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Stefano Banda
www.juzaphoto.com/p/StefanoBanda



Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Stefano Banda


venus_laowa_12_f2-8Venus Laowa 12mm f/2.8 Zero-D

Pro: nitido al centro praticamente sempre, costruzione robusta, nessuna distorsione, resistenza al flare, nella versione Pentax trasmette i dati exif

Contro: paraluce senza scatto di blocco, filtri (a lastra da 100 mm) costosi, vignetta a tutta apertura, prezzo non proprio popolare, non tropicalizzato

Opinione: L'ho acquistato lo scorso inverno con il black-friday perché volevo un obiettivo per panorami, astrofotografia oppure per scatti particolari, e devo dire di aver fatto una buona scelta. L'ottica si presenta subito bene. E' di costruzione robusta e lo si nota già dal peso non proprio "piuma", anche se le dimensioni sono tutto sommato contenute tenuto conto del suo angolo di campo. Il Pentax 15-30mm f/2.8 per esempio in confronto è enorme e pesa quasi il doppio. E' dotato del suo paraluce, che funziona bene ma non ha uno scatto che lo blocchi in posizione una volta montato, e pur essendo ben frizionato può capitare di muoverlo accidentalmente, ed avere gli angoli del fotogramma scuri è un attimo. In compenso il tappo metallico anteriore è di ottima fattura e rimane ben fermo al suo posto. Le qualità ottiche mi hanno piacevolmente sorpreso. La nitidezza è molto buona al centro praticamente ad ogni apertura, mentre ai bordi a tutta apertura lo è meno, ma credo sia abbastanza normale con un simile angolo di campo (lo uso su full-frame). Diaframmando la situazione migliora molto e i bordi sono ben definiti già a f/5.6. Oltre f/11 si comincia a notare un lieve calo di nitidezza, ma già a questa apertura si dispone di una profondità di campo smisurata ed è inutile chiudere oltre. A f/2.8 c'è anche una evidente vignettatura, che sparisce già a f/4 e comunque è correggibile in PP senza difficoltà. L'ottica tiene fede alla sua sigla "Zero-D", in quanto la distorsione è inavvertibile. Molto buona anche la resistenza la flare, c'è solo qualche riflesso a tutta apertura con la fonte luminosa dentro l'inquadratura, ma basta chiudere di uno stop e si risolve tutto. La mia versione per Pentax trasmette senza problemi i dati exif alla fotocamera quando la ghiera dei diaframmi è sulla posizione "A". A questo proposito faccio notare che la posizione "A" è esattamente come tutte le altre, cioè non ha un pulsantino di blocco/sblocco per utilizzare la ghiera in manuale. Non lo considero un difetto, più che altro è un particolare da tener presente. I click dei diaframmi sono ben definiti ma in manuale si possono selezionare solo i valori interi, quelli intermedi sono disponibili solo dalla fotocamera. Molto piacevole da usare anche la ghiera di messa a fuoco, ben frizionata ma non dura, di cui ho apprezzato la taratura molto particolare, ovvero quasi tutta la rotazione per focheggiare con grande precisione dalla distanza minima (18 cm) a circa tre metri e il resto per arrivare all'infinito. Il prezzo è piuttosto alto e a mio parere un tantino esagerato, e magari dato il costo lo si poteva fare tropicalizzato, però finora questo obiettivo mi ha dato grandi soddisfazioni e mi sta facendo venire la tentazione di vendere il Pentax 15-30mm, che probabilmente terrò solo perché essendo uno zoom è più versatile, e un plauso a Venus Laowa che è uno dei rarissimi costruttori che fornisce alcune delle sue ottiche (non tutte, ahimè) con innesto Pentax.

inviato il 23 Maggio 2024


pentax_560mmPentax DA 560mm f/5.6 ED

Pro: Nitidezza notevole, tropicalizzato, costruzione robusta, sacca per il trasporto funzionale

Contro: Ovviamente il peso e ancor più le dimensioni, autofocus non velocissimo, staffa per il treppiede un po' corta, molto (troppo) appariscente

Opinione: E' uscito di produzione nel 2020 quindi mai avrei pensato di trovarne uno usato, soprattutto in condizioni pari al nuovo, quindi mi ritengo molto, ma molto fortunato. Detto questo, non lo si può recensire come un qualsiasi obiettivo Pentax, date le sue caratteristiche fuori dall'ordinario. Comincerò dall'ovvio; è pesante e ingombrante. Con la K3-III si arriva a 4 kg e un po' di più con la K1, quindi il brandeggio è decisamente impegnativo. Intendiamoci, per l'obiettivo che è (quasi un 600 mm, non dimentichiamolo) non è un macigno, ma se non impensabile è quanto meno complicato usarlo a mano libera per più di cinque minuti di fila a meno di non essere Schwarzenegger in versione Commando, ma anche così non c'è sensore stabilizzato che tenga ed è quasi obbligatorio impostare tempi di scatto molto rapidi, diciamo da 1/2000 in su, pena foto con alto rischio di mosso, anche perché, oltre che col peso, bisogna fare i conti con le dimensioni davvero fuori scala, specie col paraluce (incorporato) in posizione di lavoro. Il suo utilizzo più naturale è quello "statico" tipo in un capanno o a bordo pista di un autodromo per esempio, quindi con cavalletto o monopiede. A questo proposito ho notato che la relativa staffa, seppur molto robusta, è un po' corta e non sempre l'insieme fotocamera-obiettivo è ben bilanciato nonostante ci siano ben tre fori filettati lungo tutta la staffa. Nulla da dire invece sulle qualità ottiche. Nitidezza e microcontrasto sono molto buone anche a tutta apertura e migliora ulteriormente, anche se di poco, a f/8. Le aberrazioni sono molto ben contenute e, se presenti, sono limitate ai contrasti più estremi e in ogni caso eliminabili agevolmente. Un risultato davvero notevole per un'ottica del genere, e nel pieno rispetto della tradizione Pentax. L'autofocus non è male ed è più che sufficiente nella maggioranza dei casi, il limitatore poi aiuta a velocizzare un po' tutta la faccenda, ma è chiaro che gli ultimi nati di casa Pentax come il 70-200 o il 150-450, essendo progetti più recenti di almeno dieci anni, sono un'altra cosa. Il rendimento rimane molto buono anche abbinato al moltiplicatore Pentax 1.4x, perde qualcosa in nitidezza ma l'autofocus resta preciso a patto di fare scrupolosamente la taratura in-camera col moltiplicatore innestato, inoltre il brandeggio a mano libera è ancor più difficile. Un rilievo infine lo faccio al suo colore bianco, peraltro l'unico disponibile. Se da un lato aiuta a tenere basse le temperature sotto il solleone, dall'altro lo rende fin troppo appariscente. Se fate caccia fotografica in appostamento è meglio coprirlo con del neoprene di tipo "mimetico", sarete senza dubbio più discreti e darete meno nell'occhio, evitando di mettere in allarme gli animali. Tra i difetti chiaramente non ho messo il prezzo perché pretendere che un'ottica simile sia anche economica è irrealistico. Però se amate questo genere di fotografia, ne trovate uno usato in buone condizioni e avete qualche soldo (anche più di "qualche", ahimè...) da parte non lasciatevelo scappare.

inviato il 17 Luglio 2023


pentax_fa15-30_f2-8wrPentax HD FA 15-30mm f/2.8 ED SDM WR

Pro: Costruzione, nitidezza al centro, ottimo trattamento delle lenti

Contro: Peso, ingombro, qualità del paraluce, autofocus che richiede pratica

Opinione: L'ho acquistato usato ma pari al nuovo (con ampia garanzia residua Fowa) e come da tradizione Pentax ho apprezzato fin da subito la costruzione robusta e la tropicalizzazione, che è sempre un valore aggiunto. La robustezza e l'ampia apertura ovviamente si ripercuotono sul peso (con la K1 supera di slancio i 2 kg) e sulle dimensioni davvero importanti. Per riporre la fotocamera con l'obiettivo montato serve tanto spazio libero nella borsa. Piccola nota sul paraluce; è ingombrante come il resto dell'obiettivo ma è soltanto a pressione, senza clip o molle di fissaggio come hanno invece per esempio i Samyang. Il mio timore è che a lungo andare possa allentarsi e finisca prima o poi per sfilarsi da solo. Diciamo che poteva essere fatto un po' meglio. La qualità ottica è indiscutibile. La nitidezza è sempre molto buona al centro del fotogramma. Ai bordi, alla minima focale e a tutta apertura lo è meno, ma se si chiude di uno stop la situazione migliora di molto. Riguardo l'autofocus, beh, diciamo che "va capito". Mi è capitato le prime volte di avere immagini sfuocate e ho avuto la tentazione di mandare la lente in assistenza. poi ho capito che specie alle focali più brevi il soggetto all'interno dell'inquadratura è davvero piccolo, quindi centrare il bersaglio sbagliato a volte è un attimo. Per cui almeno all'inizio ci vuole un po' di pratica prima di usarlo correttamente, e allora ne ricaverete grandi soddisfazioni. Un'ultima considerazione sul prezzo: la qualità dell'obiettivo è notevole, ma se costasse 2-300€ in meno (da nuovo) sarebbe perfetto.

inviato il 01 Giugno 2023


pentax_k3iiiPentax K-3 III

Pro: Autofocus (finalmente) performante, ottima tenuta agli alti ISO, infinite possibilità di personalizzare i parametri

Contro: Display fisso, qualche comando da rivedere , durata della batteria non eccezionale

Opinione: Posso dire che rispetto alla vecchia "mark II" è un vero salto quantico. Però vorrei partire dal suo difetto più grave, quello che salta subito all'occhio prima ancora di accenderla: il display fisso. Cara Pentax, perché perdersi così in un bicchier d'acqua??? Non serviva un'articolazione complicata come quella della K1, bastava un semplice display snodato come sulla K70, più economico ma tanto comodo. Magari si poteva rinunciare al display touch, che ha i suoi vantaggi ma in fondo non ti cambia radicalmente la vita, mentre è assai più utile qualcosa che permetta di inquadrare da angolazioni difficili senza dover fare il contorsionista. Sotto questo aspetto Pentax è rimasta indietro rispetto ad esempio alla sua rivale d'elezione, la Nikon D7500. Passando ai lati positivi, non si può non notare il passo avanti epocale dell'autofocus. Precisissimo ma soprattutto molto, molto più reattivo e con una capacità di mantenere il soggetto a fuoco sconosciuta ai modelli precedenti, tanto che non ha avuto problemi neppure durante le gare all'autodromo di Monza (tradizionalmente una pista molto veloce), dove raramente ha mancato il bersaglio. Non so se abbia colmato il gap con le migliori avversarie perché non ne conosco le prestazioni, ma sicuramente ora può giocarsela alla grande. Meglio però usare obiettivi di ultima generazione tipo il 70-210mm f/4 o il 150-450mm f/4,5-5,6 mentre con le ottiche dotate del vecchio SDM il miglioramento si nota poco. Ottima la funzionalità del joystick per cambiare velocemente il punto di messa a fuoco, molto più pratico e intuitivo rispetto al selettore a croce, ora deputato solo alle scelte di menù. Buona anche la stabilizzazione del sensore, è disponibile una nuova opzione dedicata specificatamente al panning ma è utile per soggetti in movimento non troppo rapido, per quelli più veloci (avifauna, motorsport e simili) la stabilizzazione "normale" è più efficace. La raffica di 12 ftg/sec. è reale e permette sequenze impensabili per qualunque Pentax vista finora. Un plauso anche alla tenuta agli alti ISO eccellente per una APS-C, può confrontarsi tranquillamente con la K1 almeno fino ai 2000-2500 ISO, oltre questo limite emerge la miglior qualità d'immagine del sensore full-frame, che evidenzia un rumore più fine e meglio gestibile. L'utilizzo della fotocamera va un po' assimilato, specie per via del nuovo menù a scorrimento verticale anziché orizzontale, ma ci si fa presto l'abitudine. Si possono personalizzare praticamente tutti i parametri, incluse le opzioni autofocus e le modalità di scatto (ce ne sono un paio inedite), e almeno le prime volte è meglio portarsi dietro il manuale d'uso. Ci sono però un paio di comandi non proprio azzeccatissimi. Mi riferisco al pulsante per rivedere gli scatti, incastrato tra l'oculare di gomma e la ghiera posteriore; per chi come me ha le mani non proprio piccole è difficile azionarlo senza far ruotare la ghiera stessa e cambiare inavvertitamente le impostazioni. Scomodo anche il comando del live-view, un piccolo pomello verticale a rotazione sul lato destro del pentaprisma, che aziona anche il passaggio alla modalità video. C'è maggior rischio di muovere accidentalmente la fotocamera se è sul treppiede e personalmente preferivo il vecchio comando a pulsante sul retro del corpo macchina. E' presente anche la ghiera supplementare dello smart-function mutuata dalla K1, che consente di accedere velocemente a una o più funzioni senza passare dal menù. E' una fotocamera assai "energivora", specie se si utilizza molto l'autofocus continuo e lo stabilizzatore, per cui la durata della batteria (la stessa della vecchia "mark-II" e della K1) è inferiore. Tenetene conto. Non posso esprimere opinioni sulle funzioni video perché non le utilizzo. Una fotocamera che sicuramente farà la felicità dei Pentaxiani che amano le foto d'azione; finalmente possono disporre di uno strumento adeguato e, per certi versi, superiore a buona parte della concorrenza. Voto 9 pieno

inviato il 22 Luglio 2022


pentax_hd70-210_f4wrPentax-D HD FA 70-210mm f/4 ED SDM WR

Pro: maneggevolezza, costruzione robusta, imperbeabilizzato, autofocus reattivo (e con limitatore)

Contro: nitidezza non straordinaria ai bordi sul formato full-frame, autofocus da tarare bene, manca la staffa per il treppiede

Opinione: Acquistato usato ma pari al nuovo, l'ho preso per sostituire il 60-250mm f/4, sempre valido ma non compatibile col formato full-frame della K1. Ho apprezzato subito la costruzione robusta e impermeabilizzata che ne consente l'uso anche in condizioni atmosferiche non ottimali. Non è un peso piuma (quasi 9 etti) ma si brandeggia bene anche grazie al fatto che, diversamente dal 60-250, ha lo zoom interno e la sua lunghezza non cambia variando la focale. Tuttavia avrebbe fatto comodo una staffa per il treppiede, che invece non è disponibile. Il paraluce, come da tradizione Pentax, ha la comodità della finestrella per far ruotare il filtro polarizzatore senza toglierlo. Note positive dall'autofocus, che è senz'altro più reattivo rispetto al vecchio SDM, ma va tarato "in-camera" con attenzione perché in qualche caso tende ad agganciare la parte sbagliata del soggetto. Una volta agganciata tuttavia si rivela piuttosto preciso nel mantenere il fuoco. Un plauso per la presenza del limitatore, anche se ha un range d'azione un po' ristretto (da 95 cm a 2 mt e da 2 mt all'infinito). Luci ed ombre sulla resa ottica. La nitidezza è molto buona al centro praticamente sempre, ma ai bordi lascia un po' a desiderare almeno fino a f/5.6, poi va migliorando progressivamente. Funziona assai meglio sul formato APS-C della K3-III, dove oltre all'autofocus più reattivo si fa apprezzare per la nitidezza più marcata, dato che utilizza solo la parte centrale delle lenti. Il prezzo da nuovo a mio parere è abbastanza alto, specie se si considera che non è un progetto originale Pentax, ma avendolo acquistato di seconda mano pagandolo circa il 25% in meno non posso lamentarmi. Voto 7 abbondante

inviato il 11 Maggio 2022


sigma_20_f1-8Sigma 20mm f/1.8 EX DG

Pro: Molto luminoso, bokeh interessante, buona resa dei colori, costruzione robusta

Contro: Poco nitido a f/1.8, autofocus che va tarato con cura, selezione AF/MF scomoda e anacronistica, reperibilità del paraluce

Opinione: Acquistato usato (innesto Pentax-K) a un prezzo interessante, si presta bene per gli ambienti con poca luce e in generale per scatti un po' "creativi", a patto di non aspettarsi una qualità d'immagine stratosferica, specie ai diaframmi più aperti. A tutta apertura la nitidezza è discreta al centro ma davvero scarsa ai bordi, per ottenere buoni risultati su tutto il fotogramma bisogna chiudere a f/8. Va detto che diaframmando già a f/2 al centro migliora molto. Io lo uso spesso tra f/2 e f/2.8, e approfittando della distanza minima di messa a fuoco di circa 20 cm, si possono ottenere foto molto particolari, complice anche un bokeh morbido e graduale. Sicuramente la grande apertura impone di tarare l'autofocus con attenzione tramite la regolazione fine "in-camera", altrimenti mettere a fuoco il punto sbagliato è un attimo. Sempre a proposito di autofocus sottolineo, oltre a una certa lentezza, la scomodità del passaggio AF/MF, che tradisce l'età dell'obiettivo. Il grande diametro della lente frontale (82 mm) fa sì che bisogna spendere parecchio per un set base di filtri, per fortuna avevo già quelli per il 24-70 f/2.8 di Pentax, che ha lo stesso diametro. Infine faccio presente che mi è stato venduto senza paraluce, e che questo è davvero difficile da reperire. Si può rimediare con quello per il 24-70 f/2.8 di Sigma, ma ovviamente bisogna saperlo... Voto 7

inviato il 22 Luglio 2021


pentax_150-450awPentax D FA 150-450mm f/4.5-5.6 ED DC AW

Pro: costruzione robusta e tropicalizzazione, buona nitidezza generale, autofocus preciso e migliorato nella velocità, alcune funzioni molto utili

Contro: peso, ingombro, ghiera zoom leggermente dura, forse anche il prezzo

Opinione: Ho preso questo obiettivo essenzialmente per il motorsport perché sulle focali lunghe ero scoperto sulla K1, e mi riservo eventualmente di integrare la recensione appena sarà possibile assistere a qualche gara dal vivo, visto che ora si corre solo a porte chiuse. L'ho provato in altre situazioni, soprattutto su avifauna oppure testandolo sulle vetture che passano sotto casa, e la prima cosa che si nota è sicuramente l'autofocus più reattivo rispetto all'SDM di Pentax (per intenderci quello del 200 e del 300 mm), riesce a seguire meglio il soggetto pur mantenendo una precisione più che buona, specie utilizzando il punto centrale di messa a fuoco. Sfruttando anche i punti periferici in qualche rara occasione esita un po' se lo sfondo è confuso, ma questo credo che accada anche per altre ottiche. A questo miglioramento credo contribuisca il limitatore, che Pentax si è decisa ad installare. Decisamente era ora! Altro pregio è la buona nitidezza generale. Acquistandolo mi aspettavo una situazione un po' di compromesso vista la non indifferente escursione focale, invece anche a 450 mm e a tutta apertura il fotogramma risulta apprezzabilmente nitido specie al centro. Ai bordi lo è un po' meno, ma basta chiudere di 2/3 di stop e la situazione migliora parecchio. Oltretutto, data l'eccellente gamma dinamica del sensore della K1 (l'unico corpo su cui lo utilizzo) si può diaframmare senza paura di alzare gli ISO. Ovviamente nessun problema alle focali più corte, dove può competere con il 300 mm, e le aberrazioni compaiono solo in rarissimi casi sui margini tra le ombre molto chiuse e le luci al limite della bruciatura, ma nulla che non si possa risolvere in PP. Sicuramente utile il blocco dello zoom alla focale minima, anche se sul mio esemplare la ghiera risulta un po' dura per cui è difficile che possa estendersi durante il trasporto, e molto intelligente il preset dell'autofocus, con il quale tramite i pulsanti sul barilotto si può impostare una distanza di messa a fuoco e richiamarla in caso di bisogno, funzione preziosa per esempio nelle gare in autodromo dove le auto passano più o meno sempre sulla stessa traiettoria, quindi alla medesima distanza. Un cenno alla costruzione, rocciosa e tropicalizzata come da tradizione Pentax, e molto ben studiato il sistema di innesto/disinnesto della (robusta) staffa per il treppiede, impossibile da rimuovere accidentalmente. Un po' leggerino ma tutto sommato adeguato il paraluce, con la parte anteriore rivestita in gomma. Tra i "contro" c'è sicuramente il peso. E' inutile girarci intorno, è veramente pesante, con la K1 si superano i 3 kg e questo, unito al fatto che l'obiettivo si allunga parecchio zoomando, limita abbastanza la maneggevolezza. Servono braccia robuste perché dopo una mezz'ora di utilizzo a mano libera si cominciano a sentire indolenzimenti e dolorini vari, per cui un monopiede è praticamente d'obbligo, o almeno un appoggio per i gomiti (muretto, balaustra, tavolo, ecc...). Personalmente per il trasporto ho riesumato una grossa e robusta cinghia imbottita la cui piastra inferiore si avvita saldamente alla staffa per il treppiede, così da poterlo tenere a tracolla senza farlo pesare sul collo (e la cervicale ringrazia!). Detto della relativa durezza della ghiera zoom, un accenno al prezzo, che mi pare un po' alto da nuovo. Io l'ho acquistato in occasione della campagna "cashback" di Pentax, quindi con uno sconto del 10%, più un ulteriore piccolo sconto da parte del mio negoziante, per una cifra di pochissimo superiore ai 2000€, e a mio parere questo dovrebbe essere il prezzo giusto, adeguato alla qualità e alle prestazioni sicuramente notevoli dell'ottica. Voto 8 pieno.

inviato il 04 Marzo 2021


sirui_n3204xSirui N-3204X

Pro: Grande stabilità, relativamente leggero, molto alto anche senza estendere la colonna centrale, costruzione robusta e curata nei dettagli

Contro: La colonna centrale non si può posizionare in orizzontale, con una testa a tre movimenti montata è molto difficile o impossibile riporlo nella sua sacca di trasporto

Opinione: Parto dal presupposto che ho trovato questo cavalletto in promozione al costo di 320€, quindi per me il rapporto qualità/prezzo è imbattibile. Nonostante le 4 sezioni delle gambe la stabilità è a tutta prova, e per un uso amatoriale o semi-professionale è perfetto, anche perché personalmente non credo che arriverò mai a raggiungere i 18 kg di portata massima dichiarati. Inoltre anche senza estrarre la colonna centrale raggiunge un'altezza ragguardevole, anzi in molti casi mi ritrovo a estendere solo tre sezioni lasciando chiuse le più sottili, per una stabilità ancora maggiore. Le sezioni delle gambe peraltro si bloccano e si sbloccano ruotando con facilità dei pratici collari, il cui scatto fa capire senza possibilità di errore se la sezione è bloccata oppure no. Durante l'utilizzo si fa notare per la grande robustezza, ma la costruzione in carbonio lo rende relativamente leggero e, tutto sommato, maneggevole e facilmente trasportabile. L'unico problema è costituito dal fatto che lo si può riporre nella bellissima sacca in dotazione soltanto senza la testa, per cui se prevedete di usarlo spesso durante la sessione di lavoro e non volete smontarla e rimontarla in continuazione, è meglio trasportarlo a mano oppure con la cinghia inclusa nella confezione. N.B.: questo vale per me che uso una testa a tre movimenti, può darsi che con una meno ingombrante testa a sfera si possa utilizzare tranquillamente la sacca. Altro difetto riscontrato è che a differenza di altre marche, per esempio Manfrotto, la colonna centrale non può essere posizionata anche in orizzontale ma solo in verticale. Tuttavia si fa perdonare con la grande cura nei dettagli. Molto utile il gancio sotto la colonna centrale per appendere la borsa o altri oggetti e aumentare la stabilità, e sempre la colonna medesima si può togliere e, dopo aver svitato la parte inferiore, quella superiore può essere rimontata (volendo anche capovolta) per poter piazzare la fotocamera a pochi centimetri da terra una volta allargate al massimo le gambe, configurazione ideale per la fotografia macro. Interessante la possibilità di rimuovere una delle gambe che può diventare un monopiede, e molto comodi i piedini in gomma; avvitandoli scoprono dei puntali metallici utilissimi in caso di terreno scivoloso o ghiacciato. Vale la pena ricordare che nella confezione, oltre alla sacca, sono presenti le brugole e la chiave inglese necessarie per lo smontaggio e la regolazione della testa e delle gambe, un gancio di scorta, una ulteriore cinghia per il trasporto e il libretto di istruzioni. Voto 9 pieno

inviato il 06 Agosto 2020


pentax_24-70_f2-8wrPentax D FA 24-70mm f/2.8 ED SDM WR HD

Pro: Ottima qualità d'immagine, costruzione eccellente, tropicalizzato

Contro: Pesante e ingombrante, autofocus non fulmineo, diffrazione che si manifesta presto, prezzo abbastanza alto da nuovo

Opinione: Non c'è che dire, un'ottima lente. Nitida il giusto al centro anche a tutta apertura con uno sfocato morbido, chiudendo a f/4 diventa nitida su tutte le aree a fuoco, e a f/5.6 raggiunge il suo massimo senza decadere troppo neanche a f/16, limite oltre il quale però inizia repentinamente a mostrare della diffrazione. Si apprezza, oltre alla tropicalizzazione, la costruzione solida e robusta, di livello professionale, solo il paraluce mi sembra un po' misero. Per contro è pesante (più o meno come il 200 mm f/2.8) e portarselo dietro per lunghe sessioni è faccenda per colli robusti (e senza problemi di cervicale...). Anche l'ingombro è rilevante e serve una borsa o uno zaino capiente per riporre l'insieme fotocamera-obiettivo. La lente frontale con diametro di 82 mm, inoltre, rende costoso anche un kit "base" di filtri. L'autofocus, una volta tarato in-camera, è preciso. Il mio soffriva di un po' di back-focus, risolto facilmente con la regolazione fine. Non è un fulmine, anche a causa del peso delle lenti da spostare, ma è molto silenzioso. Da ultimo il prezzo; la qualità c'è tutta e si sa che la qualità si paga, nonostante ciò non è economico, e dal mio punto di vista penso che dovrebbe costare un buon 100-150€ in meno. Il problema, purtroppo, è che per Pentax full-frame di alternative non ce ne sono. Voto 8 pieno

inviato il 17 Giugno 2020


samyang_14Samyang 14mm f/2.8 IF ED UMC Aspherical

Pro: Molto luminoso, nitidezza al centro buona sempre (da f/5.6 anche ai bordi), prezzo conveniente, ghiera di messa a fuoco fluida e precisa

Contro: A tutta apertura i bordi non sono il massimo, distorsione evidente e non sempre correggibile con facilità, paraluce ingombrante, tappo voluminoso

Opinione: L'ho preso essenzialmente per fotografare il cielo (via lattea) e le stelle, ma si comporta bene anche in altre situazioni. L'apertura massima f/2.8 rende possibile scattare anche con poca luce senza dover alzare troppo gli ISO, mentre se la luce è buona basta impostare un diaframma f/8, mettere in iperfocale e ci si può scordare la ghiera di messa a fuoco. Ghiera che è fluida e ben frizionata, e con la scala delle distanze ben più precisa di altri obiettivi della stessa marca che possiedo. Usandolo praticamente solo su full-frame (Pentax), posso contare su un angolo di campo enorme ma che richiede attenzione, perché includere dei particolari non desiderati è un attimo, quindi occhio ai bordi quando scattate. Anche la messa in bolla è importante, pena linee cadenti molto vistose. La nitidezza al centro è buona sempre mentre tutta apertura i bordi non sono al top, migliorano molto diaframmando e già a f/5.6 si può contare su una nitidezza molto buona su tutto il fotogramma, ed eccellente al centro. Per contro la distorsione è piuttosto evidente, e piuttosto difficile da correggere completamente, per cui non consiglio questo obiettivo per foto di architettura o dove è indispensabile avere linee perfettamente diritte. Un'ultima nota riguarda le dimensioni, che sono abbastanza importanti, che unite al paraluce fisso e al tappo voluminoso (e di scarsa qualità) fanno sì che per riporre la fotocamera con l'obiettivo innestato serva davvero tanto spazio. Comunque, considerate le caratteristiche il prezzo è conveniente e se vi serve un grandangolo spinto vale la pena averlo nel corredo, anche perché le alternative per Pentax sono limitatissime e costano il doppio o il triplo, se non di più. Voto 8

inviato il 06 Maggio 2020


pentax_k1_iiPentax K-1 Mark II

Pro: gamma dinamica, incredibile tenuta agli alti ISO, infinite possibilità di personalizzazione, sensore stabilizzato, impermeabilizzazione

Contro: peso non proprio contenuto, punti autofocus troppo raggruppati al centro, display LCD superiore piccolo, raffica un po' limitata, display orientabile un po' macchinoso

Opinione: Ho da poco fatto il grande salto e sono passato alla full frame. Sapevo che la qualità d'immagine ne avrebbe beneficiato, ma non immaginavo fino a questo punto. La gamma dinamica della K1-II è spettacolare, i passaggi tonali sono molto graduali e sfumati, e la tenuta agli alti ISO è davvero notevole, una foto scattata a 800 ISO sembra una scattata con una APS-C a 200 ISO. Si possono tirar fuori dettagli in quantità con perdita di qualità davvero minima anche a 6400 ISO. Se poi si vuole il massimo si può attivare la funzione "pixel shift", che consente una risoluzione, una nitidezza e una riduzione del rumore ancora migliori. Meno efficace ma comunque abbastanza utile la funzione "pixel shift" con stabilizzatore d'immagine. Ghiere e pulsanti possono essere personalizzati a piacere, e la ghiera "smart-function" è un piccolo colpo di genio, e una volta assimilato il suo funzionamento semplifica molto le cose. Fermo restando che chi arriva dal mondo Pentax non farà fatica a trovare familiarità con i vari comandi. Il sensore stabilizzato permette di fare cose incredibili anche con gli obiettivi vintage, che trovano sulla K1 la loro dimensione originaria, riuscendo a sfoderare tutte le loro potenzialità. Ovviamente necessità di ottiche di qualità, perché i 36 mpx del sensore perdonano poco. Non ho ancora avuto modo di testare la bontà dell'impermeabilizzazione, ma credo che non resterò deluso. Certo non è un peso piuma, chi arriva dalle APS-C tipo K70 o K3 se ne accorgerà subito, come si accorgerà subito, ahimè, dei punti autofocus tutti raggruppati al centro del fotogramma. Probabilmente è una scelta fatta per poterli utilizzare anche in modalità "ritaglio" quando si usano obiettivi non compatibili con il formato full frame, ma in molti casi si è costretti a mettere a fuoco e poi ricomporre lo scatto. Anche il display LCD superiore è assai più piccolo rispetto, ad esempio, quello della K3, a causa dell'ingombro delle ghiere per lo "smart-function", e in molte occasioni non è facile leggere le informazioni che dà, specie per chi come il sottoscritto non ha più la vista di una volta... In compenso nel mirino (davvero ottimo e molto luminoso) si possono visualizzare parecchie cose. Anche la raffica di 4 FPS è la metà (8 FPS) di quello della K3, sia per le dimensioni dello specchio sia di quelle dei file da salvare, ma in fondo la K1 non nasce per la fotografia sportiva o molto dinamica, e ci può stare. Nella norma la durata della batteria (attenzione però che usando il GPS l'autonomia cala parecchio), e interessante il display orientabile. Rimane sempre sull'asse ottico della fotocamera semplificando la composizione dello scatto anche quando la fotocamera non è dritta, ma la sua particolare articolazione, seppure ben ingegnerizzata, non è flessibile come quella di un vero display snodato come quello, per esempio, della K70, meno raffinato ma più pratico. Pone qualche limite in alcune riprese perché in pratica si può inclinare di 90° solo verso l'alto mentre in basso e lateralmente l'inclinazione è limitata a circa 35°. In ogni caso, è una fotocamera che sa dare grandi soddisfazioni, soprattutto se gli abbinate ottiche di qualità oppure se volete "riesumare" i vostri obiettivi Pentax d'annata. Sarà pura magia. Voto 9 pieno

inviato il 05 Marzo 2020


pentax_55Pentax SMC DA* 55mm f/1.4 SDM

Pro: Luminoso, autofocus preciso, bokeh molto bello, nitidezza al centro anche a tutta apertura, ben costruito e tropicalizzato

Contro: qualche aberrazione a tutta apertura, non è un peso-piuma

Opinione: Trovato usato pari al nuovo a un prezzo interessante, dopo averlo provato per un paio di giorni ho deciso di acquistarlo. Molto luminoso, permette di scattare senza grossi patemi anche con poca luce senza alzare troppo gli ISO. L'autofocus ha una velocità buona ma non da urlo ed è sconsigliato per soggetti in movimento rapido, in compenso è preciso e aggancia bene. A tutta apertura la nitidezza è piuttosto buona a centro fotogramma, ovviamente lo è molto meno ai bordi ma per i ritratti questo non è un difetto. A f/2.8 la nitidezza diventa notevole su tutto il fotogramma, mantenendo un bokeh cremoso e gradevole, con un bellissimo stacco dei piani. La tropicalizzazione è un valore aggiunto che si fa apprezzare, specie se abbinato a fotocamere a loro volta tropicalizzate come la K3. Da rilevare anche la costruzione molto robusta, che di contro lo rende un tantino pesante e tende a sbilanciare le fotocamere più leggere (tipo la K-S2 o la K70). Da notare la finezza del paraluce, solido e rivestito di vellutino nero all'interno per evitare i riflessi. Un consiglio: se volete godere appieno della sua grande apertura anche in pieno giorno dotatevi di un filtro ND2 o ND4 perchè, per esperienza personale, nelle giornate assolate anche 1/8000 di sec. potrebbe non bastare a evitare scatti sovraesposti. Il prezzo non è certo popolare ma in fin dei conti adeguato alla qualità dell'ottica. Se trovate un buon usato non lasciatevelo scappare. Voto 8 pieno

inviato il 16 Dicembre 2019


sigma_17-70macro_os2Sigma 17-70mm f/2.8-4 DC OS HSM Macro C

Pro: Buona nitidezza al centro ad ogni focale, autofocus preciso (una volta tarato) e rapido, costruzione robusta, compatibilità con l'USB-dock di Sigma

Contro: Tappo anteriore e paraluce di qualità non eccelsa, apertura f/2.8 solo fino a circa 22 mm, rotazione della ghiera zoom al contrario, ghiera maf troppo sottile

Opinione: Acquistato nuovo per sostituire l'efficiente ma obsoleto Pentax 17-70 f/4, al momento posso confermare tutti i pregi descritti nelle altre recensioni. L'ottica è molto maneggevole nonostante la lente frontale abbastanza voluminosa, e come da tradizione Sigma i materiali sono semplici ma ben assemblati e danno una piacevole sensazione di robustezza. Stonano il tappo anteriore e il paraluce, di fattura decisamente economica e un po' "tirati via". Le qualità ottiche sono fuori discussione. Al centro la nitidezza è molto buona anche a tutta apertura e un po' a tutte le focali. Va da sé che a 18 mm a f/2.8 gli angoli necessariamente non possono essere molto incisi (per quello c'è la serie "Art"), ma se si chiude a f/5.6 tutto va a posto e si può contare su un fotogramma nitido fino ai bordi. Da notare che, pur non essendo un macro nel senso stretto del termine, consente di avvicinarsi molto al soggetto, quel tanto che basta per ottenere scatti molto interessanti e di grande effetto. L'autofocus è abbastanza rapido e soprattutto preciso, ma consiglio di investire qualche soldo in più nell'acquisto dell'USB-dock di Sigma, non ve ne pentirete. Ci si perde un po' di tempo ma alla fine avrete una messa a fuoco precisissima a tutte le focali e per tutte le distanze. A proposito, la ghiera di messa a fuoco è ben frenata ma è piuttosto sottile e poco pratica per chi ha le mani grandi, inoltre è inutilizzabile con il paraluce montato al contrario. Bisogna anche fare attenzione perché in autofocus ruota, quindi può essere ostacolata dalle dita che sostengono l'obiettivo. Infine bisogna abituarsi alla ghiera dello zoom che ruota in senso opposto rispetto ai vari Pentax, Nikon, Tamron, ecc. E' comunque un obiettivo che vale ogni centesimo speso, è la scelta giusta se volete un tuttofare che vi dia scatti di qualità viaggiando leggeri. Voto 9 pieno

inviato il 06 Giugno 2019


pentax_hd1-4xPentax HD DA AF 1.4x AW Rear Converter

Pro: Costruzione robusta, qualità ottica, è tropicalizzato

Contro: Non compatibile con full frame, prezzo da nuovo, tende a sbilanciare la fotocamera

Opinione: Acquistato di seconda mano, dopo qualche prova generica per la regolazione fine dell'autofocus, gli ho subito imposto il "battesimo del fuoco" all'autodromo di Monza, e devo dire che mi ha ben impressionato. Usato sul 60-250 mm f/4 e sul 300 mm f/4 e innestato sulla K3-II, non ho rilevato sostanziali diminuzioni di nitidezza di entrambe le ottiche, e una quasi totale assenza di aberrazioni cromatiche, se non sui contrasti estremi. Più complesso il discorso sull'autofocus. Preso atto della nota lentezza della prima generazione dell'SDM, con l'aggiunta del moltiplicatore non rallenta più di tanto, ma ovviamente fatica un po' di più a mantenere a fuoco i soggetti in rapido movimento, sia per la ovvia diminuzione di luminosità dell'obiettivo (1 stop), sia per l'altrettanto ovvia diminuzione della profondità di campo, quindi serve un po' di perizia. Allungando le ottiche a cui viene accoppiato, tende a sbilanciare in avanti tutto l'insieme, specie con lo zoom 60-250, che alla massima focale diventa abbastanza impegnativo da brandeggiare, ed è vivamente consigliabile almeno il monopiede. Attenzione, non è compatibile con il formato full frame della K1. Se si utilizza abbinato al 200 f/2.8 e al 300 f/4 si deve impostare la modalità ritaglio APS-C, altrimenti vignetta pesantemente. Comunque è un accessorio ben fatto. Avendolo comprato usato non posso criticare il prezzo, ma da nuovo dovrebbe costare una cinquantina di euro in meno per allinearsi alla concorrenza più qualificata. Voto 8 pieno

inviato il 08 Aprile 2019


pentax_15hdPentax HD DA 15mm f/4 ED AL Limited

Pro: Leggero e compatto, costruzione robusta, distanza minima di messa a fuoco, paraluce incorporato

Contro: Non luminosissimo, autofocus un po' rumoroso, nitidezza ai bordi non al top a t.a., tappo a vite poco pratico

Opinione: Comprato usato ma in condizioni pari al nuovo, ho apprezzato fin da subito la compattezza che gli permette di passare praticamente inosservato, specie nella versione "black" come la mia. Compatto si ma robusto, tutto in metallo, compreso il paraluce incorporato, di una comodità infinita perché basta estrarlo dal frontale ed è subito pronto. In compenso il tappo anteriore è a vite, impossibile che venga via accidentalmente ma è piuttosto macchinoso da mettere e togliere. Non è luminosissimo, ma la compattezza ha un suo prezzo e comunque essendo un 15 mm si ha grande margine con i tempi di sicurezza e con un po' di attenzione si porta a casa la foto anche con 1/5 di sec., e inoltre la profondità di campo è enorme anche a f/4. A tutta apertura la nitidezza è buona al centro, meno ai bordi, ma basta chiudere di uno stop e la situazione migliora decisamente su tutto il fotogramma, per raggiungere il top a f/8. L'autofocus è preciso e abbastanza veloce, anche se in realtà non deve lavorare tantissimo vista la suddetta notevole profondità di campo (con buona luce basta mettere a f/8 e in iperfocale), ma è rumoroso e in ambienti come teatri e musei si fa sentire. Il prezzo non è propriamente popolare ma in fin dei conti ci sta, visti i materiali robusti e le qualità ottiche, e se si ha la fortuna di trovare un buon usato vale senz'altro la pena acquistarlo

inviato il 28 Febbraio 2019


pentax_200Pentax SMC DA* 200mm f/2.8 ED (IF) SDM

Pro: Nitidezza buona a tutta apertura, messa a fuoco silenziosa e precisa, robusto

Contro: Autofocus inadeguato, manca la staffa per treppiede

Opinione: Preso usato pari al nuovo, sono davvero soddisfatto dell'acquisto, e mi viene naturale il confronto con il "fratellone" 300mm f/4 che già possiedo. I materiali, come da tradizione Pentax, sono robusti, di ottima qualità e ben assemblati. Le qualità ottiche sono fuori discussione; nitido il giusto al centro a tutta apertura, lo è un po' meno ai bordi rispetto al 300mm, ma essendo un f/2.8 anzichè un f/4 ci sta. Chiudendo di uno stop la nitidezza migliora su tutto il fotogramma raggiungendo gli ottimi livelli del fratello maggiore. Rispetto a quest'ultimo, che era perfetto così come tirato fuori dalla scatola, con il 200mm ho dovuto tarare l'autofocus fine su un +7 perché aveva un evidente back-focus. A proposito di autofocus, questo rispecchia in tutto e per tutto luci ed ombre del 300mm: l'SDM è silenziosissimo e di una precisione chirurgica, ma ahimè anche abbastanza lento e non all'altezza delle altre grandi qualità dell'ottica. A mio personale giudizio non è molto indicato per soggetti in rapido movimento (per esempio gare motoristiche o animali molto veloci), ma per tutto il resto va benissimo. Ultima nota negativa, forse valeva la pena prevedere una staffa di supporto per il treppiede come per il 300mm. Vero è che rispetto a quest'ultimo è più leggero di circa due etti, ma pesa pur sempre oltre 800 g e in diverse situazioni, specie negli scatti in verticale, avrebbe fatto davvero comodo. Comunque è un obiettivo molto valido e consigliatissimo. Voto 8

inviato il 30 Dicembre 2018


pentax_takumar55_f1-8Pentax SMC Takumar 55mm f/1.8

Pro: Nitidezza, luminosità, leggero e maneggevole, costruzione

Contro: Nessuno in particolare

Opinione: Acquistato da un amico a 60€, a mio giudizio ne vale molti di più. Colpisce anzitutto un'insospettabile nitidezza, buona già a tutta apertura, specie al centro, ma che già chiudendo di uno stop diventa eccellente. Da non credere, se si pensa all'età di questa ottica (1972). Sicuramente non teme i 24 MP della Pentax K-3. L'apertura di f/1.8 permette di scattare senza troppi patemi anche in condizioni di luce non ottimali, a patto naturalmente di focheggiare bene, perché mettere a fuoco con precisione a tutta apertura, senza autofocus, è tutt'altro che facile. Costruzione accurata e materiali robusti, niente a che vedere con i "plasticotti" di oggi, anche di alta gamma, ma nonostante ciò è piccolo e piuttosto leggero e si brandeggia bene. Inoltre sul mio esemplare le ghiere del diaframma e di messa a fuoco sono perfette e rendono piacevolissimo usarlo. Resa dei colori che può sembrare leggermente fredda ma in realtà è molto naturale. L'unico dettaglio che tradisce l'età del progetto è la resistenza al flare solo discreta, ma comunque in qualche caso fa meglio di tanti altri suoi coetanei. Avendo l'innesto M42 si può adattare alle fotocamere di diverse marche con un semplice anello adattatore, ma ovviamente rende al meglio su Pentax e, in generale, coi sensori stabilizzati. Da avere assolutamente. Voto 10 pieno

inviato il 02 Novembre 2018


lowepro_protactic450awLowepro ProTactic 450 AW

Pro: Molto capiente, personalizzazione delle divisioni interne molto varia, materiali robusti

Contro: Peso a vuoto, spallacci non comodissimi

Opinione: L'ho preso recentemente per sostituire il mio fedelissimo Tamrac ormai al limite dell'usura, dopo una scelta tra varie marche e modelli. Si apprezzano subito i materiali robusti, specie la copertura superiore rigida, e le molte possibilità di personalizzare l'interno. Io per esempio ho scelto di ricavare nella parte alta un capiente scomparto per oggetti vari e di estrarre la fotocamera di lato. Da rilevare anche le pratiche cinghie fornite in dotazione per agganciare all'esterno all'altezza voluta il porta-treppiedi e un contenitore. Poco fruibili le piccole tasche laterali in alto, in cui ci sta roba piccola e sottile (tipo i panni per pulire le lenti o le schede di memoria), mentre gli scomparti sulla cintura sono più ampi e utili, ad esempio, per le batterie di scorta. Altre tasche più o meno grandi sono all'interno. Attenzione al peso a vuoto più alto della media (oltre 2,5 kg), se si vuole portare lo zaino in aereo come bagaglio a mano, perché se si carica molta attrezzatura si rischia di sforare peso limite imposto da alcune compagnie. Altra cosa da tener presente è che la grande capienza e robustezza induce a riempirlo parecchio, e poi trasportarlo può essere un problema anche perché gli spallacci non molto imbottiti alla lunga risultano scomodi. Comunque è un ottimo prodotto, e lo consiglio vivamente. Voto 9 pieno

inviato il 21 Ottobre 2018


pentax_77Pentax SMC FA 77mm f/1.8 Limited

Pro: Nitido sempre, costruzione di livello professionale, precisione dell'autofocus, ghiera dei diaframmi, leggero e maneggevole

Contro: Autofocus rumoroso, qualche (lieve) aberrazione cromatica, manca il commutatore AF/MF sul barilotto, versione "silver" un po' appariscente, tappo anteriore a pressione

Opinione: Preso usato ma pari al nuovo, si è rivelato fin da subito un grande acquisto. Si nota subito la costruzione in metallo e l'assemblaggio di livello professionale, che danno l'impressione di un oggetto costruito per durare a lungo. Fate attenzione al tappo anteriore, in metallo e rifinito all'interno con il vellutino, ma è su semplicemente a pressione, senza "clip" di fissaggio, e perderlo non è un'eventualità così remota. A me è capitato più di una volta di ritrovarlo sul fondo del suo sacchettino quando tiravo fuori l'obiettivo. La nitidezza è esemplare a tutte le aperture, senza decadere neppure a f/22, al punto da essere forse fin troppo inciso per i ritratti. Notata qualche leggera aberrazione fino a circa f/2.5 sui contrasti estremi, ma si corregge senza problemi. L'autofocus, una volta tarato con la regolazione fine della fotocamera, è di una precisione oserei dire "chirurgica" e discretamente veloce, anche se abbastanza rumoroso (attenzione, l'anello ruota con l'autofocus). In ambienti silenziosi come teatri e musei è meglio usarlo in manuale. A proposito, la mancanza del commutatore AF/MF sul barilotto è una piccola scomodità, bisogna ricorrere alla levetta sulla fotocamera. Avendolo trovato usato, ho dovuto per così dire "accontentarmi" della versione silver, che sicuramente non passa inosservata. L'ho comprato per sostituire il gigantesco Sigma 85 mm f/1.4 HSM. Obiettivo notevole anche questo, dalle caratteristiche ottiche abbastanza simili (forse con qualche sfrangiatura viola in più a tutta apertura) ma rispetto al Pentax pesa quasi il triplo ed è molto più ingombrante, ancor più con l'enorme paraluce, mentre nel Pentax quest'ultimo è incorporato ed estraibile. Una gran comodità! Infine, il diametro dei filtri è di 49 mm (esattamente come il 50 mm f/1.8), mentre nel Sigma è di ben 77 mm. Un'ottica assolutamente da avere. Voto 10

inviato il 08 Maggio 2018


samyang_10ncsSamyang 10mm f/2.8 ED AS NCS CS

Pro: Nitidezza generale molto buona, luminosità, ben costruito, rapporto qualità-prezzo imbattibile

Contro: Paraluce fisso, tappo anteriore voluminoso, scala delle distanze imprecisa e inaffidabile

Opinione: L'ho trovato usato a buon prezzo (innesto Pentax-K) e lo reputo un acquisto azzeccato. Anzitutto l'apertura f/2.8 consente di scattare anche con poca luce senza patemi. Poi la nitidezza, molto buona a tutta apertura al centro, e anche ai bordi non è male. Chiudendo a f/5.6 diventa nitido su tutto il fotogramma, cosa rara per un grandangolo così spinto. A parità di apertura, in molte situazioni mi pare migliore del Sigma 10-20 mm f/3.5. Poche aberrazioni, perlopiù agli angoli e in situazioni di contrasto estremo, ma si rimuovono con pochi click. A differenza di altre ottiche Samyang che ho potuto provare, questo sembra ben costruito, con materiali semplici ma robusti. L'innesto è di metallo, per esempio. Il paraluce è fisso, per cui oltre a non consentire l'uso di filtri a vite, lo rende ingombrante, ancor più con l'enorme tappo anteriore, che oltretutto è praticamente impossibile mettere in tasca quando lo si toglie per fotografare. Per riporre la fotocamera con l'obiettivo innestato ci vuole davvero tanto spazio. Nota negativa infine per la scala delle distanze della ghiera di messa a fuoco. Sul mio esemplare è evidentemente stampata male, le distanze reali non corrispondono a quelle segnate sulla ghiera, anche l'infinito è sbagliato, e dopo qualche prova empirica ho dovuto ovviare con dei pezzetti di nastro adesivo colorato sulle distanze giuste. Per fortuna l'enorme profondità di campo minimizza il problema, ma su un'ottica manual-focus mi sembra un difetto importante. Comunque, a parte questo, mi sento di consigliarlo vivamente. Voto 8

inviato il 19 Aprile 2018


samyang_8fisheye_f3-5iiSamyang 8mm f/3.5 UMC Fish-eye CS II

Pro: Buon rapporto qualità-prezzo, peso e ingombro contenuti

Contro: Scala delle distanze imprecisa, costruzione un po' approssimativa, nitidezza mediocre a tutta apertura

Opinione: Ho acquistato quest'ottica (innesto Pentax-k) per divertirmi un po', avendola trovata nuova a un ottimo prezzo. L'obiettivo è piuttosto leggero e poco ingombrante, tenuto conto che è un fisheye, e si brandeggia bene. La messa a fuoco manuale di per se' stessa non è un problema, vista la profondità di campo smisurata, ma la scala delle distanze non è molto precisa e le prime volte si deve andare un po' per tentativi prima di trovare la giusta corrispondenza tra la distanza segnata sulla ghiera e quella reale. La nitidezza a tutta apertura non è male al centro, ma ai bordi lascia parecchio a desiderare e per ottenere buoni risultati si deve chiudere almeno a f/8. Sul mio esemplare c'è uno strano accenno di vignettatura nell'angolo superiore destro, che diventa sempre più evidente man mano che si chiude il diaframma. Anche l'innesto-disinnesto dal corpo macchina è duro. Indici, questi, di un controllo qualità approssimativo e affrettato. Probabilmente se l'avessi pagato a prezzo pieno l'avrei già restituito, o quanto meno mandato in assistenza. Comunque è un'ottica tutto sommato onesta, con cui ci si può divertire a fare scatti inusuali e diversi dal solito, purché si tengano ben presenti i suoi limiti. Voto 6

inviato il 30 Marzo 2018


pentax_k3iiPentax K-3 II

Pro: Costruzione robusta, tropicalizzata, menù e comandi intuitivi, gamma dinamica (specie con la funzione "pixel-shift"), file DNG nativi

Contro: Prezzo un po' alto, display fisso, manca il flash incorporato, innesto Pentax poco diffuso

Opinione: Arrivando dalla K-3 "normale", mi sono ritrovato subito con i comandi e i menù, ovviamente molto familiari. Ho ritrovato anche la costruzione robusta da carro armato e la tropicalizzazione a prova di nubifragio. La possibilità di scattare in formato DNG "nativo" è un plus che hanno poche concorrenti anche ben più costose. Anche il sensore mantiene la stessa notevole gamma dinamica del modello precedente, ulteriormente implementabile con la funzione "pixel shift", che in qualche situazione dà una bella mano, specie quando si usano gli alti ISO. Di contro, sopra il pentaprisma è stato inserito il GPS (con funzione astrotracer) ed è stato sacrificato il flash incorporato, che in parecchie occasioni è prezioso per riempire le ombre e come lampo di schiarita. A mio giudizio forse era meglio conservare il flash, dato che nel listino Pentax è disponibile a prezzo contenuto un modulo GPS dedicato da innestare sulla slitta a contatto caldo. Sarebbe stato invece assai più utile un bel display snodato come sulla K-S2 o la K-70. Capitolo batteria: la durata è molto buona, ma cala drasticamente se si utilizza il GPS e/o il "pixel-shift", quindi è meglio averne almeno una di scorta. Non è una fotocamera a buon mercato, ma ci può stare se si considerano le infinite funzioni disponibili e la costruzione a livello professionale. Il problema vero è la sempre minor disponibilità di ottiche di terze parti (leggi Sigma e Tamron) con innesto Pentax-K. Ma questa è un'altra storia...

inviato il 06 Marzo 2018


pentax_10-17Pentax SMC DA 10-17mm f/3.5-4.5 ED Fisheye

Pro: Nitidezza al centro buona, piccolo e relativamente leggero, autofocus non velocissimo ma affidabile

Contro: Ghiera di messa a fuoco troppo morbida, non è un f/3.5 fisso, nitidezza ai bordi a t.a. non eccezionale

Opinione: Acquistato usato a buon prezzo, è un'ottica interessante e per certi versi divertente. La nitidezza al centro è buona anche a tutta apertura, ma ai bordi lascia un po' a desiderare, specie alle focali più corte, ma chiudendo a f/5.6 si risolve tutto. L'autofocus non è particolarmente veloce (ma su un obiettivo del genere non serve un fulmine) però è preciso. I problemi cominciano quando si vuole focheggiare manualmente; la ghiera è troppo morbida e ruota non appena la si sfiora, col rischio di ottenere scatti sfuocati. In qualche caso può essere utile addirittura tenerla in posizione con un pezzo di nastro adesivo. Inoltre è molto sottile e chi ha le mani grandi fa fatica a manovrarla. A parte questo, mi sento di consigliare questo obiettivo a chi ama il genere e non vuole spendere una fortuna. Voto 8

inviato il 24 Gennaio 2018


rollei_compact_traveler_mini_m1Rollei Compact Traveler Mini M-1

Pro: Robusto, stabile (con colonna centrale abbassata), ingombro abbastanza ridotto da chiuso, poco appariscente, testa a sfera fluida, rapporto qualità/prezzo ottimo

Contro: Portata effettiva molto inferiore al dichiarato, poco stabile con colonna centrale alzata, difficile posizionarlo per foto in verticale, non è leggerissimo

Opinione: Acquistato su Amazon per avere una valida alternativa al classico cavalletto, si è rivelato un buon acquisto. Da chiuso è poco ingombrante e sta comodamente in uno zaino, oppure nella sua custodia da cintura. Appena aperto si nota subito l'ottima finitura, la robustezza e la stabilità in posizione d'uso. E' meno stabile se si estende la (cortissima) colonna centrale, perché bisogna stringere molto forte la rotella di fissaggio col rischio di rovinare la filettatura. Se serve più altezza è meglio estendere le sezioni delle gambe, che possono essere posizionate con varie angolazioni (anche a testa in giù, volendo) per adattarsi alle situazioni più difficili. I piedini di gomma garantiscono buona aderenza. Svitando la parte inferiore della colonna centrale si può abbassare la fotocamera fino a terra, per la gioia di chi ama la fotografia macro. La testa a sfera con attacco Arca Swiss (e bolla incorporata) è fluida, ben frizionata e stabile una volta fissata. Le sue dimensioni inoltre lo rendono discreto, specie dove il treppiede non sarebbe consentito. Tra i contro metto la difficoltà a fare scatti in verticale, ci si deve aiutare inclinando o allungando le gambe, e il fatto che il peso di quasi 800 grammi può non essere l'ideale per chi cerca qualcosa di leggerissimo, ma è il prezzo da pagare alla robustezza. Infine, viene dichiarata una portata di 8 kg ma nel foglio di istruzioni allegato è indicata una portata di soli 3 kg. Comunque lo consiglio vivamente. D'altra parte, il marchio Rollei è sinonimo di qualità nella storia della fotografia, e questo mini-cavalletto non fa eccezione

inviato il 07 Gennaio 2018


tamron_90macroTamron SP 90mm f/2.8 Di Macro

Pro: Nitidezza, leggerezza, rapporto qualità/prezzo eccellente

Contro: Autofocus rumoroso e con qualche sporadica incertezza, leggere aberrazioni cromatiche alle ampie aperture sui contrasti estremi, bokeh non morbidissimo

Opinione: Sono riuscito ad acquistare questo splendido obiettivo prima che uscisse di produzione (quello nuovo non viene prodotto con innesto Pentax), ed è stato un ottimo acquisto. Piuttosto nitido già a f/2.8, diventa una lama diaframmando di uno stop. Il suo uso non è strettamente limitato a fiori e insetti, si presta bene anche nel ritratto e per qualche foto estemporanea dove serve esaltare il particolare. Non chiedetegli però di riprendere soggetti in rapido movimento perché il suo autofocus a frullino, oltre ad essere abbastanza rumoroso, non è un fulmine e con gli sfondi piatti e uniformi ha qualche incertezza, andando avanti e indietro diverse volte. Quando aggancia però, lo fa con precisione chirurgica. Sui forti contrasti compare qualche aberrazione fino a circa f/3.2, ma nulla che non si possa correggere in post produzione, e comunque a f/4 sparisce tutto. Lo sfocato non è propriamente morbido, ma tutti gli altri pregi fanno passare i (pochi) difetti in secondo piano. Pur essendo un'ottica della precedente generazione, non sfigura affatto. Consigliatissimo

inviato il 29 Ottobre 2017


pentax_smc50_f1-2Pentax SMC 50mm f/1.2

Pro: Luminosissimo, costruzione robusta, nitido (se chiuso un po'), sfocato da sogno

Contro: Messa a fuoco difficilissima a t.a., aberrazioni cromatiche evidenti sui forti contrasti

Opinione: Uno di quegli obiettivi che, ai suoi tempi, era il non-plus-ultra della produzione Pentax (e non solo). Si apprezza subito la costruzione rocciosa tutta vetro e metallo, così come le ghiere di messa a fuoco e diaframma, fluide e precise. La grande luminosità viene in aiuto quando c'è poca luce e permette di scattare senza alzare troppo gli ISO e a f/1.2 regala uno sfocato da sogno, con uno stacco dei piani che pochi obiettivi moderni sanno dare. Ma la grande apertura presenta il conto sotto forma di aberrazioni cromatiche longitudinali molto evidenti nelle zone ad alto contrasto, segno che rivela l'età del progetto e il trattamento delle lenti piuttosto datato. In queste situazioni è meglio diaframmare un po' oppure convertire in bianconero, perché non sono facili da correggere. Inoltre a f/1.2 la profondità di campo, specie nei ritratti, è ridottissima, e focheggiare (manualmente, ovvio) il punto voluto è impresa titanica se non si ha esperienza. La ghiera è precisa, ma il live-view o un oculare ingranditore sono quanto mai utili. Se però si chiude a f/4 tutto va a posto, e da f/5.6 ha una nitidezza, anche agli angoli, impensabile per un'ottica di 40 anni fa. Inoltre soffre poco il flare, anche se comunque un paraluce ci vuole. Questo piccolo gioiello non è facile da trovare on line e quasi impossibile nei mercatini, perché chi ne ha uno se lo tiene ben stretto e se lo vende lo fa a caro prezzo, ma ne vale la pena.

inviato il 25 Luglio 2017


zeiss_jena-biotar_58_f2Zeiss Jena Biotar 58mm f/2

Pro: Costruzione robusta, focale insolita ma interessante, nitido a centro fotogramma anche a t.a., bokeh molto bello, ghiera maf precisissima

Contro: Diaframma a preselezione complicato da usare, completamente manuale

Opinione: Acquistato da un amico, è un'ottica tipicamente anni '60 che ancora oggi può dare delle belle soddisfazioni, specie nei close-up e nel ritratto. All'inizio il diaframma a preselezione è decisamente ostico, non è facile capire come funziona e usarlo correttamente e necessita di un po' di pratica perché i vari diaframmi non sono scanditi da un "click" ma sono a regolazione continua. In compenso la ghiera di messa a fuoco ha un'escursione di quasi 360° e permette una focheggiatura "chirurgica". Sul mio esemplare non è morbidissima, però stiamo parlando di un obiettivo di 60 anni fa e glielo si può perdonare. Di questo Zeiss si apprezza lo sfocato, morbido e a "bolla di sapone", grazie alle 10 lamelle del diaframma, che ha la sua ragion d'essere soprattutto nel ritratto. Sulle lunghe distanze però è meglio diaframmare almeno ad f/5.6 altrimenti la definizione cala. Non c'è neanche bisogno di dire che, essendo completamente manuale, non si ha alcun aiuto nell'esposizione, e se per i fotografi più smaliziati è un piacere usarlo, per i neofiti può essere un'impresa assai ardua. Cito infine la costruzione, completamente in metallo, perfino le zigrinature delle ghiere di messa a fuoco e diaframma, che consentono una presa e una manovrabilità sconosciute a tanti "plasticotti" di oggi. Se ne trovano parecchi on-line e nei mercatini, in varie versioni a 10 e 12 lamelle, ed essendo con innesto M42 basta un anello adattatore per montarlo su quasi ogni digitale e vivere felici.

inviato il 29 Aprile 2017


pentax_m_smc20_f4Pentax M SMC 20mm f/4

Pro: Piccolo e leggero, costruzione robusta, assenza completa di sfrangiature

Contro: Un po' buio, completamente manuale, resa dei colori un po' fredda

Opinione: Pur avendo 40 anni è un'ottica che si comporta ancora bene con il sensore, piuttosto esigente, sella K-3. E' completamente manuale e del tutto privo di contatti elettrici, quindi l'esposizione va calcolata, perché la fotocamera non sa quale diaframma è impostato. Come tutti gli obiettivi di una volta, è di costruzione robusta e i diaframmi sono scanditi con un "click" che non lascia dubbi. Non è luminosissimo, il che può essere un limite in qualche caso, però la focale di 20 mm garantisce un buon margine coi tempi di sicurezza. Alla massima apertura la nitidezza cala un po' ai bordi, ma basta chiudere a f/5.6 e il problema è risolto alla grande. Solo i colori non sono il massimo. Diversamente dal fratellone 28 mm f/2.8, questo ha una resa un po' freddina e certi scatti bisogna "scaldarli" un po' in pp. Si trova online o nei mercatini per poche decine di Euro, e può valere la pena averlo.

inviato il 10 Febbraio 2017


pentax_m-smc100macroPentax M SMC 100mm f/4 Macro

Pro: Buona resa, costruzione rocciosa, messa a fuoco (manuale) molto precisa, nessuna distorsione

Contro: Scarsa nitidezza a tutta apertura, paraluce scomodo e di costruzione economica.

Opinione: Un altro dei miei "residuati" dei tempi dell'analogico che ancora oggi dice la sua. Anzitutto colpisce il peso e la costruzione robustissima, tutta vetro e metallo. A tutta apertura non è nitido, anzi, per essere precisi le foto sono "evanescenti" e con vistosi aloni e aberrazioni, ma già chiudendo di uno stop la resa è molto buona e a f/11 raggiunge il suo top, con una nitidezza che può competere con molti macro moderni. Ovviamente la messa a fuoco è manuale, ma la ghiera è molto fluida e ha una corsa lunghissima (quasi 360°), che consente regolazioni precisissime. I diaframmi sono scanditi da un "click" rassicurante, ma mancando la posizione "A" non è possibile controllarli dalla fotocamera e si deve necessariamente agire sulla ghiera, il che può essere un limite in qualche caso. Anche la mancanza di un qualsiasi collegamento elettronico con la fotocamera obbliga a trovare l'esposizione corretta per tentativi, oppure in base all'esperienza. L'unica vera scomodità è il paraluce, che si innesta premendo due clip ma che non può essere montato al contrario quando non si usa, perciò lo si deve riporre in tasca o da qualche altra parte quando c'è il tappo. Inoltre è piuttosto plasticoso e contrasta con la rocciosità dell'obiettivo. Comunque, a parte questo, è ancora un'ottica valida.

inviato il 18 Novembre 2016


tamron_500_f8spTamron SP 500 f/8.0 Model 55B

Pro: Abbastanza nitido, buona resa (tenuto conto dell'età...), compatto e relativamente leggero, costruzione solida

Contro: Messa a fuoco problematica a mano libera, impossibile cambiare la profondità di campo, non "dialoga" con la fotocamera

Opinione: L'ho conservato fin dai tempi della pellicola, e ancora oggi non è affatto male. Certo, per chi ha conosciuto solo la fotografia digitale, usare questo obiettivo è come scalare l'Everest. La messa a fuoco a mano libera è tutt'altro che facile vista la focale di 500 mm (che su APS-C diventano 750), però la ghiera fluida e precisa aiuta un po' in questo senso. Essendo privo di diaframma non si può gestire la profondità di campo, e infatti rende al meglio con i soggetti statici, su treppiede e possibilmente con telecomando e sollevamento dello specchio. In queste condizioni sforna foto assai buone per un'ottica di 35 anni fa, purché la luce sia buona. In caso contrario il contrasto peggiora parecchio. Da tener presente che è del tutto privo di contatti elettrici e non "dialoga" con i moderni corpi macchina digitali, per cui l'esposizione corretta va fatta basandosi sull'esperienza o per tentativi. Personalmente mi piace il suo bokeh tipico dei catadiottrici, che trasforma ogni punto luminoso fuori fuoco in una ciambella di luce. A suo favore va anche detto che è molto più leggero e maneggevole di un 500 mm tradizionale, e la sua costruzione solida (innesto, barilotto e paraluce a vite sono in metallo) spiega perché, almeno il mio esemplare, si sia mantenuto in eccellenti condizioni per più di 30 anni. Non deve sorprendere il fatto di non aver messo tra i "contro" la mancanza dello stabilizzatore. Anzitutto sarebbe ingiusto e assurdo pretenderlo su un'ottica degli anni '80, e poi nel mio caso lo utilizzo su corpi Pentax, che hanno la stabilizzazione sul sensore, quindi un aiuto in più. Se si riesce a trovare in giro (online o in qualche mercatino), può valere la pena acquistarlo.

inviato il 17 Novembre 2016


pentax-a28_f2-8Pentax A SMC 28mm f/2.8

Pro: Nitidezza anche a f/2.8, possibilità di uso a priorità di diaframma tramite fotocamera, resa dei colori molto naturale, costruzione robusta

Contro: Su APS-C diventa una focale quasi standard, bisogna imparare (o ri-imparare) la messa a fuoco manuale

Opinione: Ho conservato questo obiettivo dai tempi della pellicola (lo comprai nel 1986), e oggi capisco che ho fatto bene. Tanto vetro e metallo, ghiere fluide e precisissime, innesto in metallo, scala delle pdc; tutte cose sconosciute agli analoghi obiettivi moderni (perlomeno quelli dal prezzo "umano") che ti lasciano l'impressione di un oggetto a prova di bomba. La resa poi è davvero notevole. Nitido anche a tutta apertura e con pochissime aberrazioni, se non nei contrasti molto forti e comunque eliminabili in un attimo. I colori vengono resi in modo molto naturale, con una leggera tendenza ai toni caldi che a me personalmente non dispiace affatto. Inoltre, cosa da non sottovalutare, mettendo la ghiera dei diaframmi sulla posizione "A" si può regolare l'apertura direttamente dalla fotocamera, anche a intervalli di 1/3 di stop, cosa che permette di concentrarsi sulla composizione dello scatto. Sul formato APS-C diventa un 42 mm ma, pur perdendo l'ampio angolo di campo, risulta più difficile staccare il soggetto dallo sfondo perché mantiene pur sempre la struttura ottica di un 28 mm e di conseguenza una grande pdc. Certo, obbliga a rispolverare (o a scoprire) la messa a fuoco manuale, il che può dare qualche grattacapo a chi è nato "fotograficamente" con il digitale e l'autofocus, ma per chi è cresciuto con i rullini, usare questa ottica è una delizia, e può fare la felicità dei possessori della nuova Pentax K-1.

inviato il 27 Ottobre 2016


sigma_10-20_f3-5Sigma 10-20mm f/3.5 EX DC HSM

Pro: Luminosità, costruzione robusta, poca distorsione e poco flare

Contro: Diametro filtri, nitidezza ai bordi a ta, un po' ingombrante

Opinione: Ho comprato questo obiettivo in sostituzione dell'8-16 mm, sempre di Sigma. Rispetto a quest'ultimo la costruzione, pur robusta e solida come da tradizione Sigma, mi sembra leggermente inferiore (ma può essere solo un'impressione), e mi pare un po' meno nitido ai bordi a ta. Però va considerato che questo è un f/3.5 fisso mentre l'altro è un f/4.5-5.6 secondo la focale. La luminosità costante è un plus che mi ha fatto propendere per il suo acquisto e non ne sono pentito. Basta chiudere di uno stop e diventa nitido a tutte le focali, inoltre ha poca distorsione anche a 10 mm, mentre l'altro da 8 a 10 mm evidenziava un bel "barilotto" che bisognava poi correggere manualmente in pp. Sempre a confronto con l'8-16, ha una resistenza al flare molto migliore anche alla focale più corta. Altro vantaggio è la possibilità di montare filtri (cosa impossibile per l'8-16), anche se gli 82 mm di diametro li rendono costosi e se si vuole un corredo filtri anche abbastanza "basic", la cifra da spendere può diventare impegnativa. In abbinamento alla Pentax K-3 è ben bilanciato, mentre sulla K-S2 risulta piuttosto ingombrante, specie con l'indispensabile paraluce montato, però in entrambi i casi mi regala ottimi scatti. Lo consiglio senza problemi.

inviato il 18 Ottobre 2016


sigma_85_f1-4Sigma 85mm f/1.4 EX DG HSM

Pro: Molto luminoso, nitido anche a ta (almeno al centro), costruzione robusta e con materiali di qualità, rapporto qualità/prezzo imbattibile

Contro: Sfrangiature evidenti a ta sui forti contrasti, pesante e ingombrante (specie col paraluce montato), ottica non facile da sfruttare completamente

Opinione: Sono riuscito a trovare uno degli ultimi esemplari con innesto Pentax e lo uso con soddisfazione sia sulla K-3 che sulla K-S2. La grande luminosità consente di scattare anche con pochissima luce senza alzare troppo gli ISO. Anzi, in alcune situazioni con forte luce ambiente il tempo più rapido della K-S2 (1/6000) può risultare addirittura troppo lento e se si vuole scattare a f/1.4 bisogna giocoforza ricorrere a un filtro ND2 o ND4. Anche a ta mantiene una buona nitidezza al centro, un po' meno ai bordi (però nei ritratti è meno importante), ma basta chiudere di uno stop e diventa nitido su tutto il fotogramma, mantenendo comunque un ottimo sfuocato. Sfuocato che, grazie alle 9 lamelle arrotondate del diaframma, è molto bello. Nei forti contrasti, a ta si notano vistose sfrangiature, che scompaiono già a f/1.8. Si possono rimuovere in pp ma bisogna lavorarci un po'. Sul mio esemplare ho notato qualche (raro) caso di autofocus un po' incerto in alcune situazioni a f/1.4 ma, data la ridottissima profondità di campo a queste aperture, ci sta. Però in genere l'autofocus è preciso e discretamente reattivo, anche se la velocità non è indispensabile in un'obiettivo da ritratto. L'ottica in se' stessa, nonostante l'enorme lente frontale, si brandeggia bene anche se non è esattamente una piuma, ma col paraluce diventa molto ingombrante, ancor più se si monta l'anello aggiuntivo per APS-C. In sostanza è un obiettivo di grande qualità, robusto e ben costruito, come da tradizione Sigma. Non è facile da usare correttamente e per sfruttarne al massimo le notevoli potenzialità richiede pazienza, ma una volta che lo si conosce bene regala grandi soddisfazioni, specie tenuto conto del prezzo

inviato il 30 Settembre 2016


pentax_35Pentax SMC DA 35mm f/2.4 AL

Pro: Prezzo, nitidezza, leggerezza, versatilità

Contro: Autofocus rumoroso, costruzione economica

Opinione: Acquistata di seconda mano ma in ottime condizioni, la uso molto spesso per foto generiche e nei notturni, sapendo di poter contare su un'ottica più versatile di quanto si possa immaginare. Forse per via della sua semplicità, è molto nitida anche a tutta apertura e, pur non essendo luminosa come il "fratello maggiore" 50 mm f/1.8, si comporta bene anche in luce scarsa. L'autofocus è preciso e rapido, ma è abbastanza rumoroso e non sempre è il caso di usarlo in ambienti come musei, teatri, ecc... La costruzione in plastica è economica, ma questo va a vantaggio della leggerezza e della maneggevolezza, sempre ottime. Consigliatissimo se si vuole avere un obiettivo economico e leggero ma dalle ottime prestazioni

inviato il 24 Luglio 2016


manfrotto_209Manfrotto 209

Pro: Robusto, stabile, trasportabilità incomparabile, possibilità (entro certi limiti) di posizionare la fotocamera in verticale, rapporto qualità-prezzo ottimo

Contro: Poco adatto a una full-frame

Opinione: Ho questo mini treppiede da qualche anno e ne sono soddisfattissimo. L'ho acquistato completo di testa a sfera e si è rivelata molto stabile e robusta. Non teme anche le superfici moderatamente inclinate e, se si utilizza un'ottica leggera, si possono anche azzardare inquadrature verticali. Si trasporta ovunque, anche in tasca volendo, ed è insostituibile per un appoggio di emergenza. L'unico limite è dato dalla portata di 2 kg, sufficiente per una APS-C e un'ottica "tuttofare" normale, ma una full-frame è un po' oltre le sue possibilità. Per il resto è consigliatissimo, non può mancare nel corredo.

inviato il 09 Maggio 2016


pentax_300Pentax SMC DA* 300mm f/4.0 ED (IF) SDM

Pro: Nitidezza esemplare, ottima costruzione, tropicalizzato, eccellente rapporto qualità-prezzo

Contro: Autofocus non all'altezza

Opinione: Posseggo quest'ottica relativamente da poco ma l'ho già provata in diverse situazioni (avifauna, panorami, gare automobilistiche), e ne posso dire solo bene. In particolare mi ha sorpreso la nitidezza, molto buona già a tutta apertura e che diventa una lama chiudendo di uno stop. Non peggiora più di tanto chiudendo al massimo ma il suo top è intorno a f/4.5 - f/5.6. Pochissime aberrazioni cromatiche, e solo a f/4 nelle zone ad alto contrasto, facilmente eliminabili in post-produzione. Altra cosa positiva è la costruzione: robusto, ben bilanciato, infonde sicurezza e regala fin da subito l'impressione di un oggetto fatto per durare, e il fatto che sia protetto da polvere e schizzi d'acqua non fa che confermare questa impressione. Ben realizzati anche il paraluce (con la comoda finestrella per ruotare il polarizzatore senza smontarlo) e la staffa per il treppiede. Poi non è troppo pesante e la maneggevolezza non è affatto male. Certo, innestato sulla K-3 si arriva a quasi 2 kg di roba e per le lunghe sessioni consiglio almeno un monopiede. La resa dei colori è molto naturale. Il difetto principale è l'autofocus, non all'altezza delle altre ottime caratteristiche dell'obiettivo. E' molto preciso e aggancia bene il soggetto, ma fatica abbastanza a seguirlo se è in rapido movimento. Nelle gare in pista, in qualche caso ho trovato più efficace la messa a fuoco manuale su un punto e aspettare che l'automobile passasse di lì. Forse un limitatore AF risolverebbe almeno in parte questo problema, peraltro abbastanza tipico dell'SDM. C'è di buono che, almeno il mio esemplare, non soffre assolutamente di front o back-focus. L'ho tolto dalla scatola, l'ho innestato sia sulla K-3 sia sulla K-S2 e ho scoperto che era già perfetto così. Quindi, a parte l'autofocus, la ritengo una lente davvero ottima, che consiglio vivamente. Vale ogni centesimo del suo prezzo.

inviato il 28 Aprile 2016


zenit_16mm_fisheyeZenit MC Zenitar 16mm f/2.8 Fisheye

Pro: Nitidezza, robustezza della parte meccanica

Contro: Perde un po' del suo fascino sul formato APS-C

Opinione: Ho deciso di recuperare questo obiettivo che avevo tirato fuori da una vecchia scatola mentre rimettevo in ordine il mio ripostiglio, e direi che anche dopo 15 anni (l'avevo comprato già di seconda mano a suo tempo) fa ancora un figurone. Certo, sul formato APS-C perde buona parte del suo fascino perché diventa un 24 mm, ma l'ho usato con soddisfazione sulle mie Pentax, la K-3 e la K-S2. La distorsione tipica dei fisheye, sia pure meno accentuata che sul "pieno formato" della pellicola, è gradevole, la nitidezza è discreta a tutta apertura, specie ai bordi, ma diventa tagliente (almeno sul mio esemplare) già a f/5.6. Lo uso molto spesso su treppiede e con telecomando, ma comunque basta impostare su f/8 e ci si può dimenticare della messa a fuoco per via dell'iperfocale smisurata. E' un ottimo "vetro", non leggerissimo in rapporto alle dimensioni ma che dà una sensazione di qualità e di robustezza sconosciuta a molti obiettivi di oggi, la ghiera dei diaframmi ha scatti ben definiti e quella di messa a fuoco è fluida e precisa, anche se poi in realtà non la si usa più di tanto. Se si riesce a trovarlo ancora in giro consiglio vivamente di non lasciarselo sfuggire perché vale davvero la pena averlo.

inviato il 10 Dicembre 2015


pentax_17-70Pentax SMC DA 17-70mm f/4.0 AL (IF) SDM

Pro: Ottima escursione focale, leggero, apertura costante f/4, autofocus non velocissimo ma preciso

Contro: Scarsa nitidezza ai bordi alle focali più corte, ghiera maf "inconsistente" in manuale, non tropicalizzato

Opinione: Ho acquistato (di seconda mano) quest'ottica essenzialmente da tenere montata praticamente sempre sulla K-S2, e come obiettivo "da battaglia" se la cava benone. L'autofocus fa il suo dovere, non alla velocità della luce ma con precisione, e non ho riscontrato problemi con l'SDM. L'apertura f/4 costante risolve molti problemi, nel senso che non ci si deve preoccupare del calo di luminosità zoomando, però alle focali più corte, diciamo tra i 17 e i 20-25 mm, la nitidezza ai bordi non è il massimo della vita, specie a tutta apertura. Si risolve in parte diaframmando e a f/8 si può contare su un risultato molto migliore. Un difetto invece non da poco è che la ghiera di maf è "inconsistente", cioè manca totalmente di resistenza e basta sfiorarla perché si muova. E' senza dubbio un problema nel''utilizzo in manuale, ma anche in autofocus bisogna fare attenzione a non toccarla, altrimenti si rischia di ottenere una foto sfuocata. Per il resto è un obiettivo abbastanza leggero, quindi non è un grosso problema portarselo dietro per molto tempo. In definitiva fa la sua figura, e come ottica tuttofare è consigliatissima.

inviato il 23 Novembre 2015


pentax_ks2Pentax K-S2

Pro: Peso ridotto, display orientabile (finalmente!), chassis in plastica ben assemblata, personalizzazioni infinite, buona tenuta del rumore agli alti ISO, mirino luminoso

Contro: Manca la presa per il cavo di scatto remoto, sollevamento dello specchio operativo solo con l'autoscatto, sensore telecomando solo sul frontale, wb per luce diurna con forte dominante magenta

Opinione: Ho acquistato la K-S2 per affiancarla all'ammiraglia K-3, e arrivando da quest'ultima ho notato subito alcune mancanze. Per esempio manca una qualsiasi presa per il cavetto di scatto remoto, e per me che amo molto fotografare di notte è una scomodità perché con la fotocamera sul cavalletto si può usare solo il telecomando. Oltretutto il relativo sensore è solo sul frontale della fotocamera (la K-3 ne ha uno anche sul retro), quindi per utilizzarlo bisogna mettersi almeno a lato della fotocamera stessa, perché se si resta dietro non c'è verso di scattare. Altro intoppo è la funzione di sollevamento dello specchio. La K-3 ha un menù dedicato mentre sulla K-S2 tale funzione si può usare solo in abbinamento all'autoscatto, sia col pulsante (2 sec.) sia col telecomando (3 sec.). Ho iniziato elencando i "contro" perché sono quelli che ho notato subito, ma aggiungo che essendo (in teoria) una fotocamera di fascia media, ci possono stare e una volta fatta l'abitudine ci si convive senza problemi. Già che ci sono, faccio presente che rispetto alla K-3 il bilanciamento del bianco per luce diurna ha una forte dominante magenta (verificato sia in ACR che in Lightroom), e necessita di una correzione in pp, se non piace. Tra i pregi ci metto il display orientabile. Era ora che Pentax si adeguasse alla concorrenza. Ha un'ottima risoluzione ed è comodissimo per gli scatti dal basso (la schiena ringrazia...). Non è touch, ma non se ne sente la mancanza. A differenza della K-3, lo chassis è in plastica anziché i magnesio, ma è assemblata molto bene e dà una sensazione di robustezza pur essendo leggera. Inoltre si impugna bene e tutti i comandi si azionano senza problemi, anche la ghiera anteriore, che invece una rivista specializzata ha definito scomoda perché troppo vicina al pulsante di scatto. Come al solito per Pentax, il mirino a pentaprisma è molto luminoso, l'elenco delle personalizzazioni è sterminato e la tenuta agli alti ISO è molto buona, grazie al sensore un po' meno denso rispetto all'ammiraglia. Infine, ci sono alcune funzioni "scene" che semplificano molto le riprese in certe situazioni e non obbligano a passare dai vari menù. Insomma, pur essendo poco più di una entry-level, in realtà è una fotocamera che può fare la felicità anche del fotografo più smaliziato ed esperto, con un rapporto qualità-prezzo molto competitivo. Se solo si potesse usare un cavetto di scatto sarebbe perfetta.

inviato il 14 Ottobre 2015


sigma_18-35_f1-8Sigma 18-35mm f/1.8 DC HSM Art

Pro: molto luminoso, nitidezza molto buona anche a tutta apertura, messa a fuoco precisa (con l'USB-Dock), costruzione robusta, ottimo rapporto qualità/prezzo

Contro: ingombrante e pesante, non tropicalizzato, escursione zoom un po' limitata, paraluce e tappo anteriore di qualità inferiore al resto dell'ottica, USB-Dock praticamente d'obbligo per una messa a fuoco precisa

Opinione: Ho preso quest'ottica per sostituire il Pentax 16-50 mm f/2.8 sulla mia K-3 e mi sono accorto subito che è di un'altra generazione. Aberrazioni cromatiche quasi inesistenti, nitidezza a tutta apertura buona, che diventa ottima appena si chiude un po' il diaframma. Anche la messa a fuoco è abbastanza veloce e molto precisa, a condizione però di tararla bene con la regolazione fine presente sulle fotocamere Pentax o, meglio, con l'USB-Dock. Quest'ultimo è praticamente d'obbligo se si vuole ottenere il massimo, perché la taratura alle varie focali e distanze non è omogenea da esemplare a esemplare, e l'unico modo per una messa a punto davvero efficace è il Dock. Operazione che richiede tempo e pazienza, peraltro, ma alla fine ne sarete soddisfatti. Il diaframma di f/1.8 è una gran cosa, ma con una simile apertura sbagliare mira è un attimo, quindi richiede attenzione nel focheggiare il soggetto. Molto robusti i materiali, compresa la levetta autofocus/manual focus, e scorrevoli le ghiere. E' ingombrante e soprattutto pesante. Tra fotocamera e obiettivo ci si porta dietro più di un kg e mezzo, da tener presente nelle sessioni lunghe. Sarebbe bello se fosse tropicalizzato, ma il prezzo schizzerebbe alle stelle. Mi ha deluso un po' il paraluce. E' robusto ma molto duro da mettere e togliere, si ha quasi paura di forzare troppo e rovinare qualcosa. Inoltre gli manca la "finestrella" per far ruotare il polarizzante, che invece il Pentax aveva. Ci si riesce lo stesso ma non è facile, specie per chi ha le dita grosse. Anche il tappo anteriore è un po' troppo plasticoso. Infine, l'escursione zoom è inferiore alla maggior parte dei concorrenti più qualificati. 35 mm dal lato tele sono un po' pochini e almeno 10 mm in più non ci sarebbero stati male, anche se così facendo probabilmente, volendo mantenere la stessa luminosità, dimensioni e peso (e costi) sarebbero stati esagerati. Comunque, a parte questi dettagli, sono molto soddisfatto dell'acquisto perchè è un gran bell'obiettivo, da cui si possono ricavare grandi soddisfazioni. Consigliatissimo.

inviato il 07 Febbraio 2015


sigma_8-16Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM

Pro: Molto nitido; angolo di campo; poca o nessuna aberrazione cromatica; più versatile di quanto si possa pensare

Contro: Ghiera di messa a fuoco un po' dura in manuale; non luminosissimo; impossibilità di montare filtri; resistenza al flare non eccezionale, le fotocamere Pentax non ne "leggono" la focale al di sotto dei 10 mm

Opinione: A mio parere è un'ottima lente, anche se è chiaro che non può essere usata come un normale zoom. Infatti alle focali più corte offre delle prospettive davvero esagerate e molto particolari, che possono anche essere non belle da vedere se non si compone la foto con cura, o se non si tiene l'orizzonte diritto. L'ampio angolo di campo però è anche il suo asso nella manica e consente inquadrature impossibili per altre ottiche, in particolare in interni. Personalmente l'ho usato anche per fotografare le scie stellari e se l'è cavata molto bene perchè può riprendere una grande porzione di cielo. Certo, il fatto di essere poco luminoso obbliga per forza di cose a salire con gli ISO, ma di sicuro non si avrà mai il problema della ridotta profondità d campo. Inoltre è nitido praticamente sempre, ad ogni apertura e focale. La ghiera di messa a fuoco è un po' dura passando al manual focus, ma può essere un difetto del mio esemplare. Anche la resistenza al flare non è il massimo, a volte si notano fastidiosi riflessi anche se la fonte luminosa non è nell'inquadratura, e in qualche caso può rovinare una bella foto. Più importante è il fatto che le fotocamere Pentax (quindi anche la mia K-3) non "leggono" al di sotto dei 10 mm di focale che non siano di ottiche proprietarie, quindi accorciando sotto i 10 mm la focale non comparirà tra i dati EXIF. Inoltre non è possibile effettuare la correzione in-camera di distorsione, aberrazione cromatica e diffrazione. Correzione che andrà fatta manualmente in Lightroom, ACR o altro programma. Infine, è bene tener presente che il tappo è composto da due parti: il coperchietto anteriore rotondo e l'anello in plastica. Se si usa l'obiettivo alla massima focale (16 mm) si può togliere solo il coperchietto ma se si vuole accorciare allora bisogna necessariamente togliere anche l'anello perchè altrimenti compare subito la vignettatura. In questo caso la lente frontale, molto bombata, è piuttosto sporgente ed essendo protetta solo dal corto paraluce fisso a petalo, se non si fa attenzione si rischia di graffiarla, quindi rimettete almeno l'anello quando non lo usate. Io metto e tolgo sempre tutto insieme, giusto per star tranquillo...

inviato il 29 Ottobre 2014


benro_a1182miniBenro A1182 Travel Flat Mini

Pro: Ottima trasportabilità, costruzione e finitura solide, portata notevole, piedini intercambiabili, sistema di regolazione delle gambe facile e veloce

Contro: Altezza massima necessariamente limitata, sistema di fissaggio della fotocamera poco pratico, prezzo un po' alto

Opinione: Ho acquistato questo treppiede per affiancarlo al mio Manfrotto "normale" da 160 cm, e pur avendolo usato poche volte (è un treppiede "da viaggio") devo dire di aver fatto un ottimo investimento. Il suo pregio è essenzialmente quello di essere facilmente trasportabile. Questo grazie al peso molto basso e, soprattutto, alle sue ridottissime dimensioni da chiuso. Più che la lunghezza di 38 cm, sorprendono le altre due dimensioni: la larghezza di circa 11 cm e la profondità di 5, che diventano 4 se si toglie la piastrina per la fotocamera. Ciò consente di infilarlo praticamente dappertutto, anche in un comune zaino non specialistico (e pure in qualche borsa da signora, volendo...). Benro ha ottenuto questo risultato allineando le tre gambe su una piastra rettilinea anzichè triangolare o rotonda come al solito. Il rovescio della medaglia è che manca la colonna centrale e la testa è fissata direttamente sulla suddetta piastra, il che limita per forza di cose l'altezza del treppiede a 78 cm. Per alcuni può essere un limite, ma viste le altre caratteristiche, ci sta. Mi è piaciuta la facilità di regolazione delle gambe. Si possono allungare o accorciare ruotando i collari in cima ad ogni sezione, e una volta bloccati restano molto stabili. Le gambe si possono anche aprire su tre diverse posizioni (di cui una permette di avere la fotocamera a pochi cm da terra) tramite dei "blocchi" a estrazione tanto geniali quanto semplici. Ho fatto alcune foto montando una reflex con tele-zoom, flash e cavo di scatto (circa 2,5 kg in tutto) senza che si muovesse di un millimetro. Per inciso, la portata di ben 6 kg lo colloca a mio parere tra i treppiedi per fotocamere grandi, anche se il sottoscritto mai e poi mai potrà permettersi un'attrezzatura tanto pesante per verificarlo di persona... Nella confezione, oltre a una sacca di stoffa per il trasporto, sono inclusi anche i piedini metallici a puntale, utili per i fondi accidentati o poco uniformi, sui quali magari i normali piedini di gomma potrebbero scivolare o non far presa. Si sostituiscono semplicemente svitandoli. Nella scatola c'è una piccola chiave inglese, ma serve per i bulloni delle gambe e non va bene per i piedini, quindi fate attenzione a non stringere troppo quelli a puntale, perchè potreste non riuscire più a svitarli senza una chiave un po' più grande. Lascia perplessi invece il sistema di fissaggio della fotocamera. La vite relativa non ha un anello da afferrare per ruotarla ma serve una brugola, che per fortuna si trova nella confezione. Ciò rende un po' laboriosa la faccenda, quindi consiglio di lasciare la placchetta avvitata alla fotocamera per tutta la durata del viaggio o della sessione. Oltre a evitare un continuo uso della brugola, permette di ridurre di un ulteriore cm l'ingombro in profondità del treppiede. Detto della testa a sfera molto fluida ma dal fissaggio stabile una volta bloccata, si apprezza la presenza di ben due livelle a bolla, una sulla piastra di fissaggio delle gambe e una sulla testa. Infine il prezzo, circa 150€. Non è proprio popolare, ma credo che le sue caratteristiche possano valere la spesa. Se si viaggia spesso o si è amanti del trekking, il peso e l'ingombro ridottissimi di questo treppiede possono fare la differenza

inviato il 13 Agosto 2014


pentax_k3Pentax K-3

Pro: Ottima risoluzione, nitidezza (senza filtro A-A) eccellente, filtri ed effetti anche scattando in RAW, autofocus molto migliorato, mirino luminoso, stabilizzatore sul sensore efficiente, tropicalizzazione "totale", accetta tutti gli obiettivi con lo storico attacco "K" di Pentax

Contro: Prezzo abbastanza alto, comandi complicati per chi arriva dalla K-5, un po' di rumore elettronico oltre i 6400 ISO, monitor non orientabile, nella confezione non è incluso il cavo USB 3.0

Opinione: Ce l'ho da poco ma devo dire che rispetto alla K-5 il salto è notevole. La risoluzione aumentata del 50% produce immagini pulite e nitidissime, specie se si ha l'accortezza di lasciare disattivato il simulatore del filtro anti-alias. Per contro, la maggior densità del sensore produce un po' di rumore elettronico, che si fa vedere intorno ai 6400 ISO in JPEG e ai 12800 in RAW, anche se non è invasivo. In questi casi è meglio non stampare oltre il formato A4. Le possibilità di personalizzazione delle funzioni sono infinite, ma per chi come il sottoscritto arriva dalla K-5 i vari comandi possono disorientare, perchè alcuni sono disposti in modo del tutto diverso (ricordano un po' quelli della K20D). Però una volta fatta la mano ci si accorge che sono molto razionali. Personalmente ho impiegato un po' di tempo per abituarmi alla logica delle regolazioni dell'autofocus (singolo/continuo e ampiezza dell'area di messa a fuoco). Bisogna destreggiarsi tra un pulsantino accanto al barilotto e le ghiere anteriore e posteriore, e le prime volte è facile confondersi. E a proposito di autofocus, è molto più efficiente. Anche la focheggiatura dello zoom 50-135 mm f/2,8 SDM, che pure di per sè non è una scheggia, è più veloce. E migliora ancora un po' aggiornando il firmware alla versione 1.03, già disponibile. Buona anche la capacità di "seguire" un soggetto veloce, anche se ovviamente ci sono fotocamere ben più specializzate. Comunque sono riuscito a riprendere bene un'auto in corsa anche se questa passava dietro ad alcuni pali della luce, cosa impossibile con la K-5. L'unico problema è che i punti autofocus sono concentrati nella parte centrale del sensore, quindi con i soggetti posti ai margini dell'inquadratura bisogna focheggiare e ricomporre. Difetto, questo, rilevato anche sulle super-ammiraglie professionali di Canon e Nikon... La tropicalizzazione è a prova di bomba. L'ho usata per tutta una mattinata sotto la pioggia battente e non ha fatto una piega, bisogna solo fare attenzione allo sportellino di gomma che protegge le connessioni; è un po' duro da chiudere ma una volta fatto la sigillatura è completa. Peccato che Pentax abbia perso l'occasione per dotare la sua ammiraglia di un monitor snodabile, o almeno inclinabile, come alcune concorrenti. A parte questo però è molto nitido, e per me è utilissima l'indicazione dell'ingrandimento al 100% della foto in fase di revisione. Luminosissimo anche il mirino. Infine, come accennato, pur avendo una connessione USB 3.0, nella scatola non c'è il relativo cavetto e bisogna comprarlo a parte (e non è facile da trovare). Inoltre il programma che si trova nel CD allegato alla fotocamera (Digital Camera Utility 5) va sistematicamente in crash quando si tenta di scaricare le foto collegandola al PC. Due trascuratezze che Pentax poteva risparmiarsi con un po' più di cura nel dettaglio...

inviato il 15 Gennaio 2014


pentax_da_50Pentax SMC DA 50mm f/1.8

Pro: grande nitidezza, messa a fuoco precisa

Contro: piuttosto caro rispetto alla concorrenza, autofocus rumoroso, manca il commutatore af/mf sul barilotto

Opinione: Ho questo obiettivo da poco, ma finora posso dirne solo bene. Grazie alla sua semplicità è molto nitido anche a tutta apertura, e la vignettatura è appena visibile, ma sparisce già a f/2,8. Nel mio caso, usandolo su una K-5, ho dovuto lavorare con grande attenzione alla regolazione fine dell'autofocus perchè si evidenziava un certo back-focus, ma una volta fatto non mi ha più dato problemi. Da rilevare la rumorosità un po' fastidiosa dell'autofocus, che ne sconsiglia l'uso a teatro e negli ambienti silenziosi. Lo sfrutto molto anche nella fotografia notturna, focheggiando in manuale con il live-view, e devo dire che la mancanza del commutatore sul barilotto è una scomodità perchè costringe a usare la levetta sul corpo macchina. Infine il prezzo, piuttosto alto rispetto a parecchi concorrenti, che il più delle volte costano anche 50 € in meno, oppure a un prezzo simile offrono un'apertura di f/1,4.

inviato il 03 Dicembre 2013


pentax_60-250Pentax SMC DA* 60-250mm f/4.0 ED (IF) SDM

Pro: grande nitidezza, tropicalizzato, autofocus soddisfacente

Contro: un po' caro, peso elevato, diventa molto lungo alla massima focale, diffrazione ai diaframmi chiusi

Opinione: Uso quest'ottica da un paio d'anni e mi soddisfa sotto molti punti d vista. Ha un'ottima nitidezza anche f/4, perdendo qualcosina ai bordi solo alla massima focale e a tutta apertura, anche se per accorgersene bisogna ingrandire la foto al 100% sul monitor del PC. Ai diaframmi piu chiusi invece (oltre f/11) la diffrazione causa un evidente calo di nitidezza, per cui se vi occorrono tempi di scatto più lunghi è meglio ricorrere a un filtro ND. L'autofocus è piuttosto rapido anche nelle foto d'azione, anche se gli obiettivi "specialistici" sono un'altra cosa. Inoltre la tropicalizzazione è qualcosa che ben pochi altri hanno. E' un vero carro armato; l'ho usato diverse volte sotto la pioggia battente e sotto la neve e non ha fatto una piega, è bastato asciugarlo bene una volta tornato al coperto. E' abbastanza pesante e portarselo dietro per ore non è uno scherzo. Anche la maneggevolezza è quella che è, complice il fatto che si allunga molto zoomando alla massima focale, quindi è caldamente consigliato almeno un monopiede. In questo caso aiuta la staffa rimovibile inclusa nel prezzo. E a proposito, il prezzo è impegnativo, ma la qualità si paga.

inviato il 03 Dicembre 2013


pentax_50-135Pentax SMC DA* 50-135mm f/2.8 ED (IF) SDM

Pro: nitidezza superlativa, messa a fuoco precisa anche con poca luce

Contro: autofocus non rapidissimo, un po' pesante

Opinione: Ho usato quest'ottica nelle occasioni più diverse e non mi ha mai deluso. Ci ho fatto ritratti, foto di paesaggio, notturni, persino gare di auto, e non si è mai tirato indietro. Certo l'autofocus non è propriamente una scheggia, ma non è un obiettivo che nasce per la fotografia d'azione e in questi casi qualche esitazione ce l'ha, ma se la cava comunque bene. Tuttavia è nei ritratti e nella foto di paesaggio che dà il meglio, con una nitidezza eccellente anche a tutta apertura (ha il suo "top" intorno a f/5.6) e vignettatura quasi inavvertibile. Da tener presente che non è leggerissimo e portaselo al collo tutto il giorno non è una passeggiata. Non è economico, ma non ho messo il prezzo tra i "contro" perchè vale ogni euro che costa.

inviato il 03 Dicembre 2013




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