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Jonasalsgard
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Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Jonasalsgard


fujifilm_gf120_f4macroFujifilm GF 120mm f/4 R LM OIS WR Macro

Pro: Nello Still Life è in grado di risolvere discretamente i 102MP della GFX 100 se utilizzato su treppiede con stabilizzatore OFF e diaframmato tra 8 e 11, usando eventualmente la funzione Focus Bracketing per estendere la zona nitida.

Contro: Autofocus molto lento e impreciso, anche con la GFX 100, soprattutto quando la luce non è particolarmente intensa, ad esempio con le lampade pilota dei flash. E' molto frustrante quando vedi che l'autofocus va dalla parte sbagliata e non puoi farci nulla, se non aspettare che arrivato a fine corsa torni indietro, il che nella ritrattistica significa spesso perdere l'attimo fuggente, soprattutto con soggetti spontanei e non professionisti (modelli). In queste situazioni l'autofocus del GF110 è decisamente meglio, soprattutto con soggetti statici, probabilmente per la differenza di 2 stop di diaframma. Ciò non è un problema nello Still Life con apparecchio su treppiede e soggetto immobile, dove preferisco la messa a fuoco manuale. La rotazione della ghiera di messa a fuoco non controlla direttamente lo spostamento meccanico degli elementi dell'obiettivo, ma è un comando digitale, tanto è vero che sugli obiettivi non è riportata una scala metrica. Puoi impostare la messa a fuoco in modalità lineare o non lineare, ruotando in senso orario o antiorario, ma di fatto c'è troppo da girare, non ha nulla a che fare con un classico obiettivo. Non è possibile sviluppare la memoria muscolare che ti permette in manuale di agire in maniera istintiva. Puoi impostare molti ausili per la messa a fuoco manuale, ma devi studiare bene la questione e se ti dedichi a più generi di fotografia essere pronto a cambiarli di volta in volta. Ad esempio, trovo utile nello still life che appena ruoto la ghiera in manuale tutto il mirino mi ingrandisca la parte in cui ho posto il quadratino di messa a fuoco. Questa impostazione, ovviamente, è inutilizzabile quando l'apparecchio non è su treppiede. A F4 vignettatura evidente nella maggior parte dei rapporti di riproduzione utili, il che tuttavia non è un grande problema nella ritrattistica e neppure nello Still Life dove difficilmente scatterai a tutta apertura.

Opinione: Obiettivo macro del sistema GFX, con rapporto di riproduzione massimo di 1:2 e non l'1:1 proposto da tutti gli altri concorrenti. Per arrivare al rapporto di riproduzione 1:1 occorre comprare il tubo di prolunga MCEX-45G di 45mm. Per sfruttare il sensore 33x44mm oltre che per la scala tonale e cromatica anche per la nitidezza, occorre che l'apparecchio sia su treppiede, lo stabilizzatore OFF (lo stabilizzatore neutralizza le grandi vibrazioni di quando si scatta a mano libera, ma ne produce di sue) e stare attenti alla diffrazione, fenomeno fisico inevitabile diaframmando l'obiettivo. Tenere presente: Uno: nel rapporto di riproduzione 1:1 il tiraggio dell'obiettivo è doppio rispetto a quello all'infinito, l'esposizione aumenta di 4 volte (2 stop) e il diaframma effettivo pure. Il valore F5,6 all'infinito in realtà con un rapporto 1:1 è F11. Il che significa che maggiore è il rapporto di riproduzione più l'obiettivo dovrebbe essere lasciato aperto, nonostante una sempre minore profondità di campo. Due: il fattore di ingrandimento dell'immagine. Se vogliamo ottenere una stampa 80x100cm, con un formato 20,3x25,4cm dobbiamo ingrandire 4x, con un 10,2x12,7cm 8x, con un 33x44mm 24x, il che spiega che più il formato di ripresa è piccolo – anche quello digitale – più la diffrazione o le vibrazioni (scattare a mano libera) limitano la qualità dell'immagine finale perché qualsiasi circolo di confusione dato dalla diffrazione o anche dal movimento viene moltiplicato moltissimo. Altri grandi vantaggi del grande formato o degli apparecchi a corpi mobili (banchi ottici) sono i decentramenti per il controllo prospettico e i basculaggi per inclinare il piano di messa a fuoco secondo la regola di Scheimpflug. In certe situazioni – paesaggi, architettura, still life – significa avere tutto a fuoco a diaframmi relativamente aperti. Un esempio è la ripresa dei binari del treno che vanno da noi all'infinito perfettamente nitidi anche a tutta apertura (attenzione che non passi il treno, altrimenti all'infinito ci andiamo noi!). Per sfruttare le possibilità di controllo prospettico e del piano di nitidezza, ho comprato l'adattatore View Camera Adapter G, così posso usare gli apparecchi GFX come sensori montati su banco ottico. Ricapitolando, il GF 120 è un buon obiettivo per lo still life e all'occorrenza può essere usato nella ritrattistica, ma con i limiti dovuti per lo più alla lentezza dell'autofocus, quindi con soggetti immobili o modelli. Per quanto riguarda lo still life, quando è richiesta una buona estensione dell'area a fuoco, ottenibile velocemente con i basculaggi del banco ottico, per ottenere la massima qualità si può procedere con scatti multipli tramite la funzione Focus Bracketing diaframmando tra 8 e 11. Se si vuole procedere con uno scatto unico, diaframmando a 16 o al limite a 22 le immagini sono ancora utilizzabili, ma non è possibile sfruttare a pieno le potenzialità dei 100MP e ingrandire molto a causa della diffrazione. Il Focus Bracketing permette di ottenere ottime immagini, molto buono per un uso occasionale. Tuttavia, è molto dispendioso in termini di tempo e risorse, abbreviando la vita degli otturatori e dei flash, nonché richiedendo spazi di archiviazione enormi. Non è utilizzabile in caso il cliente sia in studio e voglia vedere subito il risultato, nel qual caso è meglio procedere con un apparecchio a corpi mobili con sensore digitale, così uno scatto e puoi subito vedere il risultato finale. Ho menzionato il grande formato e gli apparecchi a corpi mobili perché nello Still Life, campo di applicazione del GF 120, i vantaggi di questo tipo di apparecchi, associati non solo a pellicole piane ma anche a sensori digitali, è innegabile.

inviato il 23 Aprile 2021


fujifilm_gf110_f2wrFujifilm GF 110mm f/2 R LM WR

Pro: Molto luminoso, qualità ottica molto buona, focale ben utilizzabile nella ritrattistica.

Contro: Autofocus lento e impreciso con la GFX 50R, anche con soggetti statici; molto meglio con la GFX 100, ma va comunque in crisi appena scende la luminosità e il soggetto si muove un po'. Immagini fantasma (Ghost Images) molto evidenti in certe situazioni. Certamente il fatto di essere costruito con ben 14 elementi in 9 gruppi, pur essendo un obiettivo a focale fissa e non uno zoom, non aiuta. L'unica cosa che puoi fare è muovere l'apparecchio per cercare di spostare la macchia in una zona che poi potrai tagliare o correggere più facilmente. La rotazione della ghiera di messa a fuoco non controlla direttamente lo spostamento meccanico degli elementi dell'obiettivo, ma è un comando digitale, tanto è vero che sugli obiettivi non è riportata una scala metrica. Puoi impostare la messa a fuoco in modalità lineare o non lineare, ruotando in senso orario o antiorario, ma di fatto c'è troppo da girare, non ha nulla a che fare con un classico obiettivo. Tranne quando usi l'apparecchio su treppiede con soggetto statico, la messa a fuoco manuale non è una grande alternativa all'autofocus, anche per chi era abituato a mettere a fuoco manualmente apparecchi di medio formato in fotografie di eventi, come i matrimoni. Con soggetti in costante movimento o quando non hai riferimenti utili per impostare la messa a fuoco anticipata, ti trovi in grande difficoltà, anche provando a usare il telemetro digitale nel mirino, se l'hai impostato, perché c'è troppo da ruotare e di fatto non hai riferimenti di posizione della ghiera.

Opinione: Con questo obiettivo ho ottenuto immagini che mi piacciono molto. A tutta apertura, F2, è un pelo morbido e, nella ritrattistica, la vignettatura è trascurabile. Utilizzando l'obiettivo a F2,8 per un ritratto mezza figura, il fondale risulta completamente sfocato, anche se dista solo un metro dal soggetto, il che è ideale anche in spazi relativamente ristretti. Da usare con accortezza, perché soprattutto 100MP non perdonano, ti restituiscono tutto: pregi e difetti, scelte oculate o casuali. Anche una leggera sfocatura compromette l'usabilità dell'immagine. Molto spesso con soggetti femminili utilizzo un filtro per ammorbidire l'immagine, mentre con soggetti maschili lo uso com'è. Ovviamente mi do da fare anche nella post produzione, ma in fase di ripresa cerco già di ottimizzare le immagini curando molto le luci, l'esposizione ed eventualmente usando filtri per ammorbidire, in modo che quando mostro gli scatti sul monitor le persone possano avere già una vaga idea di quello che sarà il risultato finale e non spaventarsi per la risoluzione spesso esagerata nei ritratti. Attenzione: i filtri che ammorbidiscono le immagini possono influire sull'autofocus, rendendolo persino inutilizzabile. Occorre studiare bene la situazione, tenendo presente come funziona l'autofocus dell'apparecchio che si intende usare e i diversi tipi di filtri che contribuiscono ad ammorbidire le immagini. Per quanto riguarda la messa a fuoco, con la GFX 50R è risultato piuttosto lento e impreciso, soprattutto con luce non particolarmente intensa. Con la GFX 100 è discretamente veloce e preciso per riprendere soggetti relativamente fermi, ma perde molti colpi appena c'è un po' di azione e l'intensità luminosa scende. Attenzione in particolare quando si usano filtri per ammorbidire le immagini. Il sistema GFX è stato progettato per utilizzare otturatori a tendina e non otturatori centrali montati sugli obiettivi. Ciò favorisce la luminosità degli obiettivi e contiene i costi, ma a causa di un tempo sincro di 1/125 pone limiti nella fotografia con flash all'aperto con luce diurna e anche in studio con lampade pilota che producono una temperatura colore diversa da quelle dei tubi flash. L'obiettivo GF 110 può contribuire a produrre immagini di ottima qualità. Molto indicato per la ritrattistica. La questione fondamentale è a monte: il sistema GFX è adatto ai soggetti da riprendere e all'ambito di lavoro?

inviato il 12 Aprile 2021


fujifilm_gfx50rFujifilm GFX 50R

Pro: Alta qualità dell'immagine, molto buona riproduzione dei colori.

Contro: Autofocus lento e impreciso, con rendimento che peggiora molto appena l'intensità luminosa scende. La messa a fuoco manuale, che in realtà è un comando digitale, funziona quando l'apparecchio è su treppiede e con soggetti statici, altrimenti non è una valida alternativa all'autofocus. In somma, quando l'autofocus è in difficoltà sei nei guai e rischi seriamente di non portare a casa il lavoro. Il tempo sincro di 1/125 pone grossi limiti nell'utilizzo dei flash all'aperto e in studio con lampade pilota al tungsteno e diaframmi aperti. Professionalmente adatta solo a soggetti immobili, tipo still life e paesaggistica.

Opinione: Appena acquistato l'apparecchio, mi sono subito reso conto che, sebbene fosse in grado di produrre immagini di alta qualità, non fosse l'apparecchio ideale per la ritrattistica in generale. Con monotorce flash professionali top di gamma, ho usato la GFX 50R in studio per fotografare mia moglie e una mia figlia, entrambe adulte. L'autofocus abbinato all'obiettivo GF 110 è piuttosto lento e impreciso nella ritrattistica di adulti in posa pressoché immobili. Impensabile di utilizzarlo professionalmente per la ripresa di soggetti un po' più vivaci, quali bambini e giovani. Parlando con l'assistenza di Fujifilm Italia mi hanno suggerito di non impostare il quadratino dell'autofocus sulla dimensione minore, e quindi più preciso, ma di sceglierne uno più grande, il che aiuta un po' nella velocità, ma non nella precisione. Mi hanno poi spiegato che l'utilizzo ideale della macchina è nella paesaggistica e nello still life, con soggetti immobili. NB: Sarebbe utile che i suggerimenti relativi alle dimensioni del quadratino dell'autofucus fossero inseriti direttamente nel libretto di istruzioni corredato all'apparecchio, che io ho letto accuratamente dalla prima all'ultima pagina. Da tenere presente che negli apparecchi GFX la rotazione della ghiera di messa a fuoco non controlla direttamente lo spostamento meccanico degli elementi dell'obiettivo, ma è un comando digitale, tanto è vero che sugli obiettivi non è riportata una scala metrica e richiede rotazioni esagerate della ghiera. Tranne nello still life con apparecchio su treppiede, caso in cui normalmente preferisco la messa a fuoco manuale, questa non è una grande alternativa all'autofocus, anche per chi era abituato a mettere a fuoco manualmente apparecchi di medio formato in fotografie di eventi, come i matrimoni. Con soggetti in costante movimento o quando non hai riferimenti utili per impostare la messa a fuoco anticipata, sei perso.

inviato il 10 Aprile 2021


fujifilm_gfx100Fujifilm GFX 100

Pro: Potenzialmente può ottenere immagini molto buone. In caso non basti la qualità data dagli apparecchi con sensori Full Frame è un buon compromesso tra costo e qualità rispetto ad apparecchi Hasselblad e PhaseOne. Molto bene per soggetti immobili quali still life e paesaggistica. Bene anche con soggetti cooperanti e relativamente statici, come nella ritrattistica di adulti.

Contro: Nei due apparecchi GFX 100 che ho usato il sensore ha problemi con gli hot pixel o pixel bruciati. Questo problema può essere per ora sistemato in post produzione, ma gli interventi sono molto dispendiosi in termini di tempo. Difficile prevedere se e quanto la situazione peggiorerà con l'utilizzo del sensore. L'assistenza Fujifilm Italia dopo un mese e mezzo dalla presa in carica dell'apparecchio non l'ha ancora inviato al centro in Inghilterra, dove dovrebbe essere sistemato. L'autofocus è più veloce rispetto agli apparecchi con sensori 40x54mm del vero medio formato, ma molto più lento e non sempre affidabile rispetto a quello per formati sino al Full Frame. Rendimento scarso e impreciso appena l'intensità luminosa scende. La messa a fuoco manuale, che è in realtà un comando digitale, funziona quando l'apparecchio è su treppiede e con soggetti statici, altrimenti non è una valida alternativa all'autofocus. In somma, quando l'autofocus è in difficoltà sei nei guai! Con Hasselblad e PhaseOne, anche se ti trovi in difficoltà con l'autofocus, puoi ricorrere alla vera messa a fuoco manuale, con tanto di scala metrica sull'obiettivo, e portare a casa il lavoro come con i tradizionali apparecchi medio formato che abbiamo usato anche per riprendere eventi, come i matrimoni. Il tempo sincro di 1/125 pone grossi limiti nell'utilizzo dei flash all'aperto e in studio con lampade pilota al tungsteno e diaframmi aperti. Richiede un grande investimento iniziale per quanto riguarda un computer che supporti il suo utilizzo, con costi continui relativi ai dischi rigidi (file RAW circa 209Mb, file TIFF senza perdita di qualità oltre 610Mb), soprattutto se si usano funzioni tipo Focus bracketing.

Opinione: Non esiste l'apparecchio perfetto in assoluto. La scelta dipende da molti fattori, tra cui l'utilizzo, il costo tuo e da imporre ai tuoi possibili clienti. È controproducente avere un apparecchio che produca immagini a 150 MP di una qualità spettacolare, come PhaseOne, se poi non riesci portare a casa il lavoro perché troppo lento, oppure perché ti impone di stabilire dei prezzi che i tuoi clienti non possono permettersi. La GFX 100 è un compromesso tra qualità e costi, con costi molto più bassi di quelli di Hasselblad o PhaseOne, è più rapida di entrambe, ma la qualità è inferiore. Il problema al sensore degli hot pixel o pixel bruciati che ho riscontrato in due apparecchi GFX 100 mi fa pensare che 100MP siano troppi per un sensore 33x44mm. A quanto pare, la nuova GFX 100S monta lo stesso sensore della GFX 100, quindi dovrebbe avere gli stessi limiti di qualità e possibilmente gli stessi difetti. Spero che l'assistenza di Fujifilm risolva il problema degli hot pixel o pixel bruciati della mia GFX 100. Se mi fossi reso conto prima dei problemi con gli hot pixel della GFX 100, non avrei acquistato praticamente tutto il sistema GFX. Ad oggi, non so che cosa avrei comprato, perché ricerco sempre la qualità massima dell'immagine. Sicuramente non avrei accettato compromessi nella resa colore di alcuni apparecchi fulminei; d'altro canto, Hasselblad o PhaseOne sono utilizzabili solo con un certo tipo di clientela, che desidera il massimo ed è disposta a pagare di conseguenza.

inviato il 10 Aprile 2021




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