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La fotografia è stato il mio primo mezzo per viaggiare;
la mia prima macchina fotografica, acquistata quando avevo solamente 13 anni in un mercatino dell'usato, mi ha permesso di cominciare a esplorare il mondo, da quello circostante fino ad arrivare ai luoghi più lontani e remoti. Quelli di cui parlavano i libri che leggevo da piccolo, sognando, un giorno, di visitarli.
“Come si fa a fare delle belle foto?"
Spesso, a farmi la domanda sono persone che hanno frequentato corsi sulle tecniche fotografiche, in cui è stato spiegato loro che la foto non è altro che catturare un attimo di luce.
Però nei corsi spesso dimenticano di dire che la luce è una forma di energia e che prima di poterla catturare, bisogna conoscerla e saperla leggere nell'ambiente circostante.
Ecco perché la peculiarità dei miei reportage di viaggio è quella di mostrare il “momento catturato” così com'è, senza alcun tipo di stravolgimento dello scatto.
Ogni mia foto tenta di raccontare la storia dell'attimo in cui è stata scattata, il ricordo dell'esperienza di vita e la bellezza del confronto con luoghi lontani dal mostro modo di concepire la vita.