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Aleziggio www.juzaphoto.com/p/Aleziggio ![]() |
![]() | Panasonic Lumix 14-42mm f/3.5-5.6 II OIS Pro: molto compatto, resa migliore dell'analogo Zuiko, nitidezza eccezionale a 14 mm, monta filtri da 46 Contro: resa da obiettivo kit, molto "digitale", tende a bruciare le alte luci in condizioni di luce dura Opinione: ho posseduto diversi obiettivi kit economici, lo Zuiko 14-42, il Panasonic 14-42 II e il Panasonic 14-45, e direi che possiamo tranquillamente metterli in quest'ordine di prestazioni crescenti. Il Panasonic 14-42 II l'ho trovato meglio costruito dell'omologo Zuiko, inoltre ha una nitidezza davvero elevata a 14 mm. Di contro, la prestazione ottica man mano che le focali si fanno più lunghe, al contrario del Panasonic 14-45, che invece dà il suo meglio a 45 mm. Il 14-45 però regala immagini calde e un microcontrasto che gli altri obiettivi kit non hanno. Una caratteristica positiva del Panasonic 14-42 II è che monta filtri da 46, un diametro comune a molte ottiche MFT. Complessivamente è un buon obiettivo kit, molto leggero e ben costruito, dotato di buona nitidezza ma diciamo che non ha la "magia" delle ottiche di fascia più alta. Da preferire comunque allo Zuiko 14-42, a mio parere inviato il 08 Gennaio 2020 |
![]() | Voigtlander MFT 10.5 mm f/0.95 Nokton Pro: nitidezza, resa, utilizzabile già a f0,95, luminosità impareggiabile per un grandangolare Contro: peso Opinione: perfettamente usabile già a TA (questo era il mio più grosso dubbio) su soggetti non troppo contrastati, la qualità d'immagine migliora decisamente al centro già a f1,2. Per avere nitidezza da angolo ad angolo occorre chiudere a f2 0, ma possiamo dire che la prestazione generale é già ottima a f1,4 e molto buona a f1,2. Soffre di astigmatismo ai bordi ma credo che con un diaframma del genere non si possa chiedere di meglio. Aberrazioni cromatiche sono ovviamente abbondanti a f0,95, ma scompaiono del tutto già a partire da f2,0, a testimoniare la bontà ottica. A livello di campo inquadrato devo dire che mi piace molto: è più wide di un 24 equivalente ma non è ancora un ultragrandangolare, a mio parere una focale indovinata. Non ha l'autofocus, ma questo a mio parere è un vantaggio per la fotografia notturna. La resa poi è tutta particolare, genera immagini molto incise e contrastate, ha un carattere tutto suo, qualcosa che non ho trovato in nessuna delle ottiche MFT provate fino ad oggi. Passiamo all'unico contro, per quanto mi riguarda: il peso. Per me la filosofia MFT è fatta di leggerezza e portabilità. Non è certamente un gigante se comparato a ottiche per sistemi maggiori, però bisogna dire che in quanto a metallo impiegato in Voigtländer non si siano risparmiati: il 10,5 è un piccolo carro armato! Per qualcuno questo può essere un pregio, personalmente avrei preferito una costruzione più leggera. Costruzione impeccabile e ghiere perfette. inviato il 08 Marzo 2019 |
![]() | Venus Laowa 15mm f/2 Zero-D Pro: dimensioni contenute, nitidezza a partire da TA, può montare sia filtri a vite che a lastra Contro: controllo qualità prodotto Laowa non uniforme, si potrebbe incorrere in esemplari non perfetti, verificare subito il proprio acquisto Opinione: Aggiorno al recensione del Laowa 15 in seguito ad un intervento di riparazione da parte del costruttore. Recensione pre-intervento: Estasiato dalle prestazioni del fratellino Laowa 7,5 f2,0 per MFT, ho voluto provare il 15 mm per FF. Come ottica é molto interessante, per il fatto che è compatto, per la focale che ben si sposa a paesaggi, architettura e cieli stellati e per la possibilità di montare filtri a vite. Per la foto diurna, chiudendo il diaframma da f4 in su la nitidezza é buona. Per la foto notturna, a f2,0 il coma sulle stelle é presente, chiudendo a f2,8 va meglio Aggiornamento post-assistenza: la resa dell'ottica è sempre stata buona ma non mi ha mai convinto del tutto. Un giorno ho effettuato dei test e ho realizzato che il mio esemplare fosse decentrato. Ho inviato allora le foto campione al rivenditore, che mi ha così detto di mandarlo da loro in assistenza. Ci sono voluti un paio di mesi perché a quanto pare l'ottica è stata rispedita al costruttore. Ad ogni modo, me lo hanno rimandato indietro PERFETTO. Non so se lo abbiano sostituito o se lo abbiano riparato, ad ogni modo sono scomparsi tutti i difetti visibili soprattutto a TA. Concludendo, cosa dobbiamo dire? Dal punto di vista del controllo qualità prodotto, forse Laowa lascia un po' a desiderare, non è la prima volta che sento di ottiche decentrate della casa cinese, bisogna essere "fortunati" a pescare l'esemplare giusto e comunque rispedire in assistenza eventuali esemplari difettosi finché sono coperti da garanzia. Tornado all'ottica, possiamo dire che il Laowa 15 com'è adesso, dopo l'assistenza, è ineccepibile, è nitido e contrastato e soddisfa appieno le aspettative per un'ottica di questo livello inviato il 07 Marzo 2019 |
![]() | Venus Laowa 7.5mm f/2 MFT Pro: nitidezza, immagini ben contrastate, dimensioni della lente ridicole, possibilità di montare filtri a vite Contro: vignetta a f2,0 Opinione: Ho letto opinioni contrastanti su questa lente, addirittura in rete si trovano recensioni di esemplari decentrati, nonostante fossero forniti direttamente dal produttore. Essendo un amante del rischio ho voluto provarlo e, sarà stata una botta di fortuna, ma il mio esemplare è semplicemente perfetto. Questa lente sforna immagini davvero contrastate in ogni occasione e bei colori. Si tratta anche di una focale divertente da utilizzare, tanto che non posso più farne a meno. L'ho preferito allo zoom 7-14 per via dell'apertura, dato che l'obiettivo era di testarlo con le aurore boreali. La lente non ha affatto deluso, anche se quando ti trovi di fronte a certi spettacoli anche un f2,0 inizia ad andare stretto e vorresti magari un f1,4. Una caratteristica ottima è la possibilità di montare filtri a vite, ma essendo un super-grandangolare occorre utilizzare i filtri di tipo "slim", pena l'inclusione della ghiera filtro nell'immagine. Le dimensioni di questa lente sono minuscole, sembra quasi una lente giocattolo. Avendo fatto un viaggio con un amico fotografo professionista dotato di Canon 5DSR con Samyang 14mm f2,8, abbiamo appurato che il campo inquadrato è esattamente lo stesso. Mettendo la Canon con il Sammy 14 di fianco alla Oly con il Laowa 7,5, si ha l'impressione di essere di fronte a una fotocamera con a fianco una sorta di modellino in miniatura. Le immagini che sforna il piccolo Laowa sono comunque davvero incise e non bisogna temere complessi d'inferiorità dovuti alle dimensioni. Il paraluce è anche di tipo minimal, in metallo. Ma veniamo ai contro: la vignetta a f2,0. La caduta di luce ai bordi a TA ammonta, a occhio, a un paio di stop rispetto al centro del frame. A f5,6 possiamo dire che la vignetta scompaia. L'impressione è che la lente sia oltremodo miniaturizzata, se l'avessero costruita con un diametro maggiore forse avrebbe vignettato meno. Che sia ottimizzata per sensori da 1"? Ad ogni modo, si scatta tranquillamente a f2,0 e, tutto sommato, la vignetta a TA è ancora a livelli gestibili inviato il 26 Marzo 2018 |
![]() | Panasonic Leica DG Summilux 12mm f/1.4 ASPH Pro: resistenza al flare, nitidezza, apertura. Sui cieli stellati mostra coma solo a diaframmi aperti e assenza totale di astigmatismo (tra i grandangolari, è un pregio non così comune) Contro: Se proprio vogliamo trovarne, per chi è abituato alle ottiche micro 4/3 è leggermente più pesante della media e ha costruzione metallica. Ma direi proprio che non abbia nessun contro Opinione: lente acquistata appositamente per fotografare l'aurora boreale in Islanda, potendo accorciare i tempi di esposizione e migliorando i dettagli visibili sulle luci nel cielo. E questa meraviglia dai vetri Leica non ha deluso. In altre occasioni, di giorno controluce, ho notato un'eccellente resistenza al flare: le immagini sono sempre molto contrastate e nitide. Per quanto riguarda l'utilizzo su cieli stellati, la lente dimostra un'ottimo controllo del coma dell'astigmatismo, che sono tipici difetti piuttosto marcati anche su lenti magari blasonate ma ottimizzate per altri aspetti; scattando a f1,4 le stelle mostrano aberrazione cromatica e leggero coma sui bordi, senza mostrare segni di astigmatismo, ma chiudendo via via il diaframma, già a f3,2 si ottengono stelle con un grado di puntiformità elevato su tutto il frame (vedere foto del colle del Nivolet a conferma). Per chi ha la passione per i cieli stellati, sono caratteristiche davvero notevoli in un grandangolare. Unico limite, come ci si può aspettare, gli inevitabili purple fringing a diaframma tutto aperto; comunque nulla di eccessivo o che non si possa correggere in post. Per me la fama di lente premium è tutta meritata, non saprei davvero cosa si possa chiedere di più a un obiettivo. Di contro, anche il prezzo è "premium" ma se si ha un corredo m4/3 e si ha l'esigenza di accorciare i tempi di esposizione in ambito grandangolare, la scelta può solo cadere tra il Leica 12 mm e il Voigtländer Nokton 10,5 mm f0,95. Per quanto ho potuto provare, il Pana-Leica è già assolutamente utilizzabile a TA senza problemi di vignettatura o morbidezza eccessiva ai bordi. Il Voigtländer 10,5 che si trova circa allo stesso prezzo ha caratteristiche ancora più estreme, se dovessi fare un paragone tra i due direi che il Panansonic 12 vince nel rapporto qualità/(ingombri*peso), mentre il Voigtländer è una soluzione senza compromessi, adatto a chi non ha problemi a utilizzare ottiche manuali inviato il 08 Aprile 2017 |
![]() | Olympus OM-D E-M5 II Pro: gamma dinamica, stabilizzatore, modalità alta risoluzione, display articolato Contro: sensore non aggiornato da tre anni, autofocus lento con Panasonic 100-300 senza luce ottimale Opinione: Ho acquistato la E-M5 II preferendola alla E-M1 e confermo quanto già detto da altri a riguardo dello stabilizzatore, della gamma dinamica e delle buone prestazioni del sensore in generale, anche se quest'ultimo è praticamente lo stesso che equipaggiava già la E-M5 del 2012. Vorrei soffermarmi su una caratteristica che è passata quasi inosservata ma che è veramente una bomba: la modalità alta risoluzione (HR), che genera file da 40 MP di una qualità strabiliante, senza effetto moirè e con reale risoluzione RGB, senza gli effetti negativi della demosaicizzazione. Un amico che utilizza una fotocamera full frame ha sgranato gli occhi di fronte ai file HR della Oly: si tratta di una funzione utilissima per i paesaggi e per la macro, anche se limitata, appunto, a soggetto perfettamente statici. Molto utile anche la funzione di scatto remoto controllato via app da smartphone, utilizzabile per fare astrofotografia senza rischiare di interferire con la messa a fuoco, laboriosa, del telescopio; bisogna però precisare che la versione completa dell'app è quella a pagamento ma che, nonostante questo, sia inspiegabilmente limitata all'esposizione massima di 60 s. Altra funzione interessante è il live composite, che genera files frutto della somma di scatti singoli, ottenendo risultati da esposizione lunga ma comunque bilanciati sull'esposizione ottimale; in talune situazioni questo non sarebbe possibile con una esposizione singola: la funzione è utile, per esempio, per le startrails. Il display completamente articolato a qualcuno piace, altri preferiscono quello tiltable della E-M1: io dico che non ci siano grandi differenze, entrambe le soluzioni presentano pregi e difetti ma quello completamente articolato della E-M5 II offre certamente delle possibilità in più e consente di risparmiare batteria in posizione richiusa. Il menù risulta talvolta un po' intricato ma è normale per una macchina con una tale quantità di funzioni. Un'altra funzione utilissima è lo scatto silenzioso, che aiuta a non far fuggire animali diffidenti ed evita il mosso da shutter shock alle focali lunghe. Finiture e rotelle in metallo la rendono un capolavoro a livello di realizzazione meccanica. Per la caccia fotografica con Panasonic 100-300 la messa a fuoco risulta talvolta un po' lenta e difficoltosa in condizioni di luce non ottimale; altri utenti confermano che la E-M1 sia molto più performante in fatto di messa a fuoco. Complessivamente si tratta di una ottima all-around ad alte prestazioni con ingombri poco più che da compatta, perfettibile soltanto nella messa a fuoco ancora non al livello delle reflex: problema ad oggi comune a tutte le mirrorless con AF a contrasto inviato il 19 Gennaio 2016 |
![]() | Samyang 7.5mm f/3.5 UMC Fisheye MFT Pro: nitidezza, colori immagini su corpi Olympus, si sposa perfettamente con i paesaggi di montagna Contro: nessuno Opinione: Per essere una lente che si trova a 200€ sull'usato non posso che consigliarla. Nitidezza senza compromessi, restituisce immagini dai colori brillanti su corpi Olympus. La messa a fuoco manuale non è affatto un problema, la costruzione ghiere è molto precisa. La distorsione ovviamente è elevata, trattandosi di un fisheye anziché di un ortoscopico. Ad ogni modo, è possibile correggere la distorsione in postproduzione e ottenere immagini paragonabili a quelle di un ortoscopico di focale circa 7 mm, cosa che ho verificato direttamente confrontandolo con le immagini ottenute con uno zoom Pana 7-14 mm. P.s. se vi piace andare in montagna, non potrete lasciare questa lente a casa! inviato il 06 Maggio 2015 |
![]() | Fujifilm FinePix XP70 Pro: design, grip, robustezza, praticità, prezzo Contro: qualità d'immagine, lentezza nello scatto a volte Opinione: Ho acquistato questa Fujifilm XP70 perché volevo fare qualche foto subacquea senza svenarmi, dato che il box per la mia altra fotocamera costava ben 400€ mentre questa l'ho trovata online a 164€. Inoltre ho messo sulla bilancia la compattezza, praticità e robustezza di un sistema compatto di questo genere invece di impacchettare la propria fotocamera prima di immergersi (con i rischi che comporta). La prima cosa che ho apprezzato è il design sportivo e simpatico ma questo va a gusti; in particolare il mio modello è quello giallo. In mano "casca bene", il materiale è caratterizzato da un ottimo grip, per il resto trattandosi di una compatta non c'è molto da aggiungere, ovviamente sono precluse le regolazioni tipiche del mondo reflex (apertura, tempi, sensibilità) per cui l'unico comando che interessa è il tasto di scatto. La qualità d'immagine in fatto di rumore elettronico è in linea con quello che può offrire un sensore da 1/2,3", forse persino non troppo performante. Anche la nitidezza della lente in dotazione non è proprio esaltante. Le impostazioni automatiche di scatto sono insoddisfacenti (anche in modalità "underwater) e le immagini che sforna richiedono, a mio parere, di essere lavorate in post-processing per raggiungere uno standard gradevole. Inoltre in alcune situazioni la preparazione allo scatto richiede qualche secondo, forse le continue variazioni di luce sott'acqua mettono in crisi la messa a fuoco e la misurazione della luce. Altri scatti sono invece istantanei. Al momento di acquistarla ho valutato altre macchine più costose ma poi la scelta è ricaduta sulla Fuji e posso dire che per i 150€ che costa fa il suo lavoro. Alla fine il sensore è sempre da 1/2,3" su questo tipo di compatte, quindi più di tanto non si può pretendere; forse Fuji avrebbe potuto montare una lente più nitida, questo possiamo dirlo. Detto questo, se non vi disturba dover ripassare in Photoshop i vostri scatti, si possono ottenere delle foto gradevoli: ne pubblico qualcuna, giudicate voi i risultati! inviato il 01 Settembre 2014 |
![]() | Olympus M.Zuiko Digital ED 40-150mm f/4-5.6 R Pro: nitido e ultracompatto Contro: per il prezzo, nessuno. Non stabilizzato, adatto a corpi con stabilizzazione sul sensore Opinione: Teleobiettivo zoom estremamente compatto e nitido, il prezzo indicato da Juza è assolutamente fuori mercato. Io l'ho acquistato nuovo a 157€ ma consiglio a chi volesse entrare nel mondo micro quattro terzi di comprare il kit comprensivo di corpo macchina, zoom standard 14-42 e tele 40-150 per spuntare prezzi ancora migliori. Il 14-42 del kit standard l'ho riposto molto presto nel cassetto per andare verso lenti più luminose. Il 40-150 invece riesco a utilizzarlo con profitto e divertimento. Può essere accoppiato al macro converter Mcon-p01, ottenendo una discreta lente macro con una spesa aggiuntiva di 45€, se non si volessero fare grandi investimenti su una lente macro dedicata. inviato il 13 Febbraio 2014 |
![]() | Olympus M.Zuiko Digital ED 75-300mm f/4.8-6.7 II Pro: Nitidezza e compattezza, autofocus rapido Contro: buio Opinione: Nitido, le aberrazioni cromatiche sono quasi impercettibili grazie all'impiego di vetri ED. Leggero e compatto, ci si può veramente dimenticare di averlo con sé e portarlo in una piccola borsa a tracolla; questo non è poco per un 600mm equivalente. L'autofocus è veloce e preciso e in molti casi funziona bene anche con soggetti in movimento. Note dolenti: l'apertura massima ridotta costringe a operare ad alti iso, se si vogliono mantenere tempi di scatto brevi ed evitare il mosso alle focali più lunghe. Olympus avrebbe dovuto progettare, a mio parere, un obiettivo di apertura massima almeno pari al suo concorrente Panasonic, cioè f5,6, che rispetto a f6,7 raccoglie il 43% di luce in più nello stesso intervallo di tempo. Non è stabilizzato ed è quindi utilizzabile con profitto senza cavalletto solo su corpi Olympus, che hanno la stabilizzazione sul sensore. inviato il 13 Febbraio 2014 |
![]() | Olympus PEN E-PM2 Pro: Qualità dell'immagine, stesso sensore della EM5 in un corpo ancora più piccolo, poco più grande di una compatta Contro: Rosso troppo saturo con scarsa luce in modalità auto, mancanza di iso100. Olympus non supporta più il controllo remoto da pc (tethering) sui nuovi modelli Opinione: Sono passato, come molti, al micro quattro terzi dopo aver avuto una fotocamera più grossa che mi ha sfondato il collo tutte le volte che l'ho portata con me. Adesso porto un corredo di fotocamera e 3-4 obiettivi in una borsetta di piccole dimensioni e sempre con molto meno di 2kg di roba. Ho messo al primo posto la portabilità, avendo optato per la E-PM1 prima, poi sostituita con la E-PM2, che sono le più compatte della linea Olympus PEN. La E-PM2 condivide il sensore con la E-M5, per cui la qualità dell'immagine è garantita. Perché uno dovrebbe comprarsi la E-PM2 anziché la EM5? La EM5 ha tutti i controlli fisici e quindi è più immediata, mentre la E-PM2 ha pochi tasti per fare tutto navigando nel menu, che a mio avviso è organizzato bene per cui è comunque abbastanza veloce da utilizzare in manuale. La E-PM2 è più piccola e leggera, inoltre è più economica, per cui chi non volesse spendere i soldi per una EM5 può trovare in essa una valida alternativa senza sacrificare la qualità fotografica. E' possibile utilizzare tranquillamente un treppiede leggero, altro grosso vantaggio quando, ad esempio, per un viaggio in aereo si può portare tutto il corredo + treppiede nel bagaglio a mano insieme a tutti gli effetti personali, senza dover portare una seconda valigia o senza dover imbarcare valigie più grandi. A livello di prestazione ad alti iso posso dire che il rumore sia perfettamente gestibile fino a iso 1000 e accettabile fino a 1600, dopodichè occorrono dei multiscatti o pesante postproduzione per la riduzione dello stesso. Rispetto alla E-PM1, Olympus è riuscita a ridurre il rumore nonostante la risoluzione del sensore sia passata da 12MP a 16MP, con conseguente riduzione dell'area del singolo pixel. Secondo me avrebbero ottenuto risultati eccezionali mantenendo i 12MP ma evidentemente le ragioni del marketing e la necessità di uniformare i sensori tra i diversi modelli hanno prevalso. Buona resa cromatica generale, occorre solo fare attenzione alla esagerata saturazione del rosso in alcune situazioni sui jpeg prodotti dalla macchina. Il touch screen è anche piuttosto utile in alcuni frangenti, quali la selezione dell'area da ingrandire per calibrare il focus con lenti manuali o nel caso dell'astrofotografia. Da ultimo, non si capisce perché Olympus abbia terminato il supporto del software Studio 2, con il quale si poteva controllare la fotocamera da pc via cavo (tethering). Per chi fa astrofotografia è una cosa comoda per non dire necessaria ma i nuovi modelli non prevedono la modalità pc, per cui anche i possessori di una copia di Studio 2 non potranno utilizzarlo per il tethering dei nuovi modelli. inviato il 12 Febbraio 2014 |
![]() | Tokina Reflex 300mm f/6.3 MF Macro Pro: compattezza, leggerezza, super tele 600mm equivalente in 55mm, funziona anche da macro, relativamente economico Contro: manual focus lento da gestire e non adatto a soggetti mobili, contrasto e nitidezza minori degli obiettivi rifrattori (il contrasto correggibile con PS), profondità di campo ridotta e comunque non gestibile per via dell'apertura fissa, poco luminoso Opinione: Il Tokina Reflex 300mm è senza dubbio un obiettivo che ha il suo fascino, nel senso che si tratta di un super tele 600mm equivalente lungo 55mm e pesante 300g, con tutta l'esoticità degli obiettivi catadiottrici. La messa a fuoco manuale è abbastanza laboriosa. I difetti principali sono dati da scarsi nitidezza e contrasto. Recuperando le immagini in PS è comunque possibile ottenere risultati anche buoni, migliorando nettamente il contrasto. Non è possibile modulare la PDC perché l'apertura è fissa a f6,3. Altra caratteristica è il famoso "donut bokeh", il bokeh a ciambella, tipico dei catadiottrici che piace o non piace, ma si può sfruttare per ottenere degli effetti gradevoli, soprattutto con i riflessi sull'acqua. L'obiettivo ha anche capacità macro, pur restando i limiti in fatto di nitidezza e diaframma fisso. Concludendo: il Tokina Reflex 300mm è certamente un obiettivo con dei limiti, dovuti al fatto che si tratta di un super tele che potete tenere in tasca, dal quale si possono ottenere comunque delle belle immagini con un po' di perizia e post-trattamento. Soprattutto può essere molto divertente per giocare col bokeh. Giudicate voi le foto. Buona luce e buon divertimento! inviato il 02 Settembre 2013 |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me