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Si tratta di un accessorio, la videocamera di un mini sistema componibile, il Raspberry PI www.raspberrypi.com. Sicuramente non è una novità: di sensori global shutter per uso industriale ne sentiamo parlare da tempo, e la definizione di 1.6 Mpx di questo oggettino non sembra particolarmente appetibile né per uso fotografico né per uso video.
Tuttavia, quello che vi propongo è il primo video che mi sia capitato di vedere con il confronto fra le aberrazioni prodotte da un sistema normale di qualità e quelle (assenti) di un global shutter industriale utilizzato fuori dal suo ambito di elezione.
Articolo interessante sulla storia e l'evoluzione commerciale del mercato fotografico attraverso quella di un marchio che, sorprendentemente, è il numero uno al mondo per pezzi prodotti. E ancora più sorprendente è che questo primato viene raggiunto... con le macchine analogiche. Oltre tutto, non è neppure una questione solo di pezzi prodotti: ma anche di profitti. "Ora, la produzione di macchine digitali Fuji sembra faccia registrare una perdita netta, ma la produzione e lo sviluppo vengono sussidiati dalle vendite di film (per le Instax)". Non garantisco la traduzione: "In fact, Fuji's digital cameras may actually be making a net loss with film sales cross-subsidizing their development and production."
Sulle conclusioni "Il futuro del digitale" non mi esprimo. Ma un quarto d'ora di lettura mi sembra che l'articolo di Petapixel la meriti.
In buona sostanza, mentre in passato si era sperimentato con macchine dedicate, adesso elettronica e software stanno nel corpo dell'obbiettivo, che viene attaccato a una comune mirrorless (inizialmente Sony e Nikon). Zeiss ci mette la firma, e forse qualcosa di più, il prezzo sarà alto, ma comunque in fascia consumer e... chi vivrà vedrà.
Mentre i numeri sulle quote di mercato non sono una novità, quello che contrasta un po' la nostra percezione è il numero dei fotografi che hanno coperto i giochi usando macchine Sony, stimato fra il 10 e il 30%, e il supporto della Sony ai professionisti, paragonabile a quello di Canon.
La stragrande maggioranza dei fotografi ha utilizzato reflex Canon e Nikon, e questa non è una notizia. Secondo quanto il FT ha raccolto da diversi operatori, molti aspettano l'uscita delle R3 e Z9 - ampiamente testate a Tokio - per fare il passaggio a ML, e ritengono che le ML saranno dominanti già a Parigi 2024.
Insomma: con un solo competitore non c'è competizione, e adagiarsi sulle proprie consolidate abitudini di lavoro è la scelta più razionale. Ma se Canon e Nikon sospendono lo sviluppo delle reflex professionali, e contano di proporre in futuro per l'uso sportivo solo ML di alta/altissima gamma, tutto cambia... e (considerazione mia) tutti potrebbero beneficiare della sostituzione dei corredi.