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![]() in Articoli il 23 Aprile 2025, 17:48 ![]() Dopo sei anni di utilizzo di quello che è stato chiamato con ironia Sacro Zoomone, posso fare un consuntivo della scelta di vendere nel 2019 1dxmkII e 500 is II per utilizzare a9 (e successivamente a1) con 200-600 sony. In realtà fu una scelta cui mi costrinse un serio mal di schiena... il dimezzamento del peso dell'attrezzatura sony mi ha permesso di continuare più agevolmente a scattare fotografie. Non sto a dire i commenti di tanti affezionati del marchio canon, la gran parte dei quali mi ha seguito negli anni successivi comprando un'attrezzatura sony. Ho commesso l'errore di rispondere con razionalità a quelle critiche fatte con la pancia. Oggi non lo rifarei, rispondo a quel genere di obiezioni dicendo che ognuno ha l'attrezzatura che si merita. E veniamo al topic. Come è andata? All'inizio non riuscivo a zoomare durante le raffiche perché il senso di rotazione dell'attrezzatura sony è inverso rispetto a canon. Però nell'autofocus non c'era paragone: ottenni da subito una percentuale di foto nitide molto maggiore. Preciso però per chi non mi conosce che io scatto quasi esclusivamente avifauna in volo. ![]() Per questo genere di foto le caratteristiche dei sensori stacked su ml è risultata da subito quella giusta. Quando si scatta con una reflex, infatti, succedono diverse cose prima che l'immagine venga impressionata: si alza lo specchio e viene calcolato con un algoritmo il punto futuro in cui si troverà il soggetto in movimento. A questo segue un aggiustamento del piano di fuoco, e finalmente l'otturatore si aprirà impressionando l'immagine. Questo sistema un po' macchinoso risale agli anni settanta del secolo scorso e, in realtà, è piuttosto efficiente negli scatti a soggetti che si muovono in modo rettilineo uniforme, senza accelerazioni o decelerazioni, né cambiamenti di direzione. Quando invece una ml con sensore impilato scatta, i sensori autofocus continuano a operare durante lo scatto che avviene senza ritardi e per questo la "consistenza" delle immagini a fuoco è enormemente maggiore. Perciò è solo da pochi anni che si vedono bellissime immagini di piccoli uccelli in volo e persino di insetti. Proprio questa nuova opportunità mi colpì perché, malgrado il peso del 200-600, portai a casa una serie straordinaria di farfalle, api e coleotteri in volo. ![]() Naturalmente a questi primi scatti seguirono negli anni successivi quelli straordinari di altri fotografi come NadiaB che, grazie a un'attrezzatura 4/3 molto più leggera della mia, ottenne risultati meravigliosi di insetti... 8 commenti, 15711 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Articoli il 22 Dicembre 2024, 19:01 ![]() Siamo molto più che fotografi di natura. Il motivo di ogni fotografia che scatto nasce dal bisogno di fermare in un contenitore di immagini la realtà che mi circonda: da quando sono nato vedo la natura come il mio mondo personale, un mondo da conoscere e condividere, proteggere e divulgare. In questo universo ho scoperto quanto è vera l'affermazione di Socrate per la quale ogni nuova scoperta si accompagna alla rivelazione di decine di migliaia di nuove realtà fin qui sconosciute e tutte da esplorare. In un mondo che scimmiotta la natura prelevando senza rispetto risorse e ricchezze, ho sempre utilizzato le conoscenze scientifiche e la tecnologia fotografica al solo scopo di ampliare la conoscenza - non solo visiva - del mondo che mi circonda. Ho la fortuna di essere nato nel paese europeo con la maggior diversità di ambienti e microclimi e di aver affrontato la loro esplorazione con un taccuino visivo capace di descrivere meglio di qualsiasi frase o discorso questa biodiversità: ho scattato in cinquant'anni milioni di immagini a piante, insetti, mammiferi e uccelli, ecosistemi e paesaggi ambientandoli nei meravigliosi micro o macroambienti in cui si sono evoluti e di cui fanno parte. ![]() In questo viaggio che dura da cinquant'anni ho incontrato persone meravigliose che mi hanno a loro volta aperto scrigni di conoscenze naturali di difficile accesso. Fotografi innanzitutto, ma anche professori universitari di geografia generale e geografia fisica, di zoologia e botanica, di ecologia e scienze del comportamento animale. In questo variegato flusso di informazioni, all'università ho privilegiato un corso di studi "olistico" che comprendesse tutte le scienze della natura, non solo le scienze della vita ma anche quelle della terra che ospita la vita. Le scienze geologiche permettono di comprendere i meccanismi che determinano i paesaggi e la natura fisica degli ambienti e delle comunità dei viventi che nel loro insieme costituiscono la biosfera, l'unico complesso e gigantesco essere vivente circondato per migliaia di anni luce solo da corpi celesti privi di vita. L'ultimo esame dei 19 che costituivano il mio piano di studi fu la biochimica, una sorta di compendio di conoscenze extraterrestri. Esse descrivono la natura fisico-chimica dei corpi celesti, delle nebulose e tutto il ciclo di sintesi degli elementi, a partire dell'idrogeno fino agli atomi più complessi e pesanti. ![]() Per questo personale approccio alla conoscenza della natura non mi sono mai appassionato alle attrezzature fotografiche, se non perché mi permettevano di... 28 commenti, 76366 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 22 Settembre 2023, 23:27 C'è una parte importante della prima pagina di questo forum - e un conseguente numero assai consistente di discussioni - basate su rumors che si rivelano alcune presto, la gran parte dopo mesi o anni, delle vere e proprie bufale. Apro questo 3d con l'intento di limitare questo fenomeno sempre più diffuso in internet. Invito a partecipare innanzitutto l'amministratore del sito pregandolo di dimostrare coraggio mantendo aperta questa discussione. Invito anche alla moderazione e a parlare esponendo solo fatti realmente accaduti. Ecco il primo: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3251352 Il tempo, che è galantuomo, ha dimostrato che nessuna reflex canon è mai esistita ne' è mai stata commercializzata con uno stabilizzatore nel sensore. Ciò che mi chiedo riguarda le opportunità ma anche la credibilità per un forum di fotografia, che derivano dal rifiutarsi di pubblicare con disinvoltura indiscrezioni che poi si riveleranno vere e proprie bufale, creando ad arte false aspettative negli utenti - da parte di qualche scaltro produttore - allo scopo di orientarne in modo fraudolento i comportamenti commerciali. 27 commenti, 1583 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Tecnica, Composizione e altri temi il 20 Giugno 2023, 23:04 È noto che la tradizione macro esige insetti immobili buona luce e cavalletto per poter usare tempi lunghi e chiudere il diaframma o effettuare una serie di scatti a diversi punti di messa a fuoco da fondere poi elettronicamente per ottenere un soggetto completamente a fuoco anche se molto ingrandito. Ma anche l'autofocus delle moderne mirrorless con sensori stacked ha determinato progressi considerevoli. Perciò, in qualche giornata d'inizio estate mi sono dedicato a fotografare insetti in volo lungo un corso d'acqua del complesso della Tolfa. Più esattamente libellule degli ordini Anisoptera (vere libellule) ![]() e Zygoptera ( damigelle o false libellule). ![]() Insomma, il moderno autofocus mirrorless mi ha dato qualche sorpresa perché mi ha permesso qualche sequenza a fuoco anche in volo manovrato e non stazionario. La mia proposta è perciò rivolta a tutti i fotografi di insetti presenti su Juzaforum: rivoluzioniamo il genere macro sviluppando il genere Insects In Flight. Che ne dite? ![]() 75 commenti, 5145 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Obiettivi il 22 Dicembre 2022, 18:31 Nell' ultima discussione sull'attrezzatura in naturalistica ( www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4409308 ) sono emerse opinioni molto diverse sul bokeh che si può ottenere con 200-600 - eventualmente con l'ausilio delle funzioni Controllo sfocatura e Campo Sfoca di PS - rispetto al bokeh proprio dei supertele quali il 500 is II che ho posseduto per 4 anni. ![]() Sono rimasto piuttosto sorpreso dal bokeh di questa immagine del 200-600, caratterizzata però da una distanza considerevole dello sfondo; avendo scattato nei medesimi luoghi con gli stessi sfondi e specie sia con telezoom che con 500 is II, posso provare a fare dei confronti. Utilizzerò le immagini post prodotte, quelle relative al 200-600 passate per dxo pure raw e poi in PS. Le immagini relative al 500 is II sono state aperte in digital photo professional e poi elaborate in PS (4 anni fa non usavo programmi di riduzione del rumore di luminanza). 225 commenti, 11485 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Obiettivi il 14 Dicembre 2022, 14:16 Se accanto ai campi di calcio si vedono essenzialmente supertele e qualche telezoom, da due anni a questa parte su juzaforum vengono utilizzati essenzialmente telezoom, preferibilmente leggeri per uso a mano libera. Dalle statistiche del sito oltre 25000 foto sono state scattate con telezoom, mentre solo un supertele compare in classifica con 1200 foto (500 is II) e non è più in produzione. 224 commenti, 11107 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 13 Settembre 2022, 16:50 In fotografia naturalistica una delle principali difficoltà è avvicinare il soggetto. Per questa ragione chi inizia a fotografare avifauna ricorre spesso al ritaglio, in una sorta di compensazione dovuta alla difficoltà di scattare da vicino ai selvatici, molto elusivi in Italia per la caccia e l'invadenza umana. Escludo di trattare questo problema in questa discussione, perché riguarda le capacità naturalistiche e le abilità di chi fotografa. Esiste però una seconda difficoltà che riguarda gli scatti in volo: ottenere foto a fuoco di soggetti in volo rapido a distanza ravvicinata. Infatti, man mano che il soggetto si avvicina al fotografo, la sua velocità angolare aumenta con effetto di stressare l'autofocus e di aumentare la difficoltà del fotografo di tenerlo inquadrato nel mirino. Apro questa discussione su sollecitazione di Andrea ( l'amico Magomaghetto) allo scopo di contribuire a chiarire le ragioni tecniche che determinano il problema e le nuove soluzioni oggi disponibili. ![]() In foto come questa, utilizzare vecchi motori ultrasonici di quarant'anni fa e una reflex - sia pure professionale - costringe a anticipare lo scatto per ottenere qualche immagine nitida, mentre a distanza ravvicinata le foto vengono praticamente tutte sfocate. Questo dipende dal sollevamento dello specchio che acceca l'autofocus e costringe ad approssimare il punto futuro in cui si troverà il soggetto all'apertura dell'otturatore. A questo scopo il firmware delle reflex utilizza complicati algoritmi che funzionano sempre meno man mano che il soggetto si avvicina al fotografo. Perciò, finché avevo un'attrezzatura reflex (canon 1dxmkII e 500 is II), ero spesso costretto a scattare da lontano e a croppare il fotogramma con i soggetti più rapidi e piccoli. Anche la copertura dei sensori autofocus nel frame era molto limitata e contribuiva a perdere il fuoco durante la raffica. Da quasi 4 anni utilizzo una attrezzatura mirrorless con sensori stacked (a9 e a1) e finalmente posso ottenere immagini a fuoco con soggetti in volo a distanza ravvicinata. Perciò le molte centinaia di foto in volo pubblicate con questa attrezzatura da quattro anni a questa parte non sono quasi mai croppate, ma sempre ridimensionate da 9000 o da 6000 a 2400 pixel sul lato lungo del frame. L'unico fattore di crop che utilizzo con ottimi risultati sulla a1 è il crop in camera di 1.5x che fornisce un file apsc di altissima qualità grazie alle caratteristiche del sensore e all'utilizzo della parte centrale dell'immagine. ![]() 83 commenti, 7156 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 15 Gennaio 2022, 8:42 Apro questa discussione all'alba della commercializzazione della nikon z9 e della canon r3. Dopo anni di ritardi e forti resistenze verso la tecnologia mirrorless espressa prima nella sony a9 e poi nella sony a1, i due grandi player storici della fotografia si sono adeguati alle nuove straordinarie possibilità per i fotografi d'azione, offerte già dal primo sensore stacked commercializzato nel 2016. Sono un fotografo da decenni specializzato in fotografia di uccelli in volo e sto utilizzando dal 2019 i sensori stacked, realizzando un numero imponente di immagini a fuoco, rispetto a quando usavo 1dxmkII. Il vantaggio di avere lo stesso ritardo di un'ammiraglia reflex (35 millisecondi), e nessun oscuramento del mirino durante la raffica, permette di ottenere scatti straordinari persino con soggetti piccoli e dal volo imprevedibile, insetti compresi. ![]() ![]() ![]() 194 commenti, 23573 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Articoli il 05 Novembre 2021, 19:43 ![]() Per quanto ci abbia provato, non sono mai riuscito in tanti anni che fotografo a trovare un punto di arrivo. La natura della fotografia è effimera come la luce di una stella in una notte senza luna, quando la via lattea brilla così vicina che sembra di poterla toccare con un dito: una stella in mezzo a miliardi di altre stelle. Da questo punto di vista la pittura o la scultura riescono a raggiungere risultati ben più resistenti ai danni che il tempo produce. Per chi come me realizza scatti dinamici di soggetti naturali la differenza è ancor più accentuata dal momento che le singole fotografie, per quanto sorprendenti, vengono via via superate da immagini realizzate con attrezzature tecnologicamente più avanzate e performanti. Persino le capacità sviluppate in tanti anni passati cercando di avvicinare gli animali selvatici, vengono superate da foto più ravvicinate colte da una attrezzature più leggere e da sistemi autofocus più efficienti. Ad esempio circa dieci anni fa scattai un'ottima serie ad alcune coppie di canapiglie presenti in inverno nel parco nazionale del Circeo. ![]() Come si vede, il dettaglio è meno significativo e pulito della foto che apre questo articolo, mentre la movenza colta con la vista da sopra e di tre quarti anteriore dà forza all'immagine. Il dettaglio è minore perché la foto è ritagliata e ingrandita, mentre il rondone pallido è ripreso quasi a pieno formato. L'uso della reflex con soggetti in rapido movimento verso la fotocamera richiede il calcolo del punto futuro, e non consente di scattare foto a fuoco a breve distanza, nemmeno con algoritmi di calcolo più complessi di quanto facesse la 7d con cui ho scattato alla canapiglia. Così era necessario ritagliare il soggetto ripreso in volo a distanza, col vantaggio non trascurabile di averlo completamente a fuoco. Per poterlo fare occorrevano supertele luminosi, molto pesanti e costosi, senza riuscire a cogliere i dettagli e le sfumature di colore che, a distanza minore, riesce oggi a cogliere il sensore stacked di una mirrorless. Questa limitazione delle reflex ha prodotto in chi frequenta Juza forum la consapevolezza che le foto a uccelli in volo siano necessariamente poco definite e non confrontabili per qualità d'immagine alle foto eseguite a soggetti posati, che vengono abitualmente ripresi a distanza ravvicinata. Già l'evoluzione della meccanica del ribaltamento dello specchio e l'aumento della frequenza degli scatti hanno permesso con le ammiraglie reflex di ottenere nella raffica diversi scatti... 17 commenti, 35304 visite - Leggi/Rispondi ![]() in Articoli il 22 Marzo 2021, 1:05 ![]() Dietro richiesta di alcuni fotografi, affronto questo tema riportando le mie esperienze personali. Ho usato per quarant'anni i supertele Canon con i duplicatori dedicati, e stavo sempre a montare e smontare i duplicatori perdendo migliaia di occasioni fotografiche. Ho utilizzato dal 1987: 300 2.8 L, 500 4.5 L, 300 2.8 is II e 500 4 is II. Fotografo da sempre quasi esclusivamente uccelli in volo e ho sempre sentito il bisogno di un un telezoom di buona qualità abbastanza leggero per uso a mano libera. Dopo aver provato l'ottimo 150-600 sigma S, ho notato la equivalenza di risultati ottenuti usando il 500 4.5 L quando diaframmato a 5.6: risultati molto validi sia per dettaglio che per colori. Non a caso guardando le statistiche di questo forum, sono statte pubblicate nel 2020 quasi 20000 foto eseguite con telezoom e 38000 foto con tutte le altre lenti utilizzate dagli utenti. Un risultato stupefacente, legato ai progressi ottici dei telezoom dovuti alle crescenti capacità di calcolo in progettazione. Poco più di un anno fa sono passato ad a9 e 200-600. Ho avuto un attimo di esitazione pensando al 600 mm Sony, perfettamente duplicabile come il mio precedente 500 is II della Canon, che era leggermente più pesante. Ha prevalso la curiosità di provare la duttilità dello zoom e il risparmio di un chilo di peso. Ho preso inoltre 1.4X, booster con altre due batterie originali e la a7r4. Tra l'altro il 200-600 ha un prezzo molto conveniente nonché una zoomata cortissima (un terzo di giro) e interna: l'ideale per fotografia d'azione. ![]() Cominciamo dal peso che influisce enormemente sulla possibilità di brandeggiare a mano libera inseguendo con sicurezza e precisione i voli più imprevedibili come quelli dei limicoli e dei passeriformi in volo libero. La configurazione a9/200-600 con spallaccio in alluminio pesa 3150 grammi contro i 5650 del 500 is II duplicatori e 1dxmkII con spallaccio dedicato. Chiaro che anche la trasportabilità in palude o in montagna è completamente diversa. Un altro aspetto riguarda invece le possibilità autofocus. Bisogna considerare che una reflex deve in ogni scatto calcolare il punto futuro in cui si troverà il soggetto dopo che lo specchio verrà sollevato. Questo calcolo non esiste su mirrorless, che per l'appunto non ha specchio e perciò beneficia di una lettura autofocus in tempo reale, senza ritardi meccanici. Questo comporta una consistenza di scatti nitidi completamente diversa sia per numerosita' che per distanza. La numerosità colpisce maggiormente, visto che... 11 commenti, 13523 visite - Leggi/Rispondi | Invia Messaggio Privato Aggiungi Amico Claudio Cortesi ha ricevuto 3546737 visite, 130723 mi piace Attrezzatura: Sony A1, Sony A9, Canon 1DX Mark II, Canon EF 300mm f/2.8 L USM, Canon EF 300mm f/2.8 L IS II USM, Canon EF 300mm f/2.8 L IS II USM, Canon EF 500mm f/4.5 L USM, Canon EF 500mm f/4 L IS II USM, Sony FE 400-800mm f/6.3-8 G OSS, Sony FE 200-600mm f/5.6-6.3 G OSS, Canon EF 17-40mm f/4.0 L USM, Canon EF 70-200mm f/4.0 L USM, Canon EF 1.4x (1988 version), Canon EF 1.4x III, Canon EF 2.0x III, Sony FE 1.4x, Canon EF 2.0x (1988 version) (Per vedere le statistiche di fotocamere, obiettivi e ISO più utilizzati da Claudio Cortesi, clicca qui) Interessi: Tutte le scienze naturali, in modo particolare geografia fisica ecologia e comportamento animale. Fotografo la natura dall'adolescenza, la osservo da quando sono nato. Registrato su JuzaPhoto il 28 Settembre 2013 AMICI (89/100) |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me