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iClaude il Settimio ti sta semplicemente dicendo una cosa nota da tempo: che la tecnica fotografica è banale, (lo era già un secolo e mezzo fa come racconta pure Gisèle Freund riportando la vita di Gustave LeGrey) ma ancora di più oggi. Poiché la relazione tempi diaframmi ed ISO, se uno non è cret1no, la apprende in mezz'ora è chiaro che le competenze distintive devono essere altre, di livello superiore.
riporto qui un passo scritto da Gisele Freund a proposito della fortuna di alcuni fotografi degli albori (si riferiva a Gustave Le Grey e Disdèri): “ "quando si apre una carriera nuova con la prospettiva di diventare fonte feconda di guadagni, è normale vedere, nel flusso dei concorrenti che si lanciano ad abbracciarla, elementi estranei per la loro origine al nuovo mestiere e senza rapporti diretti con esso. Costoro sono tanto più numerosi quanto meno grandi sono le competenze richieste. Il mestiere di fotografo, per le esigue conoscenze che esigeva, attirava ogni sorta di individui privi di basi sicure di esistenza, emersi dalla massa amorfa dei falliti, e incapaci, per mancanza di cultura, di scegliere carriere più elevate. Ma per diventare un'impresa prospera, la fotografia doveva seguire un'altra via di sviluppo" da Gisèle Freund "Fotografia e società", Einaudi