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 |  | sent on October 21, 2021 (3:21) | This comment has been translated 
 Congratulations!
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 |  | sent on October 21, 2021 (8:04) 
 
 
 
 Grazie, ma per tutti e tre i risultati: la montagna, la foto, il duplicato, sono immeritati. Tuttavia, 38 anni dopo questa foto ha un'indiscutibile valore documentale, riproducendo montagne che, di fatto, non ci sono più. Sono salito 4 volte al Gran Zebrù, ai tempi era una salita impegnativa con un po' di difficoltà tecniche ma non eccessive, oggi tutto questo non c'è più e la salita estiva è diventata molto pericolosa a causa della scomparsa della calotta ghiacciata. Forse in inverno o primavera potrebbe essere ancora ragionevole. Due dettagli: questa foto del 1983 precede di 4 anni l'alluvione delle Valtellina che, con piogge -calde- ad alta quota diede il primo colpo mortale ai ghiacciai della zona (in particolare in Valmalenco), ma quell'anno la copertura della montagna era già sofferente, e sotto uno strato di 20 cm di neve si trovavano ghiaccio nero e sassi che rendevano poco sicura la salita. La neve era talmente poca che prima della rampa finale trovammo i resti -mai visti- di una teleferica (austriaca?), con alcune confezioni di cartucce per fucili -coi bossoli frantumati dal gelo-
 
 Grazie, ma per tutti e tre i risultati: la montagna, la foto, il duplicato, sono immeritati. Tuttavia, 38 anni dopo questa foto ha un'indiscutibile valore documentale, riproducendo montagne che, di fatto, non ci sono più. Sono salito 4 volte al Gran Zebrù, ai tempi era una salita impegnativa con un po' di difficoltà tecniche ma non eccessive, oggi tutto questo non c'è più e la salita estiva è diventata molto pericolosa a causa della scomparsa della calotta ghiacciata. Forse in inverno o primavera potrebbe essere ancora ragionevole. Due dettagli: questa foto del 1983 precede di 4 anni l'alluvione delle Valtellina che, con piogge -calde- ad alta quota diede il primo colpo mortale ai ghiacciai della zona (in particolare in Valmalenco), ma quell'anno la copertura della montagna era già sofferente, e sotto uno strato di 20 cm di neve si trovavano ghiaccio nero e sassi che rendevano poco sicura la salita. La neve era talmente poca che prima della rampa finale trovammo i resti -mai visti- di una teleferica (austriaca?), con alcune confezioni di cartucce per fucili -coi bossoli frantumati dal gelo-
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