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Salvando un gheppio, quando il destino chiama: un cammino come tanti, trasformato in un gesto che vale una vita e racconta il mio amore più sincero per questa terra.
Come quasi ogni mattina, mi sono incamminato lungo i sentieri delle nostre meravigliose montagne Madonite, in cerca di nuovi particolari. L'aria era fresca e il vento di tramontana portava una leggera pioviggine, ad un certo punto, il verso insistente di un gheppio ha catturato la mia attenzione, spinto dalla curiosità, ho iniziato ad avvicinarmi, seguendo quel suono, più mi addentravo, più il richiamo diventava chiaro, fino a quando finalmente sono riuscito a individuarne la provenienza
Davanti a me, intrappolato in un groviglio di rami spinosi di rosa canina, c'era uno splendido gheppio. Le sue ali erano bloccate e lui, incapace di liberarsi, continuava a emettere quel verso. Mi sono avvicinato con estrema cautela, cercando di non spaventarlo e soprattutto di non fargli del male. I rovi mi graffiavano le mani e le braccia, ma la mia unica preoccupazione era di tirarlo fuori.
Con pazienza e delicatezza ho iniziato a liberarlo, ramo dopo ramo, cercando di evitare che gli aculei lo ferissero. Dopo qualche minuto, sono riuscito a tirarlo fuori.
L'ho preso tra le mani e l'ho osservato con stupore: i suoi occhi attenti mi studiavano, e mi è sembrato che avesse capito che non ero una minaccia. È rimasto tranquillo, quasi riconoscente, e per un attimo abbiamo condiviso un silenzioso scambio di fiducia.
Poi, con un gesto leggero, l'ho lasciato andare.
Lui si è sollevato verso il cielo, riacquistando la sua libertà. Vederlo tornare a volare, maestoso e sicuro, è stato un momento indescrivibile. Non capita tutti i giorni di vivere un'esperienza così intensa, e mi sento orgoglioso di aver potuto aiutare un animale in difficoltà.
Si tratta di un fuori sentiero quindi con molte probabilità sarebbe morto.
C'è chi continua a screditare la mia passione, cercando di fermarla, all'inizio non ci riuscì e non ci riuscirà adesso.
C'è anche chi si auto-proclama con parole vuote e agisce solo per apparenza, senza vivere davvero il territorio.
E poi c'è chi, ogni giorno, compie piccoli gesti concreti, mosso dall'amore sincero per questa terra.
Mi domando se tutto questo cambierà mai in meglio.
Di certo non lo so…
Ciò che so con certezza è che non smetterò mai di impegnarmi.
Nessuno fermerà la mia passione e la mia missione, perché ciò che faccio nasce dal cuore.
Matteo Orlando Fotografo Naturalista-Divulgatore
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