user231747 | inviato il 09 Maggio 2022 ore 22:07
@66ilmoro potevano dare fastidio (anche se poi su carta cotone vengono attenuate), ma torniamo sempre al discorso del tema che stiamo affrontando...tutto dipende cosa si vuole dire. Ad esempio gli scatti di Fontana visti a monitor non sono così "piacevoli"da vedere, ma visti stampati prendono tutto un altro sapore e su di lui mi son dovuto ricredere quando ho visto dal vivo alcune sue opere. In altre tipologie di espressione in bianco e nero c'è chi le luci le brucia di proposito, che possono piacere o meno si rientra nel soggettivo, ma sicuramente non si può dire "è sbagliato" questo per dire che alcune espressioni/racconti/visione/Mood...il fotoritocco è indispensabile. Come dissi è un'opportunità, non un obbligo, ma fare del cyberpunk da jpg la vedo dura. Nella fotografia contemporanea si vede anche di peggio, piedi fuori frame, mani tagliate dal frame...cose non convenzionali e parlo di autori esposti in gallerie d'arte. Poi ognuno di noi ha la propria sensibilità, ho un amico che si irrita solo a vedere una linea verticale o orizzontale storta di 0,05°...io non ci bado, guardo nel complesso, ma per fortuna siamo tutti più o meno diversi. |
| inviato il 09 Maggio 2022 ore 22:08
Io a pellicola in stampa alteravo le ombre, alteravo le luci, alteravo il bianco dei volti, etc.
Che differenza c'è tra farlo dopo lo scatto, mascherando e bruciando, oppure farlo prima dello scatto con illuminatori, ombrelli, spot, trucco sul viso e tutto il resto?
Nessuna.
In digitale, quegli interventi sono solo più facili, ma il lavoro è identico, non è cambiato assolutamente nulla dalla pellicola, ed usare il timbro clone in digitale o cambiare la scena a mano prima di scattare non fa differenza.
Chiaramente, il lavoro va fatto bene, ed il fotoritocco è fatto bene quando non lascia alcuna traccia, niente artefatti geometrici o cromatici e le ombre devono essere del tutto compatibili con la scena: con il fotoritocco si fa una caccia spietata all'invisibilità
E se uno è bravo, ci riesce, mentre se non lo è, fotograficamente parlando, assurge al ruolo di produttore di pattume.
Mezzo secolo fa, a pellicola , io facevo fotomontaggi, e su quelli, anche se l'immagine è di un soggetto di fantasia, vige sempre e comunque la legge dell'"Impossibile Compatibile".
Spiegando: se fai una foto con un delfino che esce saltando dal centro di una strada, il delfino deve avere la giusta dimensione e le giuste proporzioni, deve avere lo stesso angolo di ripresa della strada, deve rispettare la prospettiva, deve essere illuminato compatibilmente con il resto della strada, il WB deve essere identico, le ombre devono rispettare la sorgente dell'illuminazione che illumina la strada e devono rispettare la prospettiva, non devono essere nè troppo lunghe nè troppo corte e devono avere la giusta luminosità che deve rispettare l'illuminazione della strada e delle altre ombre presenti, se ci sono, nella strada.
Fare un lavoro fatto bene, nei canoni dell'Impossibile Compatibile è un lavoro molto impegnativo, ma uno bravo ce la fa.
In fotografia conta solo ed esclusivamente quello che si vede in immagine finita, il come è stato fatta è del tutto irrilevante.
Occhio poi che il RAW non è una immagine, è un pacchettino di dati: se uno scatta in Jpeg, la fotocamera scatta sempre e comunque in RAW e poi, con la sue elettronica, la fotocamera a quel RAW ci fa il fotoritocco.
Ossia, la fotocamera decide il tipo di file immagine, decide lo spazio colore di conversione, decide il WB, decide il punto del nero, decide il punto del bianco, decide la curva di contrasto, decide i livelli di luminosità, decide il livello di saturazione cromatica, decide il bilanciamento dei colori, ci applica della nitidezza, riduce il rumore, in certi casi applica una procedura di HDR, etc, fa un lavoro grosso di fotoritocco, l'immagine scattata il fotoritocco fatto anche solo dalla fotocamera la cambia eccome.
Se uno scatta in Jpeg con una fotocamera digitale il fotoritocco lo fa ineluttabilmente la fotocamera coi parametri decisi da chi ha messo a punto il Controllo Immagine usato dalla fotocamera: è come comprare la Ferrari e farsela guidare da un altro.
D'altra parte, non c'è altra strada, il RAW non lo si può vedere.
Detta in altre, poche parole, colui che fa il purista e dice che non tocca nulla delle foto che fà, o è uno che dice le bugie, o è un perfetto ignorante, fotograficamente parlando. |
user231747 | inviato il 09 Maggio 2022 ore 22:23
@66ilmoro ad esempio qui, alcuni, potrebbero anche innervosirsi da quella ruota in basso tagliata dal frame.
Opera di Erwin O.
Ma sinceramente su un'opera così...non andrei a soffermarmi proprio su quella ruota, o della poltrona di sinistra o la cornice del quadro. |
| inviato il 09 Maggio 2022 ore 22:28
Quoto anche le virgole dell'intervento di Alessandro Pollastrini. |
| inviato il 09 Maggio 2022 ore 22:38
La p.p è fondamentale ma se una foto non è valida in partenza miracoli non ne esistono. La scelta di un certo tipo di p.p anziché un'altro dipende dall'utilizzo dell'immagine è cosa si vuol trasmettere all'osservatore o semplicemente qualcosa di più complesso legato al proprio lavoro con le immagini. Sono arrivato alla fotografia grazie al digitale dopo anni di pennelli, chine è progettazioni grafiche. Utilizzo la fotocamera per immortalare delle scene con un semplice click, se soddisfatto della foto passo alla p.p (in genere molto semplice ma curata). Riguardo la manipolazione delle immagini non ne faccio per scelta personale non per incapacità, non ne sono contro se le foto giocano sull'estetica (non è mentire ma saper lavorare cosa ben diversa). Ci sono generi fotografici che da un mio punto di vista ci di può sbizzarrire con la creatività come meglio si crede per arrivare al risultato finale a differenza di altri che la manipolazione è barare. "colui che fa il purista e dice che non tocca nulla delle foto che fà, o è uno che dice le bugie, o è un perfetto ignorante, fotograficamente parlando."...ignorante, fotograficamente parlando. |
| inviato il 10 Maggio 2022 ore 0:43
Ma onestamente chissenefrega della ruota tagliata,piace così punto e basta. Azz sembra di sentire mega tecnici. Qualcuno dovrebbe inviare il proprio curriculum vitae alle case costruttrici,magari lo prendono...si a bastonate . |
| inviato il 10 Maggio 2022 ore 1:12
Ha tagliato la ruota perché andava tagliata, sono i fotoamatori che hanno la mania di riportare interamente il soggetto nell'immagine, come quelli che camminando si preoccupano di non pestare le fessure del marciapiede. |
user231747 | inviato il 10 Maggio 2022 ore 5:10
“ .Ha tagliato la ruota perché andava tagliata „
Come detto, sono dettagli dei quali non mi preoccuperei di fronte ad un'opera così, ma dalle tue parole capisco che sai anche il perchè di questa scelta, potresti spiegarmi? anche in privato se ti va. |
| inviato il 10 Maggio 2022 ore 5:54
“ Da qualche tempo uso lightroom per piccole modifiche( usarlo in maniera approfondita non fa al caso mio). „
“ Secondo me ormai la postproduzione è parte integrante dello scatto. Almeno io quando faccio una foto penso già a come la tratterò in post per enfatizzare l'atmosfera o dare più risalto a un soggetto. „
Avrai fatto un corso full immersion di post produzione, in 18 ore sei passato dalle piccole modifiche, a scattare già pensando a come trattare ed enfatizzare la foto!
Il titolo del corso: “diventare falsari in mezza giornata”!
Io la vedo da un altro punto di vista: io fotografo per me, non essendo un fotografo professionista, e il ricorso all'eccessiva post-produzione, oltre a creare degli artefatti spesso visibili ad occhio nudo, mi restituisce un piacere limitato rispetto ad uno scatto che non ha bisogno di ritocchi. Siccome io fotografo per piacere gli scatti che richiederebbero un'eccessiva post-produzione il 99% delle volte finiscono nel cestino. Ricordatevi che FOTOGRAFIA significa scrivere con la luce, ciò significa che la luce devi saperla leggere, se la sai leggere sai fotografare, se sai solo post produrre sei un buon grafico e non un buon fotografo.
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user126294 | inviato il 10 Maggio 2022 ore 6:18
Anche una conversione in b&w è un fotoritocco.... se fatta bene però, nessuno dirà nulla 
Giuliano |
| inviato il 10 Maggio 2022 ore 6:20
"Ma sinceramente su un'opera così...non andrei a soffermarmi proprio su quella ruota, o della poltrona di sinistra o la cornice del quadro."
Quella foto lì, è fatta male, è inquadrata male, la ruota tagliata è imperdonabile, il fotografo ha fatto una cialtronata, non ci voleva nulla ad inquadrare tutta la ruota, ma non l'ha visto il taglio e l'ha lasciata poi così: è stato un cial trone.
Quella ruota tagliata l'ha vista solo dopo lo scatto, quando ormai avevano finito il lavoro, ma rifare tutta la scena e tutto il resto costava troppo e l'hanno lasciata così.
Il digitale quel problema lì lo ha risolto in modo elegante, perchè permette di vedere immediatamante, allo scatto, se la foto è stata fata bene o meno, e lo si fa collegando con un cavo lungo anche oltre una decina di metri la fotocamera ad un monitor separato e controllato da un assitente, che deve essere un bravo artista, bravo sulla composizione delle fotografie pure lui.
I professionisti bravi scattano dunque in tethering (= con un software apposito sul PC, la fotocamera viene collegata ad un PC che permette la visione dello scatto in tempo reale su monitor grosso separato, ed un assistente verifica in tempo reale l'inquadratura che il fotografo ha scattato, lui è ancora sulla scena), gli controllano lo scatto e se va bene, glielo confermano, se non va bene, a scena aperta, gli dicono di rifare la foto (tipico gli occhi mezzi chiusi su scatti delle modelle, etc): evitano cialtronate imperdonabili tipo quella.
Le cose vanno fatte bene, altrimenti si fanno cialtronate.
E stop.
Occhio poi che i micci si abituano al brutto, la gente colta no. |
| inviato il 10 Maggio 2022 ore 7:11
Vorrei far notare che il "cial trone" è un fotografo professionista che ha esposto in mezzo mondo. |
| inviato il 10 Maggio 2022 ore 8:29
“ Il titolo del corso: “diventare falsari in mezza giornata”! „
“ io fotografo per me, non essendo un fotografo professionista „
“ Siccome io fotografo per piacere gli scatti che richiederebbero un'eccessiva post-produzione il 99% delle volte finiscono nel cestino. „
“ Ricordatevi che FOTOGRAFIA significa scrivere con la luce, ciò significa che la luce devi saperla leggere, se la sai leggere sai fotografare „
“ se sai solo post produrre sei un buon grafico e non un buon fotografo. „
Continuate a comprare e lucidatele ogni tanto, non c'è altro da aggiungere.
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| inviato il 10 Maggio 2022 ore 8:38
Sta storia di scrivere con la luce ha ampiamente sbragato i maroni.
Gente che va avanti con citazioni e scatti inutili, e giudica dai salottini.
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