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Alessandro Agrati www.juzaphoto.com/p/AlessandroAgrati ![]() |
![]() | Voigtlander Super-Heliar 15mm f4.5 ASPH Pro: Compatto, leggero, campo inquadrato Contro: Problemi con molte fotocamere digitali, curvatura di campo e vignettatura. Opinione: Quest'obiettivo fa parte di una serie di ottiche prodotte da Cosina a fine anni '90 per rilanciare lo storico marchio Voigtlander dopo averlo acquisito. Progettato per fotocamere a telemetro 35mm, l'obiettivo è adattabile sulle mirrorless e sulle Leica digitali, ma nella maggior parte dei casi crea problemi a causa del filtro sul sensore, che provoca falsi colori nei bordi dell'immagine. Sono noti particolarmente i suoi problemi in tal senso con le mirrorless Sony, sia full frame che apsc. Sulle Fuji dotate di sensore Xtrans questo problema non dovrebbe verificarsi (attenzione però, non ci sono informazioni certe su questo!). Io l'ho sperimentato su una Fuji XM1 e non ho avuto problemi di questo tipo. Altro problema conosciuto è la curvatura del campo di messa a fuoco, che provoca scarsa nitidezza ai bordi rispetto al centro. Su apsc questo problema è piuttosto limitato, mentre su FF è davvero serio. La vignettatura, inevitabile in obiettivi cosi piccoli con questa focale, su apsc è facilmente correggibile, mentre su FF è davvero pesante. Esistono due versioni del Voigtlander Super-Heliar 15mm f4,5 ASPH, una con innesto a vite LTM (versione I) e l'altra con baionetta M (versione II, quest'ultima se non erro ha l'accoppiamento col telemetro leica). Entrambe sono identiche dal punto di vista ottico e danno gli stessi problemi con le digitali. La versione III invece è progettata per le leica digitali ed è pressoche identica alla versione con innesto Sony E. Queste ultime due versioni non danno problemi coi colori. inviato il 04 Maggio 2019 |
![]() | Canon PowerShot SX130 IS Pro: dettaglio a bassi iso, buon range di focali, modalità macro e colori, batteria dignitosa e buona stabilizzazione Contro: rumore a 200 iso, distorsione grandangolo, raffica inesistente, perdita nitidezza ai bordi a tutto tele. Opinione: Questa fotocamera è una delle numerose compatte canon che permettono l'impostazione manuali di tempi, diaframmi e iso. Per quanto non si possa paragonare la qualità a quella di macchine dal sensore più grande, a bassi iso le immagini sono più che dignitose e hanno bellissimi colori (i famosi colori canon). La fotocamera inoltre sembra essere robusta e affidabile, utilizzata con delle buone stilo AA ricaricabili ha una durata batteria oltremodo dignitosa (premesso che non l'ho utilizzata per i video). Conoscendone i limiti si possono fare anche scatti che molti fanno solo con aggeggi più seri, la stabilizzazione mi è sembrata molto valida pur non essendo basata su 5 assi come quelle attuali, ho scattato a tutto grandangolo in interni anche a 1/5 di secondo senza treppiede ma li dipende anche da quanto si riesce a stare fermi. La modalità macro a tutto grandangolo ha un buon livello d'ingrandimento e torna utile in diverse situazioni. L'obbiettivo distorce visibilmente alle focali più corte e bisogna tenerne conto. Foto di paesaggio sono possibili solo a 80/100 iso, già a 200 molti dettagli si iniziano a perdere sulle lunghe distanze. 400 e 800 iso sono utilizzabili sono per soggetti vicini e ritratti. A tutto tele sconsiglio di utilizzare l'obbiettivo a f5,6, meglio chiuderlo e rischiare un po' di diffrazione perchè altrimenti si ha una notevole vignettatura e perdita di nitidezza ai bordi. inviato il 04 Novembre 2018 |
![]() | Fujifilm X-M1 Pro: Dimensioni, leggerezza, display, resistenza alti iso, comandi rapidi, possibilità di impiegare ottiche d'epoca, flash inclinabile Contro: autofocus in scarsa luce, impugnatura, tasto accensione Opinione: A mio parere questa macchinetta così piccola e leggera permette di sperimentare un po' di tutto quel che si può fare nel mondo della fotografia. Il sensore Xtrans permette di tirar fuori belle foto anche in condizioni di luce scarsa dove bisogna tirare su la sensibilità ISO, senza far perdere troppi dettagli a causa del rumore. I comandi sono pochi ed essenziali: in modalità manuale la ghiera grande controlla il tempo d'esposizione, quella piccola (in verticale) i diaframmi degli obiettivi XC privi di ghiera apertura e il tasto fn permette di cambiare rapidamente ISO. Se si utilizza la messa a fuoco in manuale la ghiera piccola si può premere per attivare l'ingrandimento sul display. Per chi ha mani piccole o medie è perfetta. Peccato solo per l'impugnatura poco pronunciata e il tasto di accensione scomodo e a volte un po' duro. La utilizzo con i due obiettivi XC 16-50 e 50-230 e obiettivi d'epoca manuali Canon FD e LTM. L'utilizzo con ottiche troppo grosse e pesanti è ovviamente scomodo, si tratta di un corpo macchina da usare prevalentemente con obiettivi piccoli e leggeri, di focale non troppo lunga. Il display mi ha impressionato per dettaglio e visibilità anche con molta luce, si inclina di 90° verso il basso e verso l'alto, permettendo di fotografare sopra la folla o di utilizzare prospettive basse senza stendersi per terra. La batteria ha una durata standard per una mirrorless (non eccezionale quindi), è buona norma averne 1/2 di scorta se si vuole fotografare molto. Uso poco il flash ma la possibilità offerta dal flash pop up che si può orientare verso l'alto per illuminare di rimbalzo è una cosa che molte macchine più costose non danno. L'autofocus può fare cilecca in scarsa luce se non si trova nulla di abbastanza luminoso su cui agganciarlo, per fortuna si tratta di situazioni piuttosto rare. Voto 9. inviato il 09 Gennaio 2018 |
![]() | Fujifilm XC 16-50mm f/3.5-5.6 OIS Pro: Leggerezza, nitidezza, piccole dimensioni Contro: Distorsione, riflessi in controluce Opinione: Un buon piccolo zoom, lo uso da 2 anni sulla X-M1 e non mi ha mai deluso per nitidezza e dettaglio, che si collocano a un buon livello a tutte le focali anche a diaframma tutto aperto. Le uniche pecche che ho riscontrato sono la scarsa resistenza ai riflessi (flare) in controluce, specialmente nelle foto in notturna con i lampioni nell'inquadratura (anche con montato il suo paraluce) e la forte distorsione alle focali grandangolari. Su quest'ultimo aspetto volevo specificare che per lavorare i raw utilizzo raw therapee, il quale non ha alcun profilo di autocorrezione relativo a questo obiettivo. Ad ogni modo la lunghezza focale più corta rispetto ai soliti 18-55 si rivela utile in diverse situazioni. Per quanto riguarda la costruzione non metallica non voglio pronunciarmi più di tanto, sicuramente il fatto che sia in plastica lo rende più fragile ma anche più leggero, tuttavia io che tendo a cambiare spesso obiettivo non l'ho ancora scassato. inviato il 09 Gennaio 2018 |
![]() | Jupiter-3 50mm f/1.5 Pro: Colori, sfocato, dimensioni compatte Contro: scarsa nitidezza ai bordi, distanza minima di messa a fuoco, materiali. Opinione: Nato per le fotocamere a telemetro russe Fed, Zorky e Kiev, lo Jupiter 3 esiste in due tipi di innesto: M39 (il vecchio innesto a vite Leica, denominato anche LTM) e a baionetta per le vecchie telemetro Contax (delle quali le fotocamere Kiev erano una copia). Ho la versione M39, le dimensioni sono perfette per una piccola mirrorless; la qualità costruttiva invece risente dei materiali un po' fragili (alluminio). Si tratta di un obiettivo adattissimo ai ritratti e a tutte quelle situazioni in cui si deve evidenziare il soggetto sfocando lo sfondo. Il bokeh è particolare, un po' vorticoso e con i punti luce perfettamente circolari anche chiudendo il diaframma. Se si vuole avere tutto nitido però non è molto adatto, ed è un peccato perchè l'obiettivo satura i colori e li rende molto gradevoli per delle foto paesaggistiche. Altra pecca è che per usarlo nei close up è necessario utilizzare i tubi di prolunga, dato che le distanza minima di messa a fuoco è di un metro. inviato il 04 Novembre 2017 |
![]() | Manfrotto Pixi Pro: Compatto, leggero, economico Contro: Non permette di utilizzare l'inquadratura verticale Opinione: Un eccellente treppiede da viaggio, abbinato a una compatta o a una leggera mirrorless permette di fare lunghe esposizioni anche in posizioni quasi precarie. Più lo si utilizza più si scoprono situazioni in cui anche un treppiede compatto ha qualcosa da dire. Non ha la snodabilità di un gorillapod, tuttavia se si studia bene la situazione è possibile appoggiarlo in modi poco ortodossi a pareti, parapetti ecc. Sono riuscito a utilizzarlo anche in verticale, tenendolo fermo con la mano a una parete. Non e' tuttavia stato progettato per questo tipo di inquadratura e questo resta il suo più grande limite. inviato il 26 Gennaio 2016 |
Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me