| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:09
Miguel, molto bella: vedo che stiamo parlando di foto tutte piuttosto difficili da rendere in stampa... |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:12
ho allegato una foto a cui sto lavorando in questo momento.non e' ancora finita del tutto.la foto verra' stampata su carta moab natural 290 formato 16:9 in cotone torchiata a caldo completamente liscia fine art.tutti i colori entrano nel gamut del profilo creato.mi interessa sopratutto se le sfumature/transizioni tonali sono buone.non so se pero'sara' fattibile dato che uso sul mio computer il flusso a 10 bit con scheda video/monitor dedicata,quindi trasformando il tutto in srgb a 8 bit tali sfumature si alterano.raramente pubblico foto sul web. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:13
non e' stampata,lo faro' martedi prossimo assieme ad altre che ho gia' finito. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:15
perché Miguel (abbrevio eh) dici in srgb a 8 bit la invii a qualche lab a stampare? |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:17
comunque alessandro,non hai mai pensato di fare un workshop sulla stampa,ne sai a pacchi e la tua esperienza potrebbe essere molto utile per altri che iniziano o gia' lo fanno magari facendo errori.poi faresti un po' di soldini
io sarei il primo. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:21
no,io fotografo solo per stampare le mie foto e di solito utilizzo i 16 bit e tiff finale con scheda e monitor a 10 bit per canale.pero' quando trasformo la foto in 8 bit ed srgb per il web non sono mai tanto sodisfatto,anche perche' lo faccio di rado quindi non sono mai sicuro di fare le cose giuste. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:27
no no Claudio ci mancherebbe ero riferito ad un altro utente che mi accusa di non aver foto in galleria e quindi non posso parlare secondo lui,anzi la discussione con te è costruttiba e il tono è estremamente diverso
Miguel di solito i problemi dobresti averli nei verdi ed in certi toni perché se paragoni l'adobe e l'srgb vedi dove uno è molto più esteso dell'altro e allora nella conversione magari perdi saturazione xké quei colori proprio non ci sono e quindi li comprime...nei ritratti cambia poco...se magari recuperassi o lavorassi nel cielo magari qualcosa si vedrebbe ad 8 bit potresti notarlo!
ma in una foto del genere non penso! |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:35
Biberon abbi pazienza: sarà l'età, sarà che sono da poco tornato dal lavoro, non ho ancora cenato ed ero un po' rinco....Perciò ho anche cancellato il mio intervento. Scusa |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:47
no no Claudio anzi...scrivo proprio perché il confronto con te e con altri lo trovo costruttivo... |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:58
"1) ...A proposito di sharpening da applicare, tu come ti comporti? Lo dai, quello definitivo per ultimo come in genere si consiglia per non rovinare l'immagine?
2) Lo dai solo dopo aver dimensionato l'immagine? Penso che sia più corretto così.
3) E lo dai in misura maggiore se la stampa viene rimpicciolita?
4) Infine utilizzi in Photoshop la maschera di contrasto?
5)Suppongo selettivamente solo dove vuoi e che parametri utilizzi per la stampa come fattore, raggio e soglia?"
Avevo già scritto qui su Juza come si opera con lo sharpening, che è sempre e comunque costituito da un minimo di 3 passaggi, e la risposta alla tua domanda 1) è complessa e la trovi qui:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=428237&show=2
2) Il fotoritocco io lo faccio sulla dimensione di stampa, tutto: appena convertito il RAW in file immagine, faccio l'inquadratura definitiva e ritaglio, e dunque lo sharpening viene applicato a quella, e di solito è l'ultima operazione del fotoritocco, le ultime due (c'è anche lo sharpening di stampa).
3) non esistono regole: l'ammontare dello sharpening dipende dal tipo di immagine (particolari fini e/o grossi, etc) dalla dimensione di stampa e si valuta ad occhio sulla dimensione di stampa.
4) la Maschera di Contrasto è solo uno dei molti strumenti che ha Photoshop per incrementare l'acutanza, la nitidezza: di strumenti ce ne sono 4, uno dei quali con 3 modalità diverse, e ciascuno con le sue peculiarità, ed a questi vanno aggiunte diverse altre metodologie che si ottengono con un mix di strumenti: va usato lo strumento giusto a seconda del lavoro da fare.
Lo Sharpening contribuisce moltissimo alla qualità di una stampa digitale, è quello che "fa" la qualità di stampa, ed è argomento complesso, esiste un libro, la Bibbia dello sharpening, che è "Real World Image Sharpening with Adobe Photoshop CS2: Industrial-Strength Production Techniques", del compianto Bruce Fraser, e che consiglio di leggere se interessa l'argomento, ma è un ponderoso tomo di 304 pagine.
Fu scritto per CS2, ma da allora gli strumenti di sharpening si sono solo affinati, non c'è nulla di nuovo sotto il sole, salvo il software Topaz, un plug in di Photoshop che usa le AI.
La mia descrizione dello sharpning, come si applica, del link di cui sopra, viene da quel libro, non è farina del mio sacco, è del sacco di Bruce Fraser.
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| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 22:00
Ma tutto questo si può fare su lightroom, sino alla stampa, non usando io Photoshop? |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 22:09
"..comunque alessandro,non hai mai pensato di fare un workshop sulla stampa,.."
Frequento un paio di circoli fotografici ed ho dato delle dritte di stampa agli iscritti, ma non ho mai fatto un corso vero e proprio.
Ci sono stati due professionisti che mi hanno chiesto se stampavo per loro, ma alla fine non l'ho fatto, perchè diventa un lavoro, mentre adesso è un piacere, e se adesso a volte ci metto anche un paio di ore a fare una stampa che io giudico ottima, e mi ci diverto, se lo fai per lavoro non ti ci diverti più e non la fai così bella. |
| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 22:17
"Ma tutto questo si può fare su lightroom, sino alla stampa, non usando io Photoshop?"
No, assolutamente no.
Lightroom è un programmino di fotoritocco senza pretese, e va bene per usi di qualità modesta dell'immagine finita.
Lightroom, fondamentalmente, detta all'americana, è un editor vettoriale d'immagine, con Lightroom si impostano e si regolano i vettori fondamentali dell'immagine, ossia luminosità, contrasto e colore, e c'è una ridotta capacità operativa sulle operazioni di precisione, coi pennelli, ma non è preciso e non permette interventi di sharpening evoluti, e non ha tutta una pletora di strumenti di grafica che sono essenziali per la qualità di stampa.
Con Lightroom, semplicemente, non è tecnicamente possibile ottenere stampe di elevata qualità, è impossibile.
Non è possibile perchè non permette interventi di tipo grafico e con la precisione al pixel sull'immagine, e perchè non ha un sacco di strumenti assolutamente necessari.
Per fare quelli interventi lì, ci vuole quello che si chiama un editor di pixel, ossia un programma di grafica, che lavora con la precisione al pixel, e con tutti gli strumenti adatti a fare molti lavori diversi, incluso lo sharpeng, e quello è Photoshop, con Photoshop stampe al meglio della tecnologia digitale oggi sono ottenibili.
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| inviato il 03 Dicembre 2020 ore 22:31
Si può stampare su lightroom ma sei limitato ,ad esempio non puoi disattivare la compensazione del punto del nero è attivata di default ,che puoi fare su PS però puoi fare la softproof anche li...hai meno controllo ovviamente ma il driver della stampante è uguale...puoi usare i tuoi profili ecc
certo non hai il controllo che hai con ps ma si può altrimenti non mettevano il modulo nooo?
per iniziare va bene se poi trovi dei limiti usi ps |
| inviato il 04 Dicembre 2020 ore 12:37
Io sottopongo a voi per quanto riguarda la nitidezza una serie di schemi che mi sono creato utilizzando la maschera di contrasto:
-normalmente utilizzo uno schema che prevede un FATTORE compreso tra 100 e 120, un RAGGIO di 1 o poco di meno e una SOGLIA di 3. E' un valore medio che mi sta bene in tante circostanze;
-nel caso dei ritratti, però, ci vado piano utilizzando valori intorno, rispettivamente, a 75%, 2 e 3. Solo nel caso in cui ho bisogno di una maggiore nitidezza per bocca , occhi, capelli lavoro solo sul CANALE del ROSSO (dal pannello canali) e applico un valore più "pesante" rispetto al precedente, come 100/120, 1, 3. Questo mi consente di influire poco sulla pelle (al netto , poi, di "levigare" un po' la pelle con una leggera sfocatura e agendo col pennello );
-in qualche caso per utilizzare una nitidezza maggiore senza avere troppi problemi di aloni o artefatti, faccio una nitidezza basata sulla luminosità: in pratica applico le solite formulette precedenti, ma poi uso da MODIFICA il DISSOLVI MASCHERA DI CONTRASTO e appare un cursore che mi permette di modificare dal 100% a meno. Così facendo posso applicare anche due volte di seguito la maschera non però al 100% (anche meno del 50%) e sommarle, ma nella spunta METODO non utilizzo il metodo NORMALE ma quello LUMINOSITA' che compare nella tendina e questo mi consente di interessare un po' più pesantemente non le zone colorate ma quelle luminose;
- in qualche caso, per evidenziare molto una texture uso lo strumento NITIDEZZA AVANZATA o, meglio, nitidezza con ACCENTUA PASSAGGIO: un esempio di quest'ultimo metodo è nella mia galleria di ritratti del Carnevale, in cui c'è un personaggio con un vestito rosso molto ricamato e ricco di particolari (la foto in questione è Carnevale 6) in cui ho utilizzato questo metodo. Sempre del Carnevale (ma non mi pare che ci sia questa foto su Juza, l'ho solo stampata) ho utilizzato la nitidezza con accentua passaggio per evidenziare il particolare di un vestito nero con un "mare" di merletti e di ricami in nero tono su tono; Ma questo sistema, come dicevo, è utile anche per esaltare, ovviamente controllandone i valori, piccoli oggetti con tanti particolari o texture complesse.
-per la stampa, una volta dimensionata la foto e non prima, se mi interessa una ulteriore nitidezza, posso utilizzare sempre la maschera di contrasto anche DUE VOLTE, avendo cura di fondere i due livelli col metodo di fusione LUMINOSITA', ma applicando una opacità che non superi il 50%; A volte aggiungo, oltre alla Maschera dii contrasto, l'opzione BORDI NITIDI
-ho altri metodi per la pubblicazione su web (come su Juza Juza) applicando, come consigliato da Juza stesso, due volte la maschera di contrasto con valori via via inferiori (e comunque di raggio e soglia più bassi rispetto ai precedenti, mentre il fattore posso spingerlo più in alto )e controllando il risultato. A volte, però, sul web il risultato sembra quasi legato al caso. |
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