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Nikkormax
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Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Nikkormax


nikon_17-55_f2-8dxNikon AF-S DX 17-55mm f/2.8 G ED

Pro: Un vero Nikon pro alla vecchia. AF. Interessante usato se davvero in buone condizioni non sopra i 550 Euro.

Contro: Datato, mancanza di stabilizzatore, prezzo del nuovo oggi.

Opinione: Ho avuto quest'ottica splendida per alcuni anni su D200 e D300. Mi sembra giusto renderle omaggio. Niente da dire. Cromie, saturazione, contrasti, profondità, controluce, tipicamente nella migliore tradizione Nikon. Nitidissimo. AF veloce e performante. Il valido Sigma 17-50 2.8 che pure ho provato per bene, semplicemente sparisce al confronto ma costa intorno 250 Euro nuovo. Costruito come un carrarmato, in DX e in zona di guerra, strisciando nel fango di notte sotto i traccianti brandendo una D500, vorrei ancora lui anche per usarlo come arma impropria alla bisogna e credo – ma non sono certo – che dovrebbe essere in grado di risolverne il sensore. Tuttavia risente del tempo. Non tanto perché è grosso, imponente e pesante ma perché non ha lo stabilizzatore, la distorsione c'è tutta anche se oggi va a posto con un click in tempo zero. Negli anni delle ammiraglie in DX il suo prezzo appariva più che giustificato, stabilizzatore a parte, per qualcuno potrebbe esserlo ancora oggi. Gran bella lente anche da ritratto, con uno sfocato a TA che non ha nulla da invidiare ai suoi omologhi full frame. Oggi – opinione personale – gli ho preferito il nuovo 16-80 2,8/4. Forse addirittura un filo meglio la nitidezza ai bordi, lunghezza focale “tutto fare” certamente più comoda, infine i nanocristalli e lo stabilizzatore di ultima generazione hanno fatto rinascere la mia vecchia D300 che terrò finché potrò usarla solo come ferma porte. Certo è di plastica, stracosta, non è tropicalizzato come il 17-55 ma è molto più compatto e leggero. Con la D500 in giro, se facessero una versione aggiornata del 17-55 magari 16-58 sempre 2.8 e costruito a carrarmato tropicalizzato, con VR di ultima generazione intorno ai 1500 Euro, potrebbe avere un senso. Il formato pieno ormai per me è senza specchio, ma chi avesse corpi DX di livello con un discreto corredo di ottiche, magari un pensiero potrebbe anche farcelo.

inviato il 02 Novembre 2018


nikon_d300Nikon D300

Pro: Tutto.

Contro: Rumore oltre i 1600 Iso. Live view primordiale ma c'è.

Opinione: Comprata nel 2008 per un lungo e complicato lavoro di still life (food) in studio con il quale si è ampiamente ripagata. Poi è finita in fondo a un armadio, usata raramente e riscoperta ultimamente insieme con la voglia di tornare a fare due fotine. Corpo macchina di una qualità mostruosa. Robusto, affidabile, sempre pronto, super ergonomico. Una macchina da usare sul campo di battaglia con le raffiche di Kalashnikov che ti fischiano sopra la testa. Con due batterie fai un'infinità di scatti e quando tu sei a pezzi, lei andrebbe avanti altre due settimane. All'epoca il digitale conviveva ancora con gli ultimi fuochi della pellicola (che adesso torna di moda). Abituato alla F100, la D300 ha quella tipica velocità operativa dei vecchi corpi pro a pellicola con tutti i comandi sul corpo, ottimamente posizionati, raggiungibili facile e indistruttibili. Certo oggi 12Mpx possono essere pochini, quindi bisogna comporre le inquadrature correttamente subito per evitare i crop. Con gli algoritmi odierni per la riduzione del rumore, in sviluppo/post si lavorano bene i 1600 Iso con buon dettaglio, recupero delle ombre dignitoso, buona tenuta del colore, oltre non mi spingerei. Buona la gamma dinamica più che dignitosa considerando il sensore obsoleto, che volendo la rende impiegabile ancora oggi per usi professionali con ottiche adeguate fino a 800 Iso. Belle le cromie che ricordano le pellicole Kodak belle contrastose con i rossi carichi. Ancora attuale la raffica a 7 fps a 12 Bit con un buffer anche lui più che dignitoso considerata l'età. A 14 Bit la raffica scende a circa 3 fps. I 14 Bit sono utili e ben lavorabili in post per le immagini lente ragionate nelle condizioni più complicate. Esposimetro molto preciso. In Matrix non c'è quasi mai bisogno di compensare a meno che non lo si faccia con cognizione di causa per ottenere l'immagine voluta nelle condizioni di ripresa date. Ottimo il bilanciamento del bianco. Gran bei Jpeg in macchina ma non ci puoi correggere la distorsione delle lenti più recenti o più vecchie. Modulo AF ancora attuale e ben combattivo in tutti gli impieghi: più facile che sbagli io che lui. Oggi ti danno tutta 'sta roba intorno ai 250 Euro. Ideale per chi vuole uscire dalle macchine consumer che fanno foto belle subito tutte da sole e imparare a gestire la ripresa con maggiore consapevolezza. Quando impari a domarla, può ancora dare grandi soddisfazioni. In ogni caso è tecnologia superata. Uscì insieme alla D3 stile D5/D500. Io me la tengo, tié.

inviato il 11 Ottobre 2018


sigma_70-200macro_v2Sigma 70-200mm f/2.8 EX DG HSM Macro II

Pro: Prezzo, usato si trova come nuovo intorno ai 400 Euro. Lente pro a tutti gli effetti anche se entry level. Luminosità, resa cromatica generale, sfuocato, nitidezza fino a 150mm anche a TA. Qualità costruttiva, bel paraluce, solidità. l'Autofocus è una scheggia anche con poca luce.

Contro: Mancanza di stabilizzatore ma c'è il modello più recente e adesso c'è anche l'Art. Morbido a 200 a TA ma basta chiudere a 3.5 e diventa usabilissimo. F/B fucus che è un terno al Lotto ma si risolve con regolazione fine. Peso.

Opinione: Lo comprai nuovo che era uscito da poco. Usato prevalentemente in DX. Costava 750 Euro contro i circa 2000 Euro del Nikon Vr II che resta un altro pianeta. Sulla mia D300 manifesta back focus che ho corretto in modo soddisfacente con la regolazione fine della macchina. Lo uso ancora oggi con altrettanta soddisfazione, a volte però sento la mancanza dello stabilizzatore con la D300 ma mi arrangio col monopiede. Con sensori più recenti con buona tenuta ad alti Iso, può ancora dire la sua molto più che dignitosamente. Da 70mm a 150mm è molto nitido con una bella resa cromatica. Aberrazioni discretamente contenute. Distorsione minima. Oltre i 150mm bisogna chiudere un pelo altrimenti diventa morbido, cosa che per qualcuno può essere utile nei ritratti. Alle focali intermedie rende più che decentemente proprio sui ritratti anche a TA. Ai diaframmi intermedi è una discreta lama. Se la mancanza di stabilizzatore non è un problema, mi sento di consigliarlo perché si trova usato in eccellenti condizioni a prezzi davvero bassi ed è certamente meglio di qualsiasi plasticone consumer poco luminoso.

inviato il 21 Settembre 2018


nikon_12-24dxNikon AF-S DX 12-24mm f/4 G ED

Pro: Resa cromatica, distorsione contenuta, resistenza ai riflessi, AF, apertura costante, IF (non si allunga e la lente frontale non ruota), compatto e leggero.

Contro: Prezzo del nuovo oggi, calo di nitidezza ai bordi a 12mm f4 (in certi condizioni può essere un pregio), è stato uno dei primi plasticoni pro, mancanza VR.

Opinione: Lo zoom grandangolare “perfetto” per lunghezze focali su DX. Lo comprai per una D200 intorno al 2006 mi pare e ce l'ho ancora oggi. Mi è sempre piaciuta la resa cromatica, tipica degli obiettivi Nikon del tempo che fu (de gustibus). Buona nitidezza anche ai bordi da 5,6. A 12mm f4 perde invece molto dettaglio ai bordi ma già a 14mm migliora e a 16mm funziona. Tuttavia a 12 TA stando sotto, vicino, la morbidezza ai bordi diventa un pregio regalando una gradevole sensazione di bokeh simil FF, profondità e stacco, lo tengo per questo. In genere su DX mi piace lavorare a TA perchè la pdc del formato ridotto con un po' d'attenzione lo consente a vantaggio della tridimensionalità delle immagini. Volendo ci fai anche il ritratto ambientato con buoni risultati. Per essere un grandangolo spinto la distorsione è veramente minima. Non gradisce i filtri di cui si può fare a meno. Ma dove eccelle davvero, e tra gli zoom grandangolari è forse imbattuto ancora oggi, è nella resistenza a flare e riflessi. Per chi ama il controluce è un must have. Probabilmente potrebbe risentire del peso degli anni. Sarei curioso di provarlo su una D500. Chi lo usa su sensori DX intorno ai 20Mpx e sa gestire i grandangoli, ne parla bene e dice che li risolve ma io non mi avventuro non avendo provato. Regala belle soddisfazioni anche in architettura e paesaggio a f8/11 su D300. Non credo abbia senso comprarlo nuovo oggi ma se ne trovano di usati a prezzi molto convenienti.

inviato il 14 Settembre 2018


nikon_afs16-80_f2-8_4vrNikon AF-S DX 16-80mm f/2.8-4 E ED VR

Pro: Nitidezza, nitidezza, nitidezza. Luminoso. Resa cromatica generale di alto livello. Aberrazioni ben controllate. Stabilizzatore impressionante. AF. Caruccio lo sfuocato a TA da 50 a 80mm. Probabilmente risolverebbe un sensore da 40Mpx se esistesse su Aps-c. Compatto, leggero e ben costruito ma non è il 24-70 2.8 VR. Amen.

Contro: Prezzo esagerato oltre l'assurdo ma se fosse tropicalizzato, varrebbe l'attuale prezzo pieno con garanzia ufficiale.

Opinione: Non avevo nessuna intenzione di prenderlo dopo aver letto in giro, anche qui su Juza, pareri discordanti e nel complesso negativi. Sarà un fondaccio di bottiglia, ho pensato. Molto meglio il sigmino 17-50 2.8 che avevo intenzione di prendere a un quarto del prezzo (e che ho provato per benino in prestito). Con Sigma ho sempre avuto esperienze piuttosto positive. Invece, mi capita in mano per caso il 16-80. Ci guardo dentro aspettandomi una distorsione imbarazzante da plasticone prosumer. E invece no: considerata l'escursione da tutto fare “perfetto”, la distorsione è nella norma e più che accettabile. Chi come me ha iniziato con la pellicola e vissuto la transizione al digitale, si ricorderà i patimenti nella gestione degli zoom anche super pro. Più che barilotti eran damigiane di Barbera e cuscinate sui denti. Siccome su dia non c'era modo di corregere le distorsioni in post, si imparava a compensarle e sfruttarle in ripresa. Per non parlare delle vignette, insieme con gli obiettivi ti davano a corredo gli almanacchi di Alan Ford. Comunque, un click su NX-D, problema risolto. Forse, anzi senza forse, il miglior tuttofare Nikon Dx di sempre. Meglio anche del 17-55 2.8 che ho avuto per anni a suo tempo. Ottica di grande qualità, built like a tank, ma il 16-80 mi pare più definito ai bordi, al centro sono sostanzialmente equivalenti e a TA il 16-80 non è affatto male. Tutti i nuovi trattamenti delle lenti si fanno sentire. Lo stabilizzatore ha fatto rinascere la mia vetusta D300 e mi ha permesso di scattare in condizioni critiche fino a 1/8 di secondo a 200 Iso. Impensabile quando avevo il 17-55, la cui distorsione non è affatto tanto inferiore al 16-80, siamo lì invece. Volevo piangere di gioia. Figurati cosa succede se lo monti su una D500: ciao ciao cavalletto. È una lama, no way. L'ho pagato caro. Ma rimango in Dx fino al passaggio a ML a cui demanderò il formato pieno di cui mi sono sbarazzato anni fa. Chissà, potrei metterci dentro una D500 nel frattempo perché, a mio inutile e assolutamente inattendibile parere, con questo 16-80 ci potrei fare pure qualche ritrattino in decenza - magari un cinquantino superluminoso a parte ci sta - la sensazione di profondità per essere Aps-c è notevole. Formato col quale ci fanno il cinema peraltro (Super 35), certo con ottiche superlative, ma non è che manchi la sensazione di profondità e tridimensionalità al cinema eh, nonostante i sensorini da una manciatina di Mpx. [Edit postumo]: sebbene FF e Aps-c non siano paragonabili (tecnologie differenti/usi differenti), l'accoppiata D500/16-80, in termini di uso pratico sul campo, a mio parere potrebbe essere una valida alternativa a D5/24-70Vr a meno di un terzo del prezzo, sia per l'amatore evoluto che per il professionista “smart”. Ormai la grande differenza tra i due è che il secondo fa le fatture. Chi è capace davvero – non è il mio caso – con D500/16-80, esperienza e manico, potrebbe tirar fuori grandi immagini non solo in ambito sport e wild life, contenendo di molto i costi di gestione.

inviato il 03 Settembre 2018




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