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| sent on May 22, 2017 (14:06) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Angus: chiedo anche io a Gianluca di scusarci se utilizziamo in modo improprio il "suo" spazio. Le tue parole sono dettate da saggezza e buon senso e, sinceramente, le apprezzo così come apprezzo, e molto, le tue bellissime foto. Il mio è puro ragionamento e capisco che un vero paesaggista-naturalista ( quale io probabilmente non sono) prenda spunto e ritragga la natura così come è. Però, dai, da sempre l'arte ha subito continui cambiamenti e modificato il proprio stile, il proprio linguaggio e le proprie tecniche. E la fotografia è una forma d'arte. Scrivevo, banalizzando il concetto, parlando di pietrine e rametti e di filtri e sono con te che la natura possa essere ritratta quale essa è e con gli elementi che le sono propri, ma non si può nemmeno continuare all'infinito con uno stile, un certo modo di comporre, un'unica estetica. E' come rifare uguale Caravaggio a distanza di centinaia di anni. Il problema, ti confesso, me lo sono posto (anche con un po' di fastidio) ascoltando le critiche di qualche mio amico che vive nel mondo dell'arte (ma non fotografa) e che si occupa di esposizioni e di musei. Vedendo un bel po' di foto di paesaggio (anche le mie mediocri), dopo un'iniziale gradimento, alla fine ha concluso utilizzando termini come di "noiosa e ripetitiva perfezione". Sinceramente la cosa da tempo mi ha fatto pensare. Certo, tu parli, giustamente, di "linguaggio fotografico al servizio della natura...non viceversa" e ci siamo, e poi di "raccontare un luogo inserendo parte di noi stessi" dove la parte di noi stessi non sempre traspare, non si percepisce e/o è troppo simile a quella di tanti altri. E allora mi chiedo se per essere un naturalista serva necessariamente usare la reflex o solo...esserci e guardare. E se descrivere una realtà ci faccia essere fotografi o, che so, scrittori. C'è qualcosa che stride, penso che lo senta anche tu. |
| sent on May 22, 2017 (14:35) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Isolo due tuoi passaggi, che per la mia visione si uniscono in un unico ragionamento " dai, da sempre l'arte ha subito continui cambiamenti e modificato il proprio stile, il proprio linguaggio e le proprie tecniche. E la fotografia è una forma d'arte" " allora mi chiedo se per essere un naturalista serva necessariamente usare la reflex o solo...esserci e guardare. E se descrivere una realtà ci faccia essere fotografi o, che so, scrittori" Per la prima affermazione non tutti la pensano così...Tra gli illustri sostenitori abbiamo ad esempio Berengo Gardin, che da sempre dichiara di non considerare la fotografia arte... Io in parte invece credo lo sia, così come lo sostiene Guy Tal in un suo bellissimo libro (More Than A Rock) che stra consiglio a tutti (ma è in inglese)...Però credo occorra stare attenti, perché come dicevo, in ambito naturalistico inquadrare la fotografia come forma d'arte potrebbe portare fuori bersaglio... E qui mi allaccio al secondo Quote...Talvolta ci sfugge il potere della fotocamera...Cioè quello di registrare un momento, una situazione che stiamo vivendo...Per cui, tra l'"essere li" e l'essere li e fare "click", credo passi una differenza non da poco...Credo che da questo punto di vista occorra sgombrare il campo dagli equivoci...Possiamo poi discute su come uno fa il click...Con quali vetri e che postproduzione applica in seguito...ecc ecc... Per concludere, credo che come avevo accennato sia fondamentale porre l'accento su qualcosa che i social non possono portare all'attenzione e valorizzare, cioè il progetto fotografico. Credo, almeno in naturalistica, che il vero fine di uno scatto sia quello di legarlo ad un progetto...E di poter leggere la singola immagine all'interno di un contesto più articolato... Conscio del fatto che il mondo dei social non è il più adatto a mostrare tutto ciò, mi trovo costantemente impegnato a prendere decisioni su quali scatti valga la pena pubblicare qui e altrove e quali invece sia meglio mostrare attraverso altri canali o, perché no, per ora, non mostrare affatto... Gianluca... Riscusa!!!!!!   |
| sent on May 22, 2017 (15:13) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Okay, we'll keep watching the evolution of the genus, something will happen: I do not think 10 to 20 years will see the same shots and the same compositions. Any future debate will be interesting. Hello everybody Ok, resteremo a guardare l'evolversi del genere, qualcosa succederà: non credo che tra 10-20 anni rivedremo le stesse inquadrature e le stesse composizioni. Sarà interessante ogni futuro dibattito. Un saluto a tutti |
| sent on May 22, 2017 (17:06) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Ragazzi ci mancherebbe !!! queste discussioni dovrebbero essere sempre messe sul tavolo, magari dentro ad un forum rischiano di diventare una sorta di "rissa da bar" perchè non avendo di fronte gli interlocutori si puo ricadere in facili fraintendimenti . Le argomentazioni di Angus sono molto ben fondate, e trovo che la sua visione di fotografia sia ben chiara , precisa, sa dove andare e come .D'altra parte ciò che dice Claudio è corretto . Specialmente nel paesaggio , è davvero ma davvero facile l'omologazione . Sia per chi fa paesaggio naturalistico sia per chi lo fa piu' digital art . Credo che il "paesaggio" sia uno dei generi piu' difficili, piu' scontati e svalutati nella fotografia . Ci sono lidi fotografici dove il paesaggio non è neanche considerato "fotografia" , perchè è solo una semplice cartolina... non racconta nulla , non è concettuale come un'astratto , non ha valore di reportage come appunto il reportage o il piu' artistico stii-life, non cerca le sensazioni e le emozioni come il ritratto , insomma , è banale , scontato e debole. Proprio per questo i paesaggisti famosi sono davvero pochi... nella "naturalistica" chi fà wild life è piu' soggetto a tramettere un'emozione, da animali piuttosto schivi e rari ( ho guardato almeno 5 volte "Artique" di Munier che secondo me è la quintessenza del wildlife..) e proprio per questo motivo i paesaggisti cercano qualsiasi ramo, rametto, pietra, fiore per poter descrivere al meglio un paesaggio . Non è una regola , ma aiuta di certo a rendere bene l'idea di natura. " Conscio del fatto che il mondo dei social non è il più adatto a mostrare tutto ciò, mi trovo costantemente impegnato a prendere decisioni su quali scatti valga la pena pubblicare qui e altrove e quali invece sia meglio mostrare attraverso altri canali o, perché no, per ora, non mostrare affatto...;-) " questa è un'altra sacrosanta verità , ad oggi il mondo social ha bisogno di immagini wow, di fotografie che lascino a bocca aperta... ma che , inesorabilmente ricadono nel banale " Vedendo un bel po' di foto di paesaggio (anche le mie mediocri), dopo un'iniziale gradimento, alla fine ha concluso utilizzando termini come di "noiosa e ripetitiva perfezione". Sinceramente la cosa da tempo mi ha fatto pensare." esattamente come ha scritto Claudio , il rischio piu' grosso è quello di ricadere in una noiosa e ripetitiva perfezione. Ed è proprio per questo motivo che molte volte provo a fare delle composizioni diverse, a non mettere tutti gli elementi dove le regole dicono , provo a "sbagliare" per dare forza ad una foto. Credo che questo approccio molte volte dia risultati poco condivisibili, nei quali poche persone ne vedono un senso , ma credo che alla lunga possa dare i suoi frutti , perchè nella mia testa , non ci deve essere omologazione, quando questa è stata omessa , sono nati i piu' grandi" artisti " anche in campo fotografico. Penso che se non avessi messo quelle due pietre in quel modo , simettriche alle montagne , non si sarebbe creata questa discussione , sarebbe stata una foto fatta bene , come tante altre. No mi voglio nascondere dietro questa scusa... ma non voglio neanche farmi bloccare , io ci provo , al limite , ho sbagliato la foto   |
| sent on May 22, 2017 (17:24) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Intanto io non chiedo scusa a Gianluca per lo spazio occupato....   La standardizzazione della fotografia in certi ambienti è un pensiero che in parte condivido anche io. La fotografia naturalistica è una fotografia tendenzialmente di documentazione, al limite di emozione e qui basta per riprenderla un buon artigiano , magari con qualche dote escursionistica /atletica come valore aggiunto. Questi fotograferà secondo la sua cultura fotografica che è fatta di nozioni, regole studiate e di un background di probabilmente migliaia di altre fotografie simili alle sue o simili al suo gusto. E' qui che il fotoamatore evoluto o il professionista agiscono e fotografano. Un miscuglio di conoscenza, cultura naturalistica, tecnica sul campo e di sviluppo. Ma essendo in tanti, perchè per fare l'artigiano basta applicazione e conoscenza, doti che si sviluppano studiando e impegnandosi, si tende un pò ad essere tutti molto simili. E' per questo che vediamo fiorellini nei primi piani, il sasso nell'acqua, il cespuglio o la radice, con dietro il paesaggio e magari un cielo con una piacevole luce o atmosfera. Ma cosa può fare un artigiano di più, se deve fotografare la natura senza distorcerne la visione non ci si può inventare molto altro, i fattori in gioco permessi sono qualche scatto con tempi lunghi all'acqua o a qualcosa che si muove. Se si superano queste cose dette, quindi colorando, variando luci, togliendo o mettendo, allungano o accorciando, si cade in una altra fotografia, che è il genere fantasy ma non è più naturalistica. Questo è l'artigiano della fotografia, facilmente frequentatore di forum e/o social dove cerca visibilità per emergere, poi però non dimentichiamo che esitono anche fotografi che hanno un talento innato e che li rende, questi sì, artisti della fotografia naturalistica. Ma sono come il leopardo nelle nevi... |
| sent on May 22, 2017 (17:26) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
“ I think the "landscape" is one of the most difficult, the most desirable and devalued genres in photography. There are photographs where the landscape is not even considered "photography" because it is just a simple postcard ... it does not say anything, it is not conceptual as an abstract, it has no reportage value as just the reportage or the most artistic Stii-life, does not look for feelings and emotions like the portrait, in short, it's banal, discounted, and weak. That's why famous landscape painters are really few „
Do you agree ... ;-) And it makes me angry it's ... But I think it's just the daughter of the detachment from its origins (nature) that is progressively and inexorably living the raceHuman ...
As if for example, just to name one ... Guy Tal is not an absolute photographer ... " Credo che il "paesaggio" sia uno dei generi piu' difficili, piu' scontati e svalutati nella fotografia . Ci sono lidi fotografici dove il paesaggio non è neanche considerato "fotografia" , perchè è solo una semplice cartolina... non racconta nulla , non è concettuale come un'astratto , non ha valore di reportage come appunto il reportage o il piu' artistico stii-life, non cerca le sensazioni e le emozioni come il ritratto , insomma , è banale , scontato e debole. Proprio per questo i paesaggisti famosi sono davvero pochi" Son ben d'accordo... E mi fa ben arrabbiare sta cosa...Ma infondo penso sia solo figlia del distacco dalle sue origini (la natura) che sta progressivamente ed inesorabilmente vivendo la razza umana... Come se ad esempio, giusto per citarne uno...Guy Tal non un fotografo di livello assoluto... |
| sent on May 22, 2017 (17:44) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Gianluca still grabs to have "digested" the digression. grazi ancora Gianluca per avere "ospitato" simpaticamente la digressione. |
| sent on May 22, 2017 (21:56) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Nice talk, you said interesting things and centered a few points, but in my opinion the way to escape homologation remains one, the one of always, unfortunately the most difficult species in the landscape, the photographer's vision, the photographer reveals Sontang , The real leap of quality is done when you see things that others miss, you do not need to break rules to find remote locations or look for special effects in post, there are no tutorials that teach you, try it, train your gaze and Meanwhile you are content with what you can do, which may not be a bit too much if we try at least to tell what we really are, without having to work on the script taken from home and perhaps written by another, we probably do not get to the top But we do a good job ;-) Bella discussione, avete detto cose interessanti e centrato bene alcuni punti, secondo me però la via per sfuggire all'omologazione resta una sola, quella di sempre, purtroppo la più difficile specie nel paesaggio, la visione del fotografo, il fotografo rivela diceva la Sontang, il vero salto di qualità lo si fa quando si vedono cose che agli altri sfuggono, non serve infrangere regole tanto per, scovare luoghi remoti o cercare effetti speciali in post, non esistono tutorial che lo insegnino, si prova, si allena lo sguardo e intanto si ci contenta di quello che si riesce a fare, che può anche non essere poco specie se proviamo almeno a raccontare ciò che troviamo realmente, senza per forza lavorare sul copione portato da casa e magari scritto da un altro, non arriviamo probabilmente al top ma facciamo un buon lavoro |
| sent on May 22, 2017 (22:28) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
" secondo me però la via per sfuggire all'omologazione resta una sola, quella di sempre, purtroppo la più difficile specie nel paesaggio, la visione del fotografo, il fotografo rivela diceva la Sontang, il vero salto di qualità lo si fa quando si vedono cose che agli altri sfuggono, non serve infrangere regole tanto per, scovare luoghi remoti o cercare effetti speciali in post, non esistono tutorial che lo insegnino, si prova, si allena lo sguardo e intanto si ci contenta di quello che si riesce a fare, che può anche non essere poco specie se proviamo almeno a raccontare ciò che troviamo realmente, senza per forza lavorare sul copione portato da casa e magari scritto da un altro, non arriviamo probabilmente al top ma facciamo un buon lavoro;-)" come sempre precisa e essenziale l'analisi di caterina. hai descritto alla perfezione il mio mondo fotografico.solo una frase non mi identifica. " non arriviamo probabilmente al top ma facciamo un buon lavoro" da togliere assolutamente il "probabilmente" ma sono consapevole dei miei limiti. l'unica cosa che conta è solo la soddisfazione personale,quella che mi accompagna fin da quando ho iniziato a fotografare e tanto mi basta. |
| sent on May 22, 2017 (22:45) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Sure, Simone, with a conscious personal satisfaction and in my case the idea of ??doing his job well, you can be happy, then you continue to work to improve ... Certo Simone, con una consapevole soddisfazione personale e nel mio caso l'idea di far bene il proprio lavoro, si può essere contenti, poi si continua ad impegnarsi per migliorare... |
| sent on May 23, 2017 (9:53) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Thinking of "Homologation" in the naturalistic landscapes photo, I remember the 10000 photos all the same to the 3 peaks and the Segantini chalet, the 100,000 photos on the plain of Castelluccio and the million to Vitaleta. (In order of effort to get there ...). Well, if we surpassed this, it would be a step forward, but it is too strong for some to have the incentive to go and take photos that will surely get carrots like ... 8-) Pensando a "Omologazione" nella foto naturalistica di paesaggi mi vengono in mente le 10000 foto tutte uguali alle 3 cime e alla baita Segantini, le 100000 foto alla piana di Castelluccio e il milione a Vitaleta. (in ordine di fatica per arrivarci...). Ecco, se superassimo questo sarebbe già un passo avanti, ma è troppo forte per alcuni lo stimolo di andare a fare foto che sicuramente riceveranno vagonate di like... |
| sent on May 23, 2017 (10:01) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Max concordo ma... Spesso durante un viaggio o un trekking li ci si finisce....E volente o nolente la foto la si fa... Esempio eclatante? Kirkjufell, Islanda... HO girato come un pellegrino per trovare una situazione differente dalla solita inquadratura montagna più cascatelle... Ho risalito il fiume, sono ridisceso...Ho fatto tante inquadrature differneti..Qualcosa ha funzionato...Molto altro no... Poi sono passato davanti alla mattonella, e lo spirito maligno del fotografo omologato mi ha posseduto...Mi sono seduto li e ho scattato... Non è un male a mio avviso fotografare le icone...E' deleterio forse andare in quel luogo SOLO per fare QUELLA foto con QUELLA inquadratura... Questo perché lo vedo come un fotografare con il solo intento del "like sul social" non pensando a tuto il resto che in realtà è l'unica cosa che conta... |
| sent on May 23, 2017 (11:16) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
All that has been said is absolutely unmistakable: and if, as Simone rightly says, "the only thing that matters is personal satisfaction", probably the journey, the path followed, the time taken to reach a place, the talk with friends And companions of the street, their own thoughts, all about it, are the right complement to a photo. And then even the classic "tile" (spoken by Angus) can be a good time for photography tutto quanto è stato detto è assolutamente condivisibile: e se, come dice giustamente Simone, "l'unica cosa che conta è la soddisfazione personale", probabilmente il viaggio, il percorso seguito, il tempo impiegato per raggiungere un luogo, le chiacchiere con amici e compagni di strada, i propri pensieri, il mettercela tutta, sono il giusto complemento di una foto. E allora anche la classica "mattonella" (di cui parla Angus) può essere un bel momento di fotografia |
| sent on May 23, 2017 (11:20) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
“ What has been said is absolutely unmistakable: and if, as Simone rightly says, "the only thing that counts is personal satisfaction", probably the journey, the path followed, the time taken to reach a place, the Chatting with friends and companions of the street, their own thoughts, all about it, are the right complement to a picture. And then even the classic "tile" (which Angus talks about) can be a good time for photography „
I've never been better off with someone Claudio! " utto quanto è stato detto è assolutamente condivisibile: e se, come dice giustamente Simone, "l'unica cosa che conta è la soddisfazione personale", probabilmente il viaggio, il percorso seguito, il tempo impiegato per raggiungere un luogo, le chiacchiere con amici e compagni di strada, i propri pensieri, il mettercela tutta, sono il giusto complemento di una foto. E allora anche la classica "mattonella" (di cui parla Angus) può essere un bel momento di fotografia" non sono mai stato piu' d'accordo con qualcuno Claudio !! |
| sent on May 23, 2017 (12:09) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
@Angus (but how do you name it ?:-)) when you go on holiday in remote places, for the time available, the little knowledge of the place etc etc do what you can, I understand it well then in that case I would have behaved like you. : -Do if I can, while taking the same tile, to tell something different, well come and be good. (But it's very tough ..) But personally the homologated photo I would place it for me, as I remember, because if photographing can be a beautiful time spent together with friends immersed in nature, if this is not transmitted in the photo there is no reason Be shared with those who did not participate. @Angus (ma come fai di nome? ) quando si và in vacanza in luoghi remoti, per il tempo a disposizione, la poca conoscenza del luogo etc etc si fà quello che si può, lo capisco bene, quindi in quel caso mi sarei comportato come te. E se invece riesco, pur scattando dalla stessa mattonella, a raccontare qualcosa di diverso, ben venga e bravo io. ( Ma è molto difficile..) Però personalmente la foto omologata me la terrei per me, come ricordo, perchè se fotografare può essere anche un bellissimo momento passato insieme ad amici immersi nella natura, se questo non viene trasmesso nella foto non ha motivo di essere condivisa a chi non ne è stato partecipe. |
| sent on May 23, 2017 (12:54) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
@Max ... the problem many times is to make these emotions go out with a click, especially through a landscape that does not have the communicative power, for example, of a human or animal look. I'm just getting to the location lately, watching a beautiful sunset, but not being able to shoot because in the picture I can not convey what I live. I think it's a limit to these because if I do not have the upstream mountain, the important floor plan and a guide line, sometimes I block it.
My choice now is to shoot the same, trying to "look" over ... maybe something will come out :-) @Max ... il problema molte volte è proprio fare uscire queste emozioni attraverso uno scatto , specialmente attraverso un paesaggio che non ha il potere comunicativo, ad esempio, di uno sguardo umano o animale. Mi sta capitando ultimamente di arrivare nella location, assistere anche ad un bel tramonto, ma non riuscire a scattare , perché dentro la foto non riesco a trasmettere quello che vivo. Credo che sia un limite queste perché se non ho il monte che svetta, il primo piano importante e una linea guida, a volte mi blocco. La mia scelta adesso è quella di scattare lo stesso , provando a "guardare" oltre... magari qualcosa ne uscirà |
| sent on May 23, 2017 (13:26) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
In my opinion, it is not so much the scene to cause homologation as the way it is taken, in Manarola doing four steps to the country almost all the photographers will come to do the same picture even without ever having seen a Manarola photo before, simply c 'Is a comfortable and easy shooting point and with a gorgeous scenery in front of which it is impossible to ignore, it is not homologation is instinct, but in one of the classics of the most typical winter sunsets typical of our coast represent a Manarola between the mist because they explained to me in Tutorial that should be done so and then I apply the style (the result of my personal artistic vision of course !!! :-D) always indifferently from Iceland to Corsica, not only do photo homologated but I do not tell anything at all. Secondo me non è tanto la scena a causare omologazione quanto il modo in cui viene ripresa, a Manarola facendo quattro passi per il paese la quasi totalità dei fotografi arriverà a fare la stessa foto anche senza aver mai visto una foto di Manarola prima, semplicemente c'è un punto di ripresa comodo, facile e con uno scenario splendido davanti che è impossibile ignorare, non è omologazione è istinto, se invece in uno dei classici nititissimi tramonti invernali tipicio della nostra costa rappresento una Manarola tra la nebbia perchè mi hanno spiegato nel tutorial che va fatto così e quindi applico lo stile ( frutto di una mia visione artistica personale ovviamente!!! ) sempre indiferentemente dall'Islanda alla Corsica, non solo faccio foto omologata ma non racconto assolutamente nulla. |
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