JuzaPhoto uses technical cookies and third-part cookies to provide the service and to make possible login, choice of background color and other settings (click here for more info).
By continuing to browse the site you confirm that you have read your options regarding cookies and that you have read and accepted the Terms of service and Privacy.
You can change in every moment your cookies preferences from the page Cookie Preferences, that can be reached from every page of the website with the link that you find at the bottom of the page; you can also set your preferences directly here
In Italia, i primi esperimenti di aratura a vapore furono realizzati nel 1872, nell'Agro Romano, per iniziativa del Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio, che aveva acquistato già da cinque una macchina a trazione funicolare di produzione inglese, che era rimasta inutilizzata a lungo, per mancanza di personale capace di farla funzionare. Seguirono prove con impianti Fowler in provincia di Ferrara, dove fu anche sperimentata una macchina di produzione nazionale: la Selvi-Zangirolami. In seguito, produttori come Casali, Missiroli, Violati-Tescari e Amati-Chiavacci misero a punto apparecchi a trazione funicolare. Ogni tentativo di applicare l'energia del vapore alla trazione diretta dell'aratro o, comunque, al funzionamento di macchine agricole semoventi, risultò vano, perché le locomobili, troppo pesanti, affondavano nel terreno, erano di difficile manovrabilità e risultavano troppo costose. In questo campo, gli Italiani diedero un notevole contributo. L'ing. Pietro Ceresa Costa di Piacenza, osservando la manovra di alcune locomotive stradali del Genio Militare, pensò di utilizzarle per la trazione dell'aratro, attaccato lateralmente alla locomobile, che poteva marciare su terreno sodo. Con alcune perfezionamenti alle ruote suggerite dall'ing. Morosini e servendosi di una locomobile Marshall e Sons di 12 tonnellate con un motore di 8 CV, Ceresa Costa eseguì alcune prove a Roma e a Torino negli anni 1883 e 1884. Nel 1887 si trovavano in esercizio, in Italia, 37 macchine per la motoaratura di questo tipo a fronte di circa 12 macchine a trazione funicolare. Come si può notare, siamo veramente in un'epoca pioneristica, con un numero di macchine del tutto esiguo. Il vero impulso alla diffusione delle macchine di motoaratura a trazione diretta si ebbe solo con l'introduzione e il perfezionamento dei motori a combustione interna, in tutte le sue molteplici varianti per tipo di carburante e per sistemi di funzionamento. Il motore a scoppio era meno pesante di quello a vapore, era dotato di un'autonomia molto maggiore e risultava di facile conduzione da parte di un solo operatore, mentre la locomobile ne richiedeva almeno un paio se non di più. Sembra che il primo trattore (o trattrice) azionato con un motore a scoppio sia stato sperimentato nel 1892 negli Stati Uniti, ma solo fra il 1900 e il 1903 furono immesse sul mercato le prime macchine di motoaratura a trazione diretta di questo tipo. qui nell'immagine vediamo lo svolgimento con due macchine Jhon Fowler del 1917, del peso di circa 20ton durante la sagra di Trecasali -Parma
Do you have questions or curiosities about this image? Do you want to ask something to the author, give him suggestions for improvement, or congratulate for a photo that you really like?
There is more: by registering you can create your personal page, publish photos, receive comments and you can use all the features of JuzaPhoto. With more than 242000 members, there is space for everyone, from the beginner to the professional.
sent on August 17, 2014 (23:58) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Beautiful story and beautiful cinematography. I was also at the fair Trecasali, but I had to get away at lunchtime.
I'm passionate about a lot of these stories, which bring to mind memories that obviously have never lived, but I like to imagine. If I am not mistaken, this should be the machine in question, which fascinated me even when stationary: I hope not to be wrong.
A greeting and thank you for sharing the story: I would like to see the machine in operation.
Bellissima storia e bella fotografia. Anche io ero alla fiera di Trecasali, ma sono dovuto scappare a ora di pranzo.
Mi appassionano molto queste storie, che fanno venire in mente ricordi che evidentemente non ho mai vissuto, ma che mi piace immaginare. Se non erro, questa dovrebbe essere la macchina in questione, che mi ha affascinato anche solo da ferma: spero di non sbagliare.
Un saluto e grazie per aver condiviso la storia: mi sarebbe piaciuto vedere la macchina in funzione.
sent on August 18, 2014 (1:46) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Thanks Carlo also nice to your b & w .... unfortunately the demonstration was made at night ... with its pros and cons, if you want to see more photos go well on my fb profile (Francesco Di Rosa) album are proud to Trecasali public ...: or + other movie "festival of Trecasali" Fwink:;-);-) Grazie Carlo bello anche il tuo b&w ....la dimostrazione è stata fatta purtroppo in notturna con i suoi... pro e contro , se vuoi vedere altre foto vai pure sul mi profilo fb (Francesco Di Rosa) album fiera di Trecasali sono pubbliche...: oppure altre + filmato su " sagra di Trecasali " fwink:
user20639
sent on August 19, 2014 (0:47) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Beautiful and congratulations. Thank you for sharing. hello Bella e complimenti. Grazie della condivisione. ciao
sent on October 08, 2014 (22:28) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
incredible .. after 100 years. certain that once built them to last;-);-);-) incredibile .. dopo 100 anni. certo che una volta li costruivano per durare
sent on November 09, 2014 (10:46) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Thanks Francis for this beautiful photograph and a wee bit of the history of our beautiful country. A dear greeting Titian Grazie Francesco per questa bella fotografia e per averci regalato un pezzettino di storia del nostro bel paese. Un carissimo saluto Tiziano