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| sent on April 21, 2018 (10:33) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
As you recall those two figures. They look statues of people looking for something, perhaps lost, usual scenario but not too much. The sky and two couples (another point of dualism) of smokestacks to remember that something maybe wrong.
Very intense, although it may appear cold. Congratulations.
D Come si richiamano quelle due figure. Sembrano statue di persone in cerca di qualcosa, forse perduto, in uno scenario usuale ma non troppo. Il cielo duro, e due coppie (altro richiamo al dualismo) di ciminiere a ricordare che qualcosa forse è andato storto. Molto intensa, nonostante possa apparire fredda. Complimenti. D |
| sent on April 21, 2018 (10:41) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Grazie Turbo-mio-caro! Bella lettura che, una volta di più, mi conferma la tua non comune sensibilità. Non per altro, ma per il fatto che arrivi sempre al cuore di un'intenzione, a prescidere dal fatto che il risultato sia raggiunto o meno... Questo anche perché, suppongo, tu non possa conoscere il contesto. Sono da sempre affascinato da un certo "est": dalle sue contraddizioni, da quella malinconia attaccata ai muri... Sono andato a Nowa Huta appositamente, a cercarlo. Ma è talmente nascosto nelle pieghe che trovarlo (e soprattutto metterlo in una fotografia) è difficile... Semmai volessi una nota in più su luogo e senso, la trovi qui: www.francescomerenda.com/projects/un-sogno-che-dovevamo-sognare/ Quelle due "statue", che prendono il sole, lontane anni luce dalle spiagge alla moda in ogni possibile senso, quelle due ciminiere, monito inestinguibile... In questo ci vedevo una sintesi perfetta di un mondo. Di quel mondo. Ma certamente è cosa solo mia... Un abbraccio! F |
| sent on April 21, 2018 (10:58) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Shot that I personally put a bit of sadness and conscious angst, and it may well represent what our species is likely to face, could almost be a futurist shot, everything is still and motionless, after something that We would like to, two, maybe three, and an era that no longer exists.
Bravo Francesco for this shot that gives us the possibility of wide reading.
A warm greeting
Gerty Scatto che a me personalmente mette un po' di tristezza e consapevole angoscia, e può ben rappresentare quello che la nostra specie rischia di dover affrontare, potrebbe quasi rappresentare uno scatto futurista, tutto è fermo ed immobile, il dopo di un qualcosa che non vorremmo, due persone, forse tre ed un era che non c'è più. Bravo Francesco per questo scatto che ci da la possibilità di ampie letture. Un caro saluto Paki |
| sent on April 21, 2018 (11:27) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Thank You Gerty.
If photography is decent or not I do not know and not for me to say. But it certainly makes me infinitely pleased that the approach could lead to words like your assessment in comparison with other orders.
Elsewhere, we're chatting even now, in the forum, it is called fotogrrafia as a medium and not as an end.
Behold: that anguish that it invokes is something that in certain places (this one) in my opinion. Not as shocking fact, extreme ... like something constantly in the air. What does not kill you, but it makes my heart heavy.
Photography can talk about this? Maybe maybe not. Though the ideal is something that doesn't need to be made to have intact, all its worth:-)
A hug
F Grazie Paki. Se la fotografia sia decente o no non lo so e non sta a me dirlo. Ma certamente mi fa infinitamente piacere che l'approccio possa portare a parole come le tue, rispetto ad altri ordini di valutazione. Altrove, ne stiamo chiacchierando anche adesso, nel forum, si parla di fotogrrafia come medium e non come fine. Ecco: quell'angoscia che richiami è qualcosa che in certi luoghi (questo è uno) secondo me si respira. Non come fatto sconvolgente, estremo... come qualcosa di costantemente presente nell'aria. Che non uccide, ma rende pesante il cuore. La fotografia può parlare di questo? Forse si forse no. Però l'ideale è qualcosa che non ha necessità di essere realizzato per avere, intatto, tutto il suo valore Un abbraccio F |
| sent on April 21, 2018 (12:17) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
You are a wonderful artist. Sei un artista meraviglioso. |
| sent on April 21, 2018 (14:01) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
I read with great interest your article about Nowa Huta and what it represents.
Sincere compliments your words are instructive and stimulating as well as the image that you gave us.
Thank you. Ho letto con grande interesse il tuo articolo su Nowa Huta e cio' che rappresenta. Complimenti sinceri le tue parole sono istruttive e stimolanti cosi' come l'immagine che ci hai regalato. Grazie . |
| sent on April 21, 2018 (17:03) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Sadness, melancholy and hope.
I read it as well.
Carlo Tristezza, malinconia, speranza. Io la leggo così. Carlo |
| sent on April 21, 2018 (21:15) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Dear Charles ... three adjectives that cling to the place. Its history and people they were.
Light and impalpable at some point in history, full of fury and love in some other ...
Thanks for the ride and a hug
F Caro Carlo... tre aggettivi che si attanagliano al luogo. Alla sua storia e alla gente che ci stava. Leggeri e impalpabili in qualche momento della storia, carichi di furore e amore in qualche altro... Grazie del passaggio e un abbraccio F |
| sent on April 21, 2018 (21:26) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
excellent game "binary": two people, two plant cooling towers, two chimneys, two street lamps. The enigmatic long distance relationship that develops between the two bathers on which we are led to question ourselves in observing the picture: what will be the match that binds them? The subtle mystery on the relationship, non-existent between the two women fills the void that separates them questions. Metaphor for the lack of communication or its opposite? ottimo gioco "binario": due persone, due torri di raffreddamento della centrale, due ciminiere, due lampioni. La enigmatica relazione a distanza che si instaura tra le due bagnanti sulla quale siamo portati ad interrogarci nell'osservare la foto: quale sarà la corrispondenza che le lega? Il sottile mistero sul rapporto esistente, inesistente tra le due donne riempie di interrogativi il vuoto che le separa. Metafora della incomunicabilità o del suo contrario? |
| sent on April 21, 2018 (21:44) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Andrea... non so se la metafora (e annessa antimetafora) l'hai intuita in funzione della storia a cui questa fotografia con umiltà si richiama, o semplicemente è derivata dalla tua osservazione (sensibile) del frame. Ma credo sia di una pertinenza disarmante. Un mondo che genuinamente aveva l'ambizione di rendere gli uomini uguali, felici e "insieme". E che invece ha partorito una forma di isolamento sottile e tremenda. Che intendeva azzerare l'individuo in nome di qualcosa di più alto, ma che alla fine ha raggiunto solo la prima metà del risultato. Non è politico il ragionamento: non c'è alcuna presa di distanza da un'ideologia che è stata, nel bene nel male, il motore di un secolo per milioni di oppressi. C'è l'osservazione di un pezzo di mondo verso il quale, per ragioni che non saprei spiegare, non sono mai riuscito che a provare una malinconica tenerezza. Un abbraccio e grazie del passaggio F |
| sent on April 21, 2018 (22:16) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Francis,
I look at the picture now, having read and seen your link, noting other great pictures, and after the comments above. To what was said today I would add that this photograph has a remarkable power of synthesis, which can only come from a decidedly uncommon sensitivity and a great harmony with the theme to represent. Both I think are among the qualities of a great photographer, and you undoubtedly.
Night;-) Francesco, guardo l'immagine ora, dopo aver letto e visto il tuo link, osservando altre grandi immagini, e dopo i commenti qui sopra. A quanto detto oggi aggiungo che questa fotografia ha un potere di sintesi notevole, che può venire solo da una sensibilità decisamente non comune e da una grande sintonia con il tema da rappresentare. Entrambe credo siano tra le doti di un grande fotografo, e tu le hai indubbiamente. Notte |
| sent on April 21, 2018 (22:46) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Ciao Francesco, di queste tue fotografie riprese nei paesi dell'Est ai tempi del Socialismo Reale abbiamo parlato varie volte, tempo addietro e su altri lidi, e ora come allora noto un contrasto stridente fra le buone intenzioni professate da chi inseguiva il mito del Paradiso (dei lavoratori) sulla terra e la miserabile realtà che invece quell'utopia ha portato seco ... oltre ovviamente a un mare magno di disillusione. Questa in particolare è una immagine semplicemente struggente amico mio, una immagine che suscita in me una tristezza infinita proprio per via della dicotomia insita in quella Utopia, per tutte le speranze che essa aveva creato e per la miseria che alla fine ha prodotto anche se al fondo di tutto, e seppur persa in uno sconfinato Oceano di macerie, resta sempre viva la speranza in un domani migliore ... e in questo modo l'Utopia sopravvive al suo fallimento storico sopravvivendo a se stessa. Ti abbraccio, Paolo. |
| sent on April 21, 2018 (22:54) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Caro Turbo.... una lettura come sempre troppo generosa, per la quale ti ringrazio anche se indubitabilmente immeritata. Concordo come idea su una cosa. Perlomeno in riferimento a me... Una qualche forma di relazione col soggetto (luogo, attività umana, persona) ritengo sia determinante e possa sempre fare una grande differenza. Non dico di aver fotografato nella vita "sempre e solo" in presenza di tale condizione. Ma com'è come non è, ho sempre l'impressione che la differenza ci sia, e percepibile... Diciamo che il luogo richiede pazienza. Mi spiego: io sono andato a Nowa Huta espressamente. La prima impressione è stata che la storia fosse del tutto cancellata, superata, dimenticata. Così perlomeno è parso a me. Ma restandoci per un po', "adattando" pian piano lo sguardo, riconoscendo qualche segno, fermandosi a fare una chiacchiera in un mercato o alla fermata del tram, ti accorgi che qualcosa nell'aria sembra essersi trattenuta. E che la puoi fissare con la fotocamera. Mah: probabilmente sono solo suggestioni. Ma mi piace pensare che sia così 'Notte a te mio caro F |
| sent on April 21, 2018 (22:59) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Dear Paul, my friend, thank you so much for this step and your comment.
I understand that it is a type of photography that just meets certain standards of today. But it is also one that I still prefer. I feel like mine anymore.
And it's not a coincidence that your photographic sensibility made you move a certain kind of criticism to a previous picture that, as it is not, it is much less.
So I'm glad this your reading. Because it comes out of a picture of that "like" I care about most. Of those that Sun I wish I could spend ...
I embrace you
F Caro Paolo, amico mio, ti ringrazio davvero per questo passaggio e questo bel commento. Capisco che è un tipo di fotografia che poco risponde a determinati canoni attuali. Ma è anche quella che continuo a preferire. Che sento più mia. E non è una caso che la tua sensibilità fotografica ti ha fatto muovere un certo tipo di critica a una foto precedente che, com'è come non è, lo è molto di meno. Per cui mi fa piacere grande questa tua lettura. Perché arriva su una foto di quel "tipo" a cui tengo di più. Di quelle a cui sole vorrei potermi dedicare... Ti abbraccio F |
| sent on April 22, 2018 (0:10) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
“ But it was inside for a while, "adapting" slowly, acknowledging some sign, stopping to make a chat in a market or the tram, you realize that something in the air seems to have held up. And that you can set with the camera. „
For me you did, congratulations Francis
The FONZ " Ma restandoci per un po', "adattando" pian piano lo sguardo, riconoscendo qualche segno, fermandosi a fare una chiacchiera in un mercato o alla fermata del tram, ti accorgi che qualcosa nell'aria sembra essersi trattenuta. E che la puoi fissare con la fotocamera. " Per me ci sei riuscito, complimenti Francesco Fonzie |
| sent on April 22, 2018 (7:40) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
I do not know what else to add Francis, was deservedly said anything and everything on your image. I read with interest the article and I must say I found it very interesting and very well written.
So it is with great pleasure that I add my congratulations. Great, great Reportage.
best regards;-)
Maximum Non sò cos'altro aggiungere Francesco, è stato meritatamente detto tutto e di più sulla tua immagine. Ho letto con interesse l' articolo e devo dire che l' ho trovato molto interessante e sopratutto ben scritto. Quindi aggiungo con immenso piacere i miei complimenti. Bravissimo, ottimo Reportage. un caro saluto Massimo |
| sent on April 22, 2018 (9:17) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Buongiorno Francesco, ho guardato le 8 foto di questa galleria polacca e, osservando la prima, ho letto le 3 righe della tua descrizione. No non conosco la storia di Nowa Huta, hai scritto qualcosa qui nella sezione viaggi di Juza? Proverò anche a chiedere a mia cognata che è polacca. Mi sono soffermato in particolare su questa foto che mi è sembrata la più bella della serie per scriverti le mie impressioni. Non so per quale strano motivo od associazione di idee, il nostro cervello segue strade contorte che non rispondono pienamente alla logica, questa mi ha fatto venire in mente una foto di Diane Arbus (famiglia sul prato di casa), ma forse la tua è anche migliore di quella della Arbus, lo penso sinceramente. Per riallacciarmi al filo del discorso che sta proseguendo su un topic recentemente da te aperto, quella foto della Arbus la avevo vista sul primo libro di fotografia che ho letto, all'età di 50, quando mi sono "riappassionato seriamente" per la fotografia, dopo che in gioventù avevo solo letto qualche manuale tecnico e e comprato due tre numeri in tutto di Progresso Fotografico. Devo confessare che 6 anni fa la/le fotografie della Arbus nemmeno le capivo appieno, mi raccontavano poco a differenza di quanto succede oggi. Dico questo a sottolineare l'importanza della cultura per "farsi un palato" fotografico e orientare meglio le proprie scelte, anche senza ragionamenti espliciti a riguardo. Aggiungo che anche a me, oggi, piace molto questo "genere" di fotografia, più di quella oggi imperante, quella "staged" per fare la quale ci vogliono i milioni e che tradisce la filosofia iniziale dell'object trouvé. Un'ultima osservazione Francesco: caspita, anche solo rispondere a tutti i commenti scritti per le tue foto ed a quelli dei 3D da te iniziati è quasi un lavoro! |
| sent on April 22, 2018 (9:51) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Fonzie... lo dici solo perché mi vuoi bene! Grazie di cuore del passaggio mio caro! Grazie Massimo per l'apprezzamento. Devo dire che, seppure molti non amano il rapporto tra fotografia e parola, io credo che siano molti i casi in cui aggiunga anziché sottrarre. Magari non per una fotografia più espressamente votata a essere "artistica", ma per il resto... Ciao Andrea e grazie per essere ripassato di qua! Se ti interessa, qualcosa dico qui, nel mio sito: www.francescomerenda.com/projects/un-sogno-che-dovevamo-sognare/ Non ci sono moltissime foto (altre sono nel blog), ma chiarisce un po' di più il contesto e il punto di vista Nowa Huta fu comunque un "regalo" di Stalin alla Polonia (o viceversa). Un quartiere di Cracovia, o meglio una città nella città, con le "grandi acciaierie". Un luogo simbolo e modello. Che poi sarà simbolo e modello anche per la fine del regime. Storica la visita del Papa alla sua famosa Chiesa: una specie di ossimoro, oggetto di religione e pure lei pezzo sovietico. Importante porre attenzione all'architettura (di Nowa Huta): si coglie bene come il soviet, così come gli esoteristi di ieri e oggi, veda nell'architetto il vero "costruttore delle coscienze", più del filosofo o del pensatore... Mi piace il tuo richiamo alla Arbus: proprio in relazione a quello che scrivi sotto (sul topic aperto) dimostra bene per quali vie la cultura entra e si radica in noi. Come cosa non accademica o sterile. E che per questo, forse, è più importante "come" è rispetto a "quanta" è. E perché è importante sapersi dare tempo... E per l'ultima parte.... quando si può, si fa quel che si può, come si può dai Un abbraccio e buona domenica! F |
| sent on April 22, 2018 (11:13) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Add a note that in my previous step I had forgotten to bring back dear Francis: namely, that these are the photographs, or rather the situations from which they draw lifeblood your photographs, that best highlight your condition dichotomous to be together an incurable dreamer and a disenchanted observer.
Good Sunday, my friend,
Paolo. Aggiungo una nota che nel mio precedente passaggio avevo dimenticato di riportare caro Francesco: e cioè che sono queste le fotografie, o per meglio dire le situazioni da cui traggono linfa vitale le tue fotografie, che maggiormente evidenziano la tua condizione dicotomica di essere insieme un inguaribile sognatore e un disilluso osservatore. Buona Domenica amico mio, Paolo. |
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