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Il suo approccio fotografico nasce come sintesi di due grandi interessi: il viaggio e la conoscenza dell'altro. Successivamente, però, vira verso un taglio più fotogiornalistico, dedicandosi maggiormente al reportage sociale. La macchina fotografica non è più solo un ponte per accorciare le distanze con altri popoli e culture differenti, ma anche lo strumento scelto per raccontare ciò che vede nella vita di tutti i giorni.
Diverse le esperienze espositive, tra le quali, nel 2008, quella presso il Museo Memoriale della Libertà, in Bologna, con il lavoro “Tibet, natura e spiritualità”, il cui evento è patrocinato sia dal Comune che dalla Regione del capoluogo Emiliano. Nel 2012 espone presso la Sala Carlo V del Maschio Angioino con un reportage fotografico che tratta le dinamiche di inserimento dei migranti nel tessuto sociale della sua città natale, attraverso la toccante e singolare storia di Amir, originario del Ghana, e della sua famiglia.
Il lavoro viene premiato dalla scuola di cinema e fotografia di Napoli, la Pigrecoemme, ed il testo del reportage viene trasformato in un fumetto realizzato dall'accademia di Belle Arti di Bologna.
Nel febbraio 2015 alcune sue immagini vengono pubblicate nel libro “Gli dei e gli eroi della Campania antica”, autore I. Sarcone, editore Laco Napoli.