| inviato il 17 Settembre 2024 ore 20:53
Nessuno? |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 23:27
scusami ma nel tuo workflow ci sono parecchie incongruenze, tra le quali, perchè usare uno spazio proposto quando il tuo monitor arriva al sRGB?. Mi sà che i centinaia di articoli letti son serviti a poco se non a nulla |
| inviato il 18 Settembre 2024 ore 13:52
Se avessi avuto le idee chiare non sarei qui a chiedere consigli ( e anche giudizi se costruttivi .. ). Il monitor copre 100% Srgb e circa 80% Adobe RGB. Nei vari post ho letto spesso e volentieri che conviene fare la post produzione sempre nello spazio colore piu ampio e poi esportare in nello spazio colore utile. |
| inviato il 18 Settembre 2024 ore 15:19
Non ha senso usare uno spazio colore più ampio se il tuo monitor non lo supporta, non vedresti i cambiamenti, vedresti quei cambiamenti quando entri nello spazio colore che il tuo monitor mostra, pensavo che con 100 articoli si potesse avere una buona infarinatura ma appunto se sei qui... |
| inviato il 18 Settembre 2024 ore 18:06
Miky se ho capito bene conviene tenere come spazio colore di lavoro quello più ampio possibile (adobeRGB o Prophoto) ma al momento di esportare e fare la prova colore bisogna selezionare sRGB (nel caso il monitor copra solo questo spazio)? |
| inviato il 18 Settembre 2024 ore 21:13
Sono d'accordo Miky00, non bastano 100 articoli per avere un idea chiara; anzi a volte confondono. Ognuno ha le sue idee, il suo modo di lavorare, le sue convinzioni e le sue esperienze spesso si rientra nel campo della sogggettività. Sono d accordo con te, infatti sembra molto contro-intuitivo lavorare su uno spazio di cui non vedi i cambiamenti colore sul monitor. Ti posso garantire, che se cerchi anche qui su Juza, in numerosi post affermano di lavorare sempre sullo spazio colore piú ampio ( ognuno per motivi differenti ). Ora, io non so dire se sia giusto o sbagliato. Infatti ho aperto un post apposta per dei consigli, vista la confusione che si trova online sull argomento. |
| inviato il 18 Settembre 2024 ore 21:28
“ Miky se ho capito bene conviene tenere come spazio colore di lavoro quello più ampio possibile (adobeRGB o Prophoto) ma al momento di esportare e fare la prova colore bisogna selezionare sRGB (nel caso il monitor copra solo questo spazio)? „ Qui stiamo parlando di un monitor di fascia economica che non copre nemmeno il 100% o 98% RGB, se il monitor ti mostra il 100% di uno spazio colore ristretto, non vedo il motivo di partire con uno spazio colore molto più grande perchè comunque le variazioni le vedresti quando arrivi nello spazio del sRGB o in quell'80% di RGB. Per assurdo tanto vale partire dallo spazio colore RGB che è comunque più grande del sRGB e in quell'80% che il suo monitor visualizza riesci ad essere "più preciso". Piccolo esempio, sul mio monitor che è simile a quello dell'opener, già lavorando in RGB alcune sfumature io non riesco a vederle, mentre quando vado dallo stampatore, vedo tutto come deve essere visto. Per il mio modo di lavorare io a casa faccio l'80%..il rimanente 20 lo completo dallo stampatore e ho sempre ottenuto ottimi risultati |
| inviato il 18 Settembre 2024 ore 21:35
“ Sono d'accordo Miky00, non bastano 100 articoli per avere un idea chiara; anzi a volte confondono. Ognuno ha le sue idee, il suo modo di lavorare, le sue convinzioni e le sue esperienze spesso si rientra nel campo della sogggettività. Sono d accordo con te, infatti sembra molto contro-intuitivo lavorare su uno spazio di cui non vedi i cambiamenti colore sul monitor. Ti posso garantire, che se cerchi anche qui su Juza, in numerosi post affermano di lavorare sempre sullo spazio colore piú ampio ( ognuno per motivi differenti ). Ora, io non so dire se sia giusto o sbagliato. Infatti ho aperto un post apposta per dei consigli, vista la confusione che si trova online sull argomento. „ Probabilmente loro hanno monitor professionali, ma anche se fosse non penso che coprano quello spazio colore, ma che poi alla fine, se poi stampo in RGB...tanto vale lavorare in RGB. Poi, io non sono un tecnico, ma il tutto mi sembra abbastanza intuibile, perchè usare un qualcosa che non posso vedere come cambia? |
| inviato il 19 Settembre 2024 ore 9:16
No, la maggior parte ha monitor addirittura inferiori al mio, ossia che non coprono neanche il 100% Srgb. Giusto per esempio: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2199158&show=2 Cito testualmente: “ Sempre profoto o raamielRGB fino alla fine della elaborazione e archiviazione. Poi converto in base alla destinazione della foto. Il workflow più correto è questo;-) „ Mentre altri sostengono che basti RGB ( nessuno o quasi suggerisce di lavorare in spazio Srgb ). Fondamentalmente anche tu lavori in uno spazio piu grosso, non avendo un monitor RGB, con la differenza che, come affermi, finisci lo sviluppo dallo stampatore che suppongo abbia un monitor RGB. Questa cosa è curiosa, vai dallo stampatore ed usi il suo PC per fare post produzione oppure lasci che lui effettui modifiche? |
| inviato il 19 Settembre 2024 ore 9:22
È giusto lavorare al'interno dello spazio colore più ampio possibile a patto di riuscire a capire cosa sta succedendo utilizzando gli strumenti a disposizione (istogramma, segnale fuori gamma, conseguenze della scelta di un determinato intento di rendering ecc…). Consiglio di fare doppio softproof (verificando sempre i fuori gamma) se si esporta in profilo colore più ristretto di prophoto. Supponendo srgb: primo softproof in srgb, secondo profili icc stampante |
| inviato il 19 Settembre 2024 ore 9:33
“ Probabilmente loro hanno monitor professionali, ma anche se fosse non penso che coprano quello spazio colore, ma che poi alla fine, se poi stampo in RGB...tanto vale lavorare in RGB. Poi, io non sono un tecnico, ma il tutto mi sembra abbastanza intuibile, perchè usare un qualcosa che non posso vedere come cambia? „ Nessuno stampa in RGB, spero comunque tu intenda srgb, in ogni caso le stampanti anche se definite RGB non hanno profili morfologicamente uguali a un srgb, hanno un loro profilo che varia in base al supporto sul quale stampano, quindi usando un profilo più ampio di srgb non è sbagliato perché permette di non perdere colori stampabili ma non rientranti in un profilo srgb. |
| inviato il 19 Settembre 2024 ore 10:30
Devi lavorare sull'intento di rendering e sul fuori gamma. E' corretto lavorare su un profilo che sia il più ampio possibile e se questo deborda dallo spazio del monitor non puoi farci nulla. Verifica i fuori gamma e poi adotta l'intento di rendering più adatto. |
| inviato il 19 Settembre 2024 ore 10:40
Vitek, c'è molta carne al fuoco… La prima domanda, molto semplice e concreta, è: finora sei soddisfatto dei risultati ottenuti? In generale il tuo workflow mi pare consideri tutti i passaggi fondamentali. Perché usare Prophoto quando nessun device di output (monitor o stampante) lo visualizza completamente? Prophoto e i 16 bit/canale sono consigliati in editing perché lasciano alla "matematica" del software uno spazio più ampio in ogni operazione di calcolo. Questo si traduce in risultati migliori che magari risultano evidenti in pochi casi, ad esempio si riduce il rischio di posterizzazione nel cielo oppure è utile se si tratta di riprodurre con estrema precisione un certo colore. Nel passaggio C1 => PS va bene quindi il TIFF a 16 bit in Prophoto, per i motivi appena detti. Non uso C1 per stampare (le primissime versioni manco stampavano…) e quindi non so rispondere al tuo quesito sugli eventuali suoi limiti nella simulazione di stampa. Ma va benissimo passare su PS. Imposti la prova colori con il profilo dello stampatore e accendi l'Avvertimento gamma per vedere i fuori gamut. In PS ti conviene lavorare con i livelli di regolazione che ti permettono di intervenire in modo sempre reversibile e anche su specifiche aree dell'immagine grazie alle maschere. Per ritagliare dovresti: 1) sapere esattamente a quale risoluzione stampano, 2) misurare esattamente la grandezza della stampa sulla carta (non la grandezza del foglio di carta). Però in generale lasciare la risoluzione nativa del tuo file non è mai sbagliato… Esportazione. Quando si va in output, va scelto uno spazio colore che il device di destinazione (monitor o stampante) visualizzi completamente. Quindi ProPhoto non va bene. Il tuo lab ti dice di lavorare in Adobe RGB, ok. Ci sarebbe un discorsetto da fare anche sugli intenti di rendering… ma per il momento scegli Percettivo. Se proprio vuoi essere sicurissimo, ricontrolla con Avvertimento gamma il file che stai per inviare in stampa dopo la conversione da ProPhoto ad Adobe RGB. Per risultati perfetti, ci si siede "di fianco" allo stampatore con tanta pazienza… |
| inviato il 19 Settembre 2024 ore 11:08
@Ale Z Condivido il concetto generale di quello che hai scritto. Poi ci sarebbero altre strade ma meglio come dici tu per risultati perfetti una seduta a fianco dello stampatore è d'obbligo. In alcuni casi ho consegnato il TIF 16bit ProPhoto e poi in sede si è deciso come operare. |
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