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DArt 84
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Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da DArt 84


pentax_24-70_f2-8wrPentax D FA 24-70mm f/2.8 ED SDM WR HD

Pro: Colori, costruzione, sfocato, WR

Contro: Resa ai bordi, costo

Opinione: Questo 24-70 è tutto quello che ci si aspetta da uno zoom standard della sua generazione. È basato sullo schema ottico adoperato anche per il Tamron 24-70, che costa meno, anche la metà, e non è disponibile con attacco Pentax (ma va?). A tal riguardo il sovraprezzo del Pentax ha dell'ingiustificabile. Le ghiere hanno una corsa con una resistenza costante su tutta la lunghezza, apprezzo molto il fatto che la ghiera di zoom sia quella anteriore, che permette interventi sullo zoom più rapidi mentre si cerca di tenere un buona stabilità dell'inquadratura. La resa ottica è generalmente valida, con qualche aberrazione cromatica di tanto in tanto e una leggera distorsione a barilotto sulle focali più basse, ordinaria amministrazione. In ritratto è molto piacevole perché restituisce dei bei colori e uno sfocato di tutto rispetto sulle focali lunghe, oltre che ben gestito anche sulle focali più corte. In paesaggio si nota che rende meglio al centro anche chiudendo il diaframma di alcuni stop, sui bordi con i 36 megapixel della K-1 in iperfocale non si ottiene quasi mai una risolvenza all'altezza del sensore. Buono nei controluce, limitatamente all'elemento frontale che è di ben ø82mm e quindi maggiormente incline a creare flare e ghosting. Autofocus non infallibile ma stabile e solido, i tempi degli SDM fallati sono abbondantemente finiti. Avrei apprezzato una linguetta sul paraluce per utilizzare più agevolmente un filtro polarizzatore, e qualche switch del tipo AF/MF o pulsante aggiuntivo, ma presumo che sono optional che verranno relegati ad un eventuale zoom standard serie star futuro. Questo, per non essere uno star, resta per il momento il miglior zoom standard full frame reperibile in Pentax, ed effettivamente copre senza problemi tutte le situazioni in cui ci si trova ad utilizzare un obiettivo del genere, raggiungendo o superando la sufficienza.

inviato il 09 Ottobre 2021


pentax_70-200_f2-8awPentax-D FA * 70-200mm f/2.8 ED DC AW

Pro: Sfocato, autofocus, nitidezza a tutta apertura, dotazione, robustezza

Contro: Peso, resa alla massima focale, focus breathing, costo

Opinione: Questo obiettivo è tutto ciò che ci si aspetta da un serie star: nessun compromesso per la massima resa di immagine. Difatti è grosso, pesante (1,5kg circa senza piedino in metallo) e costoso. Tutti presupposti necessari per tutti gli elementi in vetro che sono stati adoperati, per ottenere su K-1 delle immagini eccellenti. Abbiamo un contrasto eccezionale, una risolvenza ottima per i 36 megapixel della K-1, che tende ad ammorbidire sopra i 180mm, vignettatura e aberrazioni nonché distorsione molto ben controllate in quasi tutte le focali. L'unica pecca dal punto di vista ottico è il focus breathing, che porta a sacrificare in maniera rilevante l'escursione focale a seconda della distanza di messa a fuoco che stiamo avendo: alla distanza minima secondo test è un po' come avere un 60-150. Questa pecca del focus breathing lo rende poco idoneo all'utilizzo in video, dove per un cambio di focus cambierà anche il campo inquadrato. Non è un obiettivo evidentemente pensato per il video, è più per caccia fotografica e personalmente l'ho usato tantissimo in studio per ritratti (come si può notare dalla mia gallery). Prima di acquistarlo occorre bene fare i conti con il suo peso: per utilizzarlo senza problemi alla schiena a fine giornata ho dovuto iniziare ad allenarmi per rinforzare il tronco, ma io sono un po' mingherlino. E certamente non ce lo porteremo dietro in vacanza con molta leggerezza, a meno di aver predisposto uno zaino fotografico per l'occasione. È un obiettivo che in 4 anni di utilizzo mi ha sempre dato immense soddisfazioni, ma l'ho sempre relegato a giornate in cui sapevo per certo che presto o tardi l'avrei utilizzato. Il costo è leggermente sproporzionato rispetto a ciò che offre: nella concorrenza troviamo obiettivi dalla resa equivalente che in più hanno stabilizzazione ottica ma costano intorno alla stessa cifra di questo star. D'altra parte il problema in Pentax negli ultimi anni è proprio questo: non hai valide alternative più economiche di terze parti, a meno di ricercare design vecchi di 10 anni e oltre che oggi sono fuori standard.

inviato il 20 Settembre 2021


pentax_k1Pentax K-1

Pro: Qualità d'immagine, mirino, stabilizzatore, quantità spropositata di funzioni, doppio slot, sincro flash migliorato, LCD tiltabile, 3 ghiere di comando, tropicalizzazione, retrocompatibilità.

Contro: Connettività, peso.

Opinione: Se avessi 2000 euro per una DSLR full frame, non troverei una proposta migliore della K-1. Una reflex da 36 megapixel, con sensore stabilizzato fino a 5 stop, schermo LCD estraibile, GPS incorporato, terza ghiera di comando impostabile in più modi, wifi, doppio slot, resistente ad acqua e polvere, con un bilanciamento del bianco fra i più evoluti della categoria. A quella cifra l'unica bestia reperibile sul genere avrà scritto PENTAX sul pentaprisma. Per iniziare, questa fotocamera è pensata per un utilizzo relativamente dinamico ma non dichiaratamente, né implicitamente, sportivo. Questo spiega immediatamente la raffica di 4.4 fps (6.5 fps se usata in crop aps-c) e il modulo autofocus che benché migliorato rispetto ai modelli passati (abbiamo 33 punti AF di cui 31 a croce) non è comunque un razzo e non offre le molteplici funzionalità di corpi da 6000 euro, e vorrei ben dire. Gli impieghi in cui la K-1 dà il meglio sono presumibilmente paesaggio, studio, ritratto, cerimoniale, oggettistica, astrofotografia (in modo da godere dell'astrotracer che si avvale di GPS e Shake Reduction), naturalistica fino a un certo livello, e generalmente fotografia in condizioni climatiche avverse. Si può utilizzare semplicemente in M controllando la solita triade per impostarsi lo scatto, oppure si può decidere di scavare fra i suoi menu e scoprire la quantità assurda di funzioni che ha da offrirci. Molte di queste funzioni sono possibili grazie allo stabilizzatore: pixel-shift, regolazione composizione o sensor shift, astrotracer, correzione orizzonte, simulatore anti-alias. Poi abbiamo una prima implementazione di otturatore elettronico in live view, le livelle orizzontale-verticale nel mirino (che uso moltissimo), le differenti griglie visibili nel mirino, il bracketing, l'HDR in camera... nei firmware più recenti persino una modalità LCD notturna che utilizzerà soli toni di rosso nei menu per non disabituare i nostri occhi al buio circostante e disturbare la vista. E una modalità aggiuntiva in posa B in cui si può scegliere un intervallo di scatto da 1 a 20 minuti. Molto interessante anche il menu di bilanciamento del bianco, con modalità MultiWB già presente sulla K-3. Principalmente l'uso che ne faccio è in studio e per ritrattistica. Mi avvalgo molto della correzione orizzonte e del tethering al computer, talvolta in wifi su smartphone. Qui posso parlare di un punto dolente: la connettività USB 2.0, con file RAW da 40mb ciascuno, è un collo di bottiglia. Ci si può lavorare lo stesso egregiamente in tethering, ma da un modello uscito nel 2016 mi aspetterei finalmente di vedere implementato uno standard che risale almeno al 2009. Anche il Wifi a volte perde colpi sulla velocità. Nell'ambito cerimoniale ci troveremo spesso ad usare un flash. Ho apprezzato sotto questo aspetto la velocità del sincro flash a 1/200", che da sempre è stata di 1/180" sui modelli aps-c. Il P-TTL alcune volte può comportarsi in modo imprevedibile e qualche compensazione EV può essere necessaria perché il flash esponga correttamente. Alcuni sostengono che dipende anche dal modello di flash usato, francamente in modelli passati di fotocamere Pentax non ho notato differenze di comportamento fra un Metz e un Pentax FGZ. La lavorabilità dei file è... wow. Su questo punto potrei dire migliaia di cose, ma la verità è che bisogna provare a lavorarne uno in postproduzione da sé e comprendere di persona cosa significa lavorare una foto scattata con K-1. 36 megapixel comunque sono tanti, e serve un computer prestante per non incorrere in seccature, soprattutto per chi usa Photoshop con molti livelli o Lightroom con mole regolazioni locali. Apprezzabile la proverbiale retrocompatibilità con ottiche vintage a baionetta K ed anche M42 tramite anello adattatore. Una possibilità che mi interessa poco visto che tendo ad acquistare obiettivi DA e D FA, ma sempre ben accetta da chi ha un corredo vintage, specialmente con la K-1 con cui un 50mm torna ad essere realmente un 50mm. In definitiva una fotocamera non perfetta, ma una bomba di fotocamera. A parità di spesa è assai difficile trovare un'altra camera altrettanto completa e ben costruita.

inviato il 04 Ottobre 2017


pentax_16-50Pentax SMC DA* 16-50mm f/2.8 ED AL (IF) SDM

Pro: I vari optional, nitidezza, colori

Contro: Aberrazioni cromatiche, resa ai bordi, resistenza ai flare, prezzo

Opinione: Quattro anni e mezzo di onorato servizio fra le mie mani. È il miglior zoom standard attualmente disponibile per Pentax aps-c, il che non significa che sia perfetto pur essendo uno star. Ha alcuni punti deboli ma in generale si presta bene per tutto. Partiamo con la qualità costruttiva e la dotazione. Ha pressoché tutto quello che Pentax offre nelle sue lenti (se escludiamo la marcia in più di quelle per 645): SP coating, SDM, la proverbiale tropicalizzazione, selettore AF/MF anche sulla lente, internal focus. La costruzione è tipica degli star. Insomma, è notevole e molto affidabile. Purtroppo ha la cattiva fama di avere un motorino SDM che si rompe in parecchi esemplari, problema risolto nelle nuove partite di obiettivi. L'elemento frontale è di ben 10mm di diametro più grande del Tamron 17-50, una caratteristica che mi fa storcere un po' il naso considerata la pari apertura e un solo millimetro in più di escursione focale. Le ghiere sono piacevoli e fluide. Quella dello zoom fa un po' di resistenza dai 28mm circa a salire. La breve corsa della ghiera di focus non agevola il fuoco manuale, caratteristica attualmente rilevante se si girano video. Con un po' di esercizio si riesce a domarla, di certo non velocemente come nel 50-135 che ha una corsa molto più lunga. Fondamentale, sempre per i video, la presenza del quick-shift focusing, da sempre di serie sugli SDM. Otticamente è complesso da descrivere. La nitidezza è soddisfacente anche a tutta apertura, e pressoché a tutte le focali (ma da ritrattista sono di bocca buona in materia, non inseguo la nitidezza estrema). La nitidezza ai margini decade abbastanza velocemente, a meno di chiudere il diaframma di un paio di stop. Le vignettature sono abbastanza ben gestite. Come già citato nei contro, otticamente il punto dolente sono le aberrazioni cromatiche. In zone contrastate restituisce un fringe blu piuttosto ampio, tanto che molti possessori del 16-50, me compreso, si sono domandati se non avessero fra le mani un esemplare fallato. Probabilmente il peggior difetto di questa lente, che tende a sparire chiudendo almeno (ripeto almeno) di due stop il diaframma. Segue la resistenza ai flare. In realtà è prevedibile viste le dimensioni dell'elemento frontale, che fatichi a gestirli, il suo comportamento a riguardo lo trovo nella media per la sua categoria. È sufficiente un po' di attenzione e si riesce a venirne a capo. Sul lato grandangolo accusa delle distorsioni a barilotto, ma nulla di sorprendente per uno zoom standard. Lo sfocato anche è nella media, di una morbidezza soddisfacente per la sua categoria, più duro e tendente all'anello sulla metà inferiore delle focali. Sicuramente pensato per rendere meglio dove è più presente, ovvero sul lato lungo. Il diaframma a 9 lamelle si fa apprezzare moltissimo. Nel complesso questa lente ha la stranissima peculiarità di presentare varie pecche ma nessuna reale mancanza. È bello da usare sia a 16mm che a 50mm. Ne noti i difetti ma ti permette di affrontare qualsiasi situazione restituendoti un degno risultato. Qualsiasi cosa gli richieda un utilizzatore medio, è in grado di esaudirla. È una constatazione meno banale di quanto possa sembrare: il Tamron 17-50, che è della stessa categoria, ha una distorsione a baffo sotto i 20mm, difficilmente correggibile anche in postproduzione, e accusa i controluce in modo pesante, da faticare anche ad agganciare i focus. E chiudo l'analisi con una delle note più dolenti: il prezzo. Sul listino siamo sopra gli 800 euro, quando per quelli equivalenti di terze parti arriviamo a spendere la metà se non meno. È chiaro che molta della spesa va per gli optional di cui dispone. A questo punto mi sento di consigliarlo a chi conta di lavorarci con le foto che scatterà e a parte la resa ottica ricerca qualcosa di affidabile e solido, e che sia in grado di stargli dietro e di non perdere colpi, altrimenti è meglio risparmiare e optare per soluzioni di terze parti che non hanno troppo da invidiargli otticamente (ma solo otticamente).

inviato il 10 Marzo 2017


pentax_k5-2sPentax K-5 IIs

Pro: importante upgrade della K-5, autofocus, LCD gapless, QI e definizione incredibile

Contro: più costosa della controparte K-5 II, non si sfugge al moiree, avrei apprezzato anche altri aggiornamenti

Opinione: Ci ho lavorato insieme per 2 anni, usandola largamente in studio per fotografia di prodotti e ritratti. L'assenza di filtro lowpass è l'unica caratteristica che la contraddistingue dalla gemella K-5 II e l'unica ragione per cui orientarsi su questo acquisto invece dell'altro disponibile. Si tratta di capire quali vantaggi e quali svantaggi se ne traggono, mettere tutto sul piatto e prendere una decisione. In realtà anche l'esborso è differente: paghi di più per una cosa in meno. Scherzo. Però è vero che costa un po' di più rispetto alla K-5 II. Per quanto concerne resa dell'immagine, ergonomia, prestazioni e via dicendo, valgono gli stessi discorsi fatti sulla più anziana K-5, che non vale la pena ripetere. Il software è rimasto totalmente invariato rispetto alla K-5 e pertanto non aspettatevi nuove funzioni, nemmeno nel comparto video, dove nel frattempo l'uscita di K-01 e K-30, risalenti a dopo la K-5 ma prima delle K-5 II e IIs, ha portato degli importanti sviluppi che però qui non ritroveremo. Qui Ricoh, come sembra essere tradizione per le versioni II dei propri modelli, ha fatto pochi upgrade, che però sono killer features. Il design del corpo resta invariato se non per differenze funzionali: l'LCD gapless, più brillante di quello classico, ora è più incassato. E questa è la prima novità, la seconda è l'autofocus, spesso criticato ed effettivamente un po' carente nella K-5. Il nuovo modulo SAFOX X differisce per la sensibilità dei propri punti che ora arriva a -3EV ed il punto centrale ad f/2.8 permette una maggior precisione con obiettivi molto luminosi, e risolve alcuni problemi noti nel modulo precedente, che variava comportamento a seconda del tipo di luce dell'ambiente (incandescente o neon). Anche l'autofocus a contrasto, a mio parere già prestante sulla K-5, è ulteriormente migliorato. Ho notato un drastico miglioramento nella precisione sul DA* 55/1.4 e sul DA* 16-50/2.8. La K-5 II/s non perde più un colpo, ed era ora. Ed il meglio di sé lo offre con scarsa luce. Infine veniamo al punto cardine della variante S della K-5 II: l'assenza di filtro lowpass. Consiglio questo modello soltanto ad utenti avanzati che sanno a cosa vanno incontro con questa particolare caratteristica. La definizione è maggiore ed apprezzabile, ma gli artefatti sono dietro l'angolo e può costringere frequentemente ad interventi in postproduzione nel caso in cui si fotografano indumenti per via delle trame fini (quindi la maggior parte delle fotografie di eventi, reportage e ritratto). Per me pagare lo scotto del moiree vale la qualità d'immagine superiore, ma per il tipo di fotografia che faccio mi prendo molto tempo per postprodurre le mie foto. Non è detto che tutti possano pensarla allo stesso modo. Ripeto, è una fotocamera più specialistica, e chi vuole i vantaggi di entrambe le tecnologie a seconda dei momenti può orientarsi sulla più recente K-3 che ha proprio un simulatore di filtro antialias. In definitiva, un'altra riuscitissima fotocamera Pentax che si presta anche all'uso professionale.

inviato il 28 Gennaio 2017




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