RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Il taglio non determina i confini del fotogramma


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Il taglio non determina i confini del fotogramma





user231747
avatar
inviato il 22 Luglio 2022 ore 12:37









Visto che può nascere una bella discussione...avanti con spiegazioni e commenti, scusate la distorsione ma le pagine non stavano ferme.
Poco interessa l'autore, giusto per non essere influenzati. (Anche se i più informati avranno già capito chi è...ma cerchiamo di mantenere l'anonimato;-) )

avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2022 ore 13:26

Il taglio è fondamentale
ma anche la temperatura della luce conta:




user231747
avatar
inviato il 22 Luglio 2022 ore 13:43

Bell'esempio Caneca, anche con quel taglio risulta piacevole da guardare, interessante.

user231747
avatar
inviato il 22 Luglio 2022 ore 17:43

Ma che regola bisogna seguire per avere un taglio così...in modo sensato?

avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2022 ore 20:23

Sulla questione che correttamente Gaga chiama del 'fuoricampo' avevo letto sul blog "Le figure dei libri" di Anna Castagnoli. Il suo articolo si intitola L'importanza del 'fuori scena nell'immagine', lo trovate qui: www.lefiguredeilibri.com/2016/01/19/fuori-scena/.

Anna è una illustratrice, il topic inizia così:

Quando iniziavo a muovere i primi passi come illustratrice, partecipai a un corso con Carll Cneut, a Macerata. Stavo preparando uno storyboard per una casa editrice spagnola e pensai di sottoporlo a Carll per avere consigli. Era il 2003, o giù di lì.
Ricordo che fui molto colpita da alcuni suoi commenti sul 'fuori scena'.
Mentre spiegava, Carll faceva gesti con la mano intorno al foglio, indicando zone: come se lo spazio vuoto che circondava il foglio fosse uno spazio su cui potevo disegnare, anche se nessuno avrebbe visto nulla.

Ad esempio, in una scena dove il protagonista doveva dire addio a un personaggio secondario, Carll mi disse: «Ma perché non lo tagli un po' fuori scena? Così anche il lettore avrà la sensazione di perderlo di vista». Geniale.
Non avevo mai pensato, prima di quel giorno, a quanto è importante il fuori-scena quando costruiamo un'immagine.


Direi che è inutile cercare regole su un 'buon taglio' perché tutto dipende dalla narrazione. Importante è pensare che l'immagine non finisce sul bordo, l'immagine, specialmente quella fotografica, è un aggeggio ontologicamente molto complesso a tratti misterioso e paradossale. Diciamo che il fine qui è prendere coscienza del mistero del bordo.


Nell'articolo di Anna si trova anche questa chicca:

Nel 1400, l'architetto Leon Battista Alberti spiegava che, senza cornice, tagliato al vivo, il quadro diventa “una finestra aperta sul mondo”.
Da allora, il bordo esterno del disegno viene chiamato 'finestra albertiana'.
Per avere un fuori-scena efficace, infatti, bisogna tagliare l'immagine a vivo.
Qualsiasi cornice rallenta, sbarra o annulla la fusione tra realtà e finzione.


Mettiamo in relazione il pensiero di Leon Battista Alberti con Luigi Ghirri (da Lezioni di fotografia):


Bordi

Credo che la fotografia consista essenzialmente in un'operazione
di cancellazione del mondo esterno. Anche per questo preferisco il
bordo bianco a quello nero. L'inquadratura è una cancellazione della
realtà che vedo come ritorno al bianco, non al nero. E l 'immagine
tende a dilatarsi.


Insomma il 'taglio a vivo' si ottiene circondando la fotografia di bianco, il nero invece costituisce la 'cornice che sbarra'. Il bordo nero ha una tradizione in fotografia da Cartier Bresson (e ringrazio Era76 per le belle fotografie che ha postato).

Il mistero si è infittito, prima eravamo al taglio ora al colore del bordo e forse qualcun* potrebbe osservare che il bordo in fin dei conti è permeabile, non solo l'immagine esce, ma anche il mondo esterno dialoga con l'immagine, allora anche il modo di affiggere le immagini, di 'installarle' nello spazio espositivo diventa pertinente al discorso.


avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2022 ore 20:35

ho potuto fare qualche ipotesi più attendibile (ma comunque clamorosamente errata) non solo su Michael Bertolasi, ma sullo stesso Toni Thorimbert... (Pensavo che si trattasse di gente che mette i dischi in radio private o cose del genere...).


Sulla parete alle spalle di Thorimbert (seconda intervista) si nota un quadro di Mimmo Paladino e una fotografia di Gabriele Basilico. Quella parete così raffinata è evidentemente pensata da qualcuno che ha a che fare con le immagini.

P.S. Ma quel berretto del Bertolasi messo alla scemo (o sempliciotto ragazzotto) del villaggio ha un significato standard di cui non sono al corrente o è solo parte del suo cuore/vezzo identitario? Forse per coprire una pelata? La fronte appare in una piccola cornice che lascia immaginare spazi ampi, seppure non interminati, di là da quella...


Body shaming alert. Bertolasi è un ragazzo molto intelligente, ci ha dato ottanta-novanta interviste molte delle quali pregevoli. E Thorimbert è uno dei più grandi fotografi italiani.

avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2022 ore 20:58

Beh, al di là del taglio in fotografia, oserei dire che, dalla scrittura all'immagine al suono, l'invisibile e l'irrappresentabile sono il cuore di quella che sinteticamente chiamiamo arte, ed è il motivo (per come la vedo io) per il quale tutta l'arte è "fallimentare", nel senso che quella tensione verso "altro" è destinata ad una circolazione incessante che porta inevitabilmente ad una "insufficienza" dell'espresso/rappresentato.


E' come siamo noi umani ;-)


avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2022 ore 21:13

Appunto :-)

avatarjunior
inviato il 22 Luglio 2022 ore 21:31





avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2022 ore 8:35

Martina Bacigalupo Gulu Real Art Studio
www.lensculture.com/articles/martina-bacigalupo-gulu-real-art-studio

avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2022 ore 8:54

P.f. quando citate una discussione metteteci pure il link, grazie.
Vi riferivate a questa su Olaf?
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4049600

avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2022 ore 9:09

Tempo fa lessi un'intervista a Robert Adams su Americansuburbx, (ma ora non saprei ritrovarla) in cui egli affermava che, all'inizio della propria carriera, era solito cercare un'inquadratura in cui volutamente entrasse una piccola porzione di un elemento 'indesiderato' appunto per suggerire l'idea della continuazione della Realtà al di là del fotogramma. Perché poi invece avesse lasciato perdere non mi pare che lo spiegasse.
americansuburbx.com/

avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2022 ore 10:01

Quando vedo qualche quinta tagliata di norma mi dà l'impressione che la scena sia in divenire, porti con sé una sensazione di movimento. All'opposto una scena dove tutto è sistemato, rappresentato, mi appare statica ferma nel tempo dove nulla succede.

Poi ovviamente ci sono tagli e tagli, però in generale l'impressione che ho è quella

P.S. no Andrea, è questa:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4240146&show=7


avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2022 ore 10:06

Le foto a composizione aperta hanno un potenziale immenso in quanto esprimono un pensiero che può non coincidere con le aspettative o con il bagaglio culturale dell'osservatore e pertanto è quest'ultimo a completare la scena "incompleta" rappresentata nel fotogramma mediante il suo metodo di approssimazione cognitivo ed emotivo.
A questo punto partecipo con un mio personale contributo, una foto che scattai nel 2007 in Giordania nei pressi di Kerak:




avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2022 ore 10:12

Mi piace molto, Caneca

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me