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Post produzione 8 o 16 bit?


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avatarsupporter
inviato il 23 Gennaio 2020 ore 18:45

Oggi ho avuto una piccola discussione con un amico il quale mi ha dato del pazzo perché lavoro le mie foto a 16 bit anziché a 8 bit visto che le prime hanno un peso maggiore. Probabilmente è corretto se queste vanno sul web, ma per la stampa è così errato modificare da Adobe RGB a sRGB 16 bit ma in TIFF e non in JPG? Oppure debbo a questo punto dopo la lavorazione trasformarle a 8bit sia per il web che per la stampa ma in JPG?
Grazie

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2020 ore 21:08

La profondità di bits, è la precisione di ricostruzione del segnale che viene campionato, nel nostro caso l'immagine dell'ottica.

16 bits sono più precisi di 8 bits e l'immagine a 16 bits è dunque "migliore".

Che vuol dire "migliore"? Che ha più colori e più dinamica.

Con 8 bits si gestiscono oltre 16 Milioni di colori, l'occhio umano ne vede 11 Mil, dunque 8 bits bastano per l'occhio umano.

Ma per i programmi di fotoritocco e per il PC 8 bits non bastano se uno vuole alta qualità, perché lavorando coi comandi del convertitore di RAW e coi vari comandi del programma di fotoritocco sul file immagine, il PC fa miliardi di miliardi di calcoli, che non danno come risultato dei numeri interi, ma sono numeri che hanno invece moltissime cifre decimali, che il PC taglia, arrotonda, non se le può portare dietro tutte, troppi calcoli da fare e troppo grossi.

Tutte le volte che taglia, che arrotonda, ci sono danni all'immagine originale, col risultato che se usi una bassa precisione di ricostruzione dell'immagine, gli 8 bits, e fai del fotoritocco approfondito (= tanti calcoli) l'immagine si degrada in modo visibile, ossia tende a "posterizzare" soprattutto sui toni delicati di luminosità e colore.

E' per quello che è bene fare tutto il fotoritocco su file immagine a 16 bits e solo come ultima operazione di conversione in Jpeg, convertirla in 8 bit, solo una volta, hai qualità più alta che facendo tutto il lavoro a 8 bits.

Io mando in stampa dei Tiff a 16 bits addirittura in Spazio Colore ProPhoto RGB, proprio per avere alta qualità.


avatarsupporter
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 9:35

Grazie per la tua risposta.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 10:39

Perfetto quanto esposto da AP, come sempre.
Aggiungo solo che, se vuoi vedere la differenza enorme che c'è tra 16 e 8 bit, lavorando a 8bit vedresti posterizzarsi le transizioni sulle zone a bassa frequenza (tinte piatte e sfumate, es. il cielo azzurro), le sfumature di luminosità gestite con le curve, ecc.

E' importante lavorare il file a 16bit specie nei paesaggi e in tutti i casi di ampie zone con transizioni tonali graduali, mentre lo è meno in fotogrammi in cui le transizioni tonali sono molto nette o poco importanti, qui la differenza non è tanto evidente.

PS: Jpeg è solo 8 bit, quindi la conversione da 16 a 8 la fai come ultimo step prima di generare il jpeg. Questo per il web e per tutti gli stampatori che, purtroppo, accettano solo il jpg. Negli altri casi, per la stampa meglio lavorare il Tiff a 16bit, al più converti lo spazio colore se proprio è necessario.

avatarsupporter
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 15:08

Tutto chiaro, grazie, il problema è che poi si leggono di queste cose scritte da chi si pensa sia un maestro nel colore.
marcoolivotto.com/photoshop-16-bit-vs-8-bit/

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 16:29

“Io mando in stampa dei Tiff a 16 bits addirittura in Spazio Colore ProPhoto RGB, proprio per avere alta qualità”

Alessandro, in ACR che spazio colore usi? Adobe 1998 o Profoto? E quale e' meglio usare.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 17:52

"Alessandro, in ACR che spazio colore usi? Adobe 1998 o Profoto? E quale e' meglio usare. "

La scelta va ponderata in funzione anche delle capacità tecniche di chi fa il fotoritocco.

Detta in tre parole:

- per stampa fatta da esperti in fotoritocco e stampa, usare ProPhoto RGB

- se non esperti, usare Adobe RGB

- per stampa da laboratorio e web, usare sRGB.

ProPhoto RGB è uno spazio colore molto ampio ed è l'unico capace di gestire una grandissima parte, se non tutti, i colori registrati dalla fotocamera e la massima Gamma Dinamica.

Ma nessun monitor ce la fa, nemmeno da lontano, a rappresentare ProPhoto RGB, dunque quando fai il fotoritocco ti porti dietro colori e dinamica che non vedi nemmeno a monitor e tantomeno puoi stampare: hai un rischio elevato di stampare roba molto diversa da quello che vedi a monitor, e bisogna dunque essere bravi sia a recuperare i fuori gamut di stampa, che a non introdurre dominanti etc, durante il fotoritocco.

Adobe RGb è più piccolo ed abbassa quel rischio, ed oltretutto Adobe RGB si vede a monitor, un monitor buono ce la fa a rappresentare praticamente tutto Adobe RGB, e una stampate buona Inkjet stampa un gamut vicino ad Adobe RGB, addirittura qualcuna un capello di più.

Adobe RGB è il miglior compromesso se uno non è proprio molto esperto non solo di fotoritocco, ma soprattutto di stampa, e basta praticamente sempre, va bene per tutti i tipi di immagine.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 18:03

in ACR che spazio colore usi? Adobe 1998 o Profoto? E quale e' meglio usare.


Lo spazio di lavoro di ACR è fisso, non puoi sceglierlo.

Essenzialmente ci sono tre spazi di lavoro in ACR, che seguono la pipeline di sviluppo.

La prima conversione è da RGB device dipendent a XYZ D50
Poi da XYZ D50 a RIMM
Poi da RIMM a Melissa RGB

L'unica cosa che puoi scegliere è lo spazio di esportazione; la scelta più ovvia è il ProPhoto a 16bit.

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 18:04

Seguo con interesse, scattando in raw il profilo colore in macchina e' indiferrente, mentre scattando in jpeg conviene settare la macchina in rgb e in pp convertirlo il sRGB o scattare direttamente con profilo sRGB.
Grazie

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 19:06

Ammetto di essere estremamente ignorante in materia.

Mi sono sempre perso un ragionamento, che probabilmente è quello fondamentale:
perchè lavorare un file in AdobeRGB o addirittura Prophoto RGB a 16bit se la visualizzazione molto spesso viene fatta anche dai clienti al 90% su schermi di pc o smartphone?

Otterrei un risultato molto migliore ad elaborare in Adobe RGB e 16bit e poi convertire in JPG sRGB 8 bit rispetto a fare tutto il workflow in sRGB 8bit?

grazie

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2020 ore 19:18

AdobeRGB e sRGB non sono spazi concepiti per l'editing; sono spazi pensati per l'output e solo per quello.

La dimensione di uno spazio colore non è la sola cosa che conta; la morfologia è un aspetto altrettanto importante, anche di più..

Un articolo più esplicativo:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2822118

avatarsupporter
inviato il 25 Gennaio 2020 ore 10:37

Scusa Pigi, ma che scrive di male Marco Olivotto?


Io non sono certo preparato su un argomento complicato come la gestione colore ho qualche informazione letta sul web e naturalmente non ho capito tutto, anzi ho un po' di confusione in testa, però dopo lo scambio di veduto avute con l'amico citato sopra ho letto qualche cosa in più e tra le altre cose ho trovato anche questa, dove non solo Raamiel il quale risulta essere molto preparato in materia, ma anche altri sostengono la medesima cosa. Penso che persone con una cultura in materia superficiale come la mia possano essere portate a far confusione ed utilizzare sempre la lavorazione a 8bit quando invece puoi utilizzare il 16 bit e poi a seconda la necessità (senza dover stampare per forza in fine art) lasciare 16bit o portare il tutto in jpg 8bit. Questo naturalmente per chi ha le idee poco chiare o non ha studiato sufficientemente come il sottoscritto.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2486382

Questo l'ho afferrato.(Tratto da questo forum)

il problema di utilizzare files immagine a 8 bit non è quello, il problema che sorge è che quando effettui una qualsiasi operazione in fotoritocco ( modifica di qualsiasi tipo, luminosità contrasto, cromatismo, USM etc,) applichi al file immagine degli algoritmi matematici per modificarlo, e quegli algoritmi danno dei risultati con decimali, il calcolo non fornisce un numero esatto, ma approssimato, ed in aggiunta, il programma taglia poi quei decimali, arrotonda, per fare il calcolo in minor tempo ed usare meno RAM e meno CPU e taglia dunque dell'informazione utile.

Se chiaramente lavori su un file a 16 bit per canale, hai molti più toni di colori e di grigio, ed effettuando lo stesso calcolo e lo stesso arrotondamento sul risultato del calcolo dovuto ad una alterazione di un valore in fotoritocco, la perdita percentuale è molto minore, in assoluto è matematicamente uguale, ma in percentuale è minore rispetto all'utilizzare un file ad 8 bit..

In altre parole, il fotoritocco effettuato su files immagine ad 8 bit tende a posterizzare, a creare artefatti (da arrotondamenti matematici), molto di più che su files a 16 bits: questo è il motivo per il quale è meglio usare files a 16 bit in fotoritocco.

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2020 ore 21:45

Anche io non sono un esperto. Oggi stavo leggendo i suggerimenti che forniva un sito per stampe:
www.fotocromie.com/preparazione-file/
In quella pagina da suggerimenti: in sostanza TIFF 16 bit e ProPhotoRGB.
La discussione che si è instaurata qui mi interessa, quindi seguo con interesse.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2020 ore 16:48

Ho letto cosa riporta fotocromie, niente di particolare, nel "più" è contenuto il "meno".
Se uno sviluppa il RAW in TIFF o PSD 16 bit e spazio di lavoro ProPhotoRGB sicuramente preserva il massimo delle informazioni del file. Per contro, lavorerà file più pesanti e agirà su colori che in parte non visualizzerà e ancor meno stamperà. Io tutti i paesaggi li lavoro in PSD 16bit ProPhotoRGB.
Invece, file meno impegnativi per gamut utilizzato, problemi di banding, etc. li lavoro in PSD 8bit AdobeRGB.

Per la stampa, il mio stampatore online accetta solo Jpeg sRGB ... quindi mi arrangio con la conversione e softproof per stare nei limiti del gamut della stampante, cosa che nel 90% dei casi non mi dà problemi, di fatto ho riscontrato che praticamente solo i verdi delle aurore boreali e i blu cobalto del cielo vanno fuori gamut e vanno gestiti, meglio se si lavora già nello sviluppo RAW a restare in gamut, perché dopo è più complicato.
Delle stampe che ottengo sono comunque molto soddisfatto.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2020 ore 21:41

Seguo con interesse! Ho giusto iniziato poco fa qualche esperimento con ProPhotoRGB

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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