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Cattivik
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Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Cattivik


samyang_af85_f1-4efSamyang AF 85mm f/1.4 EF

Pro: rapporto qualità/prezzo eccellente, costruzione solida, abbastanza compatto e leggero, buona qualità dell'immagine, bokeh strabiliante

Contro: nessuno stabilizzatore ottico, messa a fuoco manuale fastidiosa (almeno i primi tempi), qualità scadente del paraluce e del tappo copri obiettivo

Opinione: l'AF 85mm f/1.4 Samyang EF (versione Canon) è una delle migliori lenti che un fotoamatore con poco budget possa acquistare, sicuramente un must-have per i ritrattisti. L'ottica esteticamente è molto essenziale, ma la qualità costruttiva e la solidità colpiscono subito. Seppur di dimensioni abbastanza contenute, l'ergonomia è ottima, peccato solo che Samyang abbia voluto risparmiare su paraluce e copri obiettivo, entrambi di qualità costruttiva molto discutibile. Ottima a mio parere la scelta del diametro filtri a 77mm, corrispondente a quella di molti obiettivi Canon serie L ai quali idealmente potrebbe accompagnarsi per qualità. Come ci si può aspettare da una lente da ritratto con apertura f/1.4, il bokeh è eccellente e le aree fuori fuoco molto morbide, quasi a creare dei fondali da studio: le nove lamelle rendono molto bene a massima apertura. Non vi è una distorsione rilevante per una lente prettamente da ritrattistica, ma nel caso venga usato per scopi architettonici, o dove se ne sentisse comunque la necessità, è correggibile impostando l'apposito strumento di Photoshop sul fattore +0,3. La vignettatura è abbastanza visibile ma va scomparendo già chiudendo il diaframma a f/2.8, senza dimenticare che la caduta di luminosità ai bordi è uno degli aspetti più facilmente correggibili in post produzione. L'autofocus utilizza un motore AF lineare ad ultrasuoni che è abbastanza veloce e silenzioso, anche se la sua precisione è funzione della qualità con cui è stato assemblato il singolo modello: fortunatamente ne posseggo uno ben riuscito, ma si riscontrano casi di front/back focus; per la messa a fuoco manuale l'obiettivo ha un sistema "focus-by-wire" simile all'STM di Canon.

inviato il 22 Marzo 2021


canon_70-200_f4Canon EF 70-200mm f/4.0 L USM

Pro: Nitidezza, velocità dell'autofocus, rapporto qualità/prezzo

Contro: Mancanza di tropicalizzazione

Opinione: Come ho già avuto modo di scrivere nel commento di un altro diffusissimo zoom della casa, la fortuna e la popolarità del Canon EF 70-200 f/4 L USM sono costituite da un mix di qualità (lenti alla fluorite con rivestimento Super Spectra, che garantiscono un'ottima riduzione delle aberrazioni e, soprattutto, del così detto effetto “ghost”), versatilità (ampia escursione focale, peso contenuto, buona luminosità) e, fattore di questi tempi assolutamente non secondario, prezzo. Le prestazioni dell'autofocus sono di tutto rispetto: così silenzioso da risultare quasi impercettibile e con una velocità di acquisizione del fuoco addirittura migliore di quella di molti suoi “fratelli maggiori”. La nitidezza è il maggiore punto di forza di questa splendida lente, ottima su tutta l'escursione (lunghezza) focale anche a tutta apertura; eccellente lo sfocato, nonostante la massima apertura di f/4 non possa rivaleggiare con ottiche più luminose dai diaframmi molto più ampi. Aberrazione cromatica praticamente inesistente, fatta eccezione per una leggerissima manifestazione nelle zone di passaggio tonale ad alto contrasto; ottima la resistenza al flare anche in condizioni di forte controluce. La costruzione dell'ottica è molto curata; in particolare l'utilizzo di lenti alla fluorite e dello speciale trattamento Super Spectra assicurano la quasi totale assenza di bagliori e di “effetti fantasma” attribuibili alla riflessione della luce sul sensore della fotocamera. La longevità di quest'ottica, in produzione dal 1999, deriva dunque dalla qualità costruttiva e dalla sua versatilità d'impiego, che non la rendono però immune ad un'unica critica: manca la tropicalizzazione, fattore critico per renderla assolutamente indispensabile in qualsiasi corredo.

inviato il 03 Ottobre 2016


canon_24-105Canon EF 24-105mm f/4 L IS USM

Pro: Tropicalizzazione, nitidezza, prezzo

Contro: Vignettatura, aberrazione cromatica, resistenza al flare

Opinione: La fortuna e la popolarità del Canon EF 24-105 f4L IS USM sono costituite da un mix di: qualità (obiettivo tropicalizzato, dalla qualità costruttiva di altissimo livello), versatilità (ampia escursione focale, stabilizzatore d'immagine, buona luminosità) e - per ultimo, ma non ultimo ! - prezzo. Le prestazioni dell'autofocus sono di qualità: estremamente silenzioso e con una velocità di acquisizione del fuoco di tutto rispetto. La nitidezza si mantiene buona su tutta la lunghezza focale anche a tutta apertura, anche se gli angoli del fotogramma tendono ad essere sempre più soffici ed impastati rispetto al centro; va chiarito che nell'uso pratico questa leggera morbidezza ai bordi non è assolutamente problematica e non preclude l'ottenimento di ottime immagini. La lente consente di ottenere un buon sfocato se utilizzata verso l'estremo più lungo della sua escursione focale, cioè oltre i 70-80mm, pur senza raggiungere risultati di ottiche molto più luminose e con diaframmi massimi più ampi: anche ad f/4 è possibile ottenere un buon bokeh, a patto di mettere a fuoco un soggetto abbastanza vicino. Purtroppo soffre di una marcata vignettatura a 24mm ed a tutta apertura (fatto peraltro universalmente noto) che migliora, solo marginalmente, chiudendo il diaframma di un paio di stop; ad estensioni focali superiori il fenomeno è presente seppur abbastanza contenuto (anche ad f/4), scomparendo di fatto a qualsiasi lunghezza focale con il diaframma chiuso a f/5.6. Una moderata aberrazione cromatica longitudinale caratterizza tutte le lunghezze focali, evidente soprattutto a 24 mm, pur senza creare seri problemi. La resistenza al flare è molto buona alle lunghezze focali grandangolari, evidenziando un leggero calo di prestazioni alle estensioni superiori, caratteristica facilmente compensabile con un po' di attenzione in fase di ripresa. In conclusione si tratta di una lente di ottima qualità, estremamente versatile e dalle prestazioni di ottimo livello, un “vetro” tuttofare da portare con sé nella grande maggioranza dei casi. Il suo difetto più grave, a mio avviso, è il brusco calo di nitidezza ai bordi del fotogramma, retaggio di una qualità costruttiva ormai datata dieci anni; ciò che forse renderebbe questa lente di gran lunga più attraente (e quindi più commerciale) sarebbe un'apertura massima di f/2.8: la sua nuova versione verrà presentata al pubblico a partire dal prossimo 25 agosto assieme alla nuova 5D mark IV, staremo a vedere !

inviato il 01 Agosto 2016


canon_40dCanon 40D

Pro: Qualità costruttiva, rappresentazione dei colori, gamma dinamica, raffica (in JPEG), rapporto qualità/prezzo estremamente conveniente

Contro: Sistema di messa a fuoco Live View, durata della batteria

Opinione: Stiamo parlando di una cosiddetta reflex “semi-professionale”, cioè di una macchina digitale che, da un lato, può configurarsi come secondo corpo per un fotografo professionista (reportage, ma anche foto di matrimoni e foto in studio), mentre dall'altro consente ad appassionati esigenti un salto di qualità rispetto alle reflex “entry level” per ottenere qualcosa di meglio. Il corpo macchina offre un'adeguata protezione contro polvere e spruzzi (pur non essendo tropicalizzato) ed anche lo sportellino per l'accesso allo slot di memoria è ben sigillato; dimensioni e peso della scocca sono contenuti, l'impugnatura è comoda e la reflex perfettamente bilanciata. Nonostante la vetustà anagrafica, offre tre vetri di messa a fuoco intercambiabili. Il sensore CMOS di “soli” 10 megapixel può sembrare inadeguato rispetto agli standard medi odierni, ma sono molto più importanti la fedeltà nella rappresentazione dei colori e/o la capacità di “bucare” le ombre, mostrandone i dettagli e ben rappresentando le alte luci. Fino a 800 ISO la risposta della fotocamera è eccellente, sia sul piano della risoluzione e dei colori che su quello, sempre spinoso, del disturbo, con un egregio range dinamico. Il sistema autofocus fa il suo lavoro senza infamia e senza lode (ricordiamoci che si tratta di una tecnologia vecchia di oltre dieci anni) e, a patto di disporre di una scheda di memoria “veloce”, lo scatto a raffica lavora tranquillamente ad una cadenza sino a 6,5 fotogrammi al secondo, quasi senza limiti utilizzando file JPEG, ma con un limite di circa 15 immagini in sequenza prima che il buffer di memoria risulti intasato scattando in modalità RAW. Unica vera pecca, l'utilizzo del sistema Live View: al di là del “black out” provocato dal movimento dello specchio utilizzando il sistema autofocus, con la messa a fuoco manuale si può invece usufruire della regolazione “fine” (ingrandimento fino a 10x) su qualsiasi area dello schermo. La modalità di funzionamento Live View comporta sempre un rapido esaurimento della batteria (l'autonomia si riduce a circa un quarto), rendendo quasi obbligatorio l'acquisto del Battery Grip dedicato (che consiglio vivamente). In conclusione, reputo la EOS 40D una reflex semi-professionale di grande qualità nonostante la lunga anzianità di servizio, soprattutto in rapporto al prezzo, davvero interessante, che consente di portare a casa molto di più rispetto a quello che potrebbe lasciar intuire la corrispondente spesa: non tragga in inganno la mancanza di "orpelli" quali wi-fi, gps o touch-screen, assolutamente superflui (se non inutili) per l'effettuazione di scatti di qualità.

inviato il 25 Luglio 2016




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