterle un paio di mutande bagnate!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ma sul serio la sezione nudo è dedicata al nudo artistico?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Se devo rispettare le modelle, posso almeno prendermela con il fotografo?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ma una farfalla morta la devo mettere nella sezione macro o in still life?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Una foto di Gursky non la metterei nemmeno in cantina!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

A me di Giacomelli non me ne frega un ca..o!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Vorrei tanto andare alle Tre Cime, in Val d'Orcia, a Catelluccio per fare le vostre stesse foto.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Mia moglie si rifiuta di portarmi il treppiede!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Siete tutti bellissimi! La prossima volta sarò tra voi (anche se sei brutto?).

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Rincorrendo le farfalle nei campi, avete mai incontrato la vispa Teresa?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Fotografo il bello intorno a me, come fanno tutti.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ho pensato di portarmi dietro conchiglie, fiorellini e piccole rocce per posizionarli in primo piano nelle foto di paesaggio.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Cerco sempre di tirar fuori delle belle cromie, ma nel B&N no!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Le uniche foto che valgono sono quelle in cui c'è la presenza dell'uomo.

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ma perché Salgado, nei suoi libri, non mette mai i dati di scatto?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Ho letto Barthes, la Sontag, Marra. Ora non riesco più a fotografare....

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Avete fatto caso che le foto belle non le guarda nessuno?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Scusate, sono nuovo, ma oltre alla classifica degli autori più popolari, dove posso trovare quella dei più bravi?

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Hihihihihihihihihihiiiiii!!!!! Wow!!!!!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Hihihihihihihihihihiiiiii!!!!! Wow!!!!!

Bellissima! Stupenda! Meravigliosa!

Hihihihihihihihihihiiiiii!!!!! Wow!!!!!


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avatarPerchè fotografare?
in Tecnica, Composizione e altri temi il 19 Marzo 2015, 12:22


Perché fotografare?
Tralasciando l'ovvio (perché mi diverto, perché voglio conservare i miei ricordi etc.), è la regina di tutte le domande, la questione centrale, e da sola spazza via metà delle discussioni passate, presenti, future.
Una risposta a questa domanda ci può consentire di vedere finalmente chiaro, e tante nostre scelte diventano solo logiche conseguenze, a cascata, quasi automatiche. Tutto diviene più profondo, forse all'inizio più difficile ma poi.... più facile.

Riporto lo stralcio di una breve riflessione del mio amico Giuseppe Pagano
pensierifotografici.wordpress.com/2015/03/03/vita-e-fotografia/ (consiglio di leggere anche i link proposti nell'articolo) che mi sembra vada dritto al nocciolo della questione:

"...Il percorso artistico che dall'autenticità approda allo spessore può sicuramente battere infinite strade, ma la direzione scelta non può non influire sulla profondità finale dell'opera, sulla sua capacità di porre domande.
A fronte di tanti progetti - come definirli - di respiro circoscritto, una ricerca fotografica indirizzata a temi esistenziali, che lasci trapelare quanto più è nascosto o cerchiamo di nascondere può sfociare in una fotografia veramente alta. Anzi, che più alta non si può.
Non è un problema di soggetto, è semmai questione di capacità e coerenza nel costruire un filo portante, persino trasversale, che trascenda la quotidianità e rifletta per un istante il nostro porsi e interrogarsi sul breve taglio di luce che è la nostra vita.
Scartare gli appesantimenti e l'effimero, il contingente che dura una mostra, un articolo o poco più, per lasciare spazio al silenzio e al tempo, dove può emergere il battito sordo dell'esistenza. E allora anche la risposta alla domanda: "perché fotografare?" prende forma, rende viva e pulsante la nostra produzione, inattaccabile - foss'anche una tappa intermedia - dal rullo compressore del tempo e dalla sensazione di averlo sprecato."



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avatarL'attimo fuggente
in Tecnica, Composizione e altri temi il 25 Febbraio 2015, 17:27


Nell'aprire il gruppo "Cultura, critica, lettura dell'immagine" mi sono posto come primo presupposto quello di non voler apparire come colui che si atteggia a professore, a maestro. Il motivo più ovvio, ma decisivo, è che non ne sarei stato capace.
Dunque, palesando l'inevitabile, ma sincera confessione dei miei limiti, non potevo che imboccare una strada con scarne indicazioni, ma nessuna certezza. E certezze non ne ho nemmeno ora che propongo di mettere in discussione proprio uno degli assiomi più diffusi e popolari, soprattutto nel mondo amatoriale:

"il fotografo è, essenzialmente, un "cacciatore" di attimi fuggenti"

A titolo di contributo iniziale alla discussione riporto un passaggio significativo scritto negli anni '70, da Ugo Mulas nella parte intitolata "le verifiche" del suo famosissimo libro "La fotografia". Libro che consiglio a tutti (e questa è una certezza!;-)).

"..un'idea che non mi andava giù era quella tanto diffusa negli anni Cinquanta, quando ho cominciato a fotografare (sviluppatasi, credo, su una cattiva lettura di certe dichiarazioni o di certe foto di Cartier-Bresson, portate poi all'esasperazione da un certo tipo di giornalismo), idea secondo la quale una foto non contava tanto per la sua verità quanto per l'effetto, per il colpo che poteva produrre sulla fantasia del lettore.
Da allora questo gioco non ha fatto che degenerare, non solo nel foto-giornalismo, ma in ogni campo dove la foto è mercificata, nel cinema, che si fa ogni giorno più volgare, più aggressivo pur di compiacere il gusto del pubblico che, come un drogato, ogni giorno, ha bisogno di una dose di più."


continua Mulas:

"..Diverso in parte è il caso della fotografia, che, bene o male, lavora sulla realtà come scriveva proprio Cartier-Bresson presentando nel 1952 "Images à la sauvette". «A travers nos appareils, nous acceptons la vie dans toute sa réalité»(*), che è un condensato di tutto quello che si può dire o scrivere sul fotografare.
Assai meno chiaro è quando scrive che si deve avvicinare il soggetto a passo di lupo, e che il fotografo è sempre alle prese con degli istanti fuggitivi. Frasi, queste ultime, che, sganciate dal loro contesto e collegate a certe foto limite dello stesso Cartier-Bresson, possono aver dato un contributo alla diffusione del gusto per una fotografia di rapina, di caccia all'immagine più rara e imprevedibile, per cui il fotografo sarebbe un predatore in continuo agguato (si diceva allora, non so se sia verità o leggenda, che Cartier-Bresson non si staccasse dal suo apparecchio nemmeno quando sedeva a tavola per mangiare) pronto a carpire l'istante fuggitivo, non importa quale, purché eccezionale, possibilmente unico e irripetibile.
Non è che questa teoria non abbia i suoi lati suggestivi e veri, ma non riuscivo ad accettare l'idea di tutta una vita passata alla macchina in attesa di questo raro evento, di queste poche decine o centinaia di attimi privilegiati da raccogliere poi in un album o in un libro come il cacciatore attacca sui muri di casa i trofei più significativi.
Io rifiuto questa idea o teoria dell'attimo fuggitivo, perché penso che tutti gli attimi siano fuggitivi e in un certo senso uno valga l'altro, anzi, il momento meno significativo forse è proprio quello eccezionale.
Nello stesso senso non ho mai amato fotografare paesi lontani, esotici, non ho visto la Cina, né l'India, né il Giappone, né l'America del Sud, né la Lapponia o l'Oceania, anche se il mestiere mi ha costretto qualche volta a lunghi, noiosissimi viaggi. Non voglio negare l'utilità dei viaggi, sia quelli fatti per diporto, sia quelli di studio, purché non si stia sempre con l'occhio incollato al mirino fotografico; perché penso che un fotografo possa correre avventure non meno eccitanti e istruttive girovagando a piedi tra Porta Romana e Porta Ticinese, magari esplorando gli appartamenti degli inquilini del suo stesso stabile, dei quali spesso ignoriamo perfino il nome.
Ciò che veramente importa non è tanto l'attimo privilegiato, quando individuare una propria realtà; dopo di che, tutti gli attimi più o meno si equivalgono.".



* tr."Attraverso i nostri dispositivi, noi accettiamo la vita in tutta la sua realtà"


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avatarLe più interessanti fotografie (ed autori) del forum - parte 2a
in Tecnica, Composizione e altri temi il 24 Febbraio 2015, 11:39


Apro la seconda parte di questa discussione per dar modo di segnalare quelle immagini e quegli autori che ritenete meritevoli di particolare attenzione. Sappiamo tutti che la struttura del forum alle volte relega ai margini cose interessanti.
Cerchiamo di ripescarle!
Questo, naturalmente, non preclude la segnalazione di autori abituati alla homepage e particolarmente conosciuti.

Dopo l'esperienza della prima parte, in cui, la pur lodevole voglia di intervenire e segnalare, ha finito per creare una certa confusione ed un accavallarsi incessante di interventi limitati alla sola indicazione del link, mai come ora vi invito a scrivere qualche riga a giustificazione della vostra segnalazione. Il tutto senza alcuna fretta o intenzione di stilare classifiche senza senso.

Tenete poi ben presente che i commenti alle foto si fanno nelle gallerie dell'autore, non qui.
Potete pero', assieme alla foto o all'autore, linkare un vostro commento particolarmente significativo.
E' appena il caso di ricordare di evitare le polemiche inutili e le segnalazioni motivate SOLO "dall'amicizia" con qualche utente.
Ricordo, infine, che la segnalazione di se stessi è tra le cose da non fare.
Buon lavoro e un saluto a tutti.
Franco




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