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Il taglio non determina i confini del fotogramma


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avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2022 ore 14:53

Grazie Era76!

La cosa che ho notato della foto del bambino e il ragazzo di colore é che nell'altro 3D ci é soffermati sulla ruota. Notando bene, tutti i lati del fotogramma hanno elementi tagliati di netto: ruota in basso, poltrona a sx, volta e cornice in alto, porta a destra. Se l'avessi fatta io magari il dubbio sarebbe venuto, ma scattata da un fotografo di quel calibro, come si puo pensare che non sia ragionato e voluto?

user231747
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inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:10

Sì sicuramente non vende uno scatto "errato"MrGreen, ma per questo reputo questa discussione molto molto importante e non da sottovalutare, io in primis ci voglio capire di più perchè se guardiamo i grandi autori (non bau bau micio micio) moltissimi (se non tutti) presentano scatti con tagli alle quinte dove alcuni lo hanno fatto il proprio cavallo di battaglia. Ora ci sarebbe da fare il passo successivo, dove io non posso aiutare per merito della mia ignoranza, trovare dei dipinti con i medesimi tagli. Sarebbe veramente curioso anche per vedere se questa modalità la possiamo catalogare in qualche epoca. Per carità, vivo comunque, ma...la curiositààààMrGreen

user231747
avatar
inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:30

Anche il nostro Sandro Becchetti...ha tagliato mani e gomiti:
Scusate il riflesso ma è su 2 pagine.









avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:36




avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:37




user231747
avatar
inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:38

Qui addirittura viene tagliato il volto. Opera di Leslie Krims




user231747
avatar
inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:39

Penso che tutte queste opere che stiamo mettendo...da oggi...ci faranno vedere la fotografia in modo diverso:-P;-)

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:39




avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:41

Le foto sopra da me postate sono tratte da Veramente di Guido Guidi

user231747
avatar
inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:50

. Direi che è inutile cercare regole su un 'buon taglio' perché tutto dipende dalla narrazione. Importante è pensare che l'immagine non finisce sul bordo, l'immagine, specialmente quella fotografica, è un aggeggio ontologicamente molto complesso a tratti misterioso e paradossale. Diciamo che il fine qui è prendere coscienza del mistero del bordo.

Canti del Caos, direi che con questo pensiero tu abbia centrato il fulcro di tutto

user231747
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inviato il 25 Luglio 2022 ore 15:55

.Trovo sempre un poco difficile affrontare discussioni nelle quali è inevitabile entrare nrlla sfera delle convinzioni e dei gusti personali, che in quanto tali sono, o almeno dovrebbero essere, indiscutibili per definizione.

Paolo, penso che questo pensiero sia un pochino riduttivo, se pensiamo solo al gusto personale...non si va' avanti, piuttosto stiamo parlando di tecnica, che, se usata bene, rinforza il messaggio, crea curiosità aprendo alla fantasia ponendoci delle domande, quindi andare oltre al...mi piace, non mi piace, piuttosto potrei entrare nel concetto di rispetto e capisco la tecnica ma non la condivido;-)

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2022 ore 16:05

Qualche pagina fa ho postato il caso del progetto della Bacigalupo che trovandosi in Uganda entrò in uno studio che eseguiva ritratti per fototessera, in un angolo trovò un cestino con tutti gli avanzi da cui era stato ritagliato il volto.



Analizzando la serie di avanzi dei ritagli ci di rende conto che questi probabilmente raccontano molto di più che non i volti stessi, ciò che è stato escluso dal ritaglio appare più interessante ed esplicativo.

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2022 ore 16:05

Ora ci sarebbe da fare il passo successivo, dove io non posso aiutare per merito della mia ignoranza, trovare dei dipinti con i medesimi tagli.


Alcuni esempi sono stati proposti in questa discussione:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4242492

Tra gli altri, su questo tema ha scritto Szarkowski nell'introduzione a The Photographer's Eye , che non mi sembra sia già stata citata:

The Frame

Since the photographer's picture was not conceived but selected, his subject was never truly discrete, never wholly self-contained. The edges of his film demarcated what he thought most important, but the subject he had shot was something else; it had extended in four directions. If the photographer's frame surrounded two figures, isolating them from the crowd in which they stood, it created a relationship between those two figures that had not existed before.

The central act of photography, the act of choosing and eliminating, forces a concentration on the picture edge—the line that separates in from out—and on the shapes that are created by it.

During the first half-century of photography's lifetime, photographs were printed the same size as the exposed plate. Since enlarging was generally impractical the photographer could not change his mind in the darkroom, and decide to use only a fragment of his picture, without reducing its size accordingly. If he had purchased an eight by ten inch plate (or worse, prepared it), had carried it as part of his back-bending load, and had processed it, he was not likely to settle for a picture half that size. A sense of simple economy was enough to make the photographer try to fill the picture to its edges.

The edges of the picture were seldom neat. Parts of figures or buildings or features of landscape were truncated, leaving a shape belonging not to the subject, but (if the picture was a good one) to the balance, the propriety, of the image. The photographer looked at the world as though it were a scroll painting, unrolled from hand to hand, exhibiting an infinite number of croppings—of compositions—as the frame moved onwards.

The sense of the picture's edge as a cropping device is one of the qualities of form that most interested the inventive painters of the latter nineteenth century. To what degree this awareness came from photography, and to what degree from oriental art, is still open to study. However, it is possible that the prevalence of the photographic image helped prepare the ground for an appreciation of the Japanese print, and also that the compositional attitudes of these prints owed much to habits of seeing which stemmed from the scroll tradition.

user231747
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inviato il 25 Luglio 2022 ore 16:10

Grazie Ironluke, vado subito a vedere anche se già aprendo il 3D ho già visto qualcosa di interessante;-)

user231747
avatar
inviato il 25 Luglio 2022 ore 16:23

Analizzando la serie di avanzi dei ritagli ci di rende conto che questi probabilmente raccontano molto di più che non i volti stessi, ciò che è stato escluso dal ritaglio appare più interessante ed esplicativo.

Direi...molto interessante è come vedere un "dietro le quinte"Sorriso

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