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canon r7 sul campo







avatarsenior
inviato il 01 Settembre 2023 ore 16:19

CANON R7 SUL CAMPO
Da alcuni mesi ci stiamo divertendo con questa, per certi versi, sorprendente macchinetta. Non che occorrano mesi per capire come va, come si può erroneamente pensare. In realtà può anche bastare poco, sapendo come e dove guardare. Ovviamente ci vuole una certa esperienza. Semmai il tempo occorre per imparare ad usarla a menadito, per conoscerne a memoria menù, pulsanti e quant'altro, ovviamente. Ma per capirne potenzialità e capacità, una volta regolata bene, non ci vuole molto, avendo la necessaria competenza, (cosa che sempre manca a chi critica;-)).
L'abbiamo presa con non poco scetticismo, memori di certe politiche apsc Canon del passato. Ma, complice il prezzo del kit, con 18-150 e anello ef, e certe roboanti prestazioni sulla carta, valeva la pena provare. Di certo non abbocchiamo a certe esagerate affermazioni acchiappaclick (migliore della r5, af della r3, etc.). Canon non ti dà certe prestazioni se non al prezzo (salatissimo) che vuole lei. Tuttavia, la qualità delle apsc della concorrenza è ora molto elevata, e qualche volta anche lei deve cedere, soprattutto da quando ha perso la supremazia tecnologica con l'avvento delle fotocamere senza specchio.
Ergonomicamente migliorata, sempre più pulsanti al posto giusto, come quello di accensione-spegnimento finalmente a destra. Aspettiamo ancora lo sblocco ottica.
Molto piccola, migliora molto con una soletta alla base. Non so adesso, ma prima non se ne trovavano molte in commercio. Ho trovato questa www.thingiverse.com/thing:5545843 che l'ottimo Gori mi ha brillantemente stampato in 3D. Perfetta, funziona benissimo, meglio di quelle in metallo, che hanno meno grip.
Data la scarsità di ottiche aps-c che Canon fornisce, e la politica di impedirne di fatto la realizzazione a terze parti, questa macchina sembra più votata ad affiancare una ff e ad usare le ottiche di quest'ultima. Una su tutte, l'eccellente 100-500, con cui forma un'accoppiata d'eccezione, come vedremo. Le big mp ff forniscono file apsc passabili, e talvolta ottimi. Nei casi in cui il soggetto occupi una porzione limitata del fotogramma, le big mp consentono riprese con ritaglio, da cui file meno ingombranti e col soggetto con le medesime dimensioni sul fotogramma. Soggetto uguale, qualità uguale, o comunque buona, file più piccolo.
La r5 fornisce un ottimo file aps-c da 18mp, ad esempio. Nella ripresa di specie molto diffidenti come i rapaci, per dire, si combatte sempre con focali lunghe-lunghissime, per giunta spesso con l'aggiunta di potenti moltiplicatori 1.4x2x. E ugualmente con soggetti che spesso occupano una piccola porzione di fotogramma. A questo punto, invece che croppare il ff, può risultare conveniente usare direttamente una apsc che, fra l'altro, nel caso della r7 fornisce un buon file da ben 32mp.
La r7 si presenta molto bene sulla carta, anzi benissimo. Risulta fra le apsc più prestanti, al momento, soprattutto per due caratteristiche importanti in certi generi fotografici, l'af avanzato, e la raffica ultra rapida da 30 fs. Sulla carta, queste due caratteristiche ne farebbero un mostro effettivamente paragonabile a corpi ben più costosi e potenti. Per restare in casa Canon, r5, con af simile ma "solo" 20fs, ed r3, af simile ma anche lei 30 fs. Quindi apparentemente pari con quest'ultima.
Le cose ovviamente non stanno così. Canon ti alletta con caratteristiche stellari, ma figurarsi se con 1500€ ti dà una fotocamera paragonabile ad altre di fascia molto superiore. Non conosco r3 in quanto per me, soprattutto, macchina con file troppo esiguo, grossa e pesante, anche se non come le serie 1, non ottimale per la mia fotografia. Ma conosco bene l'ottima r5, che uso con soddisfazione da tempo, e che ha un af con ben altre caratteristiche dinamiche. E ci sta, per una macchina di costo ben triplo. Il fatto è che il suo af (della r5) a 20 fs è efficace, e si riesce ad avere risultati eccellenti anche in situazioni altamente dinamiche. L'af a 30, ma anche a 15 fs della r7, invece, apparentemente pimpantissimo, risulta molto meno utilizzabile. Al punto che non lo usiamo proprio a queste frequenze elevatissime. Si possono fare ulteriori considerazioni sulla raffica, fissa, della r5, bloccata sul valore 20 fs. Cioè, con otturatore elettronico, o scatti a 20 fs o a fotogramma singolo, a 1 fs. Alle lamentele generate da questo, i dotti esegeti del marchio addussero motivazioni tecniche insormontabili. Balle, ovviamente, persino su una macchinetta che costa 1/3 si possono regolare meno grossolanamente i fs, e con r7 si possono fare tutti gli scatti intermedi che si vogliono. Ma il fatto di non bloccare la raffica della r7 a 30 fs, ha anche la valenza che non sempre quelle più elevate possono essere usate convenientemente. Il fenomeno che abbiamo rilevato si manifesta ovviamente in scatti molto dinamici, come rapaci in volo molto rapido. Nel caso del lodolaio (che prendo come modello di rapace dal volo velocissimo e imprevedibile) dell'anno scorso, ripreso frontalmente con r5 e 500is2+1.4×, la macchina non riusciva a seguirlo costantemente. Ma scattando a 20 fs, il sistema, cercando di focheggiare, andava progressivamente avanti e indietro finché, magari incidentalmente riusciva a trovarlo, comunque la foto, anche più d'una, c'era. La r7 invece, a 30 e 15 fs in queste situazioni non ce la fa. Con soggetti fermi, tipo uccelletti posati, acquatici fermi o che si involano o che volano lateralmente, può farcela. Ma con soggetti in volo frontale o diagonale continuamente variabile non ce la fa. Occorre scendere un po' con la raffica. Già a 7 fs le cose migliorano.

In ogni caso la macchinetta è utilizzabile anche in bif impegnativa, come vedremo, ma con la giusta perizia, che nasce necessariamente da pratica ed esperienza. Per un principiante può essere problematico. Con soggetti che si spostano rapidamente, non si può, come si è indotti a pensare, delegare totalmente la ricerca e la messa a fuoco del soggetto agli automatismi della macchina. Se questo ad esempio è ad una distanza molto diversa da quella in cui si trova settato l'obiettivo, la macchina va in pallone. Può bloccarsi o non trovare mai il fuoco. Se poi il soggetto è piccolo e/o il suo contrasto è basso, ciao! Lo fanno un po' tutte le Canon, ma qui mi sembra più problematico. Caso classico peggiore, soggetto lontano e obiettivo alla distanza minima di messa a fuoco.
Poi, molto presente nell'area ampia, il fatto di vedere il quadratino che segue perfettamente il soggetto, mentre già a mirino si vede che le foto non sono, e non risultano neanche dopo, a fuoco. A volte, anche in situazioni non difficili, in cui il rapace volteggia lentamente a 30m sulla testa con sfondo il cielo. Più è ampia l'area di maf, peggiore risulta la precisione. Praticamente, l'area ampia non la trovo mai affidabile con soggetti in volo. Un vero peccato. In questo inferiore alla r5. Anche la raffica rapida, 30 fs, non è utilizzabile come quella da 20 della r5.
Tra il fenomeno prima descritto della distanza di maf, e questo, durante le raffiche da 30 fs (sempre a soggetti in volo rapido, no cagnetta-parco, paperella-laghetto o saltimpalo-rametto) capita che neanche un fotogramma sia buono. In ogni caso bisogna curare che il soggetto sia sempre perfettamente all'interno dell'area di maf prescelta, cosa però sul campo tanto più difficile quanto più l'area suddetta è piccola e quanto più il soggetto è rapido. Mentre se l'area ampia fosse efficace, sarebbe facilissimo.
So che non dovrebbe essere necessario ma, sottolineo, quanto sto dicendo l'ho riscontrato con soggetti in movimento rapido e area ampia con riconoscimento. Ebbene, in questo caso, anche soggetti non velocissimi, con sfondo il cielo, non li aggancia perfettamente. Sembra assurdo, ma è così. Il quadratino segue perfettamente, ma poi il soggetto non è perfettamente a fuoco.
Per il saltimpalo immobile sul rametto a 3m, probabilmente nessun problema, anche col tc. Ovviamente poi ognuno ha i suoi standard. Per buono non intendo passabile, ma proprio perfetto. Comunque, una volta chiari i limiti, con un po' di attenzione le foto si fanno eccome. Per l'esperienza che ho maturato, le accortezze principali necessarie che ho trovato non sono molte, ma cambiano abbastanza il comportamento e risultano utili. Ne dirò quattro, che vanno al di là delle classiche impostazioni dell'af, già ampiamente conosciute, che rimangono ovviamente valide, e che non sto a ripetere
1) Innanzitutto l'area di maf: come detto, più è grande, meno è precisa e affidabile. Chiaramente l'estremo opposto sarebbe mettere la spot, ma questa, nelle condizioni indicate (supertele e ripresa di soggetti veloci), pone altre gravi problematiche, in particolare appunto coi supertele, soprattutto tenere il quadratino sul soggetto, mentre questi si muove rapidamente. Anche se possibile, ovviamente. Dipende da dimensioni e peso dell'ottica. Con un 600-800mm diventa molto problematico. In medio stat virtus, si sa. Prediligo area centrale (non punto espanso), anche rettangolare, orizzontale o verticale, in base alla direzione in cui si muovono gli uccelli. Con r5 queste aree erano molto prestanti, qui molto meno. Antonio invece predilige punto espanso.
2) Altra accortezza, la distanza di messa a fuoco. Innanzitutto attivare il limitatore sull'ottica. Poi verificare di tanto in tanto che la maf sia regolata ad una distanza conforme a quella in cui si dovrebbero trovare i soggetti. Basta trovare una zona (es. delle rocce, o comunque qualcosa di contrastato) alla distanza giusta, e ogni tanto puntare lì e mettere a fuoco. Assolutamente non accendere la macchina al momento e provare subito a scattare un soggetto in volo senza verificare. Quasi sempre non ce la farà. In ogni caso, con la macchina in stand by, se vediamo un soggetto avvicinarsi e ce n'è il tempo, sempre meglio verificare (puntare il posto di prova scelto e mettere a fuoco). Effettivamente è un limite, e una rottura, ma le cose migliorano molto e non ci sono blocchi o inceppamenti.
3) Altra cosa, la raffica. Meglio evitare sempre quella massima, a meno di particolari situazioni. Ne guadagna molto la precisione. Anche 15 fs, per foto di soggetti rapidi, probabilmente per questa macchina sono tanti. Solita Canon, con pochi soldi (sempre relativamente) centellina tutto e ti dà quello e non più. Se si vogliono i 30 fs efficaci, bisogna andare su altre macchine, e ben altre cifre. E comunque, meglio 7 fs buoni che 30 dubbi.
4) Ultima cosa, lo scatto. Come dicevo non si può delegare completamente la maf alla macchina. Sempre negli scatti che ho descritto, occorre assecondare la macchina. Ossia, oltre a tenere rigorosamente il soggetto dentro l'area di maf, o il puntino di maf sul soggetto se è più piccolo, occorre seguire la scena finchè non si nota che la macchina ha messo a fuoco. Si tratta di frazioni di secondo, a volte di più. Ma se si scatta prima che abbia messo effettivamente a fuoco, quasi sempre poi non ce la fa. Non bisogna interferire con la ricerca del fuoco scattando, insomma.
Un sacco di problemi quindi? In realtà no. La r7 con supertele, ad esempio con 100-500, va saputa domare ma, una volta fatto, può diventare un'accoppiata molto buona. Si ha in mano un 160-800 di qualità, leggero e maneggevole, ma che però proprio per questo talvolta può ingannare un po', spingendo a usarlo un po' troppo disinvoltamente, e portando poi a risultati deludenti.
Quindi, massima accortezza, niente megaraffiche, tempi rapidissimi. Normalmente uguali o più rapidi di 1/2000s.
Il file non è male, comunque non è il problema principale, ma la densità elevatissima (82mp su fotocamere ff, valore non ancora raggiunto) limita ovviamente le alte sensibilità e impone come detto sempre tempi di scatto molto rapidi, per cui, proprio coi supertele, occorrono buone condizioni di luce. Se non si esagera, niente di non superabile con un buon denoise, comunque.
In sintesi, macchinetta niente male, tutto sommato. Soprattutto, per una volta, ad un prezzo ragionevole.

Sul campo davvero, Capovaccai e r7 vs r5
Colgo l'occasione per raccontare una bellissima recente esperienza, che fa il paio con quella dell'anno scorso al passo, con una specie meravigliosa, rarissima nel nostro paese, bellissima da vedere, e molto prestigiosa da riprendere, quelle poche volte che se ne ha la fortuna, l'incontro col fantastico Capovaccaio.

Maggio 2022. da www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4305247
Oggi sono contento, c'è il mio amico Gory a farmi compagnia, dopo tanti anni e vicissitudini. Il passo non è male, dopo alcuni giorni di magra. I falchi passano, non in gran numero, ma con una certa regolarità.
Alla mia sx c'è un monticello, che poi sarebbe la cima del colle su cui mi trovo. È un terreno di caccia straordinario. Pullula di insetti e lucertole, ed è frequentato continuamente da una coppia di gheppi, una di poiane, una di cornacchie e una di corvi imperiali, tra cui scoppiano spesso accese battaglie. In più è uno dei punti di passo migliori. Le cornacchie non tollerano i corvi, i gheppi ce l'hanno a morte coi falchi cuculi di passaggio. Inoltre vi cacciano le albanelle, i falchi di palude. Per la sua conformazione e l'esposizione ai venti, è eccezionale per praticare lo spirito santo, che poiane, gheppi e altri rapaci anche di passo (ho visto i falchi di palude, es.) eseguono mirabilmente. Quello che non mi aspettavo era che lo facessero così bene anche le cornacchie. Incredibili, imparano qualsiasi comportamento opportunistico.
Bisogna tenerlo d'occhio questo monticello, perché spesso, dal nulla, vi si materializzano soggetti e situazioni interessanti. Una volta, tanti anni fa, mi distrassi un attimo, e quando ormai erano passate, proprio sulla cima, uno stormo di ben 42 cicogne.
Le cornacchie sono agitate, d'improvviso. Ce l'hanno su con qualcuno. Vedo alcune acrobazie, e una coda a cuneo. Vabbè, ce l'hanno col corvo imperiale... azzz, è un po' troppo grosso... no, non ci posso credere, un capovaccaio pesantemente mobbato dalle cornacchie che cerca disperatamente di evitarle. Alla fine ci riesce, e punta molto rapidamente proprio verso di me, in pieno controluce. Stavamo chiacchierando e mi ero allontanato dal cavalletto, che si trova 3 metri avanti, con 800mm ed r5 montati.
Corro al cavalletto, subito sfioro il pulsante di scatto per avviarle la macchina (che, in stand by, fortunatamente si avvia all'istante) inquadro al volo e lascio partire una raffica, dopodiché, in una frazione di secondo, è quasi a perpendicolo su di me, praticamente contro sole. E dopo ancora è di retro, foto inutile. Riguardo gli scatti. Non tutti perfetti, ma alcuni sono buoni.


In pochi minuti tutto il Mediterraneo (di chi si occupa e conosce i capovaccai) è in trambusto, questo è il primo che si vede. Dopo 11min ha attraversato lo Stretto. Vogliono altre foto e sperano tutti si tratti di Diego o Birba, due giovani nati in cattività e rilasciati in natura tempo fa. Con tutto il rispetto per l'importante e meritorio progetto e per l'enorme lavoro che sta dietro, io invece tifo per un soggetto selvatico, che chissà come e dove sia riuscito a nascere e a crescere. Così è infatti, rivedendo le foto non si ravvisano strumenti o marcaggi particolari e il soggetto risulta un subadulto con piumaggio quasi completo.


Luglio 2023. Prima uscita dell'estate, sulle Rocche. Con Antonio decidiamo di non andare nei punti più pericolosi, è inutile.
Niente aquile, quest'anno, la nidificazione è andata a male. Nati due bellissimi pulli, in un paio di giorni tutto finito, uno morto con certezza. L'altro? Chissà?
Andiamo su uno dei punti più elevati. Qui le aquile non passano quasi mai. Ma in compenso ci passa di tutto, grifoni, falchi, poiane, sparvieri, falchi della Regina, etc. È un punto buono anche per il passo di ritorno, ho fotografato bene anche falchi di palude, anche diversi maschi, che in primavera, nel periodo dei pecchiaioli, non si vedono mai.
Ma ancora è presto per il passo, se ne parla più avanti.
Dopo un po' iniziano i passaggi. Fotografiamo un po' tutto quello che passa a distanza utile. Corvi imperiali, gracchi corallini, grifoni, due poiane, gheppi… Alla mia destra Antonio, e dopo ancora una roccia alta un paio di metri che purtroppo limita lateralmente la visuale della valle. La faccio breve. Vedo e non vedo un gruppo di grifoni, 5 o 6, che volteggiano proprio dietro la roccia. Se ne stacca uno e dopo un mezzo giro punta verso me. “Questo lo faccio bene”, penso. Imbraccio il 200-600 con la a7r5 e lo inquadro. In quel momento gli altri del gruppo si affacciano dalla roccia. Mentre scatto, improvvisamente percepisco Antonio che si alza di scatto ed esclama “il Capovaccaio!”. Smetto di scattare al mio bel grifone e cerco subito con lo sguardo il “Capovaccaro”, come lo chiameranno simpaticamente i nostri amici giù al mare. Sono attimi, come sa chi fa questo tipo di foto. Quando un istante dopo sono pronto si sta già girando e riesco a fare solo un paio di scatti, dunque mi dà le spalle e si allontana. Guardo subito le foto. Un paio carine ci sono. Poi guardiamo quelle di Antonio, fatte con r7 e 100-500… Bellissime, meno male, anche con solo qualche frazione di secondo in più, è riuscito a farlo molto bene.






Niente male come prima uscita. L'uccello più raro stabilmente nidificante nel nostro paese.

Riflessioni. Vorrei fare una riflessione su questi due meravigliosi e incredibili uccelli (basta guardarli…) che abbiamo avuto la fortuna di incontrare l'anno scorso e quest'anno. Li fotografo dagli anni 80. Da allora sono diminuiti, anno dopo anno, inesorabilmente. E quasi sempre in maniera violenta, mai per cause naturali. Ricordo una coppia morta avvelenata, negli anni 80. Se ne accorse il mio amico Beppe. Entrambi i membri stazionavano da troppo tempo coi piccoli nel nido. Alla fine erano tutti morti. Avevano mangiato qualcosa che conteneva un potente insetticida, il Parathion. E altri dopo. Quest'anno, con due piccoli, il maschio della coppia che fotografai con Mimmo e Antonio G. 2 anni fa, www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4016097 , è stato trovato morto vicino al nido, abbattuto con un proiettile calibro 22, a quanto pare.
Insomma, questi animali, migratori ma comunque autoctoni, cioè nati e cresciuti, e che si riproducono nel nostro paese, stentano a vivere. In quanto le condizioni dell'ambiente, sempre più sfruttato e inurbato, non sono più idonee alla loro esistenza. Soprattutto le modalità di allevamento del bestiame, sempre più in stalla e coi mangimi, e non come per tradizione “cacciando” (“cacciare” era il modo di dire dei pastori locali per indicare quando accompagnavano le greggi per i percorsi lungo i quali le migliori essenze del momento erano mature, in questo modo gli animali mangiavano il meglio, altro che estrusi, e il latte che ne derivava era di qualità elevatissima).
Le poche coppie di capovaccai rimaste sono come gli ultimi Mohicani, si contano sulle dita di una mano ed è purtroppo nato loro intorno un business della protezione che ha dell'incredibile con, addirittura, milioni di euro stanziati annualmente, e che non si capisce esattamente in mano a chi finiscano. Non alle istituzioni preposte alla loro tutela, che comunque ci sono.
Quindi, chi non ne vuole la presenza perché limitano i territori disponibili per la caccia, chi la vuole troppo, insieme agli appetiti per queste munifiche sovvenzioni…
Alla fine, questi animali ormai mitici, per giunta agli sgoccioli per motivi superiori, pagano pure un prezzo salato ad una guerra che non è certo la loro.
In ogni caso, e nonostante tutto questo, rimane l'incredibile fortuna di esserci trovati nel posto giusto e nell'istante giusto, che questi passaggi durano una manciata di secondi e nulla più.
Per ultima ho lasciato questa riflessione ispirata da questi due fantastici incontri, che non sono da sottovalutare. In due annate diverse, in stagioni diverse, (passo primaverile e autunnale), avere la dimostrazione che esemplari selvatici giovani attraversano regolarmente il nostro paese, è molto importante. Più importante, a mio avviso, infinitamente più importante della dubbia riuscita dei vari costosissimi tentativi di reintroduzione di animali d'allevamento, di “qualità naturale” dubbia (nel senso delle capacità di sopravvivenza, di riproduzione, e di continuazione della specie), assolutamente inferiore e neanche paragonabile.
Due esemplari di diversa età, uno quasi maturo, uno di un paio d'anni, in tempi diversi, testimoniano nidificazioni riuscite di anno in anno, da qualche parte, chissà dove. Nel nostro paese, in Calabria, Basilicata, Puglia… o anche no, magari nei Balcani. Ma comunque un flusso. Di soggetti perfettamente selvatici e in buona salute.
Insomma, può anche far pensare a qualcosa di positivo, che la forza della natura sia maggiore, che ci sia da sperare.
Anche perché, per chi non l'avesse capito, spazi naturali che diminuiscono e si chiudono per gli animali che hanno sempre vissuto intorno a noi, vogliono dire inesorabilmente spazi vitali che diminuiscono e si chiudono anche per noi. Viceversa, ambienti che ritornano alla natura, vogliono dire migliori condizioni di vita per tutti, dunque anche per noi.

r7 vs r5
Il primo capovaccaio è stato ripreso con la migliore big mp di Canon, la r5, macchina che ho pagato 2 anni fa ben 4.2k€. E con EF 800mm f5.6, un fantastico obiettivo, ma della generazione precedente, adattato dunque.
Il secondo con una r7, la migliore aps-c di Canon, che costa circa un terzo. E con rf 100-500, nativo di ultima generazione.
Non sono macchine uguali. La r5 è un mostro tecnologico con prestazioni generali pazzesche, una macchina inimmaginabile fino a poco tempo fa. Non le è precluso nulla, davvero. Neanche a livello video, laddove ha un apparato che per prima ha portato su un corpo ff, addirittura l'8k. A livello fotografico non ha nulla da invidiare a nessuno dei concorrenti, anche alcuni stacked, af da favola, raffica elevatissima, nonostante appunto non sia stacked.
La r7, paragonata alla r5, è una macchinetta economica, ma di tutto rispetto. Necessita di buon manico ma, avendolo, o comunque facendo esperienza a sufficienza, è in grado di dare risultati notevoli, come anche queste due sole foto testimoniano.
In una situazione estremamente difficile, un passaggio brevissimo e rapidissimo, con i settaggi adeguati, ottiche sia adattate che native, e ovviamente con l'esperienza necessaria in questo tipo di scatti, con queste due macchine è stato possibile non mancare l'irripetibile appuntamento.


avatarsenior
inviato il 01 Settembre 2023 ore 17:21

Grazie del report, l'ho letto con calma.
Del file della r7 che ne pensi? Non consoco nessuno che l'abbia presa.
Da qualche file scaricato ho l'impressione di vorrei ma non posso che mi danno quasi tutte le apsc.

avatarsenior
inviato il 01 Settembre 2023 ore 18:30

Non sono più i file apsc di una volta. Chiaramente una ff da 24 mp ha più margini, ma con luce non indecente (ottiche buone, maf perfetta, esposizione..., insomma.., chiaro, no?) i risultati non mancano. Guarda le foto sopra per avere un'idea

avatarsenior
inviato il 01 Settembre 2023 ore 19:23

Grazie,
Quindi più o meno come le apsc sony, che mi danno quella sensazione. Mia moglie ha usato per anni la a5100, e adesso ha la zv-e10. Stesso discorso la mia a7r4 in crop. In raw sono indistinguibili. Luce buone e buona ottica vanno bene. Appena la luce scende soffrono tanto.
I file li guardo appena posso su un vero monitor, adesso sono sul cellulare.

avatarjunior
inviato il 01 Settembre 2023 ore 19:41

I file della R7 sono molto buoni per essere una aps c; le foto sopra non sono ridimensionate, sono i crop del 32mpx. Il primo file è la metà del secondo perché il soggetto essendo ancora in avvicinamento ha richiesto un crop più spinto.

avatarjunior
inviato il 01 Settembre 2023 ore 21:26

Uso la R7 praticamente dal day1 e mi trovo molto bene. Come dici tu bisogna saperla usare, capirne i limiti per sfruttarla al massimo. Come te non uso mai i 30fps.. secondo me sono davvero troppi ed il buffer è limitato.. preferisco fare più serie a 15 o a 7 per cogliere il momento. Sui tempi di scatto sono d'accordo fino ad un certo punto.. ho portato spesso a casa scatti molto nitidi con tempi tutt'altro che veloci, ben al di sotto della soglia di sicurezza. Questo però a patto di usare l'otturatore elettronico. Secondo la mia esperienza il meccanico non va molto bene su questo corpo.. causa troppe vibrazioni e genera effetti indesiderati. Per le aree di maf, se ho capito bene cosa intendi, è possibile selezionare solo alcune aree tra tutte quelle proposte. Vai nel menù AF (quello rosa) e al punto 4 seconda riga trovi "limita aree af". Da qui togli la spunta alle zone che non vuoi compaiano in sequenza.
Un saluto! Daniele

avatarsenior
inviato il 01 Settembre 2023 ore 21:28

“Purtroppo, anche una volta assegnata la cosa a un pulsante, occorre fare sempre il giro dell'elenco di tutte le aree, che non sono poche e fa perdere tempo prezioso”

Credo si possa come su r6 personalizzare il tasto a destra di * per scorrere tra i tipi di area/punto af, e limitarne la scelta a quelli che effettivamente si usano (io per esempio ho solo punto singolo/spot/tracking senza usare le aree, che invece trovo efficaci su uccelli in volo)

Per quanto riguarda i quadratini sul soggetto che poi non risulta a fuoco anche a vista è un comportamento che ho rilevato pure con r6, credo possa dipendere molto dal settaggio di sensibilità e velocità af: per esempio con case 2 è molto più pigra a mettere giustamente a fuoco quando succede, mentre con case 3 è più immediata

avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2023 ore 1:02

Complimenti per le foto, che sono bellissime.
Animale raro, l'unica volta che l'ho visto ero in Grecia, e non ero nemmeno equipaggiato per fotografarlo.
Il soggetto doveva essere lontano, il dettaglio non puo' inevitabilmente essere croccante con tutta quell'aria in mezzo. Non riesco a immaginarmi le condizioni dell'aria che c'era.
Mi ricordo dell'anno scorso con il caldo atroce che faceva. Appena dopo il tramonto l'aria "vibrava" tantissimo sopra l'erba secchissima, impossibile avere una foto nitida di una volpe a 10m.
E' da tempo che non fotografo rapaci, mi manca, ma con i figli piccoli è difficile trovare il tempo per fare foto.


avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2023 ore 2:23

seguo

avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2023 ore 9:32

Grazie Daniele e Jjj, oggi provo.

avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2023 ore 10:44

Pie, purtroppo il web, e anche il sito, peggiorano l'immagine, scattata purtroppo in una giornata per giunta cupa, senza sole. Vedendola direttamente comunque è bella croccante. Al punto che mi ha anche un po' stupito per la qualità fornita, in condizioni così difficili, da questa inaspettata macchinetta. Che col 100-500 forma un'accoppiata micidiale, tra l'altro di una compattezza estrema.
In una fondina piccolissima (THINK TANK Digital Holster 10) ci stanno: r7..18-150..100-500..batterie..schede.
Da 29 a 800mm equivalenti. In termini di fotografia naturalistica, con poco più di due chili, si ha un intero sistema a disposizione, altamente prestante, con cui fare praticamente qualunque cosa.

Riguardo il Capovaccaio, dico solo che abbiamo avuto una gran fortuna. Questi due uccelli sono passati in quei posti pochi secondi e mai più. Trovarsi lì pronti senza sbagliare il colpo è stato fantastico. Oltretutto girano alcuni soggetti nati in cattività, orribili da vedere col loro zainetto gps, potevano essere entrambi di questa tipologia, spesso facili da riprendere, in quanto comunque imprintati.
Qui invece si è trattato di due esemplari totalmente selvatici, giovani, con età diversa, e giustamente molto diffidenti. Siamo riusciti entrambe le volte (la prima con Gori sullo stretto, stavolta con Antonio sui Nebrodi) a non mancarli (anche discretamente, in quanto quasi sempre passano lontani) per l'unicità delle location in cui eravamo appostati, che rappresentano punti di passaggio molto strategici e appetibili per i rapaci, (sulle migliori rotte, dal punto di vista del vantaggio energetico), che ti scorgono all'ultimo momento, regalandoti a volte passaggi indimenticabili.

Insomma, l'estate rovinata per la fallita nidificazione delle aquile, è stata compensata da questo incontro e un altro paio (nei giorni seguenti ;-)) che ci hanno tirato un po' su il morale e consentito qualche scatto apprezzabile.

avatarjunior
inviato il 05 Settembre 2023 ore 20:29

Ed ecco la conferma ufficiale di Canon sul peggioramento delle capacità AF nella raffica H+ (30fps) della R7.
Viene confermata anche la difficoltà a focheggiare in situazioni di basso contrasto.

Per me nemmeno la H (15fps) è infallibile. Molto più affidabile la raffica lenta.

Al minuto 2:55



avatarsenior
inviato il 06 Settembre 2023 ore 10:42

Per avere af stellare e 20-30 fs ci vuole ben più del costo della r7.
Francamente dopo queste esperienze con questa macchinetta non so in quale situazione userei una raffica rapida.
Più volte ho perso scatti che pensavo di avere già in tasca, ad esempio al passo in primavera.
Tuttavia il mio giudizio su questa macchinetta rimane molto positivo. Imparando a usarla e conoscendola bene è capace di risultati notevoli, superiori a quelli di qualunque altra apsc Canon. E anche in generale fa bella figura rispetto alle altre.
Rispetto alla Sony 6600, ad esempio, notevole anch'essa, immagino poi meglio ancora la 6700. Ma hanno il mirino laterale, ottimo in generale, ma non coi supertele. Poi le Fuji, che però non conosco, a breve farò una prova.
Insomma, al momento, per un insieme di fattori, mi sembra la migliore scelta apsc per la fotografia che mi interessa.

avatarjunior
inviato il 06 Settembre 2023 ore 10:47

Giuliano , anche se non ci conosciamo, ti ringrazio tanto per l'esaustivo report sulla R7 che ero in dubbio se acquistare o meno.
Il tuo post ha sciolto le mie riserve, penso di prenderla a breve e di accoppiarla al Tamron 150-600 G2(con anello adattatore ovviamente...)sperando di riuscire a sfruttarla nella maniera che hai descritto tu.
Grazie ancora;-)

avatarsenior
inviato il 06 Settembre 2023 ore 11:09

Figurati Tris, lo scambio serve a questo;-)
Dopo un po' di esperienza imparerai ad usarla al meglio e otterrai ottimi risultati

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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