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Salvatore M www.juzaphoto.com/p/SalvatoreM ![]() |
![]() | Sony Vario-Tessar T* E 16-70mm f/4 ZA OSS Pro: Compatto e leggero, escursione focale, colori. Contro: Un po' morbido ai bordi soprattutto a 24mm. Se si usa il flash della fotocamera, proietta la sua ombra. Opinione: L'ho comprato con molte esitazioni, avendo letto chilometri di opinioni e pareri contrastanti. Anche io ho restituito la prima copia perchè era disassata e sfocava leggermente il lato destro. Rispetto al 16-50 in kit la foto appare più nitida e cristallina, con colori leggermente più vivi, brillanti, come se si vedesse l'immagine attraverso un vetro più trasparente (e probabilmente è proprio così); non bisogna pensare però che le differenze sulla singola foto siano eclatanti, con un po' di postproduzione si riesce a rendere la foto del 1650 molto simile a quella del 1670... però, ho notato che molto spesso le foto fatte con lo Zeiss sono già belle così, ci lavori poco dopo lo scatto. La grossa differenza col 16-50 è la maggiore escursione focale abbinata con l'f4 costante, che consente di fare ritratti molto più appaganti, oppure foto alle persone (bambini) a maggiore distanza, cosa che capita spesso (per esempio al mare). In sintesi, portandolo come unico obbiettivo per una vacanza o una giornata al mare, nell'insieme ha una sua validità: compatto, leggero, nitido, colori belli e ottima tridimensionalità delle foto, escursione focale perfetta per un uso non specialistico. Rispetto al 18-135, che non ho provato, nel paesaggio non ho voluto rinunciare ai 16mm. Il calo di nitidezza ai bordi nell'uso comune non è limitante: già col 16-50 in kit, che comunque è inferiore, le foto di paesaggio stampate fino a un metro di larghezza vengono comunque molto nitide, e nelle foto alle persone il problema non esiste. P.S. Ho scoperto che non è affatto facile testare un obbiettivo, ci sono mille variabili infinitesimali (messa a fuoco, variazioni di luce ambientale, eventuali movimenti eccetera) che possono cambiare enormemente il risultato; alla fine ho appeso un foglio di carta millimetrata alla parete e ho fatto le foto con cavalletto e messa a fuoco automatica, testando in questo modo però solo la nitidezza a breve distanza. Sulle foto di paesaggio a grande distanza, pur utilizzando il cavalletto, ci vuole infinita pazienza per ottenere prove e confronti affidabili. inviato il 21 Luglio 2020 |
![]() | Sony A6000 Pro: Compatta e leggera; ergonomia; qualità d'immagine; autofocus; flash integrato, schermo orientabile, mirino, rapporto qualità-prezzo. Contro: Assenza di scatto silenzioso; assenza di stabilizzazione sul sensore; impossibile impostare il tempo minimo di scatto in priorità d'apertura, lo decide lei sulla base dell'obbiettivo. Opinione: Tutt'ora è un'ottima opzione di acquisto. Provenivo dal mondo delle compatte, rispetto al quale ero disposto a piccoli sacrifici in termini di peso-dimensioni, ma desideravo maggior qualità d'immagine e reattività: non son rimasto deluso. Dopo oltre tre anni che la possiedo, i miei limiti sono ancora molto superiori a quelli della macchina... La qualità d'immagine è molto alta, sia come dettagli che colori e gamma dinamica. L'ergonomia, compatibilmente con le dimensioni, è tra le migliori: la sporgenza sull'impugnatura rende la presa secondo me più comoda e sicura di quella delle dirette concorrenti (tipo Olympus em-10 o Fuji xt-20). Il flash integrato, oltretutto orientabile verso l'alto, è una grande comodità e, opportunamente regolato, consente di ottenere scatti altrimenti impossibili; anche lo schermo LCD orientabile è molto comodo, sia per utilizzarla come le vecchie fotocamere "a pozzetto" (foto a bambini, scatti rubati ecc.) che, al contrario, per fare foto dall'alto. L'autofocus è veloce, anche se la a6300-6500 pare sia ancora meglio. L'obbiettivo kit 16-50 è più che dignitoso, molto nitido al centro e, chiudendo a f8, decente anche ai bordi; in pratica, ci fai foto di paesaggio stampabili a 100x70 con ottima qualità. E' stabilizzato, il che aiuta, ma per foto di sera o al chiuso è buietto (come tutti gli obbiettivi kit, eccetto il fuji 18-55), occorre aiutarsi col flash. Ma ha dimensioni minuscole (col kit montato si può mettere la a6000 nella tasca del giaccone, e, grazie al fatto che la a6000 si impugna comodamente a una mano, fare foto altrimenti impossibili con altre attrezzature più ingombranti) e pesa poco più di 100 grammi: questo significa che trova sempre il suo spazio, anche in una borsa molto compatta, per cui puoi uscire con un obbiettivo più specifico montato, e avere comunque il kit come "ruota di scorta" per eventuali scatti non programmati. Altro pregio, l'angolo di campo di 24mm equivalenti su FF, più ampio del kit Olympus (28 eq.) e Fuji 18-55, é molto utile per i paesaggi; inoltre, scattando in RAW e togliendo la correzione obbiettivo, ha un apertura di circa 14,5mm (21-22 eq.) e un moderato effetto fish-eye, dovuto alla distorsione, che può essere sfruttato per scatti particolari. Quanto agli altri obbiettivi, la a6000 innegabilmente da il meglio di sè con i fissi di qualità; il mio preferito è lo Zeiss Touit 32mm, col quale la bellezza delle foto è veramente speciale; ma, anche se il parco ottiche non è fornito quanto quello Fuji e micro 4/3, ci sono comunque molte opzioni di qualità (per chi volesse orientarsi, c'è un post molto ben fatto di Roberto P nel forum dedicato agli obbiettivi mirrorless Sony). Infine, una chicca per chi volesse orientarsi sulla Sony è la possibilità di acquistare per 50 euro il software di fotosviluppo Capture One pro, secondo me molto superiore a Lightroom; a questo proposito, va detto che, sempre se si vuole il massimo dalla a6000 (come peraltro vale per tutte le altre), scattare in raw e sviluppare con Capture One consente di avere, anche senza interventi invasivi, una foto finale decisamente superiore al jpg "già pronto". inviato il 01 Gennaio 2018 |
![]() | Samyang 12mm f/2.0 NCS CS Pro: Compatto, ben costruito, prezzo ragionevole, molto nitido. Contro: Non è autofocus. La stella sulle luci non è molto bella. Opinione: Lo uso sulla a6000, volevo un grandangolo più ampio e una qualità d'immagine superiore al kit 16-50 nelle foto di paesaggio. Non son rimasto deluso, l'obbiettivo è molto nitido e l'angolo di campo consente di fare foto molto suggestive. La grande profondità di campo a diaframmi chiusi consente meglio del kit di avere nitidi sia il primo piano che lo sfondo. In più è molto luminoso, per cui anche in notturna apre molte possibilità (anche se da un anno che ce l'ho non sono ancora riuscito a fare foto del cielo stellato). Sarà per mia inadeguatezza, ma l'assenza di autofocus non è per me irrilevante come dicono in molti: su paesaggi e soggetti statici ok, non c'è problema, ma su soggetti in movimento è un'altra cosa, in particolare quando occorre sfruttare la sua luminosità e quindi mettere a fuoco con precisione. In tal caso apro a f2, metto a fuoco con la magnificazione al massimo (se no non ci capisco nulla), quindi chiudo al diaframma scelto (quando non me ne dimentico). D'altra parte, la scorciatoia dell'iperfocale consente di avere la scena tutta QUASI a fuoco, ma niente perfettamente a fuoco. Allora mi chiedo, a che serve comprare fotocamere e obbiettivi iper nitidi e poi avere foto morbide perchè non perfettamente a fuoco? Per cui non mi spiacerebbe affatto avere un obbiettivo simile, magari anche 2.8, ma autofocus... Altro particolare che ho notato, guardando foto di paesaggio con luce radente vedo, a mia impressione, troppo macrocontrasto, per cui devo spesso aprire le ombre e/o aumentare l'esposizione in PP. In definitiva un bell'obbiettivo, ma un po' specialistico. inviato il 09 Dicembre 2017 |
![]() | Sigma 60mm f/2.8 DN Pro: Nitidezza, leggero e compatto, buona qualità costruttiva. Contro: Solo f2.8, assenza di stabilizzazione. Opinione: Comprato per la a6000, mi occorreva un obbiettivo da ritratto con autofocus (per fotografare i bambini) e volevo una lunghezza focale di 85-90mm equivalenti, per cui ho scartato il sony 50mm. Ho aspettato qualche mese prima di provare a scrivere qualcosa su questo obbiettivo, e anche adesso lo faccio con un certo "pudore", perchè semplicemente credo che occorra imparare bene a usare questi obbiettivi prima di farsi un'idea. Provo a iniziare dalla fine: quando azzecchi la foto col Sigma 60, quest'ultima viene davvero bella, cristallina nella nitidezza. Non è però così facile azzeccare sempre la foto, e mi capita di sbagliarne molte di più di quanto non accada con obbiettivi più corti. E' ovvio, mi si dirà, bene, ora l'ho capito anch'io. Questo accade soprattutto al chiuso; occorre usare tempi di 1/100 o più brevi, altrimenti è facile avere micromosso (almeno con le mie mani), e in combinazione con l'apertura massima di 2.8 si raggiungono facilmente i 3200 ISO. L'autofocus è veloce ma non velocissimo, e in AF-C utilizza solo il centro dell'inquadratura, per cui l'obbiettivo non è adattissimo a seguire i giochi dei bambini. Lo sfocato è gradevole, in alcuni casi con un leggero effetto swirl; se si fa attenzione alla distanza soggetto/sfondo, si possono ottenere effetti molto piacevoli. I colori sono belli, con una leggera tendenza (mia impressione) ai toni freddi. La nitidezza chirurgica dell'obbiettivo fa sì che nei ritratti, soprattutto di donne, occorra lavorare in PP per ammorbidire un po' la pelle del viso. Detto questo, con una spesa relativamente contenuta si compra un tele compatto e leggero, molto adatto alla filosofia della a6000 e delle mirrorless in generale, capace di ottenere scatti di altissima qualità; in abbinamento con la a6500, dotata di stabilizzazione in camera, immagino che il suo utilizzo sia ancora più vantaggioso. inviato il 22 Ottobre 2017 |
![]() | Zeiss Touit 32mm f/1.8 Pro: Nitidezza, contrasto, colori, luminosità, qualità costruttiva Contro: Rumorosità dell'autofocus nei video Opinione: Sono un semplice appassionato, quindi la mia è una recensione non professionale e come tale va letta. L'obbiettivo è molto nitido, nelle foto di paesaggio a diaframmi chiusi (per es. f8) consente di avere immagini cristalline da un angolo all'altro, un po' l'effetto "cartolina" che desideravo senza mai raggiungere quando usavo fotocamere compatte di altri tempi. La nitidezza sembra addirittura quasi "esagerata" nelle foto di persone, soprattutto se non sono bambini, in quanto è spietata nei confronti di ogni minimo difetto o imperfezione della pelle; nei ritratti di adulti -soprattutto donne- perciò tendo a usarlo più spesso a tutta apertura, in modo da ammorbidire un po' la grana della pelle... Quanto alla luminosità, che è uno dei motivi principali per cui ho acquistato un fisso (il kit 16-50 secondo me è un buon obbiettivo), ora a f2 riesco a fare foto dentro casa a 600-1000 ISO, dove prima col kit mi occorrevano 2500-3200; il che, unitamente alla nitidezza e al contrasto, mi consente di ottenere foto che mi lasciano molto soddisfatto. Comprato da Amazon, l'autofocus ha già il firmware 2.0 ed è abbastanza veloce; forse meno di quello del kit, ma con poca luce le parti si invertono grazie alla maggiore luminosità. Quanto all'assenza di stabilizzazione: sotto 1/30- 1/40 di secondo è facile rischiare il micromosso, ma devo dire che non scatto foto alle persone sotto 1/60, tanto non stanno fermi loro... quindi, se ci si attiene a quei tempi minimi (o meglio massimi), il problema non si pone. Per i soggetti statici con poca luce, nelle rare occasioni in cui non puoi utilizzare nemmeno un mini-treppiede, immagino che il vantaggio del sony 35 mm diventi netto. La lunghezza focale è molto versatile: nelle foto in casa il campo non è troppo stretto per cui riesci facilmente a fare ritratti più o meno allargati; all'esterno è facile usare il famoso zoom con i piedi, per cui passi facilmente dalle foto di piccoli gruppi a figura intera fino ai ritratti a mezzo busto. Peso e dimensioni: leggermente più pesante (50g.) e ingombrante (2 cm.) del kit, ma ancora accettabile (odio le attrezzature ingombranti e pesanti), comunque ben bilanciato col corpo macchina (a6000) e piacevole da guardare e toccare; resta quasi sempre attaccato alla macchina, porto con me anche il kit in una custodia relativamente piccola della case logic (18x14x10), insieme a un mini treppiede, batteria di ricambio ecc., ed uso il kit solo quando mi occorre un campo largo per paesaggi, oppure se voglio il minimo peso (in bici per es.) e in quel caso magari lascio il Touit a casa. Lo sfocato varia a seconda delle situazioni, e sto ancora imparando a usarlo: quasi magico in certi casi (in particolare con parziali controluce), un po' duro in altri; in ogni caso, molto più bello di quello del kit (ma era ovvio). Molto bello anche il contrasto e l'effetto tridimensionale che ne deriva, facile da trovare a molte aperture; il che, unitamente ai colori molto vivi, mi da sempre la sensazione (o forse l'illusione) con questo obbiettivo di poter fare foto magiche. Il che è difficile da argomentare in una recensione tecnica... inviato il 14 Maggio 2016 |
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