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Invia Messaggio Privato Aggiungi AmicoFranco Sarli ha ricevuto 13656 visite, 16 mi piace Attrezzatura: Nikon D300s, Nikon 35mm f/2.8 AI-s, Nikon AF-S 24-70mm f/2.8 G ED, Nikon AF 20mm f/2.8 D, Nikon AF 50mm f/1.4 D, Nikon AF 60mm f/2.8 D Micro, Nikon 105mm f/2.5 Ai-S, Sigma 150mm f/2.8 EX DG HSM Macro , Sigma 120-300mm f/2.8 EX DG OS HSM, Tamron SP 70-300mm f/4-5.6 Di VC USD, Nikon TC-17E II, Sigma 1.4x EX DG, Sigma 2x EX DG (Per vedere le statistiche di fotocamere, obiettivi e ISO più utilizzati da Franco Sarli, clicca qui) Occupazione: Medico Oncologo Interessi: Informatica e fotografia Contatti: Sito WebSono nato il 20 marzo 1958 a Torino. Ho frequentato il Liceo Scientifico di Rivoli (TO) e successivamente mi sono laureato presso l'Università degli Studi di Torino specializzandomi in Oncologia Medica.
Ho iniziato ad occuparmi di informatica nella seconda metà degli anni '80. Tra le altre cose sono anche stato un "point" della rete FidoNet. Oggi utilizzo come sistema operativo principale sui miei computer GNU/Linux, un sistema operativo ispirato ad Unix e distribuito secondo la GNU/GPL (GNU General Public Linense) della FSF (Free Software Foundation). E' stato creato da Linus Torvalds con la collaborazione planetaria di migliaia di appassionati.
La passione per la fotografia mi ha assalito molto presto. Ero un bambino di 6-8 anni quando ho "scoperto" uno strano oggetto che mio padre custodiva gelosamente. Era una sorta di scatoletta che bisognava aprire non senza difficoltà, fino a farne uscire ed estendere il mitico "soffietto". Era una folding di qualche marca (forse una Ferrania) per me allora sconosciuta.
Ricordo che i miei timori maggiori avvenivano al momento della chiusura. Il rischio di pizzicare qualche piega del delicato soffietto nel meccanismo a pantografo di chiusura era sempre fonte di intensa ansia. Veniva caricata con un rullo formato "120". Inutile dire che non so se fosse una 6 x 7 o una 4,5 x 6, sicuramente il formato delle foto era rettangolare quindi escluderei il 6 x 6, a meno naturalmente di tagli in fase di stampa.
Passò qualche anno poi un giorno mio padre tornò da un viaggio di lavoro in Germania Occidentale con un autentico gioiello, per me ed a quei tempi. Una Minolta AL-F, una compatta a telemetro, automatica a priorità dei tempi equipaggiata con un 38 mm f/2.7.
Questa macchina ha accompagnato tutta la mia adolescenza, ed anche oltre, arrivando fino quasi alla fine del mio percorso universitario. Dopo di me ed in parte anche nello stesso periodo la Minolta fu usata anche da mio fratello Paolo. Imparai a sfruttare la variazione della regolazione della sensibilità della pellicola per ottenere un minimo di controllo sull'esposizione e la sua maneggevolezza unita al ridotto ingombro mi hanno permesso di farne la compagna di innumerevoli escursioni soprattutto sulle Alpi della mia regione: il Piemonte.
Approdai all'universo "Reflex" quando acquistai una Chinon CM-5, macchina totalmente manuale con baionetta Pentax-K (per poter sfruttare le ottiche degli amici che avevano in maggioranza sistemi fotografici di quel marchio)
Non aveva il tasto della profondità di campo ma gli obiettivi allora avevano le indicazioni della distanza iperfocale sul barilotto. Possedeva l'autoscatto, aveva il foro filettato per il flessibile, funzionava sempre e comunque anche senza batterie. Batterie che comunque duravano anni dovendo fare funzionare solo l''esposimetro, che era a misurazione media con prevalenza centrale.
La conservo ancora oggi ed è pienamente funzionante... difficile dire infatti cosa possa rompersi, si tratta di poco più che di una scatola con un buco. ;-)
Dopo qualche anno mi riuscì di affiancare al 50/1.9 un 28/2.8 acquistandolo usato, era della Cosina. Casa anche questa con baionetta compatibile con Pentax. Dopo il 28 mm fu la volta di un Tamron 70-210/3.8-4. Per i tempi di cui sto parlando con queste tre ottiche potevo fare praticamente ogni cosa ...ed io le feci! Fotograficamente parlando si intende. :-)
Nel 2000, dopo qualche anno di relativo abbassamento di interesse per la fotografia, mia moglie mi regalò una nuova macchina fotografica: la Nikon F80. Che dire. Accidenti, io avevo sempre negato alla tecnologia il riconoscimento di una effettiva utilità nella sua esasperata applicazione nel campo fotografico. Però tenendo in mano tutta quella plastica, con tutte quelle opzioni di configurazione e quei gadget ne sono rimasto affascinato. Il massimo dell'entusiasmo per il sistema Nikon però nacque nell'estate 2002 allorchè in un negozio di materiale fotografico, durante una vacanza, scorsi in vendita una vecchia Nikon F801s. L'impressione di solidità ricevuta fu tale che la acquistai immediatamente.
Sono approdato al digitale relativamente tardi, alla fine del 2006 quando mia moglie mi ha regalato una Nikon D80. Oggi utlizzo una Nikon D300s ed il mio corredo fotografico è in continuo divenire. Come tutti sono alla perenne ricerca del difficile connubio tra Qualità, Economia ed Ergonomia (sostanzialmente il peso da trasportare).Registrato su JuzaPhoto il 23 Agosto 2011
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