| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 13:42
Considerazioni finali sull'attrezzatura E' ormai passata una settimana da quando sono rientrato dal viaggio in Islanda; come promesso, ecco qualche considerazione su come ha funzionato l'attrezzatura che ho portato con me! :-) Iniziamo dall'attrezzatura fotografica, la piccola Sony A5100 : questa economica mirrorless se è comportata egregiamente in tutte le situazioni, tanto nelle foto diurne come nelle foto in notturna all'aurora. Avrei potuto far meglio con una fullframe? Sinceramente ne dubito: ormai la maggior parte dei fotografi ha un'attrezzatura ben superiore alle reali necessità; non che ci sia nulla di male, però penso sia sempre utile ricordare che anche con una fotocamera entry-level si possono scattare ottime foto, in particolare in ambiti come il paesaggio dove non è necessario un AF particolarmente veloce o altre caratteristiche presenti solo sui corpi professionali. L'unico problema riscontrato nella A5100 è la durata delle batterie che col freddo è abbastanza ridotta, oltre alla spia del livello di carica che non è molto affidabile, in più di un'occasione mi è capitato di vedere la percentuale di batteria rimanente cambiare radicalmente nell'arco di pochi minuti. In ogni caso, con due batterie di riserva non mi è mai capitato di rimanere a secco. Anche i tre obiettivi utilizzati - Sigma 8-16, Samyang 12 f/2 e Sony 16-70 - sono andati bene; quello che mi ha più colpito è stato sicuramente il Samyang 12 f/2 , ha una qualità d'immagine eccezionale a un prezzo stracciato... La nitidezza è pari, se non addirittura superiore al Canon 16-35 f/2.8 II e al Canon 24 f/1.4 II che ho usato in passato; qui potete vedere un confronto tra alcune foto ad aurora e cielo stellato che ho scattato con queste ottiche nel corso di vari viaggi (ritaglio al 100% dall'angolo, dove emergono maggiormente le differenze):
 Clicca per ingrandire Ho avuto qualche difficoltà nelle foto in vicinanza alle cascate: in queste situazioni è necessario avere con sè un panno con cui asciugare subito la lente frontale, bagnata dagli spruzzi d'acqua. Nei giorni più freddi mi è addirittura capitato che l'acqua che arrivava sulla lente si congelasse immediatamente, rendendo impossibile toglierla (l'unica soluzione è stata cambiare obiettivo e scattare più da lontano). Protagonista, dal punto di vista fotografico, anche lo smartphone Samsung S6 : in luce diurna permette di ottenere foto di eccellente qualità; l'ho usato sia per foto ricordo che per foto 'serie', a volte scattate al volo quando non avevo la fotocamera a portata di mano, e ne sono soddisfattissimo. Ottimo anche il treppiede Manfrotto BeFree Carbon che uso ormai da due anni in tutti i miei viaggi ed escursioni. Passando all'abbigliamento, alcune cose hanno funzionano, altre no. Sono andati splendidamente i moonboot: sempre caldi e comodissimi. Pantaloni pesanti e giubbotto, pur non essendo nulla di particolarmente tecnico, sono andati bene. Veniamo ora alle note dolenti: guanti, passamontagna e ramponcini. I guanti economici che, dopo una breve prova qui in Italia, sembravano abbastanza caldi, si sono rivelanti insufficienti per l'Islanda; quanto mi ricapiterà di fare qualche avventura al gelo mi orienterò su guanti ultra-caldi come i Mammut Eigerjoch. Non ho mai usato passamontagna, ma in questo viaggio ne ho sentito la mancanza, specialmente nei giorni in cui tirava un vento fortissimo e gelido...anche questo sarà tra i miei acquisti per le prossime avventure nordiche. Infine, i ramponcini hanno fatto il loro lavoro, ma dopo circa due terzi del viaggio si sono staccati dai moonboot, come già successo nei viaggi precedenti... non c'è nulla da fare, le dimensioni dei moonboot non sono compatibili con i ramponcini ;-) Per i prossimi viaggi lavorerò sulla spessa suola dei moonboot cercando di avvitarci in modo permanente dei chiodi, un'alternativa più solida rispetto alle suole chiodate 'temporanee' (cioè i ramponcini). Ho utilizzato spessissimo l'adattatore/caricatore Skross MUV sia per caricare cellulare che fotocamera; ho elaborato le foto giorno per giorno col portatile Dell XPS 15, di cui sono soddisfatto, a parte la durata della batteria che è sotto la media (circa un paio d'ore). Infine, la scelta dei mezzi di trasporto... traghetto e auto. Non è sicuramente una cosa che consiglierei a tutti, sia per la difficoltà di guidare un'auto senza gomme chiodate che il tempo che richiede (6-7 giorni di traghetto tra andata e ritorno, più il tempo necessario per guidare dall'Italia all'imbarco del traghetto, in Danimarca). Personalmente però ne sono stato felice: ho scelto un'auto non certo pensata per le strade Islandesi e nonostante ciò sono riuscito a completare il giro, anche se con qualche momento difficile (in alcune occasioni l'auto ha perso completamente aderenza sul ghiaccio). Affrontare i meravigliosi e selvaggi paesaggi islandesi con l' Audi S5 è stata una bella avventura, anche se non lo consiglierei a meno che non siate veramente maniaci di motori... un fuoristrada (anche piccolo) noleggiato sul posto, specialmente d'inverno, permette di viaggiare in modo un più tranquillo, mentre d'estate la guida è fattibile anche con gomme normali e qualsiasi tipo di auto, perlomeno sulle strade principali. In totale abbiamo percorso 3650 km tra Italia e Danimarca (andata e ritorno), 3120km in Islanda e 3700 km via mare (andata e ritorno in traghetto); la percorrenza media è stata sugli 8 km/litro (aiutata anche dalla guida molto 'cauta' in Islanda) e abbiamo speso circa 600 euro a testa di benzina in 24 giorni, grazie anche ai prezzi molto bassi durante il periodo del viaggio. |