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Cristo morto (Mantegna) Il Cristo morto (noto anche come Lamento sul Cristo morto o Cristo morto e tre dolenti) è uno dei più celebri dipinti di Andrea Mantegna, tempera su tela (68x81 cm), databile con incertezza tra il 1475-1478 circa e conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano. L'opera è celeberrima per il vertiginoso scorcio prospettico della figura del Cristo disteso, che ha la particolarità di "seguire" lo spettatore che ne fissi i piedi scorrendo davanti al quadro stesso. Considerata uno dei vertici della produzione di Mantegna, l'opera ha una forza espressiva e al tempo stesso una compostezza severa che ne fanno uno dei simboli più noti del Rinascimento italiano. La datazione al 1475-1478 è solo una delle ipotesi più accreditate, che oscillano entro quasi un cinquantennio di produzione mantegnesca, dalla fine del periodo mantovano alla morte. In ogni caso l'opera viene in genere messa in relazione alla Camera degli Sposi, con il contenuto illusionistico della prospettiva che sarebbe un'evoluzione a estremi livelli dello scorcio dell'"oculo". Un "Cristo in scurto" ("scorcio"), destinato forse alla devozione privata dell'artista, è citato tra le opere rimaste nella bottega di Mantegna dopo la sua morte nel 1506. Poco dopo il dipinto veniva acquistato dal cardinale Sigismondo Gonzaga, nel 1507. Non è affatto chiaro se il dipinto fosse un originale o una copia di un soggetto già eseguito e se si tratti della stessa opera effettivamente oggi esposta a Brera. Alcuni studiosi, ricostruendo vari indizi, sono arrivati alla conclusione che con molta probabilità le versioni del Cristo morto fossero due. I passaggi successivi della tela milanese sono intricati e documentati in maniera soltanto parziale e peraltro confusa. Nel 1531 sarebbe stato destinato a decorare il camerino di Margherita Paleologa, futura sposa di Federico II Gonzaga. Nel XVII secolo il dipinto sembra sdoppiarsi: uno nel 1603 era elencato tra i quadri di Pietro Aldobrandini provenienti dalle collezioni estensi, dopo che la città di Ferrara era passata nel 1598 nei possedimenti di Clemente VIII Aldobrandini; lo stesso veniva descritto in un inventario del 1665 come dipinto "in tela sopra tavola". Un secondo quadro invece è inventariato nel 1627 come il "N.S. deposto sopra il sepolcro in surzo con cornici fregiate d'oro di mano del Mantegna" tra i quadri del duca Ferdinando Gonzaga, fatto compilare dal suo erede e successore Vincenzo II. Le ipotesi più recenti, ma non per questo risolutive, indicano la tela tra i beni venduti nel 1628 a Carlo I d'Inghilterra, assieme ai pezzi più prestigiosi della quadreria Gonzaga[5]. Dalla collezione sarebbe poi passata al mercato antiquario ed alla raccolta del cardinale Mazarino, dispersa la quale sparì per circa un secolo. Agli inizi del XIX secolo risalgono i primi indizi sicuri, quando nel 1806 il segretario dell'Accademia di Brera Giuseppe Bossi scriveva ad Antonio Canova di mediare per l'acquisto del suo "desiderato Mantegna", che arrivò effettivamente in Pinacoteca nel 1824. Una seconda versione del Cristo morto è effettivamente conosciuta in una collezione privata di Glenn Head (NY), ma la maggior parte degli studiosi la ritiene una modesta copia tardo-cinquecentesca. In essa però non sono rappresentati i dolenti, che alcuni ipotizzano essere un'aggiunta successiva dell'autore, e sono inoltre presenti altre varianti, che farebbero pensare a un prototipo differente rispetto alla tela a Milano. Esiste anche un disegno a penna e inchiostro di Uomo giacente su una lastra di pietra nel Trustee del British Museum che presenta un'impaginazione di scorcio molto simile a quella del Cristo morto.
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sent on July 16, 2019 (20:18) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Beautiful Work On An Immeasurable Masterpiece Beautiful Accompanied By With Affection 8-) Splendido Lavoro Su Un Immenso Capolavoro Accompagnata Bellissima Didascalia Con Affetto Ernesto
sent on March 24, 2020 (13:52) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
I consider it one of the most beautiful paintings in the world, even if the subject is a little sad, hello luigi lo ritengo tra i più bei quadri al mondo,anche se l'argomento è un pò triste,ciao luigi
sent on March 24, 2020 (14:48) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
thank you for the passage and comment Luigi. In art I look at genius, work :-) grazie del passaggio e del commento Luigi. Nell'arte guardo il genio, l'opera