| inviato il 30 Novembre 2020 ore 18:23
A seguito della discussione aperta da Domenico Mancuso una bella scimmia mi si è aggrappata sulle spalle La tecnica del collodio umido è stata inventata nel 1852 ed utilizzata fino alla messa a punto di emulsioni che permettevano la produzione di lastre o pellicole "asciutte", quindi fin verso la fine dell'800. Il procedimento è particolare e affascinante, e i risultati ancora di più. Quindi ho pensato di riesumare un paio di vecchie fotocamere in legno della mia "collezione" e di ridar loro nuova vita. Si tratta di una Jhagee Corona del 1920 circa e di una (forse) D. Gebrüdern Huth Dresden del 1880 o giù di lì.
 La prima ha un formato delle lastre di cm 10x15 ed è pronta all'uso, la seconda di cm 12.7x17.8 e necessita di qualche lavoro, che sto piano piano portando avanti. Lo scopo è quello di essere pronto per il primo scatto, previsto durante le vacanze di Natale. Nel frattempo i prodotti chimici sono già arrivati.   Non so cosa riuscirò a combinare ... ma se le cose vanno per il verso giusto vorrei condividere con voi questo esperimento e soprattutto scambiare le esperienze. Chissà che la mia scimmia ne farà nascere qualche altra Nel frattempo per la D. Gebrüdern Huth Dresden : ho costruito il portalastre (chassis), che mancava, ho modificato il supporto del suo Emil Busch SK224 500mm in modo che si possa sfilare facilmente, ho riesumato un Tessar 13.5cm f/4.5 del 1913 che avevo nell'armadio e costruito il suo supporto, ho ordinato un Industar-51 210mm f/4.5 del 1973 (quindi nuovissimo! ) Così ora dispongo di un 135mm (27mm equivalente), di un 210mm (42mm equivalente) e di un 500mm (101mm equivalente). La tripletta classica completa Sulla Jhagee Corona è montato uno Schneider Kreuznach Xenar 15cm f/4.5 (del 1945 circa) che è quindi un 36mm equivalente. Preparerò qualche supporto supplementare per montare altre ottiche un po' più lunghe. Potrei montare anche qui l'Industar-51 da 210mm, che sarebbe un 50mm equivalente. Nel frattempo ho trovato anche (sempre nel mio armadio...) un Tessar 15cm f/4.5 del 1922, che a dire il vero è messo un po' maluccio... Corrisponde però come focale allo Schneider Kreuznach Xenar 15cm che è in uno stato molto migliore. La vaschetta per il bagno d'argento è anche praticamente terminata. Ora manca ancora lo "scolalastre" e la vite con il filetto giusto (un filetto fuori standard) per il cavalletto del teodolite che vorrei utilizzare. Ah sì, mancano i vetrini... il mio vetraio di fiducia è sempre chiuso e il suo numero di telefono sembra disattivato . Beh, ce ne sono altri... Mi spiace, non ho ancora nulla da mostrarvi... e inoltre ho ripetuto cose già dette nel 3D di Domenico. Ci tenevo però a mantenere vivo il tema Buona serata a tutti! Roberto |
| inviato il 30 Novembre 2020 ore 20:26
Seguo !!! |
| inviato il 12 Dicembre 2020 ore 20:01
Sei pronto? Quando ci fai vedere il primo scatto? |
| inviato il 12 Dicembre 2020 ore 21:39
la cosa più importante, come a solito, è nn scoraggiarsi dopo eventuali fallimenti. Hai fatto un bel lavoro ! Tecnica tra le più affascinanti e dopo aver aggiustato il tiro, anche se ci vorrà un po' di spreco di tempo e denaro, l'appagamento sarà totale. Dicono che nn si torna indietro dopo aver iniziato col collodio. Auguroni ... |
| inviato il 12 Dicembre 2020 ore 23:31
Ciao a tutti, Oggi fallimentare... domani riprovo, poi vi racconto...  |
| inviato il 12 Dicembre 2020 ore 23:36
@Skylab59 ... tutto nella norma... nn preoccuparti. Ne vieni a capo ... sicuro! |
| inviato il 12 Dicembre 2020 ore 23:53
Sì sì, sono ottimista |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 0:12
Evvai !!! |
| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 10:14
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| inviato il 13 Dicembre 2020 ore 12:39
Porto anch'io il mio silenzioso super tifo da stadio |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 9:53
E rieccomi qui, dopo un weekend in cantina e tre dita nere (guanto bucato...) vi presento i risultati. Non ridete!!!!!     La prima foto in assoluto
 alla fine ci ho messo la cera (la SantaRacchia) , vedendo che diventava tutta bianca mi sono spaventato e ho cercato di toglierla facendo un casino del diavolo. Poi ho scoperto che diventava trasparente... Il primo ritratto
 se guardate bene si vede un occhio La migliore del weekend
 Qui potete vedere il set Ed ecco la postazione di lavoro
 Si tratta di uno scantinato adibito ad officina, con tanto di sega circolare, piallatrice, trapano a colonna, smerigliatrice, ecc, non più usata da anni, visto che il proprietario (faceva l'apicoltore) ha quasi 90 anni e non ha più le api. Ci ho messo una giornata intera per pulirla un po'... Non il massimo per far foto, però almeno ho uno spazio che posso utilizzare. Torniamo alle foto. Sinceramente speravo in risultati migliori. Vediamo i problemi e le mie soluzioni. Ovviamente suggerimenti e dritte sono più che benvenuti! Difficoltà nello spargere il collodio Nei video su Youtube sembra tutto facile facile, poi in realtà non è così. Con il mio collodio però non riuscivo nemmeno a fare il giro della lastra che diventava già troppo denso. Da qui le immagini mooolto incomplete. Per l'ultima ho messo una piccola quantità in un misurino e ci ho aggiunto qualche goccia di alcol (quello che uso per fare il limoncello). Con questo espediente sono riuscito bene a mettere il collodio, proprio come nei video Difficoltà nello spargere lo sviluppo Beh, qui è questione di pratica e di azzeccare il quantitativo giusto. Non va in una bacinella, ma bisogna buttarcelo sopra velocemente in modo che copra tutto il vetrino. Tempi di esposizione Da quanto viene detto la sensibilità si aggira attorno a 1/2 ISO, alcuni parlano di 1 ISO. Mi sono fatto una tabellina con 0.4 ISO. In pratica misuro la scena con la Sony a 100 ISO, imposto lo stesso diaframma che ho sulla camera, e guardo il tempo che mi dà. Allungo il tempo di 8 stop e ci sono. Funziona. Per l'ultima sono stati 9 stop. Probabilmente l'aggiunta di alcol ha diminuito un po' la sensibilità. Oppure la causa è la luce artificiale: la lastra al collodio è sensibile agli UV ed effettivamente i neon ne contengono, ma non so in che misura. La Sony misura tutta la luce, anche la non UV, quindi la misurazione non è adatta al collodio. Velatura dell'immagine Dappertutto si dice che il collodio deve "maturare" alcuni giorni. Sulla descrizione del fornitore del mio kit sta scritto che il grande vantaggio del suo prodotto è che si può usare subito. Spero che la velatura sia dovuta a questo. O forse non interrompo lo sviluppo a tempo ma lo tengo troppo (15-30 secondi circa). Difficile dire perché non si vede una cippa. Per ora ho usato lastre di plexi che ho ritagliato da rimasugli trovati in cantina. Funzionano bene. Ho ritagliato anche plexi da 13x18 cm, ma per le prime prove mi sono limitato alla folding 10x15cm. Ho preparato una bacinella piccola con il fissaggio necessario. Le lastre grandi non ci stanno. Ho usato una bacinella degli gnocchi (sulla foto si vede). Sono però in attesa di 40 vetrini che ho ordinato dal vetraio (20 da 10x15 cm e 20 da 13x18 cm). Spero che i risultati miglioreranno, sennò avrò buttato un sacco di soldi. E pensare che avevo già in programma la costruzione del laboratorio portatile per andare a fotografare le paludi d'inverno e i cascinali di montagna. Pensavo anche di costruirmi una folding da 30x30 cm o da 40x40 cm. Mi sa che dovrò ridurre le mie ambizioni e/o fare un mucchio di pratica. Commenti e soprattutto suggerimenti sono i benvenuti. Buona settimana a tutti!   Roberto |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 10:36
Ti sono spiritualmente vicino !!!! |
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