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[06] Tecniche di cloning


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[06] Tecniche di cloning, testo e foto by Juza. Pubblicato il 10 Ottobre 2022; 26 risposte, 5339 visite.


Photoshop offre vari strumenti per eliminare o cambiare dettagli della foto: si possono usare in modo molto basilare, come rimuovere le macchie di polvere del sensore, o per interventi ben più complessi. Vediamo le principali tecniche di cloning!


Clone Stamp

Il Clone Stamp (timbro clone) è il più classico strumento di cloning di Photoshop: dopo averlo selezionato dalla barra degli strumenti che trovate sulla sinistra, tenete premuto il tasto "Alt" e cliccate sul punto della foto che volete usare come sorgente del timbro clone. Lasciare andare "Alt" e iniziate a pennellare sulle aree della foto che volete nascondere: queste verranno coperte andando a copiare la porzione di immagine che avete scelto come sorgente.

Consiglio di utilizzare un pennello con durezza 0, in modo da creare una sfumatura graduale tra l'area originale e quella ricreata. Ovviamente, questa tecnica è utilizzabile solo in zone dove il dettaglio è uniforme (es. sfondi sfocati) o indistinto (es. il fogliame di un bosco); in genere non si possono clonare aree complesse perchè si vedrebbe subito che c'è qualcosa che non quadra.

Inoltre, nell'utilizzo del Clone Stamp è importante fare attenzione a non duplicare dettagli chiaramente riconoscibili, altrimenti l'intervento diventerà evidente e artificioso. In genere consiglio di cambiare più volte la sorgente del timbro clone, in modo da creare un dettaglio il più differente possibile da quello della sorgente.


Un esempio di utilizzo del cloning. Poniamo di voler eliminare la piccola area senza alberi evidenziata in rosso: l'immagine al centro mostra un cloning eseguito in modo errato, perchè è stata selezionata come sorgente una zona con dettaglio chiaramente riconoscibile ed è stato duplicato più volte. L'immagine a destra, invece, mostra un cloning eseguito correttamente: l'intervento è pressochè inavvertibile per chi non avesse visto l'immagine originale.



Spot Healing Brush

Lo Spot Healing Brush (cerotto correttivo) è una sorta di timbro clone automatizzato: non è più necessario selezionare manualmente la sorgente, ma sarà Photoshop a ricreare il dettaglio basandosi sulle zone circostanti. Non bisogna far altro che selezionare cliccare su Spot Healing Brush, impostare le dimensioni del pennello (che dipendono da quanto è grande l'area da eliminare) e la durezza (per questo strumento in genere utilizzo 50%). A questo punto non resta che pennellare sopra l'oggetto che si vuole togliere l'inquadratura, e in pochi istanti verrà eliminato.

Photoshop offre diversi metodi per ricostruire il dettaglio: vi consiglio di utilizzare "Content Aware", dall'opzione "Type" dello strumento Spot Healing Brush; si tratta dell'algoritmo più recente e di gran lunga più efficace.

Questo strumento è eccezionalmente comodo per togliere le macchie di polvere dalle foto, come si può vedere nell'esempio seguente.


Volendo è possibile utilizzare questo strumento (così come il timbro clone visto in precedenza) anche per interventi ben più pesanti; poniamo per assurdo di voler cancellare il faro e il suo riflesso dalla foto precedente:


Il risultato a prima vista è sorprendente, anche per la facilità con cui è stato ottenuto, ma se osserviamo con attenzione il dettaglio (ingrandimento sulla destra) noteremo varie incongruenze ed artefatti che non sfuggiranno a un osservatore attento. Nel caso sia davvero necessario fare interventi così invasivi, bisogna osservare con attenzione l'immagine risulante a forte ingrandimento e correggere questi problemi utilizzando "manualmente" il timbro clone o ritentando più volte con lo Spot Healing Brush e pennelli più piccoli.



Content Aware Fill

Quando è necessario agire su zone molto estese della foto, come in quest'ultimo esempio, è meglio utilizzare il Content Aware Fill al posto dello Spot Healing Brush: il funzionamento è simile e si basa sullo stesso algoritmo "content aware", ma lo strumento Fill offre maggiori possibilità di personalizzazione.

Poniamo ancora di voler colpire il povero faro: prima di tutto, selezioniamolo con un semplice strumento di selezione come il lazo:


A questo punto, selezionate dal menu Edit lo strumento Content Aware Fill. Si aprirà una finestra con due anteprime dell'immagine: quella sulla destra mostra il risultato finale, mentre quella sinistra mostra - evidenziate in verde - le zone dell'immagine che il software userà come "base" per ricreare il dettaglio.


Se il risultato che vedete nell'anteprima non è convicente, potete utilizzare lo strumento pennello per aggiungere o togliere delle zone dell'immagine dalla "base" che viene utilizzata dallo strumento content aware, e dopo pochi istanti vedrete come questo influisce sull'anteprima. Proseguite fino a ottenere un risultato accettabile, e quindi date l'ok.

In molti casi sarà comunque necessario perfezionare il risultato facendo piccole correzioni manuali con timbro clone e spot healing; inoltre, per quanto il software sia sofisticato, non può fare magie, e a volte l'operazione può essere semplicemente impossibile, se l'area da ricostruire è troppo vasta o complessa (in questi casi, meglio rinunciare al cloning e lasciare qualche elemento "di disturbo" piuttosto che avere una foto pasticciata e artefatta).



Correggere l'inquadratura e ricreare parte dello sfondo

Quando si fotografano soggetti in rapido movimento, ad esempio uccelli in volo, è difficile avere la composizione ottimale: può capitare di tagliare via una parte del soggetto, e in genere in questi casi la foto è irrecuperabile, oppure in altri casi l'intero soggetto è nell'inquadratura, ma questa è sbilanciata o troppo stretta.

In questa situazione, se lo sfondo è abbastanza uniforme, possiamo correggere l'inquadratura e ricreare parte dello sfondo tramite il Content Aware Fill.


Nell'esempio qui sopra, il soggetto è interamente all'interno dell'inquadratura (immagine originale, in alto a sinistra), ma questa è troppo stretta e sbilanciata, senza spazio in fronte e con troppo spazio dietro al soggetto. Utilizzando lo strumento crop, ho allargato e ruotato l'inquadratura per ottenere il miglior posizionamento possibile per il soggetto; nell'utilizzo del crop consiglio di impostare "Ratio" su 3:2, in modo da mantenere il rapporto tra i lati originale.

Ovviamente rimarranno delle zone vuote (le parti bianche nello sfondo), che ora dobbiamo andare a ricostruire. Per farlo, selezionatele con lo strumento Magic Wand (la selezione è molto facile perchè sono tutte dello stesso colore uniforme). Espandete la selezione, in modo che si sovrapponga leggermente alla foto originale: cliccate Select > Modify > Expand, come mostrato nel terzo riquadro, e impostate l'espansione su 4 o 5 pixel.

Infine, cliccate su Edit > Content Aware Fill e utilizzate lo strumento di riempimento come spiegato nel paragrafo precedente. Anche in questo caso, talvolta può essere necessario fare successive piccole correzioni manuali con timbro clone o pennello, ma solitamente il Content Aware Fill è molto efficace e realistico sugli sfondi uniformi.



"Clonare" utilizzando la layer mask e scatti multipli

Può capitare, in posti molto frequentati, di non riuscire a scattare una foto senza persone davanti, e spesso la quantità di gente e la complessità del dettaglio rende impossibile rimuoverle col Clone Stamp (il risultato sarebbe troppo pasticciato). La soluzione richiede un po' di lavoro sia in fase di scatto che di post produzione.

Con la fotocamera su treppiede, scattate diverse foto della stessa identica inquadratura, a distanza di circa un minuto una dall'altra. Solitamente le persone non stanno ferme, quindi nell'arco di 10-20 minuti dovreste riuscire a ottenere numerose foto con le persone in diverse posizioni. In ciascuna foto ci saranno differenti zone "libere" da persone, e altre occupate.

In fase di post produzione, selezionate le 4-5 foto con meno gente e aprire tutti i raw con le medesime impostazioni; metteteli su diversi layer, uno sopra l'altro. A questo punto, osservate la differenza tra il livello di sfondo e quello appena sopra, per capire in quali punti non c'è più gente davanti. Applicate la layer mask (hide all) e utilizzando il pennello potrete "clonare" la gente, andando a recuperare il dettaglio che era veramente dietro la persona dalla seconda foto. Ripetete l'operazione con i layer successivi, finchè avrete ottenuto il risultato migliore possibile.


L'esempio qui sopra mostra due dei raw di partenza (in alto) e l'immagine finale (in basso, più grande). Utilizzando la maschera di livello, ho fatto un'operazione che pur assomigliando al cloning non va a utilizzare il Clone Stamp, ma semplicemente le maschere. Ho volutamente lasciato la ragazza col vestito rosa perchè, in questo caso, non era un elemento di disturbo nella composizione, ma anzi aggiungeva un piacevole tocco di colore.




Indice articoli "Post Produzione by Juza"


[01] Photoshop e Camera RAW

[02] Il contrasto

[03] Il colore

[04] Layer e Layer Mask

[05] Riduzione del rumore

[06] Tecniche di cloning

[07] Enhance e Neural Filters

[08] Photo Stack vs Filtri ND

[09] Altre tecniche di Photoshop

[10] Selezione e Backup

[11] Post produzione, prima e dopo (in costruzione)





Risposte e commenti


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avatarsupporter
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 10:13

Grazie Juza!

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 10:45

interessante! grazie

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 11:42

ottimo come sempre!
Grazie Emanuele

avatarsupporter
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 12:02

Ottimo, grazie Juza

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 12:29

al solito, articolo molto interessante, grazie!

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 12:55

SUPER interessante anche questo!

avatarsupporter
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 13:51

Grazie!

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 14:27

Grazie!

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 14:57

Sempre utili questi tutorial

Piccolo appunto da uno che conosce lo spagnolo e non l'inglese :

sarebbe utile mettere il nome dei comandi in italiano che tutti conoscono

MrGreen

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 14:59

Ottimo

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 18:42

;-)io non so niente di inglese se si potesse avere le spiegazioni in italiano.sarei la persona più felice.grazie juza.;-)

avatarsupporter
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 19:07

Come sempre, articolo molto interessante.
Solo una domanda: come dice Iacopini in un post precedente, perchè non viene usata la versione in italiano ma quella inglese?

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 19:46

In teoria converrebbe utilizzare la versione in inglese di un software perché, nel caso si volesse imparare qualcosa da qualche tutorial su YouTube per esempio, dovrebbe essere più semplice, anche solo per il fatto che se ne trovano 100 ma forse 1000 volte tanto in inglese piuttosto che in italiano su uno stesso argomento.
Io, che fino ad una certa età di inglese ne sapevo poco o nulla, mi sono costretto a farlo altrimenti non avrei mai imparato ad utilizzare Premiere Pro, After Effects, Audition, Lightroom, etc., dato che i tutorial su YouTube in italiano erano praticamente introvabili. Devo dire che fare ciò mi ha anche aiutato nell'apprendimento dell'inglese peraltro.

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 19:49

Grazie ancora a Juza per questo ennesimo utilissimo articolo!

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2022 ore 21:49

Molto interessante, grazie.





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