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analogico o digitale


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avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2021 ore 19:41

Beh Luciano si sa che Platone l'aveva capito 24 secoli addietro come và il mondo.
Oddio, a ben pensarci non ci voleva Platone per capirlo visto che l'unica reale differenza fra i Neanderthal e noi è solo l'altezza... e una certa minore peluria ;-)

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 15:18

Che dire ragazzi, grazie mille per tutte le vostre opinioni. Grazie anche per aver tenuto la discussione sempre con toni pacati (so che molte volte le contrapposizioni ad esempio analogico-digitale possono portare a forti discussioni)...

se e quando farò il passo è sicuro che non sarà un aut-aut ma userò sia l'analogico che il digitale.
in questi giorni ho fatto visita ad un circolo di fotografia ad Uppsala, fanno corsi sia per sviluppare che per stampare, e se si è soci hai a disposizione pure la CO gratuitamente. Per 50 euro l'anno di iscrizione penso ne valga la pena. I corsi poi non costano (credo) troppo, ma questi sono, quindi anche a fare un confronto con l'Italia non ha senso.

Per il resto concordo più o meno con tante cose dette, alla fine dovrò fare io ovviamente i conti con i pro e i contro.

Vi ringrazio ancora.


avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 15:46

Witt: mi aggiungo solo per dire che è ovvio che tutto va bene se proviamo piacere a seguire un determinato metodo, quindi esprimo solo una mia opinione. Mi è sempre piaciuto, sia in analogico che in digitale, seguire l'intera filiera per stampare e non affidarmi all'interpretazione di uno stampatore o, peggio, di una macchina, visto che il 99% di noi fotoamatori non ha un rapporto personale con uno stampatore professionista di un laboratorio veramente professionale (ce ne sono pochi e non on line) col quale dialogare costantemente per indicare con esattezza cosa desideriamo ottenere; forse se fossi un prof e vivessi di fotografia...
Preferisco non mischiare i metodi, analogico e digitale , ma si possono fare distinguo:
1-BIANCONERO: penso che sia divertente e non difficilissimo sviluppare in proprio il bianconero. I materiali costano poco, una tank sviluppatrice costa niente, un ingranditore usato pochissimo e non è complicato ottenere buoni risultati;
2-COLORE: più complesso stampare in analogico e qui nasce la voglia di fare soprattutto diapositive da scansionare. Io l'ho fatto e non ho avuto eccezionali risultati con il 35 mm. Migliori risultati facendo la scansione di una dia medioformato (avevo una 6X7). Ma la scansione andrebbe fatta con sistemi (tamburo) non alla portata delle tasche di tutti e poi si deve anche qui demandare ad altri. Io, con uno scanner piano buono (il migliore di Epson), avevo risultati peggiori della mia Nikon digitale 36 MP. Non valeva la pena fare tanti passaggi per avere risultati peggiori rispetto al tutto/digitale e, alla fine, ho lascito perdere.
3- MAGIA DELLA PELLICOLA anche se digitalizzata: questa proprio non l'ho mai capita...convincersi ad ogni costo delle proprie convinzioni e voler vedere per forza qualcosa che non c'è. Alla fine, digitalizzando una diapositiva, diventava un file come tanti altri, magari meno malleabile rispetto ad un RAW. Provate a capire quale delle mie foto deriva da una dia digitalizzata e quale direttamente da reflex digitale: solo una minore nitidezza delle prime rispetto alle seconde lo può far capire.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 15:53

Claudio, lasciamo perdere il processo di scatto che è tutta un'altra filosofia non comparabile in nessun modo col digitale, lasciamo perdere le caratteristiche basilari delle pellicole che non vengono alterate durante la digitazione...

Tempo fa ho aperto un topic e la differenza tra pellicola scansionata dalla DF... E gli scatti fatti dalla DF stessa... Era chiaramente visibile... E non è solo la minor nitidezza

Secondo me ne vale la pena anche per il solo percorso ma anche i risultati, sinceramente, li preferisco per alcuni usi

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3938543

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 15:58

Claudio, lasciamo perdere il processo di scatto che è tutta un'altra filosofia non comparabile in nessun modo col digitale, lasciamo perdere le caratteristiche basilari delle pellicole che non vengono alterate durante la digitazione...


Sicuro? Prendi una Nikon F100 o una Canon EOS 1 ed a parte i 36 scatti della pellicola dimmi cosa c'è di differente con lo scattare con una Canon EOS 1D Mark quello che vuoi o una Nikon D800 ... o ancora fra una Leica M7 ed una M240 ... certo se prendi la FM2 e la Sony A7 è un'altro paio di maniche ... ma pariamo della filosofia di scatto a pari condizioni immagino

avatarsupporter
inviato il 15 Maggio 2021 ore 16:35

la cosa triste di questo integralismo, e che chi segue un percorso digitale di stampa dovrebbe a darvi ascolto smettere di scattare a pellicola

perché ci sono molte ragioni per cui uno non
può permettersi di stampare in casa con ingranditore, e nemmeno può permettersi economicamente di andare ogni volta in stamperia fatto un rullino

cioè, già siamo quattro gatti ma volete essere ancora di meno, solo i duri e puri

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 17:24

Parere personale: Un file digitale che uguagli o superi un negativo esposto, sviluppato e stampato bene proveniente da una SWC Hasselblad lo devo ancora vedere, IMHO...

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 17:31

Fabrizio non hai provato a fondo le MF digitali evidentemente ... Hasselblad in testa o Leica S

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 19:49

Caro Lomo io non vorrei passare per un integralista per partito preso, ma proprio no credimi, però sta di fatto che la pellicola può giocare la sua partita col digitale solo dando fondo a tutte le sue peculiarità: un maggior dettaglio, in primis, e soprattutto, in secundis, una molto maggiore capacità di riprendere, e soprattutto di riportare, le più sottili sfumature cromatiche, dei grigi e, più ancora, chiaroscurali.

Il digitale, si sa, in queste cose è e resta, per sua stessa natura, inferiore al chimico perché, come ben sai, esso dispone di numeri, i pixels, molto più limitati rispetto ai granuli d'argento della pellicola; essi, ossia i pixels, possono essere affinati per il tramite di un sottile e ben mirato gioco in post produzione, questo è vero, ma se si ragiona sui freddi numeri c'è poco da fare... a parità e specificità di trattamento il digitale, in ASSOLUTO, perde.

Nel RELATIVO però, ovverosia nell'operare comune, quello cioè che scendendo nella pratica bypassa allegramente la completa filiera chimica, il digitale vince, e pure a mani basse devo dire!

A questo punto allora è evidente il motivo per il quale la pellicola NON DEVE essere scansionata: ossia perché digitalzzandosi essa riduce i propri numeri, teoricamente molto più alti, altissimi anzi, a quelli molto più bassi del sensore, del sensore cioè che di volta in volta viene adoperato per la scansione!

Ecco che in questo modo la pellicola si impoverisce e non solo... cambiando il suo stato fisico nel passaggio da materico a numerico essa non solo riduce il suo pregio ma, e questo è anche peggio, continua nell'evoluzione di se stessa in un ambiente, quello della filiera digitale appunto, che NON È IL SUO e questo, nei termini del risultato finale, si vede... e purtroppo anche molto Triste

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 20:38

Caro Lomo io non vorrei passare per un integralista per partito preso


Paolo, mi hai fatto venire in mente la differenza tra l'LP analogico e il CD digitale, o numerique, come lo chiamano i francesi. Il supporto che perde tutte quelle sfumature del vinile. Il CD a 16 bit iniziale, che, poi, passò a 18, 20, 24, fino ad arrivare all'1 bit pulse e che, oggi, se uno lo vuole bello da sentire, deve tornare al 16, l'unico che scalda, almeno a detta di tanti. Infatti, prova a vedere a quanto viaggiano, usati, i top anni '90, come il Philips CD-960, il Marantz CD-94 o il Revox B-226, tutti con meccanica CDM-1 e convertitori Burr Brown. Se li litigano e, quando li trovi, devi sganciare e subito perché, dietro di te, c'è una fila coi soldi in mano. Mi sa che c'hai ragione a paragonare il mancato epilogo della pellicola al mancato epilogo del vinile.

avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 20:57

Ivan, mi limito a cose per comuni mortali come me, che usa la sua A7riii con obiettivi vari, anche di ottima leva come il 135 GM, la pasta dell' SWC e del 60 è proprio diversa...
Tutto questo ha ovviamente senso se il b/n si fa in camera oscura da se, con tutta una catena all' altezza.
Per il colore la questione non si pone, digitale tutta la vita.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 21:34

Scusate ragazzi ma la Hasselblad SWC è quella col 38 fisso vero?

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 21:38

Scusate ragazzi ma la Hasselblad SWC è quella col 38 fisso vero?


Oh yes: www.nicolafocci.com/2020/04/hasselblad-swc/

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 22:45

Secondo me il digitale vince sempre
- nel colore
- nel bianco e nero
- nella flessibilità
- nel vedere subito i risultati
- per gamma dinamica
- agli alti ISO
- nelle infinite possibilita di postproduzione
- nei minori costi
- nella minor fatica
Insomma non c'è proprio storia

Se poi uno si diverte magari di più con la pellicola ci può stare, ma poi finisce lì secondo me

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2021 ore 22:50

Sono convinto anch'io come Paolo, Fabrizio e altri che dal punto di vista della qualità assoluta la fotografia chimica non abbia nulla da invidiare a quella digitale, purché mantenga la filiera propria; poi sul fatto che il digitale sia più pratico credo siano tutti d'accordo.
Se e' vero che non si diventa stampatori dall'oggi al domani, per la proiezione è più facile "toccare con mano" la qualità che la fotografia analogica può ancora offrire. Ad esempio, molti appassionati nati in era digitale che potrebbero considerare una pura nostalgia di chi è ancorato al proprio passato quanto affermato sopra da Paolo, si ricrederebbero immediatamente, se solo potessero assistere ad una proiezione fatta "come si deve", con l'attrezzatura di cui lui dispone.
Io mi resi conto anche solo quando sul mio umile Reflecta al posto del pur onesto Agomar della casa ci misi uno Zeiss sonnar T* 90mm 2.5..roba che oggi si trova a poco, si trovano dei Leica-Pradovit con Colorplan a prezzi ridicoli.

Questo solo per dire che non si tratta di nostalgia o farneticazioni, basta provare e accettare il compromesso di diminuire la quantità e la flessibilità (per queste caratteristiche si può usare il digitale..meglio di così)


Che cosa ne pensi di questo argomento?


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