| inviato il 11 Ottobre 2023 ore 15:02
Adobe ha lanciato in Photoshop, Firefly e altri software Adobe la funzione "Content Credentials": registra le modifiche che vengono fatte alle foto, e in particolare quelle tramite AI, e le memorizza all'interno del file in modo che eventuali montaggi o "taroccamenti" vari possano essere riconosciuti più facilmente. Al momento è in versione beta e la trovate in "Windows > Content Credential"; sarà facoltativa per quanto riguarda la registazione dei vari interventi di fotoritocco, ma obbligatoria se si usa la AI generativa (ma non per altre funzionalità AI, es. Denoise AI). Ho fatto qualche prova: per cominciare, ho tolto un piccolo elemento da una foto con l'AI generativa. Ed ecco il risultato:
 Viene indicato che parte del contenuto è stato generato via AI, e addirittura in "INGREDIENTS" vengono mostrate sia l'immagine originale che la parte generata. E' possibile anche memorizzare i vari strumenti di editing (non-AI) che vengono utilizzati, ma questo è facoltativo. Esempio:
 Se andiamo a disabilitare tutto rimane solo l'indicazione AI (ovviamente solo in caso sia stata usata).
 Penso che sia un'interessante novità in termini di trasparenza, anche se ha i suoi pro e contro: in primis, è estremamente facile cancellare questi metadati (già un semplice "salva per web" li rimuove). Il secondo svantaggio è che anche un minimo intervento di AI Generativa, paragonabile a un piccolo cloning, (es. rimuovere un cartello dallo sfondo) risulterà nell'immagine marchiata come "modificata via AI", anche se poi osservando la sezione "INGREDIENTS" ci si può fare un'idea dell'entità dell'intervento e dell'autenticità o meno dell'immagine nel suo complesso. Nota: il nome che viene mostrato nel campo (facoltativo) "Producer" viene preso dall'account Adobe, e in genere corrisponde al vostro nome e cognome. Se non volete mostrarlo pubblicamente, deselezionate questo campo, oppure cambiatelo nell'account Adobe (se non vi crea problemi con la fatturazione). Approfondimenti : helpx.adobe.com/creative-cloud/help/content-credentials.html helpx.adobe.com/photoshop/using/content-credentials.html |
| inviato il 11 Ottobre 2023 ore 15:27
La cosa più interessante, IMHO, è che anche terzi possono verificare l'autenticità di un file immagine generato includendo queste credenziali usando il sito apposito. contentcredentials.org/verify |
| inviato il 11 Ottobre 2023 ore 15:43
Almeno 10 anni fa sostenevo che la tecnologia blockchain sarebbe stata utilissima per "certificare" le notizie e le immagini, impedendo [forse è meglio "limitando"] dunque le fake news e le falsificazioni.. chissà se questo è un primo passo in quella direzione! |
| inviato il 11 Ottobre 2023 ore 23:50
Fico : apro un .dng in Lr, passo in Ps , uso l'IA ,salvo, ritorno in Lr con il .dng modificato e posso ri-esportarlo tranquillamente come l'originale con la modifica integrata e trasparente , nel senso che Content Credentials non mi riporta alcunchè. “ in primis, è estremamente facile cancellare questi metadati (già un semplice "salva per web" li rimuove) „ Eh beh, inattaccabile. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 7:34
Esperienza encomiabile, anche se perfettibile (vedi il “salva per web”). Ovviamente in informatica non ci può mai essere la sicurezza al 100% (a meno di blockchain &c). Se uno vuole, un modo per non salvare questi dati lo trova. Differente, invece, sarebbe la storia se effettivamente il sistema prendesse piede e diventasse uno standard “de facto”, obbligando i vari produttori ad adeguarsi. Cosa non impossibile considerando il PDF, il PSD, il DNG, parlando solo di Adobe. Se le agenzie e i concorsi cominciassero a chiedere di includere questi tag nelle immagini che vengono inviate, se le piattaforme evidenziassero l'uso dell'AI nelle foto postate, forse ne beneficeremmo tutti, e non solo come fotografi. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 8:02
Interessante non tanto per la sua efficacia contro le "falsificazioni" (lotta persa in partenza) ma per un'azione positiva verso un cambiamento inevitabile. “ Se le agenzie e i concorsi cominciassero a chiedere di includere questi tag nelle immagini che vengono inviate, se le piattaforme evidenziassero l'uso dell'AI nelle foto postate, forse ne beneficeremmo tutti, e non solo come fotografi. „ Sono d'accordo. E per questo sostenevo l'utilità di un atteggiamento attivo del fotografo che non intende avvalersi di "trucchi". Ora vedo che non era solo una mia preoccupazione. www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4549714 |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 8:10
Vorrei capire se la cosiddetta "Pubblicazione nel cloud delle credenziali di contenuto" può essere una forma per proteggere il copyright del fotografo. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 9:21
Molto interessante ed era previsto accadesse. Credo sia auspicabile che i fotografi di fauna e flora che hanno sostenuto l'illegittimità etica di certi mezzi ora pubblichino anche il content credential della foto postata. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 9:23
Anche se trovassero un modo per far sopravvivere le informazioni al comando "rimuovi dati exif" o "esporta senza dati exif" ci sarà sempre la zietta pronta a fare lo screenshot e ricondividere sui social |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 9:35
Siamo sicuri, che sarà gradita dagli utenti? |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 9:36
Secondo me la vedete in una prospettiva sbagliata: questa funzione serve a me Autore per certificare che la mia opera è "originale" oppure serve a me Editor per avere la certezza che quell'opera che un Autore mi sottopone per la pubblicazione sia "originale", non contenga parti generatE da AI o parti di opere di altri autori (tipo un cielo sostituito). Se qualcuno fa uno screenshoot di una mia opera o la scarica alterando gli exif e la spaccia per sua senza "credenziali" che ne attestino la provenienza e le elaborazioni effettuate, è chiaramente in difetto. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 9:38
“ AI (ovviamente solo in caso sia stata usata). „ Una precisazione Juza: anche una volta eliminato l'eventuale livello (in photoshop) generato con ai, il file conterrà ugualmente la dicitura "generato con AI" anche se il livello e/o la modifica sia stata poi cancellata. E' apposta già non appena si preme la casella |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 9:40
Livello con copia carbone dell'immagine (cmd-alt-shift-e o cntrl-alt-shift-e), si copia il livello, si incolla su un nuovo psd, content credentials spariti.. diciamo che l'idea è buona, ma va decisamente perfezionata perchè è troppo facile bypassarla. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 10:58
Approccio a mio avviso sbagliato di Adobe. Il sistema è talmente aggirabile che un autore in malafede può autocertificare i propri scatti come "IA free" pur avendola usata. Il tempo sarà galantuomo, prima o poi un fotografo "certificato" verrà beccato durante un concorso e scoppierà il solito inutile e prevedibilissimo casino che non porterà a nulla. Nel frattempo quello di Adobe sarà diventato uno standard de facto. Questo strumento se non è pericoloso diciamo che è inutile. La soluzione sarebbe stata quella di marchiare in modo invisibile le foto sottoposte a processi generativi, rilasciando un software gratuito che ricerchi proprio queste filigrane o i pixel aggiuntivi. |
| inviato il 12 Ottobre 2023 ore 18:35
quando ho letto la notizia ho pensato a questo:
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