| inviato il 07 Marzo 2025 ore 8:56
Buongiorno, è da 5/6 anni ormai che faccio fotografia amatoriale, e la sto amando sempre di più. Le conoscenze di base, dello strumento, delle tecniche e della post produzione ormai penso di avercele, devo solo affinarle con ancora più pratica. Per quanto riguarda la composizione ho in mente di fare un corso perché penso di essere un po' carente su quello. Però penso che mi manchi ancora qualcosa, penso di dover fare lo step da bella foto a foto com un senso, con profondità comunicativa, qualcosa di meno superficiale. Fino ad adesso ho sempre passato la settimana a scegliere e studiare i luoghi e gli orari in cui andare nel weekend per fare delle belle foto, a volte le foto sono studiate a volte sono fatte così, a sentimento, come viene viene, che è poi un aspetto molto bello della fotografia per quanto mi riguarda. Però adesso penso che dovrei fare uno step successivo,a non so da dove iniziare. Voi che me dite? Qualche consiglio? |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 9:20
Guarda dentro te stesso e tira fuori qualcosa di irrisolto, di perturbante, di fastidioso. Oppure qualcosa che ti dà gioia. |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 9:31
Io direi di guardare cosa hanno fatto i grandi autori, si impara molto di più che fare un corso sulla composizione; non serve copiare ma assimilarne la poetica e poi cercare di fare qualcosa di tuo. Scegli il genere che ti appassiona di più e cerca gli autori famosi che si sono cimentati in quell'ambito. |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 9:36
Credo che la citazione che più si addice alla questione che poni è quella del celebre Ansel Adams che dice : "Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato." Quindi non ci sono regole per fare delle buone fotografie queste esistono e basta, quello che serve è continuare a leggere, studiare, esercitare la curiosità anche testandosi in più generi fotografici se possibile e perchè no trarre ispirazione dai grandi maestri. |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 9:53
Però adesso penso che dovrei fare uno step successivo,a non so da dove iniziare. Voi che me dite? Qualche consiglio? ******************************************** Continua a fare quello che hai fatto finora. Non frequentare alcun corso, tanto al massimo ti insegneranno tre cose, forse quattro, ma che tu continuerai a fare proprio perché te le ha insegnate Tizio, Caio oppure Sempronio, e pertanto sono giuste. Piuttosto guarda dentro te stesso e vai, è proprio il caso di dire, dove ti porta il cuore, tanto per l'approccio artistico c'è sempre tempo e in ogni caso ci vuole comunque un gallerista... come dire... introdotto... anzi molto bene "introdotto"! |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 10:00
il primo ingresso nella fotografia amatoriale ti porta verso la ricerca della foto wow, per raggiungerla conta la programmazione di orari location + composizione e l'idea base ...su tutto conta il soggetto. Quando poi la ricerca della foto wow si perde...inizierai a ragionare per "progetti" vorrai raccontare qualcosa e in quel momento capirai che la foto wow non conterà più nulla ma dovrai affrontare la cosa diversamente e questo si raggiunge con un buon corso. Quindi da che partiamo? cerchi la foto wow? oppure vuoi raccontare? |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 10:01
Fare buone fotografie, come buona musica, pittura, poesia, cucina... non è da tutti e di certo non si impara con i corsi; il talento, la creatività può essere sviluppato, certo, ma se non ce l'hai non lo acquisisci con un corso. Quindi la maggior parte delle persone continuerà a fare gradevoli fotografie, gradevoli quadri, scrivere poesie, ecc. ma queste non acquisteranno significato, profondità, importanza dopo un cirso se queste cose non le hai dentro; ma va bene così, l'importante è divertirsi e non avere l'ansia di passare da "belle fotografie" a "buone fotografie" (che mi sa tanto di frase fatta). Poi il passo successivo quale dovrebbe essere? Da "buona fotografia" a "ottima fotografia"? Ma per favore...! |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 10:05
In una fotografia deve succedere qualcosa, anche se è, per autonomasia, un'immagine statica. Che questo si verifichi all'interno del rettangolo o dentro a chi lo osserva è irrilevante, basta che accada. |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 10:53
Ciao e benvenuto nel club! tempo fa, più o meno per la tua stessa ragione/dubbio, ho provato a riflettere sulla questione perché ho letto di Rowell, che distingue tra foto mature e immature e trovo che sia uno strumento molto più utile di bello/buono. Ne è venuto fuori questo pezzo, che però non ha una vera conclusione. Anzi, sono sicuro che da questa conversazione nasceranno spunti per continuare la riflessione oppure chiuderla in modo soddisfacente. cicloreporter.com/2025/01/06/foto-mature-e-immature-una-riflessione-ol |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 11:11
Grazie a tutti, adesso ho le idee più chiare. Sono state quasi tutte risposte illuminanti e vi ringrazio. Come consigliato guarderò dentro me stesso e cercherò di capire cosa voglio comunicare o cosa voglio ottenere. Solo un appunto per Tregatti : Il fatto che mi interroghi su come migliorare come fotografo non vuole dire che noni stia divertendo a fare quello che faccio o che provi ansia nel voler migliorare. Solamente la voglia di approfondire ancora di più un arte che amo |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 11:11
@Ciclo Repoter - ti cito "Mi trovo meglio a usare, come leve per lavorare, le categorie di Rowell: a chi è destinata la foto che sto facendo? Che tipo di foto si aspetta il committente? Trovo che siano strumenti molto più validi per migliorare" condivido pienamente la tua conclusione |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 11:13
Io sto leggendo Roland Barthes (e ho aperto qualche giorno fa una discussione in proposito) |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 11:16
“ I soggetti "immaturi", o i soggetti normali fotografati per un pubblico immaturo, richiedono immagini audaci e dirette, del tipo che si trovano spesso nei libri scolastici. I soggetti "maturi" (o i soggetti normali fotografati per un pubblico maturo) richiedono immagini più sottili e originali, che suggeriscono la presenza di qualcosa senza dichiararlo in modo ovvio. „ E qua entra in ballo "l'invisibile evidenza" del buon Roland B. |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 12:27
Ciao ZioRock come prima cosa vorrei tranquillizzarti sul fatto che probabilmente ci siamo passati tutti. Quando inizi a trovare la tua comunicazione un tantino "carente" significa che inconsciamente sei arrivato alla maturità autorale. Capita quando riguardi le tue opere e le trovi prive di significato ed il motivo è che semplicemente... le sono :D A questo punto partiranno i consigli sulla fase dell'introspezione <<cerca l'Autore che c'è in te e fallo uscire>>. Ottimo!!! Ma potrebbe anche essere che l'Autore ancora non ci sia li dentro ;) Quindi dopo un periodo di ricerca vana si rischia di impacchettare tutto e cambiare "sport". Io ti dico, invece, guardati fuori ma inizia a farlo con consapevolezza. Datti regole e limiti, regalati la cosa più preziosa che abbiamo, il tempo di sbagliare! Il segreto (e mica tanto segreto) per "creare" l'Autore che poi avrai dentro di te è quello di farlo per piccoli passi. Inizia a concentrarti sulle "connessioni", è come imparare un nuovo linguaggio... connessione tra i colori, tra oggetti e persone, tra significati. Si inizia a creare prima la connessione tra 2 elementi creando immagini molto pulite, semplici e con un messaggio diretto. Inserisci nella relazione tra i 2 elementi regole come l'aurea e lo sbilanciamento dei pesi. Non andare oltre fino a quando non possederai l'immediatezza nella visualizzazione della connessione singola. A quel punto puoi introdurre una seconda connessione (quindi introducendo un terzo elemento), facendo questo si introduce automaticamente la "tridimensionalità" dei piani. Avrai due elementi che potrai mettere in relazione con un terzo che può dare profondità allo scatto. A questo punto avrai una storia (la connessione tra i due elsmenti) che si sviluppa all'interno di un ambiente (che caratterizzerai con il terzo elemento). In tutti questi passaggi sarai passato dal "ritratto" (privo di connessione se non con lo sguardo di chi osserva) con sfocatone... a "ritratto ambientato" in cui un soggetto interagisce con qualcosa/qualcuno e poi... in seguito inserirai questa storia in un ambiente. Ti renderai conto che la PDC aumenterà proporzionalmente alla tua capacità compositiva e ti servirà per introdurre gli elementi che hai connesso. Ti faccio un esempio: Ritrattone senza pretese
 Regola aurea
 Si introduce un secondo elemento connesso e che fa anche da linea guida
 Stessa immagine con linee ed aurea
 Si introduce un terzo personaggio che fa da quinta d'entrata e va a generare la "storia" dello spirito di gruppo
 Anche in questo caso il corretto utilizzo dell'aurea aiuta a posizionare gli elementi in maniera armonica
 L'ultima composizione è quella che durerà nel tempo, è un ricordo... La seconda è un ritratto rinforzato ma apprezzabile prevalentemente dal soggetto ma che un'immagine che nel tempo si rileverà povera a livello di significato... la prima è l'immagine classica da social e da wow immediato ma con una longevità effimera. |
| inviato il 07 Marzo 2025 ore 12:44
"Però penso che mi manchi ancora qualcosa, penso di dover fare lo step da bella foto a foto com un senso, con profondità comunicativa, qualcosa di meno superficiale." ************************ Perché? Quando avrai la risposta a questa semplice domanda avrai già una strada davanti da seguire. Secondo me, se vuoi dire qualcosa al mondo ed usi la fotografia per farlo, le foto verranno da sole. Se vengono foto dozzinali è perché forse non hai niente da dire. Quindi, per tornare alla mia domanda, cerca di capire se vuoi veramente metterti in gioco e fare fotografie che parlino di te, invece di produrre semplicemente fotografie ben eseguite. |
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