| inviato il 21 Luglio 2015 ore 12:56
I due che hai linkato NON sono obiettivi "macro". I macro veri sono obiettivi specifici, fissi, progettati e realizzati per dare il meglio di se su distanze molto ravvicinate (appunto lo scopo dele foto macro) e per avere un rapporto di riproduzione di 1:1 almeno (proiettare sul sensore una immagine che ha le stesse dimensioni del soggetto reale: se inquadro un righetto alla distanza giusta, 1cm sul righello sarà grande 1cm sul sensore). In più una caratteristica degli obiettivi macro è la grande nitidezza. Quelli che hai linkato sono obiettivi in cui è stata realizzata una "funzione macro", che non è mai macro vera e propria, ma qualcosa di simile: fondamentalmente hanno ad una certa lunghezza focale un rapporto di riproduzione abbastanza elevato per essere obiettivi generici, per esempio qualcosa come 0,3:1 (l'immagine sul sensore sarà circa 1 terzo del soggetto). |
| inviato il 21 Luglio 2015 ore 13:22
A quel tamron è stato dato l'appellativo macro perchè, per il tipo di obiettivo che rappresenta, riesce a mettere a fuoco a una distanza minore (95cm) rispetto ad un obiettivo della stessa tipologia. (Il primo tamron infatti ha una distanza minima di messa a fuoco di 150 cm) Questo permette di avvicinarti di più al sogfetto e permette quindi di avere un maggior rapporto di riproduzione (come spiegato da alvar Mayor ) I veri obiettivi macro (rapporto 1:1) sono fissi e hanno distanze minime di messa a fuoco ridottissime |
| inviato il 21 Luglio 2015 ore 13:32
Grazie ragazzi...gentilissimi :) |
| inviato il 21 Luglio 2015 ore 19:27
In genere, gli zoom che si definiscono macro, hanno un selettore che spostandolo consente ad un gruppo di lenti di spostarsi più avanti del normale, rinunciando alla MAF all'infinito. Il modello del secondo link che hai messo è proprio un esempio di questo tipo (ho posseduto per 6 anni la versione precedente non Di). Riesce ad avere un rapporto di 0,5x, quindi un rapporto di 1:2, davvero non male per uno zoom! Comunque la qualità ottica di quell'obiettivo non è neppure da mettere vicino alla versione del primo link (VC USD, uscito nel 2010). In realtà, tutti questi obiettivi zoom, ma anche qualche fisso, che si fregiano del nomignolo "Macro", consentono di effettuare qualche buon close-up, ma non arrivano al rapporto 1:1, come ben spiegato da Alvar. Gli obiettivi macro sono obiettivi specialistici e, oltre a soddisfare la condizione di avere un rapporto di riproduzione di 1:1, devono anche soddisfare altre caratteristiche: - elevata planeità di campo, per consentire un'ottima riproduzione di disegni e originali piani, quindi una precisa messa a fuoco su tutto il cerchio di copertura; - elevata e costante risoluzione, dal centro al bordo, indispensabile per la riproduzione dei testi; - alta correzione dell'aberrazione cromatica. Come si può comprendere, i primi obiettivi macro vennero progettati proprio per la riproduzione fotografica di documenti, quadri e disegni, il tempo ed i fotografi, gli hanno poi cambiato la destinazione d'uso. Giorgio B. P.S. sono info che ho letto su un libro di macrofotografia e su qualche rivista. |
| inviato il 21 Luglio 2015 ore 20:36
Un piccolo consiglio per la nostra amica ! Se vuoi fare della vera macro a poco prezzo puoi provare a cercare dei vecchi obiettivi di ingranditori per camera oscura oppure gli obiettivi dei proiettori per diapositive . Si trovano facilmente l'unico inconveniente è che devi comprare anche l'adattatore e lavorare in fuoco manuale ....... ma tanto di solito che fa' macro già usa il fuoco manuale |
| inviato il 23 Luglio 2015 ore 23:49
Rednaxela, tenterò ! e grazie per l'interessantissima ' lezione', giobol! |
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