RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Gwaenchana
www.juzaphoto.com/p/Gwaenchana



Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Gwaenchana


manfrotto_zaino_grande_ma-bp-gpmManfrotto zaino medio per fotocamera, obiettivi (MB MA-BP-GPM)

Pro: Dimensioni, praticità, immediatezza, estetica, materiali, essenzialità, rifiniture

Contro: Aspetti secondari seggettivi

Opinione: Lo stile è quello Manfrotto: un po' caro rispetto ad altri brand meno blasonati, ma, se piace la linea, le speranze non sono mal riposte. La dimensione è quella perfetta per un corredo mirrorless *non* limitato all'essenziale. Al momento ci faccio entrare una Fuji x-t20 (con handgrip e handstrap) con 56 mm f/1,2, una Fuji x-m1 con 18-55, una Sony Nex6 con 16 mm f/2,8, una gopro con minitreppiede, un flash Godox TT350, caricabatterie vari e lo spazio rimanente permetterebbe molte altre implementazioni. Tutto questo in dimensioni che fanno a botte con le leggi della fisica, perché alla vista appare davvero piccolissimo. La tasca frontale, che di solito suona come nota stonata in molte borse, è inaspettatamente capiente. Ci entra comodamente un bumb della grandezza di un tablet da 10" imbottito di tutta la cavetteria immaginabile e altro ancora. Presenti anche comode tasche dove inserire eventuale powerbank et similia. Gli spallacci sono ben rifiniti, imbottiti il giusto e senza scadere nella rigidità di alcuni zaini per "mission impossible". La forma vagamente arrotondata non permette particolare stabilità ed incastri tattici. Il peso è ben distribuito. Se si vuole si può agganciare anche un cavalletto di piccole dimensioni, ma, salvo necessità, mi pare un qualcosa di dissociato dalla filosofia del prodotto, ma è una visione soggettiva. L'estetica è piacevole e senza fronzoli. *Non* lo trovo adatto ad un corredo reflex, anche perché la profondità dei vari scompartimenti interni non mi pare sia stato progettato per tali dimensioni. In sintesi è uno zaino furbo, carino e molto pratico e, secondo me, come tale deve essere concepito. Inutile acquistarlo se si pensa di stiparlo come un barcone di migranti, perché perderebbe il concetto di "piccolo e leggero" e anche l'essenzialità a cui richiama. Consigliato per viaggi tranquilli, passeggiate, gite. Sconsigliato a chi deve avere, per necessità o per vezzo, un intero negozio nello zaino. Peccato che non sia pensato per contenere un 13", ma questo lo sapevo anche prima di acquistarlo.

inviato il 15 Novembre 2017


fujifilm_x-t20Fujifilm X-T20

Pro: Estetica, dimensioni, peso, sensore, portabilità, mirino, lcd, qualità evf

Contro: Grip

Opinione: Anni fa vendetti tutta la mia (bellissima) attrezzatura reflex per una forma di indigestione fotografica. Il mio riaccostarmi a questa passione ha significato ripartire da zero. Discrezione, essenzialità, peso controllato, ingombro limitato, costi misurati e qualità, costituiscono la nuova filosofia. Avendo rinunciato (a malincuore) ad una full frame (per la filosofia di cui sopra), mi sono orientato su una a6300, avendo già utilizzato in passato mirrorless Sony... e sarebbe stata una scelta saggia avendo ancora qualche accessorio compatibile. Ciò che mi ha fatto desistere è il parco ottiche, con il quale non ho mai avuto particolare feeling (e non sono un fanboy del vintage). ... E così mi sono fidanzato con questa x-t20, alla cui qualità aggiunge una scelta di obiettivi più vicini ai miei gusti. L'estetica è accattivante, robusta, piacevole: quando la maneggi ti fa ricalcare il gusto del fotografo "vecchio stampo" e ti accende la spocchia di "quello navigato". Anche questo restituisce un suo certo "perché". E' piccola, molto piccola, con tutti i pro ed i contro del caso. Il trasporto non è più un problema: i mal di schiena, la stanchezza, la svogliatezza di fronte alla prospettiva di portarsi dietro l'equivalente di un armamento, sono dimenticati. Basta una piccola borsa e ti ricordi di averla giusto quando serve. Questa sua piccolezza, però, incide negativamente nella presa, almeno nel mio caso. Rispetto alle mirrorless Sony, questa Fuji la trovo ergonomicamente scomoda. Le ho associato un hand grip per rendere più sicura e agevole l'impugnatura. I files che sforna sono meravigliosamente lavorabili e la nomea dell'x-trans trova ragion d'essere anche sotto la tortura della mia post produzione. L'evf, con cui in passato ebbi parecchi problemi (quelli delle prime mirrorless mi facevano venire mal di testa), è divenuto utilizzabile nonostante la mia acuta fotosensibilità e per ora non avverto effetti collaterali. Lo schermo LCD è godibilissimo e di buona definizione. Il suo essere basculante può venire utile in qualche situazione. La batteria dura quel che dura. Nel mio caso significa poco, perché seleziono le foto prima di scattarle, e invece di 350 ne scatto 25... ma un paio di batterie in più non costano davvero nulla ed è un problema non-problema. Il touch screen dà un valore aggiunto alla praticità di alcuni settaggi, che possono risultare più veloci ed immediati. Al pulsante di scatto ho aggiunto un bottone a vite con superficie concava: con il pulsante nativo non trovavo il corretto equilibrio, anche nella postura delle mani. L'af l'ho testato solo con il Fujinon 35 mm f/1,4, con il quale, probabilmente, non può esprimersi al pieno delle sue qualità. Ad ogni modo porta a casa ciò che si prefigge di catturare in un modo o nell'altro. E' un "giocattolino" costoso ma che merita di fare parte del corredo di chi vuole muoversi leggero, discreto e con qualità.

inviato il 31 Ottobre 2017


sony_a6000Sony A6000

Pro: Dimensioni, peso, ergonomia, velocità autofocus, sensore, lcd basculante, raffica, mirino,

Contro: Scarso numero di obiettivi aps-c, manca la livella elettronica

Opinione: Avendo già una A7 ho voluto affiancare come corpo complementare questa a6000. Per fortuna il vecchio menu in stile Nex è stato sostituito da quello già presente sulle mirrorless FF, guadagnando in intuitività, velocità operativa e completezza. Il corpo macchina si presenta piccolo, leggero e robusto, caratteristiche che trasmettono vibrazioni di piacevolezza nel maneggiarlo. Per le mie mani, di dimensioni medie, l'ergonomia risulta ottima ed i comandi posizionati in punti abbordabili dopo un minimo di propedeutica. Con attaccato il 16-50 la fotocamera la si fa stare nello spazio di una compatta e, se anche l'obiettivo da kit non rappresenti certo standard qualitativi di pregio, permette di coprire le focali più comuni senza dare nell'occhio. Il decantato autofocus è effettivamente prestante. Per quanto possa venire inevitabilmente influenzato dalle caratteristiche dell'obiettivo agganciato, è facile notare la facilità d'aggancio anche in situazioni di luce non troppo favorevoli e 179 punti di maf mi paiono sufficienti per più di un'occasione... Ho usato reflex evolute dalle prestazioni inferiori. Un'altra buona notizia riguardante l'autofocus è che riesco ad utilizzare con soddisfazione un economico anello adattatore per Canon con contatti elettrici. Sulla A7, seppur perfettamente funzionante in termini di comunicazione dati, l'anello presenta una certa lentezza nell'aggancio del soggetto e nel mettere a fuco, mentre sulla a6000 le prestazioni risultano notevolmente più celeri. I raw si presentano puliti e lavorabilissimi, nonostante il sensore Exmor da 24,3 mpx non sia un facile cliente per obiettivi dalla qualità approssimativa, che, poi, complicheranno non poco la vita in sede di post produzione. Nonostante il parco ottiche sia in fermento, soprattutto per mirrorless FF, c'è da dire che Sony ha difficoltà a garantire un'offerta di obiettivi soddisfacenti dal prezzo abbordabile, affidandosi per lo più alla qualità di Zeiss, casa produttrice dai costi non proprio user friendly, mentre i vetusti obiettivi per le vecchie Nex iniziano a sentire il peso dell'età e a non essere più adatti per rispondere alle esigenze dei nuovi sensori, fatto salvo per l'ottimo ed economico 50 mm OSS. Rimaniamo in fiduciosa attesa. La raffica, a chi servisse... è da vera reflex. Il finder non fa sentire la mancanza del mirino ottico tanto l'immagine sembra reale. In fase di veloce movimento il lag è percepibile ma non fastidioso e comunque non influenza negativamente il momento dello scatto. Lo schermo basculante, che ho imparato ad usare con soddisfazione sulla A7, risulta una manna dal cielo in moltissime occasioni e non saprei più farne a meno. Purtroppo non è compresa la livella elettronica e chi, come me, abitudinariamente ne fa uso, potrebbe essere un'assenza fastidiosa. Bisogna arrangiarsi con le varie linee date dalla griglia selezionabile dal menu. Per chi viaggia o può avere difficoltà di ricarica consiglio una o due batterie (cariche) di riserva. Comodo il wi-fi e l'NFC per chi è amante della condivisione veloce. Inutile ricordare la possibilità di montare l'intero mondo della fotografia tramite anelli adattatori. In sintesi ritengo la a6000 un corpo macchina adatto a tutti i palati, anche i più esigenti. Il costo relativamente contenuto la può rendere appetibile all'amatore evoluto in cerca di leggerezza, discrezione e praticità d'uso senza rinunciare alla qualità di un sensore che, se associato al giusto obiettivo, può portare più di una reflex al soggiorno forzato nell'armadietto del corredo. E' una fotocamera tuttofare che, se non necessitate di tropicalizzazioni varie o specialità di nicchia, vorrete sempre avere con voi. Consigliata.

inviato il 28 Maggio 2014


canon_24-70_v2Canon EF 24-70mm f/2.8 L USM II

Pro: Nitidezza, versatilità, tropicalizzazione, peso, bilanciamento, precisione e velocità AF, silenziosità.

Contro: Prezzo, diametro filtri

Opinione: Sono più un amante dei fissi super-luminosi che degli zoom, ma con questo nuovo 24-70 Canon ha raggiunto una qualità tale da avermi convinto all'acquisto. Non avrà le magiche tonalità del 50 L o il bokeh dell'85 mm f/1,2, ma per chi va in cerca di un pratico tuttofare dalla nitidezza superiore al 24 mm tse (a pari focale) e del 70-200 f/2,8 II (a 70 mm), questo 24-70 non lo deluderà. Rispetto al suo predecessore il peso mi pare meglio bilanciato (vado a sensazione) ed esteticamente meno invasivo, grazie anche al nuovo paraluce. Il paraluce è ideato con il pulsante a scatto tipo 70-200 f/2,8 II, che rende più facile e pratico l'innesto. Costruttivamente è solido e piacevole al tatto. L'AF è velocissimo, silenzioso e preciso anche in scarse condizioni di luce. A pari focale trovo il 24 mm f/1,4 L II ancora superiore nel'immagine che regala, sia per distorsione, sia per contrasto e colore, ma nulla che comprometta sensibilmente la foto. Il bokeh a 70 mm è un pochino asettico per le mie abitudini, limite forse dovuto al suo essere votato alla nitidezza estrema. Per creare atmosfere più magiche bisogna ancora ricorrere all'85 mm o al 50 mm. 82 mm di diametro filtri (per chi li usa) sottolinea maggiormente uno sforzo economico che già in fase di acquisto dell'obiettivo si rivela dissanguante. Ad ogni modo è un acquisto che si ammortizza nel tempo, sia per la durata dell'utilizzo, sia per la qualità offerta dal prodotto. Io lo utilizzo come ottica da reportage e da viaggio, per uscite disimpegnate, ma anche per cresime, comunioni ed incarichi vari. Perfetto compagno per chi vuole muoversi con una sola ottica o comunque leggero. Perfetto per fotocamere FF. Su aps-c, perdendo il lato wide, lo trovo un po' sprecato.

inviato il 27 Novembre 2012


canon_85_f1-2_v2Canon EF 85mm f/1.2 L II USM

Pro: La migliore lente da ritratto in circolazione. Nitidissimo già a tutta apertura. Sfocato pastoso e tridimensionalità senza pari. Cromaticità degna della sua fama. Bellissimo anche esteticamente.

Contro: AF lento, ma c'è un perché (spiegato nella recensione). E' pesante, ma ben bilanciato e personalmente non avverto fatica. La distanza minima di MAF è 95 cm, è tanto, ma ciò permette di tenere a fuoco entrambi gli occhi anche a tutta apetura. Gli unici due veri difetti sono il prezzo eccessivo e l'estensione esterna di un paio di centimetri a distanze ravvicinate. Avrei preferito un movimento tutto interno come il 50 mm f/1,2.

Opinione: Costruzione: Massiccio, robusto e ciccione in tutto quel suo chilo tondo tondo di peso. Quando si stringe tra le mani si coglie in tutto e per tutto la sua dimensione L, e non manca neppure di fascino estetico, imponenza visiva e di senso di piacevolezza nel maneggiarlo. Dalla costruzione si capisce immediatamente che l'ottica è stata concepita per la ritrattistica: l'anello di MAF, infatti, si presenta morbido e straordinariamente adatto alla messa a fuoco manuale, intercorrendo moltissimo spazio tra le diverse tacche di regolazione, così da avere massima precisione e più facile gestione nella MAF manuale. E' dunque comprensibile il perché l'AF non sia una saetta, in quanto il movimento è più ampio rispetto ad altre ottiche. Se poi contiamo che il motore deve muovere un intero gruppo Gauss (almeno credo di avere capito così) la cosa si giustifica da sé. A mio modo di vedere, dunque, non è corretto sostenere che l'AF è lento, bensì che è "riflessivo", ovvero concepito per un genere di scatto ben specifico. Purtroppo il movimento AF non è solo interno, ma, alla minima distanza di MAF, il barilotto fuoriesce di un paio di centimetri. Non infastidisce, ma avrei preferito un movimento solo interno, come quello del 50 mm f/1,2. Una curiosità: l'anello di messa a fuoco funziona solo con la reflex accesa. Peso: Qui l'unica cosa oggettiva è il numero e la sua unità di misura: 1 chilo tondo tondo. A dirla così può spaventare. Io stesso, prima dell'acquisto, ero molto reticente anche a causa di questo "ingrediente". Devo dire, però, che era più paura che altro. Ho portato al collo questo 85 mm per almeno 4 ore, camminando in città a passo sostenuto e non ho avvertito stanchezza o controindicazioni maggiori o diverse rispetto ad altre ottiche di serie L. Il peso è ben bilanciato e le dimensioni non ingombranti lo rendono ben gestibile quando si è in movimento, magari con il sostegno di una mano per non appesantire troppo schiena e collo. Trovavo molto ma molto più ingestibile il 24-70 L, la cui ingombranza ostacolava i miei movimenti. Questo discorso, però, va interpretato secondo la mano di chi scrive: uomo, giovane, con un buon tono muscolare. Reputo che una donna, magari di dimensioni minute, avrebbe di sicuro un altro giudizio a riguardo e si troverebbe ben più in difficoltà nel gestire il peso del barilotto. Immagini e bokeh: In linea generale la lente trova la sua massima vocazione nei primi piani, attività che svolge con un'eccellenza che mai mi è capitato di incontrare con altre lenti. E' una cosa che ipotizzo io, ma noto come la minima distanza di messa a fuoco (95 cm) permetta di scattare un primo piano a f/1,2 senza incorrere nella spiacevole problematica di avere un occhio a fuoco e l'altro no. Queste immagini, ad esempio, sono state scattate a 90 cm alla massima apertura (1, 2, 3). La voce che è sparsa per la rete per cui sulla 5D Mark II la messa a fuoco è impossibile la trovo assolutamente fuorviante. E' chiaro che non si può pretendere di mettere a fuoco perfettamente un occhio a 7 metri di distanza a f/1,2, ma questo per un evidente fattore fisico. E' pur vero che l'AF sulla 7D è più prestante, ma questo accade con tutte le ottiche, non solo con l'85 mm. La cosa che meraviglia di più è lo straordinario sfocato che regala: pastoso, caldo, incredibilmente tridimensionale. Mi pare che la lente sia in grado di creare dei bellissimi contrasti tonali ed una lettura della luce molto fedele alla realtà, tanto che in pp gli interventi potrebbero ridursi al minimo sindacale. Nitidezza, dettaglio e cremosità sono i cavalli di battaglia di un obiettivo che non teme il confronto già a tutta apertura e trova una perfezione ottica già a f/1,4, fino a f/8. A f/11 mi pare di notare qualche diffrazione, ma qui lascio a chi se ne intende ben più di me e a siti specializzati. Interno ed esterno: Inutile dire che lavorare indoor con questo obiettivo, infonde un certo buon umore. Permette di giocare magnificamente con la luce, anche a mano libera, mantenendosi incredibilmente nei tempi di sicurezza e, quindi, scongiurando il mosso, senza pompare gli iso fuori misura. Per chi, come me, ama lavorare ad aperture estreme, trova qualche difficoltà in belle giornate di sole, in cui non basta 1/8000 per scattare senza sovraesporre largamente. Un filtro NDx2 è forse una soluzione al disagio. Conclusioni: L'85 mm f/1,2 costa e costa tanto. E' un'ottica dalle prestazioni sublimi, ma è anche di nicchia. Difficilmente la si utilizzerà per scopi diversi dalla ritrattistica o foto creative, per quanto, in questi giorni, lo abbia utilizzato anche per la street. Il 50 mm f/1,2 è, da questo punto di vista, ben più versatile, grazie anche ad un AF più gestibile in situazioni generiche. L'acquisto di un obiettivo simile, perciò, è consigliato solo a professionisti del ritratto o fotoamatori evoluti, che amano particolarmente foto in primo piano, scopo per cui ritengo essere stato progettato. Per il mezzo busto va già benissimo il 50 mm. Detto questo posso finalmente lanciarmi nel dichiarare una pienissima soddisfazione sotto ogni punto di vista, nonostante il prezzo risulta essere, a mio modo di vedere, eccessivo. --- www.pdbzone.com

inviato il 03 Marzo 2012




 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me