| inviato il 16 Settembre 2021 ore 17:47
vista. a te sembra a fuoco la roba sul tavolino? a me nemmeno un pò. |
| inviato il 16 Settembre 2021 ore 19:07
Seguo. Penso che bisogna considerare anche la distanza minima di messa dell'obiettivo |
| inviato il 16 Settembre 2021 ore 19:36
il mio 17-28 ha il minimo tra 18 e 26 cm... percui non c'entra |
| inviato il 16 Settembre 2021 ore 20:21
@Arus le leggi dell'ottica geometrica quelle sono. Il 30/2.8 mm Sigma ha la distanza minima di messa a fuoco di 28 cm. Dipende a che livello sei. Qui www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4014593 ho messo insieme Merklinger e diffrazione per una Merrill dp2m Sigma contro un Bayer. |
| inviato il 16 Settembre 2021 ore 21:01
non hai risposto. e io continuo a non capire di che stai parlando onestamente. |
| inviato il 19 Settembre 2021 ore 6:41
Occhio che parlare di messa a fuoco senza definire la dimensione geometrica dell'immagine finita e come la si guarda, semplicemente, non ha alcun senso. Una fotografia che in formato francobollo, 2 X 3 cm, vista da 30 cm, è nitidissima, ingrandita a 2 X 3 m e vista sempre da 30 cm può benissimo essere del tutto sfocata, la stessa identica fotografia. E quando la gente parla di vedere una fotografie a monitor al 100%, sa quanto è grande geometricamente, la dimensione geometrica, dell'immagine che sta vedendo al 100% sul suo monitor, dimensione misurata in millimetri e precisa al decimo di millimetro ? Se non la conosce, parlare di messa a fuoco per immagini viste a monitor a qualsiasi ingrandimento, incluso il 100%, non ha alcun significato. Qui mancano proprio le basi tecniche della Fotografia, mancano i fondamenti, facilmente reperibili in un qualsiasi libro da quattro soldi. Mahhh....... |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 6:54
@Arus sono 90 pagine e da come ti poni dubito tu abbia voglia di immergerti in Merklinger. drive.google.com/file/d/1gmwkneFaoMQFxB_SuvigN1Ut3xCRGd7n/view?usp=sha La vista di ognuno di noi e la distanza di visione sono soggettive. Il metodo Merklinger è assoluto e prescrive: calcola il diametro dell'apertura a cui lavori, tutti i dettagli più grandi di questi mm saranno relativamente a fuoco se hai focheggiato l'obiettivo all'infinito. È ottica geometrica, non percezione. Da come hai criticato la messa a fuoco dei tovagliolini Illy a 30 cm di distanza è chiaro che le tue aspettative superano i vincoli dell'ottica geometrica. Rilassati |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 7:28
Quando voglio "tutto a fuoco", cosa che so essere un compromesso dipendente da dimensioni di fruizione della immagine finale e dalla distanza da cui si osserva la stessa, utilizzo volentieri Merklinger. Ad esempio in paesaggio, con un 24mm equivalente chiuso ad f8, mettendo a fuoco a infinito, trovo accettabilmente a fuoco i fili d'erba del primo piano in stampe A3 guardate da 30 cm di distanza in su. |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 7:57
Grazie mille |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 9:26
Io uso entrambi i metodi sia iperfocale che Merklinger quando scatto con il 14mm, a secondo di cosa devo dare risalto. Nella maggior parte di casi quando si parla di paesaggio e dove si da risalto "all'infinito" utilizzo Merklinger, in quelle situazioni dove serve sempre tutto accettabilmente a fuoco ma si deve da risalto al primo piano utilizzo l'iperfocale. E se poi, per qualche motivo mi servisse tutto a fuoco alla perfezione (cosa che in genere non mi interessa) userei lo stacking. Non capisco perché questa guerra tra metodi visto che si posso sfruttare i punti di forza di entrambi in base alle situazioni. |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 10:59
@Nesky l'iperfocale può essere usata con profitto senza avere capito le regole di ottica geometrica sottese al passaggio spazio oggetto-spazio immagine. Sarà perfettamente a fuoco la distanza iperfocale prescelta, a scapito dello sfondo. Merklinger esige uno sforzo concettuale supplementare. Per un paesaggista funziona meglio di qualsiasi iperfocale a patto che si usino diaframmi alti. L'iperfocale funziona anche con diaframmi TA. In pratica se si focheggia su distanze iperfocali vicine gli sfondi a TA saranno mediocri. Molti non se ne accorgono perché per i paesaggi usano da f/8 in su. Chi usa sensori Foveon può osare diaframmi più chiusi facendosi svantaggiare meno dalla diffrazione. Si tratta di capire che un Foveon gira intorno al blu B e non al verde G (cfr. il mio link riportato sopra) come un Bayer. |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 11:05
“ Non capisco perché questa guerra tra metodi visto che si posso sfruttare i punti di forza di entrambi in base alle situazioni. „ Facile: No guerre=no forum Dopo 5 pagine ( ma non sarà l'ultima ) siamo di nuovo come in partenza e cioè che se si sa cos'è una messa a fuoco e uno vuole la massima resa sull'infinito, non ha oggetti particolarmente vicini e quelli che vuole inquadrare riesce a riprodurli in modo accettabile con una apertura che non rovini lo sfondo mette la regolazione al fuoco migliore sullo sfondo (utilizzando il mirino/ottico o evf ). se invece uno vuole "spalmare" in misura equa il fuoco dall'oggetto vicino fino allo sfondo evitando il più possibile la diffrazione utilizzando la scala dei diaframmi metterà il presunto fuoco lungo sul valore diaframma utilizzato "accontentandosi" del risultato ottenuto. Questo esisteva anche una volta. |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 11:17
@Saro “ mette la regolazione al fuoco migliore sullo sfondo (utilizzando il mirino/ottico o evf ). „ Questo è una parte del metodo, cioè focheggiare all'infinito. Quello che fa Merklinger è dirti con precisione che dettagli minimi saranno a fuoco con quale f/. Si fa calcolando il diametro di apertura. La conseguenza è che M. è inapplicabile ai tele, per esempio. Ideale per i grandangoli invece. Se poi hai sensori come i Foveon meno sensibili alla diffrazione sono due piccioni con una fava. Passeggiando in città con la SIGMA dp2m regolata su f/8 (corrispondente a ~ 4 mm) focheggiata all'infinito sono SICURO che qualsiasi dettaglio più grande di 4 mm sarà relativamente a fuoco. È chiaro che, se fai street, 4 mm sono troppi per avere a fuoco le ciglia singole di una persona. Anche coi grandangoli è un metodo per la massima resa dello sfondo, non degli oggetti più vicini. |
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