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Leone Giuliano
www.juzaphoto.com/p/LeoneGiuliano



avatar200-600, ultima chiamata
in Obiettivi il 27 Dicembre 2023, 11:38


Fiumi di “inchiostro” (digitale) sono stati spesi su questo obiettivo, a favore e contro. Chi, come me, ne è soddisfatto lo elogia, associandone la resa ai fissi di precedente generazione, gli is degli anni 2000. E non come i diversamente intellettualmente onesti mi attribuiscono di aver detto “i fissi” tout court, ossia l'inarrivabile generazione degli is2 e gli attuali, alcuni buoni, altri meno. Non l'ho mai detto, non potrei mai averlo detto, in quanto ho avuto un po' tutto (ne ho ancora), e so bene di cosa parlo, diversamente dai detrattori. In ogni caso, tra una foto fatta col migliore 500mm mai costruito, il 500is2, e lo zoom in questione a 500mm, non è che ci sia un abisso.
E poi i detrattori, appunto. Chi, causa prezzo allettante, lo ha comprato con albagia e, senza essere sufficientemente preparato all'uso di un potente 600mm, ne è rimasto deluso. Chi lo voleva nel proprio sistema e non arrivava mai. Chi “se lo farà Nikon, dopo 5 anni, e poi perché Nikon, sarà SICURAMENTE migliore” MrGreen. Chi il Canon equivalente sarà sicuramente migliore perché “Sony pensi a fare le consolle, che agli obiettivi ci pensa Canon” MrGreen. Chi si è svenato per comprare un fisso prestigioso e lo vede incalzare da un'ottica che costa meno di un 70-200/4. Alcuni poi hanno comprato il diretto concorrente anche solo per dimostrare che essendo esso inferiore al proprio fisso, per la proprietà transitiva debba esserlo anche quello chiamato, (ovviamente per avere elementi per s×, purtroppo senza successo), il sacro zommone. Chi, infine, semplicemente odia il marchio, pur costretto, o forse proprio per questo, a usarne tutta la tecnologia mascherata sotto altri nomi ahah. Insomma un popolo molto vario detesta intensamente Sony, e ancor più questo obiettivo.
Sulla cui qualità vi sono alcune teorie. Una dice Sony, marchio del male, aver prodotto di nascosto un certo numero di esemplari eccelsi, con schema ottico sublime, lenti speciali, fluorite, terre rare, e averli sparsi per il mondo insieme ad altri di qualità infima, per ingannare i clienti. Fosse vera questa ipotesi, senz'altro avrei la ventura di essere incappato in uno di questi magici esemplari. Un altro lo avrebbe Mimmox, poi Cortesi, Discus e qualche altro. Tanti, in realtà, che ottengono risultati eccellenti. Stranamente baciati dalla fortuna solo quelli che un po' ci capiscono, nell'uso di ottiche simili. Mistero.
Altra teoria vuole semplicemente che questo obiettivo, dato il costo, date le dimensioni, dato il peso, venga molto sottovalutato nell'uso, come fosse un volgare 70-300, e usato di conseguenza, con gli esiti negativi del caso.
“Ne ho avuti tre, e ho dovuto darli via tutti”. “Non male, ma occorre chiuderlo, per cui f6.3 è come se fosse f9”. “Insomma, a ta perde molto”. “Ai bordi perde molto”. “All'infinito perde molto”. “Moltiplicato perde molto”.
In sintesi, l'obiettivo PERDE MOLTO MrGreen.
Non è minimamente vero, ovviamente, l'obiettivo non perde un bel niente, anzi con l'uso lo reputo sempre più eccezionale.
In un recente viaggio è stato possibile testarne 2 oltre ogni limite, con risultati veramente esagerati.
In ogni condizione.
Praticamente sempre a tutta apertura.
Da vicino e da lontano. Da limicoli a pochi metri ad aquile a 100m.
Soggetti singoli in volo, o gruppi. Stormi di anatre e/o individui soli.
Soggetti centrali e decentrati. Aironi bianchi e spatole in volo. Aquile di vario tipo: Reali, Bonelli, Minori.
Paesaggi a distanze medie e lunghe, anche chilometri. Casali e torri abbastanza vicine. Isole a grande distanza con in mezzo altre isolette e in mezzo ancora il mare agitato.
Liscio. Risultati sempre top. Da ottimo fisso, sia alla minima focale che alla massima, e a quelle intermedie.
Con 1.4x. Con 2x. Da cavalletto. Acquatici posati a varie distanze. Martini alla minima distanza di maf. Compatibilmente con la luce presente, ovviamente.
Non amo usarlo in volo moltiplicato. La luminosità che scende, il brandeggio estremo, la leggerezza che a volte diventa un problema per la stabilità… 840mm o addirittura 1200 non sono uno scherzo. Quando addirittura non lo si usa in aps-c, 1800mm eq. Se devo moltiplicare in scatti di bif, preferisco 500is2, o 800/5.6. Il primo ancora a mano libera, il secondo un tempo a mano, ora su solida gimbal.
Su soggetti rapidi e difficili in volo mi trovo meglio liscio, magari in aps-c, se ci si trova corti. Tanto con la chimerica a7r5 si ha un fantastico e croccantissimo file (si dice ancora più croccante che in ff) da ben 27 mp.
Voglio rimarcare questo aspetto della qualità in ogni condizione. Lo so che in molti soffrono indicibilmente per questo. Lo attaccano, lo sfottono, lo denigrano. Fanno confronti spesso farlocchi pur di decretarne la scarsezza. Soprattutto chi ha costosissimi fissi sul gobbo. Ma rimane il fatto che il 200-600, sapendolo usare, il che non è affatto scontato (mi sembra l'unico vero problema di chi lo denigra non riuscendo a sfruttarne le potenzialità), è in grado di fornire risultati a livello dei migliori fissi in circolazione. Lo stesso il Nikon, sempre sottovalutato a favore dei grossi supertele, in realtà più facili a produrre risultati, se se ne capisce il perché, a quanto pare no. Bisogna farsene una ragione.
Ho l'HD da viaggio colmo di immagini bellissime fatte di recente. Complice anche la fantastica a7r5, macchina unica, veramente a 360°. Qualità fine da medio formato. Paesaggi stratosferici. Af stellare. Avifauna in volo perfetta, anche quella molto rapida difficile


Non cambierei per nulla questa accoppiata, e infatti non lo farò. Unica pecca la raffica, purtroppo. Fianco a fianco con Mimmo, le aquile che ci sorvolavano, ho fatto eccellenti scatti. Ma lui con 20-30 fs, in alcune raffiche, ha proiezioni fantastiche che a me, pur scattando assolutamente in contemporanea, non sono venute. Perché le aquile, minori in questo caso, sfrecciavano rapidissime ed eseguivano mirabili evoluzioni, assumendo posizioni e orientamenti nel cielo che mantenevano solo per frazioni di secondo, che con 20-30 fs si coglievano con sicurezza, con 10 andava a fortuna. Ho sequenze di decine di scatti tutti perfettamente a fuoco. Alcuni, in base alla posizione dei soggetti, stupendi.
Foto bellissime, comunque, non ho minimamente da lamentarmi, ma la raffica rapida e il file della a1 sono un gran plus, in questo tipo di foto.
Penso che globalmente l'af della a7r5 sia il top in questo momento, rispetto a qualunque altra macchina esistente. Provate tutte, quelle adatte. r3, r5, r7, z8, z9. Niente da fare. La a7r5 ha capacità di aggancio in bassa luce, o con diaframmi chiusi, costanza di risultati, assenza di impallamenti, tracking e quant'altro, che le concorrenti si sognano.
Si inchina soltanto davanti alla forza bruta di quello della a1 che, magari meno avanzato, senza AI, risulta comunque, sul campo, di altro livello.
Le serie top di Sony, a9-a1, veramente non hanno rivali.
Tornando al 200-600, ora ha finalmente concorrenti diretti da parte di tutti i competitors.
Canon bissa il successo del 100-500 col 200-800.
Nikon col suo similare 180-600, non solo per escursione focale, ma anche per la costruzione, fissa.
E poi Fuji. Infine i soliti Tamron e Sigma. Limitiamoci agli originali canikon e playstation derived.
Posseggo 100-500 e comunque conosco a fondo il sistema Canon da oltre 30 anni. Dunque so bene di che si tratta, ne ho scritto più volte. Ottimo, 100-500, ma niente a che vedere col 200-600. 200-800 ancora non pervenuto. Si vedono prove e provettine. Alcune, molte, fatte in casa, anche di conosciuti youtuber, a tema, ridicole. Il tema ovviamente è: “Ottimo, eccezionale, bellissimo l'oggetto che mi è stato gentilmente prestato, (sottotitolo: se no non me ne danno più)” cui seguono o lodi sperticate, o uno stomachevole cerchiobottismo per nascondere eventuali magagne.
Seria e scientifica quella di TDP, invece. Sito controverso, ma solo per chi ne accetta i risultati a fasi alterne, ossia quando conviene, mentre quando non conviene più diventa “venduto, inaffidabile, non mi convince, voglio vedere i risultati io” dall'alto di una competenza sul tema tutta da dimostrare, se va bene. Ai tempi della concorrenza canikon, siccome spesso, non sempre ma molto spesso, i risultati erano favorevoli a Canon, si diceva parteggiasse per questa. Poi, con l'arrivo del costruttore di scatolette e dei suoi prodotti innovativi e altamente prestanti, secondo i soliti diventò filo-Sony. In realtà, oltre a pochissimi altri, è uno di quelli che pubblica risultati ottenuti con metodo scientifico e, soprattutto, quelli recenti, confrontabili tra loro. Inoltre questi risultati sono immagini reali (non cervellotici grafici con poca corrispondenza con la realtà) prese in condizioni abbastanza realistiche, ossia con macchine e obiettivi nativi. Unica limitazione, l'esecuzione a un'unica distanza di messa a fuoco. Prova valida certamente, ma che sarebbe meglio effettuare a più distanze. Comunque un'indicazione oggettiva.
Le prove del 200-800 sono risultate non esaltanti, per un sito tacciato da sempre di essere filo-Canon. La prestazione più opaca alla focale più qualificante, poi, quella massima. Siamo al livello di un 100-400is2 più 2x, o addirittura inferiore al 100-500+1.4x. www.the-digital-picture.com/Reviews/ISO-12233-Sample-Crops.aspx?Lens=1 .
Per non parlare dell'uso coi moltiplicatori, veramente imbarazzante. A suo tempo abbiamo sorriso dell'800/11 cannocchiale, qui siamo messi addirittura peggio.
Ovviamente, se le prende dal 100-500, le prende sonoramente anche dal 200-600. Anche qui , addirittura moltiplicato contro liscio, 840mm vs 800 www.the-digital-picture.com/Reviews/ISO-12233-Sample-Crops.aspx?Lens=1
Insomma, questa prova, a meno di foderarsi gli occhi di prosciutto, è molto spiazzante. Non avendolo provato ancora nessuno di affidabile (a parte appunto TDP, unico capace di far vedere che un'ottica è eccelsa, oppure no) è difficile esprimersi. C'è da dire che mai mammina ha regalato qualcosa. Anzi, negli ultimi anni, quando fa qualcosa di passabile, se lo fa pagare a peso d'oro, vedi 100-500 al doppio del 200-600. Qui invece il costo non è esagerato, fra un po', esaurito il gas iniziale, si potrebbe trovare sotto i 2k€, che non è esattamente un prezzo da ottica premium Canon. Anzi, per uno zoom che arriva a 800 sarebbe un prezzaccio. Non so che dire, bisogna sempre vedere sul campo. Certo, se a 800mm è così scarso, tanto varrebbe tenersi un buon 100-400is2, più compatto e leggero. Magari nell'uso reale queste differenze non sono così marcate e i risultati sono comunque accettabili, come nel caso dei “cannocchiali”. In ogni caso a breve distanza, va bene tutto. Ma bisogna sempre provarlo sul campo. Altra limitazione, per me, la zoomata. Ok la maggior compattezza, ma almeno fatelo one-touch. Li ho avuti tutti: 35-350, 28-300, 100-400is. Rocciosi, tutti in metallo, fantastici. Ok, questi sono più leggeri. Ma per 200g preferivo il metallo. E one touch velocissimi nella zoomata. Dalla minima alla massima focale, anche col rapporto 11x, in un attimo con due dita. Già col 100-500 quella zoomata non mi piace per niente. Non puoi impugnare e zoomare veloce. Per farlo devi staccare la mano e impugnare con le dita direttamente la ghiera, perdendo tempo e rendendo la presa meno stabile. Oppure devi accontentarti di zoomare più lento. Immagino col 200-800, ancora più grande e pesante. Mah, penso che alla fine sarà utilizzabilissimo, non credo in uno scivolone così grande.
Quello che mi preoccupa maggiormente, però, sono le macchine disponibili, a queste aperture di diaframma, anche quando il sole spacca. Il 100-500 con 1.4x, a livelli di luminosità simili, già con r5 mostra gravi limiti di individuazione o peggio percezione del soggetto in molte situazioni per me importanti, con molti avanti-indietro senza capacità di aggancio. Ricordo ai soliti noti (inutilmente, lo so), che non parlo di uccelletti fermi a pochi metri, tanto meno cagnette che scodinzolano felici al parchetto, paperelle che nuotano al laghetto elemosinando cibo a 2m, macchine belle colorate e contrastate (anche se, anche qui…) etc.
Comunque mi riservo di provarlo. Canon, se vuole, sa fare fior di obiettivi, da sempre. Dunque, così come sono irrimediabilmente sciocchi e scontati i giudizi di chi fa le solite recensioni addomesticate e adoranti, prima di emettere sentenze mi riservo di vedere cammello;-).
Per quanto riguarda il 180-600 Nikon, a mio avviso va bene, con la stessa limitazione delle macchine, purtroppo. Che magari sembrano fulmini per chi era abituato a z6 z7, e/o ha la competenza che dimostra con le baggianate che dice e le foto che fa. In realtà hanno le loro belle gatte da pelare, anche loro. Sarebbe interessante una prova del 180-600 anche su TDP, ma non ve n'è traccia, come di altri supertele, se non di quelli ormai più datati. Non penso che se Nikon fornisse gentilmente i supertele, come fanno Canon e Sony, il cattivo Carnathan (secondo i rosiconi del marchio) non le farebbe. Ne avrebbe solo da guadagnare, infatti. Evidentemente poco addomesticabile, il giovanotto non riesce a procurarsene, il che mi spiace, la mancanza di questo confronto è un vero peccato.
Tornando al 200-600, per tipologia di costruzione, af, resa ottica, corpi macchina associabili (elemento importantissimo e da non sottovalutare), rimane globalmente e saldamente padrone incontrastato della categoria. Con fortissima propensione a incalzare sempre più da vicino la classe dei supertele, dove per decenni hanno regnato incontrastati i fissi luminosi.
Difficilmente potrà essere scalzato dalla sua posizione dominante. Innanzitutto per il prezzo, veramente incomparabile, e poi per la qualità generale descritta, anch'essa globalmente incomparabile.
Da discorsi con fotografi di avifauna giustamente competenti, vedo molto interesse per l'annunciato 300/2.8, a quanto pare ultra leggero, compatto, ultra prestante, non ultra costoso come tutti gli altri supertele recenti. Si spera, non molto più in là, in un analogo 500/4, altrettanto leggero, compatto, prestante, di prezzo necessariamente elevato, ma non stratosferico, abbordabile insomma. 300 e 500 con tali caratteristiche non potrebbero mai sostituire il sacro zommone ahahahah (chi mai lo darebbe via con quello che costa). Ma lo potrebbero affiancare tranquillamente con ottimi risultati, negli aspetti in cui è possibile migliorare. Ne intravedo due, comunque comuni a tutti gli zoom citati, se non alla stragrande maggioranza dei supertele, a parità di condizioni: peso e rare aberrazioni cromatiche (in talune particolari e imprevedibili condizioni di controluce). Il fantastico 300/2.8 pesa meno di 1.5kg. Non male. In quanto ad aberrazioni, da quello che emerge sembra stellare, come tutte le ottiche Sony di recente generazione, dunque promette bene. Il 500 (se f4), con le tecniche di alleggerimento mostrate da Sony, potrebbe pesare abbondantemente sotto i 2kg. Vedremo.




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avatarcanon EOS R3 + 100-300/2.8
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 17 Ottobre 2023, 23:10




Una piccola premessa sulla circostanza. Dopo qualche decennio, finalmente, e grazie ad FCF, miglior negozio della città, Milano ospita una nuova Kermesse della fotografia. Una manifestazione, “Big Event FIERA MERCATO DELLA FOTOGRAFIA” www.milanosundayphotobigevent.it/ con la presenza in contemporanea di quasi tutta la maggiore produzione mondiale di attrezzatura fotografica, cosa che non accadeva più dai tempi del mitico Sicof, prima, e del Photoshow, poi. Mancava solo il consorzio L-Mount. Peccato. Speriamo la cosa non rimanga un episodio isolato, in quanto si è trattato di una manifestazione veramente interessante e ben organizzata, con esposizione di materiali, mostre, mercatino vintage ed eventi. Veramente bello e interessante quello della giovanissima fotografa di scena della Universal, Giulia Parmigiani.
Un grande plauso ad FCF.
L'idea era poter tastare con mano il nuovissimo 600/6.3 Nikon, ma purtroppo non l'avevano. A quel punto abbiamo deciso di provare qualche supertele Canon. Anche qui sconforto totale, non ne avevano neanche uno. Quando hanno visto le nostre facce così deluse, probabilmente si sono inteneriti, e hanno detto :”Però abbiamo il 100-300”, tirandolo fuori da uno zainetto nascosto sotto il bancone. Volevamo poi provare il 600 Sony, ma anche questo non c'era, purtroppo. Ma avevano il 400/2.8, per cui, facendo di necessità virtù, abbiamo imbastito alla bell'e meglio un piccolo confronto senza troppe pretese con lo zoomone Canon.

CANON EOS R3 + 100-300/2.8
Si tratta di strumenti di classe e costo elevati, molto attesi e già all'annuncio estremamente osannati dai seguaci. Peraltro poco disponibili, e comunque poco diffusi in ambito amatoriale, probabilmente lo saranno tra quelli per cui sono stati concepiti. Su questo forum di amatori, la macchina non risulta aver riscosso lo stesso successo delle ammiraglie concorrenti z9 e a1, forse per la risoluzione non elevata. L'ottica invece, a quanto pare, non risulta proprio in possesso di alcuno, forse qualcuno ce l'ha, ma senza pubblicizzarla, chi ne parla l'ha provata per un po' in prestito in qualche evento (come abbiamo fatto noi). Per questo, alla prima opportunità, testare l'accoppiata è stato stimolante. Peraltro, essendo possibile tenerla generosamente per un tempo insolitamente lungo (per queste manifestazioni), ben 45min e, volendo, potendola prendere più volte (eravamo in due), ne abbiamo approfittato ottimamente, e alla fine la prova è risultata abbastanza interessante. Tra l'altro, dopo di noi che l'abbiamo presa per primi, solo una volta l'abbiamo vista in mano ad un altro appassionato, segno che non riscuote tutto questo interesse, mentre i tele Nikon erano sempre in giro.

Situazioni di scatto
Moda e ritratto (con illuminazione naturale e artificiale), sport (tennis), avifauna in esterni. Abbastanza rappresentative di quello che può essere l'uso di un'accoppiata del genere. Moltissimi scatti, ovviamente.

CANON EOS R3
Macchina Canon di punta, votata alla velocità e alle riprese d'azione più spinte. Grande, non pesantissima come z9, ma parecchio più pesante di a1, quasi 40% in più. Tralascio la descrizione, ormai arcinota, e vado alla cosa a mio avviso più importante, il comportamento sul campo, segnatamente af e raffica. Apparato af di tutto rispetto con raffica velocissima di ben 30 fs. La macchina è rapidissima nell'agganciare e scattare. Ovviamente nulla da dire nel ritratto posato, eseguito dalla macchina alla perfezione. Abbiamo poi ripreso dei tennisti che giocavano su un campo parzialmente protetto da un'alta rete laterale. Fuori dalla rete la macchina agganciava bene e seguiva. Quando i soggetti invece erano coperti dalla rete, l'aggancio faticava un poco, e le immagini perdevano sharpness (non per un degrado dovuto alla presenza della rete, ma per un peggioramento dell'af).
In avifauna, a distanze di 30-40m, in riprese non difficili, comportamento nella norma, da ml moderna e veloce.
A distanze maggiori, tra 50 e 100m, su soggetti di dimensioni medio piccole come colombacci, piccioni, parrocchetti, tordi, in rapido movimento invece, comportamento abbastanza carente.
Innanzitutto episodi di blocco quando il soggetto è molto fuori fuoco (es. uccello in cielo, maf minima o quasi), come r5 ed r7. Grossa difficoltà ad agganciare e poi a mantenere il soggetto a fuoco. Difficoltà a percepire il soggetto rispetto a sfondo anche non molto contrastato (es. piccione in volo con sfondo pareti grigie totalmente lisce). Infine, file un po' moscio. Probabilmente condizioni non previste per l'uso di questa macchina, in cui una moderna ml big mp ha chances molto maggiori. Ripeto, oltre 50m, soggetti medio piccoli in movimento veloce. In sintesi
Pro:
macchina super pro
sensazione di robustezza
30 fs
Af veloce
Mirino buono
Monitor snodato
Contro:
ergonomia pulsanti, (es. riproduzione, ingrandimento, accensione, non a portata di pollice dx)
af con comportamento non di ultima generazione
af non sensibile a linee orizzontali (grave, come il primo di 40 anni fa)
grande e pesante
sensore a risoluzione non elevata, con prestazioni normali (ma c'è chi lo preferisce, gusti ed esigenze diversi)

CANON EOS R 100-300/2.8 L IS RF USM
Primo vero supertele nativo (senza topo) ml pro di Canon, realizzato con tutti i crismi della professionalità e ineccepibile in ogni particolare costruttivo. Utile in particolari contesti sportivi o di moda. Effettivamente, fotografando, ad esempio, una modella, buono poter spaziare da 100mm a 300mm. O in sport come tennis, calcio, basket, e tutte le volte in cui zoomare rapidamente. A mio avviso, però, tutto sommato, veramente utile solo a 300mm e a 2.8. A questa focale, tutta questa massa può essere tollerabile. Per nulla buono invece avere in mano un 200/2.8 o assurdamente un 100/2.8 da quasi 3 kg. A qualcuno risulterà utile, probabilmente. Personalmente gli preferirei sempre 300/2.8 fisso, moderno, compatto e leggero + 70-200/2.8 di ultima generazione, su due corpi, compatti e leggeri, tipo r6ii.
Invece il risultato è forzatamente un obiettivo voluminoso e che non beneficia delle opportunità estreme di alleggerimento fornite dalle nuove tecnologie. Un 400/2.8 di ultima generazione come il Nikon Z, per giunta con tc incorporato, riesce a perdere 850g rispetto al modello precedente (e a pesare solo un paio d'etti in più). Qui invece, rispetto al 300/2.8is2, il peso aumenta addirittura. Insomma, nel brandeggio, al di là di qualche etto di differenza, maneggiare Canon rf 100-300+r3, Canon ef 500is2+r5, Nikon Z 400/2.8 TC+z8, Sony 400/2.8+a1, dà una sensazione paragonabile. Tutti i discorsi estasiati riguardo la diversa distribuzione dei pesi e conseguente enorme facilità di brandeggio a parità di peso, sono molto relativi e lasciano molto il tempo che trovano.
Nell'uso effettivo sul campo, quattro chili per usare un 300/2.8 di ultimissima generazione sono sempre quattro chili, e sono veramente tanti, inaccettabili, direi.
Ottima la resa ottica, sia liscio che moltiplicato. Ottimo l'af. Ma niente di mai visto, risultati perfettamente sovrapponibili a quelli del 300is2 del 2011, ben 12 anni fa. Si tratta dunque di un ottimo obiettivo, ovviamente, ma molto specialistico, per prezzo e caratteristiche. Ora è il tempo ed esiste la tecnologia per fare un 300/2.8 stellare, magari non da 1.4kg come paventato qualche tempo fa, chissà? ma comunque molto leggero e compatto rispetto a questo.
Pro:
obiettivo zoom di classe superiore
resa ottica
funzionamento coi moltiplicatori
costruzione impeccabile
af veloce
Contro:
molto costoso
molto pesante
molto ingombrante
rapporto zoom modesto

Canon eos r3 + 100-300/2.8, ottima accoppiata, ma tutto sommato di tipo tradizionale e utile solo in particolari contesti.

Infine i prezzi, in assoluto veramente eccessivi.
Canon EOS R3 € 6.699,99
CANON EOS R 100-300/2.8 L IS RF USM € 12.599,99
Canon Extender RF 2x € 789,99
Canon Extender RF 1.4x € 629,99
Tot € 20719.96
Come minimo, l'ottica, la macchina e gli irrinunciabili tc, più di 20k€. E poi sta vergogna del 9.99, neanche fossero patate… come se uno che compra attrezzi del genere decidesse in base al centesimo in più o in meno.

Non so, temo questo obiettivo faccia la fine del 200-400 tc. Bellissimo ma appunto, costoso-pesante-ingombrante, e pochissimo diffuso. Allo zoom avrei preferito senz'altro il tc incorporato e un alleggerimento del 25%, stile Nikon. A mio avviso, un 300/2.8 fisso urge comunque.

SONY A1 + 400/2.8
Per confronto abbiamo provato nelle stesse identiche condizioni la a1 col 400/2.8, su cui non mi dilungo troppo. Osservo solamente che il paragone fra i corpi non è equo, almeno lato file. Quello da 50 mp ovviamente è di un altro livello. A distanza ravvicinata, ad esempio nel ritratto, la differenza non è apparentemente grande (se non si ingrandisce). A distanza elevata invece, al di là del maggior ingrandimento possibile, il file della a1 risulta molto più pulito. L'af inoltre non è paragonabile. La r3, a distanza e con soggetti non grandi, fatica sia ad agganciare che a mantenere il fuoco. A volte non riesce ad agganciare e se non va in blocco, va avanti e indietro. Capita anche con r5 ed r7. Parlando della r7 ( www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4610980 ) ho consigliato alcuni accorgimenti per evitare il blocco e favorire l'aggancio, che riporto alla fine.
Nella stessa situazione invece la a1 aggancia e non molla assolutamente, anche in sequenze molto lunghe. E se perde 1-2 fotogrammi (a 30 fs) il successivo e quelli che seguono sono a posto. Lo stesso gli scatti ai tennisti. La a1 agganciava anche con la rete in mezzo, e il risultato era nettamente più nitido.

In ogni caso, per chiudere, ribadisco trattarsi del top della tecnologia Canon mirrorless attuale, forse ancora un po' acerba e molto migliorabile, ma sicuramente di alto livello.
Attrezzi comunque validi sul campo e con cui affrontare tranquillamente ogni situazione fotografica.

P.s., accorgimenti per la maf della r7 in foto a distanza, utilizzabili (adattandoli e verificandoli caso per caso) anche su tutte le altre Canon

1) Area di maf: come detto, più è grande, meno è precisa e affidabile. Chiaramente l'estremo opposto sarebbe mettere la spot, ma questa, nelle condizioni indicate (supertele e ripresa di soggetti veloci), pone altre gravi problematiche, in particolare appunto coi supertele, soprattutto tenere il quadratino sul soggetto, mentre questi si muove rapidamente. Anche se possibile, ovviamente. Dipende da dimensioni e peso dell'ottica. Con un 600-800mm diventa molto problematico. In medio stat virtus, si sa. Prediligo area centrale (non punto espanso), anche rettangolare, orizzontale o verticale, in base alla direzione in cui si muovono gli uccelli. Con r5 queste aree erano molto prestanti, qui molto meno. Antonio invece predilige punto espanso.
Altra accortezza, la distanza di messa a fuoco.
2) Innanzitutto, se c'è, attivare il limitatore della distanza sull'ottica. Non lasciarlo mai su “Full”. Poi verificare di tanto in tanto che la maf sia regolata ad una distanza conforme a quella in cui si dovrebbero trovare i soggetti. Basta trovare una zona (es. delle rocce, o comunque qualcosa di contrastato) alla distanza giusta, e ogni tanto puntare lì e mettere a fuoco. Assolutamente non accendere la macchina al momento e provare subito a scattare un soggetto in volo senza verificare. Quasi sempre non ce la farà. In ogni caso, con la macchina in stand by, se vediamo un soggetto avvicinarsi e ce n'è il tempo, sempre meglio verificare (puntare il posto di prova scelto e mettere a fuoco). Effettivamente è un limite, e una rottura, ma le cose migliorano molto e non ci sono blocchi o inceppamenti.
3) Altra cosa, la raffica. Meglio evitare sempre quella massima, a meno di particolari situazioni. Ne guadagna molto la precisione. Anche 15 fs, per foto di soggetti rapidi, probabilmente per questa macchina sono tanti. Solita Canon, con pochi soldi (sempre relativamente) centellina tutto e ti dà quello e non più. Se si vogliono i 30 fs efficaci, bisogna andare su altre macchine, e ben altre cifre. E comunque, meglio 7 fs buoni che 30 dubbi.
4) Ultima cosa, lo scatto. Come dicevo non si può delegare completamente la maf alla macchina. Sempre negli scatti che ho descritto, occorre assecondare la macchina. Ossia, oltre a tenere rigorosamente il soggetto dentro l'area di maf, o il puntino di maf sul soggetto se è più piccolo, occorre seguire la scena finché non si nota che la macchina ha messo a fuoco. Si tratta di frazioni di secondo, a volte di più. Ma se si scatta prima che abbia messo effettivamente a fuoco, quasi sempre poi non ce la fa. Non bisogna interferire con la ricerca del fuoco scattando, insomma.
Un sacco di problemi quindi? In realtà no. La r7 con supertele, ad esempio con 100-500, va saputa domare ma, una volta fatto, può diventare un'accoppiata molto buona. Si ha in mano un 160-800 di qualità, leggero e maneggevole, ma che però proprio per questo talvolta può ingannare un po', spingendo a usarlo un po' troppo disinvoltamente, e portando poi a risultati deludenti.



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avatarcanon r7 sul campo
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 01 Settembre 2023, 16:19


CANON R7 SUL CAMPO
Da alcuni mesi ci stiamo divertendo con questa, per certi versi, sorprendente macchinetta. Non che occorrano mesi per capire come va, come si può erroneamente pensare. In realtà può anche bastare poco, sapendo come e dove guardare. Ovviamente ci vuole una certa esperienza. Semmai il tempo occorre per imparare ad usarla a menadito, per conoscerne a memoria menù, pulsanti e quant'altro, ovviamente. Ma per capirne potenzialità e capacità, una volta regolata bene, non ci vuole molto, avendo la necessaria competenza, (cosa che sempre manca a chi critica;-)).
L'abbiamo presa con non poco scetticismo, memori di certe politiche apsc Canon del passato. Ma, complice il prezzo del kit, con 18-150 e anello ef, e certe roboanti prestazioni sulla carta, valeva la pena provare. Di certo non abbocchiamo a certe esagerate affermazioni acchiappaclick (migliore della r5, af della r3, etc.). Canon non ti dà certe prestazioni se non al prezzo (salatissimo) che vuole lei. Tuttavia, la qualità delle apsc della concorrenza è ora molto elevata, e qualche volta anche lei deve cedere, soprattutto da quando ha perso la supremazia tecnologica con l'avvento delle fotocamere senza specchio.
Ergonomicamente migliorata, sempre più pulsanti al posto giusto, come quello di accensione-spegnimento finalmente a destra. Aspettiamo ancora lo sblocco ottica.
Molto piccola, migliora molto con una soletta alla base. Non so adesso, ma prima non se ne trovavano molte in commercio. Ho trovato questa www.thingiverse.com/thing:5545843 che l'ottimo Gori mi ha brillantemente stampato in 3D. Perfetta, funziona benissimo, meglio di quelle in metallo, che hanno meno grip.
Data la scarsità di ottiche aps-c che Canon fornisce, e la politica di impedirne di fatto la realizzazione a terze parti, questa macchina sembra più votata ad affiancare una ff e ad usare le ottiche di quest'ultima. Una su tutte, l'eccellente 100-500, con cui forma un'accoppiata d'eccezione, come vedremo. Le big mp ff forniscono file apsc passabili, e talvolta ottimi. Nei casi in cui il soggetto occupi una porzione limitata del fotogramma, le big mp consentono riprese con ritaglio, da cui file meno ingombranti e col soggetto con le medesime dimensioni sul fotogramma. Soggetto uguale, qualità uguale, o comunque buona, file più piccolo.
La r5 fornisce un ottimo file aps-c da 18mp, ad esempio. Nella ripresa di specie molto diffidenti come i rapaci, per dire, si combatte sempre con focali lunghe-lunghissime, per giunta spesso con l'aggiunta di potenti moltiplicatori 1.4x2x. E ugualmente con soggetti che spesso occupano una piccola porzione di fotogramma. A questo punto, invece che croppare il ff, può risultare conveniente usare direttamente una apsc che, fra l'altro, nel caso della r7 fornisce un buon file da ben 32mp.
La r7 si presenta molto bene sulla carta, anzi benissimo. Risulta fra le apsc più prestanti, al momento, soprattutto per due caratteristiche importanti in certi generi fotografici, l'af avanzato, e la raffica ultra rapida da 30 fs. Sulla carta, queste due caratteristiche ne farebbero un mostro effettivamente paragonabile a corpi ben più costosi e potenti. Per restare in casa Canon, r5, con af simile ma "solo" 20fs, ed r3, af simile ma anche lei 30 fs. Quindi apparentemente pari con quest'ultima.
Le cose ovviamente non stanno così. Canon ti alletta con caratteristiche stellari, ma figurarsi se con 1500€ ti dà una fotocamera paragonabile ad altre di fascia molto superiore. Non conosco r3 in quanto per me, soprattutto, macchina con file troppo esiguo, grossa e pesante, anche se non come le serie 1, non ottimale per la mia fotografia. Ma conosco bene l'ottima r5, che uso con soddisfazione da tempo, e che ha un af con ben altre caratteristiche dinamiche. E ci sta, per una macchina di costo ben triplo. Il fatto è che il suo af (della r5) a 20 fs è efficace, e si riesce ad avere risultati eccellenti anche in situazioni altamente dinamiche. L'af a 30, ma anche a 15 fs della r7, invece, apparentemente pimpantissimo, risulta molto meno utilizzabile. Al punto che non lo usiamo proprio a queste frequenze elevatissime. Si possono fare ulteriori considerazioni sulla raffica, fissa, della r5, bloccata sul valore 20 fs. Cioè, con otturatore elettronico, o scatti a 20 fs o a fotogramma singolo, a 1 fs. Alle lamentele generate da questo, i dotti esegeti del marchio addussero motivazioni tecniche insormontabili. Balle, ovviamente, persino su una macchinetta che costa 1/3 si possono regolare meno grossolanamente i fs, e con r7 si possono fare tutti gli scatti intermedi che si vogliono. Ma il fatto di non bloccare la raffica della r7 a 30 fs, ha anche la valenza che non sempre quelle più elevate possono essere usate convenientemente. Il fenomeno che abbiamo rilevato si manifesta ovviamente in scatti molto dinamici, come rapaci in volo molto rapido. Nel caso del lodolaio (che prendo come modello di rapace dal volo velocissimo e imprevedibile) dell'anno scorso, ripreso frontalmente con r5 e 500is2+1.4×, la macchina non riusciva a seguirlo costantemente. Ma scattando a 20 fs, il sistema, cercando di focheggiare, andava progressivamente avanti e indietro finché, magari incidentalmente riusciva a trovarlo, comunque la foto, anche più d'una, c'era. La r7 invece, a 30 e 15 fs in queste situazioni non ce la fa. Con soggetti fermi, tipo uccelletti posati, acquatici fermi o che si involano o che volano lateralmente, può farcela. Ma con soggetti in volo frontale o diagonale continuamente variabile non ce la fa. Occorre scendere un po' con la raffica. Già a 7 fs le cose migliorano.

In ogni caso la macchinetta è utilizzabile anche in bif impegnativa, come vedremo, ma con la giusta perizia, che nasce necessariamente da pratica ed esperienza. Per un principiante può essere problematico. Con soggetti che si spostano rapidamente, non si può, come si è indotti a pensare, delegare totalmente la ricerca e la messa a fuoco del soggetto agli automatismi della macchina. Se questo ad esempio è ad una distanza molto diversa da quella in cui si trova settato l'obiettivo, la macchina va in pallone. Può bloccarsi o non trovare mai il fuoco. Se poi il soggetto è piccolo e/o il suo contrasto è basso, ciao! Lo fanno un po' tutte le Canon, ma qui mi sembra più problematico. Caso classico peggiore, soggetto lontano e obiettivo alla distanza minima di messa a fuoco.
Poi, molto presente nell'area ampia, il fatto di vedere il quadratino che segue perfettamente il soggetto, mentre già a mirino si vede che le foto non sono, e non risultano neanche dopo, a fuoco. A volte, anche in situazioni non difficili, in cui il rapace volteggia lentamente a 30m sulla testa con sfondo il cielo. Più è ampia l'area di maf, peggiore risulta la precisione. Praticamente, l'area ampia non la trovo mai affidabile con soggetti in volo. Un vero peccato. In questo inferiore alla r5. Anche la raffica rapida, 30 fs, non è utilizzabile come quella da 20 della r5.
Tra il fenomeno prima descritto della distanza di maf, e questo, durante le raffiche da 30 fs (sempre a soggetti in volo rapido, no cagnetta-parco, paperella-laghetto o saltimpalo-rametto) capita che neanche un fotogramma sia buono. In ogni caso bisogna curare che il soggetto sia sempre perfettamente all'interno dell'area di maf prescelta, cosa però sul campo tanto più difficile quanto più l'area suddetta è piccola e quanto più il soggetto è rapido. Mentre se l'area ampia fosse efficace, sarebbe facilissimo.
So che non dovrebbe essere necessario ma, sottolineo, quanto sto dicendo l'ho riscontrato con soggetti in movimento rapido e area ampia con riconoscimento. Ebbene, in questo caso, anche soggetti non velocissimi, con sfondo il cielo, non li aggancia perfettamente. Sembra assurdo, ma è così. Il quadratino segue perfettamente, ma poi il soggetto non è perfettamente a fuoco.
Per il saltimpalo immobile sul rametto a 3m, probabilmente nessun problema, anche col tc. Ovviamente poi ognuno ha i suoi standard. Per buono non intendo passabile, ma proprio perfetto. Comunque, una volta chiari i limiti, con un po' di attenzione le foto si fanno eccome. Per l'esperienza che ho maturato, le accortezze principali necessarie che ho trovato non sono molte, ma cambiano abbastanza il comportamento e risultano utili. Ne dirò quattro, che vanno al di là delle classiche impostazioni dell'af, già ampiamente conosciute, che rimangono ovviamente valide, e che non sto a ripetere
1) Innanzitutto l'area di maf: come detto, più è grande, meno è precisa e affidabile. Chiaramente l'estremo opposto sarebbe mettere la spot, ma questa, nelle condizioni indicate (supertele e ripresa di soggetti veloci), pone altre gravi problematiche, in particolare appunto coi supertele, soprattutto tenere il quadratino sul soggetto, mentre questi si muove rapidamente. Anche se possibile, ovviamente. Dipende da dimensioni e peso dell'ottica. Con un 600-800mm diventa molto problematico. In medio stat virtus, si sa. Prediligo area centrale (non punto espanso), anche rettangolare, orizzontale o verticale, in base alla direzione in cui si muovono gli uccelli. Con r5 queste aree erano molto prestanti, qui molto meno. Antonio invece predilige punto espanso.
2) Altra accortezza, la distanza di messa a fuoco. Innanzitutto attivare il limitatore sull'ottica. Poi verificare di tanto in tanto che la maf sia regolata ad una distanza conforme a quella in cui si dovrebbero trovare i soggetti. Basta trovare una zona (es. delle rocce, o comunque qualcosa di contrastato) alla distanza giusta, e ogni tanto puntare lì e mettere a fuoco. Assolutamente non accendere la macchina al momento e provare subito a scattare un soggetto in volo senza verificare. Quasi sempre non ce la farà. In ogni caso, con la macchina in stand by, se vediamo un soggetto avvicinarsi e ce n'è il tempo, sempre meglio verificare (puntare il posto di prova scelto e mettere a fuoco). Effettivamente è un limite, e una rottura, ma le cose migliorano molto e non ci sono blocchi o inceppamenti.
3) Altra cosa, la raffica. Meglio evitare sempre quella massima, a meno di particolari situazioni. Ne guadagna molto la precisione. Anche 15 fs, per foto di soggetti rapidi, probabilmente per questa macchina sono tanti. Solita Canon, con pochi soldi (sempre relativamente) centellina tutto e ti dà quello e non più. Se si vogliono i 30 fs efficaci, bisogna andare su altre macchine, e ben altre cifre. E comunque, meglio 7 fs buoni che 30 dubbi.
4) Ultima cosa, lo scatto. Come dicevo non si può delegare completamente la maf alla macchina. Sempre negli scatti che ho descritto, occorre assecondare la macchina. Ossia, oltre a tenere rigorosamente il soggetto dentro l'area di maf, o il puntino di maf sul soggetto se è più piccolo, occorre seguire la scena finchè non si nota che la macchina ha messo a fuoco. Si tratta di frazioni di secondo, a volte di più. Ma se si scatta prima che abbia messo effettivamente a fuoco, quasi sempre poi non ce la fa. Non bisogna interferire con la ricerca del fuoco scattando, insomma.
Un sacco di problemi quindi? In realtà no. La r7 con supertele, ad esempio con 100-500, va saputa domare ma, una volta fatto, può diventare un'accoppiata molto buona. Si ha in mano un 160-800 di qualità, leggero e maneggevole, ma che però proprio per questo talvolta può ingannare un po', spingendo a usarlo un po' troppo disinvoltamente, e portando poi a risultati deludenti.
Quindi, massima accortezza, niente megaraffiche, tempi rapidissimi. Normalmente uguali o più rapidi di 1/2000s.
Il file non è male, comunque non è il problema principale, ma la densità elevatissima (82mp su fotocamere ff, valore non ancora raggiunto) limita ovviamente le alte sensibilità e impone come detto sempre tempi di scatto molto rapidi, per cui, proprio coi supertele, occorrono buone condizioni di luce. Se non si esagera, niente di non superabile con un buon denoise, comunque.
In sintesi, macchinetta niente male, tutto sommato. Soprattutto, per una volta, ad un prezzo ragionevole.

Sul campo davvero, Capovaccai e r7 vs r5
Colgo l'occasione per raccontare una bellissima recente esperienza, che fa il paio con quella dell'anno scorso al passo, con una specie meravigliosa, rarissima nel nostro paese, bellissima da vedere, e molto prestigiosa da riprendere, quelle poche volte che se ne ha la fortuna, l'incontro col fantastico Capovaccaio.

Maggio 2022. da www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4305247
Oggi sono contento, c'è il mio amico Gory a farmi compagnia, dopo tanti anni e vicissitudini. Il passo non è male, dopo alcuni giorni di magra. I falchi passano, non in gran numero, ma con una certa regolarità.
Alla mia sx c'è un monticello, che poi sarebbe la cima del colle su cui mi trovo. È un terreno di caccia straordinario. Pullula di insetti e lucertole, ed è frequentato continuamente da una coppia di gheppi, una di poiane, una di cornacchie e una di corvi imperiali, tra cui scoppiano spesso accese battaglie. In più è uno dei punti di passo migliori. Le cornacchie non tollerano i corvi, i gheppi ce l'hanno a morte coi falchi cuculi di passaggio. Inoltre vi cacciano le albanelle, i falchi di palude. Per la sua conformazione e l'esposizione ai venti, è eccezionale per praticare lo spirito santo, che poiane, gheppi e altri rapaci anche di passo (ho visto i falchi di palude, es.) eseguono mirabilmente. Quello che non mi aspettavo era che lo facessero così bene anche le cornacchie. Incredibili, imparano qualsiasi comportamento opportunistico.
Bisogna tenerlo d'occhio questo monticello, perché spesso, dal nulla, vi si materializzano soggetti e situazioni interessanti. Una volta, tanti anni fa, mi distrassi un attimo, e quando ormai erano passate, proprio sulla cima, uno stormo di ben 42 cicogne.
Le cornacchie sono agitate, d'improvviso. Ce l'hanno su con qualcuno. Vedo alcune acrobazie, e una coda a cuneo. Vabbè, ce l'hanno col corvo imperiale... azzz, è un po' troppo grosso... no, non ci posso credere, un capovaccaio pesantemente mobbato dalle cornacchie che cerca disperatamente di evitarle. Alla fine ci riesce, e punta molto rapidamente proprio verso di me, in pieno controluce. Stavamo chiacchierando e mi ero allontanato dal cavalletto, che si trova 3 metri avanti, con 800mm ed r5 montati.
Corro al cavalletto, subito sfioro il pulsante di scatto per avviarle la macchina (che, in stand by, fortunatamente si avvia all'istante) inquadro al volo e lascio partire una raffica, dopodiché, in una frazione di secondo, è quasi a perpendicolo su di me, praticamente contro sole. E dopo ancora è di retro, foto inutile. Riguardo gli scatti. Non tutti perfetti, ma alcuni sono buoni.


In pochi minuti tutto il Mediterraneo (di chi si occupa e conosce i capovaccai) è in trambusto, questo è il primo che si vede. Dopo 11min ha attraversato lo Stretto. Vogliono altre foto e sperano tutti si tratti di Diego o Birba, due giovani nati in cattività e rilasciati in natura tempo fa. Con tutto il rispetto per l'importante e meritorio progetto e per l'enorme lavoro che sta dietro, io invece tifo per un soggetto selvatico, che chissà come e dove sia riuscito a nascere e a crescere. Così è infatti, rivedendo le foto non si ravvisano strumenti o marcaggi particolari e il soggetto risulta un subadulto con piumaggio quasi completo.


Luglio 2023. Prima uscita dell'estate, sulle Rocche. Con Antonio decidiamo di non andare nei punti più pericolosi, è inutile.
Niente aquile, quest'anno, la nidificazione è andata a male. Nati due bellissimi pulli, in un paio di giorni tutto finito, uno morto con certezza. L'altro? Chissà?
Andiamo su uno dei punti più elevati. Qui le aquile non passano quasi mai. Ma in compenso ci passa di tutto, grifoni, falchi, poiane, sparvieri, falchi della Regina, etc. È un punto buono anche per il passo di ritorno, ho fotografato bene anche falchi di palude, anche diversi maschi, che in primavera, nel periodo dei pecchiaioli, non si vedono mai.
Ma ancora è presto per il passo, se ne parla più avanti.
Dopo un po' iniziano i passaggi. Fotografiamo un po' tutto quello che passa a distanza utile. Corvi imperiali, gracchi corallini, grifoni, due poiane, gheppi… Alla mia destra Antonio, e dopo ancora una roccia alta un paio di metri che purtroppo limita lateralmente la visuale della valle. La faccio breve. Vedo e non vedo un gruppo di grifoni, 5 o 6, che volteggiano proprio dietro la roccia. Se ne stacca uno e dopo un mezzo giro punta verso me. “Questo lo faccio bene”, penso. Imbraccio il 200-600 con la a7r5 e lo inquadro. In quel momento gli altri del gruppo si affacciano dalla roccia. Mentre scatto, improvvisamente percepisco Antonio che si alza di scatto ed esclama “il Capovaccaio!”. Smetto di scattare al mio bel grifone e cerco subito con lo sguardo il “Capovaccaro”, come lo chiameranno simpaticamente i nostri amici giù al mare. Sono attimi, come sa chi fa questo tipo di foto. Quando un istante dopo sono pronto si sta già girando e riesco a fare solo un paio di scatti, dunque mi dà le spalle e si allontana. Guardo subito le foto. Un paio carine ci sono. Poi guardiamo quelle di Antonio, fatte con r7 e 100-500… Bellissime, meno male, anche con solo qualche frazione di secondo in più, è riuscito a farlo molto bene.






Niente male come prima uscita. L'uccello più raro stabilmente nidificante nel nostro paese.

Riflessioni. Vorrei fare una riflessione su questi due meravigliosi e incredibili uccelli (basta guardarli…) che abbiamo avuto la fortuna di incontrare l'anno scorso e quest'anno. Li fotografo dagli anni 80. Da allora sono diminuiti, anno dopo anno, inesorabilmente. E quasi sempre in maniera violenta, mai per cause naturali. Ricordo una coppia morta avvelenata, negli anni 80. Se ne accorse il mio amico Beppe. Entrambi i membri stazionavano da troppo tempo coi piccoli nel nido. Alla fine erano tutti morti. Avevano mangiato qualcosa che conteneva un potente insetticida, il Parathion. E altri dopo. Quest'anno, con due piccoli, il maschio della coppia che fotografai con Mimmo e Antonio G. 2 anni fa, www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4016097 , è stato trovato morto vicino al nido, abbattuto con un proiettile calibro 22, a quanto pare.
Insomma, questi animali, migratori ma comunque autoctoni, cioè nati e cresciuti, e che si riproducono nel nostro paese, stentano a vivere. In quanto le condizioni dell'ambiente, sempre più sfruttato e inurbato, non sono più idonee alla loro esistenza. Soprattutto le modalità di allevamento del bestiame, sempre più in stalla e coi mangimi, e non come per tradizione “cacciando” (“cacciare” era il modo di dire dei pastori locali per indicare quando accompagnavano le greggi per i percorsi lungo i quali le migliori essenze del momento erano mature, in questo modo gli animali mangiavano il meglio, altro che estrusi, e il latte che ne derivava era di qualità elevatissima).
Le poche coppie di capovaccai rimaste sono come gli ultimi Mohicani, si contano sulle dita di una mano ed è purtroppo nato loro intorno un business della protezione che ha dell'incredibile con, addirittura, milioni di euro stanziati annualmente, e che non si capisce esattamente in mano a chi finiscano. Non alle istituzioni preposte alla loro tutela, che comunque ci sono.
Quindi, chi non ne vuole la presenza perché limitano i territori disponibili per la caccia, chi la vuole troppo, insieme agli appetiti per queste munifiche sovvenzioni…
Alla fine, questi animali ormai mitici, per giunta agli sgoccioli per motivi superiori, pagano pure un prezzo salato ad una guerra che non è certo la loro.
In ogni caso, e nonostante tutto questo, rimane l'incredibile fortuna di esserci trovati nel posto giusto e nell'istante giusto, che questi passaggi durano una manciata di secondi e nulla più.
Per ultima ho lasciato questa riflessione ispirata da questi due fantastici incontri, che non sono da sottovalutare. In due annate diverse, in stagioni diverse, (passo primaverile e autunnale), avere la dimostrazione che esemplari selvatici giovani attraversano regolarmente il nostro paese, è molto importante. Più importante, a mio avviso, infinitamente più importante della dubbia riuscita dei vari costosissimi tentativi di reintroduzione di animali d'allevamento, di “qualità naturale” dubbia (nel senso delle capacità di sopravvivenza, di riproduzione, e di continuazione della specie), assolutamente inferiore e neanche paragonabile.
Due esemplari di diversa età, uno quasi maturo, uno di un paio d'anni, in tempi diversi, testimoniano nidificazioni riuscite di anno in anno, da qualche parte, chissà dove. Nel nostro paese, in Calabria, Basilicata, Puglia… o anche no, magari nei Balcani. Ma comunque un flusso. Di soggetti perfettamente selvatici e in buona salute.
Insomma, può anche far pensare a qualcosa di positivo, che la forza della natura sia maggiore, che ci sia da sperare.
Anche perché, per chi non l'avesse capito, spazi naturali che diminuiscono e si chiudono per gli animali che hanno sempre vissuto intorno a noi, vogliono dire inesorabilmente spazi vitali che diminuiscono e si chiudono anche per noi. Viceversa, ambienti che ritornano alla natura, vogliono dire migliori condizioni di vita per tutti, dunque anche per noi.

r7 vs r5
Il primo capovaccaio è stato ripreso con la migliore big mp di Canon, la r5, macchina che ho pagato 2 anni fa ben 4.2k€. E con EF 800mm f5.6, un fantastico obiettivo, ma della generazione precedente, adattato dunque.
Il secondo con una r7, la migliore aps-c di Canon, che costa circa un terzo. E con rf 100-500, nativo di ultima generazione.
Non sono macchine uguali. La r5 è un mostro tecnologico con prestazioni generali pazzesche, una macchina inimmaginabile fino a poco tempo fa. Non le è precluso nulla, davvero. Neanche a livello video, laddove ha un apparato che per prima ha portato su un corpo ff, addirittura l'8k. A livello fotografico non ha nulla da invidiare a nessuno dei concorrenti, anche alcuni stacked, af da favola, raffica elevatissima, nonostante appunto non sia stacked.
La r7, paragonata alla r5, è una macchinetta economica, ma di tutto rispetto. Necessita di buon manico ma, avendolo, o comunque facendo esperienza a sufficienza, è in grado di dare risultati notevoli, come anche queste due sole foto testimoniano.
In una situazione estremamente difficile, un passaggio brevissimo e rapidissimo, con i settaggi adeguati, ottiche sia adattate che native, e ovviamente con l'esperienza necessaria in questo tipo di scatti, con queste due macchine è stato possibile non mancare l'irripetibile appuntamento.




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avatarIl prezzo delle big mp veloci
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 25 Agosto 2023, 9:16


Il prezzo delle big mp veloci
Facendo seguito alla discussione "a1 vs big mp veloci" www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4600371 , che in molti mi hanno chiesto di continuare, vorrei aggiungere una riflessione sul prezzo elevatissimo di queste macchine, partendo proprio appunto da Sony a1 (ma non solo), forse il più alto mai raggiunto da un corpo macchina ff, 7330€. Come abbiamo visto però ampiamente giustificato da prestazioni nettamente superiori alle altre concorrenti. Per risoluzione ancora molto inferiore, o per af, pur valido e innovativo, ma ancora con prestazioni di generazione precedente, o entrambe le cose. E non mi riferisco a giochini come quadratini che ballano o riconoscimenti vari, ma proprio alla potenza bruta del sistema af e alla capacità di mettere a fuoco, al momento inarrivabili.
Prezzo, dicevamo, che ha un senso solo se comparato ad attrezzature dello stesso segmento, altrimenti assolutamente ingiustificato. A mio avviso 3000€ era già un buon prezzo per il miglior corpo ff, e 7000€ per il miglior supertele sulla piazza, anche e soprattutto se rapportati ai guadagni medi della gente. Invece siamo al doppio-triplo.
Costasse meno, la a1 me la comprerei subito. Ma, innanzitutto non mi va mai di smembrare interi corredi che con tanto impegno mi sono costruito, solo per comprare l'ultimo giocattolo disponibile. E poi comunque non mi va di spendere cifre in assoluto esorbitanti per quella che oggi è una (grande) passione, ma niente di indispensabile. E infine, quello che ho in ambito digitale ff, è più che sufficiente per qualsiasi utilizzo mi possa passare per la testa.
In passato, per chi necessitava comunque di attrezzature top, il leitmotiv era di spendere anche tanto per le ottiche (costosissime), mentre sui corpi si poteva pure accettare qualche compromesso, in quanto era l'ottica a determinare maggiormente il risultato finale.
Ad esempio avevo prima 600/5.6 IF-ED con F3, ma appena possibile presi anche FE2, automatica, più piccola, più leggera, meno costosa. Poi il 500/4P con F4s, ma poi subito anche 801s. Infine, nel sistema Nikon, feci un ultimo tentativo col 500/4 af-i ed F4s, F4, infine F90X. Ma niente da fare, dopo tanti anni, per l'inadeguatezza dell'af Nikon, abbandonai progressivamente e passai al 500/4.5 Canon, leggero, compatto velocissimo. Ci provai tutti i corpi possibili. 650, 600, 600 rt, 1, 1n, 5. Ma alla fine trovai pace con la più banale, lenta (3 fs contro 5 di 600, 1, 1n, 5) leggera e plasticosa 100. Dai quasi 6 chili della mastodontica combo 500/4 af-i+F4s e con af inadeguato, ai 3.8kg di 500/4.5usm+eos100, ed af scheggia, già al tempo. Un salto epocale, quello che ha determinato l'egemonia eos degli ultimi decenni. Quindi ottica top e corpo normale. Tanto il sensore, la pellicola, era sempre il medesimo, Kodachrome 64, poi Velvia 50. Ma il rapporto tra il costo dell'obiettivo e quello della macchina poteva andare tranquillamente da 4 a 10.
Ora la situazione si è totalmente ribaltata. Con una macchina da 7k€, si possono raggiungere risultati di livello elevatissimo anche con un supertele da 1.5k€. Assurdo.
In effetti però adesso non vale più il contrario. Se metto un corpo macchina che costa pochissimo sul tele più costoso, i risultati (ad esempio in bif molto rapida) non sono neanche paragonabili, ammesso che ve ne siano, e non sempre ve ne sono.
Tuttavia un altro senso, soprattutto rimanendo in ambito Sony, ma non solo, esiste. Prendiamo una macchinetta come la a9. Quanti anni sono che ha rivoluzionato la tecnologia delle ml? 6 anni e forse più. Un bel momento si parlò di grandi novità canikon. Tutti lì col fiato sospeso. Sony pronta lanciare la a9ii con 36mp, si disse. E invece uscirono i soliti mattoni reflex da 20mp, e allora Sony perchè doveva cambiare? In realtà sicuramente era tutto già pronto. In ogni caso adeguò la a9 aggiungendo quanto chiesto dai pro in relazione ai protocolli ftp, raddoppiò la raffica in meccanico e fece la a9ii (aumentando il prezzo, come si conviene). Forse anche qualcos'altro minore, non ricordo. Ora ci sono le big mp veloci, certo fantastiche. Ma se uno si trova bene con 24mp, in cosa questa macchina è indietro? Nulla, fa ancora un gran lavoro, praticamente pari a fotocamere pro della concorrenza. E può essere soddisfacente ancora per molti anni. Dunque chi ha speso 4.5k€ 6 anni fa, una cifra ovviamente grossissima, ha ancora una macchina prestante e ineccepibile dopo tutto questo tempo. Che può essere ancora poco o punto usurata, soprattutto se utilizzata con cura e con otturatore elettronico.
Insomma, una certa tipologia di fotocamere, volendo, sembra sfuggire a una rapida obsolescenza. Nonostante vengano proposti nuovi modelli a piè sospinto con nuove fantasmagoriche prestazioni, per alcuni modelli, come appunto a9, ma penso anche a una r5 o una z8, sono tali le prestazioni che possono fornire, che si può tranquillamente andare avanti senza cambiare. Lo stesso vale per una a7r3 o altro simile.
Per cui mi chiedo, una spesa di 6k€ attuali (il prezzo a cui si trova ora normalmente, anche 5750 regolare) per una a1, o simile per altro marchio, r5, z8-9, con l'idea, tenendola molto bene, come si conviene, di sfruttarla anche molti anni, come si faceva con gli obiettivi (il mio 500/4.5 del 1992 lo ha un mio carissimo amico che lo sfrutta al massimo tuttora su ml, e io stesso ho diverse ottiche vecchissime, 15/2.8, 50/1.8, 50/m, 50/1.0, 65m, 85/1.8, 180m, 200/2.8, neanche so da quanti anni, tutte perfette) che so 7 o anche 10 anni. Con prestazioni che sicuramente saranno superate, ma già talmente elevate da consentire qualunque tipologia di fotografia ai massimi livelli. Insomma, in questa ottica, cioè sfruttare al top ad es. una a1 per molti anni, una spesa di 6k€, che comunque a me sembra elevatissima, come vi sembra?



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avatarA1 vs big mp veloci
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 18 Agosto 2023, 15:27


A1 vs big mp veloci
Premessa. Tengo a precisare che quanto scrivo è SEMPRE il frutto delle MIE esperienze, SUL CAMPO. Non mi riferisco mai a recensioni, video, esperienze di altri o pubblicità, più o meno occulta. Non ci credo proprio a queste cose. O perchè viziate da interessi, o perché fatte da incompetenti. O entrambe le cose. Se non provo con le mie mani, non mi esprimo. Inoltre, le prove che faccio sono relative a specifiche situazioni, spesso estreme, per soggetti, comportamenti, condizioni ambientali. Che senso ha provare una super ammiraglia sul cagnolino felice che scorazza sul prato o sulla paperella che nuota. Fallo pure il cagnolino, ma quando ti corre incontro a 40m, non a 5m a pieno fotogramma, o la paperella quando è già in volo e ti viene incontro. E ovviamente con un supertele 500-600mm, non col 24-105. Poi li vediamo 'sti 97-98% di rate.
Quindi, se a una dimostrazione sto provando un'ammiraglia, le modelle in posa mi interessano poco o nulla, e se vedo che ci sono rondoni in volo, punto quelli. O anche i malaugurati piccioni. Provo e provo, e così mi faccio un'idea. Con un rondone in volo nel cielo blu, non ci vogliono settimane per capire la capacità di aggancio, la sensibilità nel riconoscere un soggetto, la precisione di af. Se si ha la necessaria esperienza, e si sa cosa guardare, può bastare anche molto meno di quello che si pensa. Una volta che, in condizioni standard, una determinata prova l'hai fatta 10 volte, basta e avanza.
Quello che scaturisce da queste esperienze forma infine le MIE opinioni.
Vorrei avere la possibilità di esprimerle in libertà senza essere insultato, magari in altri thread dai soliti scontenti che, proprio per questo, non è possibile fare intervenire qui a piacimento.

Siamo stati alcuni giorni con Mimmo a fotografare in diverse situazioni, principalmente aquile di Bonelli e grifoni. Noi con 100-500+r7 e 200-600+a7r5. Lui con 200-600 e a1, e il nuovo gioiello 70-200 gm2.
Sono uno a cui non piace guidare auto altrui, o comunque utilizzare apparecchiature non mie. Ma è difficile resistere a Mimmo. È molto entusiasta di questa macchina e del nuovo zoom, e insiste con molto garbo e gentilezza per farmeli provare. Devo accettare. Gli do la mia in cambio. Alle Bonelli, siamo nascosti in un appostamento da sogno. Uno spazio naturale tra due rocce, ricoperto da due ombrosi lecci che ci proteggono dal fortissimo sole, con una finestra naturale tra i due alberi, ideale per fotografare le aquile. L'appostamento fatto da Mimmo è fantastico, per scelta del posto e realizzazione, ma in tre siamo troppi, per cui dopo un po' lui si mette generosamente da parte per fare fotografare noi.
Non sto a raccontare tutto, che ce ne sarebbe, ma poi i critici si lamentano del pippone.
Ho la macchina col 200-600 e sto cercando di prendere confidenza. Non è la prima volta che la uso. Mi è capitato un'altra volta con 200-600 e altra ancora con 600gm. Ma stavolta ho più tempo, e soprattutto ci sono molte più situazioni. La prima cosa che noto, e che avevo già notato, è il mirino stellare. Puoi fare tutte le raffiche che vuoi, è sempre lì, pulito, perfetto, pronto. Come, e forse meglio (non ne ho uno da mettere a fianco per confrontare) di uno ottico. C'è il bg montato, con cui in effetti l'ergonomia con supertele è ottima. Ma, confermo, la preferirei un po' più grande.
Insomma, inutile perdere tempo nella descrizione, già ampiamente conosciuta.
Dopo qualche minuto passa un colombaccio. Essendo in zona Bonelli, come tutte le altre potenziali prede, sembra posseduto dagli spiriti, e passa ad una velocità pazzesca, con traiettoria sporca e non tanto vicino. Non so cosa mi prenda, non sarà comunque una gran foto, ma ancora non ho fatto uno scatto. Ci tento, provo a puntarlo, ma capisco subito che non farò in tempo e, senza mettere all'occhio il mirino, inquadrando da fuori, sparo una piccola raffica sfiorando appena il pulsante, a 30 fs. Un gesto impulsivo, che non può dare alcun risultato. Non so neanche come sia settata la macchina, soprattutto la zona (cosa importantissima con tutte le macchine, in questo tipo di foto).
Mimmo è più in là e non può aver visto la scena, ma Antonio mi guarda con aria di commiserazione... ma che hai scattato a fare, sembra dire. Certo non mi interessa lo scatto al colombaccio lontano, è stata una prova istintiva e niente altro. Non vorrei neanche guardare le foto, in realtà. Ma lo faccio sempre, è un riflesso condizionato, ormai.
E dunque guardo le foto, per abitudine dal mirino, non dal monitor, che nelle mie macchine è ribaltabile in tutte, e tengo sempre chiuso. Qui non si può, e dunque mentre le guardo, Antonio, pur di sguincio, riesce a sbirciare il monitor.
A questo punto potrei tranquillamente restituire la macchina a Mimmo.
Rimaniamo entrambi a bocca aperta. Ci sono 9 scatti. Il primo fuori fuoco. Poi uno così così. Gli altri sette magicamente perfetti. Non posso rendere a parole le condizioni assurde in cui ho scattato.
Dopo un po' è la volta delle taccole. Un piccolo stormo che sorvola un campo di grano. Il colombaccio era relativamente vicino. Queste sono lontane da noi e vicine allo sfondo. Le prende tutte lo stesso. Tutte a fuoco. Perfette. Qui era più facile distinguere i soggetti per il colore, nero, su sfondo giallo, ma più difficile per la vicinanza dello sfondo, su cui quasi sempre va la maf con altri corpi macchina. Invece l'af è riuscito a discernere i soggetti dallo sfondo.
Dopo tocca al gheppio in volo alto. Poi alla poiana radente sul grano, il grillaio, etc., e così via, tutti i soggetti che passano.
Penso che questa macchinetta sia veramente unica. Non ne esiste un'altra con un af così rapido, così sensibile e capace di riconoscere e percepire la presenza dei soggetti all'interno del fotogramma, e infine così precisa in foto con soggetti, anche di piccole dimensioni, in scatti che più d'azione di così, non si può. Qualunque cosa si muova all'interno del fotogramma, viene rilevata e agganciata istantaneamente.

Ai grifoni la situazione è molto diversa.
Niente appostamento, per cominciare. Si scende dall'auto e si scatta. Anche con "la calzatura ufficiale dell'uomo noncurante", le infradito (S. Cooper). Chiunque può venire e scattare anche col cellulare, infatti accade.
Non sempre facile, tuttavia, ottenere buoni risultati, specie in agosto, per via dell'aria.
Stavolta Mimmo insiste per farmi provare il 70-200. Come sempre, neanche guardo le sue impostazioni, e lascio tutto com'è. Noto solo che c'è montato l'1.4x, e la macchina è in apsc. Focale equivalente 420mm.
Iniziano a passare i grifoni. Giornata strana. Dal fiume, dove solitamente prendono le termiche, se ne vedono pochi. Alcuni sono già altissimi e non sappiamo da dove siano arrivati. Ma comunque ci sono, e alcuni fanno passaggi bellissimi. Vorrei mi passasse un'aquila così, una volta, ma temo non accadrà mai.
Fotografare i grifoni è molto divertente, qui. Molto diverso su in montagna, dove ne passano meno, però si possono fare scatti più interessanti, con ambientazione diversa. Qui passano, vanno avanti un po' e ti ritornano sulla testa, a volte a qualche metro. Come detto ho un 420mm equivalente. Spesso è troppo lungo. Non ho molta dimestichezza col nuovo zoom, non sto a zoomare. Lo uso come un fisso alla massima focale, la più difficile da realizzare, per giunta moltiplicata. Mi concentro sulle situazioni che mi interessano. Cerco di mettere alla frusta l'accoppiata a1+70-200gm2. Una parola. Se già col 200-600, che è un g, economico e geometricamente più difficile, la macchina non sbaglia, con un gm di seconda generazione, costoso e costruito al meglio, la macchina fa letteralmente faville. Raffiche su raffiche sempre perfettamente a fuoco. È senz'altro l'unica big mp in grado di mantenere queste percentuali in questo tipo di scatti. Ma, soprattutto, con questa capacità di correggere. In una stessa raffica talvolta si trova, in mezzo ad altri perfetti, un fotogramma fuori fuoco. Ad esempio, 5 scatti perfetti, 1 scarso o sfocato, gli altri 7 ancora perfetti. Vuol dire che la macchina percepisce un errore e, a 30 fs, lo corregge, in non più di 1/30s. In realtà dovrebbe farlo in 1/120s. Una prestazione da favola.
L'altra prestazione fantastica la vediamo quando passa un pecchiaiolo, molto distante. Colorazione dall'alto molto mimetica, sfondo che più mosso non si può. Sul fotogramma le dimensioni del rapace sono esigue. Le altre macchine, tutte, a parte la a7r5 (infatti anche Antonio riesce a farlo, però a 600mm), neanche percepiscono la sua presenza, e mettono a fuoco lo sfondo. La a1 (e anche la a7r5) invece aggancia e non lo molla più. E tutta la raffica risulta buona. Non voglio dire altro.
Insomma, la a1 ha una grande caratteristica, altrove non disponibile. La capacità di fare raffiche infinite di scatti perfetti. E laddove uno non lo è, il successivo risulta assolutamente corretto. Sottolineo sempre il tipo di scatti: con supertele, soggetti anche piccoli e/o distanti, molto veloci, mimetici, con sfondi molto difficili. Con nessuna macchina sono riuscito a fare così.
Altra prestazione stellare, quella dell'area di maf. Quando il soggetto si staglia contro il cielo, anche con le altre macchine nessun problema (in teoria, quasi...). Quando invece lo sfondo è una montagna, un bosco, una pietraia, solitamente sono dolori, l'af percepisce sempre meglio questi sfondi e ha difficoltà sul soggetto. Per aumentare la precisione dell'af, sulle altre macchine è bene ridurre le dimensioni dell'area di maf, tanto più quanto più il soggetto è piccolo e lontano, e quanto più la sua colorazione è simile a quella dello sfondo, e non sempre la cosa risulta risolutiva.
Qui invece no. Nelle impostazioni di Mimmo c'era sempre area ampia, su tutto il fotogramma. Ciononostante l'af non ha mai avuto la minima esitazione, andando subito sul soggetto, e mostrando una serie di puntini di maf che lo seguivano costantemente.
L'ultima me la racconta Mimmo. Poco tempo fa, ha fatto provare la macchina a un suo amico, su 500is2. Pare vada in maniera eccellente. Al punto che l'amico ha intenzione di prenderla proprio per usarla sul 500is2. E Mimmo sta facendo un pensiero sul 500is2, visto che Sony, a livello supertele, è ferma da tempo. Purtroppo quest'anno la nidificazione delle aquile è finita molto male. Due aquilotti, uno morto dopo un paio di giorni, l'altro, perfettamente in salute, sparito come al solito misteriosamente dopo un po'. Pertanto non mi sono portato dietro supertele fissi. Peccato, avrei proprio fatto questa prova molto volentieri. Vedremo più avanti.

Confronto con altri corpi
Le ho provate tutte. Ebbene tutte queste macchine recenti sono ottime, semplicemente un sogno, rispetto alle reflex di pochi anni fa. Con esse si può fare qualunque tipo di foto veloce, persino con la minuscola e relativamente economica r7, anche lei una piccola fuoriclasse. Ma ci vuole manico. L'af va settato con attenzione. L'area di maf adeguatamente ristretta. L'azione di maf accompagnata e l'inizio dello scatto scelto attentamente. Iniziare a scattare prima del tempo comporta spesso l'incapacità del sistema di agganciare. Ovviamente non sto parlando di soggetti grandi, che occupano molto spazio nel mirino, come la cagnetta in corsa a pochi metri. O molto lucidi e contrastati, come moto o auto. Parlo di uccelli che occupano solitamente uno spazio non grande sul fotogramma, poco contrastati e su sfondi mossi, come boschi o montagne. E molto veloci.
Con la a1 invece, neanche sapevo come era settata la macchina. Chiaramente ho usato le impostazioni di Mimmo, molto esperto in questo tipo di foto, e anche della macchina. Vedevo solo che non c'era nessuna area visibile, dunque si trattava di area ampia, tutto il fotogramma. Poi, quando compariva un soggetto, ecco i puntini che lo agganciavano e seguivano. Per cui, ovunque si trovasse il soggetto, veniva messo a fuoco senza problemi in una frazione di secondo (vedi colombaccio). Cosa impensabile (fino a prima delle a9, e ora, in maniera molto più avanzata, con la a1), in questi termini, con questa velocità, e con queste percentuali positive. Ripeto, area ampia su sfondo mosso (no cielo). Chi ha esperienza di questo tipo di foto, può capire.

Non mi meraviglia che questa macchina sia la più avanzata sul mercato.
Sony costruisce sensori, e non solo, anche mirini, sistemi af, ottiche (anche con nomi terzi) e quant'altro. Non so se è chiaro a tutti. Costruisce cioè, e ovviamente vende, gli elementi più importanti dei sistemi fotografici più in auge esistenti. Li vende un po' a tutti i costruttori di attrezzature fotografiche, ovviamente concorrenti, senza alcun problema.
Capisco sia difficile digerirlo, soprattutto per il fan pride.
Ma, per assurdo che sia, è proprio così: i migliori concorrenti di Sony sono, contemporaneamente, i suoi migliori clienti.
Cioè i migliori concorrenti di Sony, dipendono dalla tecnologia e dalle forniture di Sony.
Altro che "sue disposizioni", con ciò mettendo le mani avanti su eventuali scioccanti (per i soliti, non per me, che già lo penso adesso) rivelazioni future. E comunque intendendo che Sony costruisca, su richiesta, roba altamente tecnologica ma che a lei stessa viene tenuta segreta e di cui è praticamente all'oscuro. Quasi che a lei stessa sia sconosciuta questa tecnologia che costruisce. Cioè Sony, secondo questa vulgata, costruirebbe per i concorrenti cose che solo loro sanno ma che Sony ignora. Così sperando di lavare l'onta di aver bisogno di pony-cacca-play-station-scatoletta-di-tonno per andare avanti. Ma si può mai concepire una sciocchezza simile?
Vista la concomitanza di essere a un tempo concorrenti e clienti, (a meno che i dirigenti Sony non siano dei boccaloni, come infatti hanno dimostrato negli ultimi anni, scompaginando l'intero mercato fotografico mondiale e imponendo standard e prodotti cui tutti sono poi dovuti ricorrere), consegue invece direttamente che la concorrenza venga rifornita con tecnologia, certamente attuale e molto prestante ma, in ambito Sony, di generazione precedente (forse a livello della ormai mitica a9, ma non sempre, a quanto pare), come dimostrano ampiamente le prestazioni della a1.
Che senso avrebbe infatti dare il meglio della propria tecnologia alla concorrenza, e così segare il ramo su cui si è seduti?
Vale infatti per questo il famoso motto giapponese, prontamente ed evidentemente adottato in ambito fotografico dalla Sony Corporation:
????????????? (avevo messo il testo originale in giapponese...)
(Koko ni wa dare mo orokamono wa inai)
Equivalente al nostro più sintetico e immediato "Accà nisciun è fess"MrGreen



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avatarBentornata Nikon
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 05 Luglio 2023, 13:35


BENTORNATA NIKON
È il caso di dirlo, davvero.
Dopo una lunga traversata del deserto, comunque a fasi alterne, finalmente Nikon c'è, di nuovo, forte.

STORIA



Dopo aver dominato a lungo il mercato fotografico con un sistema fra i più completi e realmente qualitativi, negli anni 80 Nikon cominciò pian piano a perdersi. Quello che era stato fino a quel momento l'elemento distintivo del marchio, la difesa della tradizione, dunque una studiata lentezza nel cambiare, d'improvviso era d'impaccio, e ne determinava la fine della supremazia.
Tuttavia, nella improvvisa necessità di cambiamento e modernità, (si affacciava l'af), la strada intrapresa inizialmente era, in realtà, quella giusta. Af con motori coreless dentro ciascun obiettivo. F3AF, e due ottiche fantastiche, per cominciare, 80/2.8 e 200/3.5IF-ED.



Comprensibile e condivisibile il 200. Meno l'80. Focale strana, perché non fare un classico 85, e luminosità scarsa, anche se la resa era (è, in realtà, ce l'ho ancora la triade) ottima. Probabilmente si sacrificava la luminosità per lo spazio necessario per i primi motori. Come esempio di scuola era ottimo. Peccato che il trio costava come un monolocale. In seguito, sulla F501, e soprattutto la F4, queste due ottiche funzionarono ancora (dopo la F4 non più), e soprattutto su quest'ultima erano delle schegge, per i tempi, soprattutto il 200. C'era tutto. Funzionavano perfettamente. Il primo sistema veramente af della storia era pronto. E chissà quali altri prototipi lo erano. Perfettamente intercambiabile con le ottiche e i corpi Nikon F e AF. Bastava continuare su quella strada. Invece no, un management ottuso e assolutamente non all'altezza della stessa Nikon, non solo perse tempo e permise a Minolta di uscire per prima con un sistema af completo. Ma ne seguì tragicamente le sirene, ritenendo intelligente un sistema in cui lo stesso motorino da pochi grammi montato nel corpo macchina potesse essere in grado di pilotare qualunque obiettivo, dal 50ino f1.8 da 150g al supertele 40 volte più pesante, da 6 kg. (Ricordo i primi 300/2.8 con af a cacciavite, ne ebbi due. Impensabile qualunque scatto con soggetto non perfettamente fermo).

Dunque Nikon fece la 501 a frullino e qualche ottica da incubo, per i nikonisti del tempo, abituati alla meccanica sopraffina degli ai-s. Ricordo il plasticone giocattolo 50/1.4, il 35-70 e altri, che chiamavamo “flottanti” per quanto ballava il barilotto al loro interno.



Poi migliorarono un po', ma il danno ormai era fatto. In seguito uscirono altri aborti, tipo 601 etc., e infine qualche macchina fotograficamente un po' più decente (F801, la superpro F4, etc.).
Nel frattempo, dopo un lungo anno in cui si diceva non avrebbe mai abbandonato il sistema FD e non avrebbe mai fatto l'af, Canon sparò la sua bomba Eos. Un sistema totalmente nuovo in tutto e talmente innovativo da non essere confrontabile con nulla di quanto si era mai visto. Da quel momento nulla fu più uguale. Nikon perse clamorosamente lo scettro e lo passò a Canon, che lo tenne saldamente in mano per decenni.
Si salvò comunque, Nikon. Perché un numero enorme di utenti aveva interi sistemi, ed erano utenti molto fidelizzati. Talvolta troppo. Se ne vede la versione moderna, estrema e distorta, nei forum, con elementi poco o punto evoluti fotograficamente, ma di un fanatismo inarrivabile, che appestano qualunque discussione seria e pacata sia possibile fare, anche da parte di chi ha decenni di esperienza e conoscenza del glorioso marchio. Danneggiando il marchio stesso con chiacchiere inutili e banali, vuote di contenuti e solo inneggianti, senza alcun reale approfondimento tecnico. Con frasi e offese senza il minimo senso sulla concorrenza, da cui comunque il marchio dipende e cui è legato mani e piedi.
Allontanando l'utenza più seria e risultando solo respingenti per quella nuova.
In un modo o nell'altro, Nikon andò avanti, traccheggiando e correggendo per quanto possibile l'errore. A un certo punto riprese i motori coreless della F3AF, fece una linea di supertele, gli AF-I, ovviamente costosissimi, e pesantissimi, ma niente a che vedere coi Canon ultrasonic. Facendo intanto trascorrere i lunghissimi anni dei brevetti fino a metà anni 90, quando finalmente poté introdurre le ottiche af-s, con motore incorporato, come Canon aveva fatto, ma ben 10 anni prima. Ma comunque con calma, un po' alla volta, mantenendo un sacco di ottiche a cacciavite che non ressero mai il confronto coi Canon.
La stessa crisi si verificò con l'altro passaggio, ancora più epocale, il digitale. Pure stavolta, il management non risultò all'altezza e si fece trovare ancora impreparato. Nikon non lavorò autonomamente sui sensori e si trovò in un mare magno rincorrendo ora questo ora quel produttore che glieli vendesse, senza arrivare mai a una chiara definizione di quello che voleva fare. Furono gli anni più bui, quando si parlava seriamente di chiusura, dal 2000 al 2007. Canon veleggiava veloce introducendo novità su novità, dopo corpi aps-h e aps-c, un primo sensore ff su una 1DS professionale da 10mp. Dopo 3 anni, un altro modello pro 1DSII da 16mp. Dopo poco un altro modello ff da 12mp, la 5D, che sbancò letteralmente il mercato a un prezzo più abbordabile.
Nikon invece produceva a malapena fotocamere aps-c. Affermava, senza alcuna convinzione, non essere necessario il ff, la qualità dell'aps-c essendo più che sufficiente. Per questo produceva pochissimi obiettivi aps-c. Una tristezza. Anche da parte dei clienti affezionati, che per questo in molti continuavano con l'analogico. O, inizialmente, compravano la problematica Kodak DCS Pro 14n, una scarsa F80 con sensore ff, con tali problemi che la tolsero dal mercato dopo soli due anni. Dopo, i nikonisti, compravano addirittura la Eos 5D (che almeno funzionava ed era affidabile) e con un anello potevano finalmente utilizzare pienamente le loro bellissime ottiche Nikon ff.
Finchè non arrivò il 2007, un salvifico accordo con Sony che la riforniva dei migliori sensori sul mercato, e l'introduzione dei due innovativi modelli, l'eccezionale superpro ff D3 e la fantastica aps-c D300, che consentirono a Nikon di risalire la china e di porsi seriamente in concorrenza con l'altro vero competitor esistente, Canon, tutti gli altri potendo rivestire solo il ruolo di comprimari. A seguire un'altra celeberrima ff, la D700, che fu la 5D di Nikon, sbancando nelle vendite in quanto prima ff di costo abbordabile, e comunque molto buona.
Il resto è storia recente. Sony, pur producendo un ottimo sistema reflex, non riesce tuttavia a scalfire il duopolio Canikon, e allora introduce delle innocue macchinette giocattolo aps-c in un sistema ml, denominato Nex, all'apparenza minore, che non impensierisce nessuno, e nessuno se lo fila. Per non lasciare troppo margine, senza però realmente capire la portata di quello che stava accadendo, fanno tutti piccoli passettini, ma anche loro poco attendibili. Canon le m, Nikon le 1, ma niente di serio. Finche Sony non sfodera un intero sistema mirrorless ff, stavolta completo e innovativo. E ancora i concorrenti non capiscono. Fortunatamente la prima serie non è ancora matura e non si impensieriscono. Ma intanto il sistema cresce, ottiche molto buone vengono proposte, e con la serie II, le fotocamere ml Sony prendono letteralmente il volo. A questo punto Canikon capiscono, e corrono ai ripari, ma stavolta la lepre è Sony e occorre affannosamente inseguirla. Con una prima serie di fotocamere molto acerbe, timidamente i due iniziano a darsi da fare. Poi Canon spara r5/r6 e raggiunge tecnologicamente le macchine Sony meno avanzate.
E così via, comincia faticosamente questa ultima stagione, stavolta finalmente concorrenziale.

NIKON C'È
Ma è del nuovo corso Nikon che voglio parlare. Oggi sono stato al “NIKON ROAD to Z8”, un evento per la presentazione della nuova Nikon Z8, tenuto in una bella location simil naturale, cascina Cuccagna, ma nel bel mezzo della città meno naturale del nostro paese, Milano. Ero molto interessato a due ottiche in particolare, Nikon Z 180-600mm f/5.6-6.3 VR e Nikon Z 800mm f/6.3 VR S. Non ho propositi (immediati MrGreen) nei loro confronti, ma mi interessa molto l'evoluzione della tecnologia fotografica, e volevo saperne di più su questi obiettivi, soprattutto quelli che mi interessano da sempre, i fantastici supertele Nikon. E più in generale sulla nuova produzione Nikon per mirrorless. Tra l'altro, ormai è assodato essere impossibile capire alcunché dalle fantasticherie dei più che ne parlano in rete, che spesso confondono i loro desideri con la realtà. Youtuber più o meno prezzolati che masticano poco di supertele, possessori inesperti, pessimi fanboy o anche haters (che fanno da contrappeso) che mai hanno avuto in mano un supertele o, se ce l'hanno, lo mal utilizzano, e quant'altro.
Per cui irrinunciabile un evento nella mia città, con invito personale recapitato per email, organizzato dai miei negozi di fiducia, FCF, Fotocavour, Newoldcamera. Quindi iscrizione al volo e stamani, pronti all'apertura per le 11.00.
L'organizzazione. A prescindere veramente da tutto, due parole merita l'organizzazione dell'evento, sia da parte dei tre lodevolissimi ottimi negozi citati, che immagino si saranno fatti carico della location.
Ma grande merito a Nikon per aver organizzato una kermesse a dir poco monumentale, per la presenza quantitativamente significativa di personale, specializzato, oltre che nel merito, le attrezzature prodotte da Nikon, soprattutto in relazioni umane. Una gentilezza e disponibilità veramente proverbiali.
E poi la presenza totale, e in grande numero, di tutta la produzione Nikon Z. Z8 a decine. Pur essendoci molta gente, andavi e te la davano senza aspettare, tutte perfettamente funzionanti, altro che difetti congeniti. Anche supertele a go go. Non il 180-600, appena uscito, di cui ne avevano solo un esemplare. Ma, fortunatamente ancora poco conosciuto e richiesto, l'abbiamo preso più volte senza problemi. Anche diverse Z9 disponibili. Per dire, dei modernissimi 400/2.8 e 600/4 TC ce n'erano 4, due e due. Li davano senza problemi a chiunque. E poi tutto il resto, ovviamente.
Alberto Ghizzi Panizza. Due parole sul relatore che ha presentato la Z8. Personaggio stellare. Al di là della indiscussa e riconosciuta preparazione, delle bellissime foto esemplificative mostrate, una capacità di esporre semplicemente ed esaurientemente le cose, veramente fuori dal comune (e, un po' per esperienza pluridecennale, me ne intendo, di esposizioni in pubblico).
Senza che la cosa mi interessasse specificatamente, pur trattandosi di argomentazioni a me abbastanza note, un'ora interessante, trascorsa senza momenti di calo dell'attenzione, e con la massima piacevolezza.

LE ATTREZZATURE
Le abbiamo provate a lungo (eravamo in due). Si viaggiava bene in due, ci scambiavamo le cose, commentavamo, provavamo, scattavamo, confrontavamo.



In 5 ore abbiamo fatto 53 giga di fotoMrGreen. Utilizzo classico come sul campo, sempre a mano libera.




Nikon Z8 , innanzitutto, ovviamente. Diciamolo subito. Non comprerei mai una Z7 a quasi tremila euro. A duemila sì, magari, per montarci sopra le mie ottiche r.f.. Dicono abbia uno stack molto favorevole. Per carità, è sempre una Nikon, ottima fotocamera, ma la considero ancora poco matura, e con un af, per i miei scopi, assolutamente non all'altezza. Ma una Z8 a 4.5k€ al day one, soprattutto con la prospettiva possibile di trovarla sotto i 4000 entro un anno, ci penserei.
Z8, dunque. Tanto per cominciare, si vede che Nikon sa fare le macchine. Form factor perfetto, dimensioni giuste, forse comunque un pelino pesante. Poiché ogni volta bisognava riconsegnarla con l'obiettivo, ne abbiamo provate almeno una decina, se non più. Con tutti questi cambi, qualche esemplare poteva pur dare qualche problema. Invece no. Perfette, tutte. Una costanza di resa esemplare. Af con impostazioni varie, comunque sempre efficiente e prestante. Dal 24, all'800/6.3.

Nikon Z9 . Grande macchina, letteralmente MrGreen. Gigantesca e pesante. Per me, e molti, fuori da ogni logica, ormai. Provata assieme al 600/4 tc però ha il suo senso, lo bilancia bene. Già con 180-600 molto meno. Per non parlare con tutte le altre ottiche. Ne sono state vendute tantissime, di z9. Fosse uscita prima la Z8, ne avrebbero vendute un decimo, a mio avviso, ma per merito della Z8, non per demerito della Z9 che rimane ovviamente una gran macchina. Onestamente, alla luce della z8, da nikonista, a meno di particolari esigenze, difficilmente la prenderei in considerazione.

Nikon Z 70-180mm f/2.8 . Ottima interpretazione di Nikon dell'altrettanto ottimo Tamron. Ottimo otticamente, mette a fuoco più da vicino (quasi rapporto 1:2, facendo il verso al micro Nikkor 70-180 del tempo che fu). Ma questo è f2.8, moltiplicabile, e niente male (moltiplicato). Spiazza completamente il Tamron, che non costa la metà, ma ha questi due plus notevoli, della maf minima e della moltiplicabilità.
Non grande mossa, da parte di Tamron: da ora in avanti, tutti in attesa della nuova versione Tamron con queste features MrGreen

Nikon Z 100-400mm f/4.5-5.6 VR S.



Altra eccellente realizzazione di Nikon. Obiettivo ineccepibile e di classe. Non avendo moltissimo tempo, lo abbiamo provato una sola volta (gli altri, soprattutto il 180-600 li abbiamo presi e ripresi più volte) e soprattutto alla massima focale, che in questi zoom tele-supertele, è quella più critica. Niente da dire, ottimo. Una sola nota stonata, il prezzo. Come il 100-500 Canon, ottica molto sovrapprezzata a mio avviso, di almeno 1000€, anche tenendo conto del 180-600, solo che il Canon almeno ha la foglia di fico della focale massima a 500mm.

Nikon Z 180-600mm f/5.6-6.3 VR.



Il più atteso, almeno da me e da quelli che amano l'avifauna (tenendo in conto, e sotto controllo, anche i costi). Provato in lungo e in largo, l'abbiamo preso ben 3 volte. Per sgombrare il campo da qualunque speculazione, posso dire da subito che l'obiettivo è eccellente, in tutto. Costruito benissimo, solido, dà un'ottima impressione di robustezza. Assolutamente niente di cheap, e funzionamento perfetto con la Z8, che è la “sua” macchina. Insieme formano un'accoppiata prestante e perfetta, e non costosa, a fronte delle prestazioni. Lo aspettiamo sul campo in mani adeguate e su soggetti adeguati. Ottimo lavoro.

Nikon Z 400mm f/4.5 VR S.



Non prediligo particolarmente questa focale, l'ho detto molte volte. Ho posseduto a lungo l'eccellente Canon EF 400mm f/5.6 L USM ma, all'uscita del 100-400is2 gli preferii subito quest'ultimo, ugualmente prestante, 300g più pesante, ma molto più eclettico e utilizzabile in più ambiti. Per cui anche qui non so. Esiste nel sistema Z già il 100-400mm f/4.5-5.6 VR S. Pesa quasi uguale, costa quasi uguale (pure 400€ meno, in realtà). La luminosità, siamo lì, 4.5 vs 5.6, neanche un diaframma, un'inezia in digitale e con le ml attuali. Ottimo qualitativamente. Insomma, non capisco. Fosse stato f4, non cambiava moltissimo, sarebbe stato più costoso e più pesante, ma insomma… avrei preferito prima una riedizione del 500/5.6, al suo posto, ulteriormente migliorato e alleggerito in termini moderni.
Ma questo 400mm è talmente piccolo, compatto, leggero, otticamente stellare, che ovviamente il suo perché ce l'ha, per chi predilige questa focale. Anche moltiplicato. Persino col 2x, con cui abbiamo fatto molti scatti.

Nikon Z 600mm f/4 TC VR S.



Non sto nemmeno a commentare la qualità ottica di questo eccezionale teleobiettivo. Ormai non ha molto senso parlare di qualità. Le ottiche più economiche ne manifestano già a sufficienza. Sono le caratteristiche generali a dominare. Le sue caratteristiche sono ovviamente stellari. Costruito come una roccia. Molto più leggero delle precedenti realizzazioni Nikon. Ma comunque molto impegnativo ugualmente, e con dimensioni importanti. Con z9 e paraluce si va a una massa parente di 5kg. Per l'uso a mano libera, possibile, occorre non tanto forza, quanto abitudine ed esperienza. Veramente fantastico il moltiplicatore incorporato, disponibile o escludibile con piccolissimo movimento di un dito, leggerissimo, senza il minimo sforzo. Insomma solo pro, e ci mancherebbe. Avendo posseduto diversi di questi obiettivi fin dagli anni 80, e possedendone ancora alcuni (500is2, 600 Pentax 645, 800is), la domanda che mi pongo è che utilizzo possano avere attualmente queste ottiche. Al di là del prezzo assurdo e improponibile per un comune mortale (anche professionista… e stendiamo un velo pietoso sulla situazione di questa professione quando si prevede l'uso di queste attrezzature), al di là di appassionati molto abbienti che possono farlo per (sacrosanto) sfizio, chi realmente spenderebbe 17k€ per un'ottica simile. La vedo appannaggio delle solite agenzie internazionali con grossi giri di affari, piuttosto che in mano a singoli. Se più o meno tutte le altre ottiche Nikon mi hanno impressionato molto favorevolmente, a parte il giochino fantastico del moltiplicatore clik-clak, quella che mi ha impressionato di meno è stata proprio questa. Gigantesco, alleggerito, ma comunque molto pesante, costosissimo. Resa ottica… tra tutti… non dico altro, probabilmente era un esemplare fallato Eeeek!!!.

Nikon Z 800mm f/6.3 VR S.



Se c'è stato un obiettivo, invece, che mi ha fatto cadere la mascella e che può essere l'invidia dei concorrenti, è proprio questo. Innanzitutto, da commenti precedenti mi aspettavo una costruzione criticabile, un po' al risparmio. Niente di tutto questo. L'obiettivo è costruito benissimo, solido e pimpante. Funziona benissimo, con resa eccellente. Per i miei usi, da verificare su soggetti intorno ai 100m, oppure sui 50 e vedere come riproduce gli sfondi. Ma da quello che abbiamo visto non ci sono assolutamente problemi. Leggero, non leggerissimo, e comunque anche grandetto, con parte frontale pronunciata. Ottica anche questa non per tutti. Chi ha problemi a ottenere buoni risultati già coi 180/200-600, meglio si astenga, in ordine di marcia già con z8 si sfiorano i i 3.5kg. Comunque in assoluto compatto, prestante. Per chi è abituato a maneggiare tali bestioni è un vero gioiello. Con z8 diventa un'accoppiata molto desiderabile. L'abbiamo provato sempre liscio, che è la morte sua. Al limite con una aps-c di rango (quando faranno la successora della D500). Rimane il fatto che, pur non essendo esageratamente costoso come altri supertele, tra macchina e obiettivo ci vogliono sempre 13k€. Prima con questi soldi si acquistava il top assoluto di gamma (corpo compreso). Mi sa che alla fine si opta tutti per il 180-600;-).
In ogni caso, gran complimenti (e doverosa invidia MrGreen)






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avatar100-500 su r5/r7 vs 200-600 su a7r5: scontro finale II (In attesa di Passo 2023)
in Obiettivi il 04 Aprile 2023, 11:34


In attesa della partenza per il passo (sempre più vicina, 8 gg), il quale passo è già in atto da tempo, continuiamo a scattare a "papaveri e papere". Per imparare a usare al meglio le nuove combo r5+100-500 e a7r5+200-600.
E in attesa dell'arrivo dell'ultima programmata, una, per me misteriosa, Eos r7. Misteriosa perchè come al solito è molto difficile districarsi e fare la tara agli entusiasti gioiosi e giubilanti che la paragonano tranquillamente alla r3, e anche agli incontentabili che se ne disfano delusissimi una settimana dopo. Per qualche giorno al passo ci sarà anche Antonio, per cui avremo modo di proseguire le nostre prove in contemporanea.
Piccola premessa, prima dell'arrivo della r7.
Poiché i rapaci sono animali giustamente molto diffidenti, alla fine ci si ritrova molto spesso a croppare pesantemente. Per cui, crop per crop, tanto varrebbe partire già con dei crop in ripresa, anche con fotocamere di formato inferiore al ff. Aps-h, al tempo, ora in disuso. Aps-c, ora, ma anche m43, se ne vale la pena globalmente. Poiché esistono sistemi con formati misti, ff e aps-c, che consentono una buona intercambiabilità, mi sono rivolto a questi nel tempo.
A partire dal 2001, quando ancora le fufu non c'erano, ho avuto tutte le migliori possibili aps-c di Canon, d30, d60, 10d, 20d, 30d, 40d, 50d, 7d, 7d2. Sempre credendo un poco ai battage pubblicitari di mammina, con l'idea che fossero semplicemente un ritaglio di un sensore ff, (in senso positivo) e non qualcosa ad hoc (in senso negativo). Per anni ho ingenuamente creduto che questo formato avesse dei limiti di suo, e che il ff fosse migliore per chissà quali motivi, al di là delle differenze di formato. Mi stranivano molto i test di Tutti Fotografi, in cui certi obiettivi andavano bene su ff, altrettanto bene su aps-h, e poi malissimo su aps-c. Ma se si tratta di un ritaglio, pensavo, perchè mai, ad esempio al centro, con lo stesso obiettivo, dovrebbero esserci tutte queste differenze? Arrivati alla 7d2 dissi basta. Mai più aps-c. Che, per le mie foto (supertele, rapaci, dinamismo, etc.) non andavano bene. Messa a fuoco a distanza molto imprecisa, e file sempre nettamente inferiori al ff, che nel frattempo era stato sviluppato alla grande. E andai avanti per anni con ff e aps-h. Finchè, con molto scetticismo, momentaneamente in mancanza d'altro, non provai una Sony a6400, giusto per avere qualcosa di più moderno e veloce della mia amata e leggendaria, ma bradipa, a7r2, da montare sul nuovo 200-600. Meraviglia, il file somigliava proprio a un crop di un formato più grande, e non scadeva per il solo fatto di essere più piccolo. Gli montavi un uwa, e anche questo andava bene. Scoperto finalmente l'arcano. Non c'era nessun mistero tecnologico, in realtà. Semplicemente mammina non era disposta a darti un sensore di elevata qualità e con un af decente per 1000-1500€. Cosa che gli altri invece ti davano senza difficoltà (es. Nikon d300). E dunque non faceva aps-c con file di qualità. Se volevi un formato croppato di qualità c'erano le 1D aps-h da 4.5k€, se no ciccia. O ff (o aps-h), o qualità da aps-c Canon;-).
Tanto bella la 6400, che andai subito alla 6600, che non aveva le piccole magagnette della sorellina, segnatamente niente ibis e batteria limitata. Macchinette fantastiche.
Perchè prendi la r7, allora, mi si dirà. Un po' perchè sono il solito fesso, ovviamente, che abbocca sempre a mammina. Ormai lo faccio da più di 30 anni.
Tuttavia, qualche elemento (più che altro di speranza) in più, stavolta ce l'ho. Uno solo in realtà. Le aps-c Sony MrGreen.
Il ragionamento è il seguente. Canon, che non ha mai voluto dare un af decente (per i miei scopi) se non alle serie 1, messa alle strette, per non andare a casina, ha dovuto calare le braghette e tirar fuori in quattro e quattrotto le signore r5/r6. Non tanto la r5, che comunque costa come una 1D aps-h, e dunque l'assunto di non dare macchine con af prestante se non a un certo prezzo è rispettato, quanto la r6, macchina veramente ottima, con af pimpante e a prezzo decente. Sta a vedere, ho pensato, che causa concorrenza (ora ci sono molte belle aps-c), è costretta a fare la stessa cosa e tira fuori una aps-c passabile. Al prezzo che costa, se l'af fosse paragonabile, come alcuni dicono, a quello di r5/r6, avrei un'altra macchina Canon molto utile come secondo corpo in certe situazioni. Resta l'incognita del file. È semplicemente un ritaglio di un sensore più grande, o ha le solite specifiche “aps-c Canon”? Lo saprò solo quando la potrò utilizzare personalmente. Con questa scommessa ci provo, arriverà giovedì, vedremo. Saprò dire. Fine premessa r7.

Per tornare alla tenzone tra r5+100-500 e a7r5+200-600, in attesa di più interessanti soggetti, abbiamo fatto un'altra uscita al laghetto dei bambini. I gabbiani ci hanno lasciato, sono andati al mare a nidificare. Le paperelle non hanno motivo di volare in mezzo a bambini e mammine che le rimpinzano di residui di tossiche merendine già mentre nuotano a due passi. Rimangono cornacchie e piccioni, e con loro ci cimentiamo. Sono uno spasso da fotografare. Purtroppo sempre lì a elemosinare cibo, sfrecciano in mezzo alle famigliole rubando qualche mollica e poi scappano inseguiti dai loro compagni (le cornacchie), o arrivano di gran corsa (i piccioni), non appena vedono che c'è qualcosa da arraffare. Il risultato è quello di avere molti soggetti costantemente in circolazione su cui sparare le nostre raffiche. Tutto sommato risulta piacevole perché, innanzitutto con le attrezzature attuali, si riesce a fare anche qualche scatto carino. E comunque non sono affatto facili come le paperelle che nuotano, e quindi alla fine ci si diverte anche un minimo. I risultati poi sono molto utili per testare le attrezzature, e dunque, via al laghetto cittadino. Per chi volesse farlo, studiando prima il viavai dei soggetti, consiglio di scegliere una postazione favorevole, e comoda, in cui stare fissi. Ideale una bella panchina strategica, possibilmente in disparte. In piedi con questi oggetti inusuali in mano si dà molto nell'occhio, cosa da evitare sempre, e poi ci si stanca presto. Metto alcune foto in cui si può valutare pure lo sfocato, anche per dare un contributo (non di sole chiacchiere) alla discussione sul 150-400 Olympus.


100-500 su r5



Posizione quasi centrale, avvicinamento frontale, distanza media, velocità elevata, situazione non facile. Con un tempo più rapido si sarebbe potuto congelare le ali.




Posizione bordo inferiore, avvicinamento frontale, distanza breve, velocità elevata, situazione difficile, buono sfocato, ottima prestazione.




Posizione centrale, avvicinamento frontale, distanza breve, velocità elevata, situazione difficile, buono sfocato, ottima prestazione.




Posizione centrale, volo orizzontale, distanza elevata, velocità bassa, difficile per l'af riconoscere il soggetto e isolarlo in mezzo a tanti altri elementi ben contrastati.


200-600 su a7r5 (foto Antonio)



Posizione centrale, avvicinamento frontale, distanza media, velocità elevata, situazione difficile per l'af.




Posizione centrale, avvicinamento frontale, distanza ravvicinata, velocità elevata, situazione difficile per l'af.




Posizione vicino al bordo, volo orizzontale, distanza molto elevata, velocità elevata, situazione difficile per l'af per le piccole dimensioni del soggetto sul fotogramma. Soggetto piccolissimo ma molto nitido. Eccellente prestazione




Posizione al bordo, volo orizzontale, distanza molto elevata, velocità elevata, situazione difficile per l'af per le piccole dimensioni del soggetto sul fotogramma. Soggetto piccolissimo ma molto nitido. Eccellente prestazione per il diaframma a tutta apertura, la posizione al bordo estremo, la grande distanza, per rispondere ai detrattori poco informati di questa eccezionale ottica, o che hanno difficoltà nell'uso;-)




Particolare dell'immagine precedente.




Posizione centrale, avvicinamento frontale, distanza media, velocità elevata, buono lo sfocato, situazione difficile.




Posizione difficile, angolo estremo, volo orizzontale, distanza elevata, velocità elevata, difficile per l'af, per la posizione estrema, per riconoscere il soggetto e isolarlo in mezzo a tanti altri elementi ben contrastati. Prestazione eccellente per la qualità nel punto più lontano dal centro della lente, per la velocità del soggetto e per la capacità di agganciare anche in questa situazione. Sfocato molto buono e gradevole.


p.s. Le immagini sono già dei ritagli 4k, per cui su monitor 4k sono già al 100%. Dunque inutile, come fanno i soliti fenomeni, ingrandire al 500% e poi dire di migliorare la pp, o che ci sono artefatti, o che le foto sono inutili. Tra l'altro, data la nota personale idiosincrasia per la post produzione, dati i soggetti molto comuni e la gran quantità di scatti da processare, si tratta di jpeg trattati in serie con al massimo 1min di pp;-)

p.s. Per “avvicinamento frontale” si intende soggetto che viene verso la macchina, anche se posto diagonalmente, in quanto con la presenza di poche persone gli uccelli notavano subito quando alzavamo le braccia coi tele e deviavano immediatamente. Quando c'era più gente invece, qualcuno arrivava più vicino senza deviare.

Le vostre considerazioni.




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avatar100-500 su r5 vs 200-600 su a7r5: scontro finale
in Obiettivi il 13 Marzo 2023, 12:05


SONY FE 200-600mm F/5.6-6.3 G OSS
Autentico best seller di Sony. Uscito nel 2019, ha terremotato il panorama dei supertele per la geniale progettazione e il prezzo estremamente vantaggioso. Utenti fotonaturalisti hanno dismesso interi corredi Canon e Nikon e se ne sono costruito uno nuovo intorno a questo mirabile zoom. Per la prima volta, un vero supertele originale di classe, a un costo perfino inferiore ad un universale. Ha costretto la concorrenza a correre ai ripari, ognuno a modo suo, ma senza riuscirci minimamente. In realtà nessuno ancora è riuscito a replicare un'ottica a un costo moderato che da sola fa un corredo supertele con questa qualità, e che da sola soddisfa molto meglio di quanto non faccia tutta la concorrenza insieme. Chi lo annuncia da anni… ma senza riuscire a farlo mai. Chi nemmeno ci prova, o fa altro.
Questo obiettivo logora chi non ce l'ha… e anche chi ce l'ha, ma non riesce ad ottenere buoni risultati. È infatti molto facile da comprare, largamente disponibile ovunque senza particolari attese e al prezzo che sappiamo, ma non altrettanto da usare. In questa società del tutto e subito, molti infatti, evidentemente impreparati, lo comprano senza riuscire mai a ottenere buoni risultati. Finché, dopo poco tempo, frustrati, lo danno via dicendone peste e corna o esaltando il nuovo acquisto, solitamente il cosiddetto “concorrente”MrGreen. In realtà l'obiettivo va benissimo in tutte le situazioni, come dimostrano ampiamente i risultati degli utenti che hanno sufficiente esperienza e capacità per usarlo al meglio. Vorrei pertanto tranquillizzare chi avesse in mente di prenderlo. L'obiettivo, con grande scorno dei soliti noti, fornisce risultati apprezzabili a tutte le distanze, alla massima apertura, ai bordi, e anche coi moltiplicatori. Non essere in grado di usarlo come si deve è comprensibile per chi sia alle prime armi con un potente 600mm, ma non è per questo un buon motivo per sminuirlo. Occorre affrontarlo con umiltà e fare esperienza con fiducia. Alla fine, quando si impara, i risultati arrivano.
È un obiettivo rivoluzionario? In fin dei conti no. Escursioni focali simili sono già presenti da tempo sul mercato. Si tratta di un affinamento, di un miglioramento. Con almeno quattro elementi di novità che colgo. 1)La qualità alla massima focale, a livello di supertele fissi. Magari non di ultima o ultimissima generazione, ma di quella precedente, quella degli is per intenderci, sì, senz'altro, una qualità che non era niente male, come sa bene chi li ha sperimentati a lungo. 2)La qualità coi moltiplicatori, almeno con 1.4x (non ho 2x dunque non so), veramente inaspettata. 3)La qualità alla massima apertura, anche moltiplicato. Chiudendo il diaframma, infatti, non si vedono significativi miglioramenti dell'immagine. 4)La costruzione, non allungabile. Che, se da un punto di vista è penalizzante per le dimensioni quando lo si ripone nello zaino, viceversa in termini di robustezza, resistenza agli agenti atmosferici, maggior equilibrio, è sicuramente favorevole. Una cosa veramente rivoluzionaria però questo obiettivo ce l'ha: il prezzo. La possibilità di portare a casa un supertele 600mm con questo livello di qualità generale a 1.7k€, o anche meno, veramente non si era mai vista.

CANON RF 100-500mm F/4.5-7.1 L IS USM
Chiaramente, mettere in discussione un altro best seller del genere è… fuori discussione. L'obiettivo è ottimo, su questo non ci piove. Ottima la resa, ottima la costruzione, ottime le potenzialità. Relativamente leggero e compatto. Dovendolo portare nello zaino effettivamente pesa e ingombra relativamente poco. Impugnandolo dopo un più pesante e ingombrante supertele, la sensazione è molto positiva. Dopo un po' però pesa e ingombra anche lui. Onestamente, dopo un uso continuato, mi aspettavo che la sensazione di leggerezza e compattezza fossero maggiori. Niente a che vedere col 100-400 rf, lui sì un vero fuscello. Si sposa benissimo con la r5, con cui fornisce risultati elevati. Uso non molto difficile, sicuramente più facile rispetto al 200-600. Con la r5 forma un'accoppiata killer con cui affrontare un amplissimo spettro di situazioni che più all around, fra macchina e obiettivo, al momento non si può. Dal gaudio e dalle prime sfavillanti testimonianze dei numerosi utilizzatori (felici più che altro per l'avvenuta risposta all'amato/invidiato/odiato 200-600, che per l'obiettivo in sé) me lo aspettavo nettamente superiore in tutto all'ottimo EF 100-400is2, che è il suo vero riferimento e con cui va fatto il confronto. Invece no, lo ricalca esattamente, anzi perdendo forse qualcosa al bordo alla massima focale, come segnala TDP. Il che comunque non è male. Certo, l'RF arriva a 500mm, 100mm in più non sono poco, ma perdendo oltre mezzo stop di luminosità, e guadagna anche qualche etto, ma costa molto di più, e dall'esaltazione di certa utenza pensavo fosse anche nettamente migliore come resa, cosa che non è. Stessa domanda di prima, è un'ottica rivoluzionaria? No. Anche qui si tratta di affinamenti. Ben altre novità Canon ha saputo regalare alla sua utenza, nel tempo. Già nel sistema FD, che pur non ebbe il successo che meritava, offuscato dalla strapotenza di Nikon, erano presenti autentiche perle, uniche nel panorama della produzione fotografica mondiale per molto tempo. I primi zoom, grandangolari ad ampia escursione, come 24-35, e tele di qualità paragonabile ai fissi del tempo, 80-200L, 100-300L, oltre a quelli grossi che non cito. Gli ultraluminosi di qualità stellare, 14/2.8L, 24/1.4L, 50/1.2L, 85/1.2L. Il 300/2.8L, 500/4.5, etc. Lo stesso, anche meglio, e con, giustamente, un imparagonabile successo planetario, nel sistema af: 16-35/2.8, 50/1.0, 50/1.2, 85/1.2, 135/2, 200/2.8, tutti L. Il 17TSE. E poi 35-350, 28-300, 100-400. I fantastici supertele EF. E i pazzeschi moltiplicatori af di qualità stellare. La stabilizzazione. Il tutto sempre per primi, a prezzi nettamente inferiori alla concorrenza e con prestazioni superiori. Queste, e ancora altre, erano novità davvero rivoluzionarie. Il 100-500 è invece una semplice evoluzione del 100-400is2 (lui sì una gran novità, al tempo), che già aveva una gran escursione e questo livello di qualità. E con un prezzo veramente ingiustificato. Trovo molto più rivoluzionario il 100-400rf, per dimensioni, peso, prezzo e qualità generale sul campo che comunque riesce a fornire.
Rispetto a quello che ha saputo fare Canon in passato, e di cui ho usufruito con grande soddisfazione per decenni, pur con alcune nuove realizzazioni interessanti, come i corpi ml di ultima generazione, intravedo un malinconico elemento di decadenza in questo importante marchio, che non sembra dare il massimo delle potenzialità che ha saputo esprimere in un trascorso sicuramente glorioso come pochi.

IL PREZZO DI QUESTI OBIETTIVI
Dopo la malaugurata (per gli avversari) uscita di uno spettacolare supertele come il 200-600, per giunta al suo prezzo, la concorrenza ha dovuto correre seriamente ai ripari. Canon è riuscita a produrre questo 100-500, riuscendo così a metterci una pezza, però molto costosa, oltre 3k€, e non della stessa portata. Sono anni che osservo, apprezzo e ambisco questo obiettivo, fin da quando è stato presentato. L'ho consigliato e fatto comprare a molti amici, anche presenti sul sito (soprattutto per la combo ottenibile, con le straordinarie r5-r6 e le altre uscite dopo), e lo avrei preso volentieri anch'io. Ma mi ha sempre frenato il prezzo esorbitante e a mio avviso immotivato. Non mi va di regalare soldi, tantomeno a Canon, cui in oltre 30 anni ho già dato l'equivalente di… lasciamo perdere, è meglio. So che si può trovare per vie traverse a meno di 3k€. Ci sono siti web in cui li paghi e poi, coi tuoi soldi in tasca, cominciano a cercarlo a loro volta su altri siti web. Se tutto va bene, dopo un tempo in partenza incognito, ti arriva. Fin qui ok. Unica seccatura l'attesa, a volte lunga, e l'incertezza che ne consegue dopo avere anticipato migliaia di euro. Oppure, come è successo, anche con venditori nazionali conosciuti, prendono un consistente anticipo, dopodiché qualcosa va storto e spariscono con tutta la cassa. Ovviamente l'assistenza post vendita è un terno al lotto. Lo è anche quella originale, figuriamoci questa. Comunque si può fare, molti lo fanno e quasi sempre va tutto bene. Si possono risparmiare 3-4-500€. A me questa tipologia di acquisto, non va, soprattutto le attese lunghe. Se devo sbattermi non so quanto per cercare una situazione incerta di queste e poi aspettare pure 1-2-3 mesi, si può poi dire che il prezzo di questo obiettivo è 2600-2800€? Ovviamente no, questa è una situazione problematica e spesso illegale, anche se può riuscire. Non prendo mai nulla di importante in questo modo. Quando, (come in questo caso dell'acquisto su amazon), la cosa è disponibile alle condizioni che reputo accettabili, vado e la compro, e solo in negozi cittadini che conosco bene o, appunto, su amazon. Per questo, mi sono sempre ripromesso di prenderlo ma, non volendo sborsare 3k€ e rotti, non ho mai comprato il 100-500. Alcuni giorni fa, mi sono svegliato alle 6 e ho guardato il sito. Un utente diceva di avere appena trovato l'obiettivo intorno ai 2500€ su amazon. Controllato subito, era vero. Così, pur ritenendolo ugualmente caro, non ritenendo di poterlo trovare a breve a meno e con queste garanzie, l'ho preso. Dopo un paio d'ore era già finito e costava di nuovo 3099€, come sempre su amazon. Attesa minima. L'indomani mi è arrivato. Così si può fare. Poi ho visto che dal 1 marzo c'era un cash back di 250€. Ho provato a farne richiesta. Non credo lo avrò, perché ho acquistato un paio di giorni prima della data. Ma supponiamo che riesca ad averlo. In questo caso avrei pagato l'obiettivo sotto i 2300€. Si può dunque dire (ad esempio a uno che lo chiede) che il 100-500 costa o “si trova” a 2250€ come fanno alcuni? Ovviamente no. Perché se anche per qualche ora all'anno lo regalassero, nessuno direbbe che l'obiettivo è normalmente disponibile in regalo. Siccome non mi andava di pagarlo 3,1k€, non l'ho mai preso. Dopo tre anni finalmente, tre anni, e sottolineo, per caso, per quanto ne so potevano pure passarne altri tre, è capitata l'occasione. Ma se realmente ne avessi avuto necessità in un dato momento, avrei dovuto pagarlo 3,1k€, che è il suo prezzo basso, in quanto lo vendono anche 3.3k€ in negozi blasonati. Prezzo esageratissimo per un obiettivo che altro non è se non un rimaneggiamento dell'altrettanto ottimo 100-400is2, il cui prezzo corrente era intorno a 1700€ (ora che non è più in produzione lo hanno sparato a 2400€, ma il suo vero prezzo è quello di quando era in auge, non questo attuale). Alcuni obiettano che arrivando a 500mm invece che a 400, abbia una marcia in più, quindi giusto che costi di più. Ok, vero, 100mm in più non è poco ma, innanzitutto, la “marcia in più” non giustifica un quasi raddoppio del prezzo (quello reale quando era in produzione e in auge, non quello attuale, fuori produzione). Oltretutto sarebbe stato vero a parità anche di luminosità, ovvero se fosse stato anche lui 5.6. E invece no, è un f7.1. Insomma, senza alcuna giustificazione, tantomeno tecnica, costa quasi il doppio. Il suo prezzo dovrebbe essere al massimo, appunto, 1700€, come minimo allineato al 200-600. Anzi, seguendo la logica precedente (dei 100mm e della luminosità maggiore tra 100-400is2 e 100-500) dovrebbe costare meno per il fatto di arrivare a 500mm invece che 600, ed essere f7.1 invece di 6.3. Dunque ottimo, ok, ma prezzo insensato.

100-500 E 200-600 E LORO POSSIBILI USI SUL CAMPO
Il 200-600 ce l'ho dal 2019, ma per vari motivi non ho mai potuto usarlo al meglio (ma solo in aps-c, con le ottime a6400 e a6600) mancando di una ff adeguata, che ho solo da qualche settimana. Il 100-500 è l'ultimo arrivato in ordine di tempo. Per cui sia 100-500 che 200-600, su ff e in scatti molto dinamici, in realtà sono praticamente nuovi per me, e mi sto deliziando ad usarli in contemporanea. Come noto ho altri obiettivi fissi e prestanti, per cui questi due zoom potrebbero sembrare ridondanti. Punti di vista. Tuttavia, per le caratteristiche che hanno, in realtà possono anche essere usati separatamente, in maniera specializzata e senza sovrapporsi, o addirittura insieme, come vedremo.

L'uso più naturale del 100-500 è come zoom tele a 360° in un corredo ampio, o anche minimale generico, ma prestante e versatile, composto al limite anche di due sole ottiche, ad es. 24-105 e 100-500. O con 16-35. Cui aggiungere volendo un normale luminoso, o un tele moderato 85/1.8-2.0, o altro, es. un macro, come corredo leggero da viaggio, in base alle proprie necessità e preferenze. Oppure da associare, ad esempio al passo o ai rapaci importanti, al potente 800/5.6is, o anche al 500/4is2 magari moltiplicati, e/o su aps-c, per il massimo allungo.

Il 200-600 invece, senza bisogno di altri supertele, al centro di un corredo completo e autonomo, molto orientato verso la fotografia di avifauna, in situazioni anche difficili e impegnative. Associato ad es. ancora a 24-105, o 16-35 e 70-180/200, senza svenarsi con costosissimi e inavvicinabili supertele di ultima generazione, e dalla resa poi non così diversa.
Per personale esperienza pluriennale e con risultati notevoli, 500 e 800 sono ottiche meravigliose, capaci di donare immagini speciali per nitidezza, contrasto, tridimensionalità, sfumature, sfocato: in una parola, grande impatto. Tuttavia muoversi in certi contesti con questi calibri diventa sempre più difficile e pericoloso, per attrezzature così costose, pesanti e ingombranti, ma anche per il fotografo e la sua incolumità. In queste situazioni, un obiettivo come il 200-600, accoppiato alla miglior big mp veloce esistente, la a1, o anche a9, a9II, a74, a7r4, a7r5 (c'è solo l'imbarazzo della scelta), rappresenta il massimo della compattezza, della qualità, e dell'ingrandimento a disposizione. Senza alcun aggiuntivo infatti, semplicemente pigiando un tasto personalizzato, si può avere in tempo reale una modalità aps-c fino a 27 mp, della massima qualità e un corrispondente 300-900mm equivalente molto prestante. Cui ancora aggiungere eventualmente un 1.4x per arrivare a 1260mm. Il tutto, con la sufficiente e sempre indispensabile esperienza, tranquillamente maneggiabile anche a mano libera. Per cui può effettivamente sostituire dei supertele fissi e luminosi, risultando al contempo compatto, leggero, e con allungo adeguato, per situazioni ambientali impegnative.

Un altro uso interessante che ho già cominciato a sperimentare, che mi propongo di testare con soggetti importanti e che mi attira molto, è quello delle due combo in contemporanea. Capitano infatti situazioni in cui si avvera il sogno di un tempo, disporre di un apparato fotografico dall'enorme escursione focale che consenta qualunque tipo di ripresa tele. In teoria un'unica ottica del genere sarebbe pure ipotizzabile, ci sono già alcuni esempi (60-600, e si potrebbe fare di più). Ma con dimensioni e pesi enormi, o con limitazioni e compromessi su luminosità e qualità finale. Spezzando in due l'escursione focale, invece, ingombri, pesi, maneggevolezza e qualità generale migliorano notevolmente. Con le due ottiche in simultanea, è possibile infatti utilizzare la minima focale di 100mm del Canon su r5 in ff, fino alla massima del Sony in aps-c, a 900mm equivalenti, o magari moltiplicato 1.4x, ossia 1260mm. Quindi da 100mm, a 1260mm! L'accoppiata potrebbe essere qualitativamente anche migliore, 100-500 con 500 o 800, ovviamente. Nel mio caso però, disponendo di un solo corpo Canon, dovrei passare da un'ottica all'altra, e il montaggio mi farebbe perdere quei secondi preziosi in cui a volta si manifesta l'azione. Ideale in questo caso un secondo corpo, es. r7. Immagino alcune situazioni dell'estate scorsa, quando in zona aquile, molto diffidenti e restie ad avvicinarsi, passavano a gran velocità i lodolai o gli sparvieri o i pellegrini, talvolta vicinissimi, anche a pochi metri, mal gestibili col 500is2 o peggio con l'800. Inoltre il 200-600, oltre ad avere un eccezionale allungo sulla a7r5 grazie al suo file risoluto è, a sua volta, molto più leggero di 500is2 e 800, innanzitutto per il trasporto, ma anche per la manovrabilità in condizioni di passaggi aerei rapidi e non troppo ravvicinati, fuori portata per i 500mm dello zoom Canon. Insomma, un conto è muoversi in ambienti difficili con uno zainetto con 100-500 e 200-600 e rispettivi corpi macchina. Altro è farlo con 100-500 e 500 o 800. In azione poi, poter scegliere in base al soggetto e/o alla distanza r5+100-500 o a7r5+200-600 in aps-c, magari con 1.4x, pronti all'uso e istantaneamente disponibili, può effettivamente consentire qualche importante ulteriore chance in queste particolari occasioni.

CON I MOLTIPLICATORI
Non ho mai apprezzato l'uso dei moltiplicatori, se non su pochi, determinati supertele luminosi. Dunque l'idea di moltiplicare zoom bui o addirittura molto bui, non mi entusiasma minimamente. In ogni caso non ho moltiplicatori Canon rf (con quello che costano Eeeek!!!), mentre ho l'1.4 Sony (ma solo perché trovato su amazon a 0.4k€ in un'altra notte famosa, altrimenti a prezzo pieno non lo avrei mai preso), che comunque uso molto poco.
Per questo motivo al momento ho poco da dire e mi riservo magari di tornarci in futuro se avrò interessanti osservazioni da fare. In ogni caso al massimo reputo digeribile l'1.4x, non tanto e non solo per l'eccessivo ingrandimento che ne deriverebbe col 2x, quanto per le luminosità risultanti, praticamente f13 per il Sony e f16 per il Canon. Valori realmente ingestibili se si vogliono ottenere risultati di qualità. Va bene le alte sensibilità, ma fino ad un certo punto. So che alcuni si dilettano, ma non fa per me. Raramente duplico l'800 che è un f5.6, ma si tratta di un'ottica speciale, e comunque non lo faccio quasi mai. Solitamente, più di un f4 non duplico.
Ho provato l'1.4 rf in estate sul 100-500 dell'amico Gori per una intera giornata alle aquile, mentre lui scattava col mio 500is2. Parlando sempre di scatti dinamici, probabilmente con il volatile in cielo aperto l'uso dell'1.4x è possibile, e anche ottimo, come mi diceva appunto Gori, che lo ha provato alla grande nel passo autunnale. O anche in scatti non dinamici. Nel caso invece di scatti dinamici con sfondo mosso, tipo montagna, l'uso risultava molto problematico, pur su una prestante r5, probabilmente per la luminosità risultante, f10. Mentre invece ho visto Mimmo usare nella stessa identica situazione (con luce molto peggiore) l'1.4x su 200-600 (che diventa un f9) con a9 senza alcun problema di sfondo. Immagino con la a1 faccia anche meglio.
Comunque l'obiettivo è un f7.1, ovvio sorga qualche limitazione. f10 è f10, ci sta che il sistema non sia totalmente efficiente, non lo ritengo gravissimo. Immagino cosa accada con 600-800/11. Non dimentichiamo che l'af Canon per tantissimo tempo non andava oltre f5.6, per cui qui è tutto grasso che cola. In ogni caso, a breve potrò usare ancora l'1.4x, e vedremo meglio.
La cosa che con gli extender invece trovo limitante, molto, è il fatto che il 100-500 funzioni solo da 350mm in su. Dunque da 100-500, ossia un ottimo 5x, si passa a 500-700, ossia un molto deludente 1.4x. In poche parole l'utilizzo previsto è solo alla massima focale. Ha un senso, lo avrebbe anche se si potesse usare solo a 500mm. Lo si usa liscio tra 100 e 500, quando non basta si arriva (solo) a 700mm. Questo però è un limite, inficia la caratteristica che me lo ha fatto apprezzare e comprare, ossia proprio il 5x. Cioè il fatto che in determinate situazioni si possa passare istantaneamente dalla visione d'insieme di un 100mm a quella ristretta di un 500mm. Vedo arrivare verso di me un volo di 10-20-50 cicogne nere o falchi pecchiaioli: apro a 100mm e li seguo facendo scatti d'insieme a tutto lo stormo mano a mano che si avvicina. Magari zoomando ogni tanto per adeguare l'inquadratura. Quando si sono avvicinati al massimo, passo istantaneamente a 500mm e faccio un bel primo piano a un singolo esemplare. Col moltiplicatore le cose si complicano. Innanzitutto non posso fare lo stormo, perché parto già da 500mm. Se non ci fosse alcuna limitazione, invece partirei da 140mm. Oppure devo togliere il moltiplicatore. Ma il fatto di dover montare/smontare il moltiplicatore invalida tutto. A questo punto metto un eccellente 70-200is da 400€ sulla r5 (o perfino sulla a6600, funziona!) e il 200-600 su a7r5 e all'occorrenza passo dall'uno all'altro, faccio molto prima dell'operazione (rischiosa, per esperienza, in momenti concitati) di montare/smontare un moltiplicatore.
La cosa in realtà non mi tange perché posso risolvere in altro modo e non ho mai avuto e non ho in programma un uso del 100-500 coi moltiplicatori. Però per chi ha solo il 100-500 la trovo in generale una limitazione non banale, che sul 200-600 non c'è.
Insomma, Canon ha fatto questi bellissimi zoom tele, 70-200 (2.8 e 4.0) e 100-500. Riuscendo a compattarli in maniera mirabile. Ma a caro prezzo, al di là del costo, limitando o impedendo totalmente l'uso dei moltiplicatori. Per me non è un problema, ma per quasi tutti lo è, le lamentele non finiscono mai.

CONFRONTI
Queste due ottiche vengono spesso impropriamente confrontate, meglio, fatte scontrare virtualmente in feroci battaglie. E insieme a loro marchi, tifoserie, chiacchiere, totale incompetenza e quant'altro, in insensati battibecchi all'ultimo insulto.
A me non interessa nulla di tutto questo, tantomeno dei marchi. Quelli che ho non mi servono per collezionarli, ma per usarli. E sul campo, non in asfittiche e
superflue prove banconota/orsacchiotto in salotto alla minima distanza di maf. Utilizzo quello che in un determinato momento mi è più confacente per il risultato che mi prefiggo, a prescindere dal nome che c'è stampigliato sopra. Mi piace molto la fotografia, più che le ciance, e niente affatto la tifoseria, che anzi detesto. Provo soddisfazione, invece, innanzitutto nel realizzare belle immagini, e poi a guardarmele al massimo livello della fruizione possibile. Anche se sono fatte da altri, e di qualunque genere, se son belle sono comunque una gioia per gli occhi.
Per cui le varie attrezzature mi servono realmente, e quando le acquisto, dunque ancora non le conosco, voglio sapere cosa mi può dare davvero ciascuna di esse.

PROVE
Per questo, prima di usare macchine e obiettivi nuovi in maniera estesa e su soggetti più rari, importanti e impegnativi, mi risulta opportuno eseguire delle prove, indispensabili per capire le potenzialità delle varie attrezzature, le regolazioni più opportune, la resa ottenibile. Anche stavolta i modelli sono i soliti, piccioni, paperelle, gabbiani, cornacchie. Valgono le considerazioni già fatte in precedenza. Animali molto comuni, facili da avvicinare, molto confidenti, vicino casa, fotografabili con continuità quanto si vuole, per questo ideali per dei test. Ma non per questo necessariamente facili, se in movimento rapido e con comportamenti e traiettorie casuali e non sempre note in partenza. Chiaramente, data l'ampia disponibilità sono meno interessanti di un maschio di albanella pallida o di un capovaccaio, ma questo non vuol dir nulla. Solo gli inesperti e gli incompetenti, a esser buoni, sfottono o ridono di foto simili. In una scala di difficoltà, in caso di volo frontale o diagonale di avvicinamento, metto per primi i piccioni, seconde le anatre, terze le cornacchie, quarti i gabbiani. Questi ultimi però, in altre situazioni, come quando giocano o litigano per un boccone, diventano vere e imprevedibili saette, e in questi casi sono loro i più difficili. Ottimi dunque per simulare situazioni e soggetti più interessanti e meno disponibili.
Solita squadra, con Antonio, e solita prassi, fotografie a gogo in contemporanea agli stessi soggetti e, ogni tanto, qualche scambio di attrezzature, sempre più con mia prevalenza su Canon e sua su Sony.

RISULTATI
Innanzitutto, invito chi ha entrambi gli obiettivi ed entrambe le macchine, a fare delle prove e a darne conto, se gli va, per confrontare se gli esiti in qualche modo convergono. Gli altri, chi ha l'una o l'altra combinazione, o peggio nessuna, evitino di dire “ma non è vero, il mio fa così, il mio fa cosà, e questo qui, e quello là” e quant'altro. Già è difficile esprimersi avendo entrambe le combinazioni. Se se ne ha una sola, o nessuna o, peggio, non si ha la minima competenza nell'uso di questo tipo di attrezzature, meglio astenersi, in quanto è assodato che con tutto si fa tutto. In quanto la singola foto ben riuscita non dice nulla. Tantomeno quante uscite sono state necessarie per quel risultato, quanti scatti, quanti erano buoni, quanti ne sono stati persi irrimediabilmente. Che, nello spirito del “con tutto si fa tutto”, diventa ciò che importa realmente.
Nei risultati ovviamente contano anche le prestazioni del corpo macchina.
Diciamo subito che sono ottime sia per gli obiettivi che per le combinazioni. Con entrambe le combo si ottengono risultati eccellenti, a volte spettacolari. Con alcune differenze. La prima che salta all'occhio ovviamente è il comportamento con i vari otturatori. Nella prova precedente avevamo detto che in meccanico il comportamento è equivalente. Più si va avanti però, e più il comportamento della Sony diventa prevalente. Soprattutto a livello di af, con quello della a7r5 che mostra volta per volta prestazioni sempre migliori. E a parte il file, ottimo quello Canon, ma neanche paragonabile a quello Sony, che a quanto pare, oltre ad essere eccelso, risulta il migliore esistente. Ma ci ritorneremo, intanto ci stiamo preparando per la partenza.
In elettronico invece la Canon vince soprattutto per la notevole raffica, che in certi casi può consentire una nuova tipologia di scatti dinamici (vedi lodolaio).

200-600 su a7r5


















100-500 su r5

















Ovviamente presente il solito appiattimento dovuto al web. Le stesse immagini, fruite come si deve (monitor 4k 27”, televisore 4k 65”, proiezione su grande schermo 2x3m 2k) restituiscono la reale qualità, veramente straordinaria.
Altre immagini nelle rispettive gallerie

USO REALE SUL CAMPO ED ESITI DELLE PROVE
Nonostante le due ottiche, per i motivi detti, non siano paragonabili per categoria d'appartenenza (supertele vero uno, ottimo factotum l'altro), il mio consiglio è 100-500 se hai Canon, 200-600 se hai Sony. Non consiglio mai stravolgimenti di corredi. E comunque alla stramaggioranza dei fotografi serve un factotum. Sono pochi quelli che fanno principalmente avifauna, e di solito già hanno un supertele, e comunque in Canon si trovano gli EF a buon prezzo. In Sony invece non ci sono alternative economiche e pochi possono permettersi il 600/4.
I risultati sul campo sono stati veramente molto positivi. Entrambe le combinazioni forniscono un adeguato numero di scatti utilizzabili, dunque buoni, alcuni perfetti, qualcuno eccezionale. La combo Canon, tra la maneggevolezza superiore e i 20 fs in elettronico, consente scatti, ad esempio ai piccioni, fra i più difficili, come quelli in volo a distanza ravvicinatissima, dunque andrà benissimo nel caso del “lodolaio ravvicinato”, che mi passava a qualche metro, ma col 500is2 non riuscivo neanche ad inquadrarlo. La combo Sony è invece più adatta a distanze maggiori, ma un manico allenato, alla focale giusta, può riuscire a fare anche il lodolaio. Ci proverò. Tra l'altro, la combinazione del maggior allungo, dell'af notevolmente più prestante, unita al file fantastico permettono scatti bellissimi come quello dello splash in acqua del gabbiano fatta da Antonio. Ultima cosa a proposito della a7r5. Non so se sia l'intelligenza artificiale, la suggestione o l'allenamento, ma la macchina sembra migliorare lei stessa. Così dice Antonio, che la predilige, come dimostrerebbero gli ultimi scatti di qualità notevolmente superiore rispetto ai precedenti. Approfondiremo ulteriormente, il comportamento della macchina è attenzionato.

AL DUNQUE: IN BASE ALLE PROVE, CHI È “MEGLIO” DEI DUE?
Per me il problema non si pone. Innanzitutto perché il dubbio sussisterebbe se avessero lo stesso attacco. Semmai il problema può porsi in questi termini tra rf 100-400 e 100-500. Volendo si può anche dire che 100-400:100-500=100-500:200-600. Nel senso che, sul campo, tra 100-400 e 100-500 il primo è molto più piccolo e leggero, ma meno luminoso e più corto. La stessa identica cosa accade tra 100-500 e 200-600. Il primo è più maneggevole, ma il 200-600 è più luminoso e più lungo. Ma ripeto, tra questi due il problema non si pone. Chi ha Canon prende il 100-500, chi ha Sony, il 200-600. Il problema si potrebbe porre per chi ha un doppio corredo. Allora entrano in campo le destinazioni d'uso, totalmente differenti. Al punto che ho preso volentieri il 100-500 pur avendo già il 200-600, e in certe situazioni li ho già usati e li userò insieme. Se fossero totalmente interscambiabili non avrebbe senso utilizzarli contemporaneamente.
Per un uso generico, per un viaggetto, o un viaggio impegnativo in cui star leggeri, al 100% meglio il 100-500: con la sua compattezza e la sua relativa leggerezza, e con opportuna cover, dà anche meno nell'occhio, ed è sicuramente più indicato. Poi anche perché di uso molto più facile. Per un principiante è estremamente più gestibile. Infatti gli entusiasti sono molti e lo sono principalmente per questo, un 500 compatto da poter gestire agevolmente.
Molto diverso il discorso per chi vuole farci anche, o principalmente, avifauna, che è una destinazione molto richiesta, specialistica e impegnativa. Qui la situazione si ribalta totalmente. Il 200-600 è di gestione più difficile, ma non c'è proprio gara tra un comodo zoomotto tuttofare e un obiettivo specializzato, più lungo, più luminoso, realmente moltiplicabile, di dimensioni fisse: un vero supertele.
Per quanto riguarda poi la sciocca contrapposizione “qual è il migliore”, nel senso di chi ha la miglior resa ottica, devo dare una grossa delusione alle vestali del culto del 100-500;-). Sul campo, nel mondo reale, cioè in “FOTOGRAFIA”, è già difficile percepire la differenza tra l'economico (ma ottimo) rf 100-400 e il 4 volte costoso 100-500. Figuriamoci tra 100-500 e il metà costoso 200-600. Le prove fatte contemporaneamente, fianco a fianco, agli stessi soggetti, non segnalano alcuna superiorità del 100-500, neanche minima e in nessuna condizione, come qualcuno inconsolabilmente asserisce. Anzi, restando in ambito avifauna, così come avviene tra 100-400 e 100-500, si verifica lo stesso fenomeno che accade tra un binocolo 8x32 e un 10x50… e non mi dilungo su questo. Chi sa, capisce ;-).
Infine, peccato non poter montare il 100-500 sulla a7r5. Nel paesaggio, soprattutto, sarebbe la morte sua.

Conclusioni
Quello che penso possedendoli entrambi, come primo impatto dopo alcuni giorni di prove in varie situazioni. Che potrà anche cambiare, ma non credo tanto. Due eccellenti obiettivi. Contento di averli presi. Caratteristiche e destinazioni d'uso anche molto diverse. Per l'ennesima volta, non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro. Come dimostra la scelta di prenderli entrambi. Uno venduto a un prezzo nettamente superiore al suo reale valore. L'altro, all'opposto, venduto a un prezzo nettamente inferiore al suo reale valore.


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avatarsony a7r5 vs canon r5, settaggi e confronti
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 18 Febbraio 2023, 16:27


SONY A7R5, SETTAGGI E CONFRONTO CON CANON R5
Come sempre in tutte le mie prove, quanto segue vale solo per le attrezzature testate, le modalità di prova, i soggetti ripresi e le condizioni di ripresa.
Ho preso questa interessante macchina da poco tempo, e la sto usando abbastanza per capirne limiti e potenzialità. Dalle prime prove fatte è stato chiaro, ancora per l'ennesima volta, che con questo livello di apparecchi, nelle varie situazioni, spesso non facili, non basta fare le foto e poi guardarle per dare un'opinione. La prima volta infatti, fra che non li si conosce bene, e il gran battage pubblicitario che si trova all'uscita, si rischia di illudersi e rimanere delusi. Inoltre ogni situazione fotografica ha diversi elementi, non sempre evidenti, che possono rivelarsi difficili da superare senza che se ne abbia consapevolezza. Pertanto, per capire meglio, invece di provare la macchina tout court, ho preferito fare contestualmente un confronto, con l'amichetta Canon r5, che ormai conosco bene, visto che l'uso sarà lo stesso, quello che mi serve, a 360°. Abbiamo fotografato in due contemporaneamente con Antonio con a7r5+200-600 e r5+500 (liscio o moltiplicato), ogni tanto facendo cambio.
Siccome fotograficamente parlando non sono nato ieri, so benissimo che per le foto impegnative che ho intenzione di fare ci sono altri modelli più indicati. Ma, così come con la r5 e un po' di mestiere sono riuscito ad ottenere i risultati che cercavo, per me molto soddisfacenti ( www.juzaphoto.com/me.php?pg=147571&l=it www.juzaphoto.com/me.php?pg=330653&l=it ), spero di riuscire a fare lo stesso anche con questa, visto che le foto che mi appassionano sono sempre quelle. Ossia principalmente uccelli, al 90%. Poi, nel restante 10%, un po' tutto, paesaggi naturali e urbani, ma anche street e persone, laddove per ottenere i risultati che voglio mi occorrono appunto elevata risoluzione e una certa velocità, caratteristiche senz'altro poco compatibili.
I soggetti della prova sono quello che sono. Non ho bellissime aquile, falchi e avvoltoi sempre a disposizione. E se anche andassi dove ci sono, dato anche il periodo, se ne vedrebbe uno ogni tanto, oppure ci sarebbero grossi problemi di aria, e la prova sarebbe poco significativa. Avrei sottomano acquatici, limicoli, aironi, uccelletti (anche belli, lucherini, regoli, codibugnoli, spazzacamini, etc). Ma quello che voglio testare maggiormente è il volo più impegnativo, in vista dei miei soggetti preferiti. Dunque anatre, piccioni, gabbiani, e cornacchie in volo, e tutto quello che trovo nei dintorni, pure pappagalli (Eeeek!!! già, pure loroMrGreen). Spesso leggo i soliti frivoli commenti (spendere tutti sti soldi per fotografare due papere, i piccioni.. etc.) come se fossero soggetti facili. In realtà dipende da come si fotografano. Mentre camminano a terra o nuotano o atterrano o si involano da un punto prestabilito, tutto è facile. Ma quando questi uccelli, ammetto naturalisticamente poco importanti, volano frontalmente o diagonalmente o fanno evoluzioni, non sono per niente facili, anzi, sono molto difficili. Dunque una fotocamera che, con adeguato obiettivo, riesca a dare buoni risultati con questi soggetti nelle condizioni dette, andrà benissimo anche con altri soggetti più pregiati. Anatre-piccioni-gabbiani sono insostituibili in queste prove in quanto normalmente disponibili in quantità e con continuità. Vai in un laghetto (anche quello dell'Eur MrGreen) e scatti a volontà, fai tutte le prove che vuoi. In un paio d'ore puoi fare migliaia di scatti. Anzi, un lago grande in natura quasi sempre non va bene, in quanto spesso i soggetti tendono a stare lontani, al centro, si avvicinano poco e scattare è più difficile, oppure occorre mimetizzarsi, capanni e quant'altro, e tutto si complica. Molto meglio la situazione cittadina, dove gli animali sono abituati alla presenza umana. In un piccolo specchio d'acqua, sono sempre lì a tiro, e in poco tempo fai tutte le prove che vuoi. Ovviamente queste foto servono appunto solo a fare delle prove, a corredare una discussione, non sono certo foto da esibire perché questi soggetti, come tutto ciò che vive in prossimità dell'uomo moderno, sono parecchio snaturati, non fanno altro che elemosinare cibo, vivono ammassati, molti proprio per questo sono malati, con il piumaggio in disordine, alla fine risultano sempre poco stimolanti.
Dalle ultime discussioni che ho seguito, alla presentazione di una nuova macchina sembra prevalere la moda di leggere avidamente le tante sciocchezze celebrative ed esaltanti che circolano all'uscita (pubblicitari, youtuber, soldatini tanto infervorati quanto incompetenti, etc.). Dopodichè si corre subito a comprarla e, senza neanche avere le idee chiare sulle regolazioni più adatte, via a far foto. Fin qui niente di male, lo facciamo tutti. Solo che alla prima foto sbagliata si apre subito un thread molto critico sul nuovo apparecchio (e non credevo… e non pensavo… mi aspettavo questo… ero sicuro di quell'altro, etc…), o addirittura lo si riporta indietro al commerciante.
Il fatto è che nella vita reale, ossia sul campo, i soggetti non sono lì a comando a fare quello che vogliamo noi. In realtà fanno sempre quello che vogliono loro, che quasi sempre è l'incontrario di quello che servirebbe, per cui le sbandierate percentuali del 95-98% di scatti “perfetti”, solo sono ridicole, totalmente irrealistiche se non in condizioni particolarissime come soggetti fermi o in movimento molto costante e ripetitivo, o che si muovono perpendicolarmente al punto di ripresa, etc... Nel mio campo, un 10% di scatti veramente buoni, perfetti, quando va bene, è una manna, visto che con raffiche da 10-20 fs alla fine il numero di foto ottenute è quasi sempre ridondante. Quando la percentuale è maggiore, di solito, purtroppo, le foto non sono belle o interessanti.

RISULTATI
Metto alcune foto fatte al volo, senza alcuna pretesa, alcune sono pure inquadrate male, ne vengono tante così con queste raffiche, ma pur tuttavia hanno qualche contenuto tecnico interessante (ad es. la resa ai bordi) e dunque le ho lasciate così come sono.
OTTURATORE MECCANICO. La macchina va benissimo. Si tratta di una big mp costruita molto bene e con mille potenzialità, tra cui quella di riprendere uccelli in volo in determinate condizioni. Solo ci vuole anche un po' di pazienza, e di manico. Rispetto alla r5, con otturatore meccanico le prestazioni praticamente si sovrappongono, anzi…. Le percentuali di scatti buoni sono anche maggiori. Ovviamente non dimenticando che l'obiettivo sulla r5 della prova è un EF 500is2, non realmente nativo, ma adattato. Immagino, ad esempio, che con un 100-500 o un 400/600 rf la situazione possa anche cambiare, ma non è detto, il 500is2 funziona benissimo, adattato. A primavera avrò modo di fare bene anche questo confronto.

Sony 200-600 + Sony a7r5




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A proposito di questa immagine di uno stormo di gabbiani, sottolineo la qualità di questo obiettivo ai bordi, veramente notevole, diversamente da quanto dicono alcuni suoi rosicanti detrattori MrGreen





Altre nella galleria www.juzaphoto.com/me.php?pg=338295&l=it

Canon 500is2 + Eos r5



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OTTURATORE ELETTRONICO. Qui la musica cambia a favore della Canon, che ha una raffica ben 3 volte più veloce. Questa Sony ha il limite del read out lento e della conseguente raffica anch'essa lenta.
Se le misurazioni di Kasson sono corrette e, a7r5, montando lo stesso sensore, ricalca le prestazioni di a7r4, dovrebbe avere un readout di 1/10s in ff e raw non compresso a 14 bit, 1/20s in compresso (13bit, ff), e 1/40s in compresso e crop aps-c.
Inizialmente mi era sembrato addirittura che l'otturatore elettronico fosse inusabile. In realtà però non è proprio così. Usando l'elettronico, ma in modalità aps-c, accadono infatti cose interessanti. Innanzitutto si ha un file ancora bello grosso, di ben 6240x4160, ossia un bel 26mp. L'af poi, è come se migliorasse rispetto al ff, e si ottengono ottimi risultati in varie condizioni. In particolare, una di queste condizioni di ripresa risulta quasi sempre difficile (non con r5, anche lei dà buoni risultati), i piccoli soggetti a grande distanza e in movimento, che sono spesso l'anello debole di molti sistemi af, anche blasonati. Qui invece va molto bene. A questo punto, almeno in aps-c potevano pure aumentare la raffica.
Aps-c, focale massima
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Nelle foto da fermo poi, anche in af-c si ottengono ottimi risultati. Ovviamente ci vuole qualche accorgimento. Nonostante le notevoli modalità di riconoscimento, se il soggetto è piccolo non si possono usare le varie zone e occorre semplicemente restringere il più possibile l'area di maf, e/o usare l'ottima funzione ingrandimento in af. Poi non tutte le parti del corpo o del piumaggio sono ugualmente riconoscibili o hanno sufficiente contrasto, anche col singolo punto af, dunque un po' di discernimento occorre sempre. La macchina si sposa benissimo col supertele 200-600, con cui fornisce un'ottima accoppiata assolutamente priva di problemi e in grado di dare risultati in assoluto notevoli (cioè senza la sciocca menata del “per quello che costa”). Nel senso che l'obiettivo risolve benissimo e con altissimi risultati il più risoluto e miglior sensore in assoluto al momento disponibile.

FOTO CON OTTICHE CANON EOS.
Avendo la r5 non ho stretta necessità di adattare gli eccellenti obiettivi EF di cui dispongo su Sony. Ma utilizzando ormai quasi costantemente un doppio sistema, la possibilità di scambio torna utile. Finora relegata all'uso di zoom grandangolari, normali, piccoli tele, macro, al massimo fino al 200mm. Ebbene ho provato di tutto, fino a 500mm e 800mm sulla nuova arrivata, lisci e moltiplicati. Risultati inaspettati. Gli obiettivi EF si sono sempre potuti adattare ai corpi Sony, con risultati discreti, ma con alcune gravi limitazioni. Innanzitutto l'afc, la messa a fuoco continua. Finora con ottiche ef su corpi Sony, mi succedeva che in una raffica magari il primo scatto fosse a fuoco (quasi sempre, ma non sempre, a volte neanche questo e occorreva rifarlo, se possibile). In ogni caso i successivi risultavano puntualmente tutti inutilizzabili. Cioè il sistema gestiva in qualche modo il primo scatto, ma poi non riusciva più ad inseguire il soggetto. Quindi risultava efficace praticamente solo afs, lo scatto singolo. Che comunque era comodo. Ad esempio, nel ritratto rubato, tornava utilissimo avere un affidabile punta-e-scatta. Le cose sono molto cambiate. Con a7r5, immagino ancora meglio con a1, magari la prima non è a fuoco e neanche la 2, e così via, mancate di poco, poi trovi 4-5-6 buone, poi 9-10 etc. Oppure non è a fuoco la prima ma 2 e 3 sì. Oppure sono a fuoco 1-2, poi 5-6-7 etc. Cioè il sistema riesce a seguire abbastanza bene i soggetti. Come fa la r5? Ovviamente no. Come fa la a7r5 con le ottiche native? No, ma la differenza non è enorme. Con un po' di attenzione e sapendoci fare, ora è possibile una modalità d'uso che finora, almeno con le macchine da me possedute, era preclusa. Con un po' di esperienza, controllando sempre ciò che fa il sistema e aiutandolo, si ottengono ottimi risultati. Mi sono abituato con r5 e i supertele. Non sempre, soprattutto in situazioni molto dinamiche e con animali non molto contrastati, magari contro uno sfondo facile da percepire, se si schiaccia e basta e il sistema non ha ancora agganciato bene, o per un attimo il soggetto ha scartato o non si è riusciti a seguirlo, le foto vengono tutte fuori fuoco. Se invece si aspetta (si tratta di frazioni di secondo) che abbia agganciato bene, il numero di scatti corretti che ne conseguono è nettamente più elevato.
Con questo non voglio dire che per le ottiche EF sia preferibile un corpo Sony. Non lo consiglierei mai. Con la r5, e immagino anche con le altre r, vanno benissimo. Torna molto comodo a me in certi frangenti usare solo ottiche Canon e, avendo solo la r5, poter contare bene anche su un altro corpo ad alte prestazioni, lo trovo molto conveniente.
Poi ovviamente, gli scatti a 61mp della Sony fatti col 500is2, che lo dico a fare, sono veramente spettacolari.

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MIGLIORI SETTAGGI UTILIZZATI
Con tutti quelli che ci sono, ovviamente ci si può sbizzarrire. Confermo la mia opinione di fondo, che quando l'af è valido e prestante, comunque con un minimo di senso lo si regoli, consente di fare buone foto. Tuttavia qui, una corretta regolazione delle sempre più numerose impostazioni, migliora effettivamente la risposta della macchina. E siccome le combinazioni di regolazioni possibili sono veramente tante, sicuramente ce ne saranno di migliori di quelle da me usate. Che sono comunque le seguenti




Quelli che la possiedono e la usano, come l'avete settata? Chi vuole può mettere i suoi settaggi migliori così ci si può confrontare




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avatarAquile, supertele ed r5 (a7r4..a9..a6600, etc.) 2022
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 14 Gennaio 2023, 14:17


Aquile, supertele ed r5 (a7r4..a9..a6600, etc.) 2022

Finalmente, dopo anni di tentativi andati a vuoto, sulle cui motivazioni molti dubbi sono sorti, le aquile, in maniera distorta, con mille difficoltà e con almeno un mese e mezzo di ritardo, hanno portato a termine la nidificazione.
Hanno infatti deposto le uova addirittura in aprile, invece che in febbraio.
Pertanto, dato il buon esito, ho deciso di approfittare dell'occasione e concentrarmi tutto il tempo disponibile su questa magnifica specie, rispettando tempi e luoghi dell'ordinanza che ne regolava l'accesso, con non pochi divieti, tutto sommato non insensati. Pertanto, tutto il resto è passato in secondo piano, e così agli altri miei generi preferiti sono rimaste le briciole. Solo qualche scatto vintage al mare con la famiglia, niente foveon, qualcosa col medio formato nei ritagli di tempo o nei trasferimenti, al volo, senza mai neanche mettere giù il cavalletto, sempre a mano libera, persino coi tele 300 e 400mm.

Si prosegue l'analisi di queste attrezzature, dopo quella fatta in primavera in situazioni ambientali da diverse a molto diverse. Per assurdo, caldissimo a maggio, e fresco/freddo, totalmente imprevisti, a settembre-ottobre. Al punto, un bel giorno, da dover partire alla volta del più vicino Decathlon per fare scorte di abbigliamento più pesante.
Anche i soggetti, pur trattandosi sempre di rapaci, con comportamenti molto differenti, per diversità di specie (aquila, sparviere, pellegrino, grifoni, non presenti al passo), ma soprattutto per diversità di situazione. Migratoria quella primaverile, stanziale questa estiva/autunnale. Un conto è infatti il comportamento di un lodolaio o di una poiana in migrazione, che vedi passare per qualche secondo e via, altro quello di un lodolaio o di una poiana stanziali, che conoscono i posti e monitorano costantemente il proprio territorio. Ciò che vale ovviamente anche per tutta l'altra l'avifauna locale.

Per un maggiore approfondimento della tecnica e un maggior numero di foto, vedi anche
“FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e altri rapaci”: www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4371088 ,
oppure la galleria “AQUILA REALE”: www.juzaphoto.com/me.php?pg=147571&l=it

Attrezzature utilizzate
Canon eos r5
Sony a6600..a9..a7r4
Canon eos ef 500is2..600is2..800is..
Tc 1.4xIII..2xIII..2xII
Canon eos rf 100-500.. rf 1.4x
Sony fe 200-600.. fe 1.4x..2x

Alcune delle attrezzature utilizzate sono di amici che sono venuti a trovarmi qualche volta. La stragrande maggioranza di foto sono state fatte con r5, 500is2 + 1.4xIII/2xIII. Poi sono state fatte tante prove, anche per più giorni. Ad esempio col 100-500 o con la a7r4.

CORPI MACCHINA
Canon Eos r5.
La regina. La migliore macchina finora da me utilizzata in questo tipo di scatti. Ma anche in generale. In questa fascia di prezzo, e, perfino a due anni dal rilascio, non ha ancora praticamente concorrenti. C'è di meglio ovviamente, la Sony a1, a quanto pare, ma a ben altro costo. Al di là della qualità complessiva e degli elementi di contorno di un prodotto Canon da quasi 5k€ all'uscita (tra macchina, scheda CF Express B e lettore, tanto era l'investimento iniziale, ora si trova regolare a molto meno), si presta bene a questo genere di fotografia soprattutto per due elementi fondamentali, af e raffica. Af eccellente, ma assolutamente non infallibile e migliorabile, con un numero di scarti e situazioni problematiche veramente elevato. Ma dovuto più al genere fotografico, che non all'af, di per sé ottimo. In altri generi sono possibili percentuali molto più elevate. Qui, invece, avere il 90% degli scatti inutilizzabili, o anche il 100% (in casi particolari, ne parlerò più avanti), con questi soggetti è normale. Perché ad esempio hanno pochissimo contrasto, o una colorazione tale rispetto allo sfondo che il sistema, non trovando abbastanza contrasto, va in palla. Oppure perché talvolta le evoluzioni sono tanto veloci che non riesci mai a inquadrare bene il soggetto e quando si scatta si è sempre in ritardo. Ma anche solo il 10% di scatti a fuoco, o meno, scattando a 20 fs, significa lo stesso portare a casa una quantità elevata di foto buone, di cui alcune per me eccezionali. Anche prima si facevano, ma con molte difficoltà, non sempre, e in numero molto limitato. Neanche paragonabile alle serie 5 del passato, o a tutte le aps-c mai presentate da Canon. Con le serie 1 il discorso è diverso. Finchè hanno fatto le aps-h, ok, soprattutto l'ultima, il capolavoro, del tempo, 1D4, il cui file era paragonabile a un crop di quasi 30mp di una ff. Dopo quella, le 1DX, non si può dire non fossero ottime, ma totalmente inadeguate per questa fotografia, dove la risoluzione, o il crop e il nuovo tipo di af delle ml, giocano un ruolo fondamentale. Cifoni da 1.5kg ormai inaccettabili, faticosi da brandeggiare a mano libera, come vedremo, con soli 20mp e pochi punti di maf concentrati di cui uno solo veramente performante, per me assolutamente sproporzionati e al contempo insufficienti, e a 7K€. Ma lo stesso succedeva con i corpi professionali analogici. Bestioni grossi e pesanti per un fotogramma di pochi cm.
Tornando alla r5, mi ha permesso molte foto che mi hanno entusiasmato, per cui, nonostante la quantità elevatissima di scarti, la promuovo a pieno titolo. Perché laddove, spesso, l'af arranca, talvolta la raffica sopperisce. Tra le foto più dinamiche, infatti, molte di quelle buone, se non la maggioranza, non dipendono tanto dalla bontà dell'af in sé, il quale poverino fa quello che può. Infatti continua ad inseguire il soggetto, che però è veloce di suo, più veloce a volte di quanto l'af (e il fotografo) siano in grado di seguirlo, con accelerazioni e cambi di traiettoria rapidissimi e repentini. A volte senza riuscire ad agganciarlo mai, ad es. nelle scene a bassissimo contrasto e con luminosità dell'obiettivo troppo bassa, ad esempio causa moltiplicatori. O perché magari non si riesce a tenerlo centrato laddove deve stare per il tempo che ci vuole. Intanto, l'af va avanti e indietro cercando sempre di agganciare il soggetto, che occorre tenere nell'inquadratura, cosa non sempre fattibile, a 20 fs.
Ma essendo la raffica così rapida, alla fine, per forza di cose, c'è l'istante in cui il soggetto si trova nella posizione giusta, perfettamente a fuoco. E magari per 2-3-4 fotogrammi, in base alla velocità con cui si muove, e allora quelle 2-3-4 foto sono ottime, o eccezionali, a volte. Insomma, la velocità complessiva del sistema, af+raffica, unita alla elevata risoluzione e ai crop possibili, consentono miracoli. Il resto l'ho già commentato altre volte. Altri nei, l'ergonomia dei pulsanti, che lascia a desiderare, mentre quella generale va bene, anche questo già commentato. Qualche rara volta si inchioda, mi è successo una volta, ma è bastato riavviare. Molto veloce a partire, anche da stand by, basta sfiorare il pulsante di scatto ed è già pronta. Mai perso scatti, neanche in situazioni improvvise.
Per non parlare poi del bellissimo file, ottimo in ogni condizione, di una brillantezza e una purezza che ancora non avevo mai visto su una big mp ff con filtro, e che rende particolarmente bene il piumaggio dei rapaci. Eccellenti anche i colori, anche da raw, che la macchina fornisce di suo.






Quest'ultima foto rappresenta il livello massimo di qualità personalmente raggiunto in questo tipo di foto dopo oltre 40 anni di prove di tutti i tipi e ne sono molto soddisfatto. Luce, posa, sguardo in macchina, messa a fuoco, stacco, tutto è al top. Per non parlare poi della nitidezza. Fino a qualche tempo fa, un soggetto in movimento rapido non raggiungeva mai determinati livelli di qualità dell'immagine. Qui siamo veramente al massimo. Per la prima volta, non desidero migliorare. Solo con un soggetto fermo era dato ottenere questo livello di pulizia, trasparenza, lucentezza che fa godere la vista. Invece qui la giovane aquila, dopo avermi scorto all'improvviso, si stava allontanando molto rapidamente. Merito anche dello straordinario obiettivo, ovviamente, pur con l'aggiunta del moltiplicatore 1.4x. Ma l'obiettivo ce l'ho da 10 anni, e prioma non venivano così, quindi il merito è soprattutto della macchina. Molto buona anche l'autonomia. Ma, soprattutto con grossi tele ef (con rf non so), occorre regolare la voce apposita su risparmio energetico. Così, in una giornata è possibile fare anche 2000 scatti. Per esperienza diretta, con batteria originale al 100%, fatti 1763 scatti, con carica residua al 19%.
Pur non disponendo di sensore stacked, eccellente il lavoro di questa macchinetta in ogni condizione.
Testata anche in situazioni di volo battuto molto rapido, su tutte il velocissimo lodolaio, che in certi frangenti apre e chiude le ali a chissà quanti battiti al secondo e comunque, al di là della frequenza, chissà con che velocità del singolo battito. Non si è creato il minimo problema, e le immagini sono risultate esenti da qualsiasi deformazione. O anche in lunghe e velocissime picchiate e risalite da mozzare il fiato.











Anche in questo caso, queste immagini, provenienti da due diversi passaggi, rappresentano per me un altro punto d'arrivo, consentito sempre principalmente dal corpo, anche se l'ottica ovviamente collabora. La seconda e la terza, tra l'altro, a distanza più ravvicinata, rappresentano per me il coronamento di anni, anzi decenni spesi alla ricerca di un'attrezzatura in grado di consentire scatti quasi impossibili da ottenere se non, appunto, con queste fotocamere di ultima generazione. La nitidezza raggiungibile in uno scatto ad un uccello in volo altamente dinamico a decine di metri di distanza come se fosse fermo e a mano libera è veramente notevole. In una situazione in cui il soggetto è veramente un missile, per giunta molto più piccolo e molto più veloce della giovane aquila di prima che, pur velocissima anche lei, anche solo per una questione di stazza, dunque anche massa, alcuni chilogrammi contro un paio d'etti, ha un'inerzia molto superiore, dunque movimenti molto meno rapidi. Ebbene, anche qui il sistema riesce a fornire immagini dinamicissime perfette come se si trattasse di un soggetto fermo. Ancora una volta, luce, posa, sguardo in macchina, messa a fuoco, stacco, nitidezza, tutto al top.
Difficile dire se sia merito dell'af o della raffica. Probabilmente di entrambi. In ogni caso, macchina promossa a pieni voti per la ripresa di ogni genere di rapace, anche nelle condizioni più difficili.
In generale dunque corpo eccellente e abbastanza votato a queste situazioni.
Pur non avendo una grande produzione di corpi prestanti e pixellati, in pratica la sola r5, già con questa sola macchina, a mio avviso, Canon riesce a soddisfare maggiormente le richieste della clientela rispetto alla concorrenza, anche per il prezzo, sì elevato, ma al contempo ancora abbordabile. Non come affermano i soliti buontemponi, 3.1€, ma 6-700€ in più, sì. Che è un buon prezzo, con simili prestazioni.
Grazie alla alta retrocompatibilità, è possibile avere a disposizione uno sterminato parco ottiche di elevatissima qualità, ottime per ogni circostanza. Soprattutto a livello supertele, dove sono ancora appetibili perfino obiettivi Eos di prima generazione, di 30 e più anni fa con cui, con un po' di manico e di mestiere, è possibile ottenere anche ora, in tempi assolutamente digitali, risultati molto apprezzabili. Non sono riparabili, si dirà. Vero, ma si trovano a prezzi bassissimi. E non solo supertele. Uso ancora infatti con soddisfazione diversi obiettivi EF con decenni sulle spalle, 15 fisheye, 50/1.8 I tipo, 50 macro, 50/1.0, 65 macro, 85/1.8, 180 macro, 200/2.8. Per non parlare dei meno datati e favolosi 16-35/f2.8III ed f/4, 100L macro, 35is, etc. Oltre a tutti i meriti di questo straordinario corpo, questo livello di retrocompatibilità è veramente notevole. Mi funzionano alla perfezione anche flash degli anni 90 come il 550EX, controller a infrarossi, scatti a distanza e quant'altro.
Insomma, c'era da aspettarselo: se e quando vuole o, soprattutto, le conviene o non ha alternative, Canon sa dare la zampata.
Il problema è proprio questo, un'estrema attenzione ai propri interessi e molto meno a quelli dell'utenza. Come ad esempio il controllo della cadenza di scatto con otturatore elettronico possibile solo al massimo valore, 20 fs, o al minimo, 1 fs, senza valori intermedi. E qui, appena ce ne siamo lamentati, subito il piagnisteo dei figlietti di mammà allineati e coperti: e non si può… e lo streaming… e il mirino… Vedremo se nel modello due non sarà possibile (come infatti lo è magicamente sulla r6II, su cui si possono impostare oltre a 40fs, anche 20, 10, e 5).
Non avesse rischiato seriamente di perdere un mercato dominato per 30 anni, chissà dove saremmo, ora, alla 5D5..
Invece, per restare in sella e frenare l'emorragia di quelli che stavano scappando a frotte, ha tirato fuori un corpo unico ed eccezionalmente prestante e con un rapporto prezzo/prestazioni, pur elevato, ma che la concorrenza non è riuscita lo stesso ancora ad eguagliare.

Sony a6600.
Bella aps-c, purtroppo estremamente orientata al video, come tutte le Sony, ormai, soprattutto le aps-c, per cui la fotografia sembra solo un di più. Da qui il suo difetto peggiore, il mirino laterale, che in questo tipo di foto, con focali lunghissime, è limitante, come ho già spiegato altrove. Per il resto macchinetta sorprendente, file molto bello. Af molto buono. Affidabilità ottima. Rimando ai commenti riportati in precedenti discussioni nel mio profilo. Immagini ottenibili in ogni genere fotografico, sempre eccellenti. Anche lei ottima all around. La trovo troppo piccola.





Scatto non scontato in quanto a distanza relativamente breve, e abbastanza veloce. Sfondo non cremosissimo come coi supertele fissi, ma comunque stacco buono. Messa a fuoco molto buona e nitidezza ottima, per un'immagine controluce e molto dinamica. Ce n'erano 4-5 che giravano tra 100 e 200m, quando è sbucato questo all'improvviso, più vicino. Avendo reagito d'istinto (cioè senza provare a inquadrarlo man mano che si avvicinava), sono riuscito a metterlo subito nel mirino (cosa non scontata), al che l'af ha fatto egregiamente il suo dovere. Avesse il mirino centrale, sarebbe la fotocamera “economica” ideale per i rapaci con questo obiettivo, che diventa un fantastico 300-900mm equivalente. Poco costosa, design minimale, ma prestante. Miglior file aps-c mai provato, paragonabile a un effettivo crop di una ff di livello.

Sony a7r4.
Questa non l'ho mai commentata, e non lo farò nemmeno adesso, giacchè tre soli giorni di uso, per giunta non intenso, con pochi scatti e situazioni particolari, non li giudico sufficienti. Otturatore elettronico in raffica, praticamente inesistente. In generale comunque una specie di a6600 ff, costruita meglio e con un file eccelso. Purtroppo nei giorni in cui l'ho avuta, meteo pessimo e pochissimi soggetti e occasioni, per cui passo. Troppo piccola.

Sony a9.
Anche questa non posso commentarla. L'unica cosa che posso dire è che in un caso mi ha sbalordito. Nei tre giorni di Mimmo, una sola vera occasione si è presentata. L'aquilotto, dopo due giorni di stallo, finalmente è partito da una grande parete distante 600m e ha preso a dirigersi verso di noi, ma rimanendo comunque distante. Mimmo ha cominciato a scattare quasi subito con 200-600 e 1.4x, con la montagna come sfondo, e l'ha seguita fino al centro della vallata, con alle spalle sempre rocce e/o vegetazione. Alla fine mi ha mostrato la sequenza. 70 scatti tutti perfettamente a fuoco. Insomma, una macchina ancora validissima e con prestazioni concorrenziali. Anche lei, per i mei gusti, troppo piccola.

OBIETTIVI
Canon EF 500mm f/4 L IS II USM.
Secondo lo stesso produttore, questo è l'obiettivo Canon migliore di sempre. Non solo tra i supertele, ma proprio come obiettivo, in assoluto. Lo testimoniano le curve mtf più alte mai viste per un obiettivo della casa. Altro che gli rf.
Ma, al di là dei grafici stellari, è soprattutto sul campo che l'obiettivo conferma questa straordinarietà di resa. Non solo liscio, ma anche, soprattutto, moltiplicato. Finora, con le reflex, lo avevo sempre utilizzato con l'1.4x incollato, in quanto purtroppo in questo tipo di riprese “i millimetri mancano sempre”. La qualità risultante, indistinguibile dall'obiettivo liscio, come si può vedere nelle foto precedenti. Col 2x invece la qualità e le caratteristiche d'uso calavano drasticamente al punto da preferire non usarlo quasi mai, se non in condizioni statiche, le foto in movimento risultando sempre carenti per qualcosa, soprattutto lato af.
La situazione si è capovolta con l'introduzione della r5. Con l'1.4x non dico nulla, solo che è perfetto, basta guardare le immagini precedenti. Veramente come non averlo. Velocissimo e nitido anche a distanza elevata. Con questa macchina, già in situazioni statiche, l'obiettivo duplicato acquista nuova vita, velocissimo, reattivo, af preciso e perfetto, ma questo è scontato e si sapeva. In situazioni dinamiche, invece, prestazioni assolutamente nuove, anche con soggetti veloci, compatibilmente col tipo di ripresa. Dunque, grazie alla r5, anche col 2x le cose cambiano radicalmente. Finalmente è possibile fare uso di questo accessorio liberamente, decidendo semplicemente di volta in volta, liscio, con 1.4x, o con 2x, l'ingrandimento necessario, senza remore di alcun tipo.
Col 2x (le foto che seguono sono state ottenute tutte con EF 2xIII) l'af rallenta ovviamente, ma molto poco, e in rari casi di soggetti poco contrastati e con sfondi viceversa molto contrastati, ha difficoltà ad agganciare. Me lo ha fatto con l'aquila adulta in silhouette (dai colori più tenui e sbiaditi, diversamente dal giovane, molto scuro e contrastato, ed essendo in silhouette frontale, praticamente poco più spessa di una linea, ed in orizzontale, dunque nemmeno percepita dall'af) ma soprattutto con soggetti di “piccole” dimensioni e distanti, i vari falchi, ad es., a volte mette a fuoco lo sfondo. A volte, cioè non sempre. Ma mai come accadeva con le reflex, in cui era inusabile. Anche la resa cala, ma di una quantità minima: entro 40-50m inavvertibile, si comincia a sentire all'aumentare della distanza, ma comunque sul campo si riescono a realizzare nuove tipologie di scatti. Insomma, grazie ai nuovi corpi macchina, prestazioni prima precluse, diventano ora possibili.








Purtroppo le aquile adulte (sopra il maschio, sotto l'imponente femmina) quest'anno sono state ancora più caute del solito. Non sono mai scese sotto i 200m. Vista la solfa, tutte le volte che comparivano ho dovuto montare il 2x. Tirando un po' di qua e un po' di là (2x, big mp, gran crop, solita post produzione da 45 secondi), sempre a mano libera, questo è il massimo che sono riuscito a portare a casa. Si fossero avvicinate come ogni tanto fanno, intorno ai 100m, questi file avrebbero avuto una qualità di gran lunga superiore. Sarà per un'altra volta, si spera.
Altri esempi col 2x, alcuni scatti persino al velocissimo lodolaio, quando i vari soggetti tendevano a stare più lontani, (ma comunque molto più vicini delle aquile, si tratta di rapaci minuscoli, rispetto alla regina, da qui la qualità di immagine nettamente superiore)











Sintetizzando, per la fotografia di avifauna dinamica in condizioni ambientali complicate, al momento, considero questo obiettivo il miglior compromesso possibile. Innanzitutto in termini di resa, laddove non teme confronti anche coi più moderni supertele (anzi…), né in casa né fuori: sia liscio che moltiplicato 1.4x e 2x, al momento, tra i materiali effettivamente disponibili in commercio, lo raggiungerà forse l'ottimo 600/4 Sony. In termini di maneggevolezza e fruibilità invece lo ritengo in assoluto imbattuto, i 600/4, anche leggeri, essendo comunque sensibilmente più grandi e quindi più lenti nell'uso, vedi FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e.. (“Mano libera vs cavalletto” www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4371088 verso la fine dell'articolo). Un supertele utilizzabile come 500 f/4 – 700 f/5.6 – 1000 f/8, di queste dimensioni, questo peso, questa qualità e infine con questa velocità, sia pur adattato su rf, senza limiti, al momento, e da molto tempo, non ha confronti.

Canon EF 600mm f/4 L IS II USM
Superteleobiettivo di gran classe e grandi prestazioni. Usato un po' quest'estate, mantiene ancora il suo livello altissimo e il suo fascino. Nonostante l'ormai noto rallentamento con 2x adattato su r5, tuttavia sul campo la cosa è passabilissima, e rimane ben usabile, regalando prestazioni top e immagini fantastiche. Unico motivo che mi fa preferire il 500 coevo, la maggiore manovrabilità a mano libera, soprattutto ora che l'uso col 2x è possibile senza problemi. Per l'uso in montagna su soggetti veloci/issimi, quei 100mm in meno sono un piccolo pegno da pagare, garantendo in cambio maneggevolezza e brandeggio molto maggiori, vedi FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e.. (“Mano libera vs cavalletto” www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4371088 verso la fine dell'articolo).

Canon EF 800mm f/5.6 L IS USM
Già in primavera al passo avevo usato con grande soddisfazione questa straordinaria ottica. Dopo gli anni con la 1d4, finalmente un corpo adeguato, eos r5, anche se non totalmente nativo, vedi “Fotocamere e obiettivi per fotografare i rapaci” (Canon EF 800mm f/5.6 L IS USM www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4307074 ). Finalmente, dopo un lungo periodo di inattività causa covid, mancate nidificazioni e quant'altro, avevo avuto modo di ricordarne le prestazioni altissime. Ora, ricercando per una proiezione delle immagini di sub adulto di aquila reale che ricordavo aver fatto negli anni passati, mi sono imbattuto in alcune sequenze del 2017 fatte con 5DSr, o addirittura alcune precedenti fatte con 7d2, che non ricordavo e/o forse avevo mai neanche visto, dopo averle fatte (capita, a volte). Insomma, ho trovato delle immagini discrete. Ebbene, al di là della qualità risaputa di questo gioiello, al di là della messa a fuoco imprecisa della 5DSr o della 7d2, e al di là dell'appiattimento dovuto al passaggio sul web, trovo in queste immagini visioni diverse, percezioni nuove. La possibilità di usarlo liscio, comunque con un ingrandimento elevatissimo, consente una restituzione dei vari piani, un impatto visivo, degli stacchi, una resa degli sfondi e una resa in generale con qualcosa in più, superiore e difficile da descrivere, ma palpabile benissimo. Soprattutto guardando continuativamente un numero elevato di foto. Quando si arriva a quelle fatte con questa ottica agli stessi soggetti e negli stessi luoghi, nonostante la maggiore nitidezza di quelle fatte col 500+1.4x, nitidezza maggiore dovuta principalmente alle prestazioni notevolissime della r5, soprattutto quelle dall'alto, ti colpiscono particolarmente. Vedi immagini con qualcosa di nuovo, e ti fermi un attimo ad osservare meravigliato.

















Si tratta di foto datate, di nitidezza inferiore alle attuali, ciò che è dovuto comunque solo all'imprecisione della maf reflex contro quella perfetta della mirrorless. L'anno prossimo, se tutto andrà bene, lo proverò con le aquile in questi stessi luoghi e con la r5.
L'obiettivo va alla grande anche moltiplicato, soprattutto ora con r5, perfino con 2x.



Circolano alcuni giudizi, (un po' gratuiti, spesso di chi mai l'ha avuto, o provato come si deve, per il giusto tempo e sui soggetti giusti) per cui vanno meglio l'800 o il 1200 rf (anche questi mai visti, ammesso esistano veramente) o qualche 600mm moltiplicato, anche moderno.
Di solito lo si prova(va) in qualche occasione, fiera, manifestazione, molto difficilmente sui soggetti adatti, quasi sempre in interni, con luce scarsa e a distanze brevi, tutte condizioni poco significative. Si tratta di un obiettivo molto raro, infatti, molto costoso e molto difficile da usare. Difficile domarlo in un paio di volte. Conosco persone che lo hanno avuto per mesi o anni, senza riuscire a cavarne un ragno dal buco, e alla fine l'hanno dato via “deluse”, o affermando che “è meglio il 600 moltiplicato”.
Ma come, la “Grande Canon” nel 2008 realizza un obiettivo innovativo da 15k€ (come minimo equivalenti ai 20k dell'attuale), obiettivo che non ha mai fatto e poi, dopo 2 anni… ops… il 600 moltiplicato mi è venuto meglio dell'800 liscio?. Come se non fosse tutto pianificato al millimetro. È ovvio trattarsi di obiettivi di categoria diversa per usi diversi. L'eccellente 600is2 è ideale a distanza ravvicinata per lo sport e ottimo anche a distanze lunghe. L'800is, è marcato “is”, e non is2, solo perché è il primo 800is, non perché lo stabilizzatore, l'af o qualcos'altro siano di generazione precedente, ossia del 1998, 10 anni prima; stesso discorso del 200/2is, in realtà questi due obiettivi sono al contempo antesignani e della medesima generazione degli is2. l'800is, dicevamo, è ideale viceversa a distanze lunghe e ma rende molto bene anche a distanze brevi (come tutti gli obiettivi, per ovvie ragioni). Inoltre, le recenti opinioni di chi lo ha usato da poco, sono sempre riferite ad esemplari vecchi, passati chissà per quante mani, tenuti chissà come, e insomma, chissà in che condizioni. Oltretutto nel 2012, all'uscita di 5d3 e 1DX, era necessario un importante aggiornamento (hardware, non o non solo software) con cui però funzionava più o meno bene comunque, per cui non tutti lo fecero. Siccome la cosa saltò fuori in giugno, e a me serviva subito, preferii farlo dopo l'estate e, a parte un fastidioso rumorino, la 5d3, più o meno, apparentemente, funzionava ugualmente (in realtà preferii continuare a usarlo tutta l'estate con la 1d4). Ma molti nemmeno seppero di questo aggiornamento e non lo fecero. Per cui le più recenti opinioni esistenti sono spesso viziate da tutti questi elementi. Pochissimi lo hanno avuto a lungo nel tempo da riuscire a domarlo, e ancora meno lo hanno usato nel contesto per cui è nato, gli scatti a grande distanza. Chi lo ha, lo sa usare e lo ha usato a lungo nelle circostanze giuste, sa di cosa si tratta. Il fatto di non poterlo avere facilmente poi, causa la solita tendenza a sminuire (effetto volpe-uva?). “È obsoleto, è buio, e l'is, e l'af, e il diaframma, e meglio il 600 tal dei tali e bla bla”.
L'unico problema per me è la massa che ha (alla luce dei supertele di ultima generazione però, quando uscì era molto più leggero dei 600/4 del tempo). Ritengo sia l'unico limite per un uso a mano libera, che comunque è ancora possibile, (fatto per anni e anni, le foto precedenti sono state ottenute tutte imbracciandolo liberamente, con spallaccio autocostruito). Ma certo molto meglio un obiettivo da 3 kg che uno da 4.5.
Anche le immagini delle mire presenti sul sito tdp, relative al confronto che spesso viene fatto tra vari 600+1.4 e 800is, su cui si basano praticamente tutti i commenti di molti che ne parlano, non sono confrontabili.
Innanzitutto perché nel caso dell'800mm sono state effettuate molti anni fa e con fotocamera a “bassa” risoluzione.
Come si può confrontare la resa tra una 1DS3 del 2007 e una 5DSr o una r5 del 2020?
E poi perché comunque si tratta di scatti a breve distanza, in cui è impossibile cogliere peculiarità specifiche di obiettivi ottimizzati per grandi o grandissime distanze, laddove invece andrebbero confrontati.
Non contesto minimamente i test del sito, che considero attendibili e corrispondenti ai miei risultati, ma solo limitatamente alle condizioni di prova.
Vedere la seconda parte della galleria Passo 2022 www.juzaphoto.com/me.php?pg=330653&l=it .
In ogni caso, un 800rf (o un 1200rf come gli attuali, e con questa genesi, prima 400-600is3 fatti in fretta e furia per rispondere all'emorragia causata dai leggerissimi e prestantissimi 400 e 600 Sony, poi magicamente diventati 400-600rf con anello saldato, poi 800-1200rf col 2x aggiunto e a prezzo folle), dunque già con un duplicatore in pancia, non mi ispira alcuna fiducia possa avere qualità paragonabile. Per cui consiglio gli entusiasti ad ogni costo, che non ne acquistano, di astenersi, e lasciare i commenti a chi compra e usa realmente questi strumenti.

Canon RF 100-500mm f/4.5-7.1 L IS USM
Tutte le ottiche del nuovo corso mirrorless di Canon, tutto sommato non hanno nessuna particolare specificità. Sono ottiche abbastanza ordinarie del marchio, che ci ha abituato da sempre a una gran qualità, ma in realtà senza nulla di veramente nuovo, stavolta, né degno di nota. Non sono certo un 28-70 da 1.5kg e 3.5k€, o un 50 o un 85 ultraluminosi finalmente decenti a ta, ma da 1.2kg e prezzo analogo, a far gridare al miracolo. Magari serviranno a un cerimonialista, non certo a me. In ogni caso, ormai certe rese qualitative si riscontrano tranquillamente anche in ottiche di produttori terzi a prezzi molto inferiori. I leicisti addirittura (quei pochi che fotografano realmente) ormai comprano serenamente Voigtlander, asserendo essere addirittura superiori, talvolta. Per non parlare poi della migliore produzione cinese, veramente a quattro soldi.
Dunque alta qualità ottica non più discriminante come un tempo, in quanto ormai facilmente disponibile.
Tornando ai supertele, in certi casi non solo non si sono visti miglioramenti, ad esempio nella resa ottica, ma addirittura chi li ha provati senza remore e senza tifo, denuncia arretramenti nelle prestazioni in generale, ma soprattutto cogli importantissimi moltiplicatori. Poi alcuni si consolano perché sul campo tanto queste differenze “non si vedono” o “non interessano”. Intanto i costi sono comunque alle stelle.
Personalmente, se compro ai massimi livelli, voglio il massimo livello, come finora aveva sempre fatto Canon coi supertele, non una cosa che tanto sul campo non si nota la differenza.
In ogni caso, a me che sono comunque un grande estimatore di obiettivi di qualunque tipo e formato, riesce veramente difficile trovare un'ottica rf che mi attizzi veramente e che vorrei comprare. Tanto è vero che finora, del sistema rf ho comprato solo la r5 e l'anello adattatore. Ma sì, forse un po' i due 70-200, belli leggeri, prestanti e soprattutto compatti, anche con la limitazione di non potervi montare i moltiplicatori. Figurarsi se comprerei mai un 70-200 con l'idea di montargli su un moltiplicatore… Per cui, sì, non mi dispiacciono, ma comunque non hanno escursioni focali per me veramente appetibili.
Mi potrebbero interessare molto un 28-300, o anche un 24-200, oppure un 70-300, supercompatti, di qualità assoluta, anche costosi. Vedremo.
L'unica ottica che al momento trovo veramente differente e innovativa e che ritengo un capolavoro di Canon invece, è proprio questo piccolo zoomotto tele 100-500, che rappresenta un vero gioiello di prestazioni, miniaturizzazione, e versatilità. Con un aggeggino simile, una r5 e un piccolo corredo, al limite anche il solo 24-105, ad esempio, si potrebbe andarsene in giro per il mondo a fare safari, reportage geografico e quant'altro, sicuri di portare a casa materiale di qualità idoneo a qualsiasi uso, anche tipografico, anche altamente professionale. La qualità ottica è elevata e la costruzione secondo tradizione della casa. Non mi serve e non mi manca, realmente, ma prima o poi me lo comprerò di sicuro. In pratica ricalca il miglior 100-400, l'is2, con 100mm in più e persino 200g in meno. Un vero gioiello.
Da non confondere però con i veri supertele, con cui non può essere minimamente paragonato, oltre che per la luminosità, veramente esigua, f7.1, per lo stacco nettamente minore, lo sfocato diverso, e problemi d'uso con gli extender in immagini non statiche. Già a partire dall'1.4x, che lo trasforma in un 700mm f10 alla massima focale. Evidentemente, la luminosità f10, almeno su r5, in determinate situazioni dinamiche, limita reattività e precisione del sistema, anche se totalmente nativo. Il problema riscontrato è stato il drastico calo della capacità di aggancio, con conseguente forte imprecisione nella messa a fuoco, in soggetti poco contrastati e soprattutto con sfondo che non sia il cielo, di per sé privo di contrasto, mentre ad esempio la montagna, che di contrasto ne ha tanto, inganna l'af (aquile adulte con montagna sullo sfondo, poiana, gheppio, soggetti con piumaggio sbiadito). Soprattutto con soggetti non distanti dallo sfondo. Una cosa simile accadeva con l'800 moltiplicato, ma solo con soggetti adulti (perciò stesso pochissimo contrastati), molto distanti e in silhouette, che dunque erano filiformi, oppure gheppi sempre molto distanti). Col 100-500 invece accadeva anche non in silhouette, e a distanze minori, con rapporti d'ingrandimento minori. Rimangono però maneggevolezza e trasportabilità record, resa e af velocissimo, non poco. Prezzo fuori scala fin dalla presentazione, ora apparentemente meno esagerato grazie all'aumento assurdo del citato 100-400is2, col quale, quando conviene, viene comparato.

Sony FE 200-600mm f/5.6-6.3 G OSS
Qui la situazione si ribalta e, pur non avendo una grande produzione di supertele, Sony, con sole 4 ottiche, 100-400, 200-600, 400, 600, (Canon ne ha 8 più decine di ef, Nikon 5 più decine di F), riesce a soddisfare maggiormente le richieste della clientela, sempre a mio avviso. Almeno le mie, che comunque acquisto e utilizzo realmente supertele Canon, Nikon (e anche altro, Novoflex, Pentax, Sigma, etc.) da oltre 40 anni. Soprattutto col 200-600, che contribuisce per la maggior parte a questa soddisfazione. Non vorrei un solo supertele Canon del nuovo corso, ad esempio, per costi e prestazioni. Di Nikon mi può interessare solo l'800/6.3, per le caratteristiche e il costo comunque elevato ma non proibitivo. Mentre in Sony, su quattro me ne interessano molto ben due. Il 600mm, ad esempio, per qualità e prestazioni, costosissimo, ma ultimamente un po' più abbordabile (poco). Ma soprattutto quest'altro gioiello della tecnica fotografica che è il 200-600, obiettivo veramente straordinario e rivoluzionario. A cominciare dal costo, veramente incredibile, intorno a 1500-1600€, ormai meno del prezzo di un 70-200/4 (Canon), e la metà del 100-500 con cui impropriamente viene confrontato. A fronte di una costruzione e prestazioni veramente eccellenti. Qualità ottima, dunque, anche moltiplicato, e senza tentennamenti nella messa a fuoco (vedi commento alla a9 con 200-600+1.4), probabilmente grazie all'af rivoluzionario della “vecchia” a9, ma anche perché alla focale massima con 1.4x diventa un 840mm con luminosità f/8.8, tutto sommato ancora parente di f8, valore evidentemente più gestibile dai moderni sistemi af.
1500-1600€ per un supertele di questa qualità non sarebbe stato neanche pensabile. L'obiettivo può realmente sostituire un supertele vero, sia per qualità, abbastanza vicina, praticamente quella dei supertele di generazione precedente, gli is di Canon, ad esempio, inferiori agli is2 (come praticamente tutti i supertele esistenti) ma comunque ottimi. Sia per un forte guadagno in maneggevolezza, come spiegato in FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e.. (“Mano libera vs cavalletto” www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4371088 verso la fine dell'articolo). In poco più di un paio di chili si ha una focale vera e utilizzabile di 600mm con una luminosità di tutto rispetto, f6.3, ottimo moltiplicato. Veramente impagabile, ci si buttano tutti, prima o poi.

100-500 vs 200-600
Molto spesso, erroneamente, questi due obiettivi vengono accostati e paragonati. In realtà, ben poco hanno a che vedere l'uno con l'altro. Il 100-500 è un ottimo 100-400, stiracchiato nella focale, anche a costo di perdere in luminosità, ma sorprendentemente alleggerito. La lente frontale avendo un diametro analogo, 70mm contro 71 del 100-400, alla massima focale porta a una luminosità ancora inferiore, 7.1 contro 5.6, ma che l'af modernizzato regge senza problemi. Anche se poi, come abbiamo visto, in scene dinamiche a basso contrasto paga fortemente pegno già con l'1.4x. Il grande plus di quest'ottica, oltre a ottima qualità ottica, pari a quella del 100-400is2, e ottimo af, rimangono le dimensioni, e il peso. In questo è insuperabile. Te lo puoi portare in giro veramente con due dita.





Non necessita di spallaccio, tantomeno monopiede o cavalletto. Il 200-600 è un obiettivo completamente diverso. Un supertele vero, per lunghezza focale massima e luminosità. Qualità paragonabile (qui raggiungendo i 600mm, grande plus), ma senza il problema del calo notevole di prestazioni af se moltiplicato. Questo potrebbe dipendere dalla prova fatta con a9, ormai datata, ma sempre grande macchina, (comunque il 100-500 usato sempre sulla eccellente r5). Tutti questi pro, oltre a quello notevolissimo del prezzo, si scontrano però con le dimensioni e il peso. Il 200-600, paragonato al 100-500, è un blocco di cemento. Non c'è storia. Anche per questo i due obiettivi non sono paragonabili. Per lunghezza focale, luminosità, prezzo ma anche, soprattutto, purtroppo, per una maneggevolezza e trasportabilità neanche confrontabili. Il 100-500 è un gioiellino quasi tascabile. A paragone, il 200-600, un obice. Infine, e in sintesi, per la facilità d'uso. Elevata per il 100-500. Per niente scontata invece col 200-600. Che inganna parecchio per le dimensioni e il peso minori rispetto a un supertele fisso, e dunque molti vi si avventurano con leggerezza. Ma non è per tutti. Non tutti riescono ad avere risultati adeguati con questo obiettivo. Da qui poi, spesso, le lamentele sulla “qualità”. Non è solo questione di qualità, ma di perizia nell'uso, spesso. Ne conseguono i passaggi al 100-500. E i conseguenti entusiastici giudizi sulle migliori prestazioni di quest'ultimo, in realtà dalla resa indistinguibile, sul campo. Dunque, se anche sono entrambi zoom tele spinti, sono due cose completamente diverse. Il 100-500 te lo porti in giro come se niente fosse, in pratica è come avere il 100-400is2 col moltiplicatore incorporato, con la stessa qualità da liscio, ma per giunta più leggero, proprio non male. Supermodernizzato, superstabilizzato e con cui viene facile ottenere buoni risultati.
Il 200-600 va invece inserito in un'altra tipologia di ottiche, i veri supertele. Con tutte le difficoltà connesse. Confrontato però con un qualunque altro 600mm (questo il confronto corretto), risulta adesso lui, leggerissimo e maneggevole.
In sintesi, per un uso disinvolto a 360°, ottimo il 100-500. Per un uso specialistico, specializzato, con priorità alla massima focale, da vero supertele 600mm, invece ottimo il 200-600. Molti l'hanno fatto. Via 500 o 600, hanno sostituito con 200-600 rimanendone soddisfatti, grazie anche a corpi prestanti come a9 o a1. Anche nell'uso con extender. Insomma, in qualche modo intorno al 200-600 si può realizzare un corredo completo, anche minimale, ma prestante e con pochi limiti, evitando di prendere un 500-600. Col 100-500 invece no, va meglio da affiancare, cosa che infatti fanno in molti, ad esempio con 300-400/2.8 o 500-600/4, in base alle diverse esigenze, di maggior luminosità e/o di maggior allungo.

Attrezzatura ideale per la fotografia di aquila reale in volo (o di grandi rapaci)
La macchina ideale.
Come si è visto, occorre il massimo delle prestazioni. Quindi serve una mirrorless molto prestante, meglio ff solitamente, quanto meno per la migliore resa ad alti iso. Big mp, per i necessari crop. Possibilmente senza filtro, per la maggiore incisione. Con af avanzato, per mettere a fuoco in condizioni difficili, su tutto il fotogramma e coi moltiplicatori. E raffica con molti fs, perché aiutano notevolmente le défaillance dell'af in difficoltà. Infine, ma non in ordine di importanza, con read out non troppo lento (ideale stacked, ma non necessariamente), tale da consentire agevolmente l'uso dell'otturatore elettronico, senza grossi rischi di rolling shutter, e che si sposa molto bene con le raffiche elevate e l'af di ultima generazione. Robusta, ma compatta e leggera, per l'uso con supertele a mano libera.
Non è che ci sia molto da scegliere.

Canon. R5, punto, non c'è altro. Ottima, vera all around. Pur non essendo stacked, riesce comunque a fornire prestazioni dinamiche di tutto rispetto. Anche con otturatore elettronico, senza rolling shutter e anche in situazioni di movimento molto rapido, grazie a un buon tempo di lettura, 1/60s, e con ottima raffica, 20 fs. Ottimo sensore da 45mp, pur con filtro, ma così blando da risultare inavvertibile. Dimensioni perfette, leggera.
Si sentono anche interessantissimi rumors di una ipotetica R5II, in stile R6II, dunque non inconcepibili. Tanto belli da sembrare esagerati: 61 mp e 30 fs, su tutti, una manna per queste foto. Poi af ancora migliorato e tanto altro, video etc. Magari…

Nikon. Non pervenuto. Le mosse di Nikon lato corpi, sono purtroppo condizionate dalle strategie di Sony, da cui dipende per i fondamentali sensori e chissà cosa altro. Troppo lenta z7, troppo grande e pesante z9, purtroppo ancora un mattone stile D6. In attesa di z8 (eventuale?) o z7III con af adeguato (campa cavallo, finora).

Sony. a7r4, non al top come af, ma comunque passabile. In compenso, sensore eccelso senza filtro, raffica scarsa, utilizzabile, ma solo con otturatore meccanico. Stesso discorso a7r5. Da vedere la qualità dell'af sul campo. Potrebbe compensare in parte la raffica scarsa. Otturatore elettronico inutilizzabile in scatti dinamici.
Infine a1, senz'altro il top del momento. Stacked, niente filtro, 50mp, af che più avanzato non si può (già ad oggi, cosa un po' dubbia, visto quello della a7r5 definito come il più avanzato da Sony stessa), ben 30 fs, realistici, utilizzabili, davvero compatta e leggera.
Unico neo di queste macchine, per me, le esigue dimensioni. Non che le vorrei molto più grosse, ma un pelo in più sì, la maneggevolezza ne gioverebbe. E poi il prezzo, ovviamente.

L'obiettivo ideale
La domanda sorge spontanea. Qual è l'obiettivo ideale per questo tipo di foto, ossia avifauna in volo rapido - molto rapido? Un obiettivo dalle caratteristiche antitetiche. Ci vuole l'obiettivo di focale più lunga, più luminoso, ma al contempo più compatto e leggero possibile. Punto. Ma questo è il mondo dei sogni.
Alcune considerazioni sulla focale. Questi uccelli sono generalmente molto diffidenti, per cui tendono a stare giustamente a distanze di sicurezza, soprattutto nel nostro paese. Dall'introduzione dell'af, ho sempre usato i 500mm, per avere dimensioni e pesi non eccessivi da trasportare a mano in ambienti molto impervi. E i 600mm, da usare staticamente. Ma da sempre ho dovuto moltiplicarli, il che in analogico, e coi primi moltiplicatori, e poi con le prime digitali, aveva un prezzo in termini di qualità e di funzionalità af. Per evitarlo, sono passato all'800/5.6. Lunghezza focale perfetta, ma anche lui una spingarda da 4.5kg. Dunque la focale più lunga, realmente disponibile, è 800mm. Ma per seguire in maniera ottimale un rapace di questi in volo rapido, al di là delle capacità individuali, l'obiettivo deve essere il più leggero e compatto possibile.
Visto che ancora, per ml, molte focali mancano all'appello, do io un suggerimento gratuito a Canon, Nikon, Sony, e perché no, anche a Sigma e Tamron, fattibilissimo con la tecnologia esistente ormai da decenni. Un bel 500/4, con moltiplicatore incorporato. Ovviamente, vista la lentezza con cui questa tecnologia è stata implementata, non ci si possono aspettare grandi voli… Che ci vorrebbe infatti a mettercene dentro uno, di moltiplicatore, in ogni supertele… Ovviamente questo 500-700 dovrebbe avere da liscio qualità uguale o superiore all'antesignano e insuperato 500is2, e almeno pari al medesimo liscio, da moltiplicato. E poter montare a sua volta altri moltiplicatori con resa almeno pari al suo precursore. Insomma, concettualmente come gli ultimi Nikon. Ma ovviamente più piccolo e leggero, tra 2 e 2.5 kg. E ovviamente non a prezzo raddoppiato, ma al prezzo corretto, tenendo conto di quello del 500is2, dunque 9-10k€. Che è una cifra comunque altissima in assoluto, ma tutto sommato adeguata all'attrezzo, ed economica rispetto agli attuali 400/2.8 – 600/4.
Mettendo da parte la fantaottica, vediamo quello che esiste realmente.

Canon. Dando per scontato l'uso delle fantastiche mirrorless, e dunque lasciando da parte gli ef adattati, e pure il 100-500, troppo generalista e con limiti di lunghezza focale max e moltiplicabilità, rimangono i 600-800-1200 rf.
Fighi, non c'è che dire?. Ma lasciamoli pure all'auto definitosi “secondo miglior fotografo europeo di uccelli” ? e al suo interessato seguito?, tutti molto comprensivi con mammà. L'uno, perché ormai l'ha comprato e deve autoconvincersi di aver speso bene quella caterva di soldi. Gli altri, perché tanto non li compreranno mai, e dunque esultare ed esaltare non costa nulla?. In realtà, per me obiettivi inaccettabili, per progetto, operazione che vi sta dietro e rapporto prestazioni/prezzo. Quindi, nisba, in sostanza, se non, appunto, adattare i vecchi ef.
Nikon. L'obiettivo ottimale, almeno sulla carta, al momento dovrebbe essere proprio un Nikon, l'800mm f6.3. Purtroppo niente affatto amato dagli affezionati del marchio, che lo definiscono “cinesata”, in quanto ivi prodotto. Non luminosissimo, ma comunque quanto basta, lunghissimo sì, 800mm appunto, leggerissimo, 2385g, compatto, 38.5cm, poco più lungo e poco più pesante del 200-600, dunque. Costoso, ma prezzo non iperbolico. Una volta verificata la qualità sul campo, soprattutto stacco e sfocato, sarebbe la mia scelta. Stacco e sfocato non sono garantiti con queste ottiche, di tipo diffrattivo, vanno fatte delle prove. E non è solo questione di luminosità. Perché poi accade che anche a parità di diaframma impiegato, o addirittura col diaframma più chiuso, i supertele classici, a confronto, stacchino e sfochino più e meglio. Ma comunque, sulla carta ottima realizzazione. Resta anche il problema del corpo da accoppiare, al momento non esistente. È inutile cercare l'ottica più leggera se poi devo sopportare 6-700g in più del corpo. Da poco annunciato lo Z 600/4. Tanta roba, moltiplicatore 1.4x integrato, solo 200g più del Sony, la qualità sarà sicuramente stellare. Ma prezzo veramente esorbitante. Per me poco realistico.
Sony. Per cominciare, il 200-600, ovviamente. Non l'ho mai potuto utilizzare al meglio, con una ff pixellata veramente prestante, e a lungo. Vedremo come sarà questa a7r5, ma le premesse non paiono buone, raffica scarsa, otturatore elettronico inutilizzabile. Parlano di un af super. Da vedere. Al momento non ho intenzione di comprare a1, e comunque preferirei ancora il miglior CMOS esistente, al primo stacked ultrapixellato. Dalle mie prove, ottimo anche lui comunque, il 200-600, per quanto visto finora con aps-c. Con una macchina più prestante e ff, mi aspetto molto meglio, ovviamente. E comunque visti i risultati di fotografi naturalisti esperti (Mimmox, Cortesi e molti altri), al di sopra di ogni critica.
Rimane l'altro pezzo da novanta, il 600/4 GM. Grande lente. Top in ogni aspetto. Anche il prezzo, molto elevato, ora un po' più abbordabile. Ma almeno, progettazione nativa senza compromessi, eccellente in ogni condizione, anche con extender. Corpi macchina disponibili. Sufficientemente leggero. Purtroppo molto grande, le dimensioni sono le solite, da 600/4, il momento d'inerzia elevato è inevitabile. Comunque ottimo, senz'altro papabile.

IN SINTESI
Canon. Ottima R5. Obiettivi? Non pervenuto. Si aspetta una progettazione mirata per mirrorless che prima o poi, si suppone, arriverà. Su tutti, attesissimo, un innovativo 500/4 intorno a 2-2.5 kg, come detto prima.
Nikon. Ok Z9, in teoria, ma non adeguata globalmente per prezzo, dimensioni, peso, e in alcune situazioni qualche ombra sull'af da parte di chi la possiede e fa foto impegnative. Obiettivi. Z 600/4 TC, perfetto, ma ovviamente ingombrante, e solo per paperoni. Poi, 800mm f/6.3, eccellente sulla carta per dimensioni, peso, buona luminosità, prezzo, caratteristiche generali; ma ancora con qualche punto di domanda (da verificare resa sul campo, uso coi moltiplicatori, e in attesa di fotocamera), su cui però sono molto ottimista.
Sony. Perfetta a1. Cara però. Obiettivi. 600/4, qualità assoluta top, anche coi moltiplicatori, af stellare, però ingombrante e prezzo elevato. Infine, come ottimo ripiego di lusso, 200-600. Qualità molto buona, ottimo af, brandeggio eccellente, moltiplicabile, molte fotocamere disponibili, e per finire, prezzo assoluto.
Come dicevo, Sony, con solo 4 obiettivi tele, ma anche col solo 200-600, riesce ad essere più soddisfacente, realmente, di tutta la concorrenza (cosa che riesce a Canon nei corpi, con una sola macchina, la r5, ma non a prezzo altrettanto vantaggioso).




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avatarFOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e..
in Articoli il 31 Ottobre 2022, 21:08





FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e altri rapaci
Premetto che tutte le considerazioni sull'ambiente, gli animali, le riprese e l'uso specifico delle attrezzature, valgono solo ed esclusivamente per questo ambiente e questi animali. So bene che corvi o gracchi o falchi o persino le aquile, chissà, in altri posti sono facili da fotografare, ma le condizioni qui presenti sono molto specifiche. Innanzitutto si tratta di animali totalmente selvatici e che non dipendono minimamente dell'uomo, anzi lo evitano come la peste. Lo spopolamento delle campagne poi ha fatto sì che questi luoghi, tranne i punti panoramici dove arrivano tutti in auto e sono frequentatissimi, siano letteralmente deserti. Tutti arrivano, fanno un passetto, schiamazzano un po', ammirano la vallata e tempo pochi minuti se ne vanno (per fortuna). Anche perché non ci sono veri sentieri, e i tracciati presenti non sono così agevoli e sicuri. Basta allontanarsi pochi metri dal parcheggio per non trovare mai anima viva. Gli stessi pastori presenti, che le dita di una mano sono pure troppe per contarli, 1-2 al massimo, non fanno quasi più un passo a piedi, se non per recuperare qualche animale sperduto o ferito. Spostano malvolentieri il sedere dal sedile del gippone, dal quale, mentre smanettano continuamente lo smartphone, osservano svogliatamente i loro armenti. Anche loro hanno le loro ragioni, la vita è cambiata per tutti, e non in bene, nonostante le comodità. Le belle scene dei pastori col lungo bastone e la “sacchina” di pezza a tracolla, alla testa delle greggi, sono un ricordo del passato, non se ne vedono più da almeno 30 anni. Questo ha fatto sì che aquile e altri uccelli più diffidenti, totalmente disabituati alla presenza umana, siano diventati ancora più sospettosi e difficili da avvicinare. Persino rondini e rondoni alpini, quei pochi che si vedono, tra l'altro numericamente crollati, restano sempre a distanze siderali, mentre prima passavano a pochi metri.
Lo stesso discorso vale a maggior ragione per le attrezzature in uso. Quando ne sottolineo alcuni limiti, non è detto valgano per altre situazioni, ma solo per queste, che sono un po' particolari.




Il mio legame con questo tipo di fotografia.
Dipende molto dalla mia infanzia. Mio padre, cacciatore seriale di coturnici col cane da ferma, cercò di inculcarmi a forza la passione per questa caccia in tenerissima età. A 5-6 anni mi portava in luoghi un po' meno difficili. Ma dopo un paio di estati a caccia di facili e rilassanti...


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avatarFotocamere e obiettivi per fotografare i rapaci
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 12 Agosto 2022, 20:01


FOTOGRAFIA
Facendo riferimento all'articolo “Il passo dei rapaci” www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4305247 vorrei condividere alcune considerazioni sull'attrezzatura usata riguardo al suo comportamento sul campo.
Canon: Corpo r5. Ottiche 16-35III..50M..Sigma 100-400..800..1.4xIII..2xIII..2xII.
Sony: Corpo a6600. Ottiche 200-600..1.4x..
Pentax: Corpo 645 Z. Ottiche 28-45..55..150..300..1.4x..
Cannocchiale Nikon EDG 85 oculari 30 e 50x. Binocolo Svarowski 8.5x42.
Cavalletti: Gitzo 2940 lvl, Velbon Mark-7G SV. Teste: Gitzo GHFG1 con prolunga, Gitzo GH2720QR, Arca Swiss p0 hybrid.
Telefono Samsung Note 8.
Zaino Gura Gear Kiboko 30, MindShift Trailscape 18L, Tenba Solstice 20, zainetto Lowepro 200
Pentax e 200-600 a parte, tutto il resto è attacco Canon EF, intercambiabile. 200-600, montato su a6600 in realtà funziona da 300-900. Per cui aggiungo il 100-400 che mi copre le focali da 100 a 300, quelle che amo e uso di più nel paesaggio.
Le varie scelte
L'attrezzatura utilizzata ovviamente è del tutto ridondante. Potevo fare tutto solo con Canon, o con Sony portando qualcos'altro, o perfino anche con Pentax, accontentandomi del 600/5.6 solo in manuale. Ma l'idea era di usare questi materiali nelle varie situazioni, e comunque potermi muovere leggero, volendo, o disporre del meglio che ho negli altri casi.
Alla fine ho usato poco o niente solo i moltiplicatori, in quanto la focale 800mm su ff è risultata perfetta. Lo stesso il 200-600, equivalente ad un 300-900 in aps-c. Con 800-900mm di focale di focale massima infatti l'uso dei moltiplicatori si è rivelato quasi sempre superfluo, e i pochi scatti effettuati sono dovuti più alla curiosità di vederne i risultati che a vera necessità.

Canon EOS R5 . Ormai la conosciamo bene. È una gran macchina, e conferma le sue doti. Velocità, af notevole (ma non infallibile), affidabilità. E ha i suoi (piccoli) problemi: Visualizzazione per ingrandire, sblocco ottiche a sx, accensione a sx.
Visualizzazione per ingrandire. Quando sul monitor si riguardano le foto e si cerca un soggetto ingrandendo, con la pony a6600, scatoletta di tonno da 4 soldi, compare una miniatura dell'immagine col rettangolino rosso che simula il particolare dell'immagine ingrandito. A questo punto, vedendo il soggetto e il riquadro, con le freccette, è un attimo farli coincidere. Sulla megapanon invece non c'è la miniatura, ma solo un riquadro, per cui devi tornare all'immagine (ma senza il riquadro rosso) e indovinare dov'è quello che cerchi. Se qualcuno conosce un'impostazione che faccia vedere come la pony, lo dica, per favore, ma temo non ci sia.
Sblocco ottiche a sx, accensione a sx. Ormai veramente insopportabili queste mancanze. Le macchine ergonomicamente ben costruite non cadono su questi particolari. Quando devo togliere un obiettivo o spegnere la macchina, con la milfona 645, D o Z, non c'è problema. Lo stesso con la scatolettaditonnopony a6600. Con la sx tengo l'ottica, con la dx impugno la macchina. Col pollice spengo la macchina, col medio o anulare sbocco l'obiettivo e ruoto il corpo. Semplicissimo.
Con panon (tutti con la p così non si offende nessuno:-), Paolo, toh, anche tu con la P), invece devo innanzitutto spegnere con la sx. Poi tenere l'ottica con la dx (cosa innaturale perché con la dx si impugna la macchina, che ha pure una protuberanza apposita), e con la sx sbloccare e, o ruotare il corpo con la sx o l'ottica con la dx.
Penso che dopo un po', quando una funzione o prestazione diventa assodato siano ergonomicamente limitanti, non è questione di copiare, ci si adegua, si migliora e basta.
Montata stabilmente sull'800 quando potevo stare in postazione col cavalletto. Uso ottimale. Macchina in stand by, quando compariva un soggetto bastava sfiorare il pulsante di scatto che il sistema risultava istantaneamente pronto a mettere a fuoco e scattare. Come una reflex? Magari no, un po' meno. C'è stata una sola situazione sul campo in cui la velocità inferiore (a livello strumentale) ha determinato qualche problema? No, mai perso neanche uno scatto per mancanza di prontezza, dunque ottimo. In questo tipo di fotografia altamente dinamica il 95% di foto a fuoco sono percentuali da uccellino sul rametto, ovviamente, non di falco velocissimo. Tuttavia, data la raffica molto rapida in elettronico, la percentuale del 30-40% è eccezionale e regala una quantità elevatissima di foto ottime. Per cui grande soddisfazione per questa macchinetta, usata sempre con ottiche EF.
Altre volte in cui per qualche motivo non era possibile utilizzare l'800 (questioni di maneggevolezza, uso da dentro l'auto, vento forte per cui non era prudente lasciare la macchina sul cavalletto, etc.,), utilizzavo il 200-600 sulla a6600 e sulla r5 montavo il 100-400 Sigma, appena preso. In prova il 16-35/2.8III, anche lui appena preso.







Canon EF 800mm f/5.6 L IS USM . Resa veramente stellare, soprattutto ora con r5. Su treppiede con gimbal Gitzo è come avere una contraerea (foto 1,3,4 sopra, nella foto d'insieme), si inquadra da lontano e si seguono i soggetti con grande facilità. Fatto anche qualche scatto a mano libera, come facevo sempre prima, con la r5 è ancor più uno scherzo. Per qualche minuto lo si può imbracciare tranquillamente. Non di più, ovviamente. Poi occorre poggiarlo. Ma tanto non si tratta di seguire motorini, o cagnette al parco. I soggetti non sono sempre lì con continuità, giro dopo giro, qui ci sono lunghe e imprevedibili stasi. Ma la resa ripaga. Soprattutto in scatti a grande distanza, anche con aria non buona, dunque di soggetti molto piccoli sul fotogramma, non ha rivali nel rivelare dettagli minimi, come sfumature del piumaggio, barrature, disegni vari.
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4304681&l=it
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4304689&l=it
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4304680&l=it
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4304666&l=it
La qualità più da vicino è tale che mi mette in crisi.



Volendo razionalizzare il corredo, anche se a malincuore, pensavo di cederlo, ma ora non so più se farlo. Anche alla luce dei risultati dell'attuale 800mm rf, (che risulta essere nient'altro che l'originario 400/2.8is3, già di per sé non il massimo, per giunta con un 2x in pancia), a quanto pare di qualità molto distante.
Questo capolavoro invece, anche con 1.4x



e perfino con 2x



fornisce una qualità straordinaria.
Sottolineo che queste ultime due foto coi moltiplicatori (ma anche tutte le altre) non sono riprese a distanze prossime a quella di minima messa a fuoco. Ma a centinaia e centinaia di metri o a decine e decine di metri, e in situazioni di aria pessima, cose che il suo schema ottico, gli elementi asferici, fluorite, UD e Super UD incorporati e i rivestimenti Super Spectra evidentemente riescono a minimizzare e a digerire. Altro che 800rf supermoderno a 21k€MrGreen.

Sigma 100-400mm f/5-6.3 DG OS HSM C . Come si diceva, l'ho preso perché, non avendo ff Sony, il 200-600 alla fine risultava un 300-900 equivalente e, non volendo portare altri fissi, avrei avuto un bel buco da 50 a 300, che è il range che preferisco per il paesaggio a distanza. Ovviamente a questo è dedicato il sistema Pentax, ma non sempre lo potevo portare e dunque mi è stato utile un tuttofare da montare sia su Canon che su Sony.
Si è dimostrato un obiettivo notevole. Resa ottica altissima, del tutto paragonabile al 100-400is2 Canon, che ho avuto per un bel po' e che conosco bene. L'af in situazioni dinamiche invece, pur avendo aggiornato l'obiettivo, su r5 non mi ha soddisfatto. L'ho usato in particolari condizioni, quando l'800 era troppo lungo. Quando ad esempio passavano stormi ravvicinati, dai 10 ai 20m, una situazione molto difficile, in quanto i rapaci passano molto veloci, e la ridotta distanza non dà tempo di inquadrare e seguire il soggetto, ma occorre puntare e scattare. Ebbene, quasi sempre nelle raffiche solo il primo scatto era buono, e non sempre, e poi, dopo aver perso il fuoco, non riusciva a riprenderlo. Su reflex invece, a quanto pare, tutto ok. Anche in situazioni statiche, nessun problema, messa a fuoco precisa e perfetta. Ottimo nei paesaggi. Curioso di testare il comportamento del 100-500rf in questa situazione.
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Canon EF 16-35mm f/2.8 L III USM . Ho sempre avuto lo zoom grandangolare luminoso. A cominciare dal primo EF 20-35L, poi il 17-35, poi il 16-35 I e II. Avevo fatto una pausa di qualche anno. Ma non ho resistito e sono ritornato alla grande. Ho preso prima l'f4, bellissimo. Ora il 2.8. Meraviglioso. Non so dire altro. Resa altissima e uniforme fino ai bordi a tutte le focali. Temevo la vignettatura alla focale minima, ma devo dire che non me ne sono neanche accorto. Almeno nelle foto di paesaggio in esterni con buona illuminazione. Che poi sarebbe la situazione in cui si dovrebbe vedere al massimo. Un po' grossetto, in effetti, ma per prestazioni così elevate ci può stare. Comodità enorme, un solo obiettivo che contiene tutti i grandangoli utili, per giunta 2.8, utilizzabile anche per stellate.
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Sony a6600 . Ho già parlato di questa straordinaria macchinetta. Straordinaria per le prestazioni che è capace di fornire in un corpo che definire minimale è veramente poco. Ancora non l'avevo testata così duramente, però. È una gran macchina, senza dubbio, con cui è possibile effettuare scatti anche impegnativi. Al solito il problema è l'ergonomia. Troppo piccola per l'uso col supertele, per cui risulta molto utile aumentarne lo spessore con una soletta. Ma il problema peggiore è un altro, relativo alla fotografia molto dinamica, come quella dei rapaci di passo: il mirino laterale. Non avendola usata intensamente nella foto di rapaci, non me n'ero ancora accorto, ma stavolta è stato plateale. In pratica la tecnica di mirare lungo la parte superiore del tele, come con un fucile, che va benissimo con reflex o ad es. con r5 e 800, qui non funziona. Quando miro, poi sollevo leggermente il tele e faccio per inquadrare, non trovo più il soggetto. Dopo alcune occasioni in cui ero circondato da 15-20 falchi e non riuscivo ad inquadrarne neanche uno, mi fermo e studio il problema. Nelle situazioni concitate, con pochissimi istanti a disposizione, il decentramento del mirino in pratica inganna e si tende a inquadrare a lato, rispetto alla posizione corretta, senza trovare mai il soggetto. Trovo subito la soluzione, banale ma efficace. Allargo semplicemente l'inquadratura alla minima focale fino a trovare il soggetto e poi stringo. Alla fine ci vuole un attimo, ma all'inizio ho perso scatti anche importanti. In ogni caso, la prossima aps-c, per essere utilizzata al meglio, dovrà avere il mirino centrale, questo form factor va bene per tutto, ma per inquadrature rapide decisamente no. Il resto è una meraviglia. Va come un treno. Mette a fuoco e insegue senza problemi. I file sono ottimi e gli scatti sempre molto soddisfacenti. Abituato con ben altri calibri, quando affronto certe situazioni con questa scatoletta sono sempre in ansia. Poi quando vedo le foto, trasecolo ogni volta. I soggetti non risentono delle eventuali deformazioni indotte dall'otturatore elettronico. Ma gli sfondi sì, soprattutto se vi sono oggetti che si sviluppano verticalmente, tipo alberi o pali. Niente male, fortunatamente c'è ancora l'otturatore meccanico, che fra l'altro fa gli stessi scatti al secondo, quindi nessun problema. Non è velocissima come la recente r7, ma 11 fs sono sufficienti veramente per tutto. La prossima ne dovrà fare almeno il doppio.

Sony FE 200-600mm f/5.6-6.3 G OSS



Dedico un po' di spazio in più a questo controverso obiettivo (secondo alcuni) perché non si riesce a leggere quasi mai niente di equilibrato e corretto in proposito. Con questa sessione, il cerchio della tipologia degli scatti effettuabili con questo speciale zoom supertele, si chiude. In quella precedente alle poiane, abbiamo visto l'uso da capanno a soggetti medi, le poiane, qui la galleria
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e molto piccoli, i passeriformi, e a distanza ravvicinata, in situazioni perlopiù statiche,
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con risultati di qualità elevatissima e assolutamente indistinguibile da quella ottenibile con ben altri supertele.
Qui si può vedere la resa in tutte le altre condizioni.
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Distanze medie e lunghe, soggetti centrali e laterali, e situazioni fortemente dinamiche. Ebbene, tutte le sciocchezze decantate dai vari esperti da tastiera, e detrattori Sony, sono totalmente destituite di ogni fondamento. L'obiettivo va benissimo da vicino, alle medie e lunghe distanze. Al centro e ai bordi. A tutta apertura e chiuso. In situazioni statiche e dinamiche. La qualità dell'immagine è elevatissima e il funzionamento ineccepibile, persino con una macchinetta certo non top come la mia attuale a6600. Basta inquadrare e scattare. Certe volte non facevo in tempo ad appoggiare correttamente almeno la fotocamera all'occhio, e sparavo al volo, a mo' di scatto col telefono. Poi guardavo le foto e rimanevo meravigliato. Non tutte, che non succede mai se non nelle fotine al parchetto o in giardino con cagnolini e nipotine. Ma molte, spesso oltre il 50%, erano ottime. Questa combo, 200-600 nuovo con la macchina in offerta nuova, l'ho pagata meno di un corpo macchina medio della concorrenza. Chi non riesce a ottenere risultati ottimali, anziché tentare disperatamente di sminuire questo eccezionale obiettivo, deve cercare di capire il perché, magari ha un esemplare non in ordine, può succedere (in un caso su mille, forse). Ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di imperizia, incapacità nell'uso di un teleobiettivo spinto, o semplicemente mancanza di esperienza. Si tratta di un vero supertele, da non confondere nell'uso con altre realizzazioni tipo 100-400 o sue evoluzioni, pur buone, ma idonee per altri usi e soprattutto molto più facili da usare. Se da una parte infatti questo obiettivo può risultare grosso e pesante rispetto ad esempio a un 100-500, con cui erroneamente viene confrontato, da un'altra parte rispetto ai tradizionali 500-600mm è comunque compatto e leggero, e può illudere facilmente principianti assoluti della telefotografia o fotonaturalisti improvvisati, che sia facile usarlo al meglio. Certo, grazie a macchine super prestanti, 30 fs, iso galattici, ottiche compatte, af stellari, stabilizzazioni a 5 stop… diversamente da un tempo in cui si fotografava con 50 iso, manual focus e al massimo automatismo d'esposizione sui diaframmi, 2-3 fs, e ogni scatto 500 lire (almeno 1-2€ rapportati a oggi), ormai chiunque riesce a ottenere qualche scatto buono. Ma non bisogna esagerare. Occorre un minimo di esperienza per ottenere risultati ottimi e costanti, e non è da tutti. Molti, magari avendo un altro sistema, soprattutto grazie al costo veramente esiguo, lo comprano facilmente e altrettanto facilmente pensano di utilizzarlo. Poi, quando non ci riescono e i risultati non vengono, indispettiti lo denigrano, insieme a tutto il sistema. “L'ho usato”, “l'ho avuto”, magari tre volte o un paio di settimane, attaccano, prima di ridarlo indietro schifati. E giù difetti inesistenti e improperi contro le scatolette di tonno. In realtà, basta andare nelle varie gallerie e vedere cosa è capace di farne chi lo sa utilizzare correttamente (es. Claudio Cortesi, Mimmox e molti altri). Se si ha difficoltà ad ottenere risultati simili, se se ne ha voglia, bisogna solo armarsi di umiltà e studiare e provare e insistere, oltre a imparare a trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Quando ciò è stato fatto abbastanza, i risultati, anche mirabili, arriveranno.





Cannocchiale Nikon EDG 85 , oculari 30 e 50x. Alla fine ho usato sempre l'oculare 50x. Resa stellare per questo cannocchiale moderno, indistinguibile da quella di altri mostri sacri tipo Leitz Zeiss o Svarowski, ottimi anche loro, ovviamente. Confrontati fianco a fianco le prestazioni sono identiche, inutile girarci intorno. Costruito in maniera impeccabile, impermeabilizzato in maniera esagerata, cambiare un oculare è un'avventura (appunto per le guarnizioni presenti che ovviamente incrementano gli attriti). Bellissimo inquadrare gli stormi anche lontanissimi e vederli ravvicinatissimi.

Binocolo Svarowski 8.5x42 . Altro capolavoro. Quando osservo con questo binocolo ho la sensazione di vedere le cose meglio che a occhio nudo. E quando c'è molta foschia, riesce a “bucarla” in maniera incredibile. Mi chiedo perché non facciano degli obiettivi fotografici con questa capacità.

Gitzo 2940 lvl , grande cavalletto, ne ho già parlato altre volte, piccolo, leggero, stabilissimo, con meccanismo livellante molto utile.

Velbon Mark-7G SV . In alluminio, pagato due lire ad una fiera in tempi di carbonio dilagante in quanto non lo importavano, ha una qualità pari, se non superiore, ai vecchi Gitzo in metallo. Questo sembra ancora più robusto. Pesa quasi 6kg senza testa e ovviamente non è trasportabile, lo uso solo quando mi muovo in auto. Ha inoltre la colonna centrale a cremagliera, realizzata come un carro armato, di una comodità incomparabile per posizionare al volo l'800 a diverse altezze a seconda della posizione del soggetto. Infatti capitavano soggetti diciamo “in cielo” e altri a quota più bassa della mia posizione e poterlo alzare e abbassare con precisione e semplicemente con la manovella, a volte faceva la differenza.

Gitzo GHFG1 , gimbal di qualità, con l'innovazione della cartuccia idraulica incorporata che ne regola la fluidità, caratteristica questa presente solo sulle teste video, non nelle gimbal fotografiche, anche molto costose, che sono o tutte libere o tutte chiuse. Robustissima, con prolunga apposita tiene anche due supertele o un supertele e il cannocchiale, come si vede in foto

Gitzo GH2720QR , ottima tuttofare video, piccola e leggera (pesa 1/3 di una gimbal), molto fluida. Ideale per cannocchiale o 200-600, ma in altre occasioni l'ho usata senza problemi anche con 600/4 o 800/5.6,li regge benissimo.

Arca Swiss p0 hybrid , quasi mai utilizzata in questa occasione, ne ho parlato altrove.

Samsung Note 8 . Telefono datato ma di qualità, ottimo per tutto, anche fotograficamente. Pur se ovviamente non all'altezza di altre realizzazioni più moderne, eccellente per affidabilità e qualità fotografica. Il grandangolo è facilmente simulabile con la panoramica. Manca un buon tele. Ottimo per fotografie al volo, o video da condividere rapidamente, o per la ripresa di attrezzature e altre situazioni veloci.

Gura Gear Kiboko 30 , zaino molto famoso, ormai datato, ma di nuovo in produzione e dunque attualissimo. Eccezionali capacità di carico, tiene anche un 600/4 e un 800/5.6 contemporaneamente, con buon contenimento.

MindShift Trailscape 18L , zainetto compatto, non leggerissimo, ma di una robustezza veramente notevole. I prodotti di questa ditta sono veramente superiori. Il sistema medio formato Pentax 645, ovviamente pesante, ci sta alla perfezione e sono sicuro della massima protezione anche in lunghi viaggi non agevoli.

Tenba Solstice 20 , molto leggero e compatto, e molto economico. Non ha la fattura del MindShift, ma si difende. Ottimo per 200-600, a6600 e accessori leggeri.

Zainetto Lowepro 200 , molto datato ma sufficientemente ben costruito e con dimensioni perfette per il cannocchiale e i suoi accessori.

Tecniche di ripresa.
Trattandosi di uccelli di passo, sono i soggetti che vengono verso il fotografo. Dunque occorre cercare di posizionarsi nel punto ritenuto più adeguato al momento, in quanto pur nello stesso luogo le condizioni possono cambiare. In realtà si riesce a fotografare anche alla bell'e meglio, ci si mette in uno dei tanti punti già sulla strada e qualcosa si riesce a fare sempre. Non mancano posti migliori da scegliere, ma mimetizzarsi è sempre meglio. Ci sono i bunker utilizzati dai cacciatori in passato, ma spesso vi nascono occasioni di scontro, per cui se non sono lontani e difficilmente raggiungibili, meglio evitare. Insomma ci si apposta occultandosi in un punto di passaggio e si aspetta. Come spiegato, può andar bene subito, oppure no. Ovviamente poi ci sono le condizioni atmosferiche, soprattutto i venti, che giocano un ruolo importante. Insomma, di tutto un po'. Personalmente preferisco il posto meno accessibile, spesso a costo di non vedere niente mentre in altri posti passano. Il fatto è che in natura mi piace godermi, appunto la natura. La caciara invece, anche solo in termini di numero di persone presenti, la aborro. Il numero massimo di persone che tollero è tre, me compreso, e devono sapersi comportare. Qui, purtroppo non è raro trovarsi in 10-20. Birdwatchers, protezionisti, “scienziati”, fotografi, la maggior parte in vacanza con parenti inesperti al seguito che amano piazzarsi più in vista possibile e tutti più o meno fotograficamente muniti, anche solo col nefasto telefonino e soprattutto quasi tutti (non tutti, fortunatamente, ma molti) predisposti a darti lezioni di etica spicciola, pronti a violarla alla prima ghiotta occasione o “in nome della scienza”. Chiacchierano, ridono, scherzano, corretto niente da dire, ma mi deconcentra, mi sembra di essere altrove, non mi gusto la situazione, e l'esperienza si diluisce, si abbassa, cala. Per tutto questo preferisco starmene dove dico io, dove non viene nessuno. Se passano, bene. Se non passano, almeno mi godo l'aria e il panorama. Ho passato intere giornate così.
Per quanto riguarda la tecnica fotografica vera e propria, per molto tempo si è fotografato con attrezzature manuali, portando a casa il risultato, ma trattandosi di una fotografia esclusivamente e altamente dinamica, ora ci sono attrezzature fantascientifiche rispetto anche solo a 20 anni fa, e conviene utilizzarle al meglio.
Teleobiettivo af dunque, da 400mm in su, buono anche uno zoom 100-400 af, possibilmente di generazione recente. E poi, a salire di focale, quello che si vuole, senza limiti. Fotocamere di ultima generazione, per l'af prestantissimo e la raffica rapida di cui dispongono. Ma anche con le reflex si possono fare ottime cose. Impostazioni solite della fotografia dinamica. Af continuo, raffica massima, esposizione auto-iso. Per quanto riguarda l'area af da scegliere, ci sono varie linee di pensiero. Alla fine ho preferito la zona centrale. Riconoscimento occhio praticamente inutile, a decine di metri l'occhio è piccolo, molto difficile da apprezzare coi sistemi attuali, e soprattutto in movimento molto rapido. Per quanto riguarda le regolazioni fini preferisco non dare indicazioni, in quanto esistono diverse possibilità ugualmente valide, a mio avviso, ognuno segue quella con cui ottiene i migliori risultati e, anche a parità di tutto, vedo che le scelte non sono uguali.

Aria.
Un discorso importante è quello relativo all'aria, il cosiddetto “seeing”. Le condizioni possono essere molto diverse. L'ideale è la giornata fresca, o le prime ore del mattino. Ma spesso a maggio a questa latitudine fa molto caldo, dunque può esserci tutto il giorno aria infuocata, pessima in termini fotografici. La cosa assurda che ho osservato è che, anche contemporaneamente, pur stazionando nello stesso punto, le condizioni dell'aria possono non essere costanti. Può capitare di fotografare un soggetto che si sposta rapidamente. Si fanno diversi scatti e si osserva che la resa non è la stessa. Ma non perché l'af non è riuscito ad operare con costanza, o perché si è sbagliato qualcosa. No, si vede invece un diverso grado di impastamento, in una stessa azione, in cui il soggetto si è spostato anche solo di alcuni metri. In sostanza l'aria, apparentemente uguale, può avere densità diversa da punto a punto e le diverse folate produrre effetti diversi. Alcune foto impastate, altre perfettamente pulite. Come al mare, quando si attraversano strati di acqua a temperature diverse. Ovviamente non c'è nulla da fare, se non scattare ugualmente e poi vedere. Ho notato questo fenomeno inequivocabilmente scattando ad una gheppietta che tutti i giorni faceva continuamente lo spirito santo a una 50ina di metri. Nella stessa sequenza, tra una foto e l'altra, notavo queste differenze, alcune immagini irrimediabilmente impastate, altre molto più pulite.

Ribadisco infine la mia filosofia fotografica in generale e stavolta in relazione all'avifauna.
Così come nel paesaggio mi piace fotografare posti di per sé belli, ricercandoli, stazionandovi e godendomeli, fotografare uccelli rappresenta per me un'ulteriore occasione per stare in natura nutrendo le mie emozioni con sensazioni positive. Dunque posti belli, o meravigliosi, se possibile, il che non è difficile, in quanto i rapaci necessitano di ampi territori integri, e questo è già di per sé bellezza allo stato puro. Poi, gli uccelli, appunto. Amo fotografarli tutti. Anch'io sono stato appostato ore per fare fringillidi o silvidi o che so io. Ma non ai girasoli e comunque solo per lavoro. Per il mio diletto amo vedere comportamenti particolari, diversi dai litigi invernali per un seme, ma non voglio dilungarmi in questo. In ogni caso, i miei soggetti preferiti sono i rapaci, come quelli oggetto di questo “progetto” (MrGreen, per quelli che qualunque cosa facciano devono chiamarla “progetto”, se no non vale niente). Oltre ai posti fantastici in cui vivono, integri e aspri, che di per sé regalano momenti molto positivi, il plus dei rapaci sta nell'emozione che regala la loro osservazione, possibilmente ravvicinata. Si tratta di specie difficili da trovare, osservare e avvicinare, per cui quando questo accade regala momenti di intensità raramente percepibile con altri soggetti. Insomma, quando grazie all'esperienza maturata in anni di studio sul campo si riesce ad entrare in contatto ravvicinato con questi animali, non si rimane indifferenti. Lo scatto è il momento culminante di una serie di atti, alcuni anche molto impegnativi, come anche solo raggiungere il luogo giusto, con cui si conclude l'esperienza. Quando dopo avere scelto il luogo, il tempo, l'attrezzatura, la tecnica, si riesce ad avvicinare un rapace (magari di grandi dimensioni, difficile, persino molto raro, come accaduto in questa occasione), abbastanza da fotografarlo bene, quando si finisce di scattare e si guarda per vedere se si è riusciti a far qualcosa di buono, viene un senso di appagamento, di pienezza, una soddisfazione difficilmente spiegabili a parole a chi non li ha provati. Questo è il senso di questa fotografia. Quel momento cruciale in cui tutto si incontra e che culmina in uno scatto. A questo punto per me l'esperienza è finita, tutto quello che viene dopo è quasi senza importanza. Quasi, perché chiaramente si vuole anche che rimanga qualcosa di tangibile, la foto, che nel tempo, almeno parzialmente farà rivivere quell'emozione. Ma la parte importante è quel momento, quando vedi il soggetto avvicinarsi, e pregusti quello che sta per avvenire, fino a quando premi il pulsante.
Ovviamente si può provare tutto questo anche con altri soggetti molto diversi, ci mancherebbe, è il bello della fotografia di natura.
In ogni caso, l'essenza della fotografia di avifauna per me è questa, l'esperienza sul campo, la ripresa, quali che siano i volatili preferiti. La ricerca e la scoperta dei soggetti. Lo studio e il tentativo di renderli al meglio. E infine quello che condensa tutto in un istante, lo scatto.
Poi sì, a casa si guardano bene le foto, se ne sceglie qualcuna, la si aggiusta un pochino, con piccolissimi interventi, un ritaglio in 16/9, un po' di contrasto, qualche luce, a volte topaz. Un paio di minuti, non di più. Ma il plus è sul campo, l'esperienza diretta.

Pentax 645
Il mio sistema preferito merita un discorso a sé
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IL PASSO DEI RAPACI (SPIEGATO)
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